Elementi sulla situazione economica in Italia

INDICATORI DELLA CONGIUNTURA FARMACEUTICA IN ITALIA
(ottobre 2012)
Elementi sulla situazione economica in Italia
Per l’Italia solo una lenta e timida ripresa macroeconomica
Le più recenti previsioni macroeconomiche riflettono il peggioramento congiunturale degli ultimi mesi, che determina
un forte segno negativo per l’evoluzione del PIL per l’anno in corso.
Le stime del Centro Studi Confindustria indicano per il 2012 una caduta del PIL pari al 2,4%, soprattutto legata al calo
degli investimenti a seguito della forte e diffusa crisi dell’attività industriale (per la produzione -7% rispetto al 2011,
-23% rispetto ai livelli pre-crisi).
Le prospettive per il 2013 sono legate alla riduzione delle turbolenze finanziarie e a una maggiore crescita dell’economia globale, capace di trainare l’export. Tuttavia l’intensità della caduta dell’attività e l’incertezza del quadro futuro fanno prevedere
solo un affievolirsi delle spinte recessive: il profilo dei prossimi trimestri sarà migliore, ma il risultato medio nel 2013 ancora negativo.
La revisione delle stime sul PIL peggiora gli
indicatori di finanza pubblica, come certificato
dalla nota di aggiornamento del Documento di
Economia e Finanza pubblicato dal MEF.
Nonostante l’ampiezza delle manovre adottate,
il peso degli interessi determina nel 2013 un
rapporto deficit/PIL pari all’1,6% anziché 0,5%
come prima previsto.
Il pareggio di bilancio viene posticipato e il debito
pubblico è destinato a crescere, anziché diminuire già dal 2013 come previsto ad aprile.
In definitiva, nei prossimi mesi le previsioni indicano un leggero miglioramento dello scenario
macroeconomico, ma senza che questo risolva il
quadro di finanza pubblica, sul quale permarranno significative criticità almeno per tutto il prossimo anno.
Previsioni del CSC per l’economia italiana
(var. % rispetto all’anno precedente)
PIL
2011
2012
2013
0,2
-3,2
-1,0
5,6
0,7
1,2
0,4
Consumi
Investimenti
-2,4
-1,9
Esportazioni
Inflazione
-8,8
2,8
Tasso di disoccupazione (%)
DEF: Indicatori di Finanza Pubblica
Deficit/PIL
-0,5
3,1
2,3
8,4
10,7
12,1
2011
2012
2013
120,7%
126,4%
127,1%
3,9%
Debito/PIL
-0,6
2,6%
1,6%
Fonte: Confindustria, MEF
Aumentare la produttività per sostenere la crescita macroeconomica
In queste settimane il dibattito economico si concentra sulla necessità di incrementare la produttività del Sistema Paese, per
essere in grado di raggiungere livelli di crescita più elevati di quelli conseguiti negli ultimi 10-15 anni.
Nella recente classifica della competitività del World Economic Forum l’Italia è al 42° posto, ma ancora più in ritardo su fattori
quali efficienza burocratica (142°), pressione fiscale (133°), misure di attrattività di investimenti esteri (126°), rispetto della
proprietà intellettuale (65°). Affinché le imprese possano essere più efficienti, è dunque urgente superare forti
vincoli di sistema (a quelli sopra citati, si aggiungano ad esempio il costo dell’energia o dei trasporti).
L’obiettivo macroeconomico di incrementare la
produttività deve essere perseguito al più presto
creando le condizioni affinché possa aumentare
quella delle singole imprese.
In questo senso si muove il recente rinnovo del
CCNL chimico-farmaceutico, che lascia maggiore
spazio alla contrattazione aziendale.
Tuttavia da un punto di vista di politica industriale
è importante valutare i risultati tra i vari settori,
preservando la presenza di quelli che strutturalmente hanno valori più alti.
Tra questi, in primo luogo la farmaceutica che,
come mostrano dati Istat, ha produttività pari a
2,5 volte quella della media manifatturiera in
Italia che, senza la produzione delle imprese
del farmaco, diminuirebbe del 3%.
Produttività per settore manifatturiero in Italia
(valore aggiunto per addetto, indice industria manifatturiera=100)
Farmaceutica
Petrolifero
Chimica
Informatica
Elettronica
Mezzi di trasporto
Meccanica
Alimentari, bevande e tabacco
Gomma e Plastica
Metalli e prodotti in metallo
Vetro e altri minerali non metalliferi
Industria Manifatturiera
Carta e Stampa
Legno e Mobili
Tessili e Abbigliamento
0
50
100
150
200
250
Per informazioni contattare – Centro Studi (email [email protected] tel. 06-67580345)
300
Fonte: Istat
1
INDICATORI DELLA CONGIUNTURA FARMACEUTICA IN ITALIA
(ottobre 2012)
Quadro dell’attività dell’industria farmaceutica in Italia
L’export non riesce più a compensare la contrazione del mercato interno
La competitività delle produzioni farmaceutiche in Italia si riflette nella capacità di crescita all’export, che negli ultimi
10 anni ha determinato il 90% dello sviluppo del settore e si conferma in aumento anche nel 2012 (+13,5% nel periodo
gennaio-luglio). Nel triennio 2009-2011, senza la crescita dell’export (+30%), la produzione sarebbe diminuita dell’8%.
I dati del 2012 mostrano che l’ulteriore contrazione del mercato (ai tassi più bassi degli ultimi 10 anni, prossimi
allo 0% e in calo) non rende più sostenibile tale processo:
•
•
nel 2012 la produzione industriale è in calo
(-4% a gennaio-luglio);
nei prossimi due anni è prevista una
riduzione dei livelli produttivi di circa
1-1,5% all’anno.
Mercato farmaceutico in Italia e sue componenti
18%
(spesa pubblica e privata, var. % rispetto all’anno precedente)
15%
Non retail
13%
Uno scenario che potrebbe rapidamente
peggiorare, se le recenti norme che favoriscono i farmaci generici – in larga parte prodotti all’estero – e penalizzano quelli con
marchio non dovessero essere riviste.
10%
La riduzione della domanda interna e l’incremento delle importazioni, infatti, avrebbero
l’effetto di “spiazzare” la produzione in Italia,
con ripercussioni estremamente negative
sull’attività e sull’occupazione.
0%
8%
TOTALE
5%
Media
+4,3%
3%
+0,5%
-3%
-5%
Retail
2002
2004
2006
2008
2010
2012
gen-lug
Fonte: elaborazioni su dati IMS
Per la farmaceutica nel 2012 congiuntura estremamente sfavorevole
Gli indicatori congiunturali della farmaceutica in questi mesi segnalano diverse importanti criticità per il settore in Italia:
•
•
•
Prezzi dei medicinali in forte calo: -4% nel periodo gennaio-agosto, determinato da una forte flessione tra i
farmaci rimborsabili (-8%) e una crescita
tra quelli non rimborsabili (+1,1%) molto al
Dati sull’occupazione farmaceutica in Italia
di sotto dell’inflazione (+3,2%);
Fatturato e ordini interni in discesa: con
Variazione % cumulata
Attese sull’occupazione
un -3% del mercato interno, una riduzione
2006-2011
e var. % degli addetti
più che doppia rispetto alla media degli altri
6%
grandi Paesi europei;
-13%
Totale
4%
Occupazione: le valutazioni delle
imprese sui livelli occupazionali nei prossimi
2%
-3%
Addetti R&S
mesi mostrano un saldo sfavorevole tra giudizi
0%
positivi e negativi, confermando le previsioni
Produzione
-2%
-5%
di ulteriori cali nel corso del 2012-2013.
e personale di sede
In particolare sull’aspetto occupazionale, lo
scenario del settore dopo le manovre degli
ultimi mesi (forte riduzione delle risorse, crescente pressione sulla struttura industriale) fa
prevedere il permanere delle difficoltà per gli
addetti nella rete esterna, con il rischio di un
maggiore coinvolgimento anche delle altre
funzioni aziendali.
Rete esterna
-28%
Dal 2006 al 2011 riduzione
di 10.000 addetti,
8.000 nella rete esterna
-4%
-6%
-8%
-10%
2006
2008
Var % addetti
2010
2012
Indice anticipatore
sull’occupazione
Fonte: elaborazioni su dati Istat, Farmindustria
Per informazioni contattare – Centro Studi (email [email protected] tel. 06-67580345)
2
INDICATORI DELLA CONGIUNTURA FARMACEUTICA IN ITALIA
(ottobre 2012)
Dati sul mercato farmaceutico in Italia
Nel 2012 spesa farmaceutica ancora in forte calo
Dopo il calo del 4% nel 2011, i dati IMS sui primi 7 mesi del 2012 mostrano una nuova flessione del 3% per la
spesa farmaceutica pubblica totale (territoriale + ospedaliera). In particolare si conferma una forte riduzione
della spesa convenzionata netta (-9%, con -10% per il valore medio per confezione venduta e +1% per le confezioni) e il rallentamento della crescita della spesa non convenzionata.
In base a tali dati e alle stime di spesa sanitaria contenute nella nota di aggiornamento del Documento di
Economia e Finanza, si può stimare negli
ultimi tre anni un calo per la spesa farmaceutica pubblica di quasi il 5%.
Trend di spesa sanitaria pubblica
Si riduce sensibilmente la sua incidenza sia
(dati in valore, al netto dei payback)
rispetto al PIL (da 1,12% nel 2010 a 1,04%
var %
nel 2012), sia rispetto al totale della spesa
Var % rispetto all’anno precedente
2011
2012 2010-‘12
2010
sanitaria effettiva (da 15,6% al 14,3%).
Spesa sanitaria totale
2,1%
-0,6%
1,4%
2,9%
2,1%
-4,2%
-3,1%
-5,2%
Dati che si confrontano con l’incremento
degli altri beni e servizi acquistati dal SSN
(al netto delle spese per il personale e degli
onorari medici) che segnano invece una
crescita significativa.
Acquisti diversi da medicinali*
Spesa sanitaria totale
7,16%
7,09%
7,26%
I risultati delle vendite mostrano infine un
trend negativo anche per i medicinali non
rimborsabili dispensati in farmacia, a loro
volta in calo del 3%.
Farmaceutica pubblica totale**
1,12%
1,06%
1,04%
Farmaceutica pubblica totale**
% PIL
Acquisti diversi da medicinali*
0,9%
2,92%
2,5%
2,94%
9,0%
5,4%
3,12%
* Al netto delle spese per il personale e onorari medici
** Territoriale + ospedaliero
Fonte: elaborazioni e stime su dati Istat, Aifa, IMS, MEF
Il 90% delle confezioni rimborsate in farmacia è a brevetto scaduto
Il mercato in farmacia mostra un forte segno negativo, che è determinato da risultati molto diversi tra farmaci con marchio
(con o senza brevetto) e generici (i cosiddetti unbranded, ovvero quelli caratterizzati dal nome del principio attivo).
Le vendite dei primi sono in calo del 7%, accelerando drasticamente un trend già in corso negli ultimi 5 anni, mentre i
secondi consolidano con un +10% una crescita a doppia cifra dal 2006 a oggi.
Un fenomeno che rispecchia la progressiva scadenza di molti importanti brevetti (come mostra la percentuale crescente
delle vendite di prodotti off-patent, che rappresentano, al pari che nei Big Ue, il 90% delle confezioni rimborsate
in farmacia) e l’adozione di provvedimenti
normativi a favore dei generici.
Mercato farmaceutico per tipo di copertura brevettuale
In particolare, l’introduzione nell’ambito della
spending review (che già prevedeva una riduzione di risorse pari al 10% del fatturato) della
prescrizione con principio attivo sta determinando una forte accelerazione delle vendite di
generici (da +8% a luglio a +22% ad agosto) e uno
spostamento massiccio di quote di mercato a
sfavore dei farmaci con marchio.
In sole 2 settimane si registra la perdita in media
del 6% del mercato per i prodotti con marchio
in grandi categorie come statine, PPI e antibiotici,
con punte del 10-15% nelle terapie acute e anche
superiori al 30% per alcuni prodotti.
Italia: medicinali rimborsati
per tipo di copertura brevettuale
(% sul totale, in unità, gen-lug 2012)
% sul totale
CON COPERTURA
BREVETTUALE
SENZA COPERTURA
BREVETTUALE
Con marchio
Generici
Altro
(ad es. mai coperti da brevetto)
10%
90%
74%
20%
6%
Composizione del mercato
in farmacia in Italia e in Europa
(% confezioni)
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Big Ue
Italia
Senza copertura brevettuale
Con copertura brevettuale
Fonte: elaborazione Farmindustria su dati IMS Health
Per informazioni contattare – Centro Studi (email [email protected] tel. 06-67580345)
3
INDICATORI DELLA CONGIUNTURA FARMACEUTICA IN ITALIA
(ottobre 2012)
Caratteristiche del mercato a brevetto scaduto in Italia e in Europa
Medicinali off-patent: generici o con marchio la spesa pubblica è la stessa
Quando scade il brevetto, un farmaco può essere prodotto anche da imprese diverse da quella che lo ha scoperto.
Sono detti equivalenti tutti i medicinali a base dello stesso principio attivo, con uguale via di somministrazione,
forma farmaceutica e dosaggio unitario, caratterizzati o dal nome della molecola (i “generici” o unbranded) o da un
nome di fantasia (i farmaci “con marchio”).
È importante quindi chiarire che i generici sono una specifica componente dei medicinali a brevetto scaduto.
In Italia i farmaci generici rappresentano il 15% delle confezioni, meno che negli altri Paesi (49% in media nei Big Ue,
secondo dati Assogenerici). Tuttavia, dato che i generici competono insieme a tutti gli altri prodotti con marchio a brevetto
scaduto, è la quota di questi ultimi che mostra se e in che misura il mercato in Italia sia diverso da quello degli altri Paesi.
Ebbene, come si è visto in precedenza, tra i prodotti dispensati in farmacia quelli a brevetto scaduto costituiscono il
90% delle confezioni, un valore del tutto paragonabile a quello dei grandi Paesi europei.
In sostanza, in Italia è diversa la composizione tra generici e off-patent con marchio ma questo:
•
•
non ha effetti per la spesa pubblica, perché il SSN rimborsa il prezzo più basso dei medicinali tra loro equivalenti;
non penalizza il Paziente che già prima della prescrizione con principio attivo poteva liberamente scegliere il farmaco
dispensato gratuitamente al cosiddetto prezzo di riferimento (spesso il generico, ma non di rado anche i farmaci con
marchio), della cui esistenza era obbligatoriamente informato.
Peraltro, va chiarito che esiste una significativa quota di mercato che, pur essendo a brevetto scaduto (quindi accessibile a tutte le imprese attive con farmaci equivalenti), non vede la presenza di aziende di farmaci generici. Infatti tra i
medicinali rimborsabili vi sono 694 molecole off-patent, ma solo 243 hanno il generico, mentre le altre 451 vedono solo
produttori con marchio. Si tratta di mercati di dimensioni ridotte (in termini di confezioni, 1/5 rispetto a quella della
molecole dove c’è il generico) ma che complessivamente rappresentano circa il 25% delle confezioni off-patent.
Inoltre le vendite delle imprese di generici stanno rapidamente crescendo e le prime 5 aziende genericiste (detentrici
di circa il 90% di tale mercato) figurano stabilmente tra le prime 15 imprese del farmaco per confezioni vendute.
Altri due confronti internazionali chiariscono ulteriormente il quadro internazionale sui prodotti a brevetto scaduto in
Italia e negli altri Paesi europei.
Prezzi per confezione venduta in farmacia: dati IMS mostrano come l’Italia abbia valori significativamente più bassi
che negli altri Paesi europei, sia per il totale dei medicinali (-27%), sia nell’insieme dei farmaci a brevetto scaduto (-12%).
Prescrizione con il solo principio attivo: in Europa è obbligatoria solamente in Estonia, Lituania, Portogallo e Slovacchia,
ovvero per il 4% dei cittadini europei. Negli altri Paesi – a prescindere dalla diffusione nella pratica clinica – è facoltativa
a discrezione del medico, come è auspicabile torni ad essere in Italia.
Prezzo medio per confezione di medicinali
Italia: variazione % delle vendite dei medicinali
(canale farmacia, pubblico e privato, valori)
2012
gen-ago
2006-2011
media annua
TOTALE MERCATO
-5,9%
-0,4%
Farmaci con marchio
(con o senza brevetto)
-7,3%
-1,3%
+9,7%
+15,7%
Farmaci generici
(indice Paesi europei=100, anno 2011)
100
90
80
70
60
Totale mercato
Paesi europei
Fonte: elaborazione Farmindustria su dati IMS Health
Italia
Off-patent
Fonte: IMS Health
Per informazioni contattare – Centro Studi (email [email protected] tel. 06-67580345)
4