NEUROVEGETATIVO News Quadrimestrale - Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 NEUROVEGETATIVO News Periodico quadrimestrale Direttore responsabile Pietro Cortelli Comitato Editoriale Presidente Giuseppe Vita Segretario Pietro Guaraldi Revisore dei conti Giuseppe Micieli Consiglieri Giovanni Barbara Luciano Bernardi Pietro Cortelli Francesca Del Sorbo Rita Di Leo Simona Maule Giuseppe Pelliccioni Marcello Romano Ufficio redazionale, pubbicitario e amministrativo: c/o MCC via S. Stefano 57 - 40125 Bologna tel. 051263703 - fax 051238564 e-mail: [email protected] Garanzia di riservatezza: Si garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne la rettifica o la cancellazione scrivendo all’ufficio redazionale (Legge 675/96 tutela dati personali). FOTOCOMPOSIZIONE E IMPIANTI: La.Ser. srl - Granarolo E. (BO) STAMPA: Tipografia Negri - Bologna Aut. n. 7106-05/04/2001 riamo possa aiutarvi nella vostra pratica clinica suggerendo nuovi progetti di ricerca. In “Alla ribalta”, troverete l’articolo della dott.ssa Alessia Nicotra su sistema nervoso vegetativo ed emozioni. Negli highlights invece parleremo dei nuovi criteri per la diagnosi di Atrofia multi-sistemica pubblicati di recente da Gilman et al. su Neurology e le differenze rispetto a quelli pubblicati nel 1998. Negli ultimi mesi si sono svolti diversi eventi organizzati o patrocinati dall’AINV. Dal 23 al 26 agosto 2008 si è tenuto a Madrid il 10° congresso che l’EFAS ha organizzato in joint con l’EFNS. Nonostante le temperature equatoriali e la bellezza di Madrid apprezzabile successo hanno ottenuto il teaching course su “Diagnosi e management dei disordini autonomici in neurologia”, le sessioni su patofisiologia e diagnostica strumentale dei disordini vegetativi, le sessioni poster. Durante il congresso il nostro Past President ed attualmente consigliere Pietro Cortelli è stato eletto presidente dell’EFAS ed inoltre è stata Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 affidata all’Italia l’organizzazione del congresso EFAS del 2010. Dal 4 al 7 settembre 2008 si è tenuto ad Orvieto il 18° Meeting annuale del Neurodiab. Il programma è risultato molto interessante spaziando dalla ricerca a diagnosi e trattamento della neuropatia diabetica. È da segnalare purtroppo una scarsa partecipazione da parte dei neurologi anche se la neuropatia diabetica vede figure come il neurofisiologo ed il neurologo, specie se si occupa dello studio del sistema nervoso vegetativo, quotidianamente in prima linea. Dal 18 al 22 ottobre 2008 si è tenuto a Napoli il XXXIX Congresso Società Italiana di Neurologia in cui l’AINV è stata presente con un corso di aggiornamento ed una riunione annuale dell’associazione. Il corso di aggiornamento è stato un vero trionfo e l’aula era gremita in ogni ordine di posto. Il Prof. Albanese ha affrontato il tema delle malattie con corpi di Lewy e della disautonomia nei parkinsonismi. La Prof.ssa Bentivoglio ha parlato, riallacciandosi all’intervento precedente, della diagnosi differenziale tra Atrofia multi-sistemica e m. www.ainv.it Cari Soci, anche questo primo numero del NeuroVegetativo News 2009 si preannuncia molto interessante e spe- www.ainv.it Editoriale 1 www.ainv.it di Parkinson anche relativamente ai disturbi autonomici. Segue l’intervento del Prof. Vita il quale ha illustrato la classificazione delle neuropatie vegetative secondo la modalità di esordio soffermandosi su alcune forme di interesse per la pratica clinica o, al contrario, di raro riscontro come le neuropatie vegetative disimmuni, da considerare in presenza di una disfunzione vegetativa ad esordio in genere subacuto apparentemente idiopatica, o come la cold induced sweating syndrome geneticamente determinata caratterizzata da iperidrosi dopo esposizione ad basse temperature. Infine il Prof. Cortelli ha cercato di dare cenni sulla terapia dell’ipotensione ortostatica (IO), dell’ipertensione supina talvolta concomitante all’ipotensione ortostatica e dei disturbi della sfera uro-genita- www.ainv.it le. Ha trattato, inoltre, la terapia della IO indicandone fasi e modalità: 1) fase educazionale-riabilitativa in cui ha indicato misure “non farmacologiche” che possono migliorare l’ipotensione ortostatica e l’ipertensione supina, 2) fase farmacologica in cui ha illustrato i farmaci attualmente in uso e le eventuali modalità di dispensazione da parte del S.S.N. Durante il congresso si è inoltre tenuta la riunione annuale dell’associazione in cui è stata assegnata la “Valsalva Lecture” alla dott.ssa Alessia Nicotra, siciliana di nascita ma londinese di “adozione”, che si è distinta per i suoi studi di neurofisiologia e di Risonanza Magnetica Funzionale nei pazienti con mielolesioni. Sono seguite tre relazioni di notevole interesse nella pratica clinica sulle conseguenze dello stroke sul sistema nervoso vegetativo, su quando e come trattare la sincope neuromediata ed infine un’overview sulle neuropatie vegetive disimmuni ed il loro possibile trattamento. Sempre durante il Congresso della SIN si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle cariche del Consiglio Direttivo AINV. Cogliamo l’occasione per porgere i nostri auguri al nuovo presidente Prof. Giuseppe Vita ed al nuovo segretario Dott. Pietro Guaraldi. Vi ricordiamo che sul nostro sito www.ainv.it potrete trovare già alcune notizie sul prossimo congresso EFAS che si terrà in joint con International Society for Autonomic Neuroscience nel settembre 2009 a Sydney (Australia). Buona lettura Simona Maule e Rita Di Leo Alla ribalta … Emozioni e sistema nervoso vegetativo DOTT.SSA ALESSIA NICOTRA Department of Clinical Neurophysiology, West London Neurosciences Centre, Charing Cross Hospital, Fulham Palace Road, London W6 8RF, UK - Email: [email protected] www.ainv.it Lo scopo di questo breve articolo è quello di ricordare al lettore il ruolo fondamentale del sistema nervoso vegetativo nella modulazione delle emozioni e di stimolare quella curiositá che porta a nuovi studi e al progresso scientifico in questo campo. Cenni sulle teorie delle emozioni Le emozioni sono state sempre oggetto di studio da parte di filosofi, artisti, letterati, teologi e psicologi. Da un punto di vista strettamente neuroscientifico, diverse teorie sulle emozioni sono state formulate nell’arco di più di un secolo, partendo dalla prospettiva biologica ed evolutiva di Darwin 2 (1) fino alla elaborazione della “somatic marker hypothesis” di Damasio (2, 3). Le emozioni sono associate alla generazione automatica di risposte corporee. Queste sono manifestate dal sistema nervoso vegetativo come cambiamenti della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e respiratoria, dell’attività delle ghiandole sudoripare, etc. Questi cambiamenti sono definiti “stati autonomici di attivazione corporea” e sono a loro volta associati a cambiamenti nella attività regionale cerebrale (4, 5). Le risposte autonomiche periferiche, non solo agiscono da feedback per i centri autonomici superiori al fine di mantenere vari meccanismi corporei omeostatici, ma sono anche una componente integrale dell’apprendimento all’interno dei sistemi corticali e sottocorticali (così come avviene nel classico “fear conditioning”) producendo un pattern di risposte necessarie per il supporto metabolico del comportamento emotivo e per il decision making (2). Tra le varie teorie sulle emozioni, quella “periferica” di James-Lange, propone che le risposte di attivazione corporea, particolarmente quelle mediate dal sistema nervoso vegetativo, sono la base delle emozioni (6,7) “L’attività autonomica è l’essenza delle emozioni. Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 Uno studio importante che utilizza la PET in soggetti sani, ha analizzato la neuroanatomia funzionale del controllo cardiovascolare centrale ed ha identificato regioni encefaliche che rispondono a cambiamenti della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa in seguito a esercizio e sforzo mentale (5). Gli autori confermano il coinvolgimento di aree encefaliche associate al comportamento cognitivo ed emotivo nella generazione centrale e nella rappresentazione del- Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 www.ainv.it la attivazione periferica cardiovascolare, suggerendo inoltre una organizzazione funzionale nel sistema nervoso centrale designata a produrre pattern di risposte cardiovascolari integrate per il supporto metabolico dei comportamenti volitivi e emotivi. Inoltre, i risultati dimostrano che cambiamenti della pressione arteriosa sistemica si riflettono in cambiamenti nell’attività all’interno di una regione distinta della corteccia cingolata anteriore di destra, l’area di Brodmann 32 che si estende caudalmente fino all’area di Brodmann 24. Questa regione può essere importante per integrare i cambiamenti periferici cardiovascolari con lo sforzo cognitivo, la preparazione motoria e gli stati emotivi. Questo studio ha dimostrato che le regioni della corteccia cingolata più posteriori (aree di Brodmann 23, 24, e 31) presentano una ridotta attività durante l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, che concorda con la proposta dissociazione comportamentale delle funzioni della corteccia cingolata anteriore e posteriore; altre aree implicate nel controllo centrale cardiovascolare sembra siano la corteccia cerebellare laterale e strutture del tronco cerebrale (ponte). I risultati di questo studio possono avere delle importanti implicazioni cliniche, considerando che l’insufficienza centrale autonomica è una manifestazione principale della atrofia multisistemica (MSA), e che si riscontra anche in altri disordini neurodegenerativi, come la malattia di Alzheimer e la malattia da corpi di Lewy (20). www.ainv.it Studi con neuroimmagini Anche se il controllo e la rappresentazione degli stati di attivazione periferica da parte delle aree cerebrali superiori negli esseri umani rimangono compresi in maniera limitata, il contributo degli studi con le neuroimmagini è stato fondamentale. Inizialmente con la tomografia ad emissione di positroni (PET), e più recentemente con la risonanza magnetica funzionale (fMRI), è possibile analizzare processi quali il controllo motorio e la codificazione e rappresentazione di sensazioni visive, uditive e somatosensitive. Inoltre, le tecniche di neuroimmagine funzionale permettono di studiare l’attività dei centri vegetativi superiori, correlando i cambiamenti di segnale del functional imaging alle fluttuazioni delle misure autonomiche periferiche. Alcuni studi suggeriscono che il danno alle regioni prefrontali, particolarmente alla corteccia orbitale e mediale prefrontale, compromette sia la generazione di risposte corporee che la guida emozionale al comportamento (10). Sembra che la corteccia cingolata anteriore e l’amigdala siano implicati nella generazione superiore e riflessa di risposte agli stimoli emotivi (4, 5, 12, 13,14, 15) e che l’insula e la corteccia orbitofrontale siano a loro volta implicate nel “mapping” delle conseguenti risposte corporee; è stato dimostrato che queste aree sono attive in seguito a vari cambiamenti viscerali (16, 17,18,19). www.ainv.it Le emozioni dissociate dalle sensazioni corporee sono per noi incomprensibili” (7). Di conseguenza, la tristezza nasce dal piangere, la paura nasce dal tremare o dallo scappare via. Partendo dalla teoria delle emozioni di James-Lange segue che gli stimoli emotivi generano stati autonomici di attivazione corporea in maniera autonoma (anche senza la partecipazione della coscienza) e che emozioni diverse sono associate a risposte corporee diverse. Quest’ultimo punto è stato l’argomento principale di Cannon (8) contro la teoria periferica delle emozioni: le reazioni di attivazione corporea (soprattutto quelle simpatiche) sono troppo stereotipiche e indifferenziate per rendere conto della ricchezza e varietà delle esperienze emotive; le emozioni nascono dalla valutazione degli stimoli emotivi, e non dal feedback proveniente dal corpo. Molti psicologi preferiscono la visione empirica a due-fasi di Schachter e Singer (9), secondo la quale cambiamenti di attivazione periferica possono determinare l’intensità delle emozioni, ma la qualità (per esempio rabbia o euforia) è determinata dal contesto cognitivo. Modelli periferici delle emozioni, che includono sia le componenti vegetative che somatomotorie, sono stati ripresi recentemente da Antonio Damasio e collaboratori nei loro studi su pazienti con lesioni della corteccia prefrontale mediale: questi pazienti presentano disturbi del comportamento sociale ed emotivo, mentre ritengono la capacità di ragionare; nonostante ripetute esperienze con risultati negativi, prendono decisioni non ponderate e non sono in grado di valutare “risk taking”, durante il quale presentano diminuite risposte di attivazione corporea. Quindi è stata formulata la “somatic marker hypothesis” che enfatizza il feedback corporeo come guida sul decision-making motivazionale e influenza il comportamento emotivo e sociale (2, 3, 10, 11). Studi molto importanti Una maggiore conoscenza sui centri superiori del controllo vegetativo è stata raggiunta grazie allo studio delle consequenze della interruzione periferica delle risposte autonomiche. I pazienti con insufficienza vegetativa (pure autonomic failure, PAF) non possono generare risposte di attivazione autonomica a 3 www.ainv.it causa della denervazione periferica del sistema nervoso vegetativo (21). Uno studio con PET (17) ha confermato che l’aumento di frequenza cardiaca e pressione arteriosa associati all’esecuzione di calcolo mentale o esercizio isometrico non è presente nei pazienti con PAF; inoltre, durante l’esecuzione di stimolo pressorio da sforzo, in confronto ai controlli sani, questi pazienti hanno dimostrato iperattività di aree encefaliche quali la porzione dorsale del ponte e la corteccia cingolata anteriore dorsale in assenza del feedback periferico di attivazione vegetativa. Questo studio quindi fornisce un modello di lesione autonomica per studiare la dipendenza delle aree encefaliche dal feedback proveniente dalla periferia, mettendo soprattutto in evidenza l’attività del tronco encefalico e della corteccia cingolata anteriore dorsale in condizioni in cui manca l’apporto delle informazioni afferenti concernenti le risposte vegetative. www.ainv.it www.ainv.it La “paura condizionata” (fear conditioning) può essere considerata un utile modello sperimentale per comprendere alcune delle predizioni della teoria delle emozioni di James-Lange. Nella paura condizionata pavloviana, uno stimolo precedentemente neutro attraverso l’associazione ad uno stimolo avversivo incondizionato diventa “emotional threat”; questa predice le consequenze corporee dello stimolo incondizionato avversivo e produce una risposta di attivazione comportamentale e vegetativa, sia quando è accoppiata allo stimolo incondizionato sia quando non lo è. In uno studio che utilizza la risonanza magnetica funzionale in pazienti con PAF, Critchely et al. (18) hanno valutato l’effetto della disconnessione delle risposte autonomiche periferiche dalle risposte emotive encefaliche durante la paura condizionata, dimostrando che l’attività encefalica associata al fear conditioning è ridotta nell’ insula di destra e nell’amigdala di destra 4 nei pazienti con PAF. Questo indica che sia la corteccia dell’insula che l’amigdala, particolarmente dal lato destro, sono coinvolte nella rappresentazione viscerale afferente degli stati di attivazione autonomica provocati dalle emozioni. Dato il ruolo dell’insula come corteccia viscerosensitiva (16, 22, 23), queste osservazioni confermano l’importanza dell’insula di destra nella rappresentazione delle emozioni, che a loro volta nascono dalla rappresentazione delle risposte corporee (3, 6,7). Un altro modello lesionale per analizzare le consequenze della mancanza di feedback di attivazione autonomica è dato dalle lesioni spinali (spinal cord injury, SCI). Disturbi emotivi, ansia e depressione, sono stati descritti nelle SCI (24). Numerosi studi che dimostrano l’importanza delle influenze ascendenti sui processi neurali superiori, incluse le emozioni (3, 16, 25, 26, 27), suggeriscono che il grado con cui le risposte di attivazione corporea sono percepite possa modificare l’espressione delle emozioni sia in individui sani (28) che in pazienti con SCI (29). Questo è in contrasto con studi che riportano un’assenza di disturbi emozionali in questi pazienti, sulla base di misurazioni neuropsicologiche ( 29, 30, 31, 32, 33). Uno studio recente ed interessante basato sulla risonanza magnetica funzionale e su un paradigma di condizionamento pavloviano (fear conditioning), ha valutato l’ipotesi che nei pazienti con SCI croniche l’assenza di informazioni spinali afferenti moduli l’espressione dell’attività encefalica associata ad emotional processing (34). I risultati hanno dimostrato che la risposta fMRI alla stimolazione dolorosa è simile sia nei pazienti con SCI che nei controlli sani, ed è legata all’attivazione della corteccia cingolata anteriore dorsale, del lobo temporale mediale e della corteccia somatosensitiva. Invece, l’attività encefalica durante i processi di apprendimento emoziona- le (“emotional threat”) ha mostrato differenze notevoli tra i due gruppi. Innanzitutto, l’attività cerebrale è ridotta nei pazienti con SCI in confronto a quella dei controlli sani in aree quali la corteccia cingolata posteriore e la porzione mediale della corteccia prefrontale, aree associate a controllo autonomico, suggerendo che l’assenza di informazioni spinali afferenti comporta un funzionamento anomalo di queste regioni encefaliche durante emotional threat che può contribuire alla predisposizione a disturbi emozionali e depressivi nelle SCI. Inoltre, l’attività cerebrale durante emotional threat è aumentata nei pazienti con SCI in confronto a quella dei controlli sani nella sostanza grigia periacqueduttale e nella corteccia cingolata anteriore, aree normalmente associate con “pain processing”, indicando una ipersensitività di queste aree encefaliche nei pazienti con SCI. Questo studio è il primo ad utilizzare la risonanza magnetica funzionale per analizzare processi di apprendimento emotivo e meccanismi che possono avere un impatto sulla qualità di vita nei pazienti con SCI croniche, e indica che in questi pazienti le aree cerebrali deputate al controllo delle emozioni presentano delle anomalie che originano dal deficit cronico di feedback delle informazioni somatosensitive e viscerali, dal midollo spinale all’encefalo, associato al deficit di controllo ortosimpatico. I risultati di questi studi contribuiscono al progresso scientifico in un’area cruciale per l’assistenza medica ed il benessere del paziente. Bibliografia 1) Darwin C. 1898. The expression of the emotions in man and animals. Third edition, 1998, edited by P. Ekman. Oxford: Oxford University Press. 2) Damasio AR, Tranel D, Damasio HC. Somatic markers and the guidance of behavior: theory and preliminary testing. In: Levin HS, Eisenberg HM, Benton LB, editors. Frontal lobe function and dysfunction. New York: Oxford University Press, 1991. 3) Damasio AR. Descartes’ error: emotion, Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 25) 26) 27) 28) 29) 30) 31) 32) 33) 34) Invitiamo i Signori Soci a rinnovare l’iscrizione per l’anno 2009 utilizzando l’allegata scheda Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 www.ainv.it 6) 24) the physiological conditionof the body. Curr Opin Neurobiol 2003; 13:500-05. Kennedy P, Rogers BA. Anxiety and depression after spinal cord injury: a longitudinal analysis. Arch Phys Med Rehabil 2000; 81:932-37. Cameron OG. Interoception: the inside story- a model for psychosomatic processes. Psychosom Med 2001; 63: 697-710. Bernston GG, Sarter M, Cacioppo JT. Ascending visceral regulation of cortical affective information processing. Eur J Neurosci 2003; 18: 2103-09. Damasio AR. The feeling of what happens: body and emotion in the making of consciousness. New York: Hartcourt Brace; 1999. 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La diagnosi di MSA è strutturata in tre livelli: definita (possibile solo attraverso l’esame autoptico), probabile e possibile. I criteri diagnostici del 1998 (1) hanno rappresentato il gold standard per la diagnostica della MSA, tuttavia sono considerati complessi e difficili da memorizzare, nonché carenti delle recenti acquisizioni diagnostiche laboratoristiche e di imaging (2). Studi di validazione hanno dimostrato un’elevata accuratezza predittiva dei criteri del 1998 per la diagnosi di MSA “probabile”, tuttavia con sensibilità insufficiente soprattutto negli stadi iniziali di malattia, mentre la 1998 2008 Criterio autonomico + criterio parkinsoniano con scarsa risposta alla levodopa o criterio cerebellare • Disfunzione autonomica (urgenza minzionale o incompleto svuotamento vescicale con disfunzione erettile o OH 30 mmHg PAS. o 15 PAD) + • Parkinsonismo con scarsa risposta alla levodopa (bradicinesia con rigidità, tremore o instabilità posturale) o • Disfunzione cerebellare (andatura atassica con disartria cerebellare, atassia arti o nistagmo cerebellare) Criteri: • Autonomico (urgenza minzionale o incompleto svuotamento vescicale con disfunzione erettile o OH 30 mmHg PS o 15 PD) • Parkinsoniano (bradicinesia e rigidità o instabilità posturale o tremore) • Cerebellare (andatura atassica e disartria cerebellare o atassia arti o nistagmo cerebellare) Un criterio + due segni di domini diversi Possibile www.ainv.it Probabile Tabella I Segni: • Autonomici (OH 20 PAS o 10 PAD, incontinenza urinaria o incompleto svuotamento vescicale) • Parkinsoniani (bradicinesia, rigidità, instabilità posturale, tremore, scarsa risposta alla levodopa) • Cerebellari (andatura atassica, disartria cerebellare, atassia arti, nistagmo cerebellare) • Parkinsonismo (bradicinesia con rigidità, tremore o instabilità posturale) o • Disfunzione cerebellare (andatura atassica con disartria cerebellare, atassia arti o nistagmo cerebellare) + • Un segno di disfunzione autonomica (urgenza minzionale, incompleto svuotamento vescicale, disfunzione erettile o OH 20 mmHg PAS o 10 PAD) + • Un segno addizionale (tabella sotto) Tabella II www.ainv.it Segni addizionali di possibile MSA (2008) Possibile MSA-P o MSA-C • segno di Babinski con iperreflessia • stridore Possibile MSA-P • parkinsonismo rapidamente progressivo • scarsa risposta alla levodopa • instabilità posturale entro 3 anni dall’insorgenza disturbi motori • andatura atassica, disatria cerebellare, atassia arti, o nistagmo cerebellare • disfagia entro 5 anni dall’insorgenza disturbi motori • atrofia alla RM di putamen, peduncolo cerebellare medio, ponte o cervelletto • ipometabolismo alla PET-FDG di putamen, tronco encefalico o cervelletto Possibile MSA-C • parkinsonismo (bradicinesia e rigidità) • atrofia alla RM di putamen, peduncolo cerebellare medio o ponte • ipometabolismo alla PET-FDG di putamen • denervazione dopaminergica presinaptica nigrostriatale alla SPECT o PET Legenda: OH, ipotensione ortostatica; PAS, pressione arteriosa sistolica; PAD, pressione arteriosa diastolica; P, MSA con predominante parkinsonismo; C, MSA con predominante atassia cerebellare 6 Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 1998 2008 Criteri di esclusione Elementi di supporto Elementi non di supporto Esordio prima dei 30 anni Distonia orofaciale Classico tremore a riposo Storia familiare di disordine analogo Antecollo sproporzionato Neuropatia clinicamente rilevante Malattia sistemica o altre cause identificabili dei sintomi elencati sopra Camptocormia e/o sindrome di Pisa Allucinazioni non dovute a terapia Allucinazioni non dovute a terapia Contratture di mani o piedi Esordio dopo i 75 anni Demenza Gasps inspiratori Storia familiare di atassia o parkinsonismo Paralisi nello sguardo verso l’alto (caratteristica della PSP) Disfonia grave Demenza Evidenza di disfunzione corticale focale (es. afasia) Disartria grave Lesioni della sostanza bianca che suggeriscono la sclerosi multipla Russamento di nuova insorgenza o peggiorato Mani o piedi freddi www.ainv.it Tabella III Tremore irregolare posturale o da azione retta dei sintomi e segni richiesti per la diagnosi. Inoltre è stato aggiunto un elenco di elementi addizionali, risultante anche da indagini strumentali attualmente validate in questa patologia. Gli autori della seconda Consensus ritengono la diagnosi di MSA “possibile” facilitata dalla possibilità di utilizzo di parametri clinici e di imaging ulteriori e sgravata da falsi positivi. Alleghiamo due tabelle (I, II) riassuntive dei criteri di entrambe le stesure per consentire ai lettori un confronto immediato che faciliti la memorizzazione. È nostra personale opinione che, al di là dei nuo- vi apporti diagnostici strumentali (tabella II), i nuovi criteri non risultino sostanzialmente più facili e maneggevoli. Risultano invece completamente modificati i criteri di esclusione, distinti nella seconda versione in elementi diagnostici di supporto e non di supporto (tabella III), scarsamente commentati nel testo dell’articolo. Bibliografia (1) Gilman S e coll. Consensus statement on the diagnosis of multiple system atrophy. J Neurol Sci 1999, 163: 94-98 (2) Gilman S e coll. Second consensus statement on the diagnosis of multiple system atrophy. Neurology 2008, 71: 670-676 CONGRESSI IN AGENDA 9th International Conference on Alzheimer‘s and Parkinson’s Diseases - ADPD 2009 March 11-15, Prague, Czech Republic American Academy of Neurology 2009 Annual Meeting April 25–May 2, Seattle, WA, USA Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009 www.ainv.it diagnosi di MSA “possibile” ha bassa accuratezza diagnostica e migliore sensibilità (2). A differenza della prima stesura (1), nella Consensus del 2008 (2) la diagnosi definita di MSA richiede il riscontro neuropatologico degli inclusi citoplasmatici di !-sinucleina nel sistema nervoso centrale in associazione alla neurodegenerazione delle strutture striatonigrali e olivopontocerebellari. La principale differenza tra i criteri attuali ed i precedenti riguarda la diagnosi di MSA “possibile”. Nella stesura attuale è stata eliminata la distinzione tra criteri e segni a favore di una descrizione di- www.ainv.it Pianto o riso spastici 7 2009 www.ainv.it L’AINV nasce nel 1996 e riunisce i neurologi interessati allo studio del sistema neurovegetativo. È affiliata SIN - Società Italiana di Neurologia ed EFAS – European Federation of Autonomic Nervous System. Grazie alla continua e fruttuosa collaborazione tra neurologi, fisiologi, internisti, cardiologi, gastroenterologi, la ricerca sul sistema neurovegetativo ha portato ed è destinata a portare ancora a importantissime scoperte. L’obiettivo principale dell’Associazione consiste nel favorire il dialogo e diffondere le conoscenze. Ciò porterà allo sviluppo di nuove idee che, inevitabilmente in quest’ambito, avranno valenza interdisciplinare. www.ainv.it Tra i vantaggi di essere socio dell’AINV: • ricevere NEUROVEGETATIVO NEWS, il periodico dell’Associazione • divenire automaticamente socio anche dell’EFAS, e avere di conseguenza agevolazioni per l’iscrizione al Congresso annuale EFAS www.ainv.it • abbonarsi al prezzo riservato ai soci di € 110,00 al Clinical Autonomic Research (Official journal of the American Autonomic Society, Clinical Autonomic Research Society and Eyropean Federation of Autonomic Societies), l'unico periodico indicizzato ricco di reviews, editoriali e lavori scientifici originali nel campo della ricerca clinica del SNV. (Contattare direttamente la casa editrice Steinkopff Verlag [email protected]; [email protected], specificando che si è soci AINV). La quota di iscrizione all’AINV è di € 36,00 (€ 18,00 per specializzandi e dottorandi), e può essere versata tramite bonifico bancario sul c/c 1108490 intestato a AINV, Banca Popolare dell’Emilia Romagna - Agenzia n. 20 di Bologna CAB 02412 ABI 5387 IBAN IT76T0538702412000001108490, oppure tramite assegno di conto corrente bancario intestato a AINV ed inviato alla Segreteria (MCC, via S. Stefano 57, 40125 Bologna BO, tel. 051263703, fax 051238564, e-mail [email protected]) ✂ SCHEDA AINV 2009 Cognome _________________________________________ Nome _________________________________ Luogo e data di nascita _____________________________________________________________________ Codice Fiscale _____________________________________________________________________________ Sede di lavoro _____________________________________________________________________________ Via ____________________________________________ CAP _____________ Città ___________________ www.ainv.it E-mail ______________________________________ Tel. __________________ Fax __________________ Indirizzo Abitazione ________________________________________________________________________ CAP _____________________________ Città ___________________________________________________ ❑ Nuova Iscrizione ❑ Rinnovo ❑ € 36,00 ❑ € 18,00 per specializzandi e dottorandi ❑ Allego assegno di c/c n. ________________________ della banca__________________________ ❑ Allego copia del bonifico bancario Data ________________________ Firma ____________________________________________ Si garantisce la massima riservatezza e tutela dei dati personali (Legge 196/2003), utilizzati solo per finalità strettamente funzionali alla gestione dei rapporti. 8 Anno 9 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2009