GESU` E LE FIGURE DI CRISTO AL CINEMA

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GESU' E LE FIGURE DI CRISTO AL CINEMA
La teologia cristiana contemporanea ricerca ciò che significa per Dio il fatto di ritrovarsi oggi
sotto forme umane associate all’ordinario, al banale a ciò che sembra senza interesse.
I manuali scolastici utilizzati dai teologi che parlano della natura contemporanea non sono dei
trattati di seconda mano, ma, opere viventi di artisti che sanno mettersi in contatto delle sorgenti
dell’immaginazione creativa. Sono espressioni artistiche che costituiscono la prima forma
d’esperienza contemporanea per esprimere la fede.
Il Cinema è un arte giovane iniziata all’inizio del ventesimo secolo e dominata da due temi : La
Bibbia e la pornografia. I soggetti o i temi biblici hanno prestato rispettabilità a questa nuova
forma dell’arte.
Una prima stella a brillare al cinema è stato GESU’ di NAZARETH (Rappresentazione di Gesù
al cinema, di W. Telford).
Le figure di Gesù al cinema presentano Gesù in modo realistico o stilizzato.
Il modello realista descrive Gesù come si pensa che è stato nel suo tempo storico, per esempio
Gesù in un film come la più grande Storia mai raccontata (1965) e nella Passione di Gesù
(2003).
Il modo stilizzato presenta Gesù nei contesti contemporanei o volutamente irreali, come Gesù
nel film Gesù Superstar (1973) e Godspell (1973)...
Il modo di presentare “realista“ si fa un’interpretazione fondamentale della Scrittura, mentre la
presentazione stilizzata può essere giudicata troppo forzata. (Il Cristo e L’Anti-Cristo, di P.
Malone).
Un buon e utile metodo per la ricerca teologica consiste a identificare e ad analizzare storie di
vita, di persone diverse che hanno desiderato vivere Cristo nella loro vita : donne, uomini e
bambini, santi, e martiri, religiosi, preti e vescovi; clowns, pazzi e dementi e anche animali e
creature immaginarie come gli“ hobbits “(personaggi delle fiabe dei bimbi) criminali, alcolici,
poliziotti e banditi armati.
La figura di Cristo non è né Gesù né il Cristo, ma piuttosto un’ombra, una debole luce o un
riflesso di Lui. Il Cristo è stato un essere pienamente umano, la figura di Cristo può essere
debole, dubbia e anche peccatrice (Edward Scissorhands, de P. Malone).
Rappresentare il Cristo è una tecnica letteraria che gli autori utilizzano per trovare dei paragoni
tra i personaggi e Gesù.
Il Cristo della Bibbia.
Le figure di Cristo sono spesso dei martiri, che si sacrificano per ideali più grandi di loro stessi.
Nella letteratura post-moderna, il tema della resurrezione è spesso abbandonato, lasciandoci
con l’immagine di un martire che si sacrifica per un bene più grande.
Sovente si vedono figure di Cristo che spiegano la loro vita in maniera da portarci alla
crocifissione: questa tecnica si rimarca nei film più che nella letteratura.. (Enciclopedia
Wikipedia)
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La Sacra Scrittura riconosce un gran numero di figure di Cristo: il servitore sofferente d’Isaia,
Isacco portato al sacrificio, Giona, il patriarca Abramo, e Mosè che fa uscire il suo popolo dalla
schiavitù.
Gesù stesso per parlare di sé adopera delle figure : Il Buon Pastore, la Via, la Verità, l’Acqua
Viva… Come Lloyd Baugh SJ rimarca nel suo libro “Dipingere il divino, le dimensioni della “
figura di Cristo “ in un film si possono scoprire in molti modi. Hanno delle misteriose origini e
possono attirare un gruppo di discepoli che istruiranno, formeranno e salveranno se questi
stessi saranno perseveranti nella missione.
Una figura di Cristo responsabilizza all’ideale della giustizia e spesso penetra in una comunità
dove sono commesse delle ingiustizie contro un popolo. C’è anche l’elemento drammatico e il
conflitto che si viene a stabilire tra il protagonista e qualche figura di autorità, o qualche figura
più prossima di autorità, come quella che sperimenta Gesù con le autorità religiose giudee.
Sottile e delicato che sia, una delle dimensioni più profonde della figura di Cristo al cinema è la
rappresentazione della preghiera, dell’unione con Dio nella preghiera, dei momenti d’intimità
con Dio. Ci sarà un’esperienza parallela di Gesù Cristo nella sua passione, morte e
resurrezione.
Molti cineamatori che non sono dei credenti e che non accettano la figura di Cristo. Nonostante,
molti di essi utilizzano le figure di Cristo, consciamente e inconsciamente nelle loro opere. Molte
culture attraverso il mondo hanno assorbito il Vangelo nella loro coscienza, nella loro
immaginazione e nel loro linguaggio.
Al cinema, Gesù è divenuto una figura universale e la sua Vita, la sua morte e la sua
resurrezione sono divenuti simboli di esperienze umane..
Un esempio da rimarcare è quello del maxista Pier Paolo Pasolini nel film "il Vangelo secondo
san Matteo" (verso il 1964) il quale ha ricevuto l’approvazione ufficiale della Chiesa cattolica,
come rappresentazione la più autentica di Gesù.
La sincera ricerca dell’agnostico può essere una valida posizione, partendo da essa si può fare
la ricerca, riflettere in maniera artistica sull’avvenimento di Cristo, creando una figura di Cristo
(riprodurre il divino, di Lloyd Bough Sj).
Sfortunatamente, la figura di Cristo, elemento cinematografico post-moderno non è ancora
apprezzato dagli spettatori dei film, dai critici e dagli educatori. Per il futuro questo può essere
un buon mezzo per l’educazione religiosa, approfondendo il giudizio che noi abbiamo riguardo
alla nostra fede, questo può essere molto promettente.
Blinda Salazar, fmm
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Un esempio di lista parziale di film utilizzati delle figure di Cristo :
Figure femminili di Cristo Teresa di Lisieux ( 1986 ) ;
Il banchetto di Babette ( 1988 ) ;
L’ultima possibilità ( 1995 ) ;
Film di animazione, film di fantascienza, senza personaggi umani Alla ricerca di Némo ( 2003 );
Narnia : Le Lion, la Sorcière e l’armonia magica ( 2005 ) ;
Il Signore degli anelli ( Trilogie 2001- 2003 )
Altri film : Ben-Hur ( 1946 ) ;
Un Uomo per l’eternità ( 1966 ) ;
Gandhi ( 1982 ) ;
Jésus de Montréreal ( 1989 ) ;
Romero ( 1989 ) ;
Cuore valoroso ( 1995 ).
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