I CONSIGLI DI A.F.P. ACQUARI
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L’ACQUARIO SECONDO A.F.P. ACQUARI:
PREPARAZIONE:
1- Posizione della vasca
2- Materiale necessario
3- Il filtro
ALLESTIMENTO:
1- Il substrato di fondo
2- Gli elementi di arredo
3- Le piante
4- L’acqua
5- I Pesci
L’ACQUARIO SECONDO
A.F.P. ACQUARI
PREPARAZIONE
1- Posizione della vasca
La prima cosa da decidere è la posizione della vasca. Questa andrà sistemata evitando la luce diretta
del sole (posizione 1, fig.1). Questo perché la vasca ha già un impianto di illuminazione e la luce
solare incentiva la crescita delle alghe.
Se ciò non fosse possibile si deve almeno cercare di offrire il lato della vasca alla luce proveniente
dalle finestre e magari rivestirlo con una pellicola scura, da applicare all’esterno della vasca
(posizione 2 e 3, fig.1).
Sarebbe poi opportuno cercare la posizione più “tranquilla”, distante da elettrodomestici e dal
passaggio continuo degli inquilini ma al contempo deve essere ben visibile, meglio se da una
comoda seduta.
Nelle immediate vicinanze alla vasca deve esserci una presa di corrente per l’alimentazione della
pompa del filtro, dell’impianto di illuminazione e del riscaldatore.
3
Finestra
POSIZIONE PEGGIORE
POSIZIONE
MIGLIORE
POSIZIONE
SBAGLIATA
POSIZIONE INTERMEDIA
1
2
Fig.1 – Vista dall’alto di una ipotetica stanza.
4
2- Materiale necessario
MATERIALE ELETTRICO

ACCESSORI PER LA PULIZIA
MULTIPRESA
(almeno 4 posti)



TIMER AUTOMATICO

RETINO
BLANKI e/o CALAMITA
(NO spugna per i piatti:
massacra i vetri!)
SECCHIO
(NO secchio usato: deve essere
nuovo!)


ALTRO

TERMOMETRO
TAPPETINO ISOLANTE
(opzionale)
 SFONDO 3D o
PELLICOLA ESTERNA
(opzionale)
TUBO DI GOMMA o CAMPANA
ASPIRARIFIUTI
3- Il filtro
Il filtro funziona grazie a particolari batteri che trasformano le sostanze di rifiuto in composti meno
pericolosi per i pesci. In particolare vi sono due specie di batteri (Nitrosomonas e Nitrobacter) che
convertono l’ammoniaca, liberata dai pesci come sostanza di rifiuto ed estremamente tossica, prima
in nitriti e poi in nitrati. Questi ultimi sono molto meno pericolosi della molecola di origine ma
devono comunque essere mantenuti entro livelli accettabili, attraverso i cambi di acqua, pena una
crescita eccessiva di alghe o peggio, la morte dei pesci.
Entrambi i batteri sono presenti ovunque nella vasca anche se è nel filtro che risiede la
maggioranza. Essi impiegano almeno una settimana per raggiungere una popolazione sufficiente a
convertire in maniera efficace l’ammoniaca in nitrati e solo dopo questo periodo si possono
introdurre i primi pesci in vasca.
A distanza di almeno una settimana dall’avvio della vasca possibile verificare che il filtro “funzioni”
mediante un semplice e veloce test dell’acqua dell’acquario.
Esistono diversi tipi di filtri ma tutti funzionano allo stesso modo: l’acqua passa attraverso le
spugne, tra le quali si trovano le resine adsorbenti; successivamente l’acqua incontra i cannolicchi ,
ove avviene la maggioranza della depurazione biologica, per poi uscire dalla cassa filtro grazie alla
pompa.
SCHEMA GENERALE DI UN FILTRO A 3 SCOMPARTI
Riscaldatore
USCITA
Spugna
Resina
Pompa
Spugna
Cannolicchi
INGRESSO
Materiale filtrante
Funzione
Manutenzione
Spugna e/o Lana di perlon
Azione meccanica:
trattiene fisicamente le
impurità.
Sciacquare la spugna con acqua
dell’acquario ogni mese.
La lana va sostituita ogni mese
(non risciacquare).
Resine di vario genere
(carbone attivo, resine antinitrati e anti-fosfati)
Azione chimica:
adsorbimento delle sostanze
pericolose o in eccesso.
Sostituzione ogni mese.
Cannolicchi, Bioball e altri
supporti
Azione biologica:
processo di nitrificazione.
Nessuna: i supporti biologici
non vanno toccati.
Le spugne devono essere risciacquate con l’acqua tolta nel cambio e non con l’acqua di rubinetto
che ucciderebbe i nostri “preziosi” batteri.
Ciò che è importante è permettere il passaggio dell’acqua attraverso il filtro e con una popolazione
di pesci non esagerata, una somministrazione del cibo corretta e una ricca vegetazione, la pulizia
del filtro si effettuerà circa ogni 2-3 cambi d’acqua, cioè circa ogni mese e mezzo.
E’ quindi evidente l’importanza di effettuare i cambi d’acqua con regolarità, mentre la pulizia del
materiale filtrante è da eseguire solo quando necessario, per non stressare eccessivamente la flora
batterica del filtro biologico.
ALLESTIMENTO
1- Il substrato di fondo
Il primo passaggio per allestire un acquario è inserire il materiale scelto come substrato di fondo.
Se si è optato per un fondo interamente di “terra” (in realtà si tratta di un substrato specifico per
acquari) questa va versata direttamente in vasca, senza risciacquare, fino a raggiungere uno
spessore di 6-7 cm sul vetro anteriore e 8 cm o più sul vetro posteriore. L’inclinazione del fondo
genera, grazie ad un effetto prospettico, una sensazione di maggiore profondità della vasca.
Se invece si è scelto di usare la sabbia questa va risciacquata almeno una volta per eliminare la
parte più fine. La sabbia è un materiale inerte e quindi non apporta alcun nutriente alle piante; deve
essere integrato quindi un fertilizzante di fondo e qui si apre una moltitudine di diverse scelte e
linee di pensiero. L’importante è scegliere un fertilizzante specifico per acquari e completo di tutti i
nutrienti necessari alle piante. Questo andrà in ogni caso reintegrato ogni 6 mesi/1 anno a seconda
della velocità di crescita delle piante.
Uno dei fertilizzanti più usati è la laterite, una terra di origine tropicale di colore rosso per l’elevato
contenuto in ossidi di ferro. Si ricopre la base dell’acquario con meno di 1cm di sabbia e sopra si
aggiunge il fertilizzante lasciando minimo di spazio davanti al vetro anteriore così da nasconderlo
alla vista (vedi fig. 2).
VETRO
ANTERIORE
Il fertilizzante non deve
arrivare fino al vetro
anteriore
SABBIA
5-6 cm
FERTILIZZANTE
SABBIA
<1 cm
<1 cm
Fig. 2 – Vista laterale della vasca.
In alternativa si può impiegare come fertilizzante la “terra”: questa va inserita, senza essere
risciacquata, fino a raggiungere uno spessore di circa 2-3 cm, lasciando un poco di spazio davanti al
vetro anteriore, così da nasconderla alla vista (vedi fig. 3). Sopra si aggiunge la sabbia per almeno
altri 5-6 cm o più. Questa soluzione prevede una certa attenzione quando si inseriscono o si
spostano le piante per non sollevare la terra.
VETRO
ANTERIORE
La terra non deve
arrivare fino al vetro
anteriore
SABBIA
5-6 cm
TERRA
2-3 cm
Fig. 2 – Vista laterale della vasca. “Terra” come fertilizzante.
La laterite è anche disponibile in comode sfere e queste possono essere impiegate sia come
fertilizzante di fondo all’avvio di un acquario che come rinnovo dei nutrienti in un acquario già
avviato. Basta semplicemente inserire la sabbia per uno spessore di almeno 5-6 cm e dopo aver
sistemato tutte le piante, introdurre da 1 a 3 sfere per ogni pianta.
2- Gli elementi di arredo
Gli elementi di arredo comprendono rocce e radici.
Le rocce devono essere quasi del tutto inerti, cioè non cedere i sali minerali di cui sono costituite
all’acqua dell’acquario. Tutte le rocce carbonatiche o che possano essere state in contatto con
sostanze chimiche pericolose (ad esempio rocce colorate) vanno assolutamente scartate. Le rocce
acquistate in un negozio specializzato sono ovviamente indicate allo scopo e sono tutte composte
da minerali che non si dissolvono in acqua.
Le radici possono essere bollite in acqua per 45 min per eliminare l’eventuale aria intrappolata
all’interno della struttura legnosa così da impedirne il galleggiamento. Una volta immersa la radice
questa potrebbe tingere l’acqua di un colore paglierino dovuto alle sostanze umiche e ai tannini
presenti nel legno; queste sostanze non sono pericolose per i pesci, anzi aiutano a mantenere
intatte le difese immunitarie dei pesci, ma diminuiscono la trasparenza dell’acqua e quindi riducono
la quantità di luce per le piante. Per eliminare questa colorazione si può impiegare del carbone
attivo da tenere nel filtro per 1 settimana.
3- Le piante
Le piante sono ciò che sostentano l’acquario e una fitta e rigogliosa vegetazione ne assicura il buon
andamento, oltre che rendere l’acquario un bell’oggetto di arredo.
Per garantire una crescita rigogliosa ci sono tre principali fattori da rispettare:
1) LUCE: Per poter inserire con successo la quasi totalità delle specie di piante d’acquario si
deve assicurare almeno 1 watt/litro. Se l’acquario dispone meno di questo valore è
sufficiente scegliere le specie adatte a queste condizioni.
2) FERTILIZZAZIONE: Fertilizzante di fondo completo e somministrazione giornaliera di
fertilizzante liquido a base di ferro.
3) ANIDRIDE CARBONICA: Per garantire la crescita di una vegetazione rigogliosa si deve
rendere disponibile un adeguato livello di anidride carbonica disciolta nell’acqua. Infatti è
proprio questa la molecola principale usata nella fotosintesi e senza la giusta concentrazione
le piante stenteranno.
Esistono diverse specie di piante acquatiche con diverse esigenze in fatto di luce, CO2 e parametri
dell’acqua. Una pianta a crescita lenta consumerà meno CO2 e necessiterà meno luce rispetto ad una
pianta a crescita veloce. In base all’impianto di illuminazione dell’acquario sceglieremo le specie più
adatte.
2- Sistemare i frammenti
più piccoli
e aggiungere della
sabbia attorno alle rocce
1- Sistemare le rocce
più grandi
Vetro anteriore
Vetro anteriore
Piante alte
4- Inserire le piante
3- Sistemare le radici
Piante medie
Piante basse
Piante basse
Vetro anteriore
Vetro anteriore
Fig. 4 – Esempio di allestimento con rocce e legni.
4- L’acqua
L’acqua da usare per l’acquario dipende dal materiale di fondo scelto.
Con la “terra” si impiega l’acqua di rubinetto perché la terra riesce ad assorbire i sali in soluzione e
trattenendoli li rende in parte disponibili alle piante. Dopo un certo tempo, da decidere in base alle
analisi dell’acqua, si impiegherà acqua distillata e sali specifici per acquari.
Con la sabbia si usa acqua d’osmosi inversa con l’aggiunta di sali specifici per acquari.
La quantità di sali da disciogliere nell’acqua dell’acquario dipende dal tipo di pesci che si è deciso di
allevare e si controlla grazie ad una semplice analisi di alcuni parametri dell’acqua.
5- I Pesci
I pesci sono l’ultimo passo dell’allestimento dell’acquario e vanno introdotti in vasca dopo circa 1
settimana dall’avvio e dopo un’analisi dell’acqua che confermi il corretto funzionamento del filtro.
Come regole generali è bene:
1) Non esagerare con la quantità di cibo. Il rischio è di avere un accumulo di nutrienti (nitrati e
fosfati) che porta ad una inevitabile infestazione di alghe e moria di pesci. E’ sufficiente
alimentare i pesci una volta al giorno, anche con mangimi di diversa tipologia
2) Non inserire in vasca troppe specie di pesci dato che non hanno tutte le stesse esigenze. E’
bene allevare nella stessa vasca 3-4 specie al massimo.
3) Meglio non tenere pesci grandi con pesci piccoli… a meno che non si voglia offrire un
occasionale pranzetto per gli abitanti più grandi della vasca.
All’acquisto i pesci scelti verranno sistemati in sacchetti di plastica per il trasporto. Una volta a casa
si procederà con una fase molto importante: L’AMBIENTAMENTO.
1) Inserire i sacchetti chiusi in vasca (meglio a luci spente) per circa 5 min per eguagliare la
temperatura dell’acqua dei pesci con quella dell’acquario.
2) Praticare 2-3 piccoli tagli nei sacchetti per permettere all’acqua dell’acquario di mescolarsi
gradatamente con quella dei pesci. Attenzione a non fare dei tagli troppo grandi per evitare
che i pesci fuoriescano subito.
3) Dopo 30 min liberare i pesci.
4) Godersi lo spettacolo!!!!
Autore: Francesco Savelli
Special thanks to: Simone Fraternali, Aulo Savelli, Konrad Lorenz.