“CHIRURGIA MINITRAUMATICA CON L`UTILIZZO DI

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© Dr.ssa Martina Giachini per DENTCARD
“CHIRURGIA MINITRAUMATICA CON L’UTILIZZO DI PIEZOSURGERY”
Le tecniche di chirurgia orale si sono
sviluppate e modernizzate in modo
molto rapido negli ultimi decenni. Tra
le varie metodologie esistenti,
solitamente la chirurgia ossea ha
preferito
gli
strumenti
rotanti
motorizzati
dove
è
necessaria
l’asportazione e la modellazione di
tessuti duri, come la corticale ossea o il
tessuto dentale. I motori elettrici o
pneumatici generalmente utilizzati
offrono una buona precisione ed
efficacia di taglio a scapito di un
elevato riscaldamento della zona
interessata,
che
deve
essere
copiosamente irrigata con soluzione
fisiologica. Inoltre, gli strumenti
motorizzati riducono notevolmente la
sensibilità
tattile
dell’operatore.
Durante queste operazioni il livello di
attenzione di quest’ultimo deve quindi
essere massimo onde evitare lo
sconfinamento della punta dello
strumento in zone considerate a
rischio, soprattutto quando sono
richieste manovre molto delicate,
come la protezione dell’integrità della
membrana del seno mascellare o del
canale mandibolare, ove decorre il
nervo alveolare inferiore.
Negli ultimi 10 anni è stato studiato
l’utilizzo degli ultrasuoni per le
manovre di osteotomia (asportazione
parziale di osso) e odontomia
(asportazione di denti o residui
dentari) piuttosto che per la detartrasi,
grazie
all’introduzione
del
piezosurgery ,una nuova tecnica
chiamata anche "trapano elettronico
intelligente".
Con questa metodica si possono
eseguire interventi sia ossei che
dentali con estrema delicatezza in
quanto sia il clinico che il paziente
hanno la sensazione di sentire solo
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delle vibrazioni ultrasoniche molto
simili a quelle di una semplice igiene
orale. Invece di ruotare e vibrare (nota
distintiva tipica dei trapani canonici), la
caratteristica di questo strumento, che
lo rende unico, è quella di eseguire
delle oscillazioni con frequenze diverse
capaci di ridurre l’attrito e rendere più
soft la seduta.
Per questo e altri motivi il Piezosurgery
ha la caratteristica di essere
minimamente invasivo,
proprio
perché, se il medico durante un
intervento con il trapano classico
incontra un sito osseo particolarmente
difficile ed è costretto ad aumentare
la forza e la pressione necessarie e/o a
prendere uno strumento più tagliente
(ed in questo caso il paziente
percepisce sia l’aumento della
pressione che della forza esercitata dal
dentista), in questo caso, in
automatico, è il dispositivo a forzare la
potenza di oscillazione, lasciando
pertanto inalterata la sensazione sul
paziente di estrema fluidità. La
massima
efficienza
di
questo
strumento,
infatti,
si
ottiene
utilizzandolo alla massima potenza e
con
la
minima
pressione
dell’operatore, riducendo i rischi di
surriscaldamento e i danni alle
strutture molli. In questo modo
l’intervento non solo sarà percepito
meno invasivo, ma avrà una guarigione
favorevole con ridotti disagi postoperatori. Tanto è vero che,
attualmente, le innovazioni apportate
ai primi modelli hanno permesso una
larga diffusione del Piezosurgery,
ampliandone l’applicazione in chirurgia
endodontica (devitalizzazioni con
tecnica
retrograda,
ovvero
apicectomie), chirurgia implantare e
preimplantare, incrementi verticali ed
espansioni di cresta (carenza di osso
sia in altezza che in spessore),
estrazioni di denti anchilosati (“saldati”
all’osso in quanto devitalizzati da
tempo e/o inclusi), lateralizzazione e
trasposizione del nervo mandibolare
(spostamento della struttura nervosa
da
preservare
finalizzato
all’inserimento di impianti), nonché
chirurgia ortodontica (allineamento di
denti ed arcate dentarie) e maxillofacciale.
In parodontologia gli ultrasuoni così
concepiti hanno conosciuto un
potenziamento dell’utilizzo che ne
veniva fatto, in modo diverso, già da
tempo per la rimozione di tartaro
sopra e sottogengivale, macchie
superficiali,
lavaggio
di
tasche
parodontali, scaling, root planning
(levigatura radicolare) e allungamenti
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di corona clinica, procedure di
ostectomia
e
osteoplastica
(asportazione e rimodellamento ossei)
che richiedono una rimozione attenta
di piccole quantità di osso vicino alle
radici .
E’ pertanto evidente come questo
macchinario
appartenga
alle
innovazioni
tecnologiche
appositamente studiate per ridurre i
disagi post-operatori al paziente. La
filosofia con cui si è sviluppata la
Chirurgia Ossea piezoelettrica si basa
infatti su due concetti fondamentali
della microchirurgia ossea:
1) minima invasività chirurgica, che
determina una favorevole guarigione
tissutale ed una riduzione dei disagi
per il paziente rispetto alle tecniche
tradizionali;
2) predicibilità chirurgica che aumenta
l’efficacia terapeutica. Infatti il facile
controllo intraoperatorio ed il taglio
preciso e selettivo garantiscono una
favorevole risposta dei tessuti con
risultati chirurgici certi ed eccellenti.
Il Piezosurgery è uno strumento che
permette dunque di svolgere in
sicurezza atti chirurgici molto delicati,
grazie alla precisione di taglio e
all’inefficacia sui tessuti molli
(fondamentale per tutelarli ed
evitarne la compromissione quando si
lavora in loro vicinanza!).A questo si
aggiungano i vantaggi offerti dalla
capacità di mantenere un campo
operatorio esangue, dettaglio non
trascurabile quando ci si trova a
operare in porzioni ossee profonde
con residui radicolari di dimensioni
ridotte (estrazioni complesse, impianti
in siti posteriori con scarsa visibilità
ecc.)
La lentezza di taglio, che
rappresentava un problema agli inizi
dell’utilizzo di questo apparecchio,
viene ormai bypassata con l’utilizzo di
inserti sempre più taglienti sui vari tipi
di tessuto, permettendo di sfruttare i
numerosi vantaggi e la qualità di
questo strumento soprattutto se
impiegato in ausilio e perfezionamento
degli strumenti rotanti tradizionali.
Rispetto all’uso esclusivo di questi
ultimi, l’intervento con il connubio con
il Piezosurgery risulta essere, per il
paziente, un’esperienza meno
rumorosa e, soprattutto, meno
traumatica. Inoltre, permettendo una
guarigione ottimale, ha la caratteristica
di ridurre il gonfiore e il disagio postoperatori tipico dell’intervento
tradizionale. Con il Piezosurgery è
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possibile ridurre l’impatto sui tessuti
molli, garantendo ottimi risultati
funzionali ed estetici e minimizzando il
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rischio di danni e complicanze postoperatorie.
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