Pink Floyd I Pink Floyd sono una rock band britannica formatasi nella seconda metà degli anni ‘60 che, nel corso di una lunga carriera, riscrisse le tendenze musicali della propria epoca diventando uno dei gruppi più importanti della storia. Lo stile musicale che meglio rappresenta la maggior parte della loro opera, caratterizzata da testi filosofici, esperimenti sonori, grafiche innovative e spettacolari concerti, è il rock progressivo. Si tratta di un genere rock sviluppatosi soprattutto negli anni ‘70 il cui nome descrive la progressione del rock dalle sue radici blues ad un livello maggiore di complessità. Uno degli obiettivi del rock progressivo è, infatti, quello di dare alla musica una finalità estetica rendendola a tutti gli effetti una vera opera d’arte. È per questo che si tratta di un genere colto, che richiama continuamente la musica classica e la musica jazz, pur essendo generalmente eseguito con gli strumenti tipici del rock. Formazione del gruppo e primi anni (1965–1968) I Pink Floyd si formarono a Londra nel 1965, dall’incontro di Syd Barrett con una band (“The Tea Set”) di studenti dellʹIstituto Politecnico di Architettura della capitale britannica formata da Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright e Bob Klose. Quando, però, scoprono che il proprio nome è già usato da unʹaltra band, Syd Barrett propose “The Pink Floyd Sound” (unione dei nomi di due musicisti blues: Pink Anderson e Floyd Council) che poi col tempo divenne, per l’appunto Pynk Floyd. Bob Klose abbandonò ben presto il gruppo, lasciando Barrett alla voce e alla chitarra, Waters al basso, Wright alle tastiere e Mason alle percussioni. Alla fine del 1966 la band fu invitata a contribuire alla colonna sonora del documentario Tonite Letʹs All Make Love in London di Peter Whitehead, operazione, questa, che contribuì ad accrescere la popolarità del gruppo. Da questo momento, infatti i loro brani entrarono regolarmente nelle hit parade dell’epoca fruttando ai Pink Floyd le prime apparizioni in TV. Il 5 agosto 1967 uscì il loro primo disco The Piper at the Gates of Dawn, album considerato il primo esempio di musica psichedelica britannica; un disco definito da alcuni critici come uno dei migliori album di debutto della storia del rock. Con questo lavoro i Floyd furono i primi a utilizzare atmosfere di stampo fantascientifico, aprendo di fatto le porte alla stagione dello space rock. La band sperimentò, sempre in questo periodo, i primi light show, coinvolgendo il pubblico con la proiezione di immagini, diapositive e lʹimpiego massiccio di un efficace impianto luci, destinato, nel tempo, ad essere potenziato e perfezionato. Con lʹavvento della popolarità, lo stress e soprattutto lʹabuso di droghe cominciarono a minare la salute mentale di Barrett e nel gennaio del 1968 lʹamico David Gilmour si unì alla band per aiutarlo a suonare e cantare dal vivo. Il comportamento di Syd divenne tuttavia presto insostenibile: sempre più frequentemente estraniato e assente dalla realtà, capitava spesso che nel bel mezzo di un concerto cominciasse a guardare nel vuoto o decidesse di scordare la chitarra senza alcun motivo. La band decise, quindi, di far a meno di lui: lʹultimo concerto al quale Syd prese parte ebbe luogo il 20 gennaio 1968 a Hastings. Formazione classica (1968–1979) ‐ Psichedelia e ricerca Con lʹuscita di Barrett, Gilmour, Waters e Wright si divisero sia il compito di voce solista sia l’impegno compositivo. A Waters si devono composizioni in stile jazzistico con testi complessi e simbolici. Di Gilmour sono, invece, i brani di matrice prevalentemente blues. Wright, dal canto suo, si impegnò sul fronte della composizione tastieristica. Questa collaborazione alla pari negli anni, però, venne progressivamente meno portando Waters, alla fine degli anni settanta, al ruolo di figura centrale, relegando gli altri membri a posizioni marginali. A Saucerful of Secrets (1968) è il lavoro in cui compare la maggior quantità di esperimenti sonori nella discografia dei Pink Floyd: rumori elettronici, oscillatori e urli primitivi di Waters caratterizzano le tracce dellʹalbum. Nello stesso anno i Floyd scrissero anche alcuni pezzi per la colonna sonora del film The Committee di Peter Sykes. Il disco Ummagumma continuò il discorso intrapreso con i lavori precedenti, caratterizzato da esperimenti sonori in perfetto stile psichedelico. La struttura è molto particolare, in quanto si tratta di un album doppio: il primo disco fu registrato dal vivo il 27 aprile 1969 al Mothers Club di Birmingham e il 2 maggio al Manchester College of Commerce di Manchester. Il secondo disco, invece, contiene cinque brani, ognuno composto da un singolo componente del gruppo. Sebbene lʹaccoglienza della critica non fosse delle migliori, il disco fece entrare i Floyd nella top 100 per la prima volta, vinse il disco dʹoro nel febbraio del 1974 e il disco di platino nel marzo del 1994. In questo periodo la band partecipò anche alla colonna sonora del film Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni. Il Rock progressivo Atom Heart Mother (1970) determinò un punto di svolta nel percorso artistico dei Pink Floyd, che abbandonarono la psichedelia per abbracciare il rock progressivo. La partecipazione di unʹintera orchestra e la collaborazione con il compositore Ron Geesin rendono lʹomonima title track un punto di riferimento importante nel mondo del progressive. Il nome, deciso allʹultimo minuto, trae ispirazione da un articolo di giornale riguardante una donna con un pacemaker che era riuscita a partorire. Celeberrima anche la copertina, con una mucca che pascola in un prato e divenuta una delle più famose nella storia del rock. La prima parte del disco è interamente occupata dallʹomonima suite lunga oltre 23 minuti (per gruppo rock e orchestra) frutto di un lavoro collettivo derivato per la gran parte da improvvisazioni in studio. A Ron Geesin, pioniere della musica sperimentale in Gran Bretagna, si deve lʹorchestrazione, che conferisce un carattere epico alla traccia. Il secondo lato del disco contiene una traccia per ogni componente del gruppo, oltre che una traccia conclusiva, Alanʹs Psychedelic Breakfast, un brano stravagante composto da rumori di un uomo che prepara e consuma una colazione allʹinglese, con parti strumentali di sottofondo. Nonostante lʹalbum rappresentasse una rottura con il passato e sia tuttora considerato uno degli album più difficili allʹascolto, esso ottenne un risultato discografico molto positivo, il migliore fino a quel momento: numero 1 in Gran Bretagna e numero 55 negli USA. Tali risultati permisero alla band di intraprendere il primo tour in America. Tra il 1970 ed il 1975 il Pink Floyd Sound assunsee una conformazione definitiva, frutto della mescolanza degli stili di Gilmour, Waters e Wright. Fu in questo periodo, infatti, che i Pink Floyd vendettero milioni di dischi in ogni parte del mondo. Meddle (1971) è il preludio a tutto questo: Echoes, una suite di oltre 23 minuti che riempie il secondo lato del vinile e che continua il discorso iniziato da Atom Heart Mother, è definita da Waters come «sonic poem», ed è considerato da molti fan il capolavoro del gruppo. Nello stesso anno il regista Stanley Kubrick chiese al gruppo di poter utilizzare le musiche di Atom Heart Mother per il film Arancia meccanica, ma la proposta venne rifiutata per timore di una pubblicità negativa. Nel 1972 i Pink ricevettero lʹofferta di girare un film‐ concerto: Pink Floyd: Live at Pompeii, girato dal regista Adrian Maben e ambientato nellʹanfiteatro romano di Pompei. Il video è un passaggio notevole nella carriera del gruppo soprattutto per gli effetti audio‐visivi utilizzati. La consacrazione del prisma Uscito il 24 marzo del 1973, The Dark Side of the Moon vendette 45 milioni di copie in tutto il mondo, diventando il terzo album più venduto di tutti i tempi. Rimase per ben 741 settimane (circa 14 anni, record tuttora imbattuto) nella classifica Billboard 200 dellʹomonima rivista musicale americana, dalla quale uscì soltanto negli anni ottanta. Il disco, suonato in concerto già dal 1972 propone una musica concettuale alla quale si affiancano testi dal profondo contenuto filosofico e di riflessione sulla condizione umana, cosa che caratterizzerà la restante carriera del gruppo. Mentre dal punto di vista musicale collaborarono tutti e quattro i componenti, i testi furono scritti interamente da Waters. Gli argomenti trattati riguardano vari aspetti della natura umana: Speak to Me e Breathe parlano della nascita e dellʹinfanzia; Time affronta il tema dellʹinvecchiamento e del soverchiante e rapido approssimarsi della morte; The Great Gig in the Sky esplora pensieri religiosi e di morte; Money si burla dellʹavidità e del consumismo; Us and Them si riferisce al conflitto, allʹetnocentrismo e al fatto che ciascuno ritenga se stesso sempre dalla parte della ragione; Brain Damage guarda alle malattie mentali; infine, Eclipse, ultimo brano dellʹalbum, afferma il libero arbitrio e la casualità degli eventi. Lʹuso di tecniche di registrazione avanzate da parte di Alan Parsons e di effetti sonori di forte impatto fecero del disco unʹopera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, sicuramente la più celebre e per molti la migliore dei Pink Floyd. La copertina, creata da Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis, è una delle più conosciute della storia del rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un prisma colpito da un raggio di luce bianca che si scompone. Ripetere il successo di Dark Side non sarebbe stato facile, per tale motivo i Floyd pensarono inizialmente di produrre un album totalmente diverso dal precedente, al fine di evitare il più possibile un paragone tra i due lavori, che difficilmente si sarebbe concluso a favore del nuovo arrivato: Household Objects, un esperimento musicale eseguito suonando oggetti comuni, ad esempio elastici e bicchieri, come se fossero strumenti musicali, venne però accantonato presto. Il nuovo album, suonato con strumenti tradizionali, è intitolato invece Wish You Were Here . Pubblicato il 15 settembre 1975, il disco tratta il tema dellʹassenza: la mancanza di umanità nellʹindustria discografica e, soprattutto, lʹassenza di Syd Barrett. Lʹalbum raggiunse la posizione numero uno sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, con grande plauso della critica. Il 9 luglio 1975, durante le registrazioni dellʹalbum negli Abbey Road Studios, comparve Syd Barrett, che i membri del gruppo riconobbero solo dopo diversi minuti. Dʹaspetto molto ingrassato, alla richiesta di spiegazioni egli rispose: «Ho acquistato un grande frigorifero in cucina, e ultimamente sto mangiando molta carne di maiale». Il muro di Waters La crescita della popolarità coincise con lʹaccentuarsi di contrasti allʹinterno del gruppo, in particolare tra Waters e Gilmour. Da ciò scaturì la predominanza di Waters sugli altri membri: se negli ultimi due lavori, infatti, la sua influenza era rilevabile prevalentemente nei testi, con Animals anche lʹintera idea dellʹalbum fu del bassista. Le tematiche proposte da Waters, che caratterizzarono anche i successivi due lavori, erano ricorrenti: la morte del padre nella seconda guerra mondiale, la crudeltà dellʹindustria discografica, lʹindividualismo e lʹalienazione nella società moderna, oltre alla critica verso alcune personalità politiche del tempo, in particolare Margaret Thatcher e Mary Whitehouse. Lʹalbum, pubblicato nel 1977, raggiunse la posizione numero 2 in patria e la numero 3 oltreoceano sebbene alcuni critici lo descrivessero come «noioso e cupo». Il disco è pervaso dallʹidea che le persone si possano dividere in tre categorie, maiali, pecore e cani, richiamando il tema orwelliano sviluppato in La fattoria degli animali. Ad ognuna delle tre specie è dedicata una traccia dellʹalbum. Questo lavoro è il più influenzato da temi politici nella discografia floydiana e le critiche al capitalismo e, in minor parte, alla religione sono spesso palesi. Lʹicona dellʹalbum è il Pink Floyd pig, un gigantesco maiale gonfiabile che compare nella copertina del disco, fotografato mentre vola sopra la Centrale Elettrica di Battersea. Nel 1978, a causa di problemi legali, la band fu costretta a lasciare il Regno Unito per un anno. Waters, però, nel frattempo aveva iniziato a lavorare a due progetti: The Pros and Cons of Hitch Hiking e The Wall. Il primo diverrà un album solista del bassista, mentre il secondo sarà un altro successo discografico per i Pink Floyd. The Wall è unʹopera rock concepita fin dalla genesi come album, film e spettacolo dal vivo. Lʹalbum uscì il 30 novembre 1979 ed il brano Another Brick in the Wall (Part 2) raggiunse la posizione numero 1 delle classifiche. Lʹopera tratta i temi della solitudine e dellʹassenza di comunicazione dovute alla presenza di un muro (in inglese, appunto, wall) posto tra le persone: tale barriera è costruita dalla società moderna, la cui critica era stata sviluppata anche nel precedente album. Alla fine dellʹopera il muro cade, lasciando spazio ad un messaggio positivo e di speranza: «Soli o a coppie | quelli che davvero ti amano | camminano su e giù fuori dal muro». Questi concetti sono presentati attraverso la storia di una rockstar di nome Pink, nella quale si distingue chiaramente la figura di Waters, che per le cause sopracitate costruisce il muro che lo separa dalle altre persone e che lo porta alla follia, dal quale si libera solo dopo una sorta di processo mentale (The Trial) che lo condanna, e che conduce allʹabbattimento del muro. Lʹera di Waters (1979–1985) ‐ Espulsione di Wright e successo di The Wall Durante le fasi finali della registrazione del disco, Waters espulse dalla band Wright, che resterà relegato al ruolo di semplice turnista a causa (a detta di Waters) dello scarso impegno e della dipendenza dalla cocaina. Mason, nel suo libro Inside Out: A Personal History of Pink Floyd, afferma che Waters, in realtà, fu spinto dal rifiuto del tastierista di interrompere le proprie vacanze prima del tempo per rientrare in studio. Dallʹalbum fu tratto un film, scritto da Waters, diretto dal regista Alan Parker ed interpretato da Bob Geldof nel ruolo del protagonista. Intitolato Pink Floyd The Wall (1982) riscosse un notevole successo: quasi 15 milioni di dollari al botteghino negli Stati Uniti. Il film ripercorre grossomodo la traccia dellʹalbum e, privo di dialoghi, affianca alle scene girate delle animazioni create da Gerald Scarfe. The Final Cut Nel 1983 il predominio di Waters sugli altri componenti è totale: The Final Cut ne è il risultato. Lʹalbum ripercorre strade già ampiamente sviluppate nei precedenti due lavori, aggiungendo alcuni temi più attuali, come la partecipazione della Gran Bretagna alla guerra delle Falkland o il timore di una guerra nucleare. Richard Wright non prese parte allʹalbum e al suo posto vi sono Michael Kamen e Andy Bown. La copertina dellʹalbum non contiene testo, mentre sul retro si legge soltanto: «The Final Cut – A requiem for the post‐war dream by Roger Waters, performed by Pink Floyd: Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason». Lo stile del disco è simile al precedente The Wall e il risultato discografico è la posizione numero 1 nel Regno Unito e la numero 6 negli USA, ottenendo anche il plauso della critica. Nonostante ciò tra Waters e Gilmour i rapporti si incrinano definitivamente essendo il chitarrista convinto che Waters consideri la musica solamente come un tramite per i propri testi, a scapito della qualità del suono. Nel dicembre del 1985 Waters annunciò la sua separazione dai Pink Floyd, definendoli «uno spreco di energie», pensando probabilmente che il suo abbandono avrebbe portato alla fine del gruppo. A questo fatto seguì una piccola battaglia legale, risolta a favore dei restanti componenti Gilmour e Mason, al fine di stabilire a chi spettasse portare avanti il nome del gruppo. Nel 1986 venne pubblicato un disco intitolato Music for Architectural Students contenente registrazioni dal vivo degli anni sessanta e settanta. Lʹera di Gilmour (1985–1996) ‐ A Momentary Lapse of Reason e il rientro di Wright Nel 1987 fu pubblicato il disco A Momentary Lapse of Reason, che si piazzò alla posizione numero 3 sia in patria che negli States. Dal momento che Waters era stato lʹautore della maggior parte dei testi, per questo disco Gilmour e Mason si rivolsero a parolieri esterni e, soprattutto, reintrodussero ufficialmente nel gruppo Richard Wright. A Momentary Lapse of Reason è il disco maggiormente influenzato da Gilmour: tutti i brani portano infatti la sua firma. Della lunghissima tournée (tra il 1987 e il 1989) fece parte anche il concerto – trasmesso in diretta televisiva mondiale – tenuto a Venezia il 15 luglio 1989 su un palco galleggiante nel Bacino San Marco. The Division Bell Al successivo The Division Bell (1994) partecipò anche Wright, ormai rientrato nella formazione: un successo commerciale cui seguì un notevole plauso di fan e critica. The Division Bell che affronta, come The Wall, il tema dellʹincomunicabilità tra gli individui, problema con cui i tre componenti avevano avuto a che fare, tra cause legali e divorzi. Nei testi, infatti, non mancano riferimenti a Waters (Lost for Words) e a Barrett (Poles Apart). Allʹalbum seguì un imponente tour mondiale, del quale rimane traccia in P*U*L*S*E, pubblicato lʹanno seguente, tratto dai concerti tenuti in diverse località europee e contenente la prima versione integrale dal vivo di The Dark Side of the Moon. La qualità del live era altissima: la formazione si avvalse di due chitarre, due tastiere, basso, batteria, percussioni, sassofono e tre coriste. Nellʹomonimo filmato è possibile inoltre osservare anche la maestosità del gigantesco apparato scenografico che fa da cornice ai concerti del tour: centinaia di luci, raggi laser, fumi e persino fuochi dʹartificio si combinano in coreografie che accompagnano i brani, battuta per battuta. La fine e gli anni successivi (1996 ‐ oggi) Nel 2000 fu pubblicato lʹultimo disco dal vivo del gruppo, registrato durante il tour di The Wall tra il 1980 e il 1981 a Londra e intitolato Is There Anybody Out There?: The Wall Live 1980‐1981. Nel 2001 esce invece Echoes: The Best of Pink Floyd, una raccolta su disco doppio contenente 26 tracce appositamente rimasterizzate che ha raggiunto i tre dischi di platino. Il 2 luglio 2005, in occasione del Live 8, la grande manifestazione musicale organizzata dallʹamico Bob Geldof per sensibilizzare lʹopinione pubblica sulla povertà e sui problemi dellʹAfrica, i Pink Floyd tornano ad esibirsi nella loro formazione storica, Roger Waters compreso, eseguendo brani rappresentativi della loro avventura musicale. Waters e i Pink Floyd incrociarono nuovamente le proprie strade nel 2007 durante un concerto organizzato in memoria di Syd Barrett, morto a Cambridge il 7 luglio dellʹanno precedente. Nonostante lʹattesa dei fan, però, i quattro non suonarono insieme: Waters si esibì nella prima parte dello show, eseguendo la sua Flickering Flame (brano che affronta il tema di un amico morto) mentre i tre Floyd suonarono, subito dopo, la vecchia Arnold Layne, senza Waters, accompagnati dallo stesso Carin e dal bassista degli Oasis, Andy Bell. Lunedì 15 settembre 2008 venne annunciata la morte di Richard Wright, avvenuta a 65 anni dopo una breve lotta contro il cancro. Gilmour e la sua band resero omaggio a Wright durante lo show britannico Later with... Jools Holland suonando il brano Remember a Day, peraltro mai eseguito dal vivo in precedenza e tratto dallʹalbum A Saucerful of Secrets. Il 10 luglio 2010 David Gilmour e Roger Waters decisero di tornare a suonare insieme, a distanza di cinque anni dallʹultima esibizione al Live 8, in occasione di un concerto di beneficenza per la Hoping Foundation. Lʹavvenimento assunse particolare rilevanza soprattutto in ragione della ben nota acredine che per quasi trentʹanni aveva caratterizzato il rapporto tra i due musicisti. Gilmour, per ricambiare la partecipazione del ritrovato amico e collega, partecipò invece alla data del 12 maggio 2011 del tour mondiale di The Wall a Londra. Al termine del concerto, durante i saluti, oltre a Roger Waters e alla sua band, erano presenti sul palco anche David Gilmour e Nick Mason. Questa è stata con ogni probabilità lʹultima apparizione in pubblico degli ultimi tre componenti rimasti in vita dei Pink Floyd. Lo stile musicale Pur essendosi evoluti nel tempo, i Pink Floyd hanno sempre mantenuto uno stile ben preciso ed immediatamente riconoscibile, che ha caratterizzato la loro intera produzione artistica, nonostante i cambi di leadership. Il termine pink floyd sound identifica pertanto una peculiarità rimasta intatta negli anni. Tale sound, a partire da Ummagumma in poi, rientra sostanzialmente nei canoni del rock progressivo, del quale ricalca in particolare il concetto di art rock: la musica ha principalmente un obiettivo estetico, e si pone come opera dʹarte. Lʹapproccio compositivo dei Pink Floyd è particolare: Gilmour, riferendosi a Waters e Mason, afferma che ʺcomponevano come un grafico architettonico, in forma dinamica con depressioni e picchi. Niente a che vedere con una qualunque forma musicaleʺ. La loro musica è stata inoltre definita ʺsfericaʺ o ʺastronomicaʺ, ed è considerata una perfetta sintesi di elementi provenienti da tradizioni musicali diverse. I concerti Nelle esibizioni dal vivo i Pink Floyd proposero, fin dagli inizi, unʹesperienza visiva e musicale innovativa, diventata un punto di riferimento per le epoche successive. Il cosiddetto light show: un tipo di spettacolo in cui i musicisti sono una figura secondaria nellʹesibizione, che ha come protagonisti luci, laser, fumi, fuochi dʹartificio ed effetti speciali di vario genere. Furono, inoltre, tra le prime band a portare in tour, oltre agli innovativi sistemi di diffusione sonora, un impianto luci proprio, che negli anni si espanse sempre più, raggiungendo dimensioni impressionanti. Caratteristica peculiare delle esibizioni floydiane sono grandi palloni gonfiabili rappresentanti diversi oggetti: nei concerti americani del 1975 del tour di Dark Side of the Moon vi era un dirigibile a forma di piramide; nel tour di Animals il protagonista fu invece il Pink Floyd pig, mentre nel tour seguente lʹuscita di The Wall presero vita i personaggi dellʹalbum, sotto forma di giganteschi pupazzi con tanto di occhi sporgenti. Sempre nei concerti di The Wall, a metà dello spettacolo, venne edificato in breve tempo un muro di cartapesta alto 12 metri che separava i musicisti dal pubblico, e che permaneva per tutta la seconda parte del concerto, fino a crollare nel finale. Lʹapice della maestosità dellʹallestimento, tuttavia, fu raggiunta nel The Division Bell tour del 1994, immortalato dal filmato P*U*L*S*E, nel quale si osserva il palco circondato da alte impalcature cariche di luci, fumi e laser: Marc Brickman, il designer della band, utilizzò centinaia di lampade intelligenti, comandate da computer, che seguivano i brani in scaletta accompagnandoli, battuta per battuta, con giochi di luci sempre diversi. Dietro il palco vi era inoltre uno schermo circolare, sul quale venivano continuamente proiettate immagini, film e animazioni sincronizzate con i brani eseguiti. La parte più elaborata e spettacolare di queste esibizioni era costituita, però, dagli effetti speciali: alla fine della canzone On The Run, un aereo in scala 1:1, sostenuto da cavi, attraversava la platea e si schiantava a lato del palco in una gigantesca esplosione di luci. Durante lʹassolo di Comfortably Numb, invece, una sfera ricoperta di specchi, calata al centro dellʹarena, veniva illuminata da potenti fari da 12 kilowatt lʹuno, cosicché il riflesso illuminava tutta la platea, mentre essa si apriva fino a formare un fiore. Tale sfera aveva un diametro di 4,9 metri, ed una volta aperta ne misurava 21,3, con i petali che raggiungevano un diametro di 7,3 metri. Influenze sulla musica successiva La grande popolarità raggiunta dalla loro musica ha fatto sì che i Pink Floyd abbiano influenzato numerosi musicisti e gruppi musicali fin dagli anni settanta, come David Bowie, i Genesis e gli Yes, per arrivare ai contemporanei, tra i quali vanno citati Ayreon, Dream Theater, Tool, Radiohead, Opeth, Porcupine Tree, The Orb, Anathema, Riverside e i Nine Inch Nails. Numerose sono, poi, le band che hanno realizzato un tributo ai Pink Floyd. Lʹ11 ottobre 2005 la band americana di progressive metal Dream Theater ha interpretato lʹintero disco The Dark Side of the Moon ad Amsterdam ripetendolo, due settimane più tardi, a Londra. La stessa band ha inserito un riferimento al brano Careful with That Axe, Eugene nel testo della canzone Octavarium, brano chiaramente ispirato al rock progressivo. In campo classico, gli String Quartet, composti da due violini, una viola ed un violoncello (quindi la più classica delle formazioni quartettistiche), hanno realizzato una propria versione di The Dark Side, mentre la London Philharmonic Orchestra ha fatto lo stesso nel disco Us and Them: Symphonic Pink Floyd. E....per chi vuole approfondire: http://www.pinkfloyd.com/ (The Official Site)