guerra di secessione americana

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GUERRA DI SECESSIONE AMERICANA
LE PREMESSE
Dopo la loro formazione, gli USA avevano grossi problemi economici dovuti alla
formazione degli apparati statali che prima erano in mano all’Inghilterra. Gli USA, però,
erano molto pieni di risorse ed iniziarono un percorso di ripresa.
Tra le prime ordinanze ci fu quella del “Nord-Ovest”, quella che apriva alla formazione di
nuovi stati in Occidente. Era una strategia espansionistica e nel 1803 Thomas Jefferson
acquisì la Louisiana. In questa stessa logica espansionistica, è da sottolineare la dottrina
“Monroe”; essa prende nome dal presidente Monroe che, nel processo di indipendenza dei
territori del centro e sud America dalla Spagna e del Portogallo, aiutò questi stati.
Nel 1820 gli USA portarono avanti un processo di modernizzazione (si costruirono strade,
ponti, acquedotti, case, strutture) e di industrializzazione (nacquero le filature, le tessiture e
le industrie di cotone). Dopo il 1820 gli USA si democraticizzarono. Essi erano già nati
come una repubblica federale di stampo democratico ma lo portarono avanti: si estese il
suffragio e si consentì la partecipazione di più cittadini alla vita pubblica.
Nel 1845 gli USA dovettero fare una guerra per conquistare il Messico e da quell’anno
continuarono l’avanzata. Nel 1846 ci fu una grande migrazione di mormoni in fuga dalle
persecuzioni dall’Illinois allo Iuta. Questo meccanismo di espansione ebbe molti impatti
ambientali a causa delle massicce migrazioni. Le frontiere avevano una giustizia sommaria
e non vi giungeva il sistema efficiente centrale. L’espansione degli USA causò la distruzione
delle popolazione dei nativi americani con reclusione degli stessi nelle riserve (zone
“ghetti” dove venivano confinati gli Indios). Gli Indios erano abituati a condizioni di libertà
e non vivevano bene in tali riserve. Inoltre, l’alcool fece molti danni tra questi individui che
non ne erano avvezzi. Nel 1861 il Nord aveva già 21 milioni di abitanti. Nel sud ce n’erano
9 milioni e un numero cospicuo di essi era costituito da africani
LE CAUSE SCATENANTI
Una delle ragioni del conflitto era la schiavitù. Dal 1600 gli schiavi erano la maggiore fonte
di rendita di questi territori. Nel corso dei decenni, dopo la Costituzione americana, era
emerso il problema morale: gli USA proclamavano la libertà ma, di fatto, avevano degli
schiavi. Sul finire dell’Ottocento, poiché erano nato un ceto intellettuale, si discuteva sulla
legittimità di questa pratica. Per Jefferson bisognava abolire la schiavitù. Tuttavia, gli
schiavi erano talmente preziosi che furono varate leggi per la tutela della vita dello schiavo
negli interessi del proprietario.
Nel Nord c’erano un malcontento generale a proposito dell’esistenza della schiavitù.
Perché? Perché il Nord aveva tanti lavoratori dall’Europa e, inoltre, era industrializzato. Il
Sud, invece, aveva le piantagioni e voleva gli schiavi che le lavorassero. C’era una vera e
propria spaccatura sociale: i proprietari terrieri, che si sentivano nobili, non volevano
mescolarsi agli schiavi e volevano sfruttarli; gli industriali si sentivano superiori
moralmente. C’erano i progressisti dell’Unione (Nord) e i conservatori della Confederazione
(Sud).
Tuttavia, la questione degli schiavi aveva già visto alcuni tentativi di risoluzione quando nel
1850 si emanò la legge sugli “schiavi fuggitivi” (compromesso politico tra schiavisti e
abolizionisti); gli abolizionisti avrebbero abolito la schiavitù nei loro stati ma avrebbero
rimandato indietro gli schiavi fuggiti dagli stati schiavisti.
Gli schiavi non votavano ma erano contati nel numero degli abitanti (e quindi nella scelta
del numero dei rappresentanti per ogni stato). In questo modo, gli stati del Sud, avendo
più rappresentanti, potevano far mantenere la schiavitù.
Con la formazione di nuovi stati ci si chiedeva se essi sarebbero stati abolizionisti o
schiavisti. Così nel 1859 ci fu lo scontro tra due candidati al Senato: Lincoln, un
repubblicano, e Douglas, un democratico. Lincoln voleva che gli stati fossero tutti
abolizionisti; Douglas era antischiavista ma voleva lasciare la libertà di scelta agli stati
neonati. Nel 1859 perse contro Douglas ma vinse le elezioni presidenziali nel 1861.
GLI SCONTRI
Nel 1861 scoppiò la Guerra Civile Americana tra nordisti e sudisti. I primi esiti furono
scioccanti. Il Sud vinse le prime battaglie contro il Nord.
La guerra iniziò quando un contingente della Carolina del Sud abbandonò l’accademia e
federale e volle combattere per mantenere la schiavitù. Il Sud si autoproclamò
Confederazione e si scelse un nuovo presidente: Jefferson Delis. Egli non era un
separatista, cercava piuttosto un accordo con il Nord. Tuttavia, quando gli fu offerta questa
presidenza la accettò. Abraham Lincoln sosteneva di voler difendere l’unione degli USA.
Entrambi gli schieramenti pensavano di essere nel giusto e di essere gli interpreti della
costituzione. Nei primi combattimenti il Nord perse ma dopo le prime battaglie la guerra
divenne logorante. Nel 1863 gli USA sottoscrissero la coscrizione obbligatoria (leva) anche
per gli africani. Dopo 2 anni di guerre il Nord era avvantaggiato per l’approvvigionamento,
mentre il Sud portò avanti strategie belliche come l’attacco a sorpresa. Nel 1863 il generale
sudista Lee invase la Pennsylvania ma perse contro il Nord nella battaglia di Gettysburg.
La guerra continuò ad essere logorante e lo Stato iniziò ad espropriare i beni (una specie di
“comunismo di guerra”) e i soldati iniziarono a bruciare le risorse del nemico (ad esempio
Sherman nel Nord ordinò il rogo di Atlanta).
Nel 1865 l’esercito dell’Unione attaccò la Virginia perché era un crocevia dei confederati. Il
generale Lee si arrese e il generale Grent, del Nord, concesse la libertà a tutti i soldati del
Sud. Non fu umiliato l’esercito e alla fine vinse l’unione di tutti gli Stati. Nel 1865 gli stati
del Sud si arresero e poi Lincoln morì.
LE CONSEGUENZE POST-BELLICHE
Furono introdotti alcuni emendamenti che prevedevano l’abolizione della schiavitù e fu
consentita la cittadinanza afroamericana. I neri, infatti, non godevano tutti i diritti della
costituzione perché non erano considerati cittadini. Dopo gli emendamenti, però, i neri
non riuscivano a far valere così apertamente i loro diritti, in particolare nel Sud. I cittadini
della Confederazione se la rifacevano con i neri. L’Unione mandò anche i soldati affinché
fossero rispettati i diritti. Nel Sud nacquero anche gruppi paramilitari, che ostacolavano
l’esercito dell’Unione.
Prima dell’abolizione della schiavitù, in realtà, i neri stavano meglio perché erano tutelati
da leggi che ne impedivano l’uccisione o il danneggiamento.
Parimenti alla proclamazione dei diritti dei neri, ci fu un processo di ghettizzazione e di
isolamento degli stessi.
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