Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani ([email protected]) Discriminazione di prezzo • Introduzione • Tipologie di discriminazione • Prezzi non lineari • Altre forme di autoselezione dei consumatori • Discriminazione di prezzo e intervento dell’Autorità Antitrust Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Introduzione • Si parla di discriminazione di prezzo quando: ! Lo stesso bene è venduto a prezzi diversi senza che la differenza di prezzo rifletta una differenza nel costo di produzione p1 MC1 " > ⇒ discriminazione di prezzo p2 MC2 ! ! Obiettivo della discriminazione di prezzo è estrarre la maggiore quantità possibile della disponibilità del singolo consumatore a pagare, sotto forma di ricavi e profitti per il venditore • La discriminazione di prezzo consente di superare l’inefficienza allocativa del monopolio Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Esempi: • Abiti sartoriali • Professionisti • Artigiani • Tariffe elettriche diverse per clienti residenti e non residenti • Tariffe APEX sui voli • Tariffe Last minute • Pricing to market (l’impresa pratica prezzi differenti per lo stesso bene in diversi mercati) • Carta verde, offerte su viaggi internazionali per under 26 • Offerte 3x2 al supermercato • Biglietti dello stadio ridotti per donne e bambini • Biglietti del cinema ridotti per studenti e anziani • Prezzi diurni e notturni differenziati (o tra giorni lavorativi e weekend) per parcheggi, servizi di elettricità, telefonici, ecc. • Tariffe telefoniche con scatto alla risposta e tariffazione a secondi effettivi • Tariffe telefoniche con soglia di minuti di conversazione, sms, traffico internet Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Arbitraggio e discriminazione • In un mercato perfettamente competitivo vige la legge del prezzo unico ! se lo stesso bene è venduto a prezzi diversi, un agente può acquistare al prezzo basso e rivendere a quello alto (arbitraggio) • La discriminazione di prezzo è possibile se non è possibile questo arbitraggio, ovvero non si sviluppa un mercato secondario del bene: ! informazione imperfetta (gli operatori non sono perfettamente informati circa le differenze di prezzo) ! costi di transazione elevati " non è più conveniente l’attività di arbitraggio ! rivendita illegale o fisicamente impossibile (es. servizi) Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Tipologie di discriminazione di prezzo (classificazione basata sulle informazioni di cui dispongono le imprese circa le preferenze dei consumatori cioè circa la loro disponibilità a pagare) • 1° grado: discriminazione perfetta (prezzi personalizzati) • 2° grado: ventaglio di offerte e autoselezione (menu pricing); prezzi non lineari • 3° grado: segmentazione del mercato (group pricing) Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Discriminazione di 1° grado (perfetta) • Se il monopolista stia pratica un prezzo unico ( p = p M e Q = q M ) • CS = B; PS = A " BS = A + B p pM Domanda B A C c qM qD Q • Con discriminazione di prezzo perfetta Q = q D , CS = 0 e PS = A + B + C Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Un monopolista applica a ciascuna unità di prodotto venduta il prezzo massimo che ciascun consumatore è disposto a pagare. Viene quindi estratto l’intero surplus del consumatore sotto forma di profitti ! Efficienza allocativa: quantità venduta = quantità di concorrenza perfetta ! CS = 0! " tutto il surplus è trasferito all’impresa (efficienza vs. equità) ! Poco frequente perché richiede informazione perfetta sulla disponibilità a pagare degli individui (es. vendita di navi e aeroplani; consulenze; ) ! In realtà il PS = (A + B + C) – D, dove D è il costo per discriminare i prezzi ! Se D > B + C al monopolista NON conviene discriminare ! Se D < B + C al monopolista conviene discriminare ! Ma se C < D < (B + C) la discriminazione NON aumenta il BS Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Discriminazione di 2° grado • Le imprese hanno informazioni sulle preferenze dei consumatori, ma non sono in grado di osservarle individualmente (autoselezione dei consumatori) ! Es. tariffe APEX: offerte su voli che comprendano il sabato notte nel luogo di destinazione " discriminazione tra viaggi per turismo (elasticità più alta) rispetto ai viaggi d’affari (NB: la caratteristica non è direttamente osservabile e la discriminazione si basa sull’autoselezione del consumatore) Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Prezzi non lineari • Si parla di discriminazione di 2° grado anche quando il prezzo dipende dalla quantità acquistata, ma non dall’identità dei consumatori (es. 3x2, tariffe con soglie). Comunque si tratta sempre di autoselezione del consumatore • Un caso particolare sono i prezzi non lineari, come le tariffe in due parti: ! una parte fissa, f (canone) ! una parte variabile in base alla quantità acquistata, p " il prezzo unitario diminuisce all’aumentare della quantità acquistata ! Es. tariffe con o senza canone/soglia traffico Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Prezzo unico e tariffa in due parti • Supponiamo che il monopolista stia praticando un prezzo unico ( p = p M e q = q M ) p pM Domanda B A C c qM qD Q • Come può aumentare i profitti grazie all’introduzione di un canone fisso? Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Tariffa a due stadi f = CS ( p ) • Se p = p M ⇒ CS ( p M ) = B • Se p = c ⇒ CS ( c ) = A + B + C π ( p ) = ( p − c ) D ( p ) + f = ( p − c ) D ( p ) + CS ( p ) = W ( p ) ⇒ se il venditore può usare una tariffa a due stadi e tutti i consumatori hanno la stessa domanda, allora il prezzo (la parte variabile) che massimizza i profitti lordi è lo stesso che massimizza il benessere totale ⇒ la tariffa a due stadi ottimale deve prevedere p = c Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • ⇒ L’introduzione di una tariffa a due stadi: 1) aumenta i profitti da A ad A+B+C 2) aumenta il surplus totale da A+B a A+B+C (l’output è aumentato, come richiede l’efficienza allocativa) 3) aumenta il CS lordo da B a A+B+C ( p = c ) 4) riduce il CS netto (CS-f) da B a zero (tutto il surplus lordo dei consumatori è catturato dal monopolista tramite f) ⇒ Come in discriminazione perfetta: efficienza allocativa, ma CS nullo (tradeoff tra efficienza allocativa e benessere dei consumatori) Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Consumatori eterogenei • Tipi di consumatori diversi (diversa intensità di uso del bene) ! Tipo 1: bassa intensità ! Tipo 2: alta intensità " CS1(p) < CS2(p) per ogni livello di p • Se il venditore potesse identificare separatamente i due tipi di consumatori " p = MC per entrambi e f1 = CS1 ( p ), f 2 = CS2 ( p ) • Ma questo non potrebbe funzionare perché tutti sceglierebbero la tariffa più bassa Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Soluzione ottimale: ! Tipo 1 (bassa intensità): f1 = CS1 ( p1 ); p1 > c (la soluzione non è efficiente) ! Tipo 2 (alta intensità): p2 = c ; f1 < f 2 < CS2 ( p2 ) (il venditore non è in grado di assorbire l’intero surplus " il minor profitto per il venditore è la “rinuncia” necessaria per poter indurre i consumatori all’autoselezione) • NB: sono i consumatori a scegliere la tariffa • Esempio: tariffe ADSL Flat / tariffe a consumo Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Discriminazione di 3° grado (group pricing) • Le imprese sanno che certe caratteristiche osservabili dei consumatori sono correlate con la loro disponibilità a pagare (elasticità della domanda) " l’impresa può segmentare il mercato fissando prezzi diversi a gruppi diversi (selezione dei consumatori effettuata dal venditore) • Possibili segmentazioni: ! Localizzazione geografica (pricing to market o discriminazione spaziale dei prezzi) ! Età (es. sconti agli anziani) ! Occupazione (es. sconti agli studenti) Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Massimizzazione dei profitti • Ipotesi: un monopolista vende lo stesso bene a 2 gruppi (es. donne e uomini o residenti in due paesi differenti) " 2 funzioni di domanda diverse, osservabili da parte dell’impresa • Funzione di profitto: π ( p1 , p2 ) = p1 D ( p1 ) + p2 D ( p2 ) − C ⎡⎣ D ( p1 ) + D ( p2 )⎤⎦ – La massimizzazione dei profitti richiede la determinazione simultanea di p1 e p2 ottimali (o equivalentemente di q1 e q2) " MR1 = MR2 = MC " ⎛ ⎛ p ⎛ 1 ⎞ 1 ⎞ 1 ⎞ ⎛ 1 ⎞ p1 ⎜ 1 − ⎟ = p2 ⎜ 1 − ⎟ = MC " 1 = ⎜ 1 − ⎟ ⎜ 1 − ⎟ p2 ⎝ ε 2 ⎠ ⎝ ε1 ⎠ ⎝ ε1 ⎠ ⎝ ε 2 ⎠ 𝜀! > 𝜀! " 𝑝! < 𝑝! Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Implicazioni • Per massimizzare il profitto, il venditore deve praticare un prezzo più basso nel mercato dove l’elasticità della domanda è più alta • Questo può spiegare ad esempio: ! perché il prezzo di esportazione di un prodotto può talvolta essere più basso del prezzo sul mercato domestico ! prezzi più bassi per chi ha (presumibilmente) reddito più basso (elasticità più alta), es. giovani under 26, studenti • Questo tipo di discriminazione di prezzo può ridurre il surplus totale Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo p p Q Guadagno di benessere sociale p Q Q Perdita di benessere sociale Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Altre forme di autoselezione dei consumatori • Classi di prodotti • Vendite collegate • Beni durevoli Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Classi di prodotti – Es. prima e seconda classe nei treni, aerei " offerta di diverse combinazioni qualità-prezzo tale da indurre i consumatori ad autoselezionarsi in base alla loro disponibilità a pagare: • diversa qualità può implicare costi diversi di produzione … • … ma esistono casi estremi in cui l’impresa deve addirittura sostenere un costo addizionale per abbassare la qualità (al fine di realizzare una discriminazione fra consumatori)! • In questo caso il confine tra discriminazione di prezzo e differenziazione di prodotto è molto sottile Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Vendite collegate ! Bundling puro: prodotti venduti solo congiuntamente " o l’intero pacchetto o niente (es. distributori di film) ! Bundling misto: prodotti acquistabili come pacchetto oppure anche separatamente (es. produttori di macchine per fotocopie) – Es.: vendita del programma Microsoft Office " Excel, Word, PowerPoint, Access e Micr. Mail acquistabili tutti insieme ad un prezzo notevolmente inferiore alla somma dei prezzi delle singole applicazioni (nel 1993: 750$ contro 2060$) Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Disponibilità a pagare N. Utenti Word Excel Scrittore 40 50 0 Contabile 40 0 50 Generalista 20 30 30 • Vendita separata di Word e Excel a 50€ " Ricavi = 50*80 = 4000€ • Vendita separata di Word e Excel a 30€ " Ricavi = 30*120 = 3600€ • Vendita separata di Word e Excel a 50€ + pacchetto (W+E) a 60€ " Ricavi = 50*80 + 60*20 = 5200€ " Offrendo diverse versioni dello steso prodotto, o diverse combinazioni di prodotti collegati, un’impresa può essere in grado di discriminare tra diversi tipi di consumatori Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Beni durevoli: • Elemento essenziale nella decisione di acquisto è il “quando” " discriminazione di prezzo intertemporale • Selezione dei consumatori più impazienti (maggior disponibilità a pagare) • Es. acquisto di un PC o di un auto " i prezzi di un nuovo prodotto sono alti e tendono a scendere col tempo • Una strategia di discriminazione di questo tipo potrebbe non essere profittevole a causa dei rinvii strategici negli acquisti da parte dei consumatori … • … per sfuggire a questa trappola, i venditori possono impegnarsi a non ridurre i prezzi in futuro Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo Discriminazione di prezzo e intervento dell’Autorità Antitrust • Discriminazione di prezzo => Trade-off tra equità (maggiore con prezzi uniformi) e accessibilità del bene ad un numero elevato di acquirenti (efficienza allocativa garantita dalla discriminazione perfetta) ! Se il problema della distribuzione del reddito non è considerato molto importante => la perfetta discriminazione è socialmente desiderabile ! Ma se la distribuzione dei benefici tra imprese e consumatori, come pure tra diversi tipi di consumatori, è considerata importante => si dovrebbe proibire la discriminazione di prezzo Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia Discriminazione di prezzo • Autorità antitrust " ha il compito di valutare caso per caso • L’Autorità Antitrust in Europa ha spesso dato molto peso all’obiettivo di evitare la segmentazione su base nazionale del mercato europeo, mentre negli USA le motivazioni (specie in passato) sono risultate legate soprattutto alla protezione delle piccole imprese più che alla max del benessere sociale Corso di Economia Industriale – prof. Davide Castellani – Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Economia