I CONSIGLI DI A.F.P. ACQUARI [email protected] 0721 – 410009 L’ACQUARIO SECONDO A.F.P. ACQUARI: PREPARAZIONE: 1- Posizione della vasca 2- Materiale necessario 3- Il filtro ALLESTIMENTO: 1- Il substrato di fondo 2- Gli elementi di arredo 3- Le piante 4- L’acqua 5- I Pesci L’ACQUARIO SECONDO A.F.P. ACQUARI PREPARAZIONE 1- Posizione della vasca La prima cosa da decidere è la posizione della vasca. Questa andrà sistemata evitando la luce diretta del sole (posizione 1, fig.1). Questo perché la vasca ha già un impianto di illuminazione e la luce solare incentiva la crescita delle alghe. Se ciò non fosse possibile si deve almeno cercare di offrire il lato della vasca alla luce proveniente dalle finestre e magari rivestirlo con una pellicola scura, da applicare all’esterno della vasca (posizione 2 e 3, fig.1). Sarebbe poi opportuno cercare la posizione più “tranquilla”, distante da elettrodomestici e dal passaggio continuo degli inquilini ma al contempo deve essere ben visibile, meglio se da una comoda seduta. Nelle immediate vicinanze alla vasca deve esserci una presa di corrente per l’alimentazione della pompa del filtro, dell’impianto di illuminazione e del riscaldatore. 3 Finestra POSIZIONE PEGGIORE POSIZIONE MIGLIORE POSIZIONE SBAGLIATA POSIZIONE INTERMEDIA 1 2 Fig.1 – Vista dall’alto di una ipotetica stanza. 4 2- Materiale necessario MATERIALE ELETTRICO ACCESSORI PER LA PULIZIA MULTIPRESA (almeno 4 posti) TIMER AUTOMATICO RETINO BLANKI e/o CALAMITA (NO spugna per i piatti: massacra i vetri!) SECCHIO (NO secchio usato: deve essere nuovo!) ALTRO TERMOMETRO TAPPETINO ISOLANTE (opzionale) SFONDO 3D o PELLICOLA ESTERNA (opzionale) TUBO DI GOMMA o CAMPANA ASPIRARIFIUTI 3- Il filtro Il filtro funziona grazie a particolari batteri che trasformano le sostanze di rifiuto in composti meno pericolosi per i pesci. In particolare vi sono due specie di batteri (Nitrosomonas e Nitrobacter) che convertono l’ammoniaca, liberata dai pesci come sostanza di rifiuto ed estremamente tossica, prima in nitriti e poi in nitrati. Questi ultimi sono molto meno pericolosi della molecola di origine ma devono comunque essere mantenuti entro livelli accettabili, attraverso i cambi di acqua, pena una crescita eccessiva di alghe o peggio, la morte dei pesci. Entrambi i batteri sono presenti ovunque nella vasca anche se è nel filtro che risiede la maggioranza. Essi impiegano almeno una settimana per raggiungere una popolazione sufficiente a convertire in maniera efficace l’ammoniaca in nitrati e solo dopo questo periodo si possono introdurre i primi pesci in vasca. A distanza di almeno una settimana dall’avvio della vasca possibile verificare che il filtro “funzioni” mediante un semplice e veloce test dell’acqua dell’acquario. Esistono diversi tipi di filtri ma tutti funzionano allo stesso modo: l’acqua passa attraverso le spugne, tra le quali si trovano le resine adsorbenti; successivamente l’acqua incontra i cannolicchi , ove avviene la maggioranza della depurazione biologica, per poi uscire dalla cassa filtro grazie alla pompa. SCHEMA GENERALE DI UN FILTRO A 3 SCOMPARTI Riscaldatore USCITA Spugna Resina Pompa Spugna Cannolicchi INGRESSO Materiale filtrante Funzione Manutenzione Spugna e/o Lana di perlon Azione meccanica: trattiene fisicamente le impurità. Sciacquare la spugna con acqua dell’acquario ogni mese. La lana va sostituita ogni mese (non risciacquare). Resine di vario genere (carbone attivo, resine antinitrati e anti-fosfati) Azione chimica: adsorbimento delle sostanze pericolose o in eccesso. Sostituzione ogni mese. Cannolicchi, Bioball e altri supporti Azione biologica: processo di nitrificazione. Nessuna: i supporti biologici non vanno toccati. Le spugne devono essere risciacquate con l’acqua tolta nel cambio e non con l’acqua di rubinetto che ucciderebbe i nostri “preziosi” batteri. Ciò che è importante è permettere il passaggio dell’acqua attraverso il filtro e con una popolazione di pesci non esagerata, una somministrazione del cibo corretta e una ricca vegetazione, la pulizia del filtro si effettuerà circa ogni 2-3 cambi d’acqua, cioè circa ogni mese e mezzo. E’ quindi evidente l’importanza di effettuare i cambi d’acqua con regolarità, mentre la pulizia del materiale filtrante è da eseguire solo quando necessario, per non stressare eccessivamente la flora batterica del filtro biologico. ALLESTIMENTO 1- Il substrato di fondo Il primo passaggio per allestire un acquario è inserire il materiale scelto come substrato di fondo. Se si è optato per un fondo interamente di “terra” (in realtà si tratta di un substrato specifico per acquari) questa va versata direttamente in vasca, senza risciacquare, fino a raggiungere uno spessore di 6-7 cm sul vetro anteriore e 8 cm o più sul vetro posteriore. L’inclinazione del fondo genera, grazie ad un effetto prospettico, una sensazione di maggiore profondità della vasca. Se invece si è scelto di usare la sabbia questa va risciacquata almeno una volta per eliminare la parte più fine. La sabbia è un materiale inerte e quindi non apporta alcun nutriente alle piante; deve essere integrato quindi un fertilizzante di fondo e qui si apre una moltitudine di diverse scelte e linee di pensiero. L’importante è scegliere un fertilizzante specifico per acquari e completo di tutti i nutrienti necessari alle piante. Questo andrà in ogni caso reintegrato ogni 6 mesi/1 anno a seconda della velocità di crescita delle piante. Uno dei fertilizzanti più usati è la laterite, una terra di origine tropicale di colore rosso per l’elevato contenuto in ossidi di ferro. Si ricopre la base dell’acquario con meno di 1cm di sabbia e sopra si aggiunge il fertilizzante lasciando minimo di spazio davanti al vetro anteriore così da nasconderlo alla vista (vedi fig. 2). VETRO ANTERIORE Il fertilizzante non deve arrivare fino al vetro anteriore SABBIA 5-6 cm FERTILIZZANTE SABBIA <1 cm <1 cm Fig. 2 – Vista laterale della vasca. In alternativa si può impiegare come fertilizzante la “terra”: questa va inserita, senza essere risciacquata, fino a raggiungere uno spessore di circa 2-3 cm, lasciando un poco di spazio davanti al vetro anteriore, così da nasconderla alla vista (vedi fig. 3). Sopra si aggiunge la sabbia per almeno altri 5-6 cm o più. Questa soluzione prevede una certa attenzione quando si inseriscono o si spostano le piante per non sollevare la terra. VETRO ANTERIORE La terra non deve arrivare fino al vetro anteriore SABBIA 5-6 cm TERRA 2-3 cm Fig. 2 – Vista laterale della vasca. “Terra” come fertilizzante. La laterite è anche disponibile in comode sfere e queste possono essere impiegate sia come fertilizzante di fondo all’avvio di un acquario che come rinnovo dei nutrienti in un acquario già avviato. Basta semplicemente inserire la sabbia per uno spessore di almeno 5-6 cm e dopo aver sistemato tutte le piante, introdurre da 1 a 3 sfere per ogni pianta. 2- Gli elementi di arredo Gli elementi di arredo comprendono rocce e radici. Le rocce devono essere quasi del tutto inerti, cioè non cedere i sali minerali di cui sono costituite all’acqua dell’acquario. Tutte le rocce carbonatiche o che possano essere state in contatto con sostanze chimiche pericolose (ad esempio rocce colorate) vanno assolutamente scartate. Le rocce acquistate in un negozio specializzato sono ovviamente indicate allo scopo e sono tutte composte da minerali che non si dissolvono in acqua. Le radici possono essere bollite in acqua per 45 min per eliminare l’eventuale aria intrappolata all’interno della struttura legnosa così da impedirne il galleggiamento. Una volta immersa la radice questa potrebbe tingere l’acqua di un colore paglierino dovuto alle sostanze umiche e ai tannini presenti nel legno; queste sostanze non sono pericolose per i pesci, anzi aiutano a mantenere intatte le difese immunitarie dei pesci, ma diminuiscono la trasparenza dell’acqua e quindi riducono la quantità di luce per le piante. Per eliminare questa colorazione si può impiegare del carbone attivo da tenere nel filtro per 1 settimana. 3- Le piante Le piante sono ciò che sostentano l’acquario e una fitta e rigogliosa vegetazione ne assicura il buon andamento, oltre che rendere l’acquario un bell’oggetto di arredo. Per garantire una crescita rigogliosa ci sono tre principali fattori da rispettare: 1) LUCE: Per poter inserire con successo la quasi totalità delle specie di piante d’acquario si deve assicurare almeno 1 watt/litro. Se l’acquario dispone meno di questo valore è sufficiente scegliere le specie adatte a queste condizioni. 2) FERTILIZZAZIONE: Fertilizzante di fondo completo e somministrazione giornaliera di fertilizzante liquido a base di ferro. 3) ANIDRIDE CARBONICA: Per garantire la crescita di una vegetazione rigogliosa si deve rendere disponibile un adeguato livello di anidride carbonica disciolta nell’acqua. Infatti è proprio questa la molecola principale usata nella fotosintesi e senza la giusta concentrazione le piante stenteranno. Esistono diverse specie di piante acquatiche con diverse esigenze in fatto di luce, CO2 e parametri dell’acqua. Una pianta a crescita lenta consumerà meno CO2 e necessiterà meno luce rispetto ad una pianta a crescita veloce. In base all’impianto di illuminazione dell’acquario sceglieremo le specie più adatte. 2- Sistemare i frammenti più piccoli e aggiungere della sabbia attorno alle rocce 1- Sistemare le rocce più grandi Vetro anteriore Vetro anteriore Piante alte 4- Inserire le piante 3- Sistemare le radici Piante medie Piante basse Piante basse Vetro anteriore Vetro anteriore Fig. 4 – Esempio di allestimento con rocce e legni. 4- L’acqua L’acqua da usare per l’acquario dipende dal materiale di fondo scelto. Con la “terra” si impiega l’acqua di rubinetto perché la terra riesce ad assorbire i sali in soluzione e trattenendoli li rende in parte disponibili alle piante. Dopo un certo tempo, da decidere in base alle analisi dell’acqua, si impiegherà acqua distillata e sali specifici per acquari. Con la sabbia si usa acqua d’osmosi inversa con l’aggiunta di sali specifici per acquari. La quantità di sali da disciogliere nell’acqua dell’acquario dipende dal tipo di pesci che si è deciso di allevare e si controlla grazie ad una semplice analisi di alcuni parametri dell’acqua. 5- I Pesci I pesci sono l’ultimo passo dell’allestimento dell’acquario e vanno introdotti in vasca dopo circa 1 settimana dall’avvio e dopo un’analisi dell’acqua che confermi il corretto funzionamento del filtro. Come regole generali è bene: 1) Non esagerare con la quantità di cibo. Il rischio è di avere un accumulo di nutrienti (nitrati e fosfati) che porta ad una inevitabile infestazione di alghe e moria di pesci. E’ sufficiente alimentare i pesci una volta al giorno, anche con mangimi di diversa tipologia 2) Non inserire in vasca troppe specie di pesci dato che non hanno tutte le stesse esigenze. E’ bene allevare nella stessa vasca 3-4 specie al massimo. 3) Meglio non tenere pesci grandi con pesci piccoli… a meno che non si voglia offrire un occasionale pranzetto per gli abitanti più grandi della vasca. All’acquisto i pesci scelti verranno sistemati in sacchetti di plastica per il trasporto. Una volta a casa si procederà con una fase molto importante: L’AMBIENTAMENTO. 1) Inserire i sacchetti chiusi in vasca (meglio a luci spente) per circa 5 min per eguagliare la temperatura dell’acqua dei pesci con quella dell’acquario. 2) Praticare 2-3 piccoli tagli nei sacchetti per permettere all’acqua dell’acquario di mescolarsi gradatamente con quella dei pesci. Attenzione a non fare dei tagli troppo grandi per evitare che i pesci fuoriescano subito. 3) Dopo 30 min liberare i pesci. 4) Godersi lo spettacolo!!!! Autore: Francesco Savelli Special thanks to: Simone Fraternali, Aulo Savelli, Konrad Lorenz.