LA comunicazione Negli Insetti Contenuti - Insetti generalità - Principali ordini - Introduzione alla comunicazione - Tipi di comunicazione negli insetti - comunicazione visiva - comunicazione chimica - comunicazione tattile - comunicazione acustica Introduzione • La comunicazione è uno scambio di informazioni tra gli individui • Molti linguaggi degli insetti sono innati. E molti di questi linguaggi sono ereditati, per cui ogni individuo nasce con un vocabolario distinto che serve per comunicare con i membri della sua specie. Gli insetti possono inviare segnali di comunicazione: 1- Facendo qualcosa (ad es. Emettendo suoni, rilasciando sostanze chimiche o lampi diluce). 2- Con un makeup fisico (ad es. Con disegni sulle ali, colori sul corpo ecc.) Perchè gli insetti comunicano? 1- Per trovare simili o il nido. 2- Per localizzare o identificare i membri del sesso opposto. 3- Per facilitare il corteggiamento o l’accoppiamento. 4- Per trovare la direzione di approvvigionamento del cibo. 5- Per regolare la distribuzione spaziale degli individui, aggregare o disperdere; stabilire e mantenere un territorio. 6- Per segnalare un pericolo; emettere un allarme. 7- Per esprimere paura o sottomissione. 8- Per mimetizzarsi. - Come altri animali gli insetti usano i loro cinque sensi per acquisire informazioni riuardo all’ambiente che li circonda (gusto, tatto, vista, udito, olfatto). Perciò gli insetti comunicano con: Tipi di comunicazione negli insetti Comunicazione visiva Comunicazione chimica Comunicazione tattile Comunicazione acustica Il colore e i disegni sulle ali delle farfalle facilitano l’identificazione tra le specie (come tra giocatori di calcio). Alcuni insetti usano colori forti, macchie ad occhio o altri patterns distintivi per allontanare i predatori. Alcuni insetti fanno movimenti o danze per attrarre il partner o per comunicare con il nido. Molte comunicazioni visive sono effettuate di giorno ma alcuni insetti possono generare impulsi luminosi e usarli per comunicare di notte. Le lucciole usano pulse di luce nel corteggiamento tra un maschio (solitamente in volo) e una femmina (solitamente nascosta tra la vegetazione). Ogni specie ha un unico pattern di flash ed un tempo di risposta. Il maschio di Photinus pyralis emette un lampo a forma di J durante un volo intenso e la femmina risponde con un singolo flash dopo un intervallo di alcuni secondi. Il maschio di Photinus consumilis emette invece una series di 3.5 corti flash e la femmina risponde dopoun doppio flash. Alcuni insetti possono comunicare usando lunghezze d’onda nell’ultravioletto. La femmina della cavolaia ha delle squame alari che riflettono nell’ultravioletto sulla superficie dorsale delle ali e mentre vola le ali formano un breve flash U.V. che il maschio riconosce per l’accoppiamento. Nella farfalla dell’erba medica il maschio ha delle squame U.V. riflettenti e la mancanza di squame è un indice di un maschio anziano. E’ il più comune tipo di comunicazione negli insetti Queste sostanze chimiche si dividono in due gruppi. 1- Fermoni: Segnali chimici che giocano un ruolo di informazione tra un individuo ed un altro della stessa specie. Questi includono attrattanti sessuali, sostanze di allarme e molti altri messaggi intraspecisici. 2- Allelochimici: segnali chimici che vengono scambiati tra individui di specie diverse. Questi includono segnali di difesa come repellenti, composti usati per localizzare le piante ospiti e altri segnali che regolonoil comportamento interspecifico. - Fermoni di comunicazione sono stati individuati in 1600 specie di insetti. Funzione dei feromoni 1- la regina delle api emette feromoni che aiutano lo sviluppo delle api operaie 2- Le formiche usano i feromoni per trovare una fonte di cibo fuori dal nido. 3- Quando depongono le uova alcune mosche e coleotteri usano feromoni che tengono lontani individui della stessa o da diverse specie di competitori: in questo modo proteggono la progenie. 4- Gli afidi emettono un fermone di allarme quando ci sono predatori e si lasciano cadere a terra. 5- Molte femmine usano feromoni per attrarre il maschio e accoppiarsi. 6- Alcune farfalle maschio usano fermoni per sedurre la femmina e convincerla ad accoppiarsi. Moscascorpione maschio sparge il feromone di accoppiamento • Nelle formiche ci sono ghiandole esocrine • Circa 70 distinte ghiandole esocrine sono presenti negli insetti sociali (circa 45 nelle formiche, 21 nell’ape, 14 nelle vespe e 11 nelle termiti). Gli insetti sono dotati di recettori chimici (tattili o odoriferi). Questa è la struttura di un recettore chimico. I recettori olfattivi solitamente sono dei bottoncini spessi o conici, oppure sono piatti con numerosi pori attraverso i quali diffondono le molecole odorose. C’è anche collegata una struttura nervosa (dendrite) che risponde anche a bassissime concentrazioni di composti (es. Feromoni sessuali). Alcuni recettori rispondono ad un vasto range di sostanze mentra altri sono altamente specifici. Recettori olfattivi sono più abbondanti nelle antenne, ma anche bocca o genitali esterni. * Recettori di senso sono spesso fatti così: sottili peli che escono da aperture (Pori). Posti sulla cuticola *ogni sensillo sembra rispondere a differenti range di composti (es. zucchero, sale, acqua, proteine, acidi, etc.). Si possono progettare nasi artificiali simili???? •per molti insetti l’amore è veramente cieco!!! Usando un feromeone sessuale in un tubo si ottiene l’accoppiamento COL TUBO. Per altri no…. Molti insetti dipendono dal contatto fisico perchè molti hanno scarsi recettori visivi o sonori. Un coleottero Meloidae effettua il corteggiamento con una serie di tocchi a antennali con cui il maschio accarezza entrambi I lati del corpo della femmina, se lei è recettiva lo segnala grazie ad una pulizia delle ali e poi si allontanano per accoppiarsi. Gli insetti sociali, come le formiche si toccano e strofinano le une con le altre con antenne e parti boccali (grooming). In questo comportamento sono coinvolti sia segnali chimici che tattili. Comportamento sociale Una società è formata da un gruppo di individui appartenenti alla stessa specie che vivono insieme in modo organizzato, che si dividono compiti e risorse alimentari e mantengono unita la struttura sociale. Domande imbarazzanti • Come si può spiegare in termini di fitness per gli insetti sociali l’esistenza di caste sterili (termiti e api operaie, soldati)? • Perché tra i vertebrati spesso un solo maschio si riproduce? • Perché alcuni componenti del gruppo avvertono dell’arrivo di un predatore esponendosi? Comportamenti: Egoistico Cooperativo Altruistico Vendicativo. Osservato solo nella specie Homo sapiens… Le società degli insetti Gli insetti costituiscono delle società complesse, uniche dopo le società umane. • Solitarie: le femmine costruiscono un nido, depongono un uovo, lasciano cibo sufficiente per la larva, poi lo abbandonano e poco dopo muoiono (vespe) • Subsociali: formazione di una colonia con la madre e i nuovi nati. Non è permanente e dura di solito una stagione (Embiotteri, alcune specie di vespe) • Eusociali: cooperazione nella cura delle larve e divisione dei compiti . Individui sterili “lavorano” a vantaggio di individui riproduttivi. Vespa vasaia Calabrone Bombo Polistes Termiti e termitaio Xilocopa violacea VESPE Formiche soldato e operaie con le larve Formicaio Formiche da miele Le formiche e gli afidi La società delle api L'ape domestica è una società matriarcale, monoginica e pluriannuale, formata da individui appartenenti a tre caste alate: una regina, unica femmina fertile, 40 000 – 100 000 operaie, femmine sterili destinate al mantenimento ed alla difesa della colonia e, per un breve periodo, da 500 a 2000 maschi (fuchi o pecchioni), destinati esclusivamente alla riproduzione. La specie è polimorfica perché le tre caste sono diverse tra loro. La società delle api La regina depone le uova e assicurare la coesione sociale. E’ la prima a sfarfallare, è più grande delle operaie e dei fuchi, è provvista di un aculeo, che usa quasi esclusivamente per uccidere le regine rivali sorelle. E’ priva dell'apparato di raccolta del polline e delle ghiandole ceripare e può vivere anche 4 o 5 anni. In relazione alla sua intensissima attività riproduttiva ha un metabolismo più elevato di quello delle operaie. Da 6 a 12 giorni dopo lo sfarfallamento (non oltre 34 settimane), una giovane regina si accoppia con parecchi fuchi (mediamente 8) nei voli nuziali. Gli spermi ricevuti nella sua spermateca devono servire per tutte le uova fecondate che deporrà in seguito. Gli ovari si ingrossano e, dopo 1-2 giorni, comincia ad ovideporre. Le uova non fecondate (o partenogenetiche), producono fuchi, geneticamente aploidi, mentre le uova fecondate producono femmine diploidi. Quando il nettare è abbondante una regina arriva a deporre fino a 2000-3000 uova al giorno, attaccando ciascun uovo sul fondo di una cella. L'uovo dopo circa 3 giorni si schiude e ne emerge una minuscola larva vermiforme che si accresce nutrita da operaie e va incontro a 5 mute, all’ultima delle quali diventa una pupa. Le cellette delle pupe vengono sigillate con un opercolo di cera. In circa 12 giorni avviene la metamorfosi e la fuoriuscita con l’apertura della celletta. Le operaie svolgono compiti diversi in successione dei ruoli a seconda dell'età. Il primo compito della giovane operaia che sfarfalla dalla cella in cui si è sviluppata è quello di ripulire e levigare le celle di nuova costruzione o quelle che devono essere riutilizzate, nelle quali la regina depone incessantemente le uova (da 100 fino a 3000 al giorno). Poi, diventata capace di produrre la “pappa reale”, l'ape operaia passa ad alimentare le larve. Allo scadere della seconda settimana non produce più alimento ma cera e quindi passa a costruire i favi. Successivamente passa all'esterno dell'alveare per la difesa e poi per bottinare, ossia per raccogliere nettare, polline, propoli ed acqua. E’ in grado di trasmettere informazioni alle compagne sulla esatta ubicazione di una sorgente di cibo, anche molto distante (fino ad alcuni chilometri), comunicando dati sui rapporti di posizione tra campo fiorito, alveare e sole, fino a che, sentendo vicina la fine, si allontana dalla comunità e muore lontano da essa per non contaminare l'alveare col suo cadavere. Nelle operaie l'ovopositore si trasforma in una efficientissima arma, dotata di autonomia e di automatismi tali da assicurare il massimo delle possibilità offensive. La vita media di un'operaia è intorno ai 30 – 45 giorni (un po’ di più se l'ape è nata in autunno e perciò sverna). La struttura dei favi delle api, una serie di esagoni regolari, sono la soluzione ottimale in termini di ricopertura totale dello spazio utilizzando la minima quantità di materiale. E’ una capacità matematica insospettata nelle api? Si è visto che ciascuna ape utilizza la cera per creare attorno a sé un cilindro. Le pareti di cera del cilindro, riscaldate dal corpo dell’ape che lo sta producendo, collassano con i cilindri vicini e per una semplice proprietà fisica si arriva alla messa in posto di esagoni regolari, come succede quando delle bolle di sapone si incontrano. La sciamatura In primavera, nel momento di maggior sviluppo, le api allevano nelle celle reali le nuove regine. Pochi giorni prima che queste sfarfallino la colonia si divide: la vecchia regina insieme alle api più anziane sciamano lasciando l'alveare. Le api dello sciame si fermano su di un grosso ramo attendendo che le esploratrici trovino un luogo adatto per fondare una nuova colonia. Nell'alveare, intanto, dalle celle reali sfarfallano le nuove regine, ma sarà una sola a prendere possesso dell'alveare. Questi due eventi sono sincronizzati da segnali sonori emessi dalle api stesse e da feromoni…. Feromone d’allarme Effetto sulle operaie Effetto sui fuchi Attrazione dello sciame Ghiandole Ghiandole tarsali tergali Feromoni traccia Operaie Feromone impronta Comportamento aggressivo Ghiandole mandibolari DENTRO LA COLONIA Feromone reale Regina Ghiandole tarsali Ghiandole di Nosonov Feromone di Nosonov Orientamento al cibo e dello sciame Attrazione FUORI LA COLONIA Effetto sulle operaie Ghiandole mandibolari Ghiandole tergali Feromone tarsale Feromone tergale Rilascio di Soppressione feromone dalle sviluppo ovari Stimolazione gh. di Nasonov Prevenzione di tergale approvvigionamento allevamento di nuove regine Le api comunicano con la danza. Le api usano la danza come forma di comunicazione per indicare la distanza e la direzione delle fonti di cibo dal nido. 1- la danza in cerchio (realizzata girando in cerchio) indica i siti nascosti 2- La danza ad U viene effettuata per fornire informazioni su siti a distanza intermedia dal nido. E’ una danza fatta con movimenti a semicerchio. 3- La danza ad otto è la più complessa DanZA AD OTTO e’ un linguaggio tipico dell’Apis mellifera con la quale le operaie comunicano la posizione della fonte di cibo. Consiste di differenti unità o parole: 1- Il pattern della danza indica la distanza. 2- Il numero di interazioni ugualmente indica la distanza con buona approssimazione Per esempio 100m = 9-10 interazioni, 500m = 6 interazioni e 1500 m= 4 interazioni. 3. La velocità della danza fornisce informazioni sulla qualità della sorgente di cibo (maggiore eccitazione = migliore qualità). 4. L’angolo della danza indica la direzione della fonte 5. L’ape smette la danza per andare verso il cibo quando le akltre operaie lo chiedono. 6. C’è emissone di suoni per attirare l’attenzione delle compagne. 7. La distanza è indicata dall’energia profusa nel volo. Temperature Regulation Temperature and Life • Most physiological processes are temperature- sensitive, going faster at higher temperatures. • Reaction rates double or triple as temperature increases by 10 C. • Temperature change can disrupt physiological functioning, throwing off the balance and integration that cell processes require. • To maintain homeostasis, organisms must either compensate for or prevent temperature change. Maintaining Optimal Body Temperature • Animals may be classified by how they respond to environmental temperatures: – Homeotherms maintain a constant body temperature. – In poikilotherms, body temperature changes when environmental temperature changes. – A third category, heterotherm, fits animals that regulate body temperature at a constant level some of the time, such as hibernating mammals. Maintaining Optimal Body Temperature • Animals may also be classified according to the sources of heat that determine their body temperature: – Ectotherms (most animals aside from mammals and birds) depend on external heat sources to maintain body temperature. – Endotherms (all mammals and birds) regulate body temperature by generating metabolic heat and/or preventing heat loss. Figure 41.7 Ectotherms nd Endotherms (Part 1) If a lizard (an ectotherm) and a mouse (an endotherm) are placed in a closed chamber in which the temperature is gradually raised, the body temperature of the lizard will equilibriate with that of the chamber, whereas the body temperature of the mouse will remain constant. Figure 41.7 Ectotherms nd Endotherms (Part 2) The metabolic rates also respond differently. • Ectotherm = metabolism decreases as air temperature decreases. • Endotherm = metabolic rate increases as temperature decreases, which increases production of body heat. Maintaining Optimal Body Temperature • Ectotherms such as the lizard • • can use behavior to regulate body temperature in the natural environment. Behaviors include basking in the sun, seeking shade, burrowing, or orienting the body with respect to the sun. Endotherms also use behavioral thermoregulation. Most animals select the best thermal environment whenever possible. Figure 41.8 An Ectotherm Uses Behavior to Regulate Its Body Temperature Figure 41.9 Endotherms Use Behavior to Thermoregulate Maintaining Optimal Body Temperature • If the body temperature of an animal is to remain constant, the heat entering the animal must equal the heat leaving the animal. Heatin = Heatout • Heatin = metabolism + solar radiation (Rabs) • Heatout = radiation (Rout) + convection + conduction + evaporation Figure 41.10 Animals Exchange Heat with the Environment Maintaining Optimal Body Temperature • Heat exchange between the internal environment and the skin occurs largely through blood flow. • When blood is close to the surface of the skin, heat energy carried by the blood is lost to the environment. • When a person is exposed to cold, blood vessels of the skin constrict, decreasing blood flow and heat transport to the skin and reducing heat loss. • Some ectotherms, such as the marine iguana, control blood flow to the skin as an adaptation for survival in cold water and hot sun. Figure 41.11 Some Ectotherms Regulate Blood Flow to the Skin (Part 1) Figure 41.11 Some Ectotherms Regulate Blood Flow to the Skin (Part 2) Maintaining Optimal Body Temperature • Some ectotherms raise their body temperature by producing heat. • The flight muscles of insects must be warmed before flight can occur. This is achieved by flight muscle contractions. • Honeybees regulate temperature in a hive by group clustering to produce metabolic heat so the brood temperature stays at about 34 C even as temperatures outside of the hive drop well below freezing. Thermoregulation in Endotherms • Endotherms have many adaptations for reducing heat loss in cold environments: – Reduction of surface-to-volume ratios of the body by short appendages and round body shapes – Thermal insulation by thick layers of fur, feathers, and fat. – Decreasing blood flow to the skin by constricting blood vessels, especially in appendages Thermoregulation in Endotherms • In any climate, getting rid of excess heat may also be a problem, especially during exercise. • Reduction or loss of fur or hair allows for easier loss of heat from the body to the environment. • Seeking contact with water cools the skin because water absorbs heat to a greater capacity than does air. • Sweating or panting to increase evaporation provides cooling. The Vertebrate Thermostat • The regulatory system for body • • temperature in vertebrates can be thought of as a thermostat. This regulator is at the bottom of the brain in a structure called the hypothalamus. The temperature of the hypothalamus itself is the major source of feedback information in many species. The Vertebrate Thermostat • A fever is a rise in body temperature in • • • • response to pyrogens. Exogenous pyrogens come from foreign substances such as invading bacteria or viruses. Endogenous pyrogens are produced by cells of the immune system when they are challenged. Pyrogens cause a rise in the hypothalamic set point, and body temperature rises until it matches the new set point. Evidence suggests that moderate fevers help the body fight infections, but extreme fevers can be dangerous. The Vertebrate Thermostat • Animals can save energy by turning down • • the thermostat to below normal (hypothermia). Many animals use regulated hypothermia as a means of surviving periods of cold and food scarcity. Regulated hypothermia lasting days or weeks with drops to very low temperatures is called hibernation. The reduction in metabolic rate results in enormous energy savings. Figure 41.19 A Ground Squirrel Enters Repeated Bouts of Hibernation during Winter La climatizzazione dell’ambiente: un capolavoro dell’ape Le api “fochiste” e il loro comportamento nel nido La termoregolazione del nido fa parte delle stupefacenti capacità collettive delle api che si cominciano a comprendere. La temperatura della covata opercolata viene mantenuta tra i 33 e i 36 C dell’ambiente esterno, grazie a differenti azioni da parte delle api. Se l’ambiente è fresco è necessario riscaldare; se l’ambiente è troppo caldo, bisogna raffreddare. Le api ottengono questo effetto agitando velocemente le ali e creando correnti d’aria rinfrescanti. Possono inoltre portare nel nido acqua, che è distribuita in piccole gocce, per sfruttare il calore latente di evaporazione. In altri casi le api impiegano una combinazione di queste due attività. Vedi PDF api fuochiste ALTRI IMENOTTERI SOCIALI: VESPE Vespa crabro o calabrone e Polistes gallicus possono fare grossi nidi nelle abitazioni (camini o sottottetti). Sono società annuali!! Nella stagione sfavorevole la società si scioglie e le regine possono svernare nelle abitazioni o nei giardini Solar energy harvesting in the epicuticle of the oriental hornet (Vespa orientalis) Wijnen B, Leertouwer HL, Stavenga DG (2007) Colors and pterin pigmentation of pierid butterfly wings. J Insect Physiol 53:1206-1217 Volynchik S, Plotkin M, Bergman DJ, Ishay JS (2008) Hornet flight activity and its correlation with UVB radiation, temperature and relative humidity. Photochem Photobiol 84:81-85. Galland P, Senger H (1988) The role of pterins in the photoreception and metabolism of plants. Photochem Photobiol 48:811-820 Gaul AT (1952) The awakening and diurnal flight activities of vespine wasps. Proc R Entomol Soc Lond A 27:33-38 SFECIDI: SCELIPHRON SPIRIFEX Adattato ad ambienti artificiali è la cosiddetta “vespa muraria”, capace di attaccare il proprio nido, sui supporti più svariati. Il nido è costituito da poche cellette ed in ognuna viene inserito, prima dell’uovo, un ragno paralizzato che servirà da alimento per la larva. Tra le specie in grado di arrecare danni Camponotus ligniperda, specie europea di grosse dimensioni, le regine misurano infatti fino a 20 mm e le operaie 7-14 mm. I nidi vengono solitamente costruiti in tronchi deperiti o abbattuti, ma talvolta possono essere fatti all’interno di abitazioni non troppo frequentate (ad esempio le case delle vacanze) e si installano nel legno in opera •I suoni sono causati da vibrazioni che viaggiano in aria, acqua e strutture solide • Poichè l’onda sonora si propaga rapidamente in aria, segnali acustici debbono essere rapidamente inviati, fermati o modificati per dare un senso ai messsaggi Anche se noi sentiamo cavallette, cicale o grilli molti insetti emettono supersuoni, oltre il range di udito umano. Si tratta di emissioni sonore oltre le 20.000 vibrazioni al secondo. Alcune cavallette e farfalle producono ultrasuoni a 80.000 hertz. Molti insetti percepiscono suoni con membrane timpaniche nell’addome (es. Cavallette o cicale) o nella tibia della zampa posteriore (es. Cavalletta) Le cavallette sfregano le zampe sulle ali per farsi sentire. Altri insetti sfregano parti diverse del corpo per emettere suoni • La comunicazione per vibrazione è • • molto presente negli insetti sociali come interazione ecologica. Gli insetti usano la supericie dell’acqua o le piante per produrre vibrazioni (suoni). Le piante vengono molto utilizzate per la produzione di suoni e vibrazioni. La specie di pianta varia nella trasmissione del segnale. • L’accoppiamento dell’orologio della morte è un esempio di produzione di vibrazioni. Xestobium rufovillosum De Geer Orologio della morte, per il caratteristico rumore causato dagli adulti all'interno del legno infestato, facilmente udibile nel silenzio, come richiamo per l'accoppiamento, prodotto sbattendo, ad intervalli regolari, il capo contro le gallerie Areale di diffusione più ampio di quello degli anobidi: Europa, Africa del Nord e America Settentrionale L’adulto misura da 5 a 7 mm è rossastro, con ciuffi di peli corti ed irregolari, giallo oro. Il primo segmento toracico è più largo della base delle elitre con un solco mediano. Alle nostre latitudini lo farfallamento degli adulti si ha in primavera, seguito dall’accoppiamento