La Commissione vieta l acTuisizione del controllo di

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Bruxelles, 10 ottobre 2001
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Il progetto di acquisizione di Legrand da parte di Schneider è stato notificato alla
Commissione il 16 febbraio scorso e la seconda fase dell'inchiesta approfondita è
stata avviata il 30 marzo 2001. L'offerta pubblica di scambio, annunciata da
Schneider il 15 gennaio 2001, si è conclusa il 25 luglio per cui Schneider detiene ora
il 98% circa delle azioni di Legrand.
L'operazione avrebbe avuto ripercussioni innanzitutto sulla concorrenza nel settore
delle attrezzature elettriche di bassa tensione, vale a dire l'insieme dei sistemi
utilizzati per la distribuzione di elettricità e il controllo dei circuiti elettrici nelle
abitazioni, negli uffici o nelle fabbriche. Si tratta di un comparto che include una
vasta gamma di prodotti che vanno dai quadri elettrici di distribuzione, alle prese e
agli interruttori, passando per i supporti per i cavi.
L'indagine della Commissione ha consentito di evidenziare sovrapposizioni
sostanziali tra le attività di Schneider e di Legrand sui mercati dei quadri elettrici
(quadri di distribuzione e quadri terminali nonché i loro componenti, dove la quota
combinata di mercato avrebbe oscillato tra il 40% e il 70% a seconda dei paesi), del
materiale elettrico (in particolare le prese e gli interruttori e il relativo materiale di
fissazione, con una quota combinata variabile tra il 40% e il 90%), di determinati
prodotti ad uso industriale (pulsanti per l'industria e trasformatori a bassa tensione)
ovvero di prodotti destinati ad impieghi più specifici (ad esempio l'illuminazione di
sicurezza).
In Francia l'operazione in oggetto avrebbe creato problemi particolarmente seri per
la quasi totalità dei prodotti interessati, consentendo il più delle volte un
rafforzamento della posizione dominante. Schneider e Legrand sono di gran lunga i
due principali operatori sul mercato francese e l'indagine della Commissione ha
chiaramente dimostrato quanto sia illusorio sperare in uno sviluppo significativo a
breve e a medio termine dell'attività dei concorrenti esteri. Oltre a ciò sono stati
individuati problemi di concorrenza anche in Danimarca, Spagna, Grecia, Italia,
Portogallo e Regno Unito.
Allo scopo di porre rimedio ai problemi di concorrenza evidenziati, Schneider ha
presentato alla Commissione una prima serie di impegni, in data 14 settembre
scorso, termine ultimo per l’inoltro.
Tuttavia è emerso, in particolare a seguito dell'inchiesta e del test di mercato
effettuati dai servizi della Commissione, che questi primi impegni non consentivano
di ripristinare condizioni di concorrenza effettiva.
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Scaduto il termine del 14 settembre, la Commissione non poteva accettare i
cosiddetti impegni "dell'ultimo minuto", se non a condizione di poter determinare
immediatamente, senza ombra di dubbio, che tali impegni consentivano il ripristino
delle condizioni di concorrenza. Il 24 settembre Schneider ha presentato dei nuovi
impegni che tuttavia non risolvevano alcuni seri dubbi in merito alla capacità
concorrenziale delle imprese oggetto della proposta di dismissione, in particolare
per quanto riguardava l'accesso alla distribuzione in Francia e i rischi economici
connessi alla separazione effettiva delle imprese dal resto del gruppo cui facevano
capo. In ogni caso non è stato possibile chiarire entro i termini previsti alcune
incertezze fattuali dovute al fatto che si trattava di proposte dell'ultimo minuto.
Infine le proposte di Schneider non fornivano alcuna soluzione effettiva per un
certo numero di mercati geografici e/o del prodotto, sui quali erano stati rilevati
alcuni problemi di concorrenza.
«La conclusione negativa del presente caso dimostra la necessità assoluta che,
già nelle fasi iniziali di un'operazione di concentrazione che suscita evidenti
problemi di concorrenza, le parti coinvolte integrino nel progetto una riflessione sui
rimedi possibili e avviino senza ritardo i colloqui con le autorità responsabili per la
concorrenza», ha dichiarato il commissario Mario Monti, aggiungendo: «Una simile
precauzione servirà ad evitare che vengano presentati rimedi dell'ultimo minuto
che, per la loro stessa natura, possono essere inadeguati e dar luogo ad
incertezze che non possono essere dissipate nel breve lasso di tempo restante. »
Il presente veto deve essere inquadrato nel contesto più generale di un'operazione
mirante a combinare due imprese di uno stesso Stato membro con l'obiettivo di
dare vita ad un "campione nazionale". Operazioni di tal genere possono essere
autorizzate solo a condizione che sussistano, o vengano rapidamente ripristinate,
condizioni di concorrenza effettiva che consentano soprattutto di garantire livelli di
prezzo equi per i consumatori. Per alcuni dei progetti di concentrazione di questo
tipo già esaminati dalla Commissione, come ad esempio nel caso TotalFina e Elf,
un’autorizzazione è stata resa possibile in seguito alle garanzie apportate da
rimedi sostanziali; in altri casi, come nel caso Volvo/Scania o nel presente, tale
soluzione non è risultata possibile.
Considerate le circostanze particolari venutesi a creare a seguito dell'acquisizione
già effettiva da parte di Schneider della quasi totalità delle azioni di Legrand, la
Commissione si dichiara disponibile ad esaminare le modalità pratiche per
ripristinare la concorrenza effettiva.
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