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IN ACQUARIO
VIMAX MAGAZINE NOVEMBRE
72
2012
di Valerio Zupo
DIMENSIONI CHE CONTANO
Breve vademecum pratico per aiutare i neofiti
a non commettere errori e a non sovrappopolare l’acquario
ESISTONO INNUMEREVOLI formule suggerite per calcolare il numero massimo di pesci che il nostro acquario può contenere o le dimensioni massime dei pesci da introdurre in una data vasca.
Eppure, l’errore più comune che ancora oggi ogni neofita commette, è sovrappopolare la vasca o, nel migliore dei
casi, osservare acqua lattiginosa e pesci che respirano a galla a causa di sproporzioni varie nell’assortimento degli animali da allevare.
In queste pagine cercheremo di prendere in considerazione tutte le teorie più accreditate in questo campo, per offrire
al cliente del negozio specializzato spiegazioni esaurienti quanto convincenti e dettagliate.
PARERI D’AUTORE. Gli autori anglosassoni da sempre consigliano ricette generiche del tipo “un pollice per gallone”: suggeriscono, in altre parole, di non allevare più di 1 cm di pesce per ogni litro e mezzo d’acqua dell’acquario. In alcuni
casi si arriva prudentemente sino a 1 cm di pesce ogni 2-3 l d’acqua.
In Europa ci si accontenta in genere di 1 l per cm o meno, ma si sa: da noi gli spazi vitali sono ridotti rispetto a quanto
accade in America.
Altri autori suggeriscono al neofita una popolazione acquatica molto più prudente, mentre non è raro leggere libri sull’allevamento dei discus in cui si propone di mantenere una ventina di pesci adulti in un acquario da meno di 200 l
perché, in questo modo, si limita la loro naturale aggressività e scompare il comportamento territoriale.
Ovviamente queste densità estreme, indicate dagli allevatori, scandalizzano l’acquariofilo medio, che ritiene che in
questo modo i pesci siano tenuti quasi in gabbia. Come dargli torto?
NELLA GIUNGLA DELLE REGOLE. Però, in questa giungla di possibili regolette, diventa difficile offrire un consiglio preciso al
cliente senza rischiare di essere sbugiardati.
Per esempio, potremmo seguire la regola anglosassone ed essere poi derisi dal neofita del momento che abbia letto
una breve guida per allevatori di discus: ci dimostrerà, documenti alla mano, che personaggi autorevoli perseguono
l’allevamento di 20 pesci da 20 cm in meno di 200 l, dunque, almeno 2 cm di pesce per 1 l d’acqua.
La differenza non è di poco conto, perché comporta il raddoppio della popolazione presente in un acquario. Come
dire: “nel tuo acquario puoi allevare al massimo 10 scalari”, oppure, nella stessa vasca, “puoi allevare al massimo 20
scalari”. Una differenza da giustificare al cliente che chieda spiegazioni.
Districarsi in questa giungla di informazioni contrastanti è davvero difficile, così si finisce spesso per smettere di consigliare,
lasciando che l’appassionato acquisti tutti i pesci che vuole: ma questa non è certo una pratica che ci porterà lontano.
LA REGOLA ANGLOSASSONE RECITA “UN POLLICE DI PESCE PER OGNI GALLONE D’ACQUA”
PROBLEMI DI SOVRAPPOPOLAMENTO. L’acquario sovrappopolato comporta una serie di problemi, impone grande manutenzione e conduce spesso a mortalità di
massa: tutti questi eventi rendono la vita dell’appassionato molto dura e comportano, spesso, l’abbandono
delle attività.
È preferibile, dunque, consigliare e farlo bene, perché
solo in questo modo il rapporto col negozio specializzato
potrà rendersi speciale rispetto allo shopping in un qualsiasi centro commerciale.
La soluzione del problema non è immediata, ma possiamo ottenerla con un po’ di sensibilità, tenendo presenti
tutti gli elementi che influiscono sul possibile sovrappopolamento di un acquario.
Esistono anche vari software in grado di calcolare il
numero massimo di pesci di un acquario con grande
precisione, prendendo in considerazione una serie complessa di parametri: alcuni di questi, distribuiti gratuitamente su CD dalle aziende produttrici di acquari, possono essere utilizzati dallo stesso negoziante sul computer,
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