Analisi Matematica I Calcolo differenziale Calcolo differenziale Test di autovalutazione 1. Sia f : R → R iniettiva, derivabile e tale che f (1) = 3, f ′ (1) = 2, f ′ (3) = 5. Allora (a) (f −1 )′ (3) = (b) (f −1 )′ (3) = (c) (f −1 )′ (1) = (d) (f −1 )′ (1) = 1 5 1 2 1 2 1 3 2. Sia f : R → R una funzione derivabile in 0 tale che f (0) = 1, f ′ (0) = 3, e sia g(x) = xf (x) + f (−x). Allora, necessariamente (a) g è derivabile in 0 e g ′(0) = −2 (b) g è derivabile in 0 e g ′ (0) = 2 (c) g non è derivabile in 0 (d) g è derivabile in 0 e g ′ (0) = 0 3. La funzione f (x) = sin(πx) (a) ha periodo 2π (b) ha tre intersezioni con la retta y = x (c) ha immagine [−π, π] (d) ha come tangente in 0 la retta y = x c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 4. La seguente curva 0 1 1 è parte del grafico della funzione: (a) f (x) = ln(1 − 4|x|) 1 (b) f (x) = 1 + 2 x −1 x (c) f (x) = 2 x −1 (d) f (x) = −|x|ex √ 5. La funzione f (x) = 3 x(1 + ex ) (a) è dispari (b) è derivabile su R (c) è limitata (d) ha un punto a tangente verticale 6. Sia f : R → R una funzione strettamente crescente, che ammette la retta y = 10 come asintoto orizzontale destro. Allora necessariamente (a) il numero degli zeri di f è uguale a 1 (b) il numero degli zeri di f è maggiore di 1 (c) se f (−2) > 0, allora non ci sono zeri (d) f può avere al più uno zero c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 7. Sia f : R → R una funzione derivabile in x = 0 e tale che f (0) = 0, f ′ (0) = 0. Allora, necessariamente (a) f (x) ammette un minimo locale in x = 0 (b) f è costante su R (c) f (x) = o(x) per x → 0 (d) f (x) ∼ x per x → 0 8. In x = 0 la funzione f (x) = sin x |cos x| (a) è continua ma non derivabile (b) è derivabile (c) non è né continua né derivabile (d) ha un punto angoloso 9. Sia f una funzione derivabile e con derivata prima strettamente positiva in tutti i punti interni al suo dominio. Allora (a) f non ha punti di massimo o di minimo (b) f è strettamente crescente nel suo dominio (c) f è suriettiva (d) f non ammette punti di flesso a tangente orizzontale 10. Sia data la funzione f (x) = x2 ex . Allora (a) non ha asintoti (b) ha minimo assoluto (c) ad essa si può applicare il Teorema di Rolle nell’intervallo [−1, 1] (d) è invertibile ex . Allora |x| − 1 (a) ha un punto di minimo relativo 11. Sia data la funzione f (x) = (b) non ha punti a tangente orizzontale (c) ha un punto di max relativo in x0 = −1 (d) ad essa si può applicare il Teorema di Lagrange in [− 21 , 31 ] c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 12. Sia data la funzione f (x) = x2 + 1 per x 6= 2 , 0 per x = 2 . Allora (a) ad essa si può applicare il Teorema di Lagrange in [0, 2] (b) è derivabile su R (c) non è continua in x = 0 (d) ha un punto di minimo assoluto c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 1. Sia f : R → R iniettiva, derivabile e tale che f (1) = 3, f ′ (1) = 2, f ′ (3) = 5. Allora (a) (f −1 )′ (3) = (b) (f −1 )′ (3) = (c) (f −1 )′ (1) = (d) (f −1 )′ (1) = 1 5 1 2 1 2 1 3 RISPOSTA ESATTA: (b) Se f (x0 ) = y0 e f ′ (x0 ) 6= 0, si ha (f −1 )′ (y0 ) = 1 f ′ (x0 ) . 1 Pertanto, poiché f (1) = 3 e f ′ (1) = 2, se ne deduce che (f −1 )′ (3) = , e quindi 2 (b) è vera mentre (a) è falsa. Le risposte (c) e (d) non sono deducibili dai dati del quesito, perché non si conosce per quale valore di x0 si ha f (x0 ) = 1. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 2. Sia f : R → R una funzione derivabile in 0 tale che f (0) = 1, f ′ (0) = 3, e sia g(x) = xf (x) + f (−x). Allora, necessariamente (a) g è derivabile in 0 e g ′(0) = −2 (b) g è derivabile in 0 e g ′ (0) = 2 (c) g non è derivabile in 0 (d) g è derivabile in 0 e g ′ (0) = 0 RISPOSTA ESATTA: (a) Applicando le regole di derivazione del prodotto e di composizione di funzioni, si ha che g(x) è derivabile in un intorno di x = 0 e g ′ (x) = f (x) + xf ′ (x) − f ′ (−x) . Pertanto si ha g ′ (0) = f (0) + 0f ′ (0) − f ′ (0) = 1 − 3 = −2 . c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 3. La funzione f (x) = sin(πx) (a) ha periodo 2π (b) ha tre intersezioni con la retta y = x (c) ha immagine [−π, π] (d) ha come tangente in 0 la retta y = x RISPOSTA ESATTA: (b) La funzione f (x) = sin(πx) ha periodo (minimo) T = immagine [−1, 1]. Dunque (a) e (c) sono false. 2π = 2, e ha per π Poiché, per x → 0, si ha sin(πx) ∼ πx, la funzione f (x) ha come tangente in x = 0 la retta y = πx, e dunque la (d) è falsa. La funzione f (x) ha sicuramente un’intersezione in x0 = 0 con la retta y = x. Inoltre ne ha un’altra x1 , con x1 ∈ 21 , 1 : infatti f 12 = 1 > 21 , mentre f (1) = 0 < 1. Poiché f è dispari, per simmetria esiste una terza intersezione x2 , con x2 ∈ −1, − 21 . Non possono esistere altre intersezioni, perché, per x > 1, la retta y = x assume valori maggiori di 1, mentre la funzione f (x) è sempre minore di 1. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 4. La seguente curva 0 1 1 è parte del grafico della funzione: (a) f (x) = ln(1 − 4|x|) 1 (b) f (x) = 1 + 2 x −1 x (c) f (x) = 2 x −1 (d) f (x) = −|x|ex RISPOSTA ESATTA: (a) Dal grafico assegnato si osserva che f (x) è pari; dunque le risposte (c) e (d) sono da scartare (la f (x) della (c) è dispari, mentre quella della (d) non ha simmetrie). Si osserva inoltre che f (x) in x = 0 ha un punto angoloso, e quindi f (x) non è derivabile in x = 0; pertanto la risposta (b) è errata, in quanto f (x) = 1 1+ 2 è derivabile in x = 0. x −1 Invece f (x) = ln(1 − |x|) non è derivabile in x = 0: infatti f−′ (0) = lim− x→0 mentre ln(1 + x) f (x) − f (0) = lim− = 1, x→0 x−0 x f (x) − f (0) ln(1 − x) = lim− = −1 . x→0 x→0 x−0 x Dunque il grafico della funzione (a) coincide con quello assegnato. f+′ (0) = lim+ c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I 5. La funzione f (x) = Calcolo differenziale √ 3 x(1 + ex ) (a) è dispari (b) è derivabile su R (c) è limitata (d) ha un punto a tangente verticale RISPOSTA ESATTA: (d) La funzione non è dispari perché f (−x) = √ 3 −x(1 + e−x ) 6= −f (x). La funzione non è limitata perché lim f (x) = +∞. x→+∞ La funzione non è derivabile in x = 0 e quindi su R. Infatti: √ 1 x 3 (1 + e ) + xex ; f ′ (x) = √ 3 2 3 x poiché lim f ′ (x) = +∞, f (x) non è derivabile in x = 0, che è un punto a x→0 tangente verticale. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 6. Sia f : R → R una funzione strettamente crescente, che ammette la retta y = 10 come asintoto orizzontale destro. Allora necessariamente (a) il numero degli zeri di f è uguale a 1 (b) il numero degli zeri di f è maggiore di 1 (c) se f (−2) > 0, allora non ci sono zeri (d) f può avere al più uno zero RISPOSTA ESATTA: (d) Essendo f (x) strettamente monotona, se è continua può avere al massimo uno zero (ne ha esattamente uno se assume anche valori negativi). Anche se non è continua vale un ragionamento analogo, a caura della monotonia della funzione. Dunque le risposte (a) e (b) sono false, mentre la risposta (d) è vera. La risposta (c) è falsa: la funzione f (x) potrebbe avere uno zero in un punto x0 < −2. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 7. Sia f : R → R una funzione derivabile in x = 0 e tale che f (0) = 0, f ′ (0) = 0. Allora, necessariamente (a) f (x) ammette un minimo locale in x = 0 (b) f è costante su R (c) f (x) = o(x) per x → 0 (d) f (x) ∼ x per x → 0 RISPOSTA ESATTA: (c) La funzione f (x) = x3 fornisce un controesempio che mostra la falsità delle risposte (a) e (b). f (x) = f ′ (0) = 0 (si ricordi x→0 x la definizione di derivata di f (x) nel punto x = 0); quindi (c) è vera mentre (d) è falsa. Per controllare le risposte (c) e (d), calcoliamo lim c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 8. In x = 0 la funzione f (x) = sin x |cos x| (a) è continua ma non derivabile (b) è derivabile (c) non è né continua né derivabile (d) ha un punto angoloso RISPOSTA ESATTA: (b) In x = 0, la funzione |cos x| è derivabile: infatti, per x ∈ [− π2 , π2 ], la funzione | cos x| coincide con la funzione cos x; pertanto f (x) è derivabile in x = 0, in quanto prodotto di due funzioni derivabili in x = 0. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 9. Sia f una funzione derivabile e con derivata prima strettamente positiva in tutti i punti interni al suo dominio. Allora (a) f non ha punti di massimo o di minimo (b) f è strettamente crescente nel suo dominio (c) f è suriettiva (d) f non ammette punti di flesso a tangente orizzontale RISPOSTA ESATTA: (d) Infatti, se f ′ (x) > 0 , necessariamente f ′ (x) 6= 0 e dunque non esistono punti a tangente orizzontale (e quindi neppure flessi a tangente orizzontale). Per il Teorema di Fermat, la funzione f non ha punti di massimo o minimo interni al suo dominio, ma potrebbe averli agli estremi (si pensi, ad esempio alla funzione f (x) = arcsin x). Dunque (a) è falsa. Il fatto che f ′ sia strettamente positiva, non implica che f sia strettamente crescente, se il dominio di f non è un intervallo. Si pensi ad esempio alla funzione f (x) = − x1 . Pertanto (b) è falsa. La suriettività di una funzione non è legata al segno della sua derivata. Si consideri come controesempio la funzione f : [−1, 1] → R definita da f (x) = arcsin x. Dunque (c) è falsa. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 10. Sia data la funzione f (x) = x2 ex . Allora (a) non ha asintoti (b) ha minimo assoluto (c) ad essa si può applicare il Teorema di Rolle nell’intervallo [−1, 1] (d) è invertibile RISPOSTA ESATTA: (b) Infatti si ha f (x) ≥ 0 e f (x) = 0 se e solo se x = 0; dunque il punto x = 0 è un punto di minimo assoluto. La risposta (a) è errata, perché lim f (x) = 0 e quindi f ha un asintoto x→−∞ orizzontale sinistro. La risposta (c) è falsa, perché f (−1) 6= f (1). Poiché f è continua, f è invertibile se e solo se è strettamente monotona. Dallo studio del segno di f ′ (x) = xex (x + 2), si ricava che esistono due intervalli in cui f è strettamente crescente e un intervallo in cui è strettamente decrescente. Dunque la risposta (d) è errata. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale ex . Allora |x| − 1 (a) ha un punto di minimo relativo 11. Sia data la funzione f (x) = (b) non ha punti a tangente orizzontale (c) ha un punto di max relativo in x0 = −1 (d) ad essa si può applicare il Teorema di Lagrange in [− 21 , 31 ] RISPOSTA ESATTA: (a) Calcoliamo la derivata di f , tenendo conto che ex , se x < 0, x 6= −1 , −x − 1 f (x) = ex , se x ≥ 0, x = 6 1, x−1 e pertanto ′ f (x) = −xex (x + 1)2 , se x < 0, x 6= −1 , ex (x − 2) , se x > 0, x 6= 1 . (x − 1)2 Dunque f ′ (x) < 0 se 1 < x < 2, mentre f ′ (x) > 0 se x > 2. Pertanto f è monotona decrescente nell’intervallo (1, 2) mentre è crescente in (2, +∞). Poiché f ′ (2) = 0, il punto x = 2 risulta un punto di minimo relativo a tangente orizzontale. Dunque la risposta (a) è esatta mentre la risposta (b) è errata. Il punto x0 = −1 non fa parte del dominio di f (la retta x = −1 è un asintoto verticale), dunque la risposta (c) è errata. Il Teorema di Lagrange non si può applicare a f nell’intervallo − 12 , 31 in quanto f non è derivabile in x0 = 0. c 2006 Politecnico di Torino Analisi Matematica I Calcolo differenziale 12. Sia data la funzione f (x) = ( x2 + 1 per x 6= 2 , 0 per x = 2 . Allora (a) ad essa si può applicare il Teorema di Lagrange in [0, 2] (b) è derivabile su R (c) non è continua in x = 0 (d) ha un punto di minimo assoluto RISPOSTA ESATTA: (d) La funzione f (x) in x = 2 non è continua (ha un punto di discontinuità eliminabile), pertanto non è derivabile; dunque la risposta (b) è errata. La funzione è continua in x = 0, perché x2 + 1 è continua. Non si può applicare ad f il Teorema di Lagrange in [0, 2] perché f non è continua nel punto x = 2; si può vedere tracciando il grafico di f che non esiste nessun punto x0 ∈ (0, 2) in cui la tangente al grafico di f sia parallela alla congiungente i punti A = (0, 1) , B = (2, 0). Il punto x = 2 è un punto di minimo assoluto per f : ∀x ∈ R , f (x) ≥ f (2) = 0. c 2006 Politecnico di Torino