99 LE SPECIE COLTIVATE IN ACQUARIO SPECIE ORIGINE NOTE Rotala macrandra Penisola Indiana, acclimatata anche in altre regioni sud-asiatiche. Forma folti cespugli che possono superare il mezzo metro di altezza. Se ne conoscono diversi cultivar ma è una pianta esigente e non facile da coltivare. Rotala rotundifolia Asia tropicale, introdotta negli USA (Florida e Alabama). In natura vive anche in montagna, fino a oltre 2.500 m di quota (Cina). In commercio si trovano con una certa frequenza almeno due varietà: la “green”, che mantiene il colore verde anche in presenza di un’illuminazione intensa, e la “colorata” che, al contrario, mostra le foglie apicali di un rosso nettamente più intenso della forma normale. Rotala wallichii Indocina, dalla Penisola Indiana alla Malesia. Questa specie è stata in passato assegnata al genere Ammannia ed è ancora confusa in acquario con Mayaca fluviatilis. consigliabile coltivare in un substrato di fondo spesso almeno 7-8 cm, costituito da sabbia silicea fine arricchita con argilla in granuli o sfere, torba e laterite. La loro crescita è rapida e vigorosa entro una durezza possibilmente non superiore a 1012 °dGH e un pH 6-7. LE DOVUTE ATTENZIONI. La carenza di ferro provoca nelle Rotala fenomeni degenerativi come l’ingiallimento (clorosi), l’assottigliamento delle foglie e il viraggio graduale dal rosso al verde. Presente in natura LE PIANTE SOMMERSE DI R. WALLICHII HANNO UN ASPETTO VAPOROSO GRAZIE ALLE FOGLIE LUNGHE E SOTTILI DALLA COLORAZIONE nelle sabbie lateritiche BRONZEA, RAGGIUNGENDO IL MEZZO METRO DI ALTEZZA usualmente impiegate anche nei vivai asiatici, il ferro può essere assimilato dalle piante solo nella forma bivalente (Fe++), che però in presenza di ossigeno tende a ossidarsi, trasformandosi in ferro trivalente (Fe+++), purtroppo inutilizzabile dalle piante. In natura le piante riescono a invertire il processo di ossidazione, ottenendo ferro bivalente a partire da quello trivalente, ma si tratta di una situazione che molto difficilmente si concretizza in acquario. Prodotti a base di ferro in forma chelata, cioè protetti dall’ossidazione attraverso la combinazione con particolari molecole organiche, ci vengono in aiuto. Molti degli integratori di oligoelementi in commercio contengono particolari agenti chelanti (come per esempio, l’EDTA, il DTPA o l’acido gluconico), cioè molecole organiche in grado di legarsi ai principali ioni metallici, impedendo loro di reagire con altre sostanze eventualmente presenti. Nel caso specifico, gli agenti chelanti proteggono gli oligoelementi dai processi di ossidazione a cui andrebbero altrimenti soggetti, permettendo la loro assimilazione da parte delle piante, che riescono a decomporre l’agente chelante e a utilizzare così il micronutriente. Allo stesso modo, è importante che nel substrato di coltivazione delle Rotala non vi siano condizioni troppo ossidanti (dipendenti principalmente dalla concentrazione di ossigeno disciolto), tali da determinare la rapida ossidazione degli oligoelementi presenti e di conseguenza la loro minore disponibilità per l’assimilazione attraverso l’apparato radicale. Gli acidi umici, contenuti nella torba e in alcune miscele di terriccio appositamente studiate per l’uso in acquario, svolgono efficacemente la funzione di agenti chelanti, limitando i fenomeni ossidativi che possono verificarsi nel substrato. SEMPRE PROTAGONISTE. Tipiche piante da centro acquario, ma adatte anche per lo sfondo, vanno sempre messe a dimora in folti gruppi che possono essere modellati per realizzare, in vasche di tipo olandese, dei “viali” che ne aumentano l’effetto di profondità. Si adattano inoltre molto bene a costituire “punti di attenzione” e di contrasto con altre specie di colorazione verde. Viste le loro dimensioni, necessitano, per crescere bene, di acquari con un’altezza di almeno 40 cm effettivi. La riproduzione vegetativa è facile da ottenere per talea, ripiantando le cime dei fusti tagliati all’altezza di un nodo, meglio se provvisto di radici avventizie, o utilizzando come talee i numerosi getti laterali che la pianta emette se adeguatamente fertilizzata e illuminata, assumendo presto una forma cespugliosa.