Sound and Music - Novità discografiche Novembre 2012 Un altro grande titolo Alpha che vede protagonista Marco Beasley Columnsweb - Novembre 2012 Indice Hyperion Alpha Rewind Fuga Libera Ramée Ricercar Zig Zag Territoires CPO Chandos MDG Coro LSO Signum Testament Supraphon Playa Sound Urania Tactus Linn Analogue Productions Hi-Q Records OMR Pure Pleasure Speakers Corner Naim 2 5 6 7 8 9 10 10 13 15 19 19 20 22 22 24 24 25 26 27 30 31 32 33 35 Servizio Novità 36 REW500 Primo piano 6 I primi 5 titoli della collezione a medio prezzo della serie Rewind 2 THE ROMANTIC PIANO CONCERTO - VOLUME 58 JOHANN PETER PIXIS - SIGISMOND THALBERG Tasmanian Symphony Orchestra Howard Shelley, pianoforte e direzione CDA67915 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179155 J.P. Pixis: Concerto per pianoforte e orchestra op. 100; Concertino per pianoforte e orchestra op. 68 S. Thalberg: Concerto per pianoforte e orchestra op. 5 Il 58° volume della serie The Romantic Piano Concerto della Hyperion presenta due pianisti-compositori che contribuirono a gettare le basi dello stile che avrebbe portato Liszt a scrivere l’Hexaméron. Sigismond Thalberg è passato alla storia della musica per il suo epico duello pianistico con Liszt e durante la sua vita fu considerato tra i più grandi virtuosi della tastiera del mondo. Purtroppo Thalberg compose un solo concerto per pianoforte e orchestra - per giunta nei primi anni della sua carriera - ma la scarsità di numero viene largamente compensata dall’altissimo livello artistico di questo gioiello per virtuosi, nel quale le mani del solista non si staccano quasi mai dalla tastiera. Johann Peter Pixis è invece caduto - per la verità ingiustamente - nel completo oblio. Il suo Concerto e il suo Concertino per pianoforte e orchestra proposti in questo disco costituiscono quindi documenti di eccezionale importanza, in quanto consentono di gettare piena luce su una serie di autori e di opere di grandissimo interesse. Considerato tra gli interpreti più autorevoli del repertorio del primo Romanticismo, Howard Shelley si accosta a queste splendide opere con eleganza e molto buon gusto nella doppia veste di solista e di direttore della Tasmanian Symphony Orchestra. Columnsweb - Novembre 2012 GIOVANNI GABRIELI SINFONIE SACRE Ex Cathedra, His Majestys Sagbutts & Cornetts Concerto Palatino, Jeffrey Skidmore CDA67957 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179575 FRANZ SCHUBERT QUINTETTO PER ARCHI D. 956 QUARTETTO D. 703 Ralph Kirshbaum, violoncello; Takács Quartet CDA67864 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571178646 G. Gabrieli: Vox Domini super aquas Jordanis C64; In ecclesiis C78; Canzon primi toni a 10 C176; O Jesu mi dulcissime C24; Omnes gentes plaudite manibus C52; O Jesu mi dulcissime C56; Kyrie C71-73; Maria virgo C35; Magnificat C75; Litaniae Beatae Mariae Virginis C63; Exultet iam angelica turba C131 Questo disco segna il gradito ritorno in casa Hyperion dell’ensemble Ex Cathedra diretto da Jeffrey Skidmore, autore di brillanti registrazioni dedicate al repertorio barocco del Nuovo Mondo che hanno contribuito a renderlo uno dei gruppi di strumenti originali più amati e apprezzati del mondo. Il programma di questo nuovo disco propone una straordinaria silloge di brani di Giovanni Gabrieli, compositore di cui nel 2012 si celebra il quarto centenario della scomparsa. Con i loro toni intensamente drammatici, la loro magistrale scrittura e i loro spettacolari effetti spaziali, le sontuose opere liturgiche di Gabrieli si collocano nel solco della grande tradizione policorale veneziana. Gli ensemble His Majestys Sagbutts & Cornetts e Concerto Palatino tratteggiano i sensazionali affreschi sonori che facevano parte integrante delle esecuzioni originali, quando nelle occasioni più solenni nelle gallerie della Basilica di San Marco venivano collocati gruppi di musicisti supplementari. CARL PHILIPP EMANUEL BACH SONATE PER PIANOFORTE - VOLUME 2 Danny Driver, pianoforte CDA67908 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179087 PRIMA SCELTA i migliori a prezzo speciale € 14.90 prezzo consigliato fino al 31.12.2012 L’impareggiabile Takács Quartet torna alla produzione cameristica di Franz Schubert. Il primo disco dedicato al grande compositore viennese - comprendente i quartetti Rosamunde e La Morte e la Fanciulla - ha ottenuto dalla stampa specializzata di tutto il mondo un’accoglienza senza precedenti, al punto da essere ormai unanimemente considerato la più autorevole edizione di riferimento moderna di questi straordinari capolavori. Il programma di questo nuovo disco presenta l’opera cameristica più affascinante di Schubert, il Quintetto per archi in do maggiore D.956, composto appena sei settimane prima della sua prematura scomparsa. Per creare un suono caldo e di delicato intimismo, in quest’opera Schubert aggiunse alla classica formazione del quartetto d’archi un secondo violoncello, la cui parte viene eseguita in questo disco da Ralph Kirshbaum. Oltre a questo capolavoro assoluto della cameristica di tutti i tempi, il Takács Quartet esegue il Quartettsatz, frammento di sublime bellezza di un quartetto in do minore mai portato a termine da Schubert. Il Takács Quartet su HYPERION: FRANZ SCHUBERT QUARTETTI LA MORTE E LA FANCIULLA E ROSAMUNDE CDA67585 (CD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (Gramophone) CRITICS’ CHOICE (Gramophone) FRANZ JOSEPH HAYDN QUARTETTI PER ARCHI OP. 71 CDA67793 (CD alto prezzo) 3 Columnsweb - Novembre 2012 C.P.E. Bach: Sonata H37 Wq52/4; Sonata H39 Wq62/5; Sonata H121 Wq65/31; Sonata H135 Wq65/32; Fantasia H300 Wq67; Rondò H290 Wq61/4 Dopo le eccellenti recensioni che hanno accolto il primo volume, la Hyperion presenta questo mese un nuovo disco dedicato alle originalissime e fantasiose sonate per pianoforte di Carl Philipp Emanuel Bach. Il programma di questo disco abbraccia tutta la carriera del secondogenito del sommo Cantor lipsiense, portando l’ascoltatore alla scoperta della scrittura molto espressiva delle opere giovanili al raffinato stile classico della maturità, nel quale continuò a inserire gli elementi che lo avevano messo in evidenza, tra cui gli imprevedibili cambiamenti d’atmosfera e di tempo che lasciarono perplessi molti suoi contemporanei. Danny Driver si conferma l’interprete ideale di questo affascinante repertorio, che esegue con un calibratissimo mix di eleganza e di vigore. Danny Driver su HYPERION: nanti», queste modinhas hanno una genesi tuttora incerta, anche se parecchi musicologi sono inclini a ritenere che siano giunte in Portogallo dalle colonie brasiliane. Queste opere presentano due stili diametralmente opposti, il primo malinconico e lirico e il secondo brillante e vivace, spesso con ritmi sincopati nella parte della voce. Il programma alterna alle opere vocali alcuni lavori strumentali scritti nello stesso periodo. In questo disco gli spiritati musicisti dell’ensemble L’Avventura sono affiancati da Sandra Medeiros e Joana Seara, due soprano portoghesi di grande talento specializzati nel repertorio antico. RICHARD STRAUSS INTEGRALE DEI LIEDER - VOLUME 6 Elizabeth Watts, soprano - Roger Vignoles, pianoforte CDA67844 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571178448 CARL PHILIPP EMANUEL BACH SONATE PER PIANOFORTE - VOLUME 1 CDA67786 (CD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (Gramophone) BENJAMIN DALE OPERE PER PIANOFORTE CDA67827 (CD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (Gramophone) AA.VV. CANTI D’AMORE PORTOGHESI DEL XVIII SECOLO L’Avventura London, Zak Ozmo CDA67904 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179049 Anonimo: Ganinha, minha Ganinha; Foi por mim, foi pela sorte; A minha Nerina; É delícia ter amor; Os ‘me deixas’ que tu dás A. da Silva Leite: Tempo que breve passaste; Tocata do Sr Francisco Gerardo; Onde vas linda Negrinha; Minuete P.A. Avondano: Minuetto IV; Minuetto VI M.A. Portugal: Você trata amor em brinco; Já, já me vai, Marília; Cuidados, tristes cuidados J. Maurício: Sobre as asas da ternura; Que fiz eu à natureza?; É amor a lei suave C. de Seixas: Toccata n. 8 D. Scarlatti: Sonata in fa minore Kk466 L’ensemble L’Avventura London e il suo direttore Zak Ozmo fanno il loro debutto nel catalogo della Hyperion con un incantevole disco dedicato ai canti d’amore portoghesi del XVIII secolo. Descritte da un testimone dell’epoca come «voluttuose e affasci4 I primi volume dell’integrale dei Lieder di Richard Strauss varata dalla Hyperion dimostrano senza ombra di dubbio che queste opere sono tra i vertici più fascinosi ed eleganti della vasta produzione del grande compositore tedesco. Il sesto volume presenta tra le altre cose il delizioso Schlechtes Wetter op. 69 e l’incantevole Waldesfahrt, appartenente alla stessa raccolta. Il delicatissimo Malven con cui si chiude il programma di questo disco è stato definito «il quinto Letzte Lied». L’opera più importante di questo disco, Krämerspiegel, ha avuto origine a seguito delle roventi polemiche che videro contrapposti per molti anni Strauss e i proprietari delle principali case editrici tedesche. Il critico letterario berlinese Alfred Kerr scrisse a Strauss un’arguta serie di versi satirici, nei quali metteva alla berlina gli editori musicali, citando per nome molti dei più irriducibili nemici del compositore. Strauss mise in musica tutte e dodici le poesie di Kerr, dando vita a una satira ben diretta che vide finalmente la luce nel 1921. Non è difficile capire perché oggi questo ciclo venga eseguito solo di rado, visto che i testi fanno riferimento a persone e a situazioni ormai dimenticate e che la parte del leone viene riservata al pianoforte. Nonostante questo, la musica di Strauss merita sempre di essere ascoltata con attenzione, sia per gli spiritosi riferimenti alle sue stesse opere come Il cavaliere della rosa e Una vita d’eroe sia - soprattutto - per lo splendido preludio dell’ottavo Lied e alla sua ripresa come vasto postludio, che venne riutilizzato da Strauss quasi un quarto di secolo più tardi per l’opera Capriccio. Le ampie note di copertina sono state scritte da Roger Vignoles, curatore e pianista di questa integrale. Questo disco vede anche l’esordio nel prestigioso catalogo della Hyperion del soprano Elizabeth Watts, protagonista Columnsweb - Novembre 2012 di recente di un recital di Lieder di Strauss che ha spinto il critico del Guardian a scrivere un articolo molto lusinghiero, nel quale si legge: «Vincitrice del premio liederistico nell’edizione del Cardiff Singer of the World del 2007, la Watts è già un’artista del tutto matura, tuttavia questa sera ho potuto assistere alla sua definitiva trasformazione in una cantante davvero grande, anche perché ho potuto ascoltarla in un repertorio che sembra nata per eseguire. La Watts possiede le sfumature ideali per interpretare le opere di Strauss e la magica combinazione di spontaneità vocale e di infallibile controllo necessaria per confrontarsi con questi lavori». SIR CHARLES VILLIERS STANFORD OPERE SACRE Winchester Cathedral Choir, David Hill CDS44311/3 (3 CD prezzo speciale) Barcode: 0034571143118 Il Ludus Tonalis è senza dubbio quella grande opera di ginnastica intellettuale che alcuni commentatori hanno definito «rivisitazione del Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach da parte di un compositore del XX secolo», ma le sue dodici fughe e i relativi interludi presentano numerosi motivi di interesse anche per la loro espressività e per la loro impeccabile logica. Sebbene rappresenti essenzialmente un’espressione delle teorie musicali di Hindemith, il Ludus Tonalis è anche una delle opere pianistiche più ardite e innovative del XX secolo. La Suite 1922 è strutturata in cinque movimenti basati sui motivi di diverse danze popolari americane, ognuno dei quali vede Hindemith fare uso delle costruzioni armoniche tradizionali e fornire istruzioni all’interprete che ricordano molto lo stile di Erik Satie: «In questo brano il pianoforte va considerato come un interessante strumento a percussione […]». «L’eccellente pianista John McCabe si impegna a fornire un approccio coerente, preciso e notevolmente elaborato, mettendo in evidenza soprattutto gli aspetti più austeri e la densa scrittura di queste opere» (Le Monde de la Musique, Francia). AA.VV. Sir Charles Villiers Stanford è uno dei compositori più rappresentativi del repertorio liturgico anglicano, come dimostra il fatto che i suoi numerosi Magnificat e Nunc dimittis sono diventati familiari a generazioni di fanciulli cantori e di frequentatori delle cerimonie religiose della Chiesa d’Inghilterra. Questo cofanetto triplo propone una vasta antologia della produzione sacra di Stanford - comprendente tra le altre cose i brani per le Lodi e i Vespri, mottetti, anthem e inni - nella suggestiva interpretazione di un Winchester Cathedral Choir in forma smagliante diretto da un eccellente David Hill. STORIE DI NAPOLI Marco Beasley, tenore Accordone, Guido Morini ALP532 (CD alto prezzo) Barcode: 3760014195327 PAUL HINDEMITH LUDUS TONALIS. SUITE 1922 John McCabe, pianoforte CDH55413 (CD medio prezzo) Barcode: 0034571154138 Brani di Guido Morini, Andrea Falconieri, Adrian Willaert, Gaetano Latilla, Vincenzo Valente, Gaetano Lama, Giuseppe Cioffi, Pino Daniele e anonimo Abbracciando un periodo storico molto vasto, che va dal Rinascimento ai giorni nostri, questo affascinante programma di musica napoletana costituisce una sorta di manifesto delle variegate influenze musicali che hanno contribuito a forgiare l’inimitabile stile di Marco Beasley. Sotto l’aspetto del repertorio, questo nuovo titolo della collana Les chants de la terre della Alpha presenta una grande coerenza, gettando ponti tra generi che sotto l’aspetto musicologico si pongono spesso agli antipodi, ma che nel corso della storia hanno esercitato una 5 Columnsweb - Novembre 2012 proficua influenza l’uno sugli altri. Per la prima volta, Beasley e l’ensemble Accordone diretto da Morini propongono un disco crossover nel senso più ampio del termine e senza porsi alcun problema di principio, con Beasley che conferma ampiamente il titolo di vivace “crooner barocco” che è stata coniato per lui da molti critici entusiasti della spontaneità delle sue interpretazioni. Questo disco ha il merito di spalancare nuovi orizzonti, di proporre orchestrazioni molto originali e di offrire al pubblico la rara opportunità di scoprire una parte dello straordinario repertorio musicale che ha influenzato la cultura moderna del mondo occidentale. JOHANN SEBASTIAN BACH TOCCATE E FANTASIE PER ORGANO Bernard Foccroulle, organo REW500 (CD basso prezzo) Barcode: 3760195735008 Johann Sebastian Bach (1685-1750): Fantasia e Fuga in sol minore BWV 542; Fantasia su Wo Gott der Herr nicht bei uns hält BWV 1128; Toccata e Fuga in re minore BWV 565; Eine feste Burg ist unser Gott BWV 720; Toccata e Fuga in re maggiore BWV 538 Dorica; Christ lag in Todesbanden BWV 718; Pezzo per organo in sol maggiore BWV 572; Fantasia su Valet will ich dir geben BWV 735; Passacaglia in do minore BWV 582 Il programma di questo disco comprende alcune delle opere per organo più famose di Johann Sebastian Bach. Tra le fantasie su corali spicca una vera e propria rarità. Infatti, fino a non molto tempo fa di Wo Gott der Herr nicht bei uns hält si conoscevano solo le battute iniziali, ma nel marzo del 2008 nel corso di un’asta pubblica è stata riscoperto il manoscritto originale di Bach, che Bernard Foccroulle esegue in questo disco da par suo. GUSTAV MAHLER - RICHARD WAGNER RÜCKERT LIEDER / WESENDONCK LIEDER. PRELUDIO E MORTE DI ISOTTA Felicity Lott, soprano; Quatuor Schumann REW501 (CD basso prezzo) Barcode: 3760195735015 Gustav Mahler (1860-1911): Rückert Lieder (Um Mitternacht; Ich atmet einen Linden Duft; Blicke mir in die Lieder; Ich bin der Welt abhanden gekommen) Richard Wagner (1813-1883): Wesendonck Lieder (Der Engel; Stehe still; Im Treibhaus; Schmerzen; Träume); Preludio e morte di Isotta Anche se qualcuno continua a snobbarle, le trascrizioni hanno spesso il merito di rivelare lati pressoché inediti di opere ben conosciute e di esprimerne i loro contenuti più reconditi. In questo disco di sorprendente bellezza i quattro componenti del Quatuor Schumann dimostrano di essere musicisti di grandissimo talento, riuscendo ad accompagnare Felicity Lott con un suono talmente ricco di sfumature da non far rimpiangere le ricchissime orchestrazioni di Gustav Mahler e di Richard Wagner. Da parte sua il soprano inglese conferma di essere in possesso di una personalità fuori del comune, delineando un’interpretazione che si va a collocare ai vertici assoluti della discografia. E poi qualcuno continua a parlare male delle trascrizioni. JOHANN SEBASTIAN BACH SONATE E PARTITE PER VIOLINO SOLO - VOLUME 1 Hélène Schmitt, violino REW502 (CD basso prezzo) Barcode: 3760195735022 Johann Sebastian Bach (1685-1750): Sonata n. 1 in sol minore per violino senza basso accompagnato BWV 1001; Partita n. 1 in si minore per violino senza basso accompa6 Columnsweb - Novembre 2012 gnato BWV 1002; Partita n. 2 in re minore per violino senza basso accompagnato BWV 1004 «Quando si comincia a studiare un’opera come questa bisogna essere consapevoli di trovarsi all’inizio di un cammino molto lungo, dal quale si tornerà profondamente trasformati e con il costante desiderio di ricominciare di nuovo dal principio. Per affrontare adeguatamente queste opere sulle quali aleggia il genio allo stato puro è necessario rivestirsi di umiltà e allo stesso tempo gioire del fatto di esserne il messaggero» (Hélène Schmitt). AA.VV. NOBODY’S JIG The Witches REW503 (CD basso prezzo) Barcode: 3760195735039 Mozart aveva l’abitudine di chiamarlo “papà Haydn”, un appellativo affettuoso che dimostra quale grande influenza il grande compositore di Rohrau esercitò non solo sullo stile del sommo Salisburghese, ma anche su quello di Ludwig van Beethoven, che Haydn ribattezzò “Gran Mogol” per il temperamento brusco e scostante dei suoi anni giovanili. Il maggiore carisma di Mozart e di Beethoven (che a Haydn comunque dedicò le sue prime tre sonate per pianoforte) fece cadere nell’oblio per qualche tempo gran parte della produzione di Haydn, per quanto non avesse nulla di invidiare in termini di brillantezza e di originalità alle loro. I trii presentati in questo disco confermano questa tesi e costituiscono una splendida introduzione al mondo del più anziano tra i compositori della trimurti viennese. CESAR FRANCK OPERE ORCHESTRALI Orchestre Philharmonique Royal de Liège, C. Arming FUG596 (CD alto prezzo) Barcode: 5400439005969 Le vivaci jig e i malinconici song proposti da questo imperdibile disco ci conducono di volta in volta nell’atmosfera sfrenata delle taverne dell’Inghilterra del XVII secolo e nell’ambiente raffinato della corte elisabettiana, dimostrando a chi fosse ancora convinto che per affrontare questo genere di musica sia necessario fare riscorso a strumenti originali e a polverosi trattati d’epoca che il confine tra musica colta e musica popolare a volte può essere estremamente labile. Un disco che ci offre la possibilità di apprezzare l’ensemble Les Witches in forma smagliante nel suo repertorio d’elezione. FRANZ JOSEPH HAYDN TRII PER NIKOLAUS ESTERHAZY Rincontro REW504 (CD basso prezzo) Barcode: 3760195735046 C. Franck: Sinfonia in re minore; Ce qu’on entend sur la montagne; Hulda, Ballet allégorique L’etichetta Fuga Libera è orgogliosa di arricchire il proprio prestigioso catalogo con il primo disco di Christian Arming, il nuovo direttore dell’Orchestra Filarmonica Reale di Liegi. Per questo primo disco, il direttore austriaco ha deciso di presentare una bella silloge di opere orchestrali del compositore francobelga César Franck. Il programma si apre con la Sinfonia in re minore, seguita da due opere meno conosciute, il poema sinfonico Ce qu’on entend sur la montagne e la musica per il balletto Hulda. Pervenutoci tramite un grande manoscritto di 64 pagine, Ce qu’on entend sur la montagne è ispirato all’omonima poesia di Victor Hugo e - essendo stato scritto nel 1846 potrebbe essere il primo poema sinfonico della storia della musica. Infatti, sebbene Liszt abbia iniziato a scrivere più o meno nello stesso periodo un’opera simile sulla medesima poesia, il grande compositore di origine ungherese la portò a termine 7 Columnsweb - Novembre 2012 solo tra il 1849 e il 1850 con il titolo Bergsinfonie. Intitolato La lotta dell’Inverno contro la Primavera, il balletto dell’opera Hulda è strutturato in cinque movimenti secondo lo schema della sinfonia. A proposito di quest’opera, Franck disse: «Credo che il balletto scritto per l’opera Hulda sia venuto molto bene e ne sono contentissimo. L’ho appena diretto… e ballato!». EDOUARD LALO OPERE ORCHESTRALI JEAN-MARIE LECLAIR CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA OP. 7 N. Boriso-Glebsky, violino; J.P. Collard, pianoforte Sinfonia Varsovia, Augustin Dumay FUG594 (CD alto prezzo) Barcode: 5400439005945 Luis Otavio Santos, violino Les Muffatti, Peter Van Heyghen RAM1202 (CD alto prezzo) Barcode: 4250128512022 E. Lalo: Symphonie espagnole per violino e orchestra; Sonata per violino e pianoforte; Guitare per violino e pianoforte Per il sesto volume della serie Chapelle Musicale Reine Elisabeth, l’etichetta Fuga Libera ripresenta la Sinfonia Varsovia diretta da Augustin Dumay e il giovane violinista Nikita BorisoGlebsky, grande protagonista qualche mese fa del Concerto n. 3 per violino e orchestra di Henri Vieuxtemps (FUG575). Vincitore nel 2010 del Concorso Sibelius e del Concorso Fritz Kreisler e classificatosi ai primissimi posti nei concorsi Ciaikovsky, Regina Elisabetta e Montréal, Boriso-Glebsky è considerato uno dei talenti più luminosi tra i violinisti dell’ultima generazione. Questo splendido disco propone un programma molto attraente, presentando accanto alla celeberrima Symphonie espagnole due brani molto meno noti, come la Sonata per violino e pianoforte e Guitare, nelle quali Boriso-Glebsky viene accompagnato dal pianista Jean-Philippe Collard, autore di un prova di scintillante vitalità, che contribuiscono a ricordare che Lalo fu uno dei pionieri più creativi del repertorio cameristico francese della seconda metà del XIX secolo. Nel corso del XVIII secolo pochi musicisti francesi furono apprezzati, ammirati ed esaltati come il grande virtuoso di violino lionese Jean-Marie Leclair. Nel 1753 Leclair fu descritto dal Mercure de France come «il più grande autore di musica strumentale che la Francia abbia mai avuto». Tre anni dopo la sua morte - Leclair fu brutalmente assassinato nel 1764 da un nipote geloso - Charles Henry de Blainville coniò per lui l’onorevolissimo epiteto di «Corelli di Francia», con cui fu celebrato fino all’inizio del XIX secolo. Nel 1754 Friedrich Wilhelm Marpurg collocò Leclair sullo stesso livello di Telemann, Händel e dei membri della famiglia Bach per l’assoluta maestria con cui sapeva padroneggiare l’armonia e il contrappunto e nel 1790 Francesco Galeazzi scrisse che era l’unico francese degno di essere annoverato nella lista dei più grandi violinisti del XVIII secolo insieme a Corelli, Vivaldi, Somis, Locatelli, Geminiani, Tartini e Stamitz. Alla luce di questo giudizi molto lusinghieri, i Concerti per violino e orchestra op. 7 presentati in questo nuovo disco della Ramée possono essere considerati allo stesso tempo il vertice più alto e un eccellente compendio del grande talento dimostrato da Leclair come virtuoso e come compositore, un talento che oggi lo rende degno di essere ricordato ed eseguito molto più spesso. Ascoltando questo bellissimo disco, verrete travolti da una cascata di fuochi d’artificio di brillantezza e virtuosismo, con lo straordinario violinista Luis Otavio Santos (recente vincitore di un Diapason d’Or per un disco di sonate per violino dello stesso Leclair anch’esso pubblicato dalla Ramée) e l’ensemble di strumenti originali Les Muffatti (giunto al quinto disco per la Ramée) diretti dalla magica bacchetta di Peter van Heyghen. 8 Columnsweb - Novembre 2012 AA.VV. A BAROQUE CHRISTMAS AA.VV. AMORE, GOZZOVIGLIA E DANZA NELLA MUSICA MEDIEVALE Millenarium, Choeur de Chambre de Namur, Psallentes RIC328 (7 CD prezzo speciale) Barcode: 5400439003286 Canti dei trovatori e danze dei saltimbanchi (Thibaut de Champagne; Bernart de Ventadorn; Gaucelm Faidit; B. De Palol); Canti dei trovieri e danze dei menestrelli (Chastelain de Councy; M. D’Arras; A. Daniel; B. de Castile; G. D’Epinal; Riccardo Cuor di Leone; Gace Brulé); Carmina Burana; Carmina Burana - Officium lusorum; Llibre Vermell; Danze e virtuosismo nel Medioevo; Maestri dell’organetto fiorentino Nel corso degli ultimi anni l’ensemble Millenarium ha realizzato per la Ricercar diversi dischi dedicati al repertorio monodico profano del Medioevo. Oggi l’etichetta belga riunisce questi titoli in un cofanetto di sette CD che fornisce un’immagine estremamente esaustiva della musica profana medievale, una testimonianza di fondamentale importanza per tracciare un quadro finalmente completo di un’epoca in cui il repertorio sacro era limitato al solo canto gregoriano. Questo cofanetto prende in esame tutti i generi musicali in voga in questo periodo, spaziando dai canti dei trovatori e dei trovieri, ai brani di volta in volta delicati e scurrili contenuti nel manoscritto dei Carmina Burana, per arrivare fino alla straordinaria ricostruzione della Messe des joueurs tramandataci dallo stesso manoscritto. In questa tradizione monodica venne composto anche il Llibre Vermell dell’Abbazia di Montserrat, che riunisce i canti dei devoti che per secoli si recarono in pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Il disco Danza è dedicato alle danze e ai brani strumentali del Medioevo, un repertorio pressoché sconosciuto che ha il potere di scatenare negli ascoltatori una voglia irresistibile di ballare! Questo cofanetto è completato da una registrazione di grande interesse di brani per organetto, che vede protagonisti due dei membri fondatori dell’ensemble Millenarium, vale a dire Christophe Deslignes (organetto) e Thierry Gomar (percussioni). Solisti, Vox Luminis, L. Meunier; Ricercar Consort P. Pierlot; La Fenice, J. Tubéry; Choeur de Chambre de Namur L. G. Alarcon e B. Boterf; Akadémia, Françoise Lasserre La Pastorella, F. de Roos; Syntagma Amici; Mare Nostrum Ensemble Faux Bourdon; Les Agrémens RIC329 (3 CD prezzo speciale) Barcode: 5400439003293 S. Scheidt: Puer natus in Bethlehem; Angelus ad pastores; Das alte Jahr vergangen ist D. Buxtehude: Puer natus in Bethlehem; Wie schön leuchtet der Morgenstern; Das neugeborne Kindelein M. Weckmann: Gegrüssest seist du H. Schütz: Historia der Geburt Jesu Christi SWV 435 P.F. Böddecker: Sonata sopra la Monica per fagotto J. Krieger: Ihr Hirten verlasset die finstere Nacht A. Corelli: Concerto grosso op. 6 n. 8 Fatto per la notte di Natale I. Donati: Angelus Gabriel descendit F. Caccini: O che nuovo stupor G. Bassano: Nativitas tua Dei genitrix G.B. Bassani: Nascere dive puellule Anonimo: Pardon d’all’oriente tre Re per adorar; Fantasia per sonar lo cornetto; Born is the Babe; Sweet was the song the Virgin sung; Noël des Rois et des Princes T. Merula: Hor ch’è tempo di dormire A. Grandi: O Intemerata M.A. Ziani: Alma Redemptoris Mater G.A. Rigatti: Nunc dimittis G. Giorgi: Tui sunt cæli W. Byrd: Lullaby, my sweet Little Baby E. du Caurroy: Cinq Fantaisies sur Une jeune fillette J.F. Dandrieu: A Minuit fut un réveil; Où s’en vont ces gais bergers? H. Du Mont: Christus natus est nobis; O flos convalium L.C. Daquin: Noël X; Noël J.S. Bach: Ich freue mich in dir BWV 133; Pastorale BWV 590; Das ist des Vaters Wille La celebrazione della Natività è sempre stata una delle fonti di ispirazione favorite per i compositori, i pittori e i poeti. I diversi elementi del racconto evangelico evocano infatti un gran numero di immagini molto suggestive, come i delicati sentimenti di fronte alla mangiatoia in cui venne collocato Gesù Bambino, l’infinito amore della Vergine Maria, la visita dei Re Magi, i cori angelici che cantano la gloria di Dio e i pastori accorsi alla grotta in cui si compirono dopo secoli di attesa le profezie dell’Antico Testamento. Queste suggestive immagini sono presenti nel vastissimo repertorio legato al Natale e in molti casi vengono ulteriormente enfatizzate da un organico strumentale particolarmente ricco di colori e di melodie legate alla tradizione popolare. Questo incantevole cofanetto della Ricercar consente di immergersi nella festosa tradizione natalizia con un vasto programma di lavori noti e meno noti di compositori del Rinascimento e del primo Barocco. 9 Columnsweb - Novembre 2012 CLAUDE DEBUSSY OPERE ORCHESTRALI Anima Eterna Brugge, Jos van Immerseel ZZT313 (CD alto prezzo) Barcode: 3760009293137 D.125; Sinfonia n. 3 D.200; Sinfonia n. 5 D.485; Sinfonia n. 1 D.82; Sinfonia n. 9 D.944 La Grande Tra il 1996 e il 1997 la Zig Zag Territoires registrò l’integrale delle sinfonie di Franz Schubert nell’interpretazione al tempo stesso fantasiosa e filologicamente rigorosa di Jos van Immerseel alla testa della sua orchestra Anima Eterna. Basata sull’attento studio dei manoscritti di Schubert e sull’utilizzo di strumenti originali, questa integrale consente di scoprire un universo sonoro di meravigliosa bellezza, nel quale coesistono armoniosamente una irresistibile freschezza espressiva e una coinvolgente profondità introspettiva. All’epoca della loro prima uscita, questi dischi furono salutati dalla critica specializzata come una delle edizioni di riferimento della produzione sinfonica di Schubert. LUDVIG IRGENS JENSEN C. Debussy: La Mer, Images, Prélude à l’après-midi d’un faune Dopo gli strepitosi dischi dedicati a Maurice Ravel (ZZT060901) e a Francis Poulenc (ZZT110403), entrambi accolti con unanime entusiasmo sia dal pubblico sia dalla stampa specializzata di tutto il mondo, Jos van Immerseel fa ritorno al repertorio francese, con un nuovo disco comprendente alcune delle opere orchestrali più famose di Claude Debussy. Ovviamente il direttore fiammingo è affiancato dalla formazione di strumenti originali Anima Eterna, il cui rigoroso approccio filologico consente di scoprire lati inediti ed entusiasmanti di partiture che molti credono - non sempre a ragione - di conoscere fin nei minimi dettagli. OPERE SINFONICHE Trondheim Symphony Orchestra, Eivind Aadland CPO777347 (2 CD alto prezzo) Barcode: 0761203734726 FRANZ SCHUBERT INTEGRALE DELLE SINFONIE Anima Eterna Brugge, Jos van Immerseel ZZT308 (4 CD prezzo speciale) Barcode: 3760009293083 F. Schubert: Sinfonia n. 8 D.759 Incompiuta; Sinfonia n. 6 D.589 La Piccola; Sinfonia n. 4 D.417 Tragica; Sinfonia n. 2 10 L.I. Jensen: Tema con Variazioni; Partita Sinfonica; Air; Suite Kong Baldvines Armring; Sinfonia in re minore; Rondò marziale; Passacaglia «Si distinse dalla maggior parte dei suoi colleghi compositori non solo nella ricchezza dell’invenzione melodica, nella coerenza tematica e nella fenomenale varietà dell’orchestrazione, ma soprattutto nella grande maestria con cui sapeva esprimere anche le più piccole sfumature e nell’assoluto controllo delle sua progressioni armoniche. Pochi compositori contemporanei riuscirono a eguagliarlo nell’arte della modulazione». Con questa frase Christoph Schlueren, l’autore delle note di copertina di questo disco, presenta Ludvig Irgens Jensen, compositore norvegese pressoché sconosciuto al di fuori dei confini del suo paese natale. Un destino ingrato, che del resto lo accomuna alla maggior parte dei musicisti scandinavi della sua generazione. Da sempre paladina dei compositori caduti nell’oblio, la CPO è orgogliosa di presentare in questo disco una silloge del- Columnsweb - Novembre 2012 le grandi opere orchestrali di Jensen nell’interpretazione della formidabile Trondheim Symphony Orchestra diretta da Eivind Aadland. Ascoltando questo disco, gli appassionati del repertorio meno noto della prima metà del XX secolo scopriranno un compositore di grande interesse, degno di essere paragonato ai più famosi Jean Sibelius e Carl Nielsen. E nei prossimi mesi l’etichetta tedesca ha in serbo nuove sorprese! GOTTFRIED HEINRICH STOLZEL NOVE QUADRI DI DRESDA E BRUXELLES Epoca Barocca CPO777764 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203776429 RICHARD EILENBERG VALZER, POLKE E MARCE WDR Rundfunkorchester Köln, Christian Simonis CPO777342 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203734221 Dopo averci deliziato con le vigorose marce, le vivaci polke e i coinvolgenti valzer del compositore tedesco Benjamin Bilse, la WDR Rundfunkorchester Köln diretta da Christian Simonis volge la propria attenzione sulle opere di Richard Eilenberg. Nato a Lipsia nel 1848, Eilenberg oggi sarebbe completamente dimenticato se di tanto in tanto non venissero ancora eseguiti brani come Corsa in slitta a San Pietroburgo e Il mulino della Foresta Nera. In realtà, Eilenberg non può essere limitato a questa immagine sbiadita, in quanto fu uno degli ospiti più ambiti nei salotti nobiliari e i suoi brani caratteristici rimasero sulla cresta dell’onda per decenni. Da ragazzo Eilenberg studiò pianoforte e composizione e all’età di sedici anni scrisse un’ouverture da concerto di pregevole fattura. Nel 1873 il venticinquenne Eilenberg venne nominato direttore dell’orchestra di Stettino, dove diede inizio alla sua lunga carriera di compositore. Eilenberg scrisse marce, danze, pezzi caratteristici, brani salottieri, il balletto La rosa di Shiraz e le operette La comtesse Clicquot, Re Mida, Marietta e Il grande principe. Di Eilenberg ci sono pervenute circa 350 opere, tra cui dieci fantasie, suites e molti altri brani di scintillante leggerezza composti secondo il gusto dell’epoca e arrangiati un gran numero di volte. Il programma di questo disco si apre con il brillante galop Cuerassier - Attaque e si conclude con la bellissima Corsa in slitta a San Pietroburgo, un brano che André Rieu non poté fare a meno di includere nel suo repertorio. G.H. Stölzel: Nove Quadri di Dresda e Bruxelles I musicisti tedeschi attivi nella prima metà del XVIII secolo nutrivano una profonda stima nei confronti di Gottfried Heinrich Stölzel. Trattato con la medesima deferenza che veniva riservata a Bach, Telemann e Händel, Stölzel ricoprì l’incarico di maestro di cappella alla corte di Sassonia-Gotha-Altenburg per oltre trent’anni. Purtroppo oggi il suo nome è quasi svanito dai programmi concertistici, ma le sue bellissime opere sono ancora presenti nel catalogo della CPO. In particolare, l’etichetta tedesca ha rivelato il talento di Stölzel nel repertorio sacro con le prime registrazioni mondiali del suo Oratorio di Natale e della Brockes Passion. Ascoltando questo disco si può invece scoprire i Quadri di Dresda e Bruxelles, brani cameristici per oboe, corno, fagotto e basso continuo, che vedono questi strumenti dialogare in veste solistica secondo il migliore stile concertante italiano dell’epoca. Seguendo alla lettera il principio enunciato da Quantz di «scrivere opere per più strumenti concertanti», Stölzel fonde le parti dei tre strumenti solisti in una scrittura molto gradevole ed elaborata, nella quale riesce a conquistare qualche scampolo di gloria addirittura il basso continuo. In queste opere Stölzel offre a ogni strumento a turno la possibilità di sfoggiare le proprie doti virtuosistiche, mentre gli altri restano discretamente sullo sfondo. I bravissimi componenti di Epoca Barocca, una formazione cameristica di strumenti originali fondata e diretta da Alessandro Piqué, confermano in questo disco la loro spiccata propensione per il repertorio meno noto ma non per questo poco affascinante - del XVIII secolo. 11 Columnsweb - Novembre 2012 ARNOLD MENDELSSOHN QUARTETTI PER ARCHI OP. 67 E OP. 83 Reinhold-Quartett CPO777774 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203777426 Nato nella cittadina dell’Alta Slesia di Ratibor, Arnold Mendelssohn iniziò la sua carriera musicale a Bonn, dove fu assunto come organista e direttore del coro della comunità luterana. Nel 1883 si vide offrire il posto di direttore di Bielefeld e poi di sovrintendente della musica sacra a Darmstadt. Parallelamente a queste attività, Mendelssohn insegnò contrappunto al Conservatorio di Francoforte. Cugino di secondo grado del più famoso Felix, Arnold Mendelssohn si distinse soprattutto nel repertorio liederistico. Nella sua produzione vi sono numerose opere corali, canti popolari, quartetti per archi, sonate e opere liriche. Nell’ultima fase della sua carriera Mendelssohn scrisse la maggior parte delle sue opere più famose, concepite più che altro per organici cameristici. Tra di esse spiccano i quartetti per archi proposti in questo disco della CPO, entrambi scritti nel 1916 e caratterizzati da uno stile tardo romantico molto espressivo, nei quali Mendelssohn raggiunse una notevole originalità. Questi lavori videro la luce in un periodo molto convulso della prima guerra mondiale. Evocando immagini molto realistiche di quegli anni, questi due quartetti si collocano su un livello artistico molto alto, che li rende degni di essere paragonati a più famosi quartetti di Wolf, Reger e Strauss. La celebre enciclopedia musicale tedesca MGG parla di Arnold Mendelssohn in questi termini: «Uno dei compositori più interessanti della sua epoca, un musicista e un uomo dotato di una sensibilità molto profonda e in grado di occuparsi con pari profitto di musica, letteratura, teologia e filosofia, ma in possesso di un modo di pensare del tutto originale». 12 JOHAN ROSENMULLER SONATE À 2, 3, 4 È 5 STROMENTI DA ARCO & ALTRI Musica Fiata, Roland Wilson CPO777688 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203768820 J. Rosenmuller: Sonate à 2, 3, 4 è 5 Stromenti da Arco & Altri (Norimberga 1682) Le sonate di Johann Rosenmüller registrate dall’ensemble di strumenti originali Musica Fiata diretto da Roland Wilson ribadiscono il ruolo fondamentale che il compositore tedesco rivestì nella transizione dallo stile di Heinrich Schütz a quello di Johann Sebastian Bach. Questo protagonista del Barocco europeo non trovò solo una notevole fortuna grazie alle sue vibranti opere, ma continuò a essere apprezzato ed eseguito per molto tempo dopo la sua morte, avvenuta nel 1684. Nonostante gli sforzi degli studiosi, la vita di Rosenmüller è ancora in gran parte avvolta nel mistero. Con ogni probabilità, nacque il 24 agosto del 1617 a Ölsnitz, nella regione tedesca del Vogtland. Nel 1642 Rosenmüller iniziò a lavorare nella Chiesa di San Tommaso di Lipsia, venendo chiamato nel 1650 a ricoprire l’incarico di baccalaureus funerum e nell’anno successivo quello di organista nella Chiesa di San Nicola. Dopo una lunga permanenza in Italia, Rosenmüller ottenne il posto di maestro di cappella del duca Anton Ulrich di Brunswick-Wolfenbüttel. Il 12 settembre del 1684 fu sepolto a Wolfenbüttel. Sebbene siano state pubblicate nel 1682 dopo il suo ritorno in Germania, le sonate presentate in questo disco rivelano in maniera molto evidente quanto avessero inciso sul suo stile i quasi 25 anni trascorsi a Venezia. Secondo quanto scritto dal celebre studioso Peter Wollny: «Grazie ai molti anni che trascorse in Italia, lo stile che Rosenmüller sviluppò dopo la sua permanenza a Lipsia assunse nuove dimensioni di grande interesse e una maturità quasi classica. Grazie alla sua notevole fama e ai suoi eccellenti legami con le principali corti tedesche, la musica di Rosenmüller ebbe un impatto stilistico fondamentale per lo sviluppo della musica del suo paese». Columnsweb - Novembre 2012 FRIEDRICH HARTMANN GRAF CONCERTI PER FLAUTO E ORCHESTRA Gaby Pas-Van Riet, flauto Südwestdeutsches Kammerorchester Pforzheim Johannes Moesus CPO777724 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203772421 SIR EDWARD ELGAR THE STARLIGHT EXPRESS Elin Manahan Thomas, Roderick Williams, Simon Callow Scottish Chamber Orchestra, Sir Andrew Davis CHANSA5111(2) (2 SACD a prezzo speciale) Barcode: 0095115511121 F.H. Graf: Concerto per flauto, archi e due corni; Concerto per flauto, archi, due oboi e due corni; Concerto per flauto, archi e due corni; Concerto per flauto, archi e due corni Sebbene oggi sia quasi sconosciuto, Friedrich Hartmann Graf godette di una grande popolarità, venendo considerato un compositore elegante e alla moda e uno dei più grandi flautisti in circolazione. Questa fama trova conferma nel fatto che le sue opere - sia in edizioni a stampa sia più spesso in forma manoscritta - si trovano in tutte le principali biblioteche europee. I suoi lavori vennero distribuiti da alcune delle case editrici più importanti dell’epoca tra cui Breitkopf e dallo stesso autore, che offrendoli a gruppi di abbienti sottoscrittori dimostrò di possedere uno spiccato talento per gli affari. Come scrisse in testimone dell’epoca: «Le opere per flauto sono tenute in grande considerazione dagli appassionati di questo strumento, soprattutto in Inghilterra, in Olanda e in Svizzera e nelle corti tedesche godono di una eccezionale popolarità». I quattro attraenti concerti per flauto e orchestra presentati in questo disco costituiscono una gradevolissima addizione alla discografia del repertorio del primo Classicismo, anche grazie alla raffinata interpretazione di Gaby Pas-Van Riet, accompagnato da una Südwestdeutsches Kammerorchester Pforzheim in forma smagliante, diretta da un ispirato Johannes Moesus. The Starlight Express fu adattato dal libro di Algernon Blackwood A Prisoner in Fairyland per una produzione teatrale andata in scena nel West End di Londra durante la prima guerra mondiale su musiche di Elgar. Facendo coesistere gli elementi di solito contrastanti del racconto fantastico e del melodramma, The Starlight Express è basato su un mondo di fantasia abitato da un gruppo di ragazzi in possesso della “luce di stella”, una caratteristica che gli adulti che vivono con loro hanno irrimediabilmente perduto. La versione presentata in questo nuovo cofanetto della Chandos è la più completa mai apparsa su disco ed è basata su una nuova edizione critica pubblicata nell’ambito della Elgar Edition e adattata per questa registrazione dal direttore Sir Andrew Davis. Al posto del lavoro teatrale, la Chandos ha preferito presentare un racconto della vicenda scritto da Davis per esprimere lo spirito originale del libro utilizzando il linguaggio attuale. Come ha spiegato Davis: «Tutta la musica di Elgar - fatta eccezione per i songs e gli interludi - fu concepita come parte di un melologo, al punto che staccata dal suo contesto, in molti casi appare priva di significato». Per ovviare a questo problema, continua Sir Andrew «ho deciso di scrivere un testo, basato in parte sulla commedia e in parte sul libro A Prisoner in Fairyland». Come voce recitante per questo disco è stato scelto l’attore inglese Simon Callow. Le musiche di scena di Elgar occupano tutto il primo disco e parte del secondo. A questo fa seguito una suite dal carattere rapsodico di movimenti orchestrali e brani cantati. Come bonus, sono stati inseriti tre song strettamente legati a quest’opera. Nel 1914, quando venne messa in scena una riduzione del libro di Blackwood, un giovane compositore di nome Clive Carey venne incaricato di scriverne musiche di scena, ma lo scoppio della prima guerra mondiale portò alla cancellazione della produzione originale. 13 Columnsweb - Novembre 2012 Quando si decise di riprendere questo progetto, per le musiche di scena venne interpellato Elgar, che accettò con entusiasmo di portare a termine la partitura. Nel frattempo Carey aveva già scritto tre song, che non vennero inseriti nella produzione definitiva. Questi brani vengono presentati in questo disco in prima registrazione mondiale nella splendida orchestrazione di Sir Andrew Davis. Accanto alla Scottish Chamber Orchestra diretta da Sir Andrew Davis questa imperdibile versione di Starlight Express vede protagonisti due solisti di livello internazionale come il soprano Elin Manahan Thomas e il baritono Roderick Williams. CARL MARIA VON WEBER OPERE ORCHESTRALI Karen Geoghegan, fagotto BBC Philharmonic Orchestra, Juanjo Mena CHAN10748 (CD alto prezzo) Barcode: 0095115174821 C.M. von Weber: Invito alla danza; Sinfonia n. 1; Sinfonia n. 2; Concerto per fagotto e orchestra Questo splendido disco rappresenta il quarto tassello della collaborazione tra la BBC Philharmonic Orchestra guidata dal suo nuovo direttore principale Juanjo Mena e la Chandos. Weber scrisse il valzer Aufforderung zum Tanze (Invito alla danza) nel 1819, nel periodo in cui era impegnato nella composizione del Franco cacciatore. Il cammino di queste due opere si incrociò una seconda volta nel 1841, quando il Franco cacciatore venne messo in scena all’Opéra di Parigi. In quell’occasione i vertici del teatro parigino chiesero a Hector Berlioz di scrivere un’orchestrazione di Aufforderung zum Tanze in modo che potesse essere inserito all’interno dell’opera. Questa è la versione presentata in questo disco. Accanto a questo brano dall’incedere trascinante, il programma comprende le due sinfonie di Weber. Il fatto che queste opere siano cadute ben presto nel dimenticatoio è dovuto in gran parte a circostanze storiche, in quanto vennero scritte quattro anni dopo la monumentale Eroica di Beethoven, la sinfonia che contribuì a ridefinire lo stile di questo genere, portandolo dal modello di perfezione formale proprio del Classicismo viennese di Haydn e Mozart alla piena espressione dell’interiorità del compositore, caratteristica saliente del Romanticismo. Weber scrisse la Prima Sinfonia tra il 14 dicembre del 1806 e il 2 gennaio del 1807, mentre per portare a termine la Seconda impiegò appena una settimana, dal 22 al 28 gennaio dello stesso anno. Nonostante questa straor14 dinaria velocità, in queste due opere non si percepisce nessuna grossolanità dovuta alla fretta, semmai il contrario. Questo fatto dimostra meglio di qualsiasi parola quello che Debussy definì la grande capacità di Weber di «scrutare nell’anima di ogni strumento». Il programma di questo disco si conclude con il Concerto per fagotto e orchestra, un lavoro pervaso da un grande fascino, che in gran parte deriva dallo spiccato talento melodico di Weber e in particolare dalle splendide sfumature scure dello strumento solista. Questo concerto vede assoluta protagonista Karen Geoghegan, «una fagottista in possesso di un suono lirico e dolcissimo, che esprime con una naturalezza pari solo alla sua arguzia e al suo fascino» (Gramophone). HENRY PURCELL - PELHAM HUMFREY OPERE SACRE Iestyn Davies, James Gilchrist, David Stout, Neal Davies Choir of St John’s College, Cambridge, St John’s Sinfonia A. Nethsingha, direttore CHAN0790 (CD alto prezzo) Barcode: 0095115079027 H. Purcell: Rejoice in the Lord always; Hear my prayer, O Lord; My beloved spake; O sing unto the Lord; Remember not, Lord, our offences; Jehova, quam multi sunt hostes mei; Behold, now, praise the Lord P. Humfrey: Magnificat e Nunc dimittis in mi minore (Evening Service); O Lord my God In questo nuovo disco della Chandos il Choir of St John’s College e la St John’s Sinfonia diretti da Andrew Nethsingha e affiancati per l’occasione da un cast di solisti di altissimo livello propongono un suggestivo programma di opere sacre di Henry Purcell e di Pelham Humfrey. Humfrey è un compositore inglese vissuto nel corso del XVII secolo, che deve la maggior parte della sua fama postuma ai suoi intensi verse anthems. Humfrey ebbe la possibilità di viaggiare molto, come si può notare dalle opere presentate in questo disco, che nella loro scrittura vocale denotano chiari elementi italiani e nello stile strumentale una evidente influenza francese. Partendo da questi elementi stilistici, Humfrey non si limitò a seguire le tendenze dell’epoca, ma seppe elaborare uno stile personale e dai tratti inconfondibilmente inglesi. Sebbene come compositore sia considerato un innovatore, Humfrey inserì nelle sue opere anche qualche elemento della gloriosa tradizione fiorita in Inghilterra tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo. Per convincersene, basta ascoltare O Lord my God, un’opera nella quale è possibile riconoscere un’eco della celebre Lachrimae Columnsweb - Novembre 2012 Pavan di John Dowland, composta quasi ottant’anni prima. Al contrario, il Magnificat e il Nunc dimittis sono caratterizzati da una scrittura lineare e da una intonazione dei testi diretta e priva di orpelli, in modo da conformarsi ai dettami della liturgia anglicana: Sebbene sia morto a soli 27 anni di età, Humfrey esercitò una profonda influenza sui suoi contemporanei, compreso Henry Purcell, che da ragazzo cantò con voce bianca nel coro della Chapel Royal diretto da Humfrey. Le opere di Purcell presentate in questo disco spaziano da lavori scritti nella prima fase della breve carriera compositiva dell’Orpheus Britannicus (come lo splendido Jehova, quam multi sunt hostes mei) allo straordinario brano che segna il culmine del programma, O sing unto the Lord, composto da un Purcell che aveva da poco superato i trent’anni e aveva ormai raggiunto l’apice della sua parabola creativa. AA.VV. OPERE PER FAGOTTO E PIANOFORTE Rodion Tolmachev, fagotto - Midori Kitagawa, pianoforte MDG1728 (CD alto prezzo) Barcode: 0760623172828 FRANZ JOSEPH HAYDN INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI - VOL. 5 Leipziger Streichquartett MDG1723 (CD alto prezzo) Barcode: 0760623172323 F.J. Haydn: Quartetto per archi op. 64 n. 3; Quartetto per archi op. 64 n. 4; Quartetto per archi op. 64 n. 5 Nel quinto volume della sua strepitosa integrale haydniana, il Leipziger Streichquartett raggiunge nuovi entusiasmanti vertici. Il programma comprende tre dei sei quartetti dell’op. 64, tra cui il celebre Quartetto dell’Allodola, una delle opere più conosciute e amate della letteratura cameristica della seconda metà del XIX secolo. Haydn scrisse questi quartetti quando era ormai giunto all’apice dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi, aprendo la serie dei suoi ultimi capolavori. Le registrazioni del Leipziger Streichquartett sono considerate da tempo tra le principali edizioni di riferimento del mercato discografico. Grazie a un approccio storicamente informato che utilizza tutte le risorse dell’espressività moderna, l’ensemble lipsiense riesce a svelare in ogni suo disco aspetti del tutto inediti in opere per il resto conosciutissime. Già disponibili: FRANZ JOSEPH HAYDN INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI - VOLUME 1 MDG1550 (CD alto prezzo) A. Bernaud: Hallucinations per fagotto e pianoforte M. Bitsch: Concertino R. Boutry: Interferénces I per fagotto e pianoforte E. Bozza: Nocturne - Danse; Récit, sicilienne et rondo P.M. Dubois: Sonatine-Tango J. Françaix: Due Pièces per fagotto e pianoforte C. Saint-Saëns: Sonata per fagotto e pianoforte op. 168 A. Tansman: Sonatina per fagotto e pianoforte Questa brillante antologia di opere per fagotto e pianoforte segna l’esordio nel prestigioso catalogo della MDG di Rodion Tolmachov, solista di grandissimo talento, diventato a soli 22 anni primo fagotto del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. In questa variegata antologia comprendente opere di Bozza, Bitsch, Boutry, Dubois, Françaix, Bernaud e Saint-Saëns Tolmachov sfoggia una vasta tavolozza sonora e un incredibile virtuosismo, ben sostenuto dalla pianista Midori Kitagawa. INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI - VOLUME 2 MDG1585 (CD alto prezzo) INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI - VOLUME 3 MDG1683 (CD alto prezzo) INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI - VOLUME 4 MDG1706 (CD alto prezzo) 15 Columnsweb - Novembre 2012 AA.VV. DAVID PHILIP HEFTI ALTE MEISTER QUARTETTI PER ARCHI Andreas Sieling, organo del Duomo di Berlino MDGSA1740 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623174021 Leipziger Streichquartett MDG1773 (CD alto prezzo) Barcode: 0760623177328 Opere per organo di Johann Sebastian Bach, Dieterich Buxtehude, Johann Kaspar Kerll, Georg Muffat, Hieronymus Pachelbel, Nicolaus Adam Strungk e Johann Gottfried Walther (arrangiamenti di Karl Straube) Il mezzoforte presenta sonorità calde e piene, che un delicato crescendo turba solo in minima parte, prima che la musica si dissolva in un impalpabile pianissimo. Nella Passacaglia di Georg Muffat le sfumature timbriche variano senza soluzione di continuità e il re degli strumenti crea nel pubblico uno stupore senza fine, man mano che si inerpica verso il magnifico fortissimo conclusivo. Con queste parole Andreas Sieling ha presentato la bella antologia Alte Meister basata sull’edizione romantica di Karl Straube ed eseguita sull’organo storico della Cattedrale di Berlino. Nel 1904 Karl Straube pubblicò un’edizione di opere di Bach, Walther, Pachelbel, Buxtehude e altri compositori vissuti tra il XVII e il XVIII secolo, molti dei quali erano ritenuti irrimediabilmente sorpassati. Straube adattò queste opere alle risorse degli organi del suo tempo, dimostrando che potevano ancora soddisfare i gusti degli appassionati dei primi anni del XX secolo. «Ovviamente oggi nessun organista adotterebbe uno stile esecutivo di questo genere - ma devo riconoscere onestamente di essermi divertito molto a riesumarlo». Questa frase fu pronunciata da un allievo di Straube, che nel corso della sua carriera avrebbe contribuito a porre la basi per l’avvento di quello che oggi è conosciuto come stile esecutivo storicamente informato. L’elemento più interessante di questo disco della MDG è costituito dalla possibilità di ascoltare una testimonianza di uno stile che è ormai entrato a far parte della storia della musica e dell’interpretazione. Andreas Sieling ha a sua disposizione uno strumento che gli consente di trasformare in realtà anche i sogni più sfrenati della sua fantasia di interprete. Quando venne costruito nel 1905 dal laboratorio del celebre organaro Wilhelm Sauer, questo strumento era l’organo più grande di tutta la Germania. Per fortuna, nel corso del suo secolo di vita nessuno ha pensato di modificarne le caratteristiche, per cui questo strepitoso SACD multicanale realizzato con l’esclusiva tecnologia 2+2+2 consente di rivivere un capitolo di grande interesse relativo all’interpretazione del repertorio organistico barocco dei primi anni del XX secolo. D.P. Hefti: Ph(r)asen; Guggisberg-Variationen; Mobile; Con fuoco David Philip Hefti è considerato l’astro nascente dell’ultima generazione di compositori, un giudizio che trova piena conferma nei quattro quartetti per archi presentati in questo nuovo disco della MDG. È difficile rimanere impassibili di fronte alla tavolozza sonora incredibilmente variegata che Hefti riesce a ottenere da questa straordinaria formazione. In un cielo punteggiato di stelle luminosissime un affascinante pizzicato produce una brillantezza iridescente che abbraccia tutti i colori dell’arcobaleno con un brontolio dalle sonorità sotterranee e il Guggisberg-Lied viene eseguito con una semplicità di indescrivibile bellezza. Senza mai indulgere all’effetto fine a se stesso, quest’opera evoca un’atmosfera e sentimenti di intensità senza precedenti. Sebbene possa essere eseguito come un’opera indipendente, Mobile è un lavoro diviso in sei parti concepite per fungere da interludi alle sette sezioni di cui si compone il Requiem tedesco di Brahms. Questo lavoro va diritto al cuore fin dalle primissime battute: per fare solo un esempio, Denn alles Fleisch es ist wie Gras può essere sempre considerato come un elemento strutturale, tuttavia la sua straordinaria maestosità anche senza suoni riesce a esprimere con inarrivabile efficacia la transitorietà della vita terrena. I quattro componenti del Leipziger Streichquartett eseguono queste partiture con un eccezionale virtuosismo, andando a esplorare tutte regioni sonore. Il compositore ha trovato questa interpretazione così convincente da dedicare due di queste opere al Leipziger Streichquartett. 16 Columnsweb - Novembre 2012 ANTOINE DE LHOYER DUETTI PER CHITARRA Heinrich-Albert-Duo MGD1788 (CD alto prezzo) Barcode: 0760623178820 A. de Lhoyer: Duetti per chitarra; Duetti concertanti op. 31; Douze Valses op. 23 Anche questa volta l’Heinrich-Albert-Duo ha in serbo per gli appassionati di chitarra un programma davvero speciale. I duetti di Antoine de Lhoyer riescono infatti a far coesistere una assoluta padronanza delle convenzioni musicali in auge nei primi anni del XIX secolo con una straordinaria espressione personale, uno stile che venne ulteriormente rafforzato da strutture armoniche molto innovative per l’epoca pensate espressamente per la chitarra. Ovviamente Lhoyer conosceva molto bene i capolavori di Fernando Sor e Mauro Giuliani, compositori ben noti anche oggi. I movimenti delle sonate di Lhoyer presentano ampie sezioni di sviluppo e nei tempi centrali modulazioni uniche per l’epoca e di gran lunga più innovative rispetto a quelle degli autori contemporanei. Decisamente insolita per l’epoca è anche la precisione con cui Antoine de Lhoyer spiega il fraseggio dei temi principali delle sue opere. Nel Rondò del Duo concertante op. 31 n. 2 questo fatto permette di ottenere una migliore espressione del tema principale, che per mantenere la coerenza del movimento viene ripetuto a più riprese, ogni volta con qualche variazione e sfumatura. I valzer eseguiti dall’Heinrich-Albert-Duo in questo disco dedicato alle grandi sonate per due chitarre sono pervasi da un fascino davvero incantevole. Ognuno di essi è un delizioso brano di carattere con una personalità ben definita, che si distacca nettamente da quella degli stucchevoli brani che venivano eseguiti nei salotti dell’aristocrazia e della buona borghesia dei primi anni del XIX secolo. Una scoperta di grandissima importanza! ROBERT SCHUMANN SINFONIE N. 1 E 3 Orchestre de Chambre de Lausanne, Christian Zacharias MDGSA1772 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623177267 R. Schumann: Sinfonia n. 1 op. 38; Sinfonia n. 3 op. 97 Robert Schumann compose la Prima Sinfonia con la freschezza della gioventù, sentendosi ormai del tutto libero e pieno dell’energia che solo una stagione di rinascita come la primavera può offrire. Nel panorama concertistico attuale pochi direttori possono esprimere l’incontenibile freschezza e la coinvolgente vitalità giovanile della Sinfonia La Primavera meglio di Christian Zacharias, alla testa della sua brillante e agilissima Orchestre de Chambre de Lausanne, che con questo nuovo SACD conclude la sua strepitosa integrale delle sinfonie di Schumann. «La primavera è arrivata nella valle!»: i versi del Frühlingslied di August Böttger accompagnarono il compositore di Zwickau per tutto il periodo che vide la genesi della Prima Sinfonia. Anche se Schumann preferì non rivelare al pubblico il testo introduttivo che aveva scritto per quest’opera, la fanfara che apre il primo movimento è ispirata proprio a questo verso. La sua scrittura scintillante e piena di vita sembra infatti evocare il primo caldo sole di marzo che scaccia gli ultimi residui della tristezza invernale. Anche la celebre Sinfonia Renana presenta numerose allusioni programmatiche. Nel primo e nell’ultimo movimento è possibile percepire lo scintillio del fiume e nel vivacissimo quarto movimento qualche lieve oscillazione contribuisce a rendere più morbido il ritmo. Il quarto movimento presenta alcuni tratti enigmatici, al punto che alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che scrivendo questa musica Schumann si sia fatto influenzare dalla mole della Cattedrale di Colonia. Le intenzioni di Schumann trovano compiuta espressione nella fresca e brillante interpretazione della Orchestre de Chambre de Lausanne, le cui dimensioni ridotte sono molto simili a quelle della formazione che tenne a battesimo queste opere ai tempi di Schumann. Ripreso dai tecnici del suono della MDG con il classico stile dell’etichetta tedesca, la famosa ripresa tridimensionale SACD 2+2+2, questo complesso strumentale appare chiaro e molto trasparente, per la felicità dei numerosi appassionati che amano in egual misura le interpretazioni di alto livello e una assoluta fedeltà sonora. 17 Columnsweb - Novembre 2012 FERDINAND DAVID RICHARD STRAUSS OPERE PER VIOLINO E PIANOFORTE IL BORGHESE GENTILUOMO Stephan Schardt, violino - Philipp Vogler, pianoforte MDG1774 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623177465 Lisa Larsson, soprano Musikkollegium Winterthur, Douglas Boyd MDGSA1738 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623173863 F. David: Dodici Pezzi da salotto per violino e pianoforte op. 24; Duetto da salotto per violino e pianoforte op. 25; Trois Impromptus op. 40; Suite per violino solo op. 43 Il Concerto per violino e orchestra op. 64 di Mendelssohn non sarebbe mai stato scritto se non ci fosse stato Ferdinand David, violinista che seppe ammaliare il grande compositore berlinese con il suo sbrigliato virtuosismo. In questo nuovo disco della MDG Stephan Schardt e Philipp Vogler presentano una meravigliosa antologia delle fascinose opere scritte da questo geniale virtuoso. Secondo gli scritti di alcuni testimoni dell’epoca, la tecnica esecutiva di David non conosceva confini, tuttavia il grande violinista amburghese non si limitò a crogiolarsi in un vuoto autocompiacimento, ma pose sempre il suo virtuosismo al servizio di una profonda musicalità con molto buon gusto. David iniziò a studiare il violino a 13 anni con Louis Spohr, ponendo le basi per una carriera di grande successo, che venne coronata dal prestigioso posto di spalla nell’orchestra del Gewandhaus di Lipsia e da trionfali tournée sia in Germania sia all’estero. Lo stile esecutivo di David può essere definito uno scintillante sfoggio di virtuosismo pervaso da un’arguzia ricca di intelligenza. Dietro titoli come “duetto da salotto” e “brano da salotto” si celano brillanti pezzi caratteristici, preziose gemme musicali che offrono agli appassionati privi di una preparazione specifica un ascolto quanto mai piacevole e a quelli più consapevoli un misto di stupore e di entusiasmo. Per la realizzazione di questo disco Schardt e Vogler hanno utilizzato le primissime edizioni dei lavori in programma consultando le carte appartenute a Joseph Joachim. In esse David aveva indicato con estrema precisione le arcate e la diteggiatura. Non si tratta di un semplice dettaglio, perché queste istruzioni influenzano in maniera molto profonda l’interpretazione di questi lavori, conferendo loro una fascinosa patina d’epoca. In particolare, in questi manoscritti troviamo portamenti che esprimono gioia e un fraseggio di insolito fascino, che ci conducono quasi per magia nell’atmosfera raffinata dei salotti ottocenteschi. Una vera meraviglia! 18 R. Strauss: Il borghese gentiluomo op. 60; Vier letzte Lieder; Wiegenlied op. 41 n. 1; Zueignung op. 10 n. 1; Morgen! op. 27 n. 4 Nel corso degli ultimi anni il Musikkollegium Winterthur ha realizzato un’impressionante serie di registrazioni prodotte con la tecnica multicanale 2+2+2 della MDG. Guidata dal suo direttore Douglas Boyd, questa eccellente orchestra svizzera amplia gli orizzonti della sua discografia con una magnifica interpretazione della suite del Borghese gentiluomo e dei Vier letzte Lieder di Richard Strauss, un programma di rara bellezza, che consente al soprano Lisa Larsson di mettere in mostra il suo grande talento L’intensa interpretazione di questi capolavori da parte del soprano svedese riesce a raggiungere il cuore anche degli ascoltatori più distratti e smaliziati. Per convincersene, basta ascoltare Im Abendrot, basato su versi di Eichendorff, nel quale Strauss enfatizza l’atmosfera crepuscolare, trasformandola in una magnifica metafora della fine della vita. Alla fine la musica sembra cristallizzarsi in una dimensione al di fuori dal tempo e dello spazio; fiducioso in maniera incrollabile della redenzione umana, questo brano spalanca una finestra sul Paradiso, commuovendoci fino alle lacrime. Le musiche di scena per Il borghese gentiluomo costituirono il primo passo della lunga collaborazione che Strauss intrecciò con Hugo von Hofmannsthal, il drammaturgo che si era occupato della rielaborazione della commedia di Molière. Questa commedia è incentrata sulla figura di un ricco parvenu, che cerca di imitare goffamente i nobili dell’epoca, un argomento che Strauss delinea con arguzia e spassoso umorismo. Il borghese gentiluomo ci è pervenuto in quattro versione molto diverse tra loro, che Strauss fece pubblicare con il medesimo numero d’opus, 60. La Suite presentata in questo disco è caratterizzata da un’orchestrazione geniale con un organico di dimensioni cameristiche, che si adatta alla perfezione alle possibilità delle orchestre svizzere dei primi anni del XX secolo. Columnsweb - Novembre 2012 AA.VV. SAMPLER 2012 GUSTAV MAHLER INTEGRALE DELLE SINFONIE The Sixteen, Harry Christophers CORSAMP01 (CD basso prezzo) Barcode: 0828021701276 London Symphony Orchestra, Valery Gergiev, direttore LSO0730 (10 SACD prezzo speciale) Barcode: 0822231173021 G.F. Händel: Arrivo della regina di Saba; Zadok the priest; Let the Bright Seraphim; Hallelujah! J.S. Bach: Cum Sancto Spiritu (Messa in si minore); Nun ist das Heil und die Kraft BWV 50 W.A. Mozart: Laudate Dominum (Vesperae solennes de Confessore) L. Marenzio: Che fa oggi il mio sole G. Allegri: Miserere mei J. Sheppard: Libera nos J. Brahms: Wie lieblich sind deine Wohnungen (Ein deutsches Requiem) A. Vivaldi: Gloria in excelsis Deo (Gloria RV.589) C. Monteverdi: Domine ne in furore tuo H. Purcell: Let mine eyes run down with tears Tradizionale: Silent Night L’etichetta inglese Coro presenta il suo nuovo catalogo illustrato abbinato a un sampler comprendente alcuni dei brani più famosi registrati nel corso degli ultimi anni dal celebre ensemble The Sixteen diretto da Harry Christophers. Il vasto programma spazia da brani molto famosi come l’Hallelujah del Messiah di Händel e il Gloria di Vivaldi, ad alcuni classici della polifonia rinascimentale come il Miserere di Allegri fino a pagine pressoché sconosciute ma di radiosa bellezza come il toccante Libera nos di Sheppard e chiudendosi in gloria con la celeberrima Silent Night. Un’occasione davvero propizia per conoscere la produzione di una delle etichette indipendenti più interessanti del mondo e ascoltare musica di straordinaria bellezza a un prezzo convenientissimo. Le incisioni delle sinfonie di Gustav Mahler realizzate tra il 2008 e il 2011 dalla London Symphony Orchestra diretta da Valery Gergiev per la LSO Live sono state salutate con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo e hanno fatto letteralmente incetta dei premi discografici più prestigiosi. Oggi l’etichetta inglese le ripresenta in un elegante cofanetto di 10 SACD offerto a un prezzo particolarmente conveniente. Le dieci sinfonie di Mahler sono tutte capolavori di livello assoluto e prevedono l’utilizzo di orchestre di grandi dimensioni e - in alcuni casi - anche del coro e di cantanti solisti, che consentirono al grande compositore di Kaliste di dare compiutamente corpo al suo affascinante universo espressivo. Per le sue sinfonie Mahler trasse ispirazione da un gran numero di elementi, alcuni dei quali si ripropongono continuamente, come quelli della saggezza, dell’amore, del dolore, della caducità della vita umana e della morte. 19 Columnsweb - Novembre 2012 GABRIEL FAURE REQUIEM OP. 48 G. Nikolitch, violino; G. Davidson, soprano; W. Gaunt, baritono Tenebrae, London Symphony Orchestra Chamber Ensemble Nigel Short LSO0728 (SACD alto prezzo) Barcode: 0822231172826 AA.VV. JOURNEY INTO LIGHT The Choir of Jesus College Cambridge, Mark Williams SIGCD269 (CD alto prezzo) Barcode: 0635212026922 J.S. Bach: Partita n. 2 per violino solo BWV 1004; Ach Herr, lass dein lieb Engelein (Passione secondo Giovanni BWV 245); Christ lag in Todesbanden BWV 4 (Corale); Den Tod niemand zwingen kunnt (Christ lag in Todesbanden BWV 4) G. Fauré: Requiem op. 48 Con questo disco di ammaliante bellezza la LSO Live ripropone al grande pubblico il magnifico coro Tenebrae, con il quale in passato ha realizzato le registrazioni di L’enfance du Christ di Hector Berlioz e il Messiah di Georg Friedrich Händel, due dei titoli più prestigiosi del suo vasto catalogo. In occasione del City of London Festival del 2011 il coro Tenebrae ha eseguito nella St Paul’s Cathedral con un ensemble cameristico della London Symphony Orchestra il Requiem di Gabriel Fauré, preceduto da una serie di corali di Johann Sebastian Bach e dalla Partita n. 2 per violino solo eseguita da Gordan Nikolitch, primo violino della LSO. Nel maggio del 2012 questo programma è stato riproposto nella sublime acustica della Church of St Giles Cripplegate, dove è stato registrato dalla LSO Live. Da notare che il Requiem in re minore di Fauré ci è pervenuto in tre versioni diverse; in questo disco viene presentata l’edizione curata da John Rutter per orchestra da camera. 20 E. Poston: Jesus Christus the apple tree W. McKie: We wait for thy loving kindness P. Hadley: I sing of a maiden J. Weir: Advent Prose J. Joubert: There is no rose B. Britten: Hymn to the Virgin N. Muhly: Bright star carol H. Darke: In the bleak midwinter J. Gardner: Tomorrow shall be my dancing day B. Chilcott: The shepherds carol Tradizionale: I saw three ships M. Head: The little road to Bethlehem W.J. Kirkpatrick: Away in a manger W. Mathias: Sir Christmas J. Tavener: The Lamb J. Cook: Paean on Divinum Mysterium J. Bingham: Epiphany H. Howells: Here is the little door P. Warlock: Bethlehem Down G. Burgon: Nunc dimittis J. Rutter: Hymn to the Creator of Light La Signum presenta una nuova bellissima incisione del Choir of Jesus College di Cambridge diretto da Mark Williams, per l’occasione affiancato dagli organisti Robert Dixon e Timothy Lambourn e dalla trombettista Rebecca Crawshaw. Il programma comprende una serie di brani scritti per le feste di Avvento, Natale, Epifania e Candelora. Tra tutte le feste della liturgia cristiana, quelle più sentite sia tra i fedeli sia tra i non credenti sono sicuramente quelle del Natale e dell’Epifania, che vedono le persone più devote celebrare la nascita di Gesù Cristo e i secondi auspicare un futuro più felice e prospero con l’arrivo del nuovo anno. Se è vero che le aspirazioni alla felicità riguardano tutti gli uomini del mondo, i brani presentati in questo disco - equamente divisi tra lavori di compositori contemporanei e autori attivi nella prima metà del XX secolo - riflettono alla perfezione questo clima universale di speranza. Columnsweb - Novembre 2012 ARAM KHACHATURIAN - MAURICE RAVEL OPERE ORCHESTRALI Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Yuri Temirkanov SIGCD310 (CD alto prezzo) Barcode: 0635212031025 suo direttore principale Vladimir Jurowski volge la propria attenzione su opere scritte parecchi anni dopo il suo repertorio abituale, contribuendo a gettare nuova luce dei capolavori di Gustav Mahler. Il programma comprende i Lieder eines fahrenden Gesellen (Canti di un viandante), composti da Mahler poco dopo la fine della sua infatuazione per un giovane soprano, e Totenfeier, una pagina energica e pervasa da un’incontenibile eccitazione, che segnò l’esordio di Mahler nel repertorio orchestrale e che in seguito venne rielaborata per il primo movimento della Seconda Sinfonia. ARAM KHACHATURIAN - SERGEI LYAPUNOV OPERE PER VIOLINO E ORCHESTRA Hideko Udagawa, violino Royal Philharmonic Orchestra, Alan Buribayev SIGCD312 (CD alto prezzo) Barcode: 0635212031223 A. Khachaturian: Suite dal balletto Spartacus; Suite dal balletto Gayaneh M. Ravel: Suite da Daphnis et Chloe L’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo è una delle orchestre più apprezzate del mondo, grazie al suo inimitabile stile esecutivo e al grande carattere che sfoggia in tutti i concerti che la vedono guidata dal suo direttore Yuri Temirkanov. Questo disco presenta opere di due compositori molto diversi tra loro, accomunati da uno straordinario talento nel campo dell’orchestrazione e da un’invenzione melodica fantasiosa e molto evocativa. In particolare, le suites dai balletti Spartacus e Gayaneh di Khachaturian sono caratterizzate da incantevoli suggestioni armene e godettero di una grandissima popolarità presso il pubblico russo, che consentì loro di sfuggire alla censura che negli anni della Guerra Fredda opprimeva la creatività degli artisti sovietici. A questi splendidi brani è abbinata una delle gemme più preziose della letteratura orchestrale dei primi anni del XX secolo, la suite del balletto Daphnis et Chloe, scritta da Ravel per i Ballets Russes di Diaghilev e rimasta sempre in repertorio per la gioia del pubblico di tutto il mondo. GUSTAV MAHLER TOTENFEIER. LIEDER EINES FAHRENDEN GESELLEN Sarah Connolly, mezzosoprano Orchestra of the Age of Enlightenment, Vladimir Jurowski SIGCD259 (CD alto prezzo) Barcode: 0635212025925 In questa strepitosa incisione dal vivo realizzata presso la Royal Festival Hall l’Orchestra of the Age of Enlightenment guidata dal A. Khachaturian: Concerto-rapsodia per violino e orchestra; Sonata-monologo per violino solo S. Lyapunov: Concerto per violino e orchestra Hideko Udagawa fa ritorno in casa Signum con un nuovo splendido disco dedicato alla opere per violino e pianoforte di Aram Khachaturian e Sergei Lyapunov. Sebbene abbiano visto la luce in due periodi molto diversi della storia della musica russa (Lyapunov visse negli ultimi anni del regno dei Romanov, mentre Khachaturian fu uno dei maggiori esponenti del panorama musicale sovietico), le opere di questi due autori si collocano in un rapporto di sorprendente continuità, rappresentato dall’esigenza di integrare elementi popolari in strutture elaborate degne di essere eseguite nelle sale da concerto di fronte a un pubblico abituato ad ascoltare i capolavori di Beethoven, Brahms e Bruckner, e dalla volontà di rimanere fedeli alla gloriosa tradizione violinistica russa, che affondava le sue radici nella metà del XIX secolo. Hideko Udagawa è considerata una delle interpreti più autorevoli della tradizione romantica russa e questo disco fa seguito nel catalogo della Signum alla raccolta di opere per violino e pianoforte di Sergei Rachmaninov (SIGCD164) e a una brillante antologia di opere poco note di autori russi (SIGCD224). «Non si può che rimanere sbalorditi di fronte alla straordinaria maestria con cui Hideko Udagawa si accosta a queste opere per violino e pianoforte di compositori del Romanticismo russo. Il suo stile esecutivo inconfondibilmente nordico si rivela perfettamente adatto a questo genere di repertorio» (Classic FM Magazine, settembre 2010). PRESENTER’S CHOICE (Classic FM Magazine). 21 Columnsweb - Novembre 2012 TESTAMENT FRYDERYK CHOPIN STUDI OP. 10 E OP. 25 Maurizio Pollini, pianoforte TESLP1473 (LP da 180 grammi) Barcode: 0749677147310 Dopo aver presentato in occasione del settantesimo compleanno di Maurizio Pollini (caduto il 5 gennaio del 2012), una straordinaria registrazione degli Studi op. 10 e op. 25 di Fryderyk Chopin rimasta fino ad allora inedita, realizzata dalla EMI negli studios di Abbey Road pochi mesi dopo la vittoria ottenuta dall’allora diciottenne pianista milanese al prestigioso Concorso Chopin di Varsavia, la Testament ripropone questa pietra miliare dell’interpretazione pianistica nello splendore dell’LP da 180 grammi, per la gioia di tutti gli appassionati che non sanno rinunciare all’altissima qualità sonora garantita dal vinile. talento. Suo padre era violista dell’orchestra dell’Opéra di Parigi, un fatto che merita di essere citato, perché suo figlio dimostrò sempre una grande attenzione nei confronti delle voci centrali dell’orchestra. Il giovane Désiré-Èmile iniziò gli studi senza particolare entusiasmo fino a quando non si vide aprire nuovi orizzonti dal Pelléas et Mélisande di Debussy, che ebbe la fortuna di scoprire nel corso della sua prima esecuzione assoluta, andata in scena all’Opéra il 30 aprile del 1902 sotto la direzione di André Messager. La madre di Désiré-Èmile era invece di origine francese e - secondo alcuni studiosi - questo fatto potrebbe spiegare la grande passione che Inghelbrecht dimostrò sempre per la Mélisande di Mary Garden. Date queste premesse, potrebbe non essere sbagliato chiedersi se Inghelbrecht finì per trovare in Suzanne Danco qualche eco dello spirito che caratterizzarono l’insuperabile fascino della Garden. In diverse occasioni Inghelbrecht affermò che - dopo la Garden - il soprano belga era la cantante che più si avvicinava al suo ideale di Mélisande. Se alla Danco si aggiungono il Goland del non meno eccellente Bertrand Etcheverry e la fantasia di Inghelbrecht è facile concludere che ci troviamo di fronte a un’edizione del Pelléas destinata a rimanere anche a distanza di decenni un assoluto riferimento del mercato discografico. A questo cast di cantanti francofono si aggiunse una cantante che aveva legato la maggior parte della sua carriera all’ambiente londinese. È davvero difficile resistere al fascino di Oda Slobodskaya che delinea una Geneviève del tutto priva di affettazione e con un notevole volume sonoro, che fece ricordare a molti la figura della leggendaria Claire Croiza. CLAUDE DEBUSSY PELLEAS ET MELISANDE C. Maurane, S. Danco, H.B. Etcheverry, O. Slobodskaya A. Vessières, M. Westbury, E. Frank BBC Chorus, Philharmonia Orchestra, D.É. Ingelbrecht TES1484 (3 CD al prezzo di 2) Barcode: 0749677148423 Désiré-Èmile Inghelbrecht (1880-1965) ebbe la fortuna di nascere e di crescere in una famiglia di musicisti di grande 22 SERGEI PROKOFIEV INTEGRALE DELLE SINFONIE Czech Philharmonic Orchestra, Zdeněk Košler SU4093 (4 CD basso prezzo) Barcode: 0099925409326 Le sette sinfonie di Sergei Prokofiev riflettono in maniera molto evidente le diverse tappe della parabola artistica del grande compositore russo, spaziando dalla fase modernista, nel cor- Columnsweb - Novembre 2012 so della quale scrisse opere che si riallacciavano allo stile dei lavori che andavano per la maggiore nei primi due decenni del XX secolo, alla piena maturità della Settima Sinfonia, che rivela una meravigliosa vena melodica e una grande libertà espressiva. Se la sfrenata aggressività “barbarica” della Suite scita denota il temperamento acceso di un giovane compositore molto interessato alle innovazioni stilistiche, il gusto per le semplici melodie di sapore haydniano e l’elegante scrittura della Prima Sinfonia - che non a caso il venticinquenne Prokofiev battezzò “Classica” - contribuirono a rendere questa primizia della tendenza neoclassica che caratterizzò parte della letteratura sinfonica del XX secolo una delle opere più amate di Prokofiev. Zdeněk Košler si è messo in grande evidenza vincendo alcuni concorsi di grande prestigio come quelli di Besançon e di New York e per il periodo che trascorse al fianco di Leonard Bernstein, in qualità di suo assistente alla New York Philharmonic Orchestra. La sua versione delle sinfonie di Prokofiev con la Czech Philharmonic Orchestra è passata alla storia non solo per l’altissimo livello interpretativo, ma anche per il fatto di essere una delle primissime registrazioni integrali delle sinfonie del compositore russo mai portate a termine. La straordinaria qualità sonora di questa nuova ristampa della Supraphon dimostra più di qualsiasi parola quanto sia ancora attuale questa memorabile edizione. casi musicisti tradizionali, come il violinista Ondřej Hůlka, e in altri da istituzioni religiose, come le danze trascritte da Kristian Hirschmentzel. Jaroslav Krček ha trascritto questi brani nel suo inconfondibile stile, individuando ed esprimendo con grande immediatezza le peculiarità di ognuno. Per questo motivo, gli appassionati di musica antica devono ringraziare la Supraphon per aver rimasterizzato con la consueta cura questi tre imperdibili dischi che - nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo - hanno conservato intatta la loro bellezza. LUDWIG VAN BEETHOVEN INTEGRALE DEI CONCERTI J. Suk, violino; J. Panenka, pianoforte; J. Chuchro, violoncello Prague Radio Chorus, Prague Symphony Orchestra Czech Philharmonic Orchestra, V. Smetáček, K. Masur F. Konwitschny SU4107 (4 CD basso prezzo) Barcode: 0099925410728 AA.VV. CANTI E DANZE DEL BAROCCO BOEMO Musica Bohemica, Jaroslav Krček SU4098 (2 CD medio prezzo) Barcode: 0099925409821 Anonimo: Danza della Morte - Dove stiamo andando così in fretta? - Oh mio Dio, oh amore mio!; Da Bárta K. Hirschmentzel: Cinque Danze barocche Anonimo: Tre Danze da Haná; Canti e danze dalla raccolta di Ondřej Hůlka di Zlatá Koruna; La più antica collezione di canti e danze popolari della Boemia Vent’anni fa Josef Krček e l’ensemble Musica Bohemica registrano tre dischi di grandissima importanza, che permisero al pubblico degli appassionati di scoprire le meravigliose gemme contenute nelle più antiche collezioni di canti e danze popolari della Boemia. Questi canti e danze popolari sono giunte fino ai giorni nostri grazie alle raccolte messe insieme nel 1818 nei diversi governatorati dell’impero austriaco e dai manoscritti compilati da appassionati in diverse regioni della Boemia, in alcuni L. van Beethoven: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 15; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 19; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 37; Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra op. 58; Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra op. 73; Fantasia per pianoforte, coro e orchestra op. 80; Triplo Concerto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra op. 56; Concerto per violino e orchestra op. 61; Romanza n. 1 per violino e orchestra op. 40; Romanza n. 2 per violino e orchestra op. 50 Dopo le apprezzabili integrali delle sinfonie (interpretate dalla Czech Philharmonic Orchestra diretta da Paul Kletzki, SU4051) e delle sonate per violino e pianoforte (eseguite da Josef Suk e Jan Panenka, SU4077), la Supraphon prosegue la sua esplorazione della produzione di Beethoven con l’edizione di tutti i concerti. Queste opere (compresi il Triplo Concerto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra op. 56 e la Fantasia corale per pianoforte, coro e orchestra op. 80, un lavoro unico nel suo genere) furono composte nel giro di appena sedici anni, dal 1793 al 1809. Sebbene il Titano di Bonn avesse definito il pianoforte come uno «strumento imperfetto», i suoi cinque concerti per pianoforte e orchestra costituiscono uno dei maggiori pilastri della sua produzione e una pietra miliare della letteratura orchestrale romantica. Tra le innumerevoli edizioni di queste opere disponibili sul mercato discografico, l’originalissima interpretazione di Jan Panenka riesce ancora a stupire per la brillantezza dell’articolazione, la purezza stilistica 23 Columnsweb - Novembre 2012 e la lucidità espressiva. Nel 1962 Josef Suk registrò il Concerto per violino e orchestra op. 61, sfoggiando tutta la sua caratteristica musicalità. Il Triplo Concerto vide invece protagonista sotto l’attenta direzione di Kurt Masur il Suk Trio, tre solisti di grandissimo carisma dotati di una vasta esperienza cameristica, che consentì loro di firmare una delle edizioni più autorevoli del “Gran Concerto Concertante” che la storia del disco ricordi. Un cofanetto con interpretazioni davvero leggendarie, in grado di riservare ancora oggi emozioni irripetibili. ITALIA LA CANZONETTA Eugenio Sartini PSSA141238 (CD basso prezzo) Barcode: 3700089412387 Una lacrima sul viso; Reginella; Caruso; Via con me; Parla più piano; Vecchio frak; Barcarolo romano; Arrivederci Roma; Santa Lucia; Il mondo; Luna rossa; Casa mia; Roma nun fa’ la stupida stasera; Parlami d’amore Mariù Cantante di eccezionale talento, Eugenio Sartini presenta in questo splendido disco una bella antologia di canzoni e di ballate italiane sia d’epoca sia più moderne, che sapranno sicuramente strappare una lacrimuccia d’emozione e di nostalgia a chi si ricorda ancora l’Italia di qualche decennio fa. MADAGASCAR MUSICA TRADIZIONALE Ensemble Voahangy PSSA141237 (CD basso prezzo) Barcode: 3700089412370 ’Ndaty Lahy; Manan’andro; Te Hody; Vetson’ny Manina; Laidaitsa; Hazonodorana; Rafara; Malagasy Mitolona; Omeko Veloma; Vary be Menaka La Playa Sound arricchisce il proprio catalogo di world music con un disco dedicato al Madagascar, comprendente una splendida silloge di brani tradizionali degli altopiani centrali, che spazia dai celebri motivi di Antandroy, ai ritmi gioiosi e brillanti di Horija Betslieo e ai toni nostalgici di Vakodrazana, nella splendida interpretazione dell’ensemble Voahangy, uno dei più gelosi depositari della tradizione musicale malgascia. ETTORE BASTIANINI LE REGISTRAZIONI IN STUDIO (1955-1962) Ettore Bastianini, cantanti, orchestre e direttori vari URNWS185 (3 CD al prezzo di 2) Barcode: 8051776571852 Arie e scene da Il barbiere di Siviglia, Lucia di Lammermoor, La favorita, La Gioconda, Rigoletto, Il trovatore, La traviata, Un ballo in maschera, La forza del destino, Don Carlo, La bohème, Andrea Chénier 24 Columnsweb - Novembre 2012 La Urania arricchisce la sua collana A Discographic Career con un cofanetto triplo che comprende la prima raccolta organica dedicata a Ettore Bastianini, uno dei più grandi baritoni della seconda metà del XX secolo. Accusato da una certa critica di eccessi veristi nelle sue interpretazioni, in realtà Bastianini ha rappresentato un tipo di vocalità oggi considerata tra le più moderne e puntuali della discografia e del gusto moderno. Il suo stupendo timbro baritonale, la precisione nel fraseggio e la perfetta immedesimazione con ogni ruolo che interpretava contribuiscono a renderlo ancora oggi un ineludibile punto di riferimento. Questa antologia prende in considerazione l’intera carriera discografica di Bastianini, ordinata cronologicamente da Rossini a Umberto Giordano, attraverso la fondamentale esperienza verdiana. Nel programma sono incluse non solo le arie più emblematiche delle maggiori opere del repertorio di Bastianini, ma anche le grandi scene e i duetti con i suoi più illustri colleghi, da Del Monaco alla Tebaldi e da Bergonzi a Di Stefano. Un documento assolutamente indispensabile per ogni appassionato di opera degno di questo nome. STEFANO NASCIMBENI MESSA PARADIS DEL AMOURS (1612) Cappella Musicale di Santa Barbara, Umberto Forni TC561401 (CD alto prezzo) Barcode: 8007194105230 BRUNO WALTER INTERPRETA BRAHMS Columbia Symphony Orchestra, Bruno Walter URNWS172 (3 CD al prezzo di 2) Barcode: 8051776571722 Le registrazioni della produzione sinfonica di Brahms effettuate da Bruno Walter a partire dagli ormai lontani anni Venti hanno sempre rappresentato un ineludibile punto di riferimento per la cultura musicale tedesca. Lirico e intensamente umano, il Brahms di Walter è stato considerato l’incarnazione ideale di un romanticismo alternativo a quello incendiario di Wagner, testimonianza di una cultura classica che affonda le proprie radici in Mozart e Schubert. Bruno Walter ha registrato negli anni Cinquanta una famosa integrale delle sinfonie di Brahms con la New York Philharmonic Orchestra e poco prima di morire nel 1962 una seconda versione stereofonica con la Columbia Symphony Orchestra, da tempo non disponibile sul mercato. In questo cofanetto triplo dal generosissimo minutaggio la Urania presenta questa seconda edizione, con l’aggiunta delle due ouvertures, delle Variazioni su un tema di Haydn e del magnifico Canto del destino. A completamento di questa integrale l’etichetta milanese ha aggiunto una versione del 1951 dell’Overture Accademica registrata nel 1951 e mai pubblicata su CD. Anonimo: Toccata secundi toni S. Nascimbeni: Messa Paradis del Amours a otto voci; Quam pulchri sunt, mottetto à 4; Ingeniosus amor, à 8 A. Franzoni: Canzon à 4; Canzone La Gonzaga G. Cardi: Anima mea liquefacta est, à due Canti e Basso O. Bargnani: Canzon XVI à 5 G. Pallavicino: Toccata La Gonzaga G. Contino: Non mi duol di morire L. Sanci: Amo Christum, Alto solo F. Dognazzi: Nigra sum, à Canto e Tenore F. Rasi: Vulnerasti cor meum, à due Canti F. Malgarini: Quam pulchra es, Basso solo Mantova 1612: uno spaccato della vita musicale alla corte dei Gonzaga. Nella basilica palatina di Santa Barbara si celebrano funzioni solenni, si avvicendano compositori, cantanti e strumentisti importanti. Il prezioso organo di Graziadio Antegnati, costruito nel 1565, incanta con i suoi timbri. Stefano Nascimbeni, musicista mantovano di solida formazione, dal 1609 è maestro di cappella in Santa Barbara e nel 1612 dà alle stampe una raccolta di messe a otto voci: tra esse, quella intitolata Paradis del Amours, che richiama la chanson da cui probabilmente prende il nome e gli spunti tematici. Accanto alla musica del maestro di cappella si inseriscono, come parti che fungono da proprium, composizioni di altri musicisti al servizio del duca Gonzaga:, tra cui Francesco Rasi (il primo interprete dell’Orfeo di Monteverdi nel 1607), Giulio Cardi, Lorenzo Sanci, Ottavio Bargnani e Amante Franzoni. Accanto a momenti di scrittura classica contrappuntistica si mostrano con evidenza - soprattutto nei mottetti - elementi espressivi vicini a quello stile di canto “rappresentativo” e drammatico che si andò imponendo nei primi decenni del Seicento. 25 Columnsweb - Novembre 2012 GIOVANNI MORANDI OPERE PER ORGANO A QUATTRO MANI Chiara Cassin, Federica Iannella, organo TC771302 (CD alto prezzo) Barcode: 8007194105346 JOHANN SEBASTIAN BACH CONCERTI PER CLAVICEMBALO, ARCHI E BASSO CONTINUO Retrospect Ensemble, M. Halls, clavicembalo e direzione LINNCKD410 (SACD alto prezzo) Barcode: 0691062041027 G. Morandi: Sinfonia; Sonata per l’Elevazione; Gran Marcia militare; Sonata per il postcommunio; Pastorale; Sonata; La venuta dei re magi; Marcia militare Le sonate presentate in questo disco furono scritte tra il 1830 e il 1843 da Giovanni Morandi, uno dei più importanti compositori italiani di musica per organo del XIX secolo. Morandi nacque a Pergola, piccola città delle Marche, e fu amico e collega di Gioachino Rossini. Secondo il biografo Giuseppe Radiciotti, fu Morandi ad aiutare Rossini nella strumentazione dell’opera La cambiale di matrimonio con cui il grande maestro pesarese debuttò a Venezia nel 1810. L’originalità di questa musica risiede nella sua destinazione per organo a quattro mani, una vera rarità nel repertorio organistico dell’epoca. L’influenza operistica nelle sonate di Morandi è testimoniata dalla struttura delle melodie e dalle forme tipiche delle sinfonie rossiniane, derivanti direttamente dallo stile teatrale. Questi brani sono conservati in manoscritti conservati nel convento di Santa Cristina di Senigallia, appartenenti a un gruppo di 16 composizioni scritte per organo a quattro mani, dieci delle quali riportano la dedica a due monache, di cui Morandi era maestro: Anna Costante Cacciari e Candida Colomba Loreti. J.S. Bach: Concerto n. 6 per clavicembalo, archi e basso continuo BWV 1057; Concerto n. 7 per clavicembalo, archi e basso continuo BWV 1058; Concerto n. 1 per clavicembalo, archi e basso continuo BWV 1052; Concerto n. 4 per clavicembalo, archi e basso continuo BWV 1055 Dopo aver lasciato nel 2011 letteralmente senza parole per la meraviglia i critici di tutto il mondo con la loro strepitosa incisione dell’Oratorio di Pasqua e dell’Oratorio dell’Ascensione di Johann Sebastian Bach, il Retrospect Ensemble e il suo direttore Matthew Halls proseguono la loro esplorazione della produzione del sommo Cantor lipsiense con quattro concerti per clavicembalo, archi e basso continuo. La parte solistica di queste splendide pagine è affidata allo stesso Halls, che aveva dato prova del suo sensazionale virtuosismo e della sua spiccata propensione per la scrittura bachiana con la sua splendida interpretazione delle Variazioni Goldberg. I concerti per clavicembalo di Bach presentano un gran numero di passaggi virtuosistici e di incredibili cadenze solistiche, dai quali è possibile notare la sua naturale propensione per le architetture contrappuntistiche, le sfumature cromatiche e la sapiente rielaborazione di temi già utilizzati in precedenza in altre opere. Già disponibili: JOHANN SEBASTIAN BACH ORATORIO DI PASQUA. ORATORIO DELL’ASCENSIONE Solisti, Retrospect Ensemble, Matthew Halls LINNCKD373 (SACD alto prezzo) JOHANN SEBASTIAN BACH VARIAZIONI GOLDBERG Matthew Halls, clavicembalo LINNCKD356 (SACD alto prezzo) 26 Columnsweb - Novembre 2012 ARCANGELO CORELLI CONCERTI GROSSI OP. 6 The Avison Ensemble, Pavlo Beznosiuk, violino e direzione LINNCKD411 (2 SACD alto prezzo) Barcode: 0691062041126 RICKIE LEE JONES TRAFFIC FROM PARADISE R. L. Jones, voce, chitarra, tastiere e mandolino L. Kottke, chitarra e voce; L. Lovett, voce D. Hidalgo, chitarra e voce; B. Setzer, chitarra e voce J. Leftwich, basso e voce; J. Keltner, batteria e altri APP24602 (LP da 200 grammi) Barcode: 0753088246012 Questo cofanetto doppio contenente i dodici Concerti Grossi op. 6 di Arcangelo Corelli costituisce il primo tassello del progetto dell’Avison Ensemble diretto da Pavlo Beznosiuk di registrare tutte le opere del grande maestro di Fusignano per la Linn. Corelli fu uno dei geni più luminosi dell’epoca barocca e i suoi Concerti Grossi op. 6 sono considerati tra le opere più rappresentative del Barocco italiano. Questi straordinari lavori sono pervasi da un’austera grandiosità e da una incontenibile invenzione melodica, che non scadono mai nei toni convenzionali presenti in molte opere di compositori vissuti all’epoca di Corelli. Oggi conosciuto come “padre del concerto grosso”, Corelli riuscì a esprimere tutto il potenziale di questo genere, lo fece conoscere in tutta l’Europa e ne scrisse il primo vero capolavoro, anche se - a voler essere pignoli - non gliene si può attribuire l’invenzione. Costituito nel 1985, l’Avison Ensemble ha suscitato un grande entusiasmo tra gli amanti del repertorio barocco di tutto il mondo. In particolare, il critico del Guardian si è spinto al punto di scrivere: «non esiterei a preferire l’Avison Ensemble a Karajan». L’Avison Ensemble su LINN: ANTONIO VIVALDI CONCERTI OP. 8 IL CIMENTO DELL’ARMONIA E DELL’INVENTIONE LINNCKD365 (2 SACD a prezzo speciale) GEORG FRIEDRICH HANDEL CONCERTI GROSSI OP. 6 LINNCKD362 (2 SACD a prezzo speciale) Pink Flamingos; Alter Boy; Stewart’s Coat; Beat Angels; Tigers; Rebel Rebel; Jolie Jolie; Running from Mercy; A Stranger’s Car; The Albatross Dal momento in cui fece la sua comparsa di fronte al grande pubblico televisivo in occasione di un Saturday Night Live del 1979, Rickie Lee Jones ha saputo conquistarsi una schiera di ammiratori sempre più vasta e sviluppare uno stile che sfugge a qualsiasi classificazione. In particolare, la Jones si pose in stridente contrasto con la cultura allora prevalente dei cantanti-cantautori, rifiutando di conformarsi alla retorica consolidata della generazione di cantanti folk-rock che l’aveva preceduta. Senza avvicinarsi troppo né al punk né al pop, la Jones ha dimostrato una crescente inclinazione per il jazz dei bei tempi andati e il R&B, i generi su cui sono basati gli album da lei realizzati per l’etichetta Motown. Pubblicato dalla Warner Bros nel marzo del 1979, il suo album d’esordio ebbe un impatto profondo e immediato sul panorama musicale e - più in generale - sulla cultura di quegli anni, realizzando nel giro di pochissimo tempo profitti multimilionari. Grazie a questo disco la Jones ottenne ben cinque nomination per i Grammy Award, compreso quello di Migliore Artista Emergente, che gli venne assegnato nel corso della cerimonia tenutasi nel gennaio del 1980. Nel 1989 la Jones vinse un secondo Grammy Award per la Migliore Interpretazione Jazz con “Making Whoopee”, un brano che la vide protagonista con il suo amico di lunga data Dr. John. Pubblicato nel 1993, Traffic from Paradise poté contare sul prezioso contributo di una serie di artisti di alto livello, tra cui Leo Kottke, David Hidalgo e Jim Keltner. Oggi questo splendido disco viene riproposto per la prima volta su un LP ac27 Columnsweb - Novembre 2012 curatamente rimasterizzato dalla Analogue Productions. Sesto album realizzato in studio dalla Jones, Traffic from Paradise è stato prodotto, missato e registrato da un team composto solo da donne e possiede un’energia che non evoca tanto l’immagine di una femminista convinta, quanto quella di una donna che si sente perfettamente a suo agio con se stessa e che nel corso di un’intervista ha affermato che la sua vulnerabilità come artista e come donna le pareva uno stereotipo privo della minima importanza. Il programma di questo album comprende nove brani originali della Jones e la cover del celebre brano di David Bowie “Rebel Rebel”. THE PRESTIGE ALL STARS ALL NIGHT LONG K. Burrell, chitarra; D. Byrd, tromba; H. Mobley, sax tenore J. Richardson, flauto e sax tenore; M. Waldron, pianoforte D. Watkins, basso; A. Taylor, batteria ASLP7073 (LP da 200 grammi) THE WEAVERS REUNION AT CARNEGIE HALL 1963 The Weavers ASLP005 (LP da 200 grammi) When the Saints Go Marching In; Banks of Marble; Woke Up This Morning; Ramblin’ Boy; Poor Liza; Train Time; Wimoweh; San Francisco Bay Blues; Guantanamera; If I Had a Hammer; Come Away Melinda; Study War No More; Goodnight, Irene; ’Round The World Rimasto a lungo introvabile poiché era andato fuori catalogo, la Analog Productions ristampa finalmente questo titolo su vinile da 200 grammi nella sua stamperia di Salina, la Quality Record Prssing. Registrato dal vivo alla Carnegie Hall il 2 e il 3 maggio del 1963 per celebrare il 15° anniversario dei Weavers. Questa riedizione è stata rimasterizzata da Doug Sax dal nastro master originale registrato su tre tracce, in perfette condizioni sebbene fosse vecchio di oltre trent’anni. Harry Person lo considera da anni una delle migliori incisioni mai realizzate; questa ristampa ci offre la possibilità di godere appieno le sue splendide qualità che aumenteranno con il migliorare dell’impianto di riproduzione. Anche The Absolute Sound ha collaborato alla produzione di questo disco. 28 All Night Long; Flickers; Boo-Lu; Lil’ Hankie Considerato una delle più grandi jam session degli anni Cinquanta, All Night Long fu concepito e diretto dal chitarrista Kenny Burrell, che riunì intorno a sé alcuni dei migliori giovani musicisti del panorama musicale di New York, tra cui il trombettista Donald Byrd, il tenorsassofonista Hank Mobley e Jerome Richardson, uno degli eroi - purtroppo non adeguatamente considerato - del flauto jazz, mentre per la sezione ritmica vennero arruolati Mal Waldron, Doug Watkins e Arthur Taylor. Come programma, Burrell scelse la soluzione in assoluto più semplice, il blues “All Night Long” intervallato da “Flickers”, un tema di sedici battute elaborato da Waldron, e da due brani originali di Mobley basati sulla familiare sequenza di accordi di 32 battute. Da questa semplicissima base vennero realizzate performance con tutte le caratteristiche che nel corso degli anni hanno identificato i dischi di Burrell, vale a dire un incedere del tutto tranquillo, una buona dose di swing e una spiccata musicalità. «Registrato da Rudy Van Gelder nel salotto della casa dei suoi genitori di Hackensack, questo disco mono presenta una qualità sonora semplicemente strepitosa […] La Analogue Production e Kevin Gray hanno compiuto uno splendido lavoro rimasterizzando i master originali e la veste grafica di questo LP è davvero eccezionale» Qualità Sonora 8/10 Qualità Artistica: 9/10 (Dennis D. Davis, Hi-Fi +, numero 92). Columnsweb - Novembre 2012 JOHN COLTRANE COLTRANE J. Coltrane, sax tenore; J. Splawn, tromba S. Shihab, sax baritono; M. Waldron, pianoforte R. Garland, pianoforte; P. Chambers, contrabbasso A. Heath, batteria ASLP7105 (LP da 200 grammi) Bakai; Violets For Your Furs; Time Was; Straight Street; While My Lady Sleeps; Chronic Blues Dopo essersi affermato come una nuova star con il quintetto di Miles Davis, il quartetto di Thelonious Monk e con diverse registrazioni per la Prestige che lo videro al fianco di Sonny Rollins, Hank Mobley e Tadd Dameron, John Coltrane fece il suo debutto come leader con questo LP che comprende alcuni suoi brani originali come “Straight Street”, “Chronic Blues” e alcune inimitabili reinterpretazioni di vecchi brani pop poco frequentati come “Violets for Your Furs”, “While My Lady Sleeps” e “Time Was”. Questa riedizione mono inserita dalla Analogue Productions nella serie Prestige Mono è stata rimasterizzata a partire dal nastro analogico mono originale da Kevin, stampata su vinile da 200 grammi dalla Quality Record Pressings e presentata in una sontuosa veste grafica, che ricalca fin nei minimi dettagli quella originale. Day In Day Out; A Foggy Day; Stars Fell On Alabama; One for My Baby (And One More For the Road); Just One of Those Things; I Didn’t Know What Time It Was Nel corso dei suoi ultimi anni di vita lo stile di Billie Holiday cambiò notevolmente. In particolare, la sua voce assunse sfumature più scure e tese a stabilizzarsi nel registro più grave. Questa sempre maggiore economia di mezzi contribuì a distillare la sua voce, mettendone in evidenza l’essenza espressiva e focalizzando al massimo i contenuti delle canzoni che eseguiva. Questa progressiva introversione della Holiday trova conferma nel classico album Songs for Distingue Lovers. Non si sa cosa sia: per alcuni è quella parola tronca “distingue” per altri quella intensissima immagine di Lady Day ritratta sulla copertina, ma questo album - considerato tra le migliori registrazioni effettuate in studio dalla Holiday negli anni Cinquanta - è definitivamente entrato nella leggenda, per cui la comunità degli audiofili non può che essere felice del fatto che la Analogue Productions lo abbia ristampato in una sensazionale edizione su due LP da 200 grammi a 45 giri. SONNY STITT BLOWS THE BLUES S. Stitt, sax contralto e sax tenore; G. Bertoncini, chitarra R. Carter, basso; H. Collins, chitarra H. Hancock, organo e pianoforte; J. Pizzarelli, chitarra T. Sommer, vibrafono; G. Tate, batteria ASLPVER6149/45 (2 LP da 200 grammi a 45 giri) BILLIE HOLIDAY SONGS FOR DISTINGUE LOVERS B. Holiday, voce; B. Webster, sax tenore H. “Sweets” Edison, tromba; J. Rowles, pianoforte B. Kessel, chitarra; L. Bunker, batteria; R. Mitchell, basso J. Mondragon, basso; A. Stoller, batteria ASLPVER6021/45 (2 LP da 200 grammi a 45 giri) Blue Devil Blues; Home Free Blues; Blue Prelude; Frankie and Johnny; Birth of the Blues; A Blues Offering; Hymnal Blues; Morning After Blues Nel 1959 Sonny Stitt realizzò una serie di dischi di notevole interesse, concentrati soprattutto negli ultimi mesi, quando nel giro di sole tre sedute di registrazione produsse tre album per la Verve con il pianista Lou Levy, il contrabbassista Leroy Vinnegar e il batterista Mel Lewis. Suonando in tutti i brani di questo disco il sax contralto, Stitt sembra quasi un clone di Charlie Parker, un fatto che purtroppo gli venne rimproverato per gran parte della sua carriera da molti critici poco avveduti. Il programma di Blows the Blues comprende una serie di brani originali di straordinaria bellezza, tra i quali meritano di essere citati “Hymnal Blues” e il lento e coinvolgente “Morning After Blues”. 29 Columnsweb - Novembre 2012 DAVE BRUBECK QUARTET TIME OUT Dave Brubeck Quartet ASLPVER8192/45 (2 LP da 200 grammi a 45 giri) terpretazione di Itzhak Perlman nel doppio ruolo di solista e diretto della London Philharmonic Orchestra. A dispetto dell’affermazione della prassi filologica, secondo la quale il repertorio filologico andrebbe eseguito con strumenti originali, una formazione orchestrale ridotta e il rispetto della tecnica esecutiva dell’epoca, questa versione di Perlman conserva una straordinaria freschezza e una insospettabile attualità, riuscendo a cogliere in maniera quanto mai efficace l’essenza più intima della scrittura del Prete Rosso grazie a uno stupefacente virtuosismo e a una cantabilità che trovano pochi confronti nel pur inflazionatissimo mercato discografico odierno. A tutto questo va aggiunta la splendida qualità sonora della HI·Q Supercuts, che vi consentirà di apprezzare il suono del violino di Perlman con un grado di fedeltà fino a poco fa del tutto inimmaginabile. AA.VV. Blue Rondo A La Turk; Strange Meadow Lark; Take Five; Three To Get Ready; Kathy’s Waltz; Everybody’s Jumpin’; Pick Up Sticks Time Out, l’album che contiene il famosissimo “Take Five”, proiettò stabilmente il Dave Brubeck Quartet al di fuori dei confini del mondo del jazz. Questo indimenticabile disco è illuminato da arrangiamenti brillanti e molto incisivi e dallo strepitoso sassofono di Paul Desmond. Anche questo album è stampato dalla Analogue Productions nella sua nuova stamperia Quality Record Pressings di Salina nel Kansas su doppio vinile da 200 grammi a 45 giri. Questo titolo è disponibile ancora in poche copie anche su Classic Records, nella versione stampata su 4 LP Clarity Vinyl da 200 grammi incisi su un solo lato. ANTONIO VIVALDI LE QUATTRO STAGIONI London Philharmonic Orchestra, I. Perlman, violino e direzione HIQLP025 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060218890256 La HI·Q Supercuts ripropone uno dei titoli più famosi della Philips, le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi nella brillante in30 MUSIC FROM BOHEMIA Royal Philharmonic Orchestra, Rudolf Kempe HIQLP024 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060218890249 B. Smetana: La sposa venduta (Ouverture; Polka; Furiant; Danza dei commedianti) A. Dvorak: Scherzo capriccioso op. 66 J. Weinberger: Schwanda il pifferaio (Polka; Fuga) Rudolf Kempe iniziò a collaborare con la Royal Philharmonic Orchestra nel 1955 e cinque anni più tardi venne scelto come direttore associato dal fondatore dell’orchestra Sir Thomas Beecham. Dal 1961 al 1962 Kempe divenne direttore principale e dal 1963 al 1975 ne ricoprì l’incarico di direttore artistico. Alcuni anni più tardi, un professore d’orchestra della RPO disse: «Kempe sapeva tenere perfettamente in pugno l’orchestra ed era un direttore di grande personalità […] Kempe si comportava come il pilota di un’automobile da corsa, che supera agilmente anche le curve più pericolose». Nel 1975 Kempe abolì la regola imposta da Beecham che impediva alle donne di far parte dell’orchestra, perché come ebbe modo di affermare in più di un’occasione senza di esse «mi sembra di essere ancora nell’esercito». Nel 1970 i vertici della RPO nominarono Kempe direttore a vita, ma nel 1975 il direttore tedesco diede le dimissioni e morì l’anno successivo a soli 65 anni di età. Questo splendido disco della HI·Q Supercuts vede Kempe alla testa della RPO in un programma molto evocativo dedicato ai compositori boemi, che spazia da quattro celebri brani tratti dall’opera La sposa venduta di Smetana, allo Scherzo capriccioso di Dvorák alla Polka e alla Fuga di Schwanda il pifferaio di Weinberger. Columnsweb - Novembre 2012 GRATEFUL DEAD IN THE DARK Grateful Dead MFSL1-369 (LP da 180 grammi) Barcode: 0821797136914 LOS LOBOS BY THE LIGHT OF THE MOON Los Lobos MFSL1-360 (LP da 180 grammi) Barcode: 0821797136013 One Time One Night; Shakin’ Shakin’ Shakes; Is This All There Is?; Prenda Del Alma; All I Wanted To Do Was Dance; Set Me Free (Rosa Lee); The Hardest Time; My Baby’s Gone; River of Fools; The Mess We’re In; Tears of God Anche se i Los Lobos non persero mai l’occasione di autodefinirsi «niente più che una delle innumerevoli band di East Los Angeles», è molto probabile che anche il più umile componente di questo gruppo sapesse benissimo che alla fine degli anni Ottanta solo pochi altri gruppi erano in grado di rivaleggiare con i loro intensissimi brani, i loro irresistibili concerti e i loro eclettici arrangiamenti. Per quanto non sia diventato un fenomeno commerciale come il successivo album La Bamba, By the Light of the Moon costituì una gradevolissima incursione nel soul americano grazie a testi di grande profondità e a un rock che si riallaccia ai gloriosi ritmi delle origini. Sotto il profilo esecutivo, in questo album i Los Lobos raggiungono spesso i vertici della loro arte. Adottando il tipico stile da cantautori, in By the Light of the Moon i Los Lobos colsero l’opportunità di meditare sull’America dei loro giorni e di cantare la vita di tutti i giorni delle persone normali. By the Light of the Moon prende in esame temi come la fede, la consapevolezza della propria mortalità, l’amore, la disillusione e la malinconia, che sarebbero stato affrontati anche da Bruce Springsteen e da John Mellencamp. Per questo non si può che accogliere con grande favore questa rimasterizzazione su LP da 180 grammi della OMR, che ci offre la possibilità di riscoprire una gemma degli anni Ottanta con una qualità sonora fino a questo momento pressoché inimmaginabile. Touch of Grey; Hell in a Bucket; When Push Comes to Shove; West L.A. Fadeaway; Tons of Steel; Throwing Stones; Black Muddy River In the Dark sarà ricordato per sempre come l’album che fece entrare i Grateful Dead nel grande mercato discografico a distanza di oltre due decenni dal loro esordio. Grazie a un sound estremamente efficace, a ritornelli molto coinvolgenti e ai sentimenti espressi in “Touch of Grey”, i Grateful Dead riuscirono a conquistare il favore di una nuova generazione di ascoltatori, diventando in breve tempo celebrità in grado di riempire con i loro concerti stadi di grandi dimensioni. Va però detto che In the Dark riveste una grande importanza anche per altri motivi, tra cui la ripresa di Jerry Garcia dal coma, le impressionanti dinamiche di Garcia e di Bob Weir e una fantastica serie di melodie. Inoltre, si tratta del disco di gran lunga migliore realizzato dai Grateful Dead prima del 1975. Rimasterizzata a velocità dimezzata a partire dal master originale per essere inserito nella strepitosa collana di riedizioni degli album dei Grateful Dead della OMR, questa versione di In the Dark presentata su LP da 180 grammi a tiratura limitata e numerata segna l’inizio della attesa rivalutazione dell’ensemble americano a livello audiophile. LYNYRD SKYNYRD STREET SURVIVORS Lynyrd Skynyrd MOFI1-019 (LP da 150 grammi) Barcode: 0821797100199 31 Columnsweb - Novembre 2012 What’s Your Name; That Smell; One More Time; I Know a Little; You Got That Right; I Never Dreamed; Honky Tonk Night Time Man; Ain’t No Good Life Street Survivors è tuttora considerato uno degli album migliori dei Lynyrd Skynyrd, un giudizio che poggia su più di una ragione. In primo luogo, Street Survivors fu l’ultimo disco registrato con il cantante Ronnie Van Zant e il chitarrista Steve Gaines, che persero la vita in un terribile incidente aereo tre giorni l’uscita di questo disco, che entrò in questo modo nella leggenda sia per il suo significato storico sia per il suo indiscutibile valore artistico. In secondo luogo vanno citate le strepitose chitarre di Allen Collins, Gary Rossington e Gaines, che nel loro insieme formano il gruppo di chitarre più formidabile mai messo insieme per un album originale. Se a tutto questo si aggiungono esecuzioni fresche e molto ispirate e la classica produzione di Muscle Shoals non si può che concludere che ci troviamo di fronte a una vera e propria opera d’arte. Ogni brano si dipana con un’immediatezza disarmante e sia che si ascolti la morbida brillantezza dell’organo in “I Never Dreamed”, gli ambigui consigli a non abusare delle sostanze stupefacenti in “That Smell” o la poco convinta celebrazione autobiografica in “Ain’t No Good Life”, non si può che concludere che con questo album i Lynyrd Skynyrd hanno fatto davvero centro. Spavaldo, vivacissimo e pieno di orgoglio: che album! nella leggenda come “Just the Way You Are”, “Only the Good Die Young”, “She’s Always a Woman” e Movin’ Out (Anthony’s Song)”. Nuovo volume della collana di riedizioni dedicate agli album di Billy Joel della OMR, questa ristampa di The Stranger è stata rimasterizzata dai master originali e pubblicata su SACD. Potendo contare su una qualità sonora di gran lunga superiore rispetto a quella di tutte le precedenti riedizioni, questa novità della OMR consente di apprezzare nel modo migliore possibile lo straordinario lavoro e le raffinate tecniche adottate da Ramone, che esaltarono al massimo livello alcuni dei brani più validi, intensi e intelligenti mai scritti da Joel. DIANNE REEVES I REMEMBER Dianne Reeves PPBST90264 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060149621639 BILLY JOEL THE STRANGER Billy Joel MUDSACD2089 (SACD alto prezzo) Barcode: 0821797208963 Movin’ Out; The Stranger; Just the Way You Are; Scenes From an Italian Restaurant; Vienna; Only the Good Die Young; She’s Always a Woman; Get It Right the First Time; Everybody Has A Dream Pubblicato nel 1977, il quinto album in studio di Billy Joel The Stranger ottenne uno strepitoso successo sia di pubblico sia di critica e segnò l’inizio della proficua collaborazione tra il grande cantautore americano e il producer Phil Ramone, il cui straordinario talento in sala di registrazione consenti di ottenere un’immagine sonora di stupefacente bellezza per le canzoni senza tempo di Joel. The Stranger fu uno degli album più venduti del 1977, collocandosi al secondo posto in tutte le classifiche. The Stranger si aggiudicò due Grammy Award, uno come Disco dell’Anno e l’altro per la Canzone dell’Anno con “Just the Way You Are”, e fece conoscere quattro brani ormai entrati 32 Afro Blue; The Nearness Of You / Misty; I Remember Sky; Love For Sale; Softly As In The Morning Sunrise; Like A Lover; How High The Moon; You Taught My Heart To Sing; For All We Know Dianne Reeves è considerata una delle cantanti più carismatiche del panorama jazz internazionale fin dalla fine degli anni Ottanta. Legittima erede di Dinah Washington e di Carmen McRae (per quanto non sia ancora riuscita a ergersi fino alle inattingibili vette di Ella Fitzgerald e di Sarah Vaughan), la Reeves si è dimostrata una intensissima interprete di ballate e un’eccellente cantante di scat. Nel corso della sua luminosa carriera, la Reeves si è aggiudicata ben quattro Grammy per il Miglior Disco Jazz con gli album In the Moment - Live in Concert (2001), The Calling: Celebrating Sarah Vaughan (2002), A Little Moonlight (2003) e con la colonna sonora di Good Night and Good Luck (2006). «Ogni volta che si dedica al jazz, la Reeves riesce sempre a dare il meglio della propria arte. Questo disco della Blue Note ci offre la possibilità di apprezzarla in forma smagliante. Lo stile con cui la Reeves esegue brani come “Afro Blue” (di cui ci offre una lettura davvero memorabi- Columnsweb - Novembre 2012 le), “Love for Sale”, “Softly As in a Morning Sunrise”, “How High the Moon” e la celebre “You Taught My Heart to Sing” di McCoy Tyner si pone in linea con i più illustri classici del passato. In questo disco la Reeves è affiancata da una serie di musicisti di grande talento, comprendente tra gli altri i pianisti Billy Childs, Mulgrew Miller e Donald Brown, i contrabbassisti Charnett Moffett e Chris Severin e il batteristi Billy Kilson e Marvin “Smitty” Smith, ai quali si aggiungono diverse guest star come il vibrafonista Bobby Hutcherson, il sassofonista Greg Osby e il chitarrista Kevin Eubanks. Grazie al contributo di questi grandi musicisti, la Reeves appare più ispirata che mai. Caldamente raccomandato» (All Music Guide). BECK, BOGERT E APPICE BECK, BOGERT E APPICE Jeff Beck, chitarra e voce; Jimmy Greenspoon, pianoforte; Duane Hitchings, tastiere e pianoforte; Tim Bogert, basso; Carmine Appice, batteria e voce; Danny Hutton, corista SC-KE32140 (LP da 180 grammi) Barcode: 4260019714176 COLEMAN HAWKINS COLEMAN HAWKINS AND HIS ORCHESTRA Coleman Hawkins and His Orchestra PPCLP5181 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060149621608 Bean In Orbit; After Midnight; Hassle; Moodsville; Stalking Realizzato per la Crown Records nel 1960, questo imperdibile disco permise a Coleman Hawkins di dare un segnale forte e chiaro al mondo del jazz di quegli anni, anche grazie alla presenza di una band di altissimo livello comprendente il trombettista Thad Jones, il contrabbassista George Duvivier, il pianista e vibrafonista Eddie Costa e il batterista Osie Johnson. Una nuova eccellente addizione al raffinato catalogo jazz della Pure Pleasure, come sempre caratterizzata da una qualità sonora esemplare. Black Cat Moan; Lady; Oh To Love You; Superstition; Sweet Sweet Surrender; Why Should I Care; Lose Myself With You; Livin’ Alone; I’m So Proud Nella maggior parte dei casi, le grandi band degli anni Settanta non ebbero una carriera particolarmente lunga, un fatto che contribuirebbe a renderle ancora più interessanti. Questo discorso vale sicuramente per il trio anglo-americano formato da Jeff Beck, chitarrista di grande talento ma affetto da un inguaribile narcisismo, dal bassista Tim Bogert e dal batterista Carmine Appice. Nei primi mesi del 1970 l’inglese Beck decise di mettersi in contatto con i due musicisti americani per elaborare un progetto comune. Purtroppo questo progetto dovette essere rimandato di due anni a causa di un serio incidente automobilistico occorso a Beck che richiese lunghi tempi di recupero. Nel 1973 venne pubblicato il primo e unico album inciso in studio dal trio, che non solo esaltò l’energico stile chitarristico di Beck, ma mise anche in evidenza il talento di Bogert e di Appice. Il trio mise le sue notevoli qualità al servizio di tutti gli aspetti del rock’n’roll, spaziando dal brano dal sapore blues che apre il programma “Black Cat Moan”, proseguendo con le brillanti sonorità rock di “Lady” per finire con i toni sommessi della ballata “Oh To Love You” seguita da un gospel convincente sotto tutti i punti di vista come “Sweet and Surrender” e dagli incontenibili ritmi funk di “Lose Myself With You”. Il grande successo ottenuto da questo album fece credere a molti che il trio avesse la strada spianata per una lunga carriera, una previsione destinata però a non avverarsi in quanto l’anno successivo il lunatico Jeff Beck decise di sciogliere il gruppo. 33 Columnsweb - Novembre 2012 GEORGES BIZET SUITES DA CARMEN E L’ARLESIENNE FRANZ SCHUBERT OTTETTO D. 803 Orchestre de la Suisse Romande, E. Ansermet, direttore SC-SXL2037 (LP da 180 grammi) Barcode: 4260019714022 Ottetto di Vienna SC-SXL2028 (LP da 180 grammi) Barcode: 4260019714053 Strutturate con una sequenza di celebri motivi e di brani strumentali tratti dalle opere più in voga dell’epoca, le suites ottocentesche possono essere considerate le antesignane delle moderne compilation “Best of”. La Suite da Carmen fu assemblata dopo la morte di Bizet ed ebbe il merito di diffondere le immortali melodie di questo caposaldo dell’opera anche nelle sale da concerto. L’ouverture presenta una serie di temi brillanti e molto coinvolgenti, mentre l’aria del toreador è pervasa da un orgoglio ricco di vigore ed è seguita dall’inesorabile tema del destino, una melodia in tonalità minore che si fissa immediatamente nel cuore e nell’anima degli ascoltatori. Fin dal primo ascolto appare evidente che questa suite non è una semplice sequenza di brani slegati tra loro, ma la sintesi geniale della fervida fantasia di Bizet. Tutto quello che ci è rimasto dell’opera in cinque atti L’Arlésienne dopo il clamoroso fiasco con cui venne accolta la sua prima rappresentazione è costituito dalle musiche di scena, che Bizet orchestrò in maniera semplicemente strepitosa e diresse egli stesso ottenendo un brillante successo. Al pari della Suite da Carmen, questo lavoro si basa su una serie di melodie molto famose che il compositore francese orchestrò con il suo inconfondibile stile e l’Orchestre de la Suisse Romande diretta da Ernest Ansermet ci offre in un’interpretazione di sublime bellezza, esaltata dall’eccezionale qualità sonora della Speakers Corner. Il melodioso e gradevolissimo Ottetto in fa maggiore di Schubert riveste una grandissima importanza nell’ambito del repertorio romantico sia sotto l’aspetto storico sia sotto il profilo stilistico. In particolare, il suo organico, che accosta gli archi a tre strumenti a fiato, si avvicina molto allo spirito sia del gradevole divertimento sia della più contemplativa serenata. Il fatto che quest’opera commissionata a Schubert presenti evidenti assonanze con il celebre Settimino op. 20 di Beethoven sia nella successione dei movimenti sia nelle relazioni tonali non è affatto casuale, in quanto corrisponde a quanto era stato richiesto al grande compositore viennese. Schubert si misurò con l’inattingibile Titano di Bonn anche per un’altra ragione, in quanto con questo Ottetto mirava a «spianare la strada verso la composizione di una grande sinfonia», la cui forza drammatica e la cui struttura sono già presenti in nuce in questo lavoro. Formatosi all’ombra delle tradizioni musicali della capitale asburgica, l’Ottetto di Vienna rappresenta la formazione ideale per l’esecuzione di questo delizioso lavoro. Guidata da Willi Boskovsky, violinista che divenne famoso in tutto il mondo per aver diretto per molti anni i Wiener Philharmoniker nel tradizionale Concerto di Capodanno, questa formazione sfoggia un’agilità, un brio e una coesione veramente ammirevoli dalla prima all’ultima battuta. Il suono di ogni strumento balza fuori da questo vinile della Speakers Corner con una spontaneità e un’immediatezza che si collocano nel solco della migliore tradizione cameristica. 34 Columnsweb - Novembre 2012 OCDC GET THE BLESSING OCDC NALP177 (LP da 180 grammi) Barcode: 0797537117720 NACD170 (CD alto prezzo) Barcode 0797537117027 Quando uno ascolta i Phantom Limb viene istantaneamente trasportato in quel territorio musicale troppo spesso inesplorato che sta tra il country ed il vecchio R&B. La band si inoltra in una tradizione dove i due generi dividono il loro DNA musicale. Sono una sorta di The Staple Singers che si confrontano con The band nell’indimenticato capolavoro ‘The Last Walz’, una specia di Ray Charles che scalò le classifiche statunitensi al tempo del suo primo album country. Questo loro secondo album è a lungo atteso ed è il frutto di una lungo tour di concerti ed ha ricevuto recensioni entusiastiche dalla stampa musicale inglese. Prodotto a Los Angeles al Compound Studios, e masterizzato a Londra presso gli Studios di Abbey Road da Sean Magee, e stampato su vinile da 180 grammi per la gloria del suono analogico. Il disco contiene anche un bonus per il download in alta definizione. Disponibile anche su CD. Get The Blessing è un quartetto di jazz rock con base a Bristol in Inghilterra ed è attivo dal 2000. Si sono formati quando Jim Barr (basso) a Clive Deamer (batteria), che erano la sezione ritmica del gruppo trip hop dei Portishead, si è unito a Jake McMurchie (sassofono) e Pete Judge(tromba). Sino ad oggi hanno pubblicato tre album ed il loro primo sforzo ‘All is Yes’ ha vinto nel 2008 il BBC Jazz Award come miglior album. La loro musica è principalmente strumentale, sebbene nei loro album abbiano avuto ospiti cantanti (come Tammy Payne) e Deamer canti una versione vocale di ‘Bugs im Amber’. La versione in LP da 180 grammi contiene un bonus per scaricare l’album in digitale ad alta risoluzione. PHANTOM LIMB THE PINES Phantom Limb NALP167 (LP da 180 grammi) Barcode: 0797537116723 NACD166 (CD alto prezzo) Barcode 0797537116624 35 SERVIZIO NOVITÀ TUTTI I DISCHI IN ARRIVO NEL TUO NEGOZIO DI FIDUCIA Analogico: HIQLP024 HIQLP025 PPBST90264 SC-KE32140 SC-SXL2028 TESLP1473 MUDSACD2089 NACD166 NACD170 LINNCKD410 LINNCKD411 PPVER8643 Digitale: MDGSA1677 Uno dei più famosi album audiophile di tutti i tempi, finalmente di nuovo disponibile su vinile da 200 grammi stampato dalla Quality Record Pressings. Un disco che non deve assolutamente mancare nella collezione di ogni serio audiofilo Via Mazzarosa, 105 - 55100 Lucca Tel. 0583 581327 - Fax 0583 419115 [email protected] - www.soundandmusic.com Sound and Music Columnsweb - Novembre 2012