CORRIERE DEL MEZZOGIORNO.it Cultura Napoli Caserta Salerno Bari Lecce Corriere della Sera Corriere Del Mezzogiorno > Napoli > Cultura > E Lucariello Diventa Un Fumetto COMMENTA E DOMENICA 2 MAGGIO CONCERTO (E MOSTRA DELLE TAVOLE) AL KESTÉ DI NAPOLI E Lucariello diventa un fumetto Il rapper di «Cappotto di legno» protagonista del racconto sul laboratorio musicale Wild Bunch NAPOLI - Distrarre e far “ragionare” i ragazzi delle scuole dei territori cosiddetti “a rischio”, che è una semplificazione per descrivere zone densamente criminali, dalla scarsa o nulla attenzione dello Stato, dove l’unico punto di riferimento culturale è il centro commerciale e il vincente magari è chi sa procurarsi soldi facili, è il succo dell’operazione “Veleno Fertile” che il rapper ex Almamegretta Luca Caiazzo detto Lucariello (ma l’etichetta di rapper pure gli sta stretta, sapendo dialogare con pianisti jazz come Villani o con cantautori come Block) sta realizzando con la Co2 Opportunity Onlus. DA ARZANO A CASALE - Un laboratorio musicale ad uso di giovanissimi talentuosi scelti nelle scuole degli hinterlands (di Scampia o Arzano fino a Casale di Principe) per la produzione di un disco, “Veleno Fertile”, appunto, che racconta la Campania che resiste e i suoi eroi, come Miriam Makeba o Don Diana, ma anche storie pensate dagli stessi ragazzi. Veleno Fertile comix: guarda le tavole Come l’amore impossibile di un camorrista con un femminello, o testimonianze di affetti attraverso l’esperienza del carcere minorile e altri piccoli-grandi atti di coraggio quotidiani spesi con slancio in ambienti invece omologati alla cultura del sopruso. Lucariello, che è sì un rapper ma particolarmente sensibile alle tematiche della legalità, dell’infanzia e della devastazione ambientale della cosiddetta Campania Felix (da qui il titolo dell’album “Veleno Fertile”) accompagna questi giovanissimi per mano dalla redazione dei testi delle canzoni al missaggio in studio. Ha cominciato da solista anche con “Cappotto di Legno”, un pezzo scritto per e con Roberto Saviano e voluto in Rai da Michele Santoro e da questo episodio della sua storia artistica deriva in particolare la curiosità e qualche volta anche l’opposizione che i ragazzi di quelle realtà raccontate anche in Gomorra gli hanno espresso in decine in occasioni di incontro preliminari al lavoro di studio. Lavoro che si avvale di professionalità esperte come un workshop vero e proprio richiede, e di collaborazioni importanti, come con l’orchestra del San Carlo. DENUNCIA IN QUADRICROMIA - Per quando riguarda le storie tradotte in testi, invece, la retorica ormai e magari inevitabile invece svanisce probabilmente laddove è proprio il territorio, senza filtri, attraverso le espressioni dei suoi più giovani abitanti, a prendere voce e forma musicale. Ulteriore novità è che tutto questo, in collaborazione con il salone del fumetto Comicon, è raccontato in un fumetto. Operazione che di per se non è nuovissima: sono state pubblicate storie a fumetti di impegno civile già su Makeba, su Pier Paolo Pasolini. Questa volta è toccato al rapper di Secondigliano e ai “suoi ragazzi” ritratti dal collettivo napoletano Wild Bunch, quindi Andrea Scoppetta, Gianluca Maconi e Paco Desiato: le “strisce” raccontano il percorso del progetto, l’incontro dei 15 giovanissimi con Lucariello e le esperienze maturate durante il workshop. Saranno esposte da domenica 2 maggio sera presso gli spazi del Klab-Kestè Laboratories di Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli (Napoli) ribattezzato Piazza (R)Esistente per l’evento conclusivo del Comicon: la presentazione del progetto della Crisis Opportunity con concerto in anteprima di Lucariello e dei quindici “allievi” coinvolti nella produzione di “Veleno Fertile” (dire rap è riduttivo, se in piazza vi sono anche Arcangelo Caso al violoncello che si è costruito da solo, Francesco Villani al piano, Davide Castronuovo al basso e Domingo Colasurdo alla batteria). Piazza (R)Esistente sta quindi per Largo San Giovanni Maggiore, l’emiciclo antistante l’università L’Orientale liberato dai parcheggiatori abusivi ed estorsori anni orsono, oggi rimesso definitivamente a nuovo da associazioni caparbie (Arteteka, Kesté) e commercianti e ormai punto di incontro di centinaia giovani al centro storico partenopeo. Luca Marconi 30 aprile 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA