FARMACOLOGIA CLINICA CARDIOVASCOLARE FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO Scompenso ventricolare sistolico: cardiomiopatia (dilatativa, ischemica) Disfunzione diastolica: ipertensione, stenosi valvolare, Cardiomopatia ipertrofica primaria Cause di scompenso cardiaco FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO Riduzione del sodio nella dieta Diuretici dell’ansa: inibiscono il simporto Na-K-Cl Henle ascendente Tiazidici: cotrasportatore Na-Cl convoluto distale Risparmiatori di K: inibiscono conduttanza Na dotto collettore Antagonisti dell’aldosterone RESISTENZA AI DIURETICI FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO ACE INIBITORI, IDRALAZINA-ISOSORBIDE DINITRATO, β-BLOCCANTI; Ca-ANTAGONISTI La terapia con vasodilatatori è funzionale alla riduzione di pre-e post-carico FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO GLUCOSIDI CARDIOATTIVI ATC code: C01AA Anello lattonico + nucleo steroideo (aglicone) + zuccheri Formule di struttura dei principali glicosidi digitalici FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO GLUCOSIDI CARDIOATTIVI – M.d’A. Inibizione del trasporto Na – K attraverso le citomembrane 1.legame a subunità α (dopo fosforilazione di un β-ASP) dell’ATPasi Na-K dipendente 2.inibizione reversibile della pompa del Na 3.stabilizzazione della conformazione (E2P) 4.K defosforila l’enzima, rendendolo meno affine al glucoside (effetto detossificante del K) Na+-K+ ATPasi e sito molecolare di legame dei glicosidi digitatici FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO GLUCOSIDI CARDIOATTIVI Effetto inotropo positivo 1.Ca++ influx rilascio di Ca++ da RS 2.Ripolarizzazione: Ca++ ripompato in RS (ATPasi) e rimosso dalla cellula via scambiatore Na-Ca Sarcolemmico (attività proporz al Na intracell) 3.riduzione del gradiente Na (causato dall’inibiz Na-K ATPasi da glucosidi), estrusione di Ca e Ca disponibile nel RS per successiva contrazione Modificazioni elettrocardiografiche (in basso) e del potenziale d’azione (in alto) determinate dai glicosidi digitalici Digitossina: assorbimento intestinale 90-100%; alto legame con proteine plasmatiche; metabolismo prevalentemente epatico; eliminazione per via biliare; lunga emivita (circa 7 gg). Digossina: assorbimento intestinale 80%; legame proteine plasmatiche 25-30%; scarso metabolismo epatico; eliminazione renale; media emivita (1,5 gg) FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO GLUCOSIDI CARDIOATTIVI Effetti tossici (intossicazione digitalica) Xantopsia, nausea e vomito tardivi, aritmie atrioventricolari, bradicardia, allucinazioni Trattamento: K, glucosio ed insulina; Ca antagonisti FARMACOLOGIA CLINICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO Inotropi positivi DA mimetici: ibopamina; Inib fosfodiesterasi cAMP: milrinone, amrinone, vesnarinone Anticoagulanti, antiaggreganti: warfarin, aspirina, ticlodipina Antiaritmici: solo amiodarone (altri proaritmici e inotropi negativi) FARMACI ANTIANGINOSI L’angina pectoris è caratterizzata da dolore toracico irradiato dovuto alla discrepanza tra richiesta ed apporto di ossigeno al miocardio causata da restringimento coronarico. L’esito è l’ischemia miocardica. Angina stabile: riduzione aterosclerotica del calibro Angina instabile: rottura “seriata” di caspule aterosclerotiche Angina variante: riduzione vasospastica del calibro Angina mista FARMACI ANTIANGINOSI Esercitano il loro effetto: 1. Dilatando i vasi coronarici ed aumentando l’apporto di ossigeno; 2. Diminuendo il lavoro cardiaco e quindi il fabbisogno di ossigeno. Nitrovasodilatatori β-bloccanti Calcio antagonisti Antiaggreganti piastrinici Inibitori della 3-OH-3-metilglutaril CoA FARMACI ANTIANGINOSI NITRATI e NITRITI ORGANICI ATC code: C01DA VASODILATATORI ANTIANGINOSI Nitroglicerina sublinguale, picco 4 min Isosorbide dinitrato, t/2 45 min, metaboliti 4-5 h Isosorbide 5-mononitrato, lunga emivita, copertura FARMACI ANTIANGINOSI NITRATI e NITRITI ORGANICI Denitrazione endogena con rilascio di monossido di azoto (NO) a partire da L-arginina in citrullina NO attiva la guanilato ciclasi Aumenta così il 3’-5’GMP intracellulare Effetto finale: vasodilatazione Enzimi chiave sono le NO-sintasi (costitutiva, inducibile, endoteliale, etc.) FARMACI ANTIANGINOSI NITRATI e NITRITI ORGANICI Meccanismo d’azione Denitrazione Formazione di NO Vasodilatazione Protein kinasi cGMP-dipendente Defosforilazione catena leggera miosina Rilassamento fibrocellula liscia La nitroglicerina sublinguale è uno dei farmaci più efficaci nell’alleviare i sintomi dell’angina, ma il suo effetto dura solo 20-30 minuti; la compressa da 300 µg è spesso indicata quando la nitroglicerina è somministrata per la prima volta. L’aerosol spray costituisce un metodo alternativo per alleviare rapidamente i sintomi nei pazienti che hanno difficoltà ad assumere la preparazione sublinguale. La durata d’azione può essere prolungata con preparazioni a rilascio controllato e transdermico. L’isosorbide dinitrato è attiva nella forma sublinguale ed è una preparazione più stabile per chi ha necessità di assumere nitrati solo saltuariamente. E’ anche efficace per bocca come profilassi; sebbene il suo effetto si manifesti più lentamente, può persistere per alcune ore. Le preparazioni a rilascio controllato hanno una durata d’azione fino a 12 ore. L’attività dell’isosorbide dinitrato può dipendere dalla produzione di metaboliti attivi, il più importante dei quali è l’isosorbide mononitrato. Anche l’isosorbide mononitrato è autorizzata per la profilassi dell’angina; sono disponibili preparazioni a rilascio controllato (per una sola somministrazione al giorno). La nitroglicerina o l’isosorbide dinitrato possono essere provate anche per iniezione endovenosa, quando la forma sublinguale è inefficace, nei pazienti in cui il dolore toracico è dovuto a infarto miocardico o a ischemia grave. Le iniezioni endovenose sono utili anche nel trattamento dell’insufficienza ventricolare sinistra acuta. FARMACI ANTIANGINOSI NITRATI e NITRITI ORGANICI Farmacodinamica Vasodilatazione venosa ed arteriosa Enzimi di conversione più attivi nelle vene Diminuiscono il carico volemico Promuovono la coronarodilatazione Riducono pre- e post-carico Riducono il consumo di ossigeno Diminuiscono il cGMP piastrinico FARMACI ANTIANGINOSI NITRATI e NITRITI ORGANICI Tolleranza Incapacità della muscolatura vasale di formare NO Aumento volemia Aumento livelli di catecolamine Riduzione dei gruppi sulfidrilici Formazione di superossidi endoteliali FARMACI ANTIANGINOSI NITRATI e NITRITI ORGANICI Effetti collaterali Cefalea, ipotensione posturale, tachicardia riflessa, vertigini, sincope, rash cutaneo, Usi terapeutici Angina, Angina instabile, di Prinzmetal, insufficienza congestizia, infarto del miocardio FARMACI ANTIANGINOSI Calcio-antagonisti ATC code: C08 C08C CALCIO ANTAGONISTI CON EFFETTO VASCOLARE C08D CALCIO ANTAGONISTI CON EFFETTO CARDIACO Amlodipina Bepridil Diltiazem Felodipina Isradipina Nicardipina Nifedipina Nimodipina Nisoldipina Verapamil I bloccanti del canale del calcio o calcioantagonisti hanno come bersaglio il canale del calcio tipo L (voltaggio-dipendente) e precisamente la subunità a-1c, che rappresenta la porzione che forma il poro attraverso cui gli ioni Ca++ entrano dall’esterno all’interno della cellula durante il potenziale d’azione. I canali del calcio tipo L sono funzionalmente espressi in molti tessuti e tipi cellulari, in particolare nelle cellule muscolari cardiache e tipi cellulari. Il blocco del canale ha come conseguenza un ridotto ingresso di calcio nella cellula e quindi minor rilascio di calcio dal reticolo scarcoplasmico e ridotta attivazione del complesso acto-miosinico, quindi si hanno rilasciamento della muscolatura liscia vasale ed effetto inotropo negativo a livello cardiaco. Classificazione: Diidropiridine (nifedipina, amlodipina, felodipina): sono più attive a livello della muscolatura liscia vascolare Sostanze cationico-amfifiliche: Benzotiazepine (diltiazem): hanno selettività intermedia, cardiaca e vascolare Fenilalchilamine (verapamil, gallopamil): sono più attive a livello cardiaco Classification scheme of voltagevoltage-activated Calcium channels a1 Subunit 1A 1B 1E P/Q N R Neurons -Agatoxin IVA -Conotoxin GVIA SNX 4182 1G 1H 1I T Skeletal muscle, muscle, cardiac muscle, muscle, neurons Kurtoxin ω ω ω α α α α α α α α α α α α α α ω DHPs, DHPs, PAAs, PAAs, BZPs α α Specific Blocker Skeletal muscle Cardiac muscle, muscle, endocrine cells, cells, neurons Endocrine cells, cells, neurons Retina α Cav3.1 Cav3.2 Cav3.3 Localization L α Cav2.1 Cav2.2 Cav2.3 Type 1S 1C 1D 1F α Cav1.1 Cav1.2 Cav1.3 Cav1.4 α Calcium Channel DHPs = Dihydropyridines, Dihydropyridines, PAAs = phenylalkylamines, phenylalkylamines, BZTs = Benzothiazepines FARMACI ANTIANGINOSI CALCIO-ANTAGONISTI Ca2+ Contrazione miociti cardiaci e vasali Legame alla subunità subunità α1 (poro), canale L Canale del Calcio di tipo L e siti di legame per i calcio-anatgonisti DHP: sito di legame delle diidropiridine BTZ: sito di legame delle benzotiazepine (diltiazem) PAA: sito di legame delle fenilalchilamine (verapamil) FARMACI ANTIANGINOSI CALCIO-ANTAGONISTI Farmacodinamica Depolarizzazione muscolatura liscia: 1.apertura dei canali CaCa-dipendenti ed influsso di Ca; Ca; 2.idrolisi di IP3, liberazione di Ca intracellulare, intracellulare, influsso di Ca; Ca; 3.Canali al Ca recettore dipendenti. Attività cellule miocardiche: 1.Depolarizzazione CaCa-dipendente del nodo SA ed AV (effetto sulla velocità velocità di conduzione) 2.Ca 2.Ca si lega a troponina, troponina, rimuovendo il blocco contrattile; 3.interazione actinaactina-miosina (inotropismo positivo) Emodinamica: 1.riducono la resistenza ed aumentano il flusso coronarico; coronarico; 2. Diminuzione gittata cardiaca; 3. Aumento distensione diastolica ventricolare, dim. postcarico; postcarico; FARMACI ANTIANGINOSI CALCIO ANTAGONISTI Tossicità ed EC Vasodilatazione: cefalea, vertigini, ipotensione, vampate, nausea, parestesia. Stipsi, tosse, dispnea, edema periferico, crampi, tachicardia, torsade (tachicardia ventricolare polimorfa), granulocitopenia FARMACI ANTIANGINOSI CALCIO ANTAGONISTI Usi terapeutici Angina da sforzo, Angina instabile, di Prinzmetal, insufficienza congestizia, infarto del miocardio, ipertensione, aritmie, tocolisi FARMACI ANTIANGINOSI β-BLOCCANTI Angina da sforzo, infarto miocardico FARMACI ANTIARITMICI depolarizzazione e ripolarizzazione sono la risultante dell’attività equilibrata dei canali ionici ischemia acuta e cronica, infarto del miocardio, simpaticomimetici alterano tale attività A tale alterazione segue una turba della conduzione e del ritmo cardiaco FARMACI ANTIARITMICI FARMACI ANTIARITMICI IONI Cellula a riposo: canali Na+ chiusi, K+ aperti (inward rectifier) Depolarizzazione: 1. canali Na+ aperti (non riaprono se non vanno a riposo); . K+ transient outward aperti; Ca++ aperti; 3. K+ delayed rectifier aperti. Contrazione: aumento del Ca++ intracellulare; scambio Na+-Ca++ Potenziale d’Azione • Riposo: -60 -95 mV – Pompa Na-K ATPasi dipendente: 3Na est. vs 2 K in • Depolarizzazione al potenziale soglia: -40 -60 mV • Depolarizzazione rapida (fase 0): +10-20 mV – Apertura canali del Na (miocardio atriale e ventric.) – Apertura canali Ca (nodo SA ed AV) • Ripolarizzazione rapida (fase 1): 0 mV – Parziale inattivazione canali del Na / apertura canali K • Plateau (fase 2): 0 mV – Apertura canali del Ca / Contrazione cellulare • Ripolarizzazione (fase 3): -60 -95 mV – Inattivazione corrente in di ioni positivi – Apertura canali del K Potenziale d’Azione +25 -100 Na+out/ K+in Na+ in Ca++ in K+ out Na+out/ K+in FARMACI ANTIARITMICI propagazione dell’impulso nodo del seno sistole atriale (onda P) nodo AV (Ca++-dipendente, rallentamento) sistole ventricolare (complesso QRS) ripolarizzazione (onda T) Refrattarietà Schema di un circuito di rientro FARMACI ANTIARITMICI Aritmie Alterazione dell’inizio e/o propagazione di impulsi Es.: mancanza di un impulso o rallentamento eccessivo: blocco tachiaritmie: accelerazioni pacemakers; depolarizzazioni spontanee; eccitazione del rimanenente miocardio Depolarizzazione anormale con soglia sufficiente a generare potenziali secondari (postdepolarizzazioni ritardate o precoci, dopo ripolarizzazione nell’ischemia, da sovraccarico di Ca++; eccessivo prolungamento del potenziale d’azione (es.: aritmie da antiaritmici, da deplezione di K) FARMACI ANTIARITMICI aritmie comuni bradicardia sinusale, extrasistolia, blocco AV, tachicardia sinusale, flutter atriale, fibrillazione atriale, tachicardia multifocale atriale, tachicardia ventricolare polimorfa (torsade), tachicardia atriale con blocco AV, fibrillazione ventricolare FARMACI ANTIARITMICI Meccanismi di azione soppressione della causa dell’aritmia; alterazione del rientro; rallentamento dell’automatismo: (pot diastol max –adenosina, Ach-, slope fase 4 –β-bloccanti-, potenz soglia –blocco canali Na-Ca-, durata potenz azione –blocco canali K-); i bloccanti dei canali si legano a siti simil-recettoriali proteici dei canali per modificarne la funzione; l’accesso ai siti bersaglio avviene o per via idrofilica (pori) o per via lipofilica (sandwich) l’affinità di legame varia in rapporto allo stato funzionale es. maggior affinità per canali al Na aperti blocco dovuto a legame all’interno del poro o ad un sito ad esso distante; blocco di apertura e di inattivazione; frequenza-dipend FARMACI ANTIARITMICI Classificazione bloccanti canali al Na++ (lidocaina, chinidina, propafenone, etc); bloccanti canali al K+ (dofetilide, ibutilide); prolunganti l’intervallo QT; bloccanti canali al Ca++ (nifedipina, verapamil, diltiazem, etc); β-bloccanti (propranololo, sotalolo, etc) Classificazione dei Farmaci Antiaritmici • Classe I: Bloccanti canale del Na (ATC code: C01B) • Classe IA: (C01BA ANTIARITMICI, CLASSE IA) – Riduzione Vmax ed aumento durata PdA (chinidina, procainamide, disopiramide) • Classe IB: (C01BB ANTIARITMICI, CLASSE IB) – Vmax invariata e riduzione durata PdA (lidocaina, mexiletina, tocainide, moricizina) • Classe IC: (C01BC ANTIARITMICI, CLASSE IC) – Moderata riduzione Vmax, marcato rallentamento velocità di conduzione, allungamento del periodo refrattario (flecainide, propafenone) • Classe II: Beta Bloccanti (C07A BETABLOCCANTI, NON ASSOCIATI) (propranololo, metoprololo, atenololo...) • Classe III: Bloccanti del canale del K con rallentamento della ripolarizzazione (C01BD ANTIARITMICI, CLASSE III) (sotalolo, amiodarone, bretilio) • Classe IV: Calcioantagonisti (C08D CALCIO ANTAGONISTI CON EFFETTO CARDIACO) (verapamil, diltiazem) FARMACI ANTIARITMICI Adenosina Recettori accoppiati a G proteins, attiva correnti del K in atri, SA e AV, riduce la durata del Pd’A, iperpolarizza e rallenta l’automatismo. Riduce inoltre le correnti del calcio refrattarietà AV Asistolie transitorie (5 sec); bolo rapido; antagonista caffeina o teofillina Tachicardia ventr DAD; ipotensione controllata coronarografia FARMACI ANTIARITMICI Amiodarone Analogo strutturale tiroxine; tach ventr.; fibrillazione resistente. Blocca i canali al: Na inattivi; Ca++ ; K+ (3 componenti); adrenolitico. velocità conduz; accoppiam, cellula-cellula; PR, QRS e QT. Ipotensione, nausea, fibrosi polmonare, danno corneale, ipo- ed ipertiroidismo, neuropatia, fotosensibilità, torsade (raram) FARMACI ANTIARITMICI Bretilio tosilato AntiNE liberatore; prolunga il Pd’A cardiaco nelle Purkinje non ischemiche, omogenizza il tempo di depolarizzazione e sopprime un rientro. Probabile blocco canali K. Ipertensione transitoria ed aritmie; ipotensione; torsade (raram) FARMACI ANTIARITMICI Chinidina mantenimento ritmo sinusale in pz con flutter o fibrillazione atriale. Blocca Na e, in modo concentrazione dipendente, K, nonché Ca (L).Quindi la soglia di eccitabilità ed il t di refrattarietà e l’automatismo. Provoca inoltre blocco a-adrenergico e inibizione vagale (ipotensione + tachicardia). diarrea (40%); torsade (da deplez K) anche a [] subterapeutiche. Inibisce la CYP2D6 (codeina, propafenone); clearance digitalici per inibiz glicoproteina P. FARMACI ANTIARITMICI Disopiramide racemo, simile a chinidina, ma EC diversi. Inoltre nella prevenzione recidive tachicardie e fibrillazioni ventricolari Blocca i canali al sodio; effetti anticolinergici. glaucoma, stipsi, secchezza fauci, ritenzione urinaria; insufficienza cardiaca e torsade (deprime la contrattilità) FARMACI ANTIARITMICI Dofetilide bloccante IKr puro; mantiene ritmo sinusale in pz con fibrillazione atriale Torsade, allungamento QT FARMACI ANTIARITMICI Fenitoina blocca i canali Na inattivi; soppressione aritmie da digitale primo passaggio epatico saturabile atassia, nistagmo, confusione mentale, iperplasia gengivale; rash, aplasia, ipotensione, fibrillazione. Farmaco induttore (estrogeni, vit D, chinidina, etc.) FARMACI ANTIARITMICI Flecainide Nelle aritmie sopraventricolari; Blocca Na e K delayed; Ca; PdA cellule Purkinje; cellule ventricolari. Effetto dose-indipendente Visione sfocata, ins cardiaca, aritmie. FARMACI ANTIARITMICI Glucosidi digitalici Effetto inotropo positivo 1.Ca++ influx rilascio di Ca++ da RS 2.Ripolarizzazione: Ca++ ripompato in RS (ATPasi) e rimosso dalla cellula via scambiatore Na-Ca Sarcolemmico (attività proporz al Na intracell) 3.riduzione del gradiente Na (causato dall’inibiz Na-K ATPasi da glucosidi), estrusione di Ca e Ca disponibile nel RS per successiva contrazione FARMACI ANTIARITMICI Ibutilide bloccante IKr e stimolante inward Na, per la cardioconversione atriale. Torsade! Lidocaina Terapia aritmie postinfartuali, ma blocco ed insufficienza; blocca Na aperti e chiusi; anche inward rectifier; automaticità. Nistagmo, tremori, convulsioni, disartria, alt coscienza FARMACI ANTIARITMICI Magnesio prevenzione torsade (1-2 g iv); correnti inward Ca?? Mexiletina e tocainamide analoghi lidocaina (=MdA); tocainide: aplasia midollare fatale e fibrosi polmonare Moricizina analogo fenotiazinico per il trattamento cronico delle aritmie ventricolari FARMACI ANTIARITMICI Procainamide analogo della procaina, nella t. di aritmie sopraventricolari e ventricolari;blocca i canali attivi al Na e l’outward al K. l’automaticità e la conduzione e il periodo refrattario Ipotensione e rallentamento conduzione, nausea, torsade (alte dosi); aplasia midollare, lupus con rash ed artralgie, pericardite, nefrite FARMACI ANTIARITMICI Propafenone bloccante canali al sodio; aritmie sopraventricolari; bradicardia, epato- e nefrotossicità Sotalolo β-antagonista non selettivo; inibisce i canali inward rectifier del K; causa EAD; torsade; blocco β-adrenergico. Schema delle funzioni piastriniche ANTIAGGREGANTI • Prevenzione e trattamento delle malattie cardiovascolari occlusive e disturbi tromboembolici arteriosi • Mantenimento di impianti vascolari e dispositivi vascolari • Prevenzione eventi cerebrovascolari, • Prevenzione secondaria dello stroke Meccanismo d’azione dei composti tienopiridinici Struttura dei composti tienopiridinici ANTAGONISTI PURINERGICI TIENOPIRIDINICI TICLOPIDINA L’ADP interagisce con il recettore P2Y sulle piastrine e induce aggregazione piastrinica. La ticlopidina blocca il recettore P2Y e quindi inibisce l’aggregazione indotta da ADP. E’ probabilmente un profarmaco che viene convertito nel fegato nel metabolita attivo. E’ rapidamente assorbito per via orale (250-500 mg/die, in 2 somministrazioni) e ha elevata biodisponibilità. L’effetto massimale compare in 8-11 gg. CLOPIDOGREL E’ un analogo della ticlopidina con minor incidenza di effetti collaterali come trombocitopenia e leucopenia. E’ un profarmaco somministrato alla dose di 75 mg/die. Poiché questi farmaci hanno un meccanismo d’azione diverso da quello dell’aspirina, l’associazione di questi farmaci può generare effetti additivi o sinergici. Porpora trombotica trombocitopenica, anemia aplastica, emorragie Il Clopidogrel era stato presentato come un superamento della Ticlopidina, soprattutto sotto l'aspetto della sicurezza e della tollerabilità. Porpora trombotica trombocitopenica, anemia aplastica, emorragie INIBITORI DELLA CICLOOSSIGENASI (COX) • ASPIRINA Inibizione della sintesi di eicosanoidi (Trombossano A2): acetilazione irreversibile di una serina (Ser 530) in prossimità del sito catalitico posto all’interno del canale idrofobico che porta al nucleo della COX-1. Inibizione del fattore trascrizionale NF-kB. Ruolo e residui chiave della attività catalitica delle cicloossigenasicicloossigenasi-1 (COX(COX-1) Effetti cardiovascolari dei FANS e dei coxib Le nitroaspirine Combinano l’effetto di inibizione della COX-1 alla liberazione di monossido d’azoto (NO). Inibiscono sia l’adesione che l’attivazione piastrinica indotta da trombina. L’aumento di cGMP indotto da NO interfersice negativamente con l’aggregazione piastrinica. Si pensa che NO, unitamente ad alcune prostaglandine, giochi un ruolo importante nel mantenere l’integrità della mucosa gastrica. Il rilascio di NO a livello gastrico pertanto controbilancia gli effetti negativi dell’aspirina, dovuti all’inibizione della sintesi di prostaglandine citoprotettive. Antagonisti GP IIb/IIIa Indicazioni: PTCA;Sindrome coronarica acuta; IMA GP IIb/IIIa: sito di legame per il fibrinogeno e vWF affinità durante la fase di attivazione piastrinica Antagonisti competitivi (peptidi, peptidomimetici): agenti che mimano le sequenze arginina-glicina-aspartato (RGD) del fibrinogeno. Antagonisti non-competitivi (anticorpi monoclonali): Abciximab Tirofiban Eptifibatide Emorragia, trombocitopenia ANTAGONISTI DELLA GLICOPROTEINA GpIIb/IIIa Abciximab E’ un anticorpo diretto contro il recettore per il fibrinogeno GpIIb/IIIA. Somministrato in congiunzione all’angioplastica nella terapia delle trombosi coronariche e si è dimostrato efficace nel prevenire l’infarto del miocardio se somministrato insieme all’aspirina e all’eparina. L’effetto permane per 10-24 ore dopo la sospensione dell’infusione (endovenosa lenta 12 ore). Eptifibatide e Tirofiban Vengono somministrati per via endovenosa in bolo seguito da infusione lenta per 72 ore. Utilizzati nell’angina instabile e durante gli interventi di angioplastica per ridurre l’insorgenza di infarto del miocardio. Effetti collaterali: emorragie, trombocitopenia In alcune condizioni gli anti IIb/IIIa possono presentare un potenziale rischio trombotico, legato alla capacità di ridurre il rilascio della proteina CD40L piastrinica, caratterizzata da attività protrombotica, proinfiammatoria e proaterogena. Il ligando CD40 (CD40L) e il suo recettore CD40 vengono espressi nelle lesioni aterosclerotiche umane e nelle cellule associate all'ateroma, incluse le cellule endoteliali, le cellule della muscolatura liscia, i fagociti mononucleati e le piastrine. Qualora la dose di anti IIb/IIIa sia sufficiente ad occupare almeno l’80% dei recettori, la liberazione di CD40L è inibita. Se il numero di recettori occupati invece è inferiore all’80%, per effetto paradosso, si può avere un aumentato rischio di trombosi per aumento dei livelli plasmatici di CD40L. E’ pertanto fondamentale per questi farmaci un dosaggio appropriato unitamente a un corretto monitoraggio dello stesso. Occupazione recettoriale ed effetti degli anti IIb/ IIb/IIIa Fonte:Rossi-Cuomo FARMACOLOGIA, Minerva Il sistema della coagulazione EPARINE AD ALTO PESO MOLECOLARE (>5000 Dalton) L’AT III è una proteasi serinica, sintetizzata dal fegato, che inattiva la trombina e i fattori Xa, Ixa, Xia, XIIa, callicreina e VIIa della coagulazione. L’interazione con l’eparina induce una modificazione di conformazione dell’AT III, che accelera la sua azione inibitrice sulla trombina, sul fattore IXa e sul fattore Xa. Nel caso della trombina, l’azione dell’eparina consiste nel fornire sia alla trombina che all’AT III un substrato dove enzima ed antienzima si legano per formare un complesso terniario. Una volta che la trombina si è legata all’AT III, l’eparina si distacca dal complesso rendendosi disponibile per un’altra molecola di AT III. EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE (3000-4000 Dalton) Molecole di eparina con meno di 18 unità monosaccaridiche non sono in grado di catalizzare l’inibizione della trombina da parte dell’AT III, mentre possono catalizzare quella del fattore Xa, inducendo un cambio conformazionale dell’AT III che ne accelera la funzione. Sono indicate nella profilassi del tromboembolismo venoso e nel trattamento della trombosi venosa profonda con il vantaggio, rispetto all’eparina convenzionale, di non aumentare nei pazienti chirurgici i rischi di sanguinamento. Meccanismo d’azione dell’eparina convenzionale e delle eparine a basso peso molecolare Eparansolfato Glicosamminoglicano, contenente meno gruppi solfato e più acido ialuronico e N-acetilglucosamina rispetto all’eparina. Interagisce con l’AT III attivandola, anche se in maniera meno efficace dell’eparina Dermatansolfato Polimero ripetitivo di ac. L-iduronico e di N-acetil-Dgalattosamina. Aumenta l’adesione del cofattore II dell’eparina, determinando un minor rischio di sanguinamento rispetto all’eparina. Irudina Presente nella saliva delle sanguisughe, inibitore selettivo della trombina, impedisce il suo legame al fibrinogeno e ai fattori V, VIII, XIII. ANTICOAGULANTI ORALI (indiretti) Interferiscono con la produzione epatica dei fattori della coagulazione vitamina Kdipendenti. Impediscono la reazione di γcarbossilazione dei residui glutammici dei fattori II, VII, IX, X e delle proteine C e S, inibitrici della coagulazione. La reazione di γ-carbossilazione permette il legame con il Ca++ e quindi l’attivazione dei suddetti fattori della coagulazione. Meccanismo d’azione del warfarin epossido reduttasi (epossido) Il sistema fibrinolitico Antifibrinolitici Inibitori del plasminogeno Acido ε-aminocaproico Acido tranexamico Inibitori di serin-proteasi (plasmina) Aprotinina