ABRAMO NOSTRO PADRE
NELLA FEDE
2.12.’16
2a lectio
NEL TEMPO DELLA PROVA
“Proprio per essere stato
messo alla prova è in grado di
venire in aiuto a quelli che
subiscono la prova”
(Eb 2, 18)
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Canto iniziale
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Introduzione del celebrante
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Preghiamo
O Dio Padre onnipotente che
chiamasti Abramo per salvare l’umanità
intera, aumenta la nostra fede,
perché essa ci possa aprire il cammino
e guidi i nostri passi nella storia.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore
Amen
1

(seduti) LECTIO DIVINA
Dal libro della Genesi
(Gen 22, 1-14)
Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo!".
Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami,
Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte
che io ti indicherò".
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il
figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il
luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e
da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi:
"Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi
proseguirono tutti e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e
disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui il
fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?" Abramo rispose:
"Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutti e due insieme.
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì
l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare,
sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse:
"Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". L'angelo disse: "Non stendere
la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e
non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito". Allora Abramo alzò gli
occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo
andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel luogo "Il Signore vede"; perciò oggi si dice: "Sul
monte il Signore si fa vedere".
2

Testo per la meditazione personale silenziosa
(musica di sottofondo)
Ancora più smarriti potremmo ritrovarci considerando la seconda
chiave di lettura di questo personaggio biblico: il tema della PROVA.
Abramo è l’uomo della prova, non solo per l’episodio paradigmatico della legatura di Isacco, ma perché tutta la sua esistenza fu un insieme di prove.
Fu per lui una prova il distacco dalla sua famiglia e dalla sua terra
quando Dio lo chiamò, così come una prova fu la prolungata sterilità di
sua moglie, l’allontanamento del figlio Ismaele, il già citato sacrificio di
Isacco, il ritrovarsi alla fine della vita con un piccolo pezzo di terra a Macpela.
Come per la vita di tutti ci furono per lui prove più generiche, legate
alle sue virtù e prove più profonde, legate alle sue convinzioni interiori, alla sua conoscenza intima di se stesso e di Dio.
Le prove sulla sua virtù non lo videro sempre vittorioso: in Egitto fu
provato sulla sua lealtà e fortezza e cadette; al momento di separarsi
da Lot fu invece capace di resistere ad una prova sulla sua temperanza, sul desiderio di possesso dei beni.
La Bibbia ce lo presenta così, nei suoi umanissimi tratti, molto lontano
dal profilo degli eroi.
Ma quando fu chiamato a sacrificare suo figlio Isacco, il figlio amato,
allora la dimensione della prova divenne lacerante: non era Isacco il
figlio della promessa di Dio? Perché Dio rinnega se stesso? Abramo
aveva veramente capito chi era Dio o si era solo illuso?
Già con la sua prima chiamata egli aveva dovuto lasciare gli affetti e
passare ad una conoscenza di Dio nuova, meno prevedibile, meno manipolabile, più rischiosa ma anche più lacerante.
Ora questa conoscenza veniva rimessa totalmente in gioco: è il Dio della promessa o il Dio del sacrificio?
L’esito dell’episodio sul monte Mòria lo conosciamo: l’angelo blocca la
mano di Abramo con parole che rivelano il senso della prova “ora so
che tu temi Dio”.
La prova era finalizzata a sapere, a capire non solo come fosse questo
Dio ma anche chi era veramente Abramo, cosa portava nel cuore.
L’attraversamento di simili, sofferte prove della vita comporta uno
svuotamento, un impoverimento che mai vorremmo affrontare ma che
lascia nelle nostre mani il tesoro prezioso di una maggiore conoscenza
di se stessi e di quel mistero di Dio di cui non potremo far altro che
balbettare qualcosa nonostante tutti i nostri sforzi.
3
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Preghiera insieme
Ti chiediamo, o Signore,
di cercarti così come ti ha cercato Abramo
e di desiderarti come lui,
di attendere con fiducia
la manifestazione della tua Parola,
che è Gesù Cristo, nostro Signore,
crocifisso per noi e risorto,
che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
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Padre nostro
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Benedizione
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Canto finale
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