Nibiru 2012 Gli allineamenti stellari delle piramidi di Teotihuacan Inviato da Annunaki2012 E' definita "la citta degli Dei" oppure "la città dove Si diventa dei". E a poco più di cinquanta chilometri dalla capitale. E a dir poco inquietante, offrendo un panorama alquanto brullo, quasi "lunare", ben diverso dal verde e umidissimo panorama di Palenque. E Teotihuacàn,ma delle più misteriose aree cultuali del Messico archeologico. L'ho girata in lungo e in largo nello scorso Maggio: mi sono arrampicato, alle due di un caldissimo pomeriggio, sulla Piramide della Luna e, non contento, il giorno dopo, più o meno alla stessa ora anche sulla più imponente Piramide del Sole. Dalla sommità dei suoi 63 metri di altezza è possibile avere una stupenda vista d'insieme del sito archeologico: guardando verso Sud si può osservare la piccola "piramide" (in.realtà non presenta una vera e propria struttura piramidale) dedicata al 'Serpente Piumato', più nota infatti come Tempio de Quetzalcoatl, mentre volgendo lo sguardo a nord appare l'imponente massa della Piramide della Luna. In mezzo, quasi a collegare le tre piramidi, la cosiddetta 'Calzada de los Muertos', cioè il 'Viale dei Morti' o, in lingua azteca, Miccaotli. Proprio mentre sostavo sulla sommità della Piramide del Sole è sorta spontanea un'idea: è possibile che quanto sostenuto da Robert Bauval, Adrian Gubert ed altri cultori di archeologia 'eretica', riguardo la possibilità che le tre piramidi della Piana di Giza Cheope, Chefren e Micerino rappresentino una sorta di 'proiezione' sul terreno delle tre stelle della Cintura di Orione, sia applicabile anche alle tre "piramidi del sito archeologico di Teotihuacàn? E' possibile che lo stesso motivo ispiratore degli ignoti costruttori delle tre piramidi egizie abbia suggerito anche ai veri, ignoti costruttori delle tre strutture di Teotihuacàn la realizzazione di questo affascinante complesso cultuale in base a considerazioni di carattere astronomico? Certamente ci sono delle analogie ma ci sono anche differenze non del tutto trascurabili. UN'ALTRA IPOTESI ERETICA Lo scorso anno, a Maggio, ho trascorso dieci giorni in Egitto. Sarà anche per i fiumi di parole versati per descrivere le 'anomalie', vere o presunte, della piramide di Cheope ma indubbiamente non si può non rimanere quasi ammutoliti davanti alle dimensioni del più 'chiacchierato' monumento del mondo. Non entrerò certamente nel merito degli studi dei 'piramidologi', non prenderò neppure in considerazione le dieci o dodici ipotesi seriamente avanzate dai vari archeologi, da Borchardt a Croon, da Hoelscher a Wheeler, per spiegare come sia stato possibile millenni prima di Cristo edificare le grandi piramidi e in particolare come sia stato possibile, nel caso della Piramide di Cheope, portare a circa 150 metri di altezza massi pesanti tonnellate, ma cercherò di comparare due tra le più interessanti teorie archeoastronomiche riguardanti il loro posizionamento sul terreno. Sì, proprio due teorie, perchè alla più nota teoria avanzata dagli 'eretici' studiosi inglesi vorrei qui contrapporne una poco conosciuta, avanzata vari anni or sono da un altro 'eretico' e non accademico egittologo argentino: Ettore Moracci Beauvier- Vila. Cercherò nel corso dell'articolo di avanzare anche una mia ipotesi che, molto immodestamente, riterrei degna di essere ulteriormente approfondita: il confronto, cioè, tra le teorie circa i tre 'misteriosi' monumenti egizi e la posizione sul terreno delle altrettanto 'misteriose' piramidi mesoamericane. Lo studioso argentino sostenne nel suo libro "Teoria delle Piramidi", che riscosse un notevole successo, che i tre monumenti egizi sono posizionati sulla Piana di Giza in base a precisi rapporti matematici che rispecchiano fedelmente alcune distanze interplanetarie. Vediamo in dettaglio la teoria dell'eretico egittologo. Egli ipotizzò che la Piramide di Cheope rappresentasse il pianeta Terra, quella di Chefren il pianeta Venere e che quella di Micerino rappresentasse il pianeta Mercurio. Prima di considerarla l'ennesima follia piramidologica', vediamo come vengono giustificate tali affermazioni. Dunque, tra la Terra e Venere vi sono circa 40 milioni di chilometri e tra la Piramide di Cheope e quella di Chefren ci sono 400 metri, inoltre tra Venere e Mercurio c'è una distanza di circa 50,7 milioni di chilometri e tra la piramide di Chefren e quella di Micerino ci sono proprio... 507 metri! Coincidenze? Assurdità non consideranti la (teorica) impossibilità da parte degli astronomi egizi di conoscere con esattezza queste distanze interplanetarie? L'utilizzo, per giustificare la teoria, di unità di misura (il metro) non in uso nell'antica terra dei Faraoni? Sarebbe possibile ma l'aspetto più interessante della teoria avanzata dall'argentino è che...all'appello manca l'astro più importante: il Sole. Ciò farebbe ipotizzare che, dato che la distanza Terra-Sole è pari a circa 147 milioni di chilometri, seguendo in direzione sud il meridiano sU cui è costruita la Piramide di Cheope, a circa 1470 metri dovrebbe essere nascosto...qualcosa di estremamente importante. Sarà l'ultimo Faraone, il Dott. Zahi Hawass - il responsabile degli scavi nella Piana di Giza .a portare alla luce questo "qualcosa"? D'altra parte, è proprio lo stesso Hawass ad affermare che sotto la sabbia giace http://www.nibiru2012.it Realizzata con Joomla! Generata: 30 September, 2016, 00:25 Nibiru 2012 almeno il settanta per cento di ciò che resta dell'antica civiltà egizia. PRIME ANALOGIE Ma torniamo ora in Messico e vediamo se è seria... mente proponibile un'analogia tra la disposizione dei monumenti piramidali mesoamericani di Teotihuacàn e quelli sitUati. lungo le rive del Nilo. L' edificazione del sito Messicano si può suddividere in almeno tre distinti periodi: durante il cosiddetto Periodo Pre-Classico, collocabile nei primissimi anni della nostra Era, furono realizzate le strutture che caratterizzano Teotihuacàn I. All'inizio del Periodo Classico furono edificate le strutture di Teotihuacàn II, anche Teotihuacàn III fu edificata sempre durante il Periodo Classico - che va dal 200 a1600 d.c. - mentre Teotihuacàn IV fu realizzata nel Periodo Post Classico o Decadente, che è cronologicamente collocabile tra il 600 ed il 900 d.C. Teotihuacàn significa come già accennato - "Luogo dove si diventa dei", poiché si credeva. che vi venissero sepolti i sovrani poi trasformati in divinità. Non è forse, questa, già una prima, stretta analogia con la religione egizia che contemplava una sorta di 'deificazione' post mortem del Faraone? "Horus, questo re defunto è Osiride, questa sua piramide è Osiride, questa sua costruzione è Osiride, recati verso di essa..." troviamo infatti scritto nei cosiddetti 'Testi delle Piramidi' (PT 1657): Bauval sostiene quindi che Osiride dev'essere identificato nella costellazione dagli Egizi denominata "Sahu" e chiamata Orione dai moderni astronomi. Ma torniamo ancora in Mesoamerica. La via principale di Teotihuacàn, lunga circa due chilometri, era chiamata Miccaotli, ovvero Viale dei Morti, poiché gli Aztechi ritenevano che le costruzioni poste lungo la via stessa fossero dei sepolcri e chiamarono Piramide del Sole e della Luna le due maggiori costruzioni poiché pensavano che i due corpi celesti si fossero 'sacrificati' a Teotihuacàn. Antiche leggende locali parlano infatti della partenza di due divinità azteche, Tecciztecatl e Nanauatzin, che, dopo una complessa cerimonia di vestizione con 'speciali acconciature' balzarono all'interno di una 'grande fornace' preriscaldata per alcuni giorni e scomparvero in cielo raggiungendo i due astri per noi più visibili. ANTICA GIA' PER GLI AZTECHI La Piramide del Sole è alta 63 metri e presenta una base non proprio quadrata di circa 223 per 225 metri. E composta da cinque corpi sovrapposti e rientranti, di differente altezza. Similmente alla più nota piramide di Cheope, cela al suo interno cavità e strutture ancora poco studiate. Ad esempio, nel 1971 fu scoperta una galleria lunga più di cento metri, situata sotto la sommità, con quattro camere laterali a forma di semicerchio. A cosa servivano? Erano camere sepolcrali? La Piramide della Luna è di minori dimensioni, presentando un' altezza di circa 40 metri e una base di circa 120 per 150 metri. E posizionata in una zona più elevata perciò la sua piattaforma superiore è alla stessa altezza di quella della Piramide del Sole. All'estremità sud del sito troviamo invece la Ciudadela, la Cittadella, un grande quadrilatero limitato da piattaforme, al cui interno si trova quello che, impropriamente, ho preferito definire terza 'Piramide': il Tempio di Quetzalcoatl. Rinvenuto sotto un altro edificio, è formato da sei sezioni rivestite da lastroni di pietra e i suoi taludes (le parti a vista) sono ornati con teste di serpente stilizzate che sporgono da un collare di piume a forma di corolla di fiore (il Quetzalcoatl) oltre che con mascheroni di Tlaloc, il dio della pioggia. Fin qui la descrizione, necessariamente sommaria, del complesso dei tre principali edifici di Teotihuacàn: ma la sua Vera storia, ciò che realmente spinse gli ignoti costruttori delle tre piramidi a realizzare questa suggestiva ed imponente area culturale, si perde nella notte dei tempi '...cttando aun no habia dia, cuando qun no habia luz..'. La grande città di Teotihuacàn era, infatti, già in rovina durante il regno del sovrano aztecoMontezuIl1a I ed era divenuta ormai leggenda quando Hernàn Cortès, fuggendo dalla schiera di inferociti guerrieri aztechi, in direzione di Tlaxcala, la 'scopri' il 7 Luglio 1520. La più antica descrizione del sito è dovuta a Don Francisco de Castaneda, redatta sotto forma di rapporto ufficiale per Filippo II di Spagna, nel 1580. Se però avessimo dovuto attenerci solo alle imprecise descrizioni dei cronisti spagnoli dell'epoca, Teotihuacàn ci sarebbe apparsa in una luce ben diversa da quel che realmente è: "...tumuli di terra che sembrano mofiìàgnole fatte a mano..." definisce Bernardino de Sahagùn le piramidi che stiamo qui considerando, mentre di parere diametralmente opposto sembra fosse Juan de Torquemada, se ebbe modo di scrivere che "...Questi indios avevano due templi altissimi e grandissimi, edificati vicino a San Juan Teotihuacàn...". . Più interessanti appaiono, ovviamente, i resoconti di scavo effettuati nel 1941 da José R. Perez nel sito definito Viking Gruppe, più tardi continuati dall'archeologo Pedro Armillas con un finanziamento del , Viking Fund', da cui il nome del sito stesso. Tali scavi permisero di accertare che questa parte del complesso appare edificata nel periodo più arcaico, ma quel che apparve particolarmente interessante fu la scoperta di alcune strutture ipogee ricoperte di spessi strati di mica (muscovite): a cosa servivano queste coperture effettuate con un materiale le cui principali caratteristiche sono quelle di essere un ottimo isolante termico ed elettrico? Cosa dovevano isolare? http://www.nibiru2012.it Realizzata con Joomla! Generata: 30 September, 2016, 00:25 Nibiru 2012 ORIONE ANCHE A TEOTIHUACAN Ma torniamo agli aspetti archeoastronomici del sito messicano. Possiamo forse comparare la 'piramide' di Quetzalcoatl, situata nella Ciudadela, a quella più piccola della Piana di Giza, Micerino? Possiamo far corrispondere la Piramide del Sole a quella di Chefren? Infine, potrebbe la Piramide della Luna corrispondere alla più nota Piramide di Cheope? Potrebbero tutte e tre rappresentare, come a Giza, le tre stelle della Cintura di Orione? L'orientazione delle tre strutture di Teotihuacàn, in realtà, è un po' diversa; non è proprio nord-sud come a Giza ma è molto simile: i lati delle piramidi possiedono infatti un'orientazione di 17 gradi gradi più a ovest. Ora vedremo che, molto verosimilmente, c'è una precisa ragione di natura astronomica che giustifica questo scostamento. Tutti gli edifici di Teotihuacàn sono infatti orientati verso il punto in cui il Sole tramonta nel giorno del solstizio invernale, che cade a cavallo del 22 Dicembre e questo punto corrisponde esattamente a 17 gradi più ad ovest del nord geografico!. Il solstizio, vi ricordo, è il giorno in cui il Sole, nel suo moto apparente sull'eclittica, raggiunge la sua massima declinazione boreale (o australe), che corrisponde alla durata massima o minima del giorno. Il passaggio del Sole per i punti solstiziali, a cavallo del 22 Giugno e del 22 Dicembre, determina rispettivamente il giorno più lungo e quello più corto dell'anno nell'emisfero settentrionale. Nell'emisfero meridionale la situazione è inversa. Usando il programma di astronomia "Skyglobe" ho potuto quindi stabilire la posizione di Orione rispetto alla città del Cairo nel 10.450 a.c., data ritenuta molto importante, da Bauval e Gi1bert, per la realizzazione di alcune particolari strutture della Grande Piramide (il condotto sud che parte dalla Camera del Re) ed ho calcolato la posizione della stessa costellazione nel cielo dei primi decenni della nostra era, vista da dove ora sorge Città del Messico; come poi effettuato per Teotihuacàn. Insieme a Massimiliano Della Millia che si è occupato, con ottimi risultati, della parte grafica, ho 'ricostruito' al computer il cielo sulla Piana di Giza nelle date più significative. Per l'Egitto ho utilizzato sia la cronologia proposta da Bauval, sia quella 'ufficiale' che daterebbe la Piramide di Cheope alla metà del III millennio a.C. circa, poiché ambedue giustificherebbero la correlazione esistente tra la sfera celeste e la piramide stessa, mentre ho considerato, per Teotihuacàn, i primi decenni della nostra Era, perché quest'ultima è la cronologia 'ufficiale' stabilita negli anni '50 da René Millon della Stanford University, almeno per le due piramidi del Sole e della Luna. Per la precisione, egli le datò al primo Periodo Classico, cioé prima del 200 - 300 d.C. Anche per il sito messicano, in pratica, ho "chiesto" al programma di posizionare il Sole al tramonto del 22 Dicembre (o del 21, se vogliamo) del 31 AD. e poi di mostrare, appena dopo il tramonto, la posizione di Orione: dalle immagini si vede chiaramente che anche nel cielo notturno di Teotihuacàn appariva ben visibile Orione e le tre stelle della sua' cintura'. Per completare l'opera, appare ben evidente, appena sopra l'orizzonte, la stella Sirio, nell'antico Egitto denominata Sothis e osservata con estrema attenzione perché considerata legata ai periodi delle inondazioni del Nilo e correlata quindi al concetto di maggior fertilità. Forse proprio come a Teotihuacàn, dove, particolarmente durante il Solstizio d'inverno, l'apparire in cielo della Costellazione di Orione soprattutto delle tre stelle della Cintura, coincideva con la comparsa di Sirio e con l'inizio del periodo di maggior piovosità sull'Altopiano Centrale, periodo .quindi determinante per le popolazioni agricole? Con il software di astronomia citato ho infatti potuto verificare che il 22 Dicembre dei primi decenni del primo secolo (ho scelto...a caso; il 31 d.C.) se i costruttori del complesso cultuale di Teotihuacàn avessero alzato gli occhi al cielo avrebbero visto...la Costellazione di Orione e la sua celeberrima cintura costituita da tre stelle, Al Nilam (Epsilon Orionis), Al Nitak (Zeta Orionis) ed Al Mintaka (Delta Orionis)! Proprio come, probabilmente, avvenne millenni prima in un altro continente, con altre genti, con un'altra cultura e con altre concezioni reI" . se. Anche in questo caso,- con Massimi o Della Millia, ho ricostruito quella che potrebbe essere stata la situazione del cielo, in Messico, in una notte del Solstizio invernale in un anno dei primi decenni della nostra Era. Possiamo quindi ipotizzare che fu proprio quel sistema di tre stelle ad ispirare la casta sacerdotale che poi determinò dove e come edificare le due principali piramidi e la 'piramide' più piccola, il Tempio di Quetzalcoat1? Possiamo ipotizzare come d'altra parte è stato già fatto riguardo le somiglianze architettoniche tra le piramidi egizie e quelle mesoamericane contatti di varia natura tra l'Egitto dinastico e le genti che edificarono la suggestiva area cultuale messicana? Le coincidenze di carattere archeoastronomico sono solo... "coincidenze" o c'è qualcosa di più? Ovviamente le indagini compiute con l'aiuto di Skyglobe andrebbero eseguite con maggior attenzione: ad esempio, andrebbe considerata, sia a Giza che a Teotihuacàn, la levata eliaca delle tre stelle, intendendo con ciò un'analisi più esatta del sorgere della Cintura di Orione nello stesso momento del sorgere del Sole. Come d'altra parte avveniva tra i Caldei e i Babilqnesicon la stella Regolo (Alfa Leonis) o proprio nell'antico Egitto con Sirio (Alfa Canis Maioris). Mi aspetterei un'altra obiezione: non abbiamo alcun indizio riguardo la possibilità che le popolazioni che precedettero gli Aztechi (ma chi costruì, in realtà, il complesso cultuale di Teotihuacàn?) contemplassero nella loro teogonia, nella loro cosmologia, correlazioni conIa Costellazione di Orione. Prima di concludere vorrei riassumere i punti essenziali della mia ipotesi: http://www.nibiru2012.it Realizzata con Joomla! Generata: 30 September, 2016, 00:25 Nibiru 2012 . A Teotihuacàn, come a Giza, troviamo tre piramidi in una complessa area cultuale. . Secondo l'ipotesi, abbastanza convincente, di Bauval e Gilbert, a Gita le tre Piramidi di Cheope, Chefren e Micerino avrebbero una stretta correlazione con lette stelle della Cintura di Orione quando que. sta cpstellazionerisplendeva nel cielo del l 0.450 a,c. circa e del 2.450 a.C. . A Teotihuacàn le due Piramidi del Sole e della Luna e la 'piramide' più piccola sembrano disposte come quelle di Giza. Differentemente da Giza, esse presentano uno scostamento verso ovest di 17 gradi ri. spetto al Nord geografico.In questo punto il Sole tra. monta in corrispondenza del Solstizio d'inverno, il 22 Dicembre. . In questo stesso giorno, in vari anni, nei primi de. cenni della nostra Era la Costellazione di Orione risplendeva all'orizzonte anche nel cielo di Teotihuacan. . Si potrebbe forse dedurre, quindi, che fu la stessa visibilissima costellazione, le stesse tre stelle e forse anche l'apparire di Sirio a determinare la scelta dell'esatto posizionamento delle tre 'Piramidi messicane? Se tutto ciò venisse verificato, si potrebbero trarre un'infinità di altre 'eretiche' conclusioni. La mia, confesso, è al momento solo un'affascinante ipotesi e in Messico è stata solo un'intuizione avuta sulla sommita' della Piramide del Sole. Nonostante i 'rischi' ed i 'sospetti' insisterei nell'indagare. di Roberto Volterri Fonte: HeraMagazine www.heramagazine.net http://www.nibiru2012.it Realizzata con Joomla! Generata: 30 September, 2016, 00:25