Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a Equazioni d’onda e loro soluzioni Le equazioni di Maxwell danno una descrizione completa delle relazioni tra i campi elettromagnetici, le cariche e le distribuzioni di correnti e costituiscono il modello matematico della teoria elettromagnetica. Speciali tecniche analitiche e numeriche forniscono procedimenti risolutivi, senza incrementare o modificare la struttura fondamentale delle equazioni di Maxwell sulle quali sono basate, ciò fa comprendere la loro importanza e potenzialità. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 1 Equazioni d’onda e loro soluzioni Attraverso le equazioni di Maxwell si definiscono: V potenziale elettrico scalare e A potenziale magnetico vettoriale. La conoscenza dei due potenziali in funzioni delle sorgenti (cause) di campo ρ e J , consente di definire in qualunque punto tutte le altre grandezze grandezze elettromagnetiche a queste legate (effetti). M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 2 In generale risultano applicabili le equazioni d’onda non omogenee. Esse si riducono alle equazioni di Poisson nel caso di campi statici : equazioni d’onda non omogenee ⇒ ∂2 A ∇ A − µε 2 = − µ J ∂t 2 ∂ 2V ρ ∇ V − µε 2 = − ∂t ε 2 soluzione e. di Poisson ⇒ µ0 J A= dv' ∫ 4 π V' R ⇒ 1 ρ V= dv' ∫ 4 πε0 V' R V potenziale elettrico scalare e A potenziale magnetico vettoriale. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 3 Equazioni d’onda e loro soluzioni Ci si propone ora di studiare: le soluzioni delle equazioni d’onda non omogenee considerando • prima il caso più semplice di un campo elettromagnetico generato da una carica elementare puntiforme ρ(t) ∆v' al tempo t, • estendendo poi il procedimento al caso più generale di una distribuzione di cariche qualsiasi, sommando gli effetti di tutte le cariche elementari in una regione data. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 4 Soluzione delle equazioni d’onda per potenziali Si vuole determinare la soluzione della equazione non omogenea per il potenziale scalare: 2 ∂ 2V ρ ∇ V − µε 2 = − ∂t ε Per fare ciò si consideri da prima la soluzione per il caso di una carica elementare puntiforme al tempo t, ρ(t) ∆v' localizzata nell’origine degli assi. z P(x,y,z) Per la simmetria sferica della carica puntiforme R é conveniente considerare le coordinate sferiche, ρ(t) y così che il potenziale V dipende solo dalla dv’ coordinata della distanza R e dal tempo t. x M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 5 V soddisfa la seguente equazione omogenea per tutti i punti, fatta eccezione per l’origine, dove è localizzata la carica elementare: z P(x,y,z) 1 ∂ ⎛ 2 ∂V ⎞ ∂ 2V ⎜R ⎟ − µε 2 = 0 R 2 ∂t R ∂R ⎝ ∂R ⎠ ρ(t) y dv’ x Se si introduce una nuova variabile U(R,t) legata a V dalla 1 relazione: V(R,t) = U (R,t ) R si ottiene una espressione più semplice detta equazione d’onda omogenea unidimensionale: 2 2 ∂ U ∂ U − µε 2 = 0 2 ∂R ∂t M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 6 Si può dimostrare per sostituzione diretta che ogni funzione f di: (t − R µε ) o di (t + R µε ) due volte differenziabile, é una soluzione della equazione d’onda omogenea unidimensionale, quindi si ha: U(R,t) = f(t − R µε ) Questa equazione rappresenta un’onda che viaggia nella direzione radiale R con velocità u = 1/ µε . M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 7 U(R,t) = f(t − R µε ) Poiché ∆t = ∆R µε = ∆R/u, con u = 1/ µε è velocità di propagazione, la funzione per, R+∆R e t+ ∆t é : [ ] U(R+ ∆R,t+ ∆t)= f t + ∆t − (R + ∆R) µε = [ ] ( ) = f t + ∆R µε − R − ∆R µε = f t − R µε . quindi la funzione traslando al variare del tempo (all’aumentare di R e di t), conserva la sua forma. Si può quindi scrivere: 1 1 V(R,t) = U ( R , t ) = f(t − R / u). R R M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 8 Per determinare la funzione specifica f(t-R/u), si ricorda che il potenziale V dovuto a una carica puntiforme statica q = ρ ( t )∆v' nell’origine, pari a: ρ(t)∆v' ∆V ( R ) = 4πεR Quindi si adatta questo modello matematico per tener conto del ritardo R/u con cui si sente l’effetto della densità di carica ρ , alla distanza R, in modo che sia soddisfatta anche l’espressione: 1 ∆V(R,t) = f(t − R/u) R 1 ρ(t − R / u )∆v' Ottenendo che: ∆V(R , t ) = ∆f (t − R / u ) = R 4 πεR Da cui il potenziale V dovuto a una distribuzione di carica in un volume V’, tenendo conto del tempo di propagazione dell’effetto sarà: 1 ρ (t − R / u ) V ( R, t ) = dv ' 4πε V ' R ∫ M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 9 Questa equazione é chiamata equazione del potenziale scalare ritardato: V ( R,t ) = 1 4πε ∫ V' ρ(t − R/u ) dv' R [V ] essa infatti denota che il potenziale scalare V alla distanza R dalla sorgente e al tempo t, dipende dal valore della densità di carica all’istante precedente (t-R/u), ossia é richiesto un tempo R/u perché l’effetto della densità di carica ρ sia sentito alla distanza R. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 10 Mentre la funzione di (t+R/u) non può essere una soluzione fisica, ma solo una soluzione matematica perché é impossibile che l’effetto della densità di carica sia sentito in un punto distante dalla sorgente prima che sia presente in un punto in prossimità della sorgente (non causalità). M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 11 Analogamente si deduce la soluzione della equazione dell’onda non omogenea per il potenziale magnetico A vettoriale detta equazione del potenziale vettore ritardato: µ J(t − R/u ) A(R,t ) = dv' 4 π V' R ∫ M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a ⎡ Wb ⎤ ⎢⎣ m ⎥⎦ 12 Riassumendo le equazioni del potenziale scalare ritardato e del potenziale vettore ritardato sono rispettivamente uguali a : 1 V(R, t ) = 4πε ∫ V' ρ(t − R/u ) dv' R µ J(t − R/u ) A(R,t ) = dv' 4 π V' R ∫ [V] ⎡ Wb ⎤ ⎢⎣ m ⎥⎦ Le grandezze del campo elettromagnetico si ottengono dalle espressioni di A e di V differenziando in funzione della variabile (t-R/u), ritardata nel tempo. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 13 In base alle considerazioni fatte si deduce che é richiesto un certo tempo per la trasmissione delle onde elettromagnetiche, perché si sentano gli effetti delle cariche e delle correnti variabili nel tempo in punti distanti da queste. Nel modello approssimato quasi statico: •si trascura l’effetto del ritardo temporale e •si assume una risposta istantanea. Tale modello è assunto implicitamente nella trattazione dei problemi circuitali. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6a 14