STATION TO STATION
(giovedì, 17 novembre 2005) - Contributo di Zava
IL FESTIVAL DI MUSICA, ARTE, CREATIVITA’ E SOLIDARIETA’ AL MANDELA FORUM DI FIRENZE,
DALL’8 AL 10 DICEMBRE 2005
Torna per la
quinta edizione il festival “Station to Station: creatività in movimento” ancora una volta al Mandela Forum di
Firenze;
tre giorni dedicati alla musica (con live e dj set), all’arte, alle produzioni
discografiche, al cinema e alla solidarietà. La manifestazione, organizzata
dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Politiche giovanili del Comune di
Firenze con Controradio in collaborazione con Regione Toscana, Fondazione Monte
Dei Paschi di Siena, sponsor Coop e Unicop, si è trasformata nel tempo in un
appuntamento imperdibile per migliaia di giovani che nel corso delle tre intense
giornate si vedono coinvolti in
maniera attiva nelle diverse iniziative previste dal nutrito programma.
Per tre
giornate (8, 9 e 10 dicembre) il Mandela Forum darà spazio alla musica, con concerti e dj set di artisti nazionali e
internazionali. Dalla promettente scena salentina l’astro nascente della
cosiddetta scena folktronica Populous e il
raffinato sound degli Studio Davoli, punto di incontro tra atmosfere lounge
e nuove sonorità elettroniche, insieme a loro Scuola Furano e Amari, entrambi legati alla stilosissima etichetta Riotmaker; i
primi si sono
imposti negli ultimi tempi come una delle realtà della club - music nostrana
più intrigante, mentre i secondi si sono fatti notare con l’ambizioso progetto “Grand Master Mogol”
un connubio
quasi perfetto tra la scena rap old school americana e il cantautorato
italiano, senza dimenticare gli Uochi
Toki, tre simpatici
ciarlatani come qualcuno ama definirli, che propongono hip hop alquanto
bislacco assieme alla “Suicide Girl” italiana Violetta Beauregarde, i K’uN Experience che spaziano
dalla deep House fino alla electro più
sperimentale, ed infine i giovanissimi The Hacienda, già vincitori del Rock Contest 2004, poco più di
vent’anni eppure un’ottima padronanza del palco da far invidia a più affermate realtà
del rock anglosassone. Dalla Germania il dj set a base di deep jazz e modern
beat del collettivo berlinese Jazzanova, il live
scatenato delle Cobra Killer, che promettono forti emozioni a base di trash - rock anni ’60 ed
elettronica lo-fi, l’indie rock oscuro degli svizzeri Coldeve, l’attesissimo concerto del gruppo
neozelandese Fat Freddy’s Drop che con alle spalle un doppio disco di platino, numerosi concerti sold out e premi
dalla prestigiosa BBC, sta conquistando le platee di mezzo mondo attraverso una
miscela sofisticata di dub reggae, elettronica e soul jazz, per concludere con
ben due dj set targati UK proposti dalla raffinata Dani Siciliano, già musa di Matthew Herbert , ed ora una
delle vocalist più apprezzate della scena elettronica ‘colta’ e il Trojan
Sound System: due selectors
di grande esperienza alle prese con i classici della leggendaria etichetta
dedita al miglior repertorio reggae.
E poi le
produzioni che si muovono attorno al rapporto cinema e musica, e la realtà
legata ai video musicali e alla creatività artistica giovanile nello spazio Cinevisioni; da non perdere ‘Face
Addict’ ritratto generazionale della comunità
artistica della New York di fine anni settanta, meglio conosciuta sotto il nome
di “Downtown Scene”, il viaggio nella memoria del regista
Davide Marengo ‘Craj’ con Teresa De Sio e Giovanni Lindo Ferretti e ‘Moog’, il
documentario sulla leggendaria figura
dell’ inventore del sintetizzatore, recentemente scomparso. In questa varietà
di suggestioni non mancheranno lo Spazio Benessere, idea fortunata, nata nella scorsa edizione,
con l’intento di regalare al pubblico momenti di relax attraverso varie
tecniche di rilassamento ( come lo shatzu o il massaggio riflessologico), il Suk
della solidarietà ,
mercatino dato in autogestione ad associazioni come Emergency, Amnesty
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International solo per citare le più importanti , che si occupano di temi
sociali e di volontariato. Confermata anche la sezione Spazio arte in collaborazione fin dalla prima edizione con
Extemporanea Fondo Giovani
Artisti: dalla pittura alla scultura, dalla installazione al video,
l’iniziativa vuole essere una opportunità di visibilità per i numerosi artisti che operano sul
nostro territorio, come sempre con un occhio di riguardo alle performance degli
artisti emergenti. L’edizione di quest’anno prevede anche l’inserimento di
Clubspotting 3.0, punto di incontro tra arte e club culture, patrocinato dallo
storico locale Maffia di Reggio Emilia.
Infine lo spazio gestito dalle strutture dell’assessorato Informagiovani,
PortaleGiovani, Cartone, all’interno del quale verranno realizzati
workshop gratuiti. Lo spazio dedicato alle etichette indipendenti, data la
quasi contemporaneità con l’importante festival Mei di Faenza viene sostituito
in questa edizione da una nutrita sezione dedicata al collezionismo
musicale con stand
provenienti da tutta Italia, per dare rilievo ad una passione che vede sempre
crescente il numero di appassionati.
L’ingresso sarà gratuito per le prime due giornate della manifestazione e al
prezzo politico di 5 euro nella serata finale. Estremamente contenuti saranno
anche i prezzi per le consumazioni e la ristorazione (con prodotti del
commercio equo-solidale). Anche quest’anno una parte degli introiti derivanti
dall’attività di ristorazione gestita dall’associazione di volontariato sociale
Assieme Onlus di
Calenzano, verranno investiti in progetti di solidarietà sociale (progetto
Senegal).
STATION TO STATION 2005Mandela Forum – Viale Paoli – Firenze
IL PROGRAMMA :
GIOVEDI'
8 (ingresso libero)
sound
Mix+Fonx: Muzic
Pollution (dj set , Italia)
K’uN Experience (Live, Italia)
Scuola Furano (Live, Italia)
Cobra Killer (Live, Germania)
Jazzanova (Dj set, Germania)
vision on stage
Virgilio (Italia)
cinema
Face addict, di Edo Bertoglio (Italia)
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VENERDI 9 (ingresso libero)
sound
The Hacienda (Live, Italia)
Coldeve (Svizzera)
Uochi Toki feat.
Violetta Bauregarde(Live,
Italia)
Amari (Live, Italia)
Dani Siciliano (Dj set, Inghilterra)
vision on stage
Fish-Thank (Italia)
cinema
Moog, di Hans Fjellestad (Inghilterra)
SABATO 10 (ingresso 5 €)
sound
Populous (live, Italia)
Studio Davoli (live, Italia)
Fat Freddy's Drop (live, New Zeland)
Trojan Sound
System (dj set,Inghilterra)
vision on stage
Fake (Italia)
cinema
Craj, di Davide Marengo (Italia)
SOUND
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Fat Freddy's Drop
(Nuova Zelanda) live set
Doppio disco di Platino, quattro Tui Awards al New Zealand Music Awards
2005 per le categorie ‘Album of the Year’, ‘Best Aotearoa Roots Album’, ‘Best
Group’ e per il ‘People’s Choice Award’, concerti sold out e premi da BBC Radio
One in Inghilterra... i FAT FREDDY'S DROP ed il loro album "Based On A
True Story" stanno guadagnando sempre più consensi nel mondo: la loro
intrigante miscela di dub reggae, elettronica, soul e jazz conquista al primo
ascolto, ed entusiasma dal vivo._A dicembre la prossima tournè europea per
Francia, Olanda, Germania e Italia; un'opportunità imperdibile di catturare
live di questa preziosa chicca musicale, prediletta da gente come Gilles
Peterson e Alessio Bertallot!
Trojan Sound
System (UK) dj set
Un'etichetta leggendaria, sinonimo del reggae classico anni 60 e 70,
rappresentata ufficialmente da una crew londinese di alto profilo. Trojan Sound
System è formato da due selectors di grande esperienza, Earl Gateshead e Daddy
Ad, ed una super squadra di vocalist come General Slater, Brother Culture,
Tippa Irie, Top Cat, Dennis Alcapone...
Jazzanova (Germania) dj set
Dj set Collettivo composto da 3 DJ e da 3 produttori con base a Berlino.
Sempre reattivi di fronte a nuove influenze, Jazzanova hanno infatti sviluppato
un nitido e sofisticato broken-beat-style basato su ritmiche continuamente
mutevole nella forma. Fondando la loro etichetta "Sonar Kollektiv",
Jazzanova hanno portato avanti la loro idea di scambio reciproco e collaborazione
con altri artisti. La passione per il deep jazz ed il modern beat ha portato la
loro musica a diventare un amalgama sorprendente tra sound retrò e new sound
con echi provenienti da pressoché ogni stile musicale, dall’hip-hop, passando
dall’afrofunk al drum&bass passando per suggestioni brasiliane vicine al
latin jazz e al soul. Richiesti per remixare importanti artisti, come,
tra gli altri U.f.o., 4Hero, Incognito, Azimuth, Ian Pooley, MJ Cole,
Jazzanova hanno fissato i nuovi standard nel club sound assicurando una
selezione tra le più convincenti e varie.
The Hacienda (Italia) live set
Giovanissimi fiorentini, vincitori dell'ultima edizione del Rock
Contest, sfrontati quanto basta e con un’ottima padronanza del palco da far
invidia a Jet e a Hives. Le sonorità sono quelle che uniscono Who a Libertines,
il ‘look’ impeccabile, i brani, in stile ‘brit’ sono tutti potenziali ‘hits’,
ottimamente scritti e di presa immediata. Tra i fiorentini, decisamente il
gruppo del momento.Coldeve (Svizzera) live set
Particolarissima band Svizzera dedita ad un indie rock piuttosto scuro,
insieme dal 2004 vedono in Fatima, cantante e ottima violoncellista, la loro
particolarità ed il loro punto di forza. Vincitori dell’edizione 2005 del Real
Live Music Festival di Zurigo, il principale festival per la musica
indipendente svizzera.
Studio Davoli (Italia) live set
Dopo l’uscita del loro album di debutto Megalopolis (Record Kicks /
Audioglobe), piccolo gioiello indie pop direttamente ispirato da una magica
miscela di Stereolab, Beatles e primi Cardigans, gli StudioDavoli sono stati
unanimemente definiti dalla critica la più bella sorpresa della scena Indie pop
italiana, affianco ai grandi nomi con i quali hanno già suonato: Afterhours,
Verdena e Wire.
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Dani Siciliano (Inghilterra) dj set
Prima di diventare universalmente nota come la musa di Matthew Herbert e
una delle più apprezzate vocalist della scena elettronica colta, Dani Siciliano
inizia la sua carriera dj a San Francisco.
Dopo essere stata la voce della Matthew Herbert Big
Band, dopo due acclamati album in proprio (entrambi su K7), la signora torna
alla sua vecchia passione: mettere i dischi per far ballare la gente. Se
nelle sue apprezzate performance come interprete è intensa e modernissima,
ovattata e mentalmente jazz, nelle vesti di dj la troviamo energica ed
efficace, solare e divertente. La sua borsa è piena
di molte cose diverse ma tutte di gran classe. Si passa dalla house gioiosa al
nu-jazz, dall’elettronica alla vecchia disco, dal funk al vintage soul.
Amari (Italia) live set
Nascono nel 1997 dall’idea malsana di vedere cosa si poteva ricavare
dall’hip hop tormentandolo un po’. Con un campionatore e parecchio spleen
adolescenziale, il gruppo inizia una gavetta fatta di cassettine e concerti.
Con vari allargamenti della band il progetto diventa sempre più originale:
post-indie-rock, psichedelia, hip hop deviato ed elettronica mescolati ad uno
spirito pericolosamente pop. Nel 2000 vincono ArezzoWave e la Riotmaker inizia
a pubblicare i loro dischi. Nel 2005 arriva il disco più ambizioso, “Grand
Master Mogol”, un insieme perfetto di melodie pop e sperimentazioni che vienne
acclamato dalla stampa e convince un pubblico sempre più allargato che
qualcosa, nella musica italiana, sta cambiando.
Scuola Furano (Italia) live set
Nella sua continua caccia a giovani talenti della musica italiana
indipendente la Riotmaker, ha scovato a Gorizia, nel lontano 2001, una coppia
di autentici reduci del kitsch, non perfettamente incolume ma almeno
sopravvissuta agli anni ’90: il dj e produttore Borut Viola e il singer e
co-produttore Marco “Lil Booso” Busolini. Passati tre anni sfornano un
disco-debutto nell’autunno del 2004 che li fa esplodere nel panorama della
nuova dance italiana, con una ricetta sonora fatta di casse, samples, imbarazzi
gratuiti e futili entusiasmi anni ’80. In pochi mesi passano dall’essere una
promessa alla più originale realtà della club-music nostrana. Arezzo Wave li
vuole come uno dei nomi di punta del programma Elettrowave e i loro stralunati
concerti girano in lungo e in largo lo stivale, tra club, festival ed eventi.
Seguiteli in futuro per avere il passato che avreste sempre voluto.
Popolous (Italia) live set
Andrea
Mangia, in arte Populous, è uno dei casi “italiani” degli ultimi anni:
notissimo in tutto il resto d’Europa sin dal suo album di debutto qui da noi è
stato scoperto solo di recente, grazie all’eccellente "Queue For
Love" (sempre sulla inglese Morr Music), recensito dalla stampa
internazionale come una delle migliori uscite dell’anno(collaboratori
d’eccezione: Matilde degli Studio Davoli, Dose One dei Clouddead, Luca dei
Giardini Di Mirò). Beats
di matrice jazz, ispirazioni ambient d’autore, l'energia del hip hop old
school, la fascinazione per le colonne sonore che si diluisce nell’astrazione
elettronica, i rimand al folk: questi gli elementi cherendono originale il
suono di Populous. Ascoltare un suo live un po’ come sentire, sintetizzati in
una one man band Broadcast, Cocteau Twins e Dj Shadow. Forse è per questo che
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Populous è uno dei nomi più richiesti dai festival di mezza Europa.
Cobra Killer (Germania) live set
Fondate
nel 1998 a Berlino da Gina V. D'Orio e Annika Line Trost, le Cobra Killer hanno
esordito su Digital Hardcore (l'etichetta di Alec Empire) con la loro esplosiva
miscela di trash rock anni 60 ed elettronica low-fi contemporanea. Come
reazione alla noiosità di tanti concerti elettronici, la loro presenza scenica
è nel segno dell'eccesso quanto la loro musica. Influenti per molte altre
presenze femminili - il primo concerto di Peaches è stato come supporto alle
Cobra Killer - aprendo due concerti del tour tedesco dei Sonic Youth del 2002
hanno ricevuto le lodi di Thurston Moore, che ha descritto i loro concerti come
fenomenali, per molti versi tra i migliori che abbia mai visto "Abbiamo
suonato in un paio di show in queste ultime date con una band chiamata Cobra
Killer che ci ha completamente steso! Sono due ragazze e un sampler,
semplicemente fenomenali…sono stati due show che mi hanno ispirato moltissimo e
che mi hanno davvero convinto!". Il loro nuovo album, 76/77 è ricco di
suoni caldi ed energici, con riferimenti al rock degli anni '60 ma dai testi
sovversivi ed irriverenti. Hanno lavorato con noti artisti della scena dance
come T. Taumschiere e Thomas Fehlmann, e il loro capolavoro annunciato, 76/77,
appunto, è uscito nel mese di agosto 2005 su etichetta Monika Enterprise,
riscuotendo da subito un ottimo successo di critica e pubblico.
Uochi Toki (Italia) live set feat. Violetta Beauregarde
Gli Uochi Toki sono tre simpatici personaggi che arrivano dall’oltrepo
pavese, fanno dischi piacevolmente fastidiosi e ai loro concerti (sempre più
richiesti) fanno incazzare sempre più persone. Rico, Napo e Fele producono una
specie di post-rap-italiano, molto molto post. Insomma gli Uochi Toki parlano
sopra delle basi più o meno ritmate. L’aggettivo più usato per definire i loro
primi due dischi è “geniale”. Parlano di perquisizioni, del fatto che a casa
non hanno una caffettiera moka e neanche divani, del fatto che i posti dove
normalmente si va a sentire concerti puzzano tutti di sigarette, la gente è
troppa e tutti chiacchierano invece di ascoltare. Tra il pubblico dei loro
concerti alcuni sorridono nervosamente, altri hanno l’aria atterrita. Nessun
dubbio: sono dei marziani italiani. Qualcuno li ha associati agli Offlaga Disco
Pax in quanto co-eredi dei CCCP, qualcuno li ha definiti “gradevolissimi
cialtroni”, qualche altro “adorabili ciarlatani”. Le loro cose più recenti sono
un tour tedesco e l’uscita di “Uochi Toki – Laze Biose” su Burp Enterprise.
Violetta
Beauregarde, ha 28 anni. Già nota per essere la Aiki di www.suicidegirl.com sito creato da un manipolo di belle
ragazze che con una "attitudine" punk-glam-rock danno vita
ad una disinibita galleria fotografica, con blog personali incentrati su
una sorta di rock and roll lifestyle. Violetta, dedita ad
un'elettronica primitiva applicata all'hardcore punk realizza nel 2004 il
disco d'esordio “Evidentemente non abito a San Francisco” per l’etichetta
bolognese Anemic Dracula. Nel disco collabora con Allison Wolfe delle
Bratmobile.
Ha partecipato a
vari Ladyfest in Europa, all'edizione 2005 di Arezzo Wave. Tra esibizionismo ed
isolazionismo,ha appena finito di registrare il secondo disco che uscirà a
inizio 2006 su Temporary residence ltd, etichetta di NY.
K’uN
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experience (Italia) live
Progetto
discografico prodotto da Tuzzy, Master-T(già produttori di Cayo Rosso)&
No_Made_One,colonne portanti del Cayo Project crew. I tre
producers si esibiscono in un live in real time groove control
accompagnati dai visuals di Sintesi 19. Dopo anni di live set hanno pronto
un album esplosivo influenzato dalle tre diverse esperienze produttive dei
tre(Cayo Rosso,Nuva, No_Made Group).
Debutto in stampo elettrohouse
( influenzati dai produttori esecutivi Dj Blade from Jestofunk e Francesco
Ballerini) per inoltrarsi in sonorità che spaziano dalla deep house alla
tek-house- dall’electro allo sperimental. L’album di esordio contiene
inoltre un remix di spessore: Milano Double Standard dei Casino Royale,
prodotto con Fabio_della_Torre ( Telegraph/redbullhomegroove)
CINEVISIONI
Face addict
Italia / Stati Uniti
Regia: Edo Bertoglio
Cast: Walter Steding, Glenn
O'Brien, Maripol, Deborah Harry, John Lurie, Wendy Whitelaw, James Nares
Produzione: Downtown
Pictures, Amka Films (CH), Mako Productions (US)
Festival: Festival Internazionale di Locarno, Selezione ufficiale fuori
concorso
Face Addict
racconta la storia di un’esperienza unica e irripetibile, quella della comunità
artistica della New York di fine anni '70 - inizio anni '80 conosciuta con il
nome di “Downtown Scene”. Da questa scena emersero personalità del calibro di
Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Jim Jarmush, Deborah Harry, John Lurie e
molti altri. Edo Bertoglio, che con loro condivise esperienze e passioni,
racconta la loro e la sua vita passata e presente, fra ricordi personali,
filmati e fotografie originali.
Craj (Domani)
Italia
Regia: Davide Marengo
cast: Teresa De Sio, Giovanni Lindo Ferretti, Uccio Aloisi, Matteo
Salvatore, I Cantori di Carpino
sceneggiatura: Davide Marengo, Paola Papa
fotografia: Vittorio Omodei Zorini
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musica: Giovanni Lindo Ferretti, Teresa De Sio
produzione: Axelotil - Pablo, C.O.R.E., Komart
premi e festival: LA BIENNALE DI VENEZIA 2005: Giornate degli Autori:
evento speciale; Premio Lino Micciché del CSC per la migliore opera prima
Il tema della memoria, delle radici culturali, del sapore della vita si
condensa in questo inatteso viaggio attraverso uno spettacolo (quello di Teresa
De Sio con Giovanni Lindo Ferretti) e l’omaggio a quattro eccezionali cantori
della cultura popolare pugliese dal Gargano fino al Salento. Un film-concerto?
Una fiaba barocca nei luoghi della Taranta? Un documentario su musicisti oggi
amatissimi dai più giovani? Una testimonianza di teatro del corpo e della voce?
Craj è certo tutte queste cose, ma è soprattutto un’esperienza collettiva
catturata dalle cineprese e trasformata in film.
Craj film nasce
ispirandosi all’opera teatral-musicale CRAJ, ideata e diretta da Teresa De Sio
e scritta in collaborazione con Giovanni Lindo Ferretti, della quale ricalca la
struttura principale. Il film racconta del viaggio del Principe Floridippo
(Giovanni Lindo Ferretti) e del suo servo Bimbascione (Teresa De Sio)
attraverso la Puglia. Craj è un viaggio nella memoria che vuole restare nel
Domani, come una necessità incontrollabile. Una grande, indimenticabile, festa
popolare.
Moog
Stati Uniti
Regia: Hans Fjellestad
cast: Robert Moog, Keith
Emerson, Rick Wakeman, Luke Vibert, Money Mark, Dj Spooky, Stereolab
produzione: Plexifilm
premi e festival: Miglior Documentario al Barcelona In-edit Film
Festival, selezione ufficiale per Sheffield International Film Festival e
Rotterdam International Film Festival, Sintesi Electronic Festival
Moog, documentario
su Robert Moog, inventore del sintetizzatore, è un ritratto di una figura
leggendaria della storia della musica e della tecnologia: uno sguardo sulle sue
idee sulla creatività, il design, l’interattività, la spiritualità e le
collaborazioni con vari musicisti nel corso degli anni.
Moog è un film diretto da Hans Fjellestad e prodotto da Ryan Page, già
in coppia per “Frontier Life” (2002), un film su Tijuana, in Messico, e la sua
fiorente scena dance elettronica. Il synth Moog ha cambiato la faccia della
musica in maniera permanente, a partire dalla mania di fine anni ’60 della
citazione nei titoli dei dischi come “Spotlight on the Moog”, “Moog Power”,
“Music to Moog By”, “Country Moog”, “Moog Indigo”, “Exotic
Moog”, compreso il
grande successo commerciale di “Switched on Bach” di Wendy Carlos, fino a
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essere uno strumento indispensabile per band di rock progressive come Emerson,
Lake & Palmer e gli Yes ed ancora oggi per gli autori di musica
elettronica. Il nome “Moog” ha introdotto la tecnologia della musica
elettronica nella consapevolezza pubblica. Generazioni di musicisti hanno
prodotto connessioni emozionali con i suoni elettronici del synth Moog tali da
rendere Robert Moog un simbolo cult della cultura contemporanea.
Nato nel 1934, Robert Moog si dedica all’invenzione di strumenti
musicali elettronici sin dai primi anni della seconda metà del secolo. Dalla
costruzione e vendita di kit theremin nella metà degli anni ’50, Moog inventa e
costruisce il primo synth “modulare”con Herbert Deutsch nel 1964. “Moog” è stato girato ad
Asheville, New
York, Los Angeles, San Francisco,
Tokyo e Londra.
ESPOSIZIONE
NORM ASSOCIAZIONE CULTURALE E MAFFIA ILLICIT MUSIC CLUB
presentano
CLUBSPOTTING 3.0 “Into the
mixed media culture”
Clubspotting 3.0 è insieme un libro e una mostra itinerante.
Il Libro
Sono passati quattro anni dall'ultima edizione di Clubspotting. Clubspotting 1.0
(2000 A.D.) Clubspotting 2.0 (2001 A.D.) In entrambi i casi è stata condotta un'indagine sul "nuovo"
fenomeno della Club Culture, portatore di fascinazioni, incognite, energie.
Attraverso lo svolgersi delle due manifestazioni e la pubblicazione dei due
volumi si è proceduto ad una prima codifica di quel maelstrom. Attorno alle
espressioni musicali, come fossero un vortice, si è aggregato, per forza
centripeta, un intero immaginario capace di assorbire suggestioni provenienti
da grafica, design, arte, architettura, cinema, filosofia. Ora siamo di nuovo a
tracciare un percorso che cerca di rendere conto di un'ulteriore mutazione. Un
punto di partenza da cui osservare il mare magnum dei mixed media.
(testo di Federico Amico)
On the Way of Mixed-Media / La Mostra
Non è tanto un discorso sull'arte, quanto un ragionamento su linguaggio,
metodologia, applicazioni.
Mixed media fa rima con dialettica, il tempo e la battuta, e
avanguardia, ma quel tipo di avanguardia che scrive parole nuove, che codifica
e decodifica e reinventa e inventa. Come se ogni pattern fosse un terreno nuovo
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da affrontare, come se ogni supporto, dalla tela alla carta, dal legno ai muri
delle strade, fossero di volta in volta pagine bianche da
"contenere". Da riempire di contenuti. Da sprigionare. Paradosso.
"Contenere contenuti" quando già si sta andando oltre. Etimologia,
suono e incipit uniscono questi due termini. All'inizio. Ma poi vi è un
processo complesso di costruzione per cui l'idea impellente passa attraverso
una narrativa composita e compositiva trasversalmente la quale ogni elemento
adottato, nella sua forma e nella sua sostanza, si fa portatore di significanti
multipli e di significato comunicativo.
Ogni autore mixed media è di per se autore collettivo.
È ricerca di sintesi dei linguaggi e dei supporti possibili nel
tentativo di determinazione di un linguaggio personale, proprio, specifico. È
una banca dati dei percorsi artistici e comunicativi. Gioca con i codici come
se gli stessi fossero semplicemente degli strumenti da relativizzare nel
momento in cui si crea e ci si mostra e l'opera acquisisce autonomia e propria
emancipazione, e non i fini ultimi, passivi, antichi, monolotici, statici, che
vincolano i macro percorsi più generali a tempi che sono di fatto e nei fatti
fuori tempo (massimo).
Parola d'ordine: intensità-di-passaggio e scacco al re!
Tessuto, matrice che è, ma che immediatamente dopo è nuovo terreno di
nuove relazioni e nuove agitazioni. Non è quindi una questione sulla tendenza o
di genere (fattori necessari a chi ha il compito di individuare e
individualizzare identità statiche e insulsi punti fermi), ma di piano di
azione. Istantanea. Praticata. E' un discorso a monte. Esistono sì identità, ma
come strumenti e non come fini, come segmenti continui che sviluppano in
divenire un lavoro di mutazione delle lettere dell'alfabeto. Identità come
elemento, e basta. Saper possedere le lettere degli alfabeti così come saper
possedere i mezzi espressivi o le note della scala musicale o le cromie. Saper
dare vita ogni volta a nuovi alfabeti, a nuove combinazioni, a nuovi contenuti
in nuovi contesti.
Se la dialettica trasforma l'identità soggettiva e dei percorsi, le
caratteristiche peculiari sono tali solo nel lasso di tempo in cui le stesse si
fanno veicolo di comunicazione. Linguaggio di linguaggi nel presente, gli
occhi, i suoni e la percezione sono già proiettati in avanti.
(testo di Robert Rebotti, jacklamotta)
Artisti/Autori
Pax Paloscia
acrilico cyano, tela 2m x 2m, cassetti di mia madre, ante di armadi di
mia madre, mia madre, pennarelli giotto, la matitona, compensato (anzi
quell'altro più economico cartonato) mec, china seppia, moleskine, tropico,
Santibailor, lomo, mare, foto foto e foto, crashbunny,zoolender, stencil,
commissariato di trastevere, pax, easy easy, l'olio no, che non si asciuga mai,
Roma di notte, pastelli, jack johnson, yan solo, babi, rullo spatola matita
nipoti e beastie boys.
Robert Rebotti (Jacklamotta)
kiari, piazza fontanesi, dylan thomas, dino campana, patterns, carta da
parati, posters, musica, arte, rivolte, collages, emanuel carnevali, le parole
nuove, concetti, contenuti, contesti, dialettica, bergantino, il paese della
giostra, i nervi, ihb, hip-hop, hard-core attitude, politics, underground,
comunicazione, rabbia, sellotape, stencil, la battuta delle sbarre, il tempo,
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contare un conto alla rovescia.
Paper Resistance
reistance, research, repeated.
Scarful (Why Style)
il sangue può sollevare il mondo, il sangue fa cadere la pioggia, il
sangue fa crescere la terra, nel sangue tutti gli uomini nascono e muoiono, il
sangue è il cibo degli dei.
INFO: 055 73 999 81 (Georg Breush)
055 73
999 46 (Giustina Terenzi)
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