amistad - I.I.S. C. Beretta

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AMISTAD
“Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono
stati creati uguali, che sono stati dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra
questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità…”
Così incomincia la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, approvata il 4 Luglio 1776 dal
Congresso continentale e che è considerata l’atto fondativo della nazione. Fu poi il modello che seguirono i
rivoluzionari francesi quando promulgarono nel 1789 la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e
di altri documenti analoghi, fino alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, adottata nel 1948
dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
E’ questa l’essenza del sogno americano?
La Dichiarazione d’Indipendenza fu predisposta da una commissione composta da Benjamin Franklin, John
Adams, Roger Sherman, Robert Livingston e Thomas Jefferson. Jefferson ne fu con ogni probabilità
l’estensore.
Jefferson era un proprietario terriero della Virginia, arrivò
a possedere circa 600 schiavi; per molti anni ebbe come
concubina una schiava, che gli diede anche dei figli, ma
che lui non riconobbe mai come sua legittima consorte.
Eppure nella dichiarazione scrisse che la tratta degli
schiavi era “una guerra crudele contro la natura umana”.
Ma questa frase fu stralciata dal Congresso. Fra i
cinquanta membri del Congresso, dodici erano
proprietari di schiavi.
Così nei neonati Stati Uniti fu proibito ridurre uomini
liberi in schiavitù, ma non possedere uomini nati schiavi.
Solo nel 1865, dopo la fine della Guerra di Secessione, il
Congresso introdusse nella Costituzione il XIII
emendamento, che abolisce la schiavitù. Questo
emendamento avrebbe dovuto poi essere ratificato dai
singoli stati. Lo stato del Mississippi lo ha ratificato nel
2013. Un po’ in ritardo…
La Costituzione degli Stati Uniti d’America è considerata il
più limpido esempio di traduzione in atti legislativi dei
principi dell’Illuminismo. Non solo si affermano con forza
i diritti individuali e l’autonomia dei singoli stati che compongono la federazione, ma si cerca, attraverso
un complesso meccanismo istituzionale, di garantire la separazione e il reciproco controllo delle tre forme
del potere (esecutivo, legislativo e giudiziario), così come aveva teorizzato Montesquieu ne L’Esprit des Lois.
Eppure, come dirà John Quincy Adalms, figlio del secondo presidente degli Stati Uniti ed egli stesso sesto
presidente (uno dei protagonisti del film che stiamo per vedere), i tre poteri non risulteranno più divisi che i
rami di un unico arbusto.
Nel 1839 la Guardia marina americana intercetta al largo di Long Island, di fronte alle coste del
Connecticut, una nave, la Amistad, a bordo della quale sono presenti una cinquantina di uomini di colore e
tre bianchi, sudditi della regina di Spagna. Sono evidenti i segni di un ammutinamento. I neri chiedono di
tornare in Africa, loro terra d’origine, i bianchi ne rivendicano la proprietà, in quanto schiavi comperati
sull’isola di Cuba . Cosa decideranno i giudici degli Stati Uniti d’America?
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