TRASFORMAZIONI A ROMA p. 156 - 157 L’espansione di Roma nel Mediterraneo portò contatti con popolazioni diverse, nuove culture, in particolare quella greca, da cui appresero arte, letteratura, filosofia Dai greci i romani impararono uno stile di vita più raffinato e comodo Molti aristocratici criticarono però queste nuove abitudini che allontanavano i romani dalla loro vita semplice Sociale Politica Politica Sociale Le assemblee iniziano a perdere potere: ai Comizi partecipavano solo i residenti a Roma, inoltre con le continue guerre molti cittadini, che combattevano nell'esercito, erano lontani. Prendono sempre più potere gli uomini politici. Prende sempre più potere il Senato, che garantiva la continuità necessaria per gestire le nuove terre conquistate. Poteva intervenire su tutto e i senatoconsulti, cioè le sue deliberazioni, pur non avendo valore di legge erano vincolanti. Inoltre riceveva gli ambasciatori stranieri e inviava quelli romani, decideva sul numero e la distribuzione delle legioni e sul tributo da pagare per il loro finanziamento, infine su tutte le questioni più importanti finanziarie Aumenta il potere dei comandanti militari, che si erano visti prolungare i mandati a causa delle guerre lunghe e frequenti e acquistavano prestigio in caso di vittoria. Molti trattavano direttamente col nemico le condizioni di pace Economica Politica Nascita di un sistema monetario (IV - III sec. a. C.): prima si usavano rame rozzo o rame segnato con un'impronta. Le prime monete vennero coniate in area campana, proprio per l'influenza dellla Magna Grecia (320 a.C.) Aumento del territorio e delle ricchezze, ma soprattutto per l’aristocrazia senatoria che si spartiva il bottino di guerra e le terre conquistate. Difficoltà per i piccoli e medi proprietari terrieri che dovevano combattere a lungo e non avevano schiavi che lavorassero in loro assenza: spesso furono costretti a vendere i loro campi ai ricchi e trasferirsi in città, ma, poveri come divenivano, non avevano più il necessario per pagarsi l'armamento.Problema di reclutamento per l'esercito per l'aumento di nullatenenti PROLETARI, che avevano come unica ricchezza la prole, cioè i figli Molti braccianti si spostarono dalle campagne alle città: URBANESIMO. Si mantenevano con lavori occasionali, mettendosi al servizio dei ricchi o con le frumentazioni (distribuzioni gratuite di grano fatte dallo Stato) Nasce l'ordine equestre, cioè dei CAVALIERI. Avevano reddito sufficiente per combattere nelle prime centurie (cavalleria), ma non potevano entrare in senato perchè non avevano proprietà terriere. Dal III secolo alcuni cittadini ricevevano in appalto l'incarico di gestire le attività finanziarie e amministrative dell'impero. Gli appaltatori erano chiamati pubblicani e dovevano avere ingenti somme di denaro per assicurarsi l'appalto, poichè anticipavano allo stato le spese per i lavori o un acconto sulle tasse da riscuotere. Erano quindi ricchi, all'inizio cavalieri. Si trovarono spesso in contrasto con i senatori, soprattutto dopo il 218 a. C., anno in cui ai senatori fu vietata qualsiasi attività economica tranne quella agricola. Inoltre il Senato controllava le attività dei pubblicani. Schiavi Si creano latifondi (latus, ampio, fundus, campo) coltivati sempre più con il ricorso agli schiavi: il loro numero aumentò con le conquiste, tanto che divennero la base dell'economia romana. Costavano poco, dato che erano numerosi i nemici fatti prigionieri, poi uomini catturati dai pirati, i figli di schiavi. Erano considerati un oggetto di proprietà, privi di ogni diritto, ma le loro condizioni potevano essere molto diverse: alcuni facevano i precettori, altri lavori qualificati. Quelli che stavano peggio erano quelli che lavoravano nelle miniere. I latifondisti preferivano gli schiavi ai braccianti liberi perché costavano meno e n on dovevano svolgere il servizio militare Potevano essere liberati grazie a un atto del capofamiglia, confermato dal magistrato: divenivano così liberti.