le specie coltivate in acquario

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LE SPECIE COLTIVATE IN ACQUARIO
SPECIE
ORIGINE
NOTE
Rotala macrandra
Penisola Indiana, acclimatata anche in altre
regioni sud-asiatiche.
Forma folti cespugli che possono superare il mezzo metro
di altezza. Se ne conoscono diversi cultivar ma è una pianta
esigente e non facile da coltivare.
Rotala rotundifolia
Asia tropicale, introdotta negli USA (Florida e Alabama). In natura vive anche in
montagna, fino a oltre 2.500 m di quota
(Cina).
In commercio si trovano con una certa frequenza almeno
due varietà: la “green”, che mantiene il colore verde anche in
presenza di un’illuminazione intensa, e la “colorata” che, al
contrario, mostra le foglie apicali di un rosso nettamente più
intenso della forma normale.
Rotala wallichii
Indocina, dalla Penisola Indiana alla Malesia.
Questa specie è stata in passato assegnata al genere Ammannia ed è ancora confusa in acquario con Mayaca fluviatilis.
consigliabile coltivare in un
substrato di fondo spesso
almeno 7-8 cm, costituito
da sabbia silicea fine arricchita con argilla in granuli o
sfere, torba e laterite. La loro
crescita è rapida e vigorosa
entro una durezza possibilmente non superiore a 1012 °dGH e un pH 6-7.
LE DOVUTE ATTENZIONI. La
carenza di ferro provoca
nelle Rotala fenomeni
degenerativi come l’ingiallimento (clorosi), l’assottigliamento delle foglie e il viraggio graduale dal rosso al
verde. Presente in natura
LE PIANTE SOMMERSE DI R. WALLICHII HANNO UN ASPETTO VAPOROSO GRAZIE ALLE FOGLIE LUNGHE E SOTTILI DALLA COLORAZIONE
nelle sabbie lateritiche
BRONZEA, RAGGIUNGENDO IL MEZZO METRO DI ALTEZZA
usualmente impiegate
anche nei vivai asiatici, il ferro può essere assimilato dalle piante solo nella forma bivalente (Fe++), che però in presenza di ossigeno tende a ossidarsi, trasformandosi in ferro trivalente (Fe+++), purtroppo inutilizzabile dalle piante.
In natura le piante riescono a invertire il processo di ossidazione, ottenendo ferro bivalente a partire da quello trivalente,
ma si tratta di una situazione che molto difficilmente si concretizza in acquario. Prodotti a base di ferro in forma
chelata, cioè protetti dall’ossidazione attraverso la combinazione con particolari molecole organiche, ci vengono in
aiuto. Molti degli integratori di oligoelementi in commercio contengono particolari agenti chelanti (come per esempio,
l’EDTA, il DTPA o l’acido gluconico), cioè molecole organiche in grado di legarsi ai principali ioni metallici, impedendo
loro di reagire con altre sostanze eventualmente presenti. Nel caso specifico, gli agenti chelanti proteggono gli oligoelementi dai processi di ossidazione a cui andrebbero altrimenti soggetti, permettendo la loro assimilazione da parte
delle piante, che riescono a decomporre l’agente chelante e a utilizzare così il micronutriente.
Allo stesso modo, è importante che nel substrato di coltivazione delle Rotala non vi siano condizioni troppo ossidanti
(dipendenti principalmente dalla concentrazione di ossigeno disciolto), tali da determinare la rapida ossidazione degli
oligoelementi presenti e di conseguenza la loro minore disponibilità per l’assimilazione attraverso l’apparato radicale.
Gli acidi umici, contenuti nella torba e in alcune miscele di terriccio appositamente studiate per l’uso in acquario, svolgono efficacemente la funzione di agenti chelanti, limitando i fenomeni ossidativi che possono verificarsi nel substrato.
SEMPRE PROTAGONISTE. Tipiche piante da centro acquario, ma adatte anche per lo sfondo, vanno sempre messe a
dimora in folti gruppi che possono essere modellati per realizzare, in vasche di tipo olandese, dei “viali” che ne aumentano l’effetto di profondità. Si adattano inoltre molto bene a costituire “punti di attenzione” e di contrasto con altre
specie di colorazione verde.
Viste le loro dimensioni, necessitano, per crescere bene, di acquari con un’altezza di almeno 40 cm effettivi. La riproduzione vegetativa è facile da ottenere per talea, ripiantando le cime dei fusti tagliati all’altezza di un nodo, meglio se
provvisto di radici avventizie, o utilizzando come talee i numerosi getti laterali che la pianta emette se adeguatamente
fertilizzata e illuminata, assumendo presto una forma cespugliosa. 
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