Monza, Monza,marzo marzo2009 2009 Sovraccarico Sovraccarico Biomeccanico dell’Arto Superiore Didattica DidatticaNon NonFormale FormaleStudenti StudentiIV IVanno annoMedicina Medicina Vero è che più e meno eran contratti secondo ch'avien più e meno a dosso; e qual più pazienza avea ne li atti, piangendo parea dicer: "Più non posso”. Purgatorio, X Canto, 136-139 Quali Quali sono sono ii distretti distretti dell’arto dell’arto superiore superiore potenzialmente potenzialmente interessati? interessati? Body Regions Riferimenti topografici dei disturbi dell’arto superiore Collo Spalla Gomito Polso Avambraccio Mano Polso Gomito Spalla Mano Avambraccio Collo Colonna Superiore Quali Quali sono sono le le strutture strutture anatomiche anatomiche coinvolte? coinvolte? MUSCOLI TENDINI VASI NERVI ULNARE RADIALE MEDIANO Come Come possiamo possiamo dunque dunque definire definire la la ilil sovraccarico sovraccarico biomeccanico? biomeccanico? Alterazioni delle unità muscolo-tendinee, dei nervi periferici e del sistema vascolare che possono essere causate, precipitate o aggravate da movimenti ripetuti e/o sforzi fisici dell’arto superiore Patologie Patologiedell’arto dell’artosuperiore superiorepiù piùfrequentemente frequentemente correlate correlatecon conilillavoro lavoro ♦ Sindrome cuffia rotatori ♦ Sindrome tensiva del collo ♦ Epicondilite Epitrocleite ♦ Dito a scatto ♦ Tendiniti mano-polso ♦ Cisti tendinee ♦ Sindrome del tunnel carpale ♦ Fenomeno Raynaud Body Regions e possibili patologie Tipo di disturbo S. Tunnel Carpale S. Canale Guyon S. De Quervain Peritendiniti /tenosinoviti dei flessori/estensori di polso ed avambraccio S. Tunnel Radiale Epicondilite laterale e mediale S. Tunnel Cubitale S. Cuffia dei Rotatori Cervicalgia Tratto cervicale Spalle /braccio Gomito Avambraccio Polso /mano Quali Quali sono sono ii fattori fattori implicati implicati nel nel sovraccarico? sovraccarico? Postura Movimentazione Manuale Esposizione Interna Muscoli Tendini •staticità •forza, flusso sanguigno •pressione intramuscolare •biochimica (Ca++,Na+,K+) •carico •escursione •scivolamento •attrito Forza Dita Nervi Durata •intrappolamento •pressione idrostatica •compressione •stiramento Esposizione Esterna Frequenza, Ripetitività, Ciclo Lavor. Fattori Fattoridi dirischio rischio PRINCIPALI • • • • Forza Postura Ripetitività Vibrazioni SONO RITENUTI DALLA MAGGIOR PARTE DEI RICERCATORI CAUSE O CONCAUSE DELLE PATOLOGIE MODIFICANTI • • • • Intensità Durata Tempo di recupero Esposizione a freddo RAPPRESENTANO LE CARATTERISTICHE DI UNA ESPOSIZIONE SPECIFICA AD UN FATTORE DI RISCHIO PRINCIPALE FORZA Può essere valutata soggettivamente tramite la scala di Borg (da 0 a 10) 0 = del tutto assente 5 = forte (50% massima contrazione volontaria) 10 = massimo RIPETITIVITA’ (FREQUENZA) Numero di azioni tecniche (meccaniche) per unità di tempo (n. azioni per minuto) La frequenza di azioni coinvolgenti il segmento mano-braccio può essere classificato: * bassa fino a 900 azioni/h (< 15 a/min) * media per 900-1800 azioni/h (15-30 a/min) * alta per > 1800 azioni/h (> 30 a/min) POSTURA Può essere definita tenendo conto dei dati relativi alla esecuzione del movimento articolare di ogni articolazione: * Alta superiore al 50% del range * Media tra il 25% e 50% articolare * Bassa inferiore al 25% TEMPI DI RECUPERO Periodo di tempi, nel turno lavorativo, in cui non vengono svolte azioni meccaniche Consiste in: pause relativamente lunghe dopo un periodo di azioni meccaniche in cui può avvenire il ripristino metabolico del muscolo E’ CONSIGLIABILE, NEL LAVORO RIPETITIVO, AVERE UN RECUPERO OGNI 60 MINUTI CON UN RAPPORTO DI 5 (LAVORO) : 1 (RECUPERO) CINDERELLA HYPOTHESIS FATTORI FATTORIMODIFICANTI MODIFICANTI PROFILO TEMPORALE Nella Nellaattività attivitàlavorative lavorativealtamente altamenteripetitive ripetitivecon conimpegno impegnolimitato limitato di diforze forzevengono vengonoreclutate reclutateprevalentemente prevalentementefibre fibremuscolari muscolaridi di tipo tipoI,I,più piùlente lenteeemeno menoaffaticabili affaticabilidelle dellefibre fibredi ditipo tipoII. II. La Lamancata mancatainsorgenza insorgenzadi difatica faticamuscolare, muscolare,che chesvolge svolgefunzione funzione protettiva, protettiva,può puòdeterminare determinaresignificativi significatividanni dannimuscolari muscolari (Cinderella (Cinderellahypothesis) hypothesis) ESPOSIZIONE AL FREDDO Sperimentalmente Sperimentalmenteèèstato statodimostrato dimostrato che chel’esposizione l’esposizioneal alfreddo freddo determina: determina: maggiore maggioreattività attivitàmuscolare muscolare ridotta ridottacoordinazione coordinazionedei deimovimenti movimenti tempi tempipiù piùlunghi lunghiper perl’espletamento l’espletamentodei deicompiti compitilavorativi lavorativi FILMATO Come Come possiamo possiamo dunque dunque valutare valutare ilil rischio rischio di di sovraccarico? sovraccarico? IL IL METODO METODO OCRA OCRA RIFERIMENTO Il metodo, a partire da una frequenza di azioni tecniche considerata come accettabile per persone sane per durate di 8 ore giornaliere qualora le azioni stesse siano svolte in condizioni ottimali (30/min), applica fattori di correzione (demoltiplicazione) per ogni condizione sfavorevole rilevata Check-list per la stima rapida dell’indice di esposizione OCRA Fattori presi in considerazione (A) presenza e numero periodi di recupero (B) frequenza di azioni/minuto (C) forza (D) postura (E) fattori complementari (precisione, vibrazioni, compressioni) durata del compito ripetitivo Arto destro (dx) Arto sinistro (sn) Indice di esposizione = A + B + C + D + E ASSENZA DI RISCHIO RISCHIO DUBBIO O POSSIBILE RISCHIO PRESENTE RISCHIO ELEVATO Punteggio OCRA <0.75 0,75-4 4-7 ≥ 7 Nuovi criteri interpretativi dei punteggi Ocra ottenuti con i due diversi metodi e nuove prescrizioni da questi derivanti – La Medicina del Lavoro 2004 Punteggio OCRA Punteggio Check-list Classificazione rischio Area rischio Interventi conseguenti <= 1,5 <= 5 Ottimale verde Nessuna 1,6 - 2,2 5,1 – 7,5 Accettabile giallo-verde Nessuna 7,6-11 Border line (molto lieve): esposizione non rilevante e tale da non far prevedere significativi eccessi nell’occorrenza di WMSDs (patologie muscolo schele-triche lavoro correlate) negli esposti rispetto a gruppi di riferimento giallo Riverifica; se possibile ridurre il rischio 11,1 – 14 Lieve: incremento atteso del rischio della patologia rispetto alla popolazione non esposta da 2 a 3 volte rosso-lieve Riduzione del rischio; attivare la sorveglianza sanitaria e la formazione degli esposti 14,1 – 22,5 Medio: incremento atteso del rischio della patologia rispetto alla popolazione non esposta da 3 a 6 volte rosso-medio Riduzione del rischio; attivare la sorveglianza sanitaria e la formazione degli esposti > 22,5 Alto: incremento atteso del rischio della patologia rispetto alla popolazione non esposta oltre le 6 volte rosso-intenso Riduzione del rischio; attivare la sorveglianza sanitaria e la formazione degli esposti 2,3 –3,5 3,6 –4,5 4,6-9 >9 Caso Caso clinico clinico G.R. di età 35 anni, destrimane, 2 gravidanze a termine, normopeso corporeo, non attività sportiva. ANAMNESI LAVORATIVA • Anzianità lavorativa di 10 anni. • All’assunzione scarsa formazione sulle procedure, assente informazione sui rischi. • Comparsa dei disturbi da 1 anno con progressiva ingravescenza. COMPITO LAVORATIVO Il compito prevede il caricamento della macchina automatica che effettua il montaggio vero e proprio con i cilindri da montare e le relative chiavi e l’avvio del ciclo di montaggio mediante la pressione di un pulsante di avvio. Al termine del ciclo-macchina l’operatrice preleva il cilindro montato e la chiave e provvede ad un collaudo manuale. ORARIO DI LAVORO Mattino 8.00-12.00 Pomeriggio 13.00-17.00 Sono ovviamente consentite brevi pause di ristoro e "fisiologiche" stimate tra i 15 ed i 25 minuti giornalieri. SINTOMATOLOGIA Parestesie notturne alle prime tre dita del mani, irradiate all’avambraccio Iniziale riduzione della forza di prensione Non regressione nel fine settimana. OBIETTIVITA’ CLINICA Segno di Tinel Segno di Phalen positivi VALUTAZIONE STRUMENTALE ECOGRAFIA Nervo mediano Bilateralmente il nervo mediano presenta un aspetto tipicamente ipoecogeno rispetto alle strutture tendinee attigue con aumento del Ø (v.n. 3-4 mm) considerato patognomonico per la sindrome del tunnel carpale. VALUTAZIONE STRUMENTALE ELETTROMIOGRAFIA La velocità di conduzione del nervo mediano ai polsi risulta marcatamente ridotta, nella componente sensitiva e motoria DIAGNOSI Sindrome tunnel carpale bilaterale in fase conclamata. GIUDIZIO DI IDONEITÀ Non idonea alla all’assemblaggio. mansione di addetta ADEMPIMENTI LEGALI Certificato INAIL + Denuncia di malattia professionale + Referto Metodo OCRA Il primo dato emergente dall’analisi dei compiti è che la frequenza delle azioni tecniche risulta generalmente classificabile come “alta”. Il numero di azioni in un ciclo completo (durata media 16,99‘‘) è risultato di 13 per l’arto destro ed 11 per l’arto sinistro. Coeff. totale di demoltiplica Massima frequenza raccomandata Totale azioni tecniche raccomandate Totale azioni tecniche reali Indice di rischio arto sx arto dx arto sx arto dx arto sx arto dx arto sx arto dx arto sx 0,27 0,27 8,1 8,1 3605 3605 34000 51000 9,43 arto dx 14,15 Criteri interpretativi dei punteggi OCRA e prescrizioni derivanti Punteggio OCRA Punteggio Check-list Classificazione rischio Area rischio Interventi conseguenti <= 1,5 <= 5 Ottimale verde Nessuna 1,6 - 2,2 5,1 – 7,5 Accettabile giallo-verde Nessuna 7,6-11 Border line (molto lieve): esposizione non rilevante e tale da non far prevedere significativi eccessi nell’occorrenza di WMSDs (patologie muscolo schele-triche lavoro correlate) negli esposti rispetto a gruppi di riferimento giallo Riverifica; se possibile ridurre il rischio 11,1 – 14 Lieve: incremento atteso del rischio della patologia rispetto alla popolazione non esposta da 2 a 3 volte rosso-lieve Riduzione del rischio; attivare la sorveglianza sanitaria e la formazione degli esposti 14,1 – 22,5 Medio: incremento atteso del rischio della patologia rispetto alla popolazione non esposta da 3 a 6 volte rosso-medio Riduzione del rischio; attivare la sorveglianza sanitaria e la formazione degli esposti > 22,5 Alto: incremento atteso del rischio della patologia rispetto alla popolazione non esposta oltre le 6 volte rosso-intenso Riduzione del rischio; attivare la sorveglianza sanitaria e la formazione degli esposti 2,3 –3,5 3,6 –4,5 4,6-9 >9 Metodo OCRA Indicazioni per la riduzione del rischio Data la presenza di diverse situazioni caratterizzate da indici di rischio elevati, oltre alla raccomandazione di adottare le misure previste di formazione ed informazione e di sorveglianza sanitaria occorre attivarsi in uno sforzo di riprogettazione dei compiti. Metodo OCRA Ipotesi per la riduzione del rischio Ore senza Indice di rischio 8 ore Indice di rischio 4 ore Mansione Assemblaggio cilindro e collaudo recupero arto sx arto dx arto sx arto dx 4 9,4 14,1 6,3 9,4 3 8,1 12,1 5,4 8,1 2 7,1 10,6 4,7 7,1 1 6,3 9,4 4,2 6,3 0 5,7 8,5 3,8 5,7 Metodo OCRA Ipotesi per la riduzione del rischio Nell’operazione di collaudo l’introduzione di un maggiore recupero ore consente di ridurre l’indice di rischio da elevato a medio pur solo introducendo un recupero ogni ora. Riducendo l’esposizione con anche un’ottimizzazione dei movimenti si consegue un rischio lieve per l’arto sinistro mentre il destro si mantiene su valori medi. Una riduzione degli indici di rischio comporta una riduzione della probabilità di sviluppo di patologia. PARTE PARTE PRATICA SINDROME DELLA CUFFIA DEI ROTATORI TEST: ARCO DOLOROSO (DX/SX) Significato Abduzione ed elevazione attiva della spalla per la diagnosi della sindrome della cuffia dei rotatori Paziente Eretto con gli arti superiori lungo il corpo e con pollici orientati ventralmente Esaminatore Di fronte al paziente Descrizione Sollevare gli arti fino all’altezza delle spalle, poi ruotare il palmo della mano verso l’alto e congiungere le mani al di sopra della testa Positivo se Insorgenza del dolore durante l’esecuzione della manovra tra 60°e 120° di abduzione TEST: ABDUZIONE ART.GLENO-OMERALE CONTRO RESISTENZA (SX/DX) Significato Paziente Contrazione isometrica contro resistenza del muscolo sovraspinato per la diagnosi della sindrome della cuffia dei rotatori Seduto, arto sx leggermente abdotto Esaminatore Eretto sul lato sinistro del pz Descrizione (arto sx) La mano dx stabilizza la spalla sx del pz. La mano sx sul braccio sx del pz esercita forza nel senso della adduzione; il pz resiste contrapponendosi Positivo se Insorgenza del dolore durante la manovra TEST: ROTAZIONE ESTERNA ART.GLENO-OMERALE CONTRO RESISTENZA (SX/DX) Significato Paziente Contrazione isometrica contro resistenza del muscolo sottospinato (infraspinato) per la diagnosi della sindrome della cuffia dei rotatori Seduto, arto sx contro il corpo, gomito flesso a 90°, avambraccio in posizione neutrale Esaminatore Descrizione (arto sx) Eretto sul lato sinistro del pz La mano dx controlla la posizione del gomito,la mano sx sulla parte dorsale dell’avambraccio, esercita forza nel senso intrarotatorio. Il pz resiste contrapponendosi. Positivo se Insorgenza del dolore durante la manovra TEST: ROTAZIONE INTERNA ART.GLENO-OMERALE CONTRO RESISTENZA (SX/DX) Significato Paziente Contrazione isometrica contro resistenza del muscolo sottoscapolare per la diagnosi della sindrome della cuffia dei rotatori Seduto, arto sx contro il corpo, gomito flesso a 90°, avambraccio in posizione neutrale Esaminatore Descrizione (arto sx) Eretto davanti al pz La mano dx controlla la posizione del gomito,la mano sx sulla parte ventrale dell’avambraccio, esercita forza nel senso extrarotatorio. Il pz resiste contrapponendosi Positivo se Insorgenza del dolore durante la manovra EPICONDILITE LATERALE TEST: Significato Paziente ESTENSIONE DEL POLSO CONTRO RESISTENZA (SX/DX) Contrazione isometrica contro resistenza degli estensori del polso per la diagnosi dell’ epicondilite laterale Seduto o eretto, braccio antiflesso a 90°, gomito completamente esteso, avambraccio pronato, polso in flessione dorsale Esaminatore Eretto Descrizione (arto sx) La mano dx stabilizza braccio e gomito del pz, la mano sx sul dorso della mano del pz esercita forza nel senso della flessione del polso. Il pz resiste contrapponendosi Positivo se Insorgenza del dolore nella regione dell’epicondilo laterale e/o difficoltà a resistere durante la manovra dorsale TEST: Significato Paziente PALPAZIONE DEL MUSCOLO SUPINATORE (DX/SX) Palpazione del punto di massima dolenzia per la diagnosi di compressione del nervo radiale Seduto; avambraccio puo’ essere appoggiato sul tavolo in pronazione Esaminatore Eretto o seduto. Descrizione (arto dx) La mano dx dell’esaminatore stabilizza il polso; il pollice sx palpa il lato dorsale dell’avambraccio Positivo se Evocazione del punto di massima dolenzia SINDROME DI DE QUERVAIN TEST: Significato Paziente ESTENSIONE CONTRO RESISTENZA DEL POLLICE (DX/SX) Contrazione isometrica contro resistenza dell’ estensore breve del pollice per la diagnosi di Malattia di De Quervain Seduto; avambraccio appoggiato sul tavolo in posizione neutrale a metà tra pro e supinazione.Polso esteso di circa 20° Esaminatore Eretto o seduto. Descrizione (arto sx) La mano sx dell’esaminatore stabilizza la mano del pz; il pollice dx contro la faccia dorsale del pollice del pz in prossimità dell’articolazione interfalangea distale esercita forza verso il lato palmare della mano, il pz resiste contrapponendosi Positivo se Insorgenza del dolore in prossimità del polso sul lato radiale TEST: Significato Paziente ABDUZIONE CONTRO RESISTENZA DEL POLLICE (DX/SX) Contrazione isometrica contro resistenza dell’ abduttore lungo del pollice per la diagnosi di Malattia di De Quervain Seduto; avambraccio appoggiato sul tavolo in posizione neutrale a metà tra pro e supinazione.Polso esteso di circa 20° Esaminatore Eretto o seduto. Descrizione (arto sx) La mano sx dell’esaminatore stabilizza la mano del pz; il pollice dx contro la faccia dorsale del pollice del pz in prossimità dell’articolazione interfalangea distale esercita forza verso il tavolo, il pz resiste contrapponendosi Positivo se Insorgenza del dolore in prossimità del polso sul lato radiale TEST: Significato Paziente TEST DI FINKELSTEIN (DX/SX) Stiramento passivo dell’ abduttore lungo e dell’estensore breve del pollice per la diagnosi di Malattia di De Quervain Seduto; avambraccio appoggiato sul tavolo in pronazione,polso esteso di circa 20°, pollice tra le dita chiuse a p ugno Esaminatore Eretto o seduto. Descrizione (arto dx) La mano sx dell’esaminatore stabilizza la parte distale dell’avambraccio sul lato ulnare, la mano dx afferra la mano chiusa a pungo del pz e esercita forza delicatamente nel senso dell’abduzione ulnare.IL pz resiste contrapponendosi Positivo se Insorgenza del dolore in prossimità del polso sul lato radiale SINDROME DEL TUNNEL CARPALE 1 minuto TEST: Significato Paziente TEST DI PHALEN (DX/SX) Compressione passiva del nervo mediano per la diagnosi della Sindrome del Tunnel Carpale Seduto; gomito in flessione a 90°, avambra ccio pronato , polso e dita rilassate in flessione Esaminatore Eretto o seduto. Descrizione (arto dx) La mano sx dell’esaminatore stabilizza l’avambraccio, la mano dx esegue il test spingendo il polso nella massima flessione palmare, la posizione è mantenuta per 60 secondi Positivo se Insorgenza di parestesie al pollice e/o 2°e 3°dito Non è richiesto un impegno attivo bilaterale degli arti superiori come nella versione originale del test che puo’ risultare positivo in presenza della sindrome dello stretto toracico TEST: Significato Paziente SEGNO DI TINEL (DX/SX) mediano per la diagnosi di Compressione del nervo Sindrome del Tunnel Carpale Seduto; gomito flesso di 90°, avambraccio supinato, polso in posizione neutrale Esaminatore Eretto o seduto. Descrizione (arto sx) La mano dx dell’esaminatore stabilizza la mano del pz, la mano sx esegue il test: si percuote delicatamente con il 2°e 3°dito per 4-6 volte la parte volare del legamento carpale Positivo se Insorgenza di parestesie distalmente al pollice e/o al 2°e 3°dito