LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS
Azione C2
Implementazione del programma di gestione
sanitaria del bestiame domestico
Proposta di un
Piano per la gestione degli aspetti
sanitari connessi alla tutela
dell’orso bruno marsicano
a cura di
Adriano Argenio
medico veterinario libero professionista
novembre 2012
Ufficio Conservazione della natura
Servizio Conservazione della natura e APE
Direzione Affari della Presidenza, Politiche legislative
e comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio,
Valutazioni ambientali, Energia
Giunta Regionale d’Abruzzo
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
INDICE
Premessa............................................................................................................................ 4
1. Riassunto esecutivo ....................................................................................................... 5
2. Introduzione .................................................................................................................. 9
3. Articolazione del Piano ............................................................................................... 10
3.1 Implementazione di un programma di monitoraggio sanitario nell’areale di presenza
dell’orso bruno marsicano........................................................................................ 11
3.1.1 Obiettivi di monitoraggio ................................................................................ 11
3.1.2 Specie d’interesse ............................................................................................ 15
3.1.3 Ambiti geografici ........................................................................................... 18
3.1.4 Procedure di attuazione .................................................................................. 20
3.1.5 Attuatori e diretti responsabili delle singole azioni ........................................ 25
3.1.6 Forme di coordinamento fra Enti .................................................................... 26
3.1.7 Calendarizzazione delle attività ...................................................................... 27
3.2 Costituzione di un sistema informativo per la raccolta e la condivisione dei dati
sanitari conseguenti all’applicazione del piano ....................................................... 29
3.3 Verifica della corretta esecuzione del Piano di Gestione Sanitaria per l’Orso bruno
marsicano ai vari livelli previsti ed eventuale elaborazione di strategie per una
migliore e più corretta esecuzione del Piano ........................................................... 33
3.3.1 Bovini e ovicaprini ………………………………………………………….35
3.3.2 Cinghiali abbattuti dai cacciatori…………………………………………….38
3.3.3 Cani ……………... ………………………………………………………….40
3.3.4 Fauna selvatica …..………………………………………………………….51
3.3.5 Carcasse del bestiame………………………………………………….…….53
3.4 Indicazioni operative specificamente destinate ai vari livelli di attuazione del
medesimo Piano ................................................................................................ 55
3.5 Analisi dei dati raccolti col programma ai fini della valutazione del rischio sanitario
per l’orso marsicano ................................................................................................. 61
3.6 Individuazione di eventuali azioni sanitarie dirette a mitigare le comprovate
ripercussioni sulla dinamica di popolazione della popolazione di orso bruno
marsicano ................................................................................................................. 64
Bibliografia ..................................................................................................................... 67
Appendice A. Scheda sintetica della cronologia delle singole azioni ............................ 68
Appendice B. Scheda di campionamento dei cinghiali abbattuti dai cacciatori … ........ 72
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano, per i preziosi consigli, Annabella Pace, Massimo Fenati, Cinzia Sulli,
Paolo Ciucci, Leonardo Gentile, Giammarco Ianni, Antonio Liberatore, Luciano
Sammarone, Daria Di Sabatino, Andrea Monaco.
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
PREMESSA
La tutela della residua popolazione di orso bruno marsicano è indissolubilmente legata a
una corretta gestione sanitaria degli ecosistemi nei quali questa specie sopravvive.
Le popolazioni relitte, quale è quella in oggetto, hanno una scarsa capacità di
adattamento a variazioni ambientali improvvise, una delle quali può essere
rappresentata proprio dall’introduzione di un nuovo agente patogeno o dalla maggiore
aggressività di patogeni già presenti.
L’elevata vulnerabilità della popolazione di orso bruno marsicano, dovuta alla scarsa
variabilità genetica e al numero esiguo di esemplari, obbliga a non sottovalutare nessun
segnale proveniente dall’ambiente.
E’ importante mettere in atto una sorveglianza straordinaria della specie, con uno sforzo
che deve essere superiore a quanto attuato con altre specie selvatiche perché la posta in
gioco è molto alta. Si corre il serio rischio di assistere all’estinzione di una delle specie
simbolo della fauna italiana.
Un piano di gestione sanitaria deve necessariamente essere un protocollo dinamico ed
elastico, capace di adattarsi all'elevata variabilità e mutabilità dei fattori epidemiologici
correlati all'esposizione delle malattie trasmissibili.
L’orso è una specie ombrello, quindi le azioni di gestione sanitaria di questa specie
avranno ricadute positive sia sulla conservazione delle altre specie selvatiche, anche di
quelle oggetto di caccia, che sulle diverse attività agro-silvo-pastorali, in particolare
l’allevamento di bestiame, che dovranno essere incentivate secondo criteri di
compatibilità ambientale, di igiene e qualità.
L’applicazione di un piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela
dell’orso bruno marsicano è interesse non solo di chi è direttamente coinvolto nella
tutela dell’orso, ma di tutte le categorie (allevatori, cacciatori, medici veterinari, ecc.)
che svolgono la loro attività nell’areale occupato da questa specie.
Un piano di gestione sanitaria è solo una prima importante indicazione gestionale per la
conservazione dell’orso bruno marsicano, rimane però un’arma spuntata, se non
accompagnato da interventi gestionali (piano per l’assetto zootecnico, controllo del
randagismo canino) che permettano di attuare buone pratiche per eliminare o ridurre la
diffusione ed il mantenimento di agenti patogeni all'interno delle popolazioni
domestiche e selvatiche simpatriche dell’orso.
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1. RIASSUNTO ESECUTIVO
L’importanza di realizzare un quadro conoscitivo della situazione sanitaria
dell’ambiente in cui vive l’orso, in particolare per quanto riguarda la presenza e
distribuzione di patologie potenzialmente trasmissibili dal bestiame domestico, è stato
uno dei punti di forza dell’azione B3 del Piano di Azione Nazionale per la
Conservazione dell’Orso bruno marsicano (PATOM) (AAVV, 2009). L’obiettivo era
quello di raccogliere informazioni sulla presenza e distribuzione di patologie del
bestiame domestico (anche relative a zoonosi non espressamente indicate nel
regolamento della polizia veterinaria ma presenti nella lista OIE) in modo da verificare
la presenza e localizzazione di eventuali problematiche potenzialmente dannose per
l’orso e da redigere un protocollo di gestione sanitaria del bestiame domestico nelle aree
di presenza dell’orso.
Nel 2010 è stato commissionato e finanziato dalla Regione Abruzzo, uno studio
conoscitivo sulla presenza e distribuzione di patologie trasmissibili all’orso da parte del
bestiame domestico. La ricerca è stata affidata al dott. Massimo fenati che ha redatto
una relazione sulla riqualificazione del comparto zootecnico nell’areale interregionale di
presenza dell’orso bruno marsicano. In questo documento sono individuate 27 patologie
potenzialmente trasmissibili dal bestiame all’orso, di cui 10 con un elevato grado di
pericolosità dovuto alla presenza di specie domestiche (Ruminanti, cani e suini) che
vivono in simpatria con l'Orso. Nello studio viene evidenziato che le specie domestiche
“veicolano” oltre l'80% delle malattie considerate di prioritaria importanza e che quindi,
la gestione sanitaria dell'Orso bruno marsicano non può prescindere da un'attività di
sorveglianza degli animali domestici (ma anche selvatici) simpatrici.
Nel 2011, per lo svolgimento dell’azione A2 del LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS
“Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico”, è
stato affidato al dott. Massimo Fenati uno studio di valutazione del rischio sanitario,
legato alla presenza del bestiame domestico, e dei protocolli di monitoraggio sanitario
in vigore. La relazione conclusiva ha evidenziato l’esistenza di un potenziale rischio
sanitario per la conservazione dell’Orso bruno marsicano nell’area di studio, dovuto alla
presenza di 13 patogeni sui 17 indagati, 10 dei quali considerati a più elevato impatto
sulla popolazione di Orso. Il lavoro ha anche sottolineato che il monitoraggio, e quindi
il controllo, di questi patogeni, con riferimento agli anni in cui si hanno informazioni
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disponibili, è stato per larga parte inefficiente ed inefficace. I limiti riscontrati sono stati
i seguenti:
-
il monitoraggio sembra essere stato pianificato ed eseguito senza tenere conto della
dimensione della popolazione, delle ipotesi da verificare (stimare la prevalenza,
trovare un’infezione, verificare la differenza tra prevalenze, etc.), e del livello di
confidenza e della precisione tollerabili;
-
il numero di patogeni indagati nelle specie domestiche è di molto inferiore rispetto
alle specie selvatiche, e quindi risulta difficile impostare una indagine comparativa
tra di esse;
-
basandosi essenzialmente su dati ottenuti attraverso un monitoraggio passivo, non
sono chiari gli obiettivi della maggior parte dei campionamenti effettuati sulle
specie selvatiche, di conseguenza, i dati ottenuti sono frammentati e le
corrispondenti stime sono da ritenere poco affidabili e difficili da trattare dal punto
di vista quantitativo.
-
manca o risulta insufficiente il campionamento di alcune specie “chiave”
relativamente ad alcuni patogeni, essenziale per poter verificare le dinamiche
epidemiologiche esistenti tra le diverse specie. Ad esempio il caso della
Pseudorabbia nel cinghiale, la cui ricerca è stata limitata a 4 campioni, oppure delle
classiche malattie del cane (CDV, CCV, CPV o CAV 1) che non sono state indagate
nella popolazione canina, pur essendo state segnalate nel lupo e nell’orso.
-
la discontinuità temporale e la variabilità spaziale del campionamento produce sia
una scarsa affidabilità delle stime di prevalenza sia una riduzione dell’efficacia del
campione (probabilità di rilevare l’infezione). A causa della frammentazione del
campionamento le stime possono essere distorte dipendendo eccessivamente dai
campioni numericamente più rappresentativi;
-
in molti casi anche quando il campionamento “esplorativo” (passivo) è risultato
informativo, non si è evidenziata alcuna intensificazione nel monitoraggio negli
anni successivi (es. isolamento della Brucella nel cervo e nel cinghiale nel 2005).
-
mentre nelle specie domestiche le tecniche diagnostiche risultano standardizzate e
sono noti i valori di sensibilità e specificità delle stesse, negli animali selvatici
l’applicazione in toto di tali metodiche non garantisce lo stesso risultato in termini di
affidabilità. Allo stesso modo, la scelta del cut-off (la soglia che permette di
discriminare tra un risultato positivo ed uno negativo) risulta difficile da stabilire ed
arbitraria;
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-
l’utilizzo nella maggior parte dei casi di tecniche sierologiche limita le informazioni
sanitarie disponibili non potendo verificare direttamente l’avvenuta infezione e
rendendo talvolta difficile la tipizzazione del patogeno indagato. La positività
sierologica fornisce solo l’indicazione di un’avvenuta esposizione tra l’ospite ed il
patogeno e risulta fortemente legata allo sviluppo, durata e specificità dell’immunità
umorale acquisita dall’ospite;
-
la mancanza di una banca dati centralizzata con dati univoci e coerenti ha portato
alla mancata corrispondenza tra dati appartenenti presumibilmente agli stessi
animali (ad esempio Febbre Q e BTV nell’orso tra le due banche dati: PNALM e
IZS AM), l’utilizzo di voci non univoche (ad esempio la presenza di differenti
termini indicanti lo stesso stato sierologico, vedi banca dati PNALM) e ha creato
confusione, generando inutili ripetizioni ed impedendo confronti o analisi affidabili.
Nel 2012, sempre per lo svolgimento dell’Azione A2 del LIFE09NAT/IT/000160 ARCTOS, presso il Ministero della Salute- Direzione Generale della sanità animale e
del farmaco veterinario, è stato istituito il Tavolo Tecnico Sanitario, con lo scopo di
definire delle linee guida, in collaborazione con i principali attori territoriali. Il Tavolo
ha licenziato un documento, Linee guida per la gestione degli aspetti sanitari connessi
alla tutela delle popolazioni di orso bruno marsicano, con la finalità di sorveglianza
sanitaria sulle specie domestiche e selvatiche (ungulati e carnivori) nell’areale di
presenza dell’Orso bruno marsicano, in particolare con gli obiettivi di:
-
valutare, in tempo reale, la situazione sanitaria dell’Orso bruno marsicano e del
rischio di trasmissione interspecifico delle infezioni tra specie domestiche e
selvatiche;
-
implementare le attuali banche dati sanitarie;
-
intensificare la lotta al randagismo canino nelle aree urbane, periurbane e
silvestri come forma di contrasto alla diffusione e mantenimento nel territorio di
agenti patogeni potenzialmente pericolosi per l’Orso marsicano;
-
coordinare le amministrazioni coinvolte nella gestione di eventuali emergenze
sanitarie a carico dell’Orso marsicano e più in generale della fauna selvatica;
-
salvaguardare e incentivare le attività agro-silvo-pastorali compatibili con la
presenza dell’Orso bruno marsicano, secondo criteri di compatibilità ambientale,
di igiene e qualità delle produzioni.
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Le Linee Guida indicano, inoltre, la necessità della redazione di un Piano di Gestione
Sanitaria che deve prevedere:
1. l’implementazione di un programma di monitoraggio sanitario nell’areale di
presenza dell’Orso bruno con la definizione degli obiettivi di monitoraggio, gli
ambiti geografici, le specie d’interesse, le procedure di attuazione, gli attuatori e i
diretti responsabili delle singole azioni, e le necessarie forme di coordinamento tra
Enti, nonché una calendarizzazione delle attività;
2. la costituzione di un sistema informativo per la raccolta e la condivisione dei dati
sanitari conseguenti all’applicazione del piano;
3. la verifica della corretta esecuzione del Piano di Gestione Sanitaria per l’Orso
bruno marsicano ai vari livelli previsti ed eventuale elaborazione di strategie per
una migliore e più corretta esecuzione del Piano;
4. le indicazioni operative specificamente destinate ai vari livelli di attuazione del
medesimo Piano;
5. l’analisi dei dati raccolti col programma ai fini della valutazione del rischio
sanitario per l’orso marsicano;
6. l’individuazione di eventuali azioni sanitarie dirette a mitigare le comprovate
ripercussioni sulla dinamica di popolazione della popolazione di orso marsicano.
Le Linee guida sono già state adottate, con apposito provvedimento, dalla Regione
Abruzzo e dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nei prossimi mesi
dovrebbero essere adottate dal Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio e del
Mare, dalla Regione Lazio e dall’Autorità di Gestione del PATOM.
Nel biennio 2012-2014, la Regione Abruzzo, nello svolgimento dell’azione C2 del
LIFE09NAT/IT/000160 – ARCTOS, continuerà il lavoro fin qui svolto, cercando di
trasformare le indicazioni pervenute dai lavori precedenti, in azioni concrete a tutela
della popolazione di orso bruno marsicano e delle attività umane che si svolgono
nell’areale di questa specie.
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2. INTRODUZIONE
L’Azione C2 del LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS si propone la promozione e la
messa in atto di specifici protocolli di monitoraggio sanitario, laddove le conclusioni
della Relazione tecnica dell’azione A2 hanno evidenziato l'inadeguatezza dei
programmi attualmente in vigore.
Si tratta di un lavoro improbo perché la maggior parte dei limiti evidenziati dal dott.
Fenati nella sua relazione, sono strutturali e quindi sono di non facile soluzione.
Il monitoraggio degli agenti patogeni, soprattutto se attuato mediante sorveglianza
attiva, richiede un impegno economico e umano, difficilmente sostenibile dagli Enti
interessati, in particolare in questo periodo di spending review.
Non ci si può nascondere che la ritaratura dei programmi sanitari attualmente in vigore,
in termini di incremento del numero dei patogeni da sottoporre a monitoraggio,
frequenza di rilevamento, numero di campioni raccolti, superfici sottoposte a
monitoraggio, è un’azione complessa e costosa.
L’azione C2 non ha copertura finanziaria e quindi deve necessariamente basarsi sulle
risorse economiche e umane già a disposizione degli Enti. Questo rappresenta un
evidente limite che può inficiare il buon esito del presente Piano di gestione sanitaria.
L’individuazione e la messa a punto di protocolli di monitoraggio senza che questi
possano realmente essere implementati sul territorio risulta di fatto un'azione aleatoria.
Il presente Piano di gestione sanitaria contiene alcune “forzature” che faranno storcere il
naso ai colleghi epidemiologi, ma che sono necessarie se si vuole renderlo un
documento realizzabile a costo zero e applicabile alle attuali forze economiche e umane
che la medicina veterinaria pubblica (ASL, Aree Protette, IZS) può mettere in campo.
L’obiettivo è quello di implementare il monitoraggio sanitario, rendendolo realmente
efficace e funzionale alla conservazione dell'orso e delle altre specie prioritarie (in
primis il lupo), cercando di ottenere indicazioni sanitarie utili anche per la gestione delle
attività umane tradizionali (zootecnia, caccia, turismo, ricerca dei tartufi). Conoscere lo
stato sanitario dell’ambiente è fondamentale, non solo per la tutela dell’orso bruno
marsicano, ma anche per la tutela della salute umana e per la salvaguardia delle attività
lavorative umane.
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3. ARTICOLAZIONE DEL PIANO
Il presente Piano si basa sulle indicazioni contenute nelle Linee guida redatte dal Tavolo
Tecnico Sanitario, quindi l’articolazione riprende quanto contenuto nel documento
finale dell’azione A2 ed è la seguente:
3.1 implementazione di un programma di monitoraggio sanitario nell’areale di presenza
dell’Orso bruno con la definizione di:
3.1.1
obiettivi di monitoraggio
3.1.2
ambiti geografici
3.1.3
specie d’interesse
3.1.4
procedure di attuazione
3.1.5
attuatori e diretti responsabili delle singole azioni
3.1.6
necessarie forme di coordinamento tra Enti
3.1.7
calendarizzazione delle attività;
3.2 costituzione di un sistema informativo per la raccolta e la condivisione dei dati
sanitari conseguenti all’applicazione del Piano;
3.3 verifica della corretta esecuzione del Piano di Gestione Sanitaria per l’Orso bruno
marsicano ai vari livelli previsti ed eventuale elaborazione di strategie per una
migliore e più corretta esecuzione del Piano;
3.4 indicazioni operative specificamente destinate ai vari livelli di attuazione del
medesimo Piano;
3.5 analisi dei dati raccolti col programma ai fini della valutazione del rischio sanitario
per l’orso marsicano;
3.6 individuazione di eventuali azioni sanitarie dirette a mitigare le comprovate
ripercussioni sulla dinamica di popolazione della popolazione di orso marsicano.
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3.1 IMPLEMENTAZIONE DI UN PROGRAMMA DI MONITORAGGIO
SANITARIO NELL’AREALE DI PRESENZA DELL’ORSO BRUNO.
3.1.1 OBIETTIVI DI MONITORAGGIO
La Relazione tecnica conclusiva dell’Azione A2 (Fenati et altri, 2011) ha evidenziato la
presenza nell’area di presenza dell’orso di tutti i 10 patogeni prioritari che erano stati
individuati dalla Relazione del dott Fenati del 2010. Sono agenti patogeni per i quali il
rischio di trasmissione all’orso da parte di altre specie è elevato e potrebbe mettere a
rischio la sopravvivenza della specie.
Malattia
Punteggio
Brucellosi
5
Cimurro e Morbillivirus
5
Parvovirus (CPV)
4
Pseudorabbia
4
Leptospirosi
3,5
Epatite infettiva (CAV1)
3
Toxoplasmosi
3
Clamidiosi
2,5
Febbre Q
2,5
Bluetongue
2
Tab n. 1. Elenco delle 10 patologie potenzialmente
trasmissibili all’orso bruno marsicano (Fenati, 2010).
Si tratta di n. 4 malattie batteriche, n. 5 virali e n. 1 parassitaria:
Batteriche
Virali
Parassitarie
-
Brucellosi
-
Chlamydiosi
-
Leptospirosi
-
Febbre Q
-
Cimurro (CDV) e Morbillivirus
-
Parvovirus (CPV)
-
Pseudorabbia
-
Epatite infettiva (CAV1)
-
Bluetongue
-
Toxoplasmosi
Tab n. 2. Suddivisione delle malattie in base
alla natura virale, batterica o parassitaria.
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Di queste malattie, solo la Brucellosi è oggetto delle Profilassi di Stato e quindi
soggetta a costante controllo da parte dei Servizi Veterinari delle ASL nei bovini (D.lgs
n. 651 del 1994, successivamente modificato dal D.lgs n. 429 del 1997) e negli ovicaprini (DM n. 453 del 1992).
Per quanto riguarda il Cimurro (CDV), l'Epatite infettiva (CAV-1) ed il Parvovirus
(CPV) non esiste una legislazione nazionale per il controllo di queste infezioni.
La Pseudorabbia è oggetto di un piano nazionale di controllo (DM del 1 aprile 1997)
nei suini, ma è poco indagata nel cinghiale, perché limitata alle poche carcasse che
vengono sottoposte a controllo sanitario.
La Leptospirosi, la Toxoplasmosi e la Chlamydiosi, pur essendo malattie soggette a
denuncia obbligatoria, non sono oggetto di specifici piani di controllo ma rientrano nel
D.lgs n.191/2006 che stabilisce l'adozione di specifiche misure di sorveglianza in
funzione della situazione epidemiologica esistente. Stesse misure applicate anche per la
Febbre Q dato che è compresa nello stesso D.lgs n.191/2006 .
Discorso a parte per la Blue Tongue, malattia soggetta a un piano di sorveglianza
sierologico annuale nei bovini nelle zone non soggette a restrizione.
Quindi, nelle specie domestiche, ad eccezione di Brucellosi, Pseudorabbia e
Bluetongue, non esistono programmi di monitoraggio sanitario per le malattie presenti
nell’elenco perché, anche se potenzialmente dannosi per l’orso, sono agenti patogeni
scarsamente rilevanti per la salute pubblica.
Malattia
Inquadramento normativo
Controllo specifico
controllo nei bovini (D.lgs n. 651 del 1994,
successivamente modificato dal D.lgs n. 429 del 1997) e
negli ovi-caprini (DM n. 453 del 1992).
SI
Cimurro e
Morbillivirus
non esiste una legislazione nazionale
NO
Parvovirus (CPV)
non esiste una legislazione nazionale
NO
Pseudorabbia
piano nazionale nei suini (DM del 1 aprile 1997)
SI
Leptospirosi
D.lgs n.191/2006, non sono oggetto di specifici piani di
controllo, ma di specifiche misure di sorveglianza in
funzione della situazione epidemiologica esistente.
NO
non esiste una legislazione nazionale
NO
D.lgs n.191/2006, non sono oggetto di specifici piani di
controllo, ma di specifiche misure di sorveglianza in
funzione della situazione epidemiologica esistente.
NO
D.lgs n.191/2006, non sono oggetto di specifici piani di
controllo, ma di specifiche misure di sorveglianza in
funzione della situazione epidemiologica esistente.
NO
Brucellosi
Epatite infettiva
(CAV1)
Toxoplasmosi
Clamidiosi
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Febbre Q
Bluetongue
D.lgs n.191/2006, non sono oggetto di specifici piani di
controllo, ma di specifiche misure di sorveglianza in
funzione della situazione epidemiologica esistente.
NO
Piano di sorveglianza sierologico annuale nei bovini
nelle zone non soggette a restrizione
SI
Tab n. 3. Inquadramento normativo delle malattie della tabella 1 e status del controllo nelle specie domestiche.
La situazione è più complicata nelle specie selvatiche perché gli unici dati sono dovuti a
un monitoraggio passivo, cioè a indagini effettuate su animali catturati per altri scopi o
sulle carcasse recuperate, e quindi sono informazioni scarsamente rappresentative delle
popolazioni indagate.
Questo è un limite difficilmente superabile perché si tratta di popolazioni a vita libera.
Un programma di monitoraggio sanitario rappresentativo dovrebbe prevedere una
sorveglianza attiva sulla fauna selvatica, almeno su alcune specie, ma sottoporre le
popolazioni selvatiche a un campionamento rappresentativo, richiede un dispendio di
energie umane ed economiche che attualmente non è sostenibile da nessun Ente.
L’unica eccezione potrebbe essere rappresentata dal cinghiale perché questa specie è
sottoposta a prelievo venatorio nella Zona di Protezione esterna del PNALM e in altre
zone dell’areale interregionale di presenza dell’orso bruno marsicano e quindi si
potrebbe chiedere la collaborazione gratuita dei cacciatori. Anche in questo caso, però la
sorveglianza attiva è difficile perché, non conoscendo le stime di struttura e dinamica
delle popolazioni su cui si sta operando, neanche come stima di massima, non è
possibile indicare un numero minimo di campioni, per rendere il campionamento
rappresentativo.
In considerazione delle scarse disponibilità economiche e umane, si propone di
utilizzare i domestici, cioè gli animali più facilmente contattabili, come “sentinelle
sanitarie” dell’intero ecosistema, monitorandoli mediante una sorveglianza attiva,
mentre per quanto riguarda i selvatici, di limitarsi a una sorveglianza passiva, attuata
mediante analisi delle carcasse, ma anche approfittando dei dati provenienti da altri
progetti di ricerca (es. LIFE Coornata sul camoscio appenninico) o da catture casuali,
mettendo in atto una sorveglianza attiva, mediante specifici campionamenti, solo nel
caso di importanti variazioni della situazione epidemiologica nell’ecosistema,
evidenziate dalle analisi degli animali domestici.
Questa proposta prende spunto da quanto ipotizzato anche dal dott. Fenati nelle
conclusioni della Relazione tecnica dell’Azione A2, e cioè che, almeno nella core area
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del PNALM, non siamo di fronte a popolazioni isolate, ma a una metapopolazione
(Levin, 1974 e Hansky, 2001), cioè a un’unica popolazione formata da domestici e
selvatici, che, condividendo gli stessi ambienti, sono legati da una rete di interazioni
sociali e interconnessioni fisiche che influenzano la diffusione e la persistenza degli
agenti
patogeni
nell’ecosistema
e
che
quindi
rappresentano
un
continuum
epidemiologico.
Questo approccio ha degli evidenti limiti da un punto di vista epidemiologico, ma
permetterà di rendere il Piano di monitoraggio un documento attuabile a costo zero e
applicabile all’attuale organizzazione e disponibilità economica e umana della medicina
pubblica veterinaria (ASL, Aree Protette, IZS).
Il presente programma di monitoraggio sanitario si propone, quindi, una duplice finalità:
1. realizzare nel biennio 2012-2014 una migliore indagine conoscitiva dell’attuale
situazione sanitaria dell’areale frequentato dall’orso bruno marsicano, cercando
almeno di equiparare il numero di patogeni indagati nelle specie domestiche a
quelli indagati nelle specie selvatiche;
2. istituire un sistema permanente continuo di monitoraggio sanitario che consideri
contemporaneamente la conservazione, la sanità animale, la sanità pubblica ed il
comparto zootecnico e che, dopo la fine del progetto Life Arctos, sia capace di
monitorare sia le specie animali domestiche che selvatiche in modo dinamico in
relazione all'elevata variabilità dei fattori epidemiologici correlati all'esposizione
delle malattie trasmissibili.
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3.1.2 SPECIE D’INTERESSE
Gli agenti patogeni, presenti nella lista della Tabella 1, riconoscono quali principali
serbatoi epidemiologici, diverse specie sia domestiche che selvatiche. Cercando di
sintetizzare i dati di presenza e di prevalenza dei patogeni, così come riportati nella
relazione del dott. Fenati, si ha la seguente tabella:
Malattia
Prevalenza DOM (95%CI)
Prevalenza SELV (95%CI)
Brucellosi
bovino: 0,1% (0,01%-0,22%)
cervo: 7% (2%-20%)
cinghiale: 8% (2-24%)
Cimurro (CDV) e
Morbillivirus
ND
lupo: 22% (4%-60%)
Parvovirus (CPV)
ND
lupo: 67% (31%-91%)
Pseudorabbia
suini: 3% (2%-4%)
cinghiale: 66% (13%-98%
Leptospirosi
ND
0% (n=34)
Epatite infettiva
(CAV1)
ND
50% (24%-76%)
Toxoplasma
bovino: 25% (11%-47%)
cane: 29% (5%-70%)
capra: 17% (1%-64%)
ovino: 58% (48%-67%)
cervo: 9% (2%-30%)
lupo: 58% (48%-67%)
Chlamydiosi
bovino: 15% (9%-22%)
ovino: 47% (39%-54%)
capra: 27% (14%-46%)
camoscio: 0.6% (0,06%-4%)
cervo: 5% (1%-15%)
Febbre Q
0% (capra n=4; pecora n=9)
cervo: 17% (8%-31%)
lupo: 11% (2%-38%)
Bluetongue
ovino: 4% (2%-7%)
cervo: 15% (10%-23%)
Tab n. 4. Presenza e prevalenza dei patogeni della tabella 1 relativamente alle popolazioni animali
presenti nel PNALM. ND = non definito per mancanza di campioni. .
La tabella n.4 evidenzia la necessità di adeguare il numero di patogeni esaminati negli
animali domestici a quelli esaminati nelle specie selvatiche, in particolare per quanto
riguarda Cimurro (CDV), Parvovirus (CPV), Leptospirosi, Epatite infettiva (CAV1) e
Febbre Q.
Per non rendere il Piano di monitoraggio esageratamente oneroso, si propone di limitare
l’analisi solo ad alcune specie sia domestiche che selvatiche, evitando campionamenti a
tappeto perché si rivelerebbero non realizzabili e difficilmente gestibili. In particolare si
propone di sottoporre a campionamento le seguenti specie domestiche:

bovino

ovicaprino

suino

cane
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
e le seguenti specie selvatiche:

cinghiale

lupo

volpe

cervo

capriolo

camoscio

mustelidi (tasso, faina, donnola, martora, puzzola).
Come è già emerso dalle relazioni del dott. Fenati, è necessario andare oltre la
definizione dell’azione C2, la quale parla di implementazione del monitoraggio
sanitario riferendosi solo al bestiame. Le patologie presenti nella tabella n. 1 sono
trasmissibili anche da specie domestiche che non possono essere incluse nella
definizione di bestiame, come i cani, e da specie selvatiche che vanno monitorate alla
pari di quelle domestiche. D’altra parte in un’ottica di metapopolazione tutte le specie,
sia domestiche che selvatiche, sono importanti per monitorare lo stato sanitario
dell’ecosistema.
Il campionamento, in particolare per quanto riguarda gli animali da reddito, andrà
coordinato con il Ministero della Salute, i Servizi Veterinari Regionali e i Servizi
Veterinari delle ASL competenti per territorio, per individuare la fattibilità degli esami
sia da un punto di vista economico che di strategia epidemiologica.
Per le specie da campionare, si propone di analizzare le seguenti malattie:
Bovino
Ovicaprino
Cane
-
Brucellosi
-
Toxoplasmosi
-
Chlamydiosi
-
Bluetongue
-
Febbre Q
-
Brucellosi
-
Toxoplasmosi
-
Chlamydiosi
-
Febbre Q
-
Bluetongue
-
Cimurro (CDV) e Morbillivirus
-
Parvovirus (CPV)
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Lupo
Volpe
Cinghiale
Suino
Cervo e Capriolo
Mustelidi
-
Leptospirosi
-
Epatite infettiva (CAV1)
-
Brucellosi
-
Cimurro (CDV) e Morbillivirus
-
Parvovirus (CPV)
-
Leptospirosi
-
Epatite infettiva (CAV1)
-
Brucellosi
-
Cimurro (CDV) e Morbillivirus
-
Parvovirus (CPV)
-
Leptospirosi
-
Epatite infettiva (CAV1)
-
Brucellosi
-
Pseudorabbia
-
Leptospirosi
-
Pseudorabbia
-
Brucellosi
-
Leptospirosi
-
Toxoplasmosi
-
Chlamydia
-
Febbre Q
-
Bluetongue
-
Cimurro (CDV) e Morbillivirus
-
Parvovirus (CPV)
-
Leptospirosi
-
Epatite infettiva (CAV1)
-
Brucellosi
Tab n. 5. Elenco delle specie da campionare e delle relative patologie da esaminare.
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3.1.3 AMBITI GEOGRAFICI
Gli ambiti geografici del presente programma di monitoraggio sanitario sono
sovrapponibili all’areale di distribuzione attuale dell’orso bruno marsicano così come
indicato dal PATOM. Si tratta dei territori delle seguenti Aree Protette:

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della sua Zona di Protezione
Esterna,

Parco Regionale Sirente Velino,

Parco Naturale Regionale di Monti Simbruini,

Corridoio Riserva della Duchessa.
E’ un’area con una superficie complessiva di 1500 – 2500 kmq , estesa su tre Regioni
(Abruzzo, Molise e Lazio), che da un punto di vista sanitario interessa i territori di
competenza di:

3 Servizi Veterinari Regionali,

2 Istituti Zooprofilattici Sperimentali,

6 ASL.
Regione
IZS
Area
Protetta
PRSV
ASL
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto di L’Aquila
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto Castel di Sangro
ABRUZZO
IZS Abruzzo
e Molise
PNALM+ZPE
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto Sulmona
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto Avezzano
MOLISE
PNALM+ZPE
PNALM+ZPE
LAZIO
IZS
Lazio e
Toscana
ASREM
Distretto Isernia
AUSL FR
Distretto Sora
AUSL FR
Distretto Cassino
PR Monti
Simbruini
RR M. della
Duchessa
ASL RM/G
AUSL RI
Comuni
Acciano, Aielli, Castel di Ieri, Castlevecchio
Subequo, Celano, Cerchio, Collamele,
Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno,
Goriano Sicoli, Magliano dei Marsi, Massa
d‘Albe, Molina Aterno, Ocre, Ovindoli,
Pescina, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo,
San Demetrio né Vestini, Secinaro, Tione
degli Abruzzi.
Alfedena, Barrea, Castel di Sangro,
Civitella Alfedena, Opi, Pescasseroli,
Roccaraso, Scontrone, Villetta Barrea
Anversa degli Abruzzi, Cocullo, Scanno,
Villalago
Balsorano, Bisegna, Civita d'Antino,
Collelongo, Gioia dei Marsi,
Lecce nei Marsi, Luco dei Marsi,
Ortona dei Marsi, Ortucchio,
San Vincenzo Valle Roveto,
Trasacco, Villavallelonga
Castel San Vincenzo, Colli al Volturno,
Filignano, Montenero Val Cocchiara,
Pizzone, Rocchetta al Volturno, Scapoli
Alvito, Campoli Appennino, Pescosolido,
Picinisco, San Biagio Saracinisco,
San Donato val di Comino, Settefrati
Vallerotonda
Filettino, Trevi nel Lazio, Camerata Nuova,
Cervara di Roma, Jenne, Subiaco,
Vallepietra
Borgorose
Tab n. 6. Suddivisione amministrativa dell’areale dell’orso bruno marsicano.
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Il Programma verrà svolto prendendo in considerazione prima di tutto le suddivisioni
regionali, dato che sono interessate tematiche, quali la caccia e il randagismo, regolate
da specifiche e differenti Leggi regionali.
In seconda battuta si cercherà di portare avanti una programmazione comune nelle
Regioni che afferiscono allo stesso Istituto Zooprofilattico Sperimentale, quindi
Abruzzo e Molise per l’IZS Caporale di Teramo e Lazio per l’IZS di Lazio e Toscana,
in modo da poter coordinare i tempi e le modalità di prelievo dei campioni.
Un’ultima suddivisione territoriale sarà quella che riguarda le aree protette e le ASL
competenti per territorio, dato che saranno questi Enti, i terminali di raccolta dei
campioni prelevati rispettivamente dalla fauna selvatica e domestica.
L’attenzione verrà concentrata soprattutto sul territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo
Lazio e Molise, e della sua Zona di Protezione Esterna, dato che costituiscono la core
area dell’areale dell’orso, anche per restringere il campo di applicazione e rendere il
presente documento meno oneroso da un punto di vista economico.
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3.1.4 PROCEDURE DI ATTUAZIONE
Le procedure proposte per attuare il presente programma di monitoraggio prevedono:
una sorveglianza attiva, cioè uno specifico campionamento dimensionato su base
statistica, attuata mediante prelievo di sangue sulle specie domestiche simpatriche
dell’orso, effettuata su:
-
bovini e ovicaprini, relativamente a Toxoplasmosi, Febbre Q e Chlamydiosi;
-
suini relativamente a Pseudorabbaia;
Come già sottolineato il campionamento degli animali da reddito, andrà sottoposto al
vaglio del Ministero della Salute, dei Servizi Veterinari Regionali e dei Servizi
Veterinari delle ASL competenti per territorio, non solo per valutare la fattibilità degli
esami da un punto di vista economico, ma anche per inserirli in una più ampia strategia
epidemiologica che permetta di gestire eventuali positività e le conseguenti perdite
economiche a carico degli allevatori.
una sorveglianza passiva, attuata mediante esame delle carcasse ritrovate o attraverso
prelievi di sangue effettuati durante catture casuali o legate ad altri progetti di ricerca,
effettuata su:
-
cani per CDV, CCV, CPV , CAV1, Brucellosi e Leptospirosi;
-
cinghiale, relativamente a Pseudorabbia, Brucellosi e Leptospirosi;
-
lupo e volpe, relativamente a CDV, CCV, CPV, CAV1, Brucellosi e
Leptospirosi;
-
cervo e capriolo relativamente a Brucellosi, Leptospirosi, Toxoplasmosi e
Chlamydiosi, Febbre Q, Bluetongue;
-
mustelidi relativamente a CDV, CCV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi;
-
camoscio appenninico, relativamente a Brucellosi, Leptospirosi, Toxoplasmosi,
Chlamydiosi e Febbre Q.
In alcuni casi, come per esempio per il cinghiale o i cani, si è preferito inserire il
campionamento all’interno della sorveglianza passiva, non potendo dimensionarlo su
base statistica, dato che non si conosce, neanche come stima di massima, il numero di
animali su cui si sta operando, e quindi non è possibile indicare un numero minimo di
campioni, per rendere il monitoraggio rappresentativo. A questo si aggiunge che
basandosi su un campionamento volontario da parte dei cacciatori e dei medici
veterinari liberi professionisti che dovranno consegnare i campioni, non è possibile
stabilire in anticipo l’adesione al programma da parte di queste categorie.
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Bovini e ovicaprini
Queste specie possono essere trattate insieme e indicate genericamente come bestiame
dato che richiedono le stesse procedure di attuazione e le stesse strategie.
La proposta è quella di approfittare dei dati provenienti dalle Profilassi di Stato per
monitorare la Brucellosi e dai piani di monitoraggio per la Blue Tongue.
Controllare sierologicamente un numero di esemplari tale da rendere rappresentativo il
campionamento di malattie, quali Toxoplasmosi, Chlamydiosi e Febbre Q, è molto
impegnativo e non sostenibile sia in termini di personale che economicamente, visto
l’elevato numero di animali presenti nell’areale dell’orso bruno marsicano. La proposta
è quella di associare i controlli delle suddette malattie alle Profilassi di Stato. In questo
modo si avrà il duplice vantaggio di:

non dover eseguire prelievi di sangue specifici per il progetto Life, perché si
utilizzerebbero i campioni di sangue prelevati per controllare Brucellosi e
Leucosi bovina enzootica.

minimizzare il disturbo alle attività degli allevatori per i quali le giornate
dedicate ai controlli sanitari sono sempre molto impegnative.
Suini e Cinghiali abbattuti dai cacciatori
Una delle patologie più pericolose, presente nell’elenco delle malattie potenzialmente
trasmissibili all’orso è la Pseudorabbia o Malattia di Aujeszky. Si tratta di una malattia
virale di cui i suidi sono il serbatoio naturale dell'infezione.
Per il monitoraggio dei suini domestici si utilizzeranno i dati provenienti dai controlli
sierologici annuali effettuati dalle ASL.
Per i cinghiali la situazione è complicata dall’assenza di norme specifiche che
impongono il controllo sanitario delle carcasse (se non per la Trichinellosi).
I cinghiali abbattuti dai cacciatori sono un’importante fonte di dati per comprendere la
presenza di questa malattia nell’areale dell’orso. Si cercherà di convincere i cacciatori
dell’importanza dell’analisi sanitaria dei cinghiali abbattuti, chiedendo loro il prelievo
di campioni di polmone, di rene e di milza degli animali abbattuti per eseguire
rispettivamente le analisi per la Pseudorabbia, la Leptospirosi e la Brucellosi, da
associare a quello di muscolo che devono consegnare per il controllo della Trichinellosi.
Sarebbe ideale il prelievo di sangue, ma è preferibile semplificare le procedure di
prelievo, per cercare di ottenere un maggior numero di campioni.
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Cani
L’elenco delle patologie da monitorare presenta ben quattro malattie potenzialmente
trasmissibili dai cani all’orso. Il monitoraggio di queste malattie è fondamentale poiché
entrambe le specie appartengono all'Ordine Carnivora, e quindi hanno una stretta
vicinanza evolutiva che rende più probabile la trasmissione di agenti patogeni (Flynn,
2005).
Il monitoraggio sarà programmato con modalità diverse a seconda della categoria
interessata.
Cani dei cacciatori
I cani dei cacciatori possono rappresentare un veicolo di agenti patogeni nell’areale
dell’orso, dato che è sempre più diffusa la tendenza a recarsi a caccia anche in altri
territori e spesso anche all’estero. Il loro monitoraggio è molto importante, anche perché
muovendosi sul territorio, sono una fondamentale sentinella per analizzare la presenza
di agenti patogeni. C’è da dire che essendo cani che hanno un valore economico, sono
quasi sempre vaccinati e iscritti all’anagrafe canina. Si chiederà la collaborazione dei
medici veterinari liberi professionisti, che hanno in cura i cani dei cacciatori. Si chiederà
loro di effettuare, se il padrone è d’accordo, un prelievo di sangue sui cani non
vaccinati, chiedendo all’IZS l’analisi per CDV; CPV; CAV1, Brucellosi e Leptospirosi.
Cani dei cercatori di tartufi
I cercatori di tartufi sono una categoria poco considerata, ma che può essere di grande
aiuto, se debitamente coinvolta. Come nel caso dei cani dei cacciatori, anche in questo
caso si tratta di cani che vengono portati sul territorio e quindi possono essere
considerati delle sentinelle sanitarie. Anche in questo caso si chiederà la collaborazione
dei medici veterinari liberi professionisti.
Cani degli allevatori
E’ probabilmente la categoria meno interessata alla salute dei cani. Sono pochi i cani,
utilizzati per la guardiania del bestiame, che vengono iscritti all’anagrafe (anche se è un
obbligo di legge) e ancora meno quelli vaccinati.
Si tratta della categoria più difficile da convincere, ma anche di quella più importante
perché mentre cacciatori e cercatori di tartufi rimangono relegati all’esterno delle aree
protette, gli allevatori portano il bestiame, e quindi i cani, all’interno dei parchi in zone
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molto sensibili per la presenza dell’orso. A questo si aggiunge che mentre i cani dei
cacciatori e quelli dei cercatori di tartufi sono presenti sul territorio soltanto in alcuni
mesi e durante questi mesi la sera vengono comunque ricondotti a casa. I cani degli
allevatori sono presenti sul territorio durante tutto l’anno e vengono lasciati liberi di
vagare durante tutto il giorno, in particolare la notte, quando non c’è il controllo
dell’allevatore.
Si chiederà la collaborazione degli allevatori più sensibili attraverso l’intercessione dei
servizi veterinari delle ASL per effettuare il prelievo di sangue a un numero
significativo di cani che vengono utilizzati per la gestione del bestiame.
Cani dei residenti
Il problema dei cani dei residenti nei comuni delle aree protette è lo stesso di quelli
degli allevatori, spesso vengono lasciati liberi di vagare durante tutto il giorno. La
gestione da parte dei proprietari si limita alla fornitura di cibo una tantum. Si tratta di
una pratica molto pericolosa perché lascia sul territorio animali domestici non
controllati.
Anche in questo caso è indispensabile la collaborazione dei medici veterinari liberi
professionisti.
Cani randagi
Si chiederà ai Servizi veterinari delle ASL di aggiungere alle analisi che già vengono
eseguite al momento dell’ingresso di un cane randagio nel canile, anche quelle
importanti per il presente monitoraggio sanitario (es. la Brucelllosi).
Cani dei turisti
Le Aree Protette sono meta di turisti che si concentrano in particolari periodi dell’anno.
Spesso i turisti portano con loro i cani. E’ una categoria marginale rispetto al
programma di monitoraggio sanitario soprattutto perché è presente solo per periodi
limitati
e si tratta per lo
più
di
cani
vaccinati
e iscritti
all’anagrafe.
Si cercherà di sensibilizzare i turisti a condurre nelle Aree Protette solo cani vaccinati e
a non lasciarli liberi di vagare al di fuori delle aree consentite.
Fauna selvatica
Come già detto, non è proponibile una sorveglianza attiva della fauna selvatica perché
richiederebbe un sforzo umano ed economico non sostenibile da nessun Ente. Si
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cercherà di intensificare la sorveglianza passiva, già attuata attraverso il recupero delle
carcasse di animali selvatici ritrovate nei territori delle Aree Protette interessate e il
prelievo di sangue degli animali catturati casualmente o per altri progetti di ricerca.
L’attenzione si concentrerà su lupo, cervo, capriolo, cinghiale, volpe, mustelidi.
Una fonte importante di monitoraggio sono anche gli esemplari di fauna selvatica
recuperati perché feriti o in difficoltà. Si chiederà di eseguire anche su questi animali, al
momento del ricovero, tutte le analisi necessarie.
Carcasse degli animali domestici
Buona parte delle malattie presenti nell’elenco della tabella n. 1, sono trasmissibili
anche con la predazione o la necrofagia di ospiti infetti. E’ il caso della Toxoplasmosi
(Dubey e Beattie, 1988), ma anche della Leptospirosi, della Bluetongue, della
Parvovirosi o della Clamydiosi. Questo significa che il recupero delle carcasse e il
successivo esame necroscopico sono importanti non solo per quanto riguarda gli animali
selvatici, ma anche per i domestici. La Legge impone lo smaltimento delle carcasse, ma
il recupero non sempre è possibile perché il bestiame pascola anche in luoghi poco
accessibili e quindi le carcasse vengono lasciate sul territorio e consumate dai carnivori
selvatici e non. Si chiederà ai medici veterinari delle ASL, delle AAPP e ai liberi
professionisti impegnati nell’accertamento dei danni fauna, la raccolta di campioni di
alcuni organi (fegato, milza, polmone, reni) da inviare agli IZS.
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3.1.5 ATTUATORI E DIRETTI RESPONSABILI DELLE SINGOLE AZIONI
Le responsabilità delle singole azioni possono essere già assegnate perché relative a
servizi già attivi. In ogni caso andrà calibrata anche in relazione alla disponibilità delle
categorie interessate a farsi carico dell’incombenza della raccolta dei campioni e delle
carcasse e del successivo inoltro agli IZS. Dividendo il territorio in base alle Aree
Protette interessate, si ha il seguente quadro:
Regione
IZS
Selvatici
PRSV
ABRUZZO
IZS Abruzzo
e Molise
PNALM
MOLISE
PNALM
PNALM
LAZIO
IZS
Lazio e
Toscana
PR Monti
Simbruini
RR M. della
Duchessa
Domestici
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto Castel di Sangro
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto Sulmona
ASL 1 AZ SL AQ
Distretto Avezzano
ASREM
Distretto Isernia
AUSL FR
Distretto Sora
AUSL FR
Distretto Cassino
Recupero carcasse
selvatici
CFS
GP e CFS
ASL RM/G
GP e CFS
AUSL RI
GP e CFS
Tab n. 7. Suddivisione in base alle responsabilità di ogni singolo Ente. (GP: guardiaparco)
Un aspetto a parte riguarda i campioni prelevati dai cacciatori ai cinghiali abbattuti. In
questo caso si cercherà di stabilire una procedura che agevoli quanto più possibile la
consegna dei campioni da parte dei cacciatori per evitare di perdere importanti dati.
Si indicherà un punto di raccolta dei campioni per ogni regione, in relazione alla
disponibilità delle categorie interessate (ASL, ATC, Provincia, Aree Protette). Per una
maggiore praticità conseguente alla presenza di persone di riferimento, si propone di
suddividere l’area di intervento in cinque zone omogenee:
1.
Area contigua del Molise
2.
ZPE abruzzese del PNALM
3.
ZPE laziale del PNALM
4.
PR Sirente Velino
5.
Duchessa e PR Simbruini
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3.1.6 FORME DI COORDINAMENTO FRA ENTI
L’applicazione del presente programma di monitoraggio non è possibile senza una
stretta collaborazione fra i diversi Enti interessati.
Spesso la perdita di importanti dati sanitari deriva da difetti di comunicazione fra i
diversi Enti che si occupano di sanità animale, in particolare Aree Protette e ASL. E’ un
dualismo che non ha motivo di esistere e che invece sarebbe importante superare, come
già avviene in alcune realtà, perché solo da una stretta collaborazione può nascere un
reale controllo della metapopolazione che vive nell’areale dell’orso bruno marsicano.
Le forme di coordinamento fra Enti saranno stabilite in relazione alle disponibilità
fornite dai singoli Enti. Una proposta preliminare, con suddivisione in base alle specie
animali interessate, potrebbe essere la seguente:
SPECIE
PRELIEVI
CARCASSE
Bovino
Vet ASL
Vet ASL, AAPP e LLPP
Ovicaprino
Vet ASL
Vet ASL, AAPP e LLPP
Cani cacciatori
Vet LLPP
Cani tartufai
Vet LLPP
Cani allevatori
Vet ASL e vet LLPP
Cani residenti
Vet LLPP
Cani randagi
Vet ASL
Cani turisti
Vet LLPP
Lupo
Vet AAPP
Vet AAPP
Volpe
Vet AAPP
Vet AAPP
Cinghiale
Vet AAPP
Vet AAPP
Suino
Vet ASL
Cervo
Vet AAPP
Vet AAPP
Mustelidi
Vet AAPP
Vet AAPP
Vet ASL
Legenda. Vet Asl: Servizi Veterinari delle ASL; Vet AAPP: Servizi Veterinari delle Aree Protette; Vet danni fauna: medici
veterinari liberi professionisti in caricati dell’accertamento dei danni fauna; Vet LLPP; medici veterinari liberi professionisti.
Tab n. 8. Medici veterinari coinvolti nel programma di monitoraggio sanitario.
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3.1.7 CALENDARIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ
La calendarizzazione viene programmata solo per il periodo ottobre 2012 - ottobre
2013, in modo da poter analizzare l’andamento del primo anno e apportare correttivi che
permettano di porre rimedio a eventuali errori di valutazione e anche di calibrare il
Programma di monitoraggio in base alla reale disponibilità dimostrata dalle varie
categorie interessate.
Nella tabella sono indicati solo i periodi di massima in cui verranno messe in atto le
varie azioni, suddivise per le specie animali su cui si intende operare. Le singole azioni
e il relativo cronoprogramma, sono riportate successivamente nel capitolo 3.3 in cui
vengono discusse in dettaglio.
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
cinghiale
bestiame
cani caccia
cani da
tartufi
cani
allevatori
cani
residenti
cani randagi
cani turisti
fauna
selvatica
carcasse
danni fauna
Tab n. 9. Cronoprogramma del Programma di monitoraggio, suddiviso per specie.
La stagione di caccia al cinghiale, anche se con variazioni fra le diverse regioni, è
consentita da ottobre a gennaio, questo impone che la raccolta di campioni dalle
carcasse di cinghiali abbattute dai cacciatori, sarà sicuramente la prima azione del
Programma di monitoraggio sanitario.
Il campionamento del bestiame andrà svolto durante l’inverno, quando gli animali sono
in stalla e quindi è più facile fare i prelievi e in ogni caso sarà in relazione alla
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disponibilità e a quanto stabilito dai Servizi Veterinari Regionali e delle ASL
interessate.
Per quanto riguarda il controllo di cani, è un’attività che può essere effettuata durante
tutto l’anno perché è legata al lavoro dei medici veterinari liberi professionisti.
Lo stesso dicasi per la sorveglianza passiva attuata sulla fauna selvatica dato che non ha
un periodo preciso, ma è legato alla casualità dei ritrovamenti.
L’accertamento dei danni fauna, e quindi il possibile prelievo di campioni dagli animali
predati, è invece concentrato nella stagione estiva quando è consentito il pascolo in
quota.
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3.2 COSTITUZIONE DI UN SISTEMA INFORMATIVO PER LA RACCOLTA
E
LA
CONDIVISIONE
DEI
DATI
SANITARI
CONSEGUENTI
ALL’APPLICAZIONE DEL PIANO.
Uno dei limiti principali evidenziati nelle conclusioni dell’azione A2 del Progetto Life
Arctos, è stata la mancanza di una banca dati centralizzata, fruibile da tutti gli attori
coinvolti nella gestione sanitaria dell’Orso bruno marsicano.
Analisi della situazione attuale
Attualmente sono presenti 4 banche dati sanitarie, in particolare:

IZS dell’Abruzzo e del Molise

IZS di Lazio e Toscana

Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise

Parco Regionale dei Monti Simbruini.
Le prime due, riguardanti gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per
territorio, contengono informazioni sanitarie relative sia a specie domestiche che
selvatiche, mentre le altre due sono banche dati sanitarie di due delle quattro aree
protette coinvolte nel Life Arctos e sono entrambe specificamente riferite alle specie
selvatiche presenti nel territorio dei parchi.
I dati censuari del bestiame domestico, invece, per quanto riguarda le specie bovina,
ovina, caprina e suina sono raccolti dal Sistema Informativo Veterinario – Ministero
della Salute, dalla sezione Anagrafi Zootecniche Nazionali – Anagrafe Bovina
Nazionale, gestita dall’IZS dell’Abruzzo e Molise, mentre per gli equidi, sono raccolti
dall’Anagrafe degli Equidi, istituita dalla Legge n. 200 del 1 agosto 2003 e
successivamente regolamentata dai D.M. 5 maggio 2006 e 9 ottobre 2007 del Ministero
delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministero della salute.
Il Servizio veterinario del PNALM è, inoltre, dotato di un database con un’anagrafica
degli allevatori, utilizzato per la gestione degli accertamenti dei danni da fauna
selvatica, da cui è possibile accedere a informazioni anche sulla residenza
amministrativa delle aziende (stanziale/transumante).
I dati censuari relativi ai cani, invece, sono raccolti nelle Anagrafi Canine Regionali.
Quindi sono presenti sette banche dati censuarie, in particolare:

Sistema Informativo Veterinario del Ministero della Salute

Anagrafe Bovina Nazionale dell’IZS dell’Abruzzo e Molise
29
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

Anagrafe degli Equidi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali

N. 3 Anagrafi Canine Regionali (Abruzzo, Lazio e Molise)

Anagrafe delle aziende del Servizio veterinario del PNALM .
Problematiche riscontrate
E’ evidente che la presenza di così tante banche dati, sia sanitarie che censuarie, gestite
da Enti diversi, complica la gestione sanitaria dell’areale dell’orso bruno marsicano,
rendendo difficile un’analisi uniforme dei dati.
La frammentazione delle informazioni fa si che i vari attori coinvolti nelle gestione
sanitaria del territorio, agiscano senza poter scambiare informazioni perché spesso ogni
database è impostato in modo diverso, creando un’incomunicabilità informatica.
Il pericolo è che la molteplicità di banche dati possa indurre a errori e ripetizioni delle
informazioni, celando eventuali emergenze sanitarie.
Il concetto di meta popolazione e di continuum epidemiologico fra le varie popolazioni
animali, domestiche e selvatiche, che vivono nell’areale dell’orso, obbliga ad utilizzare
una sola banca dati che permetta di potere continuamente analizzare le informazioni
sanitarie provenienti dal territorio, qualunque sia l’attore che le ha raccolte.
L’elevata vulnerabilità della popolazione di orso bruno marsicano richiede una gestione
sanitaria unica sia delle specie domestiche che selvatiche, che non può che basarsi su
una banca dati centralizzata. Il vantaggio di questa scelta è legato sia all’esigenza
pratica di evitare continui passaggi di dati che determinano frammentazione, errori e
ripetizioni, sia alla possibilità di gestire uniformemente ed in maniera standardizzata le
informazioni sanitarie per una gestione unica e condivisa.
Soluzioni proposte
Purtroppo si tratta di un problema di non facile soluzione perché i vari Enti sono
giustamente gelosi dei propri dati e perché nella maggioranza dei casi si tratta di dati
sensibili, dato che riguardano le attività economiche di persone e aziende e che quindi
non possono essere accessibili a tutti, ma devono essere necessariamente filtrati.
Il problema non è però la condivisione continua dei dati sanitari raccolti, ma la
possibilità di poter avere in ogni momento dati che siano sovrapponibili e analizzabili
perché raccolti con le stesse modalità e archiviati con le stesse chiavi di accesso.
La proposta è quella di continuare ad utilizzare le banche dati degli IZS come banche
dati sanitarie centrali, essendo i laboratori di riferimento per tutti gli attori coinvolti
30
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
nella gestione sanitaria sia delle specie domestiche che di quelle selvatiche presenti
nell’areale dell’orso. Questo permetterebbe di poter avere dati raccolti seguendo un
sistema standardizzato e quindi sottoponibili ad analisi senza pericolo di ripetizioni.
Sarebbe invece necessario che le Aree Protette (PNALM, PR Monti Simbruini, Riserva
della Duchessa, PR Sirente Velino), si dotassero di un database comune in cui
raccogliere in maniera univoca e standardizzata i dati sanitari delle specie selvatiche.
Questa proposta ha senso, però, solo se, in tutti i parchi, gli animali selvatici ritrovati
morti vengono sottoposti a necroscopie da parte degli IZS, e gli esemplari ritrovati feriti
o catturati accidentalmente, sono sottoposti ad analisi, dato che questi esemplari
rappresentano una importantissima fonte di informazioni sanitarie.
Obiettivo specifico

Avere dati che siano sovrapponibili e analizzabili perché raccolti con le stesse
modalità e archiviati con le stesse chiavi di accesso, e fruibili da tutti gli attori
coinvolti nella gestione sanitaria dell’Orso bruno marsicano.
Strategie operative

per le specie domestiche, si propone di utilizzare le banche dati degli IZS;

per le specie selvatiche, si propone di costituire una banca dati centralizzata.
Strategie adattative

In caso di mancato accordo fra le Aree protette, si proporrà un protocollo di
intesa, con annessa scheda unica di raccolta delle informazioni sanitarie, che
permetta ad ogni Ente di poter continuare a disporre in modo indipendente delle
informazioni raccolte, ma, in caso di richiesta, di essere capace di mettere a
disposizione dei dati univoci e sovrapponibili a quelli degli altri Enti Parco.
Calendarizzazione
2012 - 2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Accordo AAPP
Collaborazione
IZS
Raccolta dati
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 10. Calendario dell’Azione 3.2.
31
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Scadenze

Accordo fra i medici veterinari dipendenti o collaboratori dei vari Enti Parco
sull’utilizzo di una banca dati centralizzata o in alternativa di un protocollo di
intesa, entro il 28 febbraio 2013.

Collaborazione con gli IZS, entro il 28 febbraio 2013.

Raccolta dei dati, dal 1 marzo al 30 agosto 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 al 30 settembre
2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Risultati attesi

La realizzazione di una banca dati centralizzata con dati univoci e coerenti e
l’utilizzo di voci univoche.
32
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.3 VERIFICA DELLA CORRETTA ESECUZIONE DEL
PIANO DI
GESTIONE SANITARIA PER L’ORSO BRUNO MARSICANO AI VARI
LIVELLI PREVISTI ED EVENTUALE ELABORAZIONE
DI
STRATEGIE PER UNA MIGLIORE E PIÙ CORRETTA ESECUZIONE
DEL PIANO.
Il Piano di gestione sanitaria è un documento complesso perché richiede la
collaborazione di vari Enti e categorie, i quali sono portatori di interessi diversi e quindi
spesso dialogano utilizzando linguaggi diversi.
Gli aspetti sanitari sono sempre questioni molto delicate da affrontare perché non
interessano solo la sanità animale, ma anche quella pubblica e le attività imprenditoriali.
Proporre un piano di gestione sanitaria significa tenere conto di questi aspetti e mettere
in atto strategie che possano rendere un piano realizzabile, senza creare contrasti che
possano inficiare il raggiungimento degli obiettivi proposti.
D’altra parte c’è da sottolineare, come già fatto nella premessa, che un piano di gestione
sanitaria dell’areale dell’orso bruno marsicano, è uno strumento utile a tutti, non solo a
coloro che sono interessati alla tutela di questa specie, perché può fornire indicazioni
utili per la gestione sanitaria di altre specie selvatiche, alcune delle quali sono anche
oggetto di prelievo venatorio, ma anche per migliorare la produttività e quindi la
redditività delle aziende zootecniche.
Non si può nascondere che nell’areale dell’orso, continuano ad esistere alcune realtà
zootecniche che vengono gestite dai proprietari senza tenere in nessuna considerazione
l’aspetto sanitario e quindi provocano danno non solo all’ambiente, ma anche e
soprattutto a loro stesse dato che, con un po’ più di attenzione, potrebbero incrementare
i loro guadagni eliminando aborti, mortalità neonatali, mancati accrescimenti da
parassitosi, scarsa produzione di latte e carne conseguente a malattie infettive.
Il Piano di monitoraggio sanitario vuole essere uno strumento a disposizione di tutti,
non solo della tutela dell’orso bruno marsicano. Per ottenere la collaborazione di tutti
gli Enti e le categorie interessate, verranno messe in campo delle strategie mirate a far
capire che non si sta cercando di colpevolizzare nessuno, ma al contrario che si sta
cercando l’aiuto di tutti per tutelare l’orso bruno marsicano, l’ambiente nel quale vive e
di conseguenza la salute di tutti e il lavoro degli allevatori e delle altre categorie
interessate.
E’ un processo di concertazione lungo e delicato che ha bisogno del coinvolgimento di
tutti e dell’avversione di nessuno.
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Il primo passaggio che verrà affrontato, sarà quello di sottoporre la proposta di Piano di
gestione sanitaria all’attenzione del Tavolo di Coordinamento, in modo da calibrarlo
sulla base della volontà politica e della disponibilità dei vari Enti.
La medicina veterinaria pubblica italiana ha un'organizzazione all'avanguardia. Il
compito dell'azione C2 è quello di riuscire a stimolare tutti a collaborare e a utilizzare
questa organizzazione perché la tutela dell'orso non è un interesse esclusivo delle Aree
protette, ma un obbligo di tutti che non può essere raggiunto, se non con il
coinvolgimento di tutti gli attori interessati.
C’è da sottolineare che, nonostante già nella relazione del 2010 di Massimo Fenati,
fossero state individuato le 10 patologie potenzialmente trasmissibili all’orso e fosse
evidente che non erano trasmissibili solo dal bestiame, ma anche da altre specie
domestiche (cani) e selvatiche (cinghiale), nulla si è fatto per censire le popolazioni di
queste specie. La conseguenza diretta di questa mancanza è che per buona parte del
monitoraggio proposto nel presente documento, non è possibile indicare un numero
minimo di campioni per rendere il campionamento rappresentativo, perché non
si conoscono le stime di struttura e dinamica delle popolazioni su cui si sta operando,
neanche come stima di massima.
Di seguito gli obiettivi specifici e quantitativi (ove possibile), le strategie d’azione e
adattative, le categorie interessate e le scadenze, divisi per le diverse specie animali su
cui il Programma di monitoraggio sanitario propone di intervenire.
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.3.1 BOVINI E OVICAPRINI
Obiettivo specifico

Aumentare il numero di analisi relative a Toxoplasmosi, Chlamydiosi, Febbre Q
nei bovini e negli ovicaprini, rispetto a quelle effettuate nel biennio 2010-2011.
Obiettivo quantitativo

Sottoporre a campionamento per Toxoplasmosi, Chlamydiosi, Febbre Q, n. ???
bovini e n. ??? ovicaprini (il numero di animali sarà deciso in base al piano di
campionamento approntato dagli IZS entro il 28 febbraio 2013).
Strategie d’azione

Si chiederà l’intercessione da parte dei Servizi Veterinari Regionali e delle ASL
competenti per territorio e una conseguente loro espressa richiesta ad eseguire le
analisi agli Istituti Zooprofilattici di riferimento.

Si proporrà di utilizzare i prelievi di sangue raccolti per le Profilassi di Stato,
chiedendo ai Servizi Veterinari delle ASL di avere l’accortezza di prelevare più
sangue, riempiendo la provetta.

Per ridurre i costi, si chiederà agli IZS di eseguire i test non su tutti i campioni
prelevati per le Profilassi di Stato, ma su un campione rappresentativo.

Verrà stilato un piano di campionamento in collaborazione con gli epidemiologi
degli IZS.

Nel campionamento si terrà conto anche che alcune aziende, i cui animali
condividono i pascoli con la popolazione di camoscio appenninico del PNALM,
sono già state sottoposte a prelievi a campione per indagare su Bluetongue,
Clamidiosi, Febbre Q e Toxoplasmosi.

Per ridurre i costi, nel biennio 2012-2013 si limiterà il campionamento solo
all’area del PNALM e della relativa ZPE.
Strategie adattative
In caso di resistenze opposte dagli allevatori per il timore di danni economici causati da
eventuali risultati positivi delle analisi:

si organizzeranno riunioni con le associazioni di categoria e con i singoli
allevatori riuniti per comune o per distretto sanitario, sfruttando il rapporto
fiduciario che esiste fra i Servizi Veterinari delle ASL e gli allevatori, per far
capire che i prelievi di sangue non devono essere intesi come un tentativo di
criminalizzare l’allevamento del bestiame, ma solo come un sistema per
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
sorvegliare lo stato sanitario dell’ecosistema, attraverso le analisi eseguite sugli
animali domestici, cioè sugli animali più facilmente contattabili della
metapopolazione che vive negli ecosistemi che formano l’areale dell’orso.

Si proporrà di non sottoporre i campioni di sangue del bestiame ad analisi per la
Leptospirosi, con il proposito di non esacerbare gli animi degli allevatori, per
ottenere la loro indispensabile collaborazione, dato che si tratta di esami sanitari
non obbligatori, ma facoltativi, per i quali è richiesta l'esplicita autorizzazione da
parte dei proprietari degli animali. Si proporrà di rimandare gli esami per la
Leptospirosi a quando sarà stato istituito un percorso di concertazione che
permetta di gestire le eventuali positività riscontrate nel bestiame.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
Vet Reg
Collaborazione
ASL
Collaborazione
IZS
Piano di
.campionamento
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 11. Calendario delle azioni relative al campionamento del bestiame.
Scadenze

Collaborazione con i Servizi Veterinari Regionali, entro il 30 novembre 2012.

Collaborazione con i Servizi Veterinari delle ASL, entro il 31 dicembre 2012.

Collaborazione con gli IZS, entro il 31 dicembre 2012.

Piano di campionamento, dal 1 gennaio al 28 febbraio 2013.

Raccolta e analisi dei campioni, dal 1 marzo al 30 giugno 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 luglio al 30
settembre 2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate

Servizi Veterinari Regionali

Servizi Veterinari delle ASL
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

IZS

Associazioni di categoria

Allevatori
Risultato sperato

Realizzare un campionamento che permetta di equiparare il numero di patogeni
indagati nelle specie domestiche a quelli indagati nelle specie selvatiche.
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.3.2 CINGHIALI ABBATTUTI DAI CACCIATORI
Obiettivo specifico

Aumentare il numero di campioni prelevati dalle carcasse di cinghiale e conferiti
dai cacciatori alle ASL o alle AAPP e quindi agli IZS, rispetto a quelle effettuate
nel biennio 2010-2011.
Obiettivo quantitativo

Non conoscendo le stime di struttura e dinamica delle popolazioni su cui si sta
operando, neanche come stima di massima, non è possibile indicare un numero
minimo di campioni, per rendere il campionamento rappresentativo.
Strategie d’azione

Si organizzeranno riunioni con i Presidenti degli ATC e con i Responsabili degli
Uffici Caccia Provinciali per spiegare gli obiettivi del Piano di gestione sanitaria
e chiedere la loro collaborazione per convincere i cacciatori a prelevare e
consegnare i campioni di polmone, di rene e di milza degli animali abbattuti per
eseguire rispettivamente le analisi per la Pseudorabbia, la Leptospirosi e la
Brucellosi.

In caso di necessità, verranno organizzate riunioni con i capibattutta delle
squadre di caccia al cinghiale, per spiegare le modalità di raccolta e di
conservazione dei campioni.

Contemporaneamente verranno organizzate riunioni presso gli IZS a cui si
chiederà la partecipazione dei medici veterinari del Servizio Veterinario
Regionale, delle ASL e delle Aree Protette per coordinare la raccolta dei
campioni consegnati dai cacciatori.

Per ridurre i costi, nella stagione venatoria 2012-2013 si eviterà di raccogliere
campioni per la Toxoplasmosi perché si tratta di analisi molto costose e si
limiterà il campionamento solo all’area del PNALM e della relativa ZPE.
Strategie adattative
Nel caso in cui i cacciatori siano restii a consegnare i campioni delle carcasse abbattute
perché temono che sia una forma indiretta di controllo dell’attività venatoria e che, in
caso di positività delle analisi, possano essere danneggiati nella loro attività,

si organizzeranno incontri mirati per convincerli che il controllo dello stato
sanitario dei cinghiali è importante anche per loro perché la Pseudorabbia è un
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
serio pericolo anche per i loro cani, mentre Leptospirosi e Brucellosi sono
zoonosi e quindi sono un pericolo anche per loro stessi.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
ATC
Collaborazione
ASL e AAPP
Collaborazione
IZS
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 12. Calendario delle azioni relative al campionamento dei cinghiali abbattuti.
Scadenze

Collaborazione con gli ATC e gli Uffici caccia, entro il 31 ottobre 2012.

Collaborazione con i Servizi Veterinari delle ASL e delle Aree Protette, entro il
30 novembre 2012.

Collaborazione con gli IZS, entro il 30 novembre 2012.

Raccolta e analisi dei campioni, dal 1 novembre al 31 gennaio 2013.

Analisi dei dati relativi alla stagione venatoria 2012-2013, dal 1 al 28 febbraio
2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 30 marzo 2013.
Categorie interessate

Servizi Veterinari Regionali

Servizi Veterinari delle ASL

ATC e Uffici caccia delle Province

Cacciatori

Aree Protette

IZS
Risultato sperato

Realizzare un campionamento, anche se per forza di cose non rappresentativo,
della situazione epidemiologica di Pseudorabbia, Brucellosi e Leptospirosi nelle
popolazioni di cinghiale presenti nell’areale dell’orso bruno marsicano.
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.3.3 CANI
Il monitoraggio dei cani presenti nell’areale dell’orso non è semplice per vari motivi, in
particolare:

l’interessamento di molte categorie (cacciatori, allevatori, turisti, cercatori di
tartufi, residenti, ecc.);

la poca propensione a dotare i cani di microchip e a farli vaccinare da parte di
alcune delle categorie interessate;

l’abitudine consolidata di alcune categorie di lasciare i cani liberi di vagare.
Si cercherà di superare queste difficoltà, mettendo in campo opportune strategie
differenziate a seconda delle categorie interessate.
3.3.3.1 CANI DEI CACCIATORI
Obiettivo specifico

Aumentare il numero di campioni prelevati dai cani dei cacciatori conferiti dai
medici veterinari liberi professionisti agli IZS, rispetto a quelle effettuate nel
biennio 2010-2011.

Aumentare il numero di cani dei cacciatori, vaccinati e iscritti all’anagrafe
canina.
Obiettivo quantitativo

Non conoscendo il numero di animali su cui si sta operando, neanche come
stima di massima, non è possibile indicare un numero minimo di campioni, per
rendere il campionamento rappresentativo.
Strategie d’azione

Durante le riunioni convocate per affrontare il problema della Pseudorabbia si
chiederà ai cacciatori anche la collaborazione per il monitoraggio e il controllo
delle patologie dei cani.

Si chiederà la collaborazione degli Ordine Provinciali dei Medici Veterinari di
L’Aquila, Isernia, Frosinone e della Federazione Nazionale degli Ordini dei
Medici Veterinari (FNOVI) per censire le strutture veterinarie presenti nell’area
PATOM.

Una volta individuate le strutture, si chiederà la collaborazione dei medici
veterinari liberi professionisti, che hanno in cura i cani dei cacciatori. Si chiederà
loro di sensibilizzare i cacciatori a vaccinare i cani e di effettuare, se il padrone è
40
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
d’accordo, un prelievo di sangue sui cani non vaccinati chiedendo all’IZS
l’analisi per CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi.

Per ridurre i costi, nel biennio 2012-2013 si limiterà il campionamento solo
all’area del PNALM e della relativa ZPE.
Strategie adattative

In caso di mancato interesse a collaborare da parte dei medici veterinari si
cercherà di ottenere la loro collaborazione con incontri mirati, cercando di far
capire che è anche loro interesse convincere i cacciatori a vaccinare i cani.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
FNOVI
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 13. Calendario delle azioni relative al campionamento dei cani dei cacciatori.
Scadenze

Collaborazione con la FNOVI e con gli Ordini Provinciali dei Medici Veterinari,
entro il 28 febbraio 2013.

Contatto e richiesta di collaborazione con le strutture veterinarie interessate,
entro il 28 febbraio 2013.

Raccolta e analisi dei campioni prelevati dai cani dei cacciatori, dal 1 marzo al
31 luglio 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 agosto al 30
settembre 2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate

FNOVI e Ordini Provinciali dei Medici Veterinari

Medici veterinari liberi professionisti

Cacciatori
41
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

IZS
Risultato sperato

Realizzare un campionamento, anche se per forza di cose non rappresentativo,
della situazione epidemiologica di CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi
nelle popolazioni canine presenti nell’areale dell’orso bruno marsicano.
3.3.3.2 CANI DEI CERCATORI DI TARTUFI
Obiettivo specifico

Aumentare il numero di campioni prelevati dai cani dei cercatori di tartufi
conferiti dai medici veterinari liberi professionisti agli IZS, rispetto a quelle
effettuate nel biennio 2010-2011.

Aumentare il numero di cani dei cercatori di tartufi, vaccinati e iscritti
all’anagrafe canina.
Obiettivo quantitativo

Non conoscendo il numero di animali su cui si sta operando, neanche come
stima di massima, non è possibile indicare un numero minimo di campioni, per
rendere il campionamento rappresentativo.
Strategie d’azione

Si cercherà di sensibilizzare i cercatori di tartufi al problema sanitario mediante
l’organizzazione di apposite riunioni.

Si chiederà la collaborazione degli Ordine Provinciali dei Medici Veterinari di
L’Aquila, Isernia, Frosinone e della Federazione Nazionale degli Ordini dei
Medici Veterinari (FNOVI) per censire le strutture veterinarie presenti nell’area
PATOM.

Una volta individuate le strutture, si chiederà la collaborazione dei medici
veterinari liberi professionisti, che hanno in cura i cani dei cercatori di tartufi. Si
chiederà loro di sensibilizzare i cacciatori a vaccinare i cani e di effettuare, se il
padrone è d’accordo, un prelievo di sangue sui cani non vaccinati chiedendo
all’IZS l’analisi per CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi.

Per ridurre i costi, nel biennio 2012-2013 si limiterà il campionamento solo
all’area del PNALM e della relativa ZPE.
42
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Strategie adattative

In caso di mancato interesse a collaborare da parte dei medici veterinari si
cercherà di ottenere la loro collaborazione con incontri mirati, cercando di far
capire che è anche loro interesse convincere i cercatori di tartufi a vaccinare i
cani.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
FNOVI
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 14. Calendario delle azioni relative al campionamento dei cani dei cercatori di tartufi.
Scadenze

Accordo con la FNOVI e con gli Ordini Provinciali dei Medici Veterinari per il
censimento delle strutture veterinarie presenti nell’areale dell’orso, entro il 28
febbraio 2013.

Contatto con le strutture veterinarie interessate, entro il 28 febbraio 2013.

Raccolta e analisi dei campioni prelevati dai cani dei cercatori di tartufi, dal 1
marzo al 31 luglio 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 agosto al 30
settembre 2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate
-
FNOVI e Ordini Provinciali dei Medici Veterinari
-
Medici veterinari liberi professionisti
-
cercatori di tartufi
-
IZS
Risultato sperato

Realizzare un campionamento, anche se per forza di cose non rappresentativo,
della situazione epidemiologica di CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi
nelle popolazioni canine presenti nell’areale dell’orso bruno marsicano.
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.3.3.3 CANI DEGLI ALLEVATORI
Obiettivo specifico

Aumentare il numero di campioni prelevati dai cani degli allevatori conferiti agli
IZS, rispetto a quelle effettuate nel biennio 2010-2011.

Aumentare il numero di cani degli allevatori, vaccinati e iscritti all’anagrafe
canina.
Obiettivo quantitativo

Non conoscendo il numero di animali su cui si sta operando, neanche come
stima di massima, non è possibile indicare un numero minimo di campioni, per
rendere il campionamento rappresentativo.
Strategie d’azione

Si cercherà di ottenere la collaborazione degli allevatori più sensibili, attraverso
l’intercessione dei Servizi Veterinari delle ASL.

Per ridurre i costi, nel biennio 2012-2013 si limiterà il campionamento solo
all’area del PNALM e della relativa ZPE.
Strategie adattative

In caso di mancato interesse da parte degli allevatori, si cercherà di reperire
fondi per mettere in atto delle convenzioni con i medici veterinari liberi
professionisti per un’operazione a tappeto di vaccinazioni e di marcatura con
microchip dei cani degli allevatori.

Si chiederà la collaborazione degli Ordine Provinciali dei Medici Veterinari di
L’Aquila, Isernia, Frosinone per individuare i medici veterinari interessati a
eseguire le vaccinazioni.

Una volta individuati medici veterinari liberi professionisti, si chiederà loro di
sensibilizzare gli allevatori a vaccinare i cani e di effettuare, se il padrone è
d’accordo, un prelievo di sangue sui cani non vaccinati chiedendo all’IZS
l’analisi per CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
44
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 15. Calendario delle azioni relative al campionamento dei cani degli allevatori.
Scadenze

Collaborazione con gli Ordini Provinciali dei Medici Veterinari, entro il 28
febbraio 2013.

Contatto e richiesta di collaborazione con i medici veterinari interessati, entro il
28 febbraio 2013.

Raccolta e analisi dei campioni prelevati dai cani degli allevatori, dal 1 marzo al
31 luglio 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 agosto al 30
settembre 2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate

Servizi Veterinari Regionali

Servizi Veterinari delle ASL

Medici veterinari liberi professionisti

Associazioni di categoria

Allevatori

IZS
Risultato sperato

Effettuare un’indagine che permetta di capire la reale copertura vaccinale dei
cani degli allevatori, presenti nell’areale dell’orso bruno marsicano.
3.3.3.4 CANI DEI RESIDENTI
Obiettivo specifico

Aumentare il numero di campioni prelevati dai cani dei residenti conferiti dai
medici veterinari liberi professionisti agli IZS, rispetto a quelle effettuate nel
biennio 2010-2011.

Aumentare il numero di cani dei residenti, vaccinati e iscritti all’anagrafe canina.
45
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Obiettivo quantitativo

Non conoscendo il numero di animali su cui si sta operando, neanche come
stima di massima, non è possibile indicare un numero minimo di campioni, per
rendere il campionamento rappresentativo.
Strategie d’azione

Si cercherà di sensibilizzare i residenti al problema sanitario mediante
l’organizzazione di appositi incontri.

Si chiederà la collaborazione degli Ordine Provinciali dei Medici Veterinari di
L’Aquila, Isernia, Frosinone e della Federazione Nazionale degli Ordini dei
Medici Veterinari (FNOVI) per censire le strutture veterinarie presenti nell’area
PATOM.

Una volta individuate le strutture, si chiederà la collaborazione dei medici
veterinari liberi professionisti, che hanno in cura i cani dei residenti. Si chiederà
loro di sensibilizzare i cacciatori a vaccinare i cani e di effettuare, se il padrone è
d’accordo, un prelievo di sangue sui cani non vaccinati chiedendo all’IZS
l’analisi per CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi.

Per ridurre i costi, nel biennio 2012-2013 si limiterà il campionamento solo
all’area del PNALM e della relativa ZPE.
Strategie adattative

In caso di mancato interesse a collaborare da parte dei medici veterinari si
cercherà di ottenere la loro collaborazione con incontri mirati, cercando di far
capire che è anche loro interesse convincere i residenti a vaccinare i cani.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
FNOVI
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 16. Calendario delle azioni relative al campionamento dei cani dei residenti.
46
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Scadenze

Collaborazione con la FNOVI e con gli Ordini Provinciali dei Medici Veterinari
per il censimento delle strutture veterinarie presenti nell’areale dell’orso, entro il
28 febbraio 2013.

Contatto e richiesta di collaborazione con le strutture veterinarie interessate,
entro il 28 febbraio 2013.

Raccolta e analisi dei campioni prelevati dai cani dei residenti, dal 1 marzo al 31
luglio 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 agosto al 30
settembre 2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate

FNOVI

Ordini provinciali dei Medici Veterinari

Medici veterinari liberi professionisti

Residenti

IZS
Risultato sperato

Realizzare un campionamento, anche se per forza di cose non rappresentativo,
della situazione epidemiologica di CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi
nelle popolazioni canine presenti nell’areale dell’orso bruno marsicano.
3.3.3.5 CANI RANDAGI
Obiettivo specifico

Aumentare il numero di campioni prelevati dai cani randagi conferiti agli IZS,
rispetto a quelle effettuate nel biennio 2010-2011.
Obiettivo quantitativo

Non conoscendo il numero di animali su cui si sta operando, neanche come
stima di massima, non è possibile indicare un numero minimo di campioni, per
rendere il campionamento rappresentativo.
47
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Strategie d’azione

Si chiederà la collaborazione del Servizio Veterinario Regionale per censire i
canili pubblici o privati presenti nell’areale dell’orso.

Una volta individuate le strutture, si chiederà la collaborazione dei medici
veterinari che hanno in cura i cani, per effettuare un prelievo di sangue sui cani
non vaccinati, chiedendo all’IZS l’analisi per CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e
Leptospirosi.

Si chiederà ai Servizi Veterinari delle ASL di effettuare, sui cani appena accolti
nei canili, le analisi anche per CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi.

Per ridurre i costi, nel biennio 2012-2013 si limiterà il campionamento solo
all’area del PNALM e della relativa ZPE.
Strategie adattative

Si cercherà di sensibilizzare anche le associazioni animaliste, che si occupano
della gestione dei canili e dei rifugi, alla necessità di un monitoraggio sanitario
dei cani randagi.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Accordo Vet
Regione
Accordo ASL
Accordo canili
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 17. Calendario delle azioni relative al campionamento dei cani randagi.
Scadenze

Accordo con il Servizio Veterinario Regionale per il censimento dei canili
pubblici o privati presenti nell’areale dell’orso, entro il 28 febbraio 2013.

Accordo con i Servizi Veterinari delle ASL che operano nei canili pubblici
presenti nell’areale dell’orso, entro il 28 febbraio 2013.

Accordo con i medici veterinari liberi professionisti che operano nei canili
privati presenti nell’areale dell’orso, entro il 28 febbraio 2013.
48
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

Raccolta e analisi dei campioni prelevati dai cani randagi, dal 1 marzo al 31
luglio 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 agosto al 30
settembre 2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate

Servizi Veterinari Regionali

Servizi Veterinari delle ASL

Canili

IZS

Associazioni animaliste
Risultato sperato

Realizzare un campionamento, anche se per forza di cose non rappresentativo,
della situazione epidemiologica di CDV, CPV, CAV1, Brucellosi e Leptospirosi
nelle popolazioni canine presenti nell’areale dell’orso bruno marsicano.
3.3.3.6 CANI DEI TURISTI
Obiettivo specifico

Sensibilizzare i turisti a condurre nelle Aree Protette solo cani vaccinati e a non
lasciarli liberi di vagare al di fuori delle aree consentite.
Obiettivo quantitativo

Promuovere almeno tre incontri tematici per turisti e residenti.
Strategie d’azione

Si chiederà la collaborazione degli Uffici Comunicazione delle Aree Protette per
promuovere campagne di sensibilizzazione, mediante locandine e incontri
tematici.

Si chiederà la collaborazione dei medici veterinari liberi professionisti.

Per ridurre i costi, nel biennio 2012-2013 si limiterà il campionamento solo
all’area del PNALM e della relativa ZPE.
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Accordo AAPP
Accordo med
vet LL PP
Incontri
tematici
Ricalibratura
Tab n. 18. Calendario delle azioni relative alla sensibilizzazione dei turisti proprietari di cani.
Scadenze

Accordo con Uffici Comunicazione delle Aree Protette, entro il 31 maggio 2013.

Accordo con i medici veterinari liberi professionisti, entro il 31 maggio 2013.

Incontri tematici, dal 1 giugno al 30 settembre 2013.

Discussione e ricalibratura della campagna informativa, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate
-
Uffici Comunicazione delle AAPP
-
Medici veterinari liberi professionisti
-
Turisti
Risultato sperato

Effettuare una campagna di sensibilizzazione che permetta di far comprendere ai
turisti, ma anche alle altre categorie di proprietari di cani, che i pericoli per
l’orso non provengono solo dal bracconaggio, dalle infrastrutture e dalla
frammentazione degli habitat, ma anche da patologie che possono essere
trasmesse anche dai cani.
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.3.4 FAUNA SELVATICA
Obiettivo specifico

Intensificare la sorveglianza passiva della fauna selvatica, attraverso il recupero
delle carcasse di animali selvatici ritrovate nei territori delle Aree Protette
interessate e il prelievo di sangue degli animali catturati casualmente o per altri
progetti di ricerca. L’attenzione si concentrerà su lupo, cervo, capriolo,
cinghiale, volpe, mustelidi.
Obiettivo quantitativo

Trattandosi di sorveglianza passiva non è possibile quantificare il campione,
l’obiettivo è aumentare il numero di campioni prelevati dagli animali selvatici,
rispetto a quelli effettuati nel biennio 2010-2011.
Strategie d’azione

Si convocherà una riunione fra i medici veterinari delle aree protette e degli IZS
per stilare un protocollo comune di raccolta delle carcasse e di analisi da
effettuare, in modo da dare univocità ai dati sanitari raccolti.

Si sfrutteranno gli incontri con cacciatori, cercatori di tartufi, allevatori, per
sensibilizzare anche queste categorie all’importanza di segnalare animali
selvatici ritrovati morti nell’areale dell’orso.
Strategie adattative

Si organizzeranno incontri con i servizi di sorveglianza delle Aree Protette
(Guardiaparco e Corpo Forestale dello Stato) per sensibilizzarli all’importanza
del recupero delle carcasse di animali selvatici anche se deceduti per altre cause.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
AAPP
Collaborazione
IZS
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 19. Calendario delle azioni relative alla raccolta di campioni dalla fauna selvatica.
51
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Scadenze

Accordo con le Aree protette e gli IZS per stilare un protocollo comune di
raccolta delle carcasse e di analisi da effettuare, entro il 28 febbraio 2013.

Raccolta e analisi dei campioni, dal 1 marzo al 30 settembre 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 al 30 ottobre
2013.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 30 ottobre 2013.
Categorie interessate

Medici veterinari delle AAPP

Guardiaparco

Corpo Forestale dello Stato

Cacciatori

Cercatori di tartufi

Allevatori

IZS
Risultato sperato

Realizzare una sorveglianza passiva sulla fauna selvatica, effettuata sulla base di
un protocollo comune di recupero delle carcasse e delle analisi da effettuare,
applicato da tutte le Aree protette presenti nell’areale dell’orso.
52
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.3.5 CARCASSE DEGLI ANIMALI DOMESTICI
Obiettivo specifico

Intensificare la sorveglianza sanitaria sul bestiame, già attuata attraverso il
prelievo di sangue a campione.
Obiettivo quantitativo

Trattandosi di sorveglianza passiva non è possibile quantificare il campione,
l’obiettivo è aumentare il numero di campioni prelevati dalle carcasse di
bestiame, rispetto a quelle effettuate nel biennio 2010-2011.
Strategie d’azione

Si indiranno riunioni con i medici veterinari delle ASL, delle Aree Protette e con
quelli liberi professionisti convenzionati, per chiedere loro la raccolta di
campioni di alcuni organi dalle carcasse di animali domestici sottoposti ad
accertamenti di danni da fauna selvatica.
Strategie adattative

Se necessario si organizzeranno incontri con i servizi di sorveglianza delle Aree
Protette (Guardiaparco e Corpo Forestale dello Stato) per sensibilizzarli
all’importanza del recupero delle carcasse di animali domestici.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
AAPP
Collaborazione
ASL
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
Tab n. 20. Calendario delle azioni relative alla raccolta di campioni dalle carcasse di bestiame.
Scadenze

Collaborazione con le Aree protette e le ASL per la raccolta di campioni dalle
carcasse e delle analisi da effettuare, entro il 28 febbraio 2013.

Raccolta e analisi dei campioni, dal 1 marzo al 30 settembre 2013.

Analisi dei dati relativi al primo anno di campionamento, dal 1 al 31 ottobre
2013.
53
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

Discussione e ricalibratura del campionamento, dal 1 al 31 ottobre 2013.
Categorie interessate

Servizi Veterinari delle AAPP

Servizi Veterinari delle ASL

Medici veterinari incaricati degli accertamenti dei danni da fauna

IZS

Guardiaparco

Corpo Forestale dello Stato
Risultato sperato

Realizzare una sorveglianza sanitaria completa sul bestiame simpatrico
dell’orso.
54
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.4 INDICAZIONI OPERATIVE SPECIFICAMENTE DESTINATE AI VARI
LIVELLI DI ATTUAZIONE DEL MEDESIMO PIANO.
Si riportano di seguito le indicazioni operative destinate ai vari attori del Piano di
gestione sanitaria, divisi per le specie oggetto di campionamento.
3.4.1 BOVINI E OVICAPRINI
Regione Abruzzo

Coordinamento con i Servizi Veterinari Regionali, con le ASL e con gli IZS per
calibrare l’azione di monitoraggio sulle disponibilità economiche e umane e
sulle esigenze strategiche.

Eventuali riunioni con gli allevatori e le associazioni di categoria.
Servizi Veterinari Regionali

Coordinamento delle ASL competenti per territorio e degli IZS, rispettivamente
per la raccolta e l’analisi dei campioni di sangue prelevati durante le Profilassi di
Stato.
ASL

Raccolta ed invio agli IZS dei campioni per il monitoraggio di Toxoplasmosi,
Febbre Q e Chlamydiosi.

Partecipazione alle eventuali riunioni indette con le associazioni di categoria e
con i singoli allevatori riuniti per comune o per distretto sanitario, in caso di
resistenza opposta dagli allevatori, per convincerli dell’importanza di un
monitoraggio sanitario esteso anche ad altre patologie e non solo a quelle
obbligatorie per Legge.
IZS

Realizzazione del piano di campionamento.

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.2 CINGHIALI ABBATTUTI DAI CACCIATORI
Regione Abruzzo

Riunioni con i Presidenti degli ATC e con i Responsabili degli Uffici Caccia
Provinciali per spiegare gli obiettivi del programma di monitoraggio sanitario e
55
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
chiedere la loro collaborazione per convincere i cacciatori a prelevare e
consegnare i campioni di polmone, rene e milza dei cinghiali abbattuti.

Eventuali riunioni con i capibattutta delle squadre di caccia al cinghiale, per
spiegare le modalità di raccolta e di conservazione dei campioni.

Riunioni presso gli IZS, a cui si chiederà la partecipazione anche dei medici
veterinari del Servizio Veterinario Regionale, delle ASL e delle Aree Protette,
per coordinare la raccolta dei campioni consegnati dai cacciatori.
Servizi Veterinari Regionali

Coordinamento delle ASL competenti per territorio e degli IZS, rispettivamente
per la raccolta e l’analisi dei campioni dei cinghiali.
ASL

Raccolta dei campioni consegnati dai cacciatori e invio agli IZS.
Aree Protette

Raccolta dei campioni consegnati dai cacciatori e invio agli IZS nei casi in cui le
ASL competenti per territorio non siano disponibili.
IZS

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.3 CANI
3.4.3.1 CANI DEI CACCIATORI
Regione Abruzzo

Richiesta di collaborazione ai cacciatori anche per il monitoraggio e il controllo
delle patologie dei cani durante le riunioni convocate per affrontare il problema
della Pseudorabbia.

Collaborazione con gli Ordine Provinciali dei Medici Veterinari di L’Aquila,
Isernia, Frosinone e con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici
Veterinari per censire le strutture veterinarie presenti nell’area PATOM.

Richiesta di collaborazione, mediante contatti diretti, con i medici veterinari
liberi professionisti che hanno in cura i cani dei cacciatori.
IZS

Effettuazione delle analisi.
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.3.2 CANI DEI CERCATORI DI TARTUFI
Regione Abruzzo

Organizzazione di apposite riunioni per sensibilizzare i cercatori di tartufi al
controllo sanitario dei cani e all’iscrizione all’anagrafe canina.

Richiesta di collaborazione, mediante contatti diretti, con i medici veterinari
liberi professionisti, che hanno in cura i cani dei cercatori di tartufi.
IZS

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.3.3 CANI DEGLI ALLEVATORI
Regione Abruzzo

Coordinamento con i Servizi Veterinari Regionali, con le ASL e con gli IZS.

Eventuali riunioni con gli allevatori e le associazioni di categoria.
Servizi Veterinari Regionali

Coordinamento delle ASL competenti per territorio e degli IZS, rispettivamente
per la raccolta e l’analisi dei campioni di sangue dei cani degli allevatori.
ASL

Raccolta ed invio agli IZS dei campioni di sangue dei cani degli allevatori.

Partecipazione alle eventuali riunioni indette con le associazioni di categoria e
con i singoli allevatori riuniti per comune o per distretto sanitario per cercare di
convincere gli allevatori dell’importanza del controllo sanitario
dei cani e
all’iscrizione all’anagrafe canina.
IZS

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.3.4 CANI DEI RESIDENTI
Regione Abruzzo
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

Organizzazione di incontri per sensibilizzare i residenti al controllo sanitario dei
cani e all’iscrizione all’anagrafe canina.

Richiesta di collaborazione, mediante contatti diretti, con i medici veterinari
liberi professionisti.
IZS

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.3.5 CANI RANDAGI
Regione Abruzzo

Coordinamento con i Servizi Veterinari Regionali, con le ASL e con gli IZS.

Eventuali riunioni con le associazioni animaliste e con le società private che
gestiscono i canili e rifugi per sensibilizzare alla necessità di un monitoraggio
sanitario dei cani randagi.
Servizi Veterinari Regionali

Coordinamento delle ASL competenti per territorio e degli IZS, rispettivamente
per la raccolta e l’analisi dei campioni di sangue dei cani presenti nei canili
anche per patologie comprese nella Tabella n. 1.
ASL

Raccolta ed invio agli IZS dei campioni di sangue di cane raccolti nei canili.
IZS

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.3.6 CANI DEI TURISTI
Regione Abruzzo

Organizzazione di incontri per sensibilizzare i turisti al controllo sanitario dei
cani e all’iscrizione all’anagrafe canina.

Richiesta di collaborazione, mediante contatti diretti, con i medici veterinari
liberi professionisti.
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Uffici Comunicazione delle AAPP

Organizzazione di apposite campagne di sensibilizzazione destinate ai turisti,
mediante locandine e incontri tematici.
3.4.3.7 FAUNA SELVATICA
Regione Abruzzo

Coordinamento con i Medici veterinari delle Aree Protette e con gli IZS per la
stesura di un protocollo comune di raccolta delle carcasse e di analisi da
effettuare.

Eventuale organizzazione di incontri con i servizi di sorveglianza delle Aree
Protette (Guardiaparco e Corpo Forestale dello Stato) per sensibilizzarli
all’importanza del recupero delle carcasse di animali selvatici anche se deceduti
per altre cause.

Richiesta di collaborazione ai cacciatori, cercatori di tartufi, allevatori, per
sensibilizzare anche queste categorie all’importanza di segnalare animali
selvatici ritrovati morti nell’areale dell’orso.
Medici veterinari delle AAPP

Raccolta ed invio agli IZS delle carcasse di animali selvatici.

Partecipazione nel caso di riunioni indette con i servizi di sorveglianza delle
Aree Protette.
IZS

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
3.4.3.8 CARCASSE DEGLI ANIMALI DOMESTICI
Regione Abruzzo

Coordinamento con i Servizi Veterinari Regionali, con le ASL, con i medici
veterinari delle AAPP e con gli IZS per calibrare l’azione di monitoraggio sulle
disponibilità economiche e umane e sulle esigenze strategiche.

Riunioni con i medici veterinari delle ASL, delle Aree Protette e con quelli liberi
professionisti convenzionati, per chiedere loro la raccolta di campioni di alcuni
organi dalle carcasse di animali domestici sottoposti ad accertamenti di danni da
fauna selvatica.
59
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
Servizi Veterinari Regionali

Coordinamento delle ASL competenti per territorio e degli IZS, rispettivamente
per la raccolta e l’analisi dei campioni prelevate dalle carcasse degli animali
domestici.
ASL

Raccolta ed invio agli IZS dei campioni per il monitoraggio di Toxoplasmosi,
Febbre Q e Chlamydiosi.
Medici veterinari delle AAPP

Raccolta ed invio agli IZS dei campioni recuperati dalle carcasse degli animali
sottoposti ad accertamento danni da fauna selvatica.
IZS

Effettuazione delle analisi.

Inserimento dei dati raccolti nella banca dati.
60
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.5 ANALISI DEI DATI RACCOLTI COL PROGRAMMA AI FINI DELLA
VALUTAZIONE DEL RISCHIO SANITARIO PER L’ORSO MARSICANO.
L’Azione A2 ha evidenziato che il monitoraggio degli animali, sia domestici che
selvatici, presenti nell’areale dell’orso, è stato sin qui condotto con modalità non
affidabili, risultando quantitativamente non rappresentativo delle popolazioni studiate e
qualitativamente non indicativo perché realizzato utilizzando tecniche diagnostiche e
criteri (cut-off) non sufficientemente validati sulla fauna selvatica.
L’accuratezza delle tecniche diagnostiche è fondamentale per una corretta gestione
sanitaria perché determina la qualità dei dati sanitari che saranno poi processati ed
elaborati. La conseguenza di un dato di partenza errato, è che le elaborazioni
epidemiologiche perderanno qualsiasi affidabilità e mostreranno uno scenario artefatto
che può indurre a scelte gestionali errate sia in eccesso, con inutili allarmismi, che in
difetto, con il mancato intervento in casi di emergenze epidemiologiche.
Purtroppo alcuni di questi limiti (mancata sorveglianza attiva della fauna selvatica e
tecniche diagnostiche non specifiche per la fauna selvatica) sono difficilmente
superabili, perché richiedono un dispendio di energie umane ed economiche che
attualmente non è sostenibile da nessun Ente, e quindi continueranno a caratterizzare
negativamente il Programma di monitoraggio sanitario.
Nella tabella seguente i problemi evidenziati dall’Azione A2 e le soluzioni proposte nel
presente Piano di gestione sanitaria, elencati per aspettativa di successo.
PROBLEMA OSSERVATO
Basandosi essenzialmente
ASPETTATIVA
DI SUCCESSO
SOLUZIONE PROPOSTA
su dati
 Organizzazione
della
sorveglianza
ottenuti attraverso un monitoraggio
passiva sulla fauna selvatica limitata ad
passivo, non sono chiari gli obiettivi
alcune specie e ai patogeni presenti
della
nella Tabella n. 1.
maggior
parte
dei
campionamenti effettuati sulle specie
selvatiche.
Manca
o
 Protocollo
condiviso
ALTA
fra
i
Sevizi
Veterinari delle Aree Protette.
risulta
campionamento
insufficiente
di
alcune
il
specie
monitoraggio della Pseudorabbia, della
Leptospirosi e della Brucellosi nel
“chiave”
relativamente
ad
alcuni
patogeni,
essenziale
per
poter
verificare
epidemiologiche
diverse specie.
le
esistenti
 Raccolta di campioni per il
dinamiche
tra
le
cinghiale.
ALTA
 Raccolta di campioni di sangue di cani
non vaccinati per monitorare CDV,
CCV, CPV o CAV 1 e Leptospirosi.
61
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
La
discontinuità
temporale
variabilità
spaziale
campionamento
produce
e
sia
la
 Organizzazione
sia
una
sorveglianza
del
passiva sulla fauna selvatica limitata ad
una
alcune specie e ai patogeni presenti
scarsa affidabilità delle stime di
prevalenza
della
riduzione
ALTA
nella Tabella n. 1.
 Protocollo condiviso fra i Sevizi
dell’efficacia del campione.
Veterinari delle Aree Protette.
Il numero di patogeni indagati nelle

Analisi dei campioni di sangue di
specie domestiche è di molto inferiore
bovini e ovini per Toxoplasmosi,
rispetto alle specie selvatiche.
Febbre Q e Chlamydiosi.
MEDIA
.
In
molti
casi
anche
quando
campionamento
il

“esplorativo”
emergenza epidemiologica, condiviso
(passivo) è risultato informativo non
si
è
evidenziata
intensificazione
nel
Protocollo di intervento in caso di
da tutti gli attori coinvolti.
MEDIA
alcuna
monitoraggio
negli anni successivi.
L’utilizzo di tecniche sierologiche
limita
le
informazioni
sanitarie
disponibili non potendo verificare

Utilizzo da parte degli IZS della PCR
per poter tipizzare alcuni dei patogeni
indagati.
MEDIA
direttamente l’avvenuta infezione e
rendendo
talvolta
difficile
la
tipizzazione del patogeno indagato.
La mancanza di una banca dati
centralizzata
con
dati
univoci
e
coerenti e l’utilizzo di voci non
univoche.
 Banca dati sanitari centralizzata già
esistente per i domestici nell’IZS.
 Banca dati centralizzata per le AAPP
MEDIA
o protocollo di intesa con scheda
unica di raccolta dei dati sanitari
Il monitoraggio sembra essere stato
 Difficile realizzare un campionamento
pianificato ed eseguito senza tenere
rappresentativo se non si conoscono le
conto
della
dimensioni delle popolazioni selvatiche
da
su cui si sta operando e se il
della
popolazione,
dimensione
delle
ipotesi
verificare e del livello di confidenza e
monitoraggio,
della precisione tollerabili.
finanziamenti, può essere condotto solo
in
mancanza
di
BASSA
utilizzando la collaborazione gratuita di
varie
categorie
(cacciatori,
medici
veterinari liberi professionisti, ecc.).
62
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
L’applicazione in toto nelle specie
 Difficile pretendere l’applicazione di
selvatiche di tecniche diagnostiche
tecniche diagnostiche specifiche per la
standardizzate
fauna selvatica da parte degli IZS se
per
le
specie
domestiche non garantisce lo stesso
non
risultato in termini di affidabilità. Allo
finanziamenti.
si
prevedono
adeguati
BASSA
stesso modo, la scelta del cut-off
risulta
difficile
da
stabilire
ed
arbitraria.
Tab n. 21. Problemi evidenziati e soluzioni proposte, elencate per aspettativa di successo.
Al termine dei due anni di campionamento, previsti dal presente Piano di monitoraggio,
sarà necessario ripetere l’analisi dei dati sanitari, sul modello di quanto già svolto
durante l’azione A2, in modo da poter confrontare i risultati e calibrare il monitoraggio
sanitario in maniera più precisa.
63
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
3.6 INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI AZIONI SANITARIE DIRETTE A
MITIGARE LE COMPROVATE RIPERCUSSIONI SULLA DINAMICA DI
POPOLAZIONE DELLA POPOLAZIONE DI ORSO MARSICANO.
L’azione C2 si pone come obiettivo ultimo quello di riuscire ad aver maggiori
informazioni sullo status sanitario del bestiame domestico e sulle popolazioni di animali
selvatici che vivono nelle aree di simpatria con l'orso, in modo da poter proporre
l’adozione di specifiche misure di gestione delle specie domestiche e selvatiche, atte a
eliminare o ridurre la trasmissione di patogeni all’orso.
Questa azione sarà coordinata con l’Azione C1 che si propone l’implementazione dei
protocolli e delle buone pratiche relative alla gestione della zootecnia compatibile con la
presenza dell'orso. I dati derivanti dal Piano di monitoraggio sanitario saranno, quindi,
utilizzati anche per realizzare i protocolli sulla gestione della zootecnia, in particolare
per quanto riguarda il carico zootecnico, le rotazioni dei pascoli, i periodi di pascolo, i
sistemi di conduzione.
Nell’immediato sarebbe utile una pianificazione delle operazioni da mettere in campo in
caso di positività delle analisi rispetto ai patogeni pericolosi per la sopravvivenza
dell’orso.
Per alcune patologie indagate sono già previste specifiche procedure da parte del D.P.R.
8 febbraio 1954, n. 320, Regolamento di polizia veterinaria, il quale disciplina le
modalità di gestione delle malattie infettive e diffusive e le emergenze che riguardano la
sanità degli animali. In particolare, esso prevede l'obbligo di denuncia e detta le
disposizioni generali per la gestione dei focolai di infezione (art.10), delle zone infette
(art.11) e per la detenzione e lo spostamento degli animali.
Per tutte le altre patologie si potrebbe prevedere l’applicazione di quanto contenuto nel
D.Lgs 274/2006, Piano per l’emergenza per afta epizootica e le altre emergenze
epidemiche.
Obiettivo specifico

Poter far fronte a eventi che, anche se imprevedibili, possono essere meglio
gestiti se affrontati con un valido modello organizzativo.
Obiettivo quantitativo

Istituzione di un gruppo di monitoraggio sanitario.

Stesura di un piano di emergenza epidemiologica.
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

Stesura di un protocollo per gestire le informazioni e i rapporti con i media e gli
altri Enti istituzionali.
Strategie d’azione

Si proporrà al Tavolo di Coordinamento del Progetto Life Arctos di individuare
rappresentanze tecniche riferite ai sistemi sanitari locali, e rappresentanze
tecniche epidemiologiche di elevato livello su scala nazionale, per formare un
gruppo di monitoraggio sanitario in cui far confluire i maggiori esperti nazionali
dell’orso bruno marsicano.

Si chiederà al gruppo di monitoraggio sanitario di realizzare un protocollo
operativo da applicare in caso di emergenza epidemiologica nell’areale dell’orso
bruno marsicano, con la distinzione dei compiti di ogni Ente e delle procedure
da applicare.

Compito del gruppo di monitoraggio sanitario sarà anche quello di censire le
risorse che possono essere messe in campo dalle singole strutture territoriali
(Regioni, ASL, IZS, AAPP, Università, ISPRA), e quindi la realizzazione di un
inventario di quanto già presente, in modo da accrescere le capacità
organizzative in caso di emergenza.

Si chiederà al Tavolo di Coordinamento del Progetto Life Arctos di stilare un
protocollo a cui far riferimento per gestire le informazioni e i rapporti con i
media e gli altri Enti istituzionali, nel caso in cui si riscontrassero emergenze
epidemiologiche pericolose per la popolazione di orso bruno marsicano.
Cronoprogramma
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Istituzione
task force
Protocollo
operativo
Inventario
risorse
Protocollo
comunicazione
Tab n. 22. Calendario delle azioni relative all’istituzione di un Gruppo di monitoraggio sanitario.
Scadenze

Istituzione del gruppo di monitoraggio sanitario, entro il 30 marzo 2013.

Stesura di un protocollo operativo da applicare in caso di emergenza
epidemiologica, dal 1 aprile al 30 settembre 2013.
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.

Inventario delle risorse che possono essere messe in campo dalle singole
strutture territoriali (Regioni, ASL, IZS, AAPP, Università, ISPRA), dal 1 aprile
al 30 settembre 2013.

Stesura di un protocollo a cui far riferimento per gestire le informazioni e i
rapporti con i media e gli altri Enti istituzionali, nel caso in cui si riscontrassero
emergenze epidemiologiche, dal 1 aprile al 30 settembre 2013.
Categorie interessate

Tavolo di Coordinamento del Life Arctos

Rappresentanze tecniche riferite ai sistemi sanitari locali

Rappresentanze tecniche epidemiologiche di elevato livello su scala nazionale
Risultato sperato

Mettere in atto misure di prevenzione capaci di ridurre il rischio di insorgenza di
un focolaio di una malattia pericolosa per l’orso bruno marsicano, mediante
l’attuazione di misure riguardanti l'indagine epidemiologica e la protezione
ambientale.

Affrontare un’eventuale emergenza epidemiologica fin dal primo insorgere, in
modo da avere più tempo a disposizione per pianificare le azioni necessarie alla
protezione della popolazione di orso bruno marsicano e quindi da riuscire a
contenere gli effetti deleteri.
66
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
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LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
ALLEGATO A
Scheda sintetica della cronologia delle singole azioni.
1. Costituzione di un database comune
2012 - 2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Accordo AAPP
Collaborazione
IZS
Raccolta dati
Analisi dei dati
Ricalibratura
2. Campionamento del bestiame
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Collaborazione
Vet Reg
Collaborazione
ASL
Collaborazione
IZS
Piano di
.campionamento
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
3. Campionamento dei cinghiali abbattuti dai cacciatori
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Collaborazione
ATC
Collaborazione
ASL e AAPP
Collaborazione
IZS
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
4. Campionamento dei cani dei cacciatori
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
FNOVI
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
5. Campionamento dei cani dei cercatori di tartufi
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Collaborazione
FNOVI
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
6. Campionamento dei cani degli allevatori
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
69
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
7. Campionamento dei cani dei residenti
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
FNOVI
Collaborazione
Ordini Vet
Collaborazione
Med Vet LL PP
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
8. Campionamento dei cani randagi
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Accordo Vet
Regione
Accordo ASL
Accordo canili
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
9.
Sensibilizzazione dei turisti proprietari di cani
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Accordo AAPP
Accordo med
vet LL PP
Incontri
tematici
Ricalibratura
70
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Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
10.
Campionamento della fauna selvatica
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Collaborazione
AAPP
Collaborazione
IZS
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
11.
Campionamento delle carcasse di bestiame
2012-2013
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Collaborazione
AAPP
Collaborazione
ASL
Raccolta
campioni
Analisi dei dati
Ricalibratura
71
LIFE09NAT/IT/000160 - ARCTOS - Azione C2
Proposta di un Piano per la gestione degli aspetti sanitari connessi alla tutela dell’orso bruno marsicano.
ALLEGATO B
Scheda di campionamento dei cinghiali abbattuti dai cacciatori.
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