NEUROVEGETATIVO News Periodico quadrimestrale - Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 Lettera del presidente Il sistema neurovegetativo rappresenta l’interfaccia tra il sistema nervoso centrale e il resto del corpo umano. In pratica, i nervi autonomici controllano tutti gli organi ad eccezione dei muscoli scheletrici. Il campo d’azione del sistema neurovegetativo è molto vasto; tocca tutte le discipline internistiche e la maggior parte di quelle chirurgiche. Non meraviglia, quindi, che nell’ambito di diverse società scientifiche vi siano gruppi attivi in questo campo. L’idea di creare un gruppo di neurologi interessati allo studio del sistema neurovegetativo è nata dallo stimolo convinto del professor Eugenio Ferrari. Questi ha sostenuto la necessità di costituire un forum, per discutere i diversi aspetti funzionali del sistema neurovegetativo e valorizzarne il ruolo centrale di struttura integrativa. Insieme al professor Lugaresi, nel 1986, il professor Ferrari ha fondato a Bologna il gruppo di studio sul sistema nervoso vegetativo della Società Italiana di Neurologia. Questo gruppo ha operato all’inizio quasi in sordina, ma con il tocco di Re Mida. L’ambito del sistema nervoso vegetativo è così ampio e ricco di novità, che è risultato facile sviluppare temi di attualità multidisciplinare. Ad esempio, nel 1990 è stata organizzata a Bari una riunione di grande respiro sull’integrazione motoria e neurovegetativa. Lo studio del sistema motorio è entrato rapidamente nel raggio d’interesse del gruppo, anche attraverso le conoscenze via via acquisite sulle sindromi parkinsoniane e sull’atrofia multisistemica. La costituzione della AINV, avvenuta nel 1996, ha fatto seguito a diverse iniziative in questo campo, che hanno visto la partecipazione di neurologi, fisiologi e internisti. Fin dall’inizio delle attività del gruppo di studio, e poi dell’associazione, vi sono state importanti interazioni con gli internisti e con i cardiologi. La centralità dello studio dei riflessi cardiovascolari è anche sancita dalle collaborazioni già in atto tra diversi gruppi clinici. In quest’ambito si collocano la maggior parte dei test diagnostici che noi effettuiamo sui pazienti neurologici. La collaborazione con i gastroenterologi ha avuto invece il sapore della sperimentazione terapeutica. Qui il sistema neurovegetativo controlla in modo preciso la motilità del tubo gastroin- testinale e la tossina botulinica ha recentemente offerto un nuovo strumento terapeutico per la terapia di malattie quali l’acalasia, la ragade anale e, forse, anche l’obesità. Il sistema neurovegetativo è certamente territorio di frontiera per nuove sperimentazioni. È utile ricordare che la funzione dell’acetilcolina e delle catecolamine è stata scoperta nei nervi autonomici prima che ne diventasse chiaro il ruolo svolto nel sistema nervoso centrale. La ricerca di base sul sistema neurovegetativo fornirà ancora nuovi spunti in futuro. L’interazione tra diversi neurotrasmettitori e le possibilità di utilizzo delle neurotossine come veicoli per l’introduzione di sostanze terapeutiche sono solo due esempi. L’obiettivo principale della nostra associazione consiste nel favorire il dialogo e diffondere le conoscenze. Ciò porterà allo sviluppo di nuove idee che, inevitabilmente in quest’ambito, avranno valenza interdisciplinare. Sollecito tutti i colleghi interessati a dare il proprio contributo a questo nuovo mezzo d’informazione. Alberto Albanese www.neuro.unibo.it/ainv/ainv.htm Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 1 IL SALUTO GRADITO DEI PADRI DELLA RICERCA ITALIANA SUL SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO Notizie da Ehrlangen Dal 26 al 28 Aprile si è svolto presso l’Università di Erlangen in Germania il 3° Congresso della European Federation of Autonomic Societies (EFAS). La riunione ben organizzata dal Prof. B. Neundorfen e dal Prof. M. Hilz ha visto la partecipazione di più di 120 ricercatori provenienti da tutti i paesi Europei, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Gli argomenti scelti (riflessi barorecettoriali, disfunzioni gastrointestinali e neuropatia diabetica) sono stati approfonditi con letture ad invito tutte di grande interesse e da contributi originali presentati come Posters da cui ogni giorno venivano selezionati i migliori dieci per la presentazione orale in Aula. Da sottolineare la qualità della presenza italiana non solo come letture magistrali, ottime quelle del Prof. L. Bernardi (Pavia) e del Prof. G. Parati (Milano), ma anche come posters. Molto vivace la discussione in Aula che ha permesso di approfondire anche gli aspetti più specifici degli argomenti trattati molti dei quali rappresentano nuove prospettive per la ricerca scientifica dei prossimi anni (gli abstracts, si possono trovare già pubblicati sull’ultimo numero di Clinical Autonomic Research). Dulcis in fundo, la Dott.ssa Simona Maule (Torino) ha vinto il premio Sumitomo per la migliore presentazione orale con il lavoro “Helicobacter pylori infection and gastric function in primary autonomic neuropathy”. Complimenti a Simona ed arrivederci al 4° Congresso EFAS che si terrà ad Atene dal 16 al 18 Maggio 2002 dove spero che la partecipazione italiana sarà ancora più numerosa. Ciao. Pietro Cortelli NEUROVEGETATIVO News Periodico quadrimestrale Direttore responsabile Pietro Cortelli Comitato Editoriale Il Consiglio Direttivo AINV Alberto Albanese Pietro Cortelli Giuseppe Francesco Vita Giuseppe Pozzessere Giuseppe Micieli Ufficio redazionale, pubbicitario e amministrativo: c/o MCC Via Castiglione 28 40124 Bologna Tel 051263703 fax 051238564 e-mail: [email protected] Garanzia di riservatezza: Si garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne la rettifica o la cancellazione scrivendo all’ufficio redazionale (Legge 675/96 tutela dati personali). FOTOCOMPOSIZIONE E IMPIANTI: La.Ser. srl - Bologna STAMPA: Tipografia Negri - Bologna Aut. n. 7106-05/04/2001 2 Il mio interesse per il sistema neuro-vegetativo e la sua patologia risale agli anni 60, quando essendo impegnato nello studio di un disturbo della respirazione legato al sonno, oggi conosciuto sotto il termine di “sindrome delle apnee ostruttive”, mi resi conto che la registrazione poligrafica delle funzioni respiratorie e cardio-circolatorie conducevano ad osservazioni cruciali per la definizione clinica e la stessa interpretazione fisiopatologica della sindrome. L’impiego delle tecniche polisonnografiche allora adottate, che prevedevano la registrazione simultanea di parametri vegetativi e motori e della attività elettrica cerebrale , si sarebbe dimostrato molto utile, molti anni più tardi, quando descrivemmo una entità clinica, caratterizzata dalla incapacità di dormire, che denominammo Insonnia Fatale Familiare. Fu solo ricorrendo a queste tecniche infatti che riuscimmo a definire con sufficiente chiarezza un fenotipo che non era stato ancora riconosciuto nei suoi complessi e poliedrici aspetti clinici e fisiopatologici. Da queste ed altre osservazioni ho tratto la convinzione che un moderno approccio alla Neurologia deve sempre potersi avvalere della capacità di testare e monitorare le funzioni vegetative. Avendo in mente questa esigenza io chiesi ad uno dei miei più dina- mici e capaci collaboratori, Pietro Cortelli, di dedicarsi alle moderne tecniche di esplorazione funzionale del Sistema Neurovegetativo e di concentrare la sua attenzione sulle patologie di rilevanza neurologica. E ciò non tanto e non solo per allargare l’orizzonte della ricerca neurologica presso la nostra Clinica, ma anche e soprattutto perché un gruppo neurologico moderno deve in ogni caso sapere coniugare lo studio approfondito di ogni singolo sistema (cognitivosensitivo-motorio-vegetativo) alla capacità di interpretare i dati così raccolti in maniera sintetica ed integrata. Solo in questo modo io credo il clinico neurologo potrà portare un contributo originale in un’epoca in cui i neurobiologi vanno rapidamente identificando le basi genetiche e molecolari di un numero sempre maggiore di malattie neurologiche. In ogni caso l’istituzione di una sezione per lo Studio Neurovegetativo rappresenta una iniziativa opportuna e meritevole, aprendo nuove prospettive diagnostiche e di ricerca a tutti i neurologi che seguono con passione lo sviluppo della loro disciplina. Elio Lugaresi Istituto di Clinica Neurologica, Università degli Studi di Bologna AUGURI A “NEURO VEGETATIVO NEWS” Il Sistema Nervoso Vegetativo (S.N.V.) raggiunge tutti i visceri ed apparati dell’organismo e, come tale, è patrimonio comune di tutti i medici, generici e/o specialisti. Ogni “patrimonio comune” può risultare fonte di conflitti: spesso, economici o nel caso in specie - “culturali” o di “potere”. E’ ciò che il “Gruppo di studio sul S.N.V., istituito tre decenni or sono nell’ambito della S.I.N., ha cercato di evitare. L’Associazione Italiana per lo Studio del S.N.V. che ne ha raccolta ed arricchita l’eredità, dimostra di volerne seguire l’indirizzo, equilibratamente interdisciplinare, attraverso il nascente “Bollettino” quadrimestrale “Neuro Vegetativo News”. Il progresso incalzante degli studi consentito e dalla disponibilità di nuove sofisticate strumentazioni e Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 da nuove avanzate possibilità di analisi matematiche “non lineari” - comporta l’esigenza di riflettere sul concetto stesso di S.N.V. e di definirne i confini nei confronti del S.N.R. In effetti, oggi sembra possibile (o necessario?) concepire il S.N.V. in un contesto più ampio di quello riduttivamente “viscerotropo” (esemplificato dal circuito Ludwig-Cyon) in base al quale - all’inizio del ventesimo secolo - Eppinger ed Hess interpretarono come “distonie neurovegetative” molteplici sofferenze a carattere “funzionale” coinvolgenti visceri ed apparati ad innervazione autonomica. Gli elementi fondanti per una più ampia concezione del N.S.V. risalgono a W.R.Hess che nel corso di trentennali sperimentazioni elettrofisiologiche (1925-54), stimolando aree puntiformi troncodiencefaliche, ha ottenuto effetti “vegetativi” indissolubili da concomitanti effetti “somatomotori” di impronta “extrapiramidale”. Per l’insieme delle formazioni tronco-diencefaliche da cui sono elicitabili risposte ad un tempo somato- e visceromotorie Langhorst e Koepchen (1984) hanno utilizzato il termine di “Common Brain Stem System” (C.B.S.S.): la cui analisi odologica e sinaptologica ha messo in evidenza - a partire dagli anni 60 - grande ricchezza di neuroni monoaminergici e colinergici muscarinici, spesso operanti antagonisticamente all’interno di circuiti a feed-back, variamente articolati. Un loop intrapontino emblematico è stato individuato da Hobson (19741980): costituito esclusivamente da neuroni noradrenergici allogati nel L.C., reciprocamente interagenti con neuroni colinergici situati nel F.T.G. L’alterna prevalenza funzionale di questi due gruppi di neuroni che si verifica nel corso di ciascun ciclo del sonno ne comporta la transizione dalla fase “non R.E.M.” alla fase “R.E.M.” e viceversa. Il passaggio dall’incoscienza totale alla coscienza onirica è indissolubilmente connesso a: - clamorose modifiche dell’elettroencefalogramma con evoluzione di un tracciato dominato da onde lente ad uno diffusa- mente desincronizzato, suggestivo di un innalzamento del “tonus cortical”; - “burrasche vegetative”, ad esempio delle quali si può assumere l’aumento del tono ortosimpatico sui muscoli lisci vasocostrittori e, quindi della P.A....; - caduta del tono di molti muscoli striati. Di qui, il problema, non solo lessicale, riguardante la collocazione del circuito di Hobson - morfofisiologicamente “vegetativo” e, tuttavia, capace di interconnessi effetti “psicologici”, “visceromotori” e “somatomotori” - all’interno del S.N.V. o del S.N.R. Dubbi e considerazioni analoghe riguardano molti altri loops facenti capo al C.B.S.S.; dal quale emergono neuriti aminergici e colinergici proiettanti caudalmente e/o rostralmen- Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 te a targets lontani - come midollo spinale, nuclei della base, palco e neocortecce emisferiche - dai quali complesse catene di cellule nervose che utilizzano neuromediatori diversi, completano ciascun circuito a retroazione. Tra i molti possibili, si sceglie l’esempio dei neuroni dopaminergici scaglionati dal tronco al diencefalo, pochissimi dei quali proiettano caudalmente alle corna grigie intermediolaterali del midollo dove entrano in contatto con neuroni pregangliari ortosimpatici di ovvio significato “vegetativo”. La maggior parte dei neuriti dopaminergici proietta rostralmente; quelli originanti nella pars compacta della substantia nigra raggiungono il neostriato dove entrano in contatto con neuroni colinergici e gabaergici i cui neuriti ridiscendono alla substantia nigra: raggiungendo- 3 ne direttamente la pars compacta e, indirettamente, la pars reticulata, tramite il pallido ed il nucleo subtalamico All’interno di questi loops, neuroni aminergici e colinergici hanno, come nel circuito di Hobson, effetti antagonisti. Infatti, l’abiotrofia elettiva e sistemica delle cellule dopaminergiche comporta molteplici disturbi del movimento tra i quali - qui particolarmente significativo - l’aumento del tono dei muscoli striati in forma di rigor: la cui analisi semeiologica rivela illuminanti correlazioni con fenomeni e vissuti “psicologici”:quali attenzione ed emozioni. Così l’ipertono plastico dei muscoli pellicciai del volto conferisce alla facies parkinsoniana la mimica propria dell’attenzione ansiosa (come intuito, più di un secolo fa da Charcot, che ha ritratto in disegni splendidi questa connotazione). Anche l’atteggiamento antiflesso che, nei parkinsoniani rigidi, sostituisce la fisiologica postura eretta antigravitaria, riproduce il pattern della “reazione di sorpresa” (o startle pattern) proprio di chi bruscamente allertato da inatteso, violento segnale di pericolo, automaticamente si prepara alla difesa, alla lotta o ad un fulmineo impegno sportivo: “attentive standing” (Ferrari, 1965). Infine, i muscoli fonatori, ipertonici per carente inibizione dopaminergica, rendono la voce monotona e flebile: priva delle fluttuazioni del timbro che, fisiologicamente, esprimono - con fedeltà raffinata - i vissuti emozionali ed il livello di attenzione. Il rigor parkinsoniano compromette, dunque, la possibilità di esprimere - attraverso la modulazione del tono dei muscoli striati - la componente attentivo-emotiva del movimento; laddove, in condizioni normali, il circuito nigro-strio-nigrico, una volta ricevute dalla paleocorteccia tempororinencefalica, attraverso lo striato “limbico”, afferenze connesse ai vissuti emozionali le elabora e le ritrasmette, attraverso i nuclei talamici VAVL, alla corteccia premotoria e motoria: arricchendo la cinesi volontaria di raffinate, involontarie sfumature “emotivo”-”attentive” che il rigor parkinsoniano cancella. 4 Poiché l’ipertonia “extrapiramidale” migliora per somministrazione di colinolitici e cede, sino a trasformarsi in ipotonia, ad opera di dopaminomimetici, è fondato ritenere che la tonomodulazione dei muscoli striati esprima il fluttuante instabile equilibrio fra i neuroni monoaminergici e colinergici operanti all’interno del circuito nigro-strio-nigrico “emisferotropo”: morfofunzionalmente affine ai circuiti “viscerotropi” del S.N.V. Sicché, Ferrari e Simone (1986) hanno proposto che talune funzioni extrapiramidali - ed, in particolare, la tonomodulazione attentiva-emotiva, classicamente assegnate al S.N.R. possano essere più correttamente inserite nel S.N.V. in quanto di significato “endoadattativo”. Ciò resta avvalorato anche dai rilievi anatomoclinici di Lugaresi e coll. che hanno dimostrato il ruolo di nuclei talamici anteriori e dello striato limbico nel controllo di molte funzioni “vegetative, nonché di significative acquisizioni delle neuroscienze di base concernenti: - effetti ad un tempo “vegetativi” e “somatomotori” per stimolazione di singoli neuroni del C.B.S.S. (Koepchen e coll., 1969); - analogie trasmettitoriali tra neuroni aminergici “viscerotropi” ed “emisferotropi” per quanto attiene cotrasmettitori e comodulatori (Milner e Burnstock, 1995); - presenza di sinapsi a “Volume trasmission” nel N.S.V. “viscerotropo” e nei circuiti adattativi “emisferotropi” (Agnati e Fuxe, 2000) In coerenza con quanto sin qui riferito, Hartmann (1988) ha scritto: “In the brain, as in the periphery, a clear understanding of function requires the separation of two basic types of neural circuits. The first are the classical sensory-motor-information processing systems”... “The second are circuits which maintain organ homeostasis and influence the information processing system in much the same way as a gain or sensitivity control affects a signal without actually carrying the signal itself. These latter circuits are best conceptualized as central autonomic systems”. È rilevante, qui, precisare che i circuiti che secondo Hartmann, “maintain organ homeostasis”... “in the brain as in periphery” sono deputati anche ad altra dialettica, fondamentale funzione: quella “adattativa” (ad apto: rendo adeguato). Questa essenziale finalità è deputata a modulare quantitativamente ed incessantemente “ad minus e ad maius” sia l’attività di visceri ed apparati ad innervazione autonomica (da parte del S.N.V. “viscerotropo”) sia l’attività delle aree corticali “specifiche” (da parte dei loops “emisferotropi” del C.B.S.S.) al fine di adeguarle, nel modo più opportuno, all’incessante fluttuare dell’habitat esterno e dei vissuti soggettivi timico-emozionali, interiori. Il dialettico antagonismo, connaturato al ruolo ad un tempo “omeostatico” e “adattativo” dei circuiti a feedback - “viscerotropi” ed “emisferotropi” facenti capo al C.B.S.S, - ne rende gli effetti incessantemente fluttuanti ad maius e ad minus: da valori medio-normali “omeostatici” ai valori massimi e minimi consentiti a ciascun singolo loop dalla sua “elasticità adattativa”. Tutto ciò, e l’interazione reciproca dei moltissimi circuiti che fanno capo al C.B.S.S., ne rendono gli effetti passibili di imperfezioni “quantitative” (per eccesso o per difetto) che si traducono in disfunzioni “quantitative” dell’attività dei visceri, o dei sistemi neuronali (sensitivi, sensoriali e motori) “specifici” dipendenti. Ne derivano frequentissimi disturbi “funzionali”: spesso “soggettivi”, ma non infrequentemente “oggettivabili” e tali da tradursi - talvolta - in patologie “organiche” cosidette “psicosomatiche”. Sofferenze di questo tipo - somatiche e/o psichiche - costituiscono le cause più frequenti che inducono l’uomo moderno a rivolgersi, per aiuto, ai medici: la cui esperienza clinico-terapeutica evidenzia ulteriori affinità funzionali e fisiopatologiche tra loops “viscerotropi” ed “emisferotropi”. I neuropsicofarmaci, infatti, sono, in gran parte, amino- e/o colinotropi: attivi sia su neuroni orto-para- Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 simpatici “periferici” sia su sinapsi monoaminergiche e colinergiche “centrali”. Di qui, la frequente compresenza di effetti “terapeutici” e “collaterali”: non sempre “indesiderati”. Nel caso esemplare dei triciclici prevalentemente “aminimimetici” “centrali” e “colinolitici” in “periferia” - possono ottenersi, in “depressioni ansiose” complicate da colonpatie “ipercinetico ipersecretive”, effetti benefici sia sulle sofferenze “psicologiche” sia su quelle “somatiche”. In base a quanto esposto, sembra possibile recuperare la citata tesi del neurofisiologo Hartmann relativa alla esistenza di “two basic types of neural circuits”… “the classical sensory motor informations processing system”... “The second which mantain organ homeostasis”... “ in the brain as in periphery”... “conceptualized as central autonomic system”: per unificare concettualmente e terminologicamente, S.N.V. “viscerotropo” e circuiti a retroazione emisferotropi” facenti capo al C.B.S.S., nell’ambito di un solo “SISTEMA NERVOSO ENDOADATTATIVO”; differenziabile nettamente dal S.N.R. sul piano morfofunzionale e fisiopatologico. Infatti, mentre le patologie destruenti i neuroni del S.N.R. - appartenenti a sistemi “specifici” sensitivo-sensoriali, o somatomotori, o sottendenti funzioni nervose superiori a ben definita sede corticale - comportano sintomi e sindromi deficitarie, danni “organici” o turbe “disfunzionali” del SISTEMA NERVOSO ENDOADATTATIVO” non precludono l’attività dei visceri e degli apparati dipendenti: le cui funzioni persistono anche dopo denervazione; ma deprivate della fisiologica “elasticità adattativa”. Questa caratteristica, rilevata da gran tempo a livello dell’orto- e parasimpatico “viscerotropi”, è presente anche nei circuiti “emisferotropi”, pur morfofunzionalmente analoghi a quelli “viscerotropi” e tuttavia capaci di influenzare il tono di funzioni “psichiche”; quali “vigilanza”, “attenzione”, “emozioni” ed il “tono fondamentale dell’umore”; vissuto (Ja- nowskj, 1972) soggettivo, passibile di scompensi ad plus ed a minus nel corso dei quali emergono chiare, strette connessioni col tono dei muscoli striati (mimici e posturali in depressi e maniaci!), col tono ortoparasimpatico e con gli istinti alimentare e sessuale (in funzione dei quali gioca un ruolo importante l’apparato endocrino (strettamente correlato al “SISTEMA NERVOSO ENDOADATTATIVO “ a livello diencefalo-ipofisario e simpato-surrenale). Quanto esposto porta ulteriori argomenti alla proposta unificazione di tutte le attività endoadattative sottese dai loops a retroazione facenti capo al C.B.S.S. Per differenziare il S.N.R. dal SISTEMA NERVOSO ENDOADATTATIVO sono considerati insignificanti i dati dell’anatomia macroscopica (“centri”, “regioni”, “nuclei”). ed invece valorizzati parametri: “fisiologici” e “fisiopatologici”; sottolineando, comunque, la stretta reciproca interdipendenza tra i due grandi apparati nei quali viene distinto il Sistema Nervoso: finalizzato a sottendere - non già separate attività rispettivamente “adattative” e di “relazione”, ma “patterns” comportamentali e “vissuti interiori” che esigono una continua integrazione tra fenomeni tonico-adattativi globali e gli infiniti vissuti (percettivi, ideativi, ecc.) e comportamenti sottesi dal S.N.R. Si possono chiarire meglio questi concetti riprendendo l’esempio del cosiddetto “Sistema extrapiramidale”, all’interno del quale il loop nigro-strio-nigrico sottende funzioni tipicamente endo-adattative in precedenza analizzate, ma è deputato, anche e maggiormente, a ruoli sicuramente attinenti il S.N.R.: quali l’apprendimento, la memorizzazione e l’esecuzione di patterns comportamentali involontari innumerevoli: effettuati automaticamente in modo ottimale se modulati ed arricchiti dalle sfumature emotivo-attentive sottese dal circuito nigro-strio-nigrico. Quali gli obiettivi di questa proposta unificazione dei loops “viscerotropi” ed “emisferotropi” nell’ambito di un Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 solo “SISTEMA NERVOSO ENDOADATTATIVO”? –distinto -ed al tempo stesso -collaborante col S.N.R.? Sul piano teoretico, la concezione olistica proposta - può moderare il frazionismo superspecialistico oggi imperante in medicina; e creare un ponte culturale solido tra neuroscienziati, neurologi clinici e psichiatri: si pensi alla pluralità degli effetti (ad un tempo psichici, visceromotori e somatomotori) sottesi da un elementare circuito bineuronale, morfofunzionalmente “autonomico”, quale quello di Hobson (1980). Sul piano applicativo, didattico e terapeutico, la proposta unificazione delle attività visceromotorie, somatomotorie e psichiche modulate dal “SISTEMA NERVOSO ENDOADATTATIVO” sembra utile per interpretare la fisiopatologia dalle turbe “disfunzionali” “psicosomatiche” e la loro crescente frequenza riferibili alla conflittualità e contraddittorietà del vivere nella società postindustriale; e tale da offrire una trama razionale anche se discutibile - alle terapie neuropsicofarmacologiche; infine sul piano della didattica ambisce a richiamare l’interesse sui problemi dell’omeostasi e dell’adattamento oggi quasi completamente trascurati nell’insegnamento erogato dalle Facoltà mediche italiane. Ringrazio quindi i Dirigenti della Società Italiana per lo Studio del S.N.V. (o Sistema Nervoso Endoadattativo?), per avermi cortesemente invitato a formulare un saluto beneaugurante per il “Bollettino NeuroVegetativo-News”. Giudico questa iniziativa editoriale opportuna, tempestiva ed intelligente e le auspico quindi -di tutto cuore- il successo che merita: per le motivazioni che ho esposto e per i vincoli di stima e di affetto che nutro verso i suoi brillanti Responsabili: che affrontano con sacrificio, rigore e modernità, problemi che mi hanno affascinato sin dalla mia lontana giovinezza. Eugenio Ferrari Professore emerito di Neurologia nell’Università di BARI 5 Alla ribalta … SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO E NEUROPATIE PERIFERICHE: ATTUALITÀ DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE RITA DI LEO, GIUSEPPE VITA Clinica Neurologica 2, Università di Messina Il Sistema Nervoso Vegetativo (SNV) è coinvolto in diverse patologie a carico dei nervi periferici. L’interessamento del SNV è spesso misconosciuto, in quanto la disautonomia può essere di minima entità e non essere adeguatamente indagata dal punto di vista clinico-anamnestico e strumentale. Tuttavia vi sono diverse condizioni patologiche, (per es., diabete mellito, sindrome di Guillain-Barré, amiloidosi, porfiria, disautonomia familiare, etc..), in cui i sintomi vegetativi sono pressoché costantemente presenti ed in grado di richiamare l’attenzione del clinico. (Tabella I) Nell’inquadramento di un disturbo vegetativo è importante anche l’anamnesi farmacologica, poiché diversi farmaci possono slatentizzare o esacerbare la disautonomia, soprattutto in pazienti con condizioni predisponenti. (Tabella II) SINTOMI VEGETATIVI DI MAGGIORE RILEVANZA CLINICA Apparato Cardiovascolare: Ipotensione posturale: consiste in una riduzione di almeno 20 mmHg della pressione sistolica e di 10 mmHg della pressione diastolica nel passaggio dal clinostatismo all’ortostatismo. I sintomi possono consistere in vertigini, offuscamento del visus, dolore a carico dei muscoli della regione para-cervicale, sub-occipitale e lombare, dovuto ad uno scarso apporto di ossigeno, e nei casi più gravi perdita di coscienza. Tale sintomatologia può peggiorare al mattino, dopo pasti ricchi di glucidi, in ambienti caldi, dopo ingestione di alcool o dopo sforzo fisico. Ipertensione in clinostatismo: legata in parte ad una ipersensibilità barorecettoriale da denervazione. Aritmie. 6 Apparato Gastrointestinale: stipsi, diarrea, incontinenza fecale. Apparato Genito-urinario: nicturia, pollachiuria, incontinenza urinaria, impotenza. Apparato Respiratorio: broncospasmo, apnee da sonno. Occhio: alterazioni pupillari, disturbi della lacrimazione. Cute: disturbi della sudorazione (iper-, ipo-anidrosi), turbe trofiche, turbe vasomotorie. VALUTAZIONE STRUMENTALE DELLA DISAUTOMIA Qualora si sospetti un interessamento del SNV, possiamo procedere ad uno screening non invasivo, attraverso una batteria di test cardiovascolari, che permette di valutare l’integrità delle componenti parasimpatica ed ortosimpatica. Utile, inoltre, si può rivelare il monitoraggio della pressione arteriosa (PA) delle 24 ore. Tali tests, per la loro sensibilità e non-invasività, possono essere utilizzati anche nel follow-up della malattia: Tests di funzionalità prevalentemente parasimpatica Manovra di Valsalva Variazioni della frequenza cardiaca al respiro profondo, alla iperventilazione ed ai cambiamenti di postura (Rapporto 30/15), in ortostatismo e durante Tilt test (ortostatismo passivo prolungato a 60°). Tests di funzionalità prevalentemente ortosimpatica PA in clinostatismo, in ortostatismo e durante Tilt test (ortostatismo passivo prolungato a 60°) Variazioni della PA all’ortostatismo, all’esercizio muscolare isometrico, al calcolo mentale, allo stimolo freddo. Tabella I: Cause di disordini vegetativi periferici 1. Acute Neuropatie autonomiche idiopatiche (Parasimpatiche, ortosimpatiche e miste) Sindrome di Guillain-Barré Neuropatie paraneoplastiche Botulismo Neuropatie da farmaci (Vincristina, cis-platino, amiodarone, etc) Neuropatie tossiche (Metalli pesanti, solventi organici, acrilamide, composti organo-fosforici, etc) Porfiria 2. Croniche Neuropatie ereditarie (sindrome di Riley-Day; HSAN tipo I, II, III; CMT) Deficit di Dopamina b-idrossilasi Uremia Alcolismo cronico Epatopatia cronica Patologie respiratorie croniche Amiloidosi Neuropatie infettive (Lebbra, HIV, malattia di Chagas, difterite) Diabete mellito CIDP Patologie del tessuto connettivo (Artrite reumatoide, Lupus eritematoso sistemico, sindrome di Sjögren, connettivite mista) Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 Tabella II: Farmaci che possono determinare e/o esacerbare l’ipotensione ortostatica • • • • Alcool ß-Bloccanti Idralazina Prazosina • • • • Antidepressivi triciclici L-Dopa Ca-Antagonisti ACE-Inibitori Tabella III: Trattamento dei disturbi vegetativi 1. Misure non-farmacologiche per la prevenzione della ipotensione ortostatica dieta ricca di sale dieta ricca di fibre aumentata introduzione di liquidi e bevande a base di caffeina pasti piccoli, frequenti e poveri di carboidrati evitare le bevande alcoliche evitare di soggiornare in ambienti caldi attività fisica regolare (per es. nuoto) evitare bruschi cambiamenti di postura mantenere la testiera del letto sollevata di circa 30°-40° in caso di ortostatismo prolungato assumere specifiche posture/misure (per es., incrociar le gambe, attivare i muscoli dei polpacci, squatting, utilizzo di sedie pieghevoli). uso di calze elastiche 2. Trattamento farmacologico Sintomi legati all’ipotensione posturale Fludrocortisone Efedrina Midodrina Octreotide Desmopressina EPO L-threo-DOPS Sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale Metaclopramide Domperidone Cisapride Eritromicina Tetracicline Loperamide Octreotide Sintomi della sfera urogenitale Prazosina Sildenafil Iperidrosi Anticolinergici Clonidina (a basso dosaggio) Tests biochimici riguardano il dosaggio delle catecolamine, della dopamina b-idrossilasi, della renina e dell’aldosterone nel plasma, o delle catecolamine urinarie. Tests farmacologici permettono di valutare la risposta cardiovascolare alla noradrenalina, alla isoprenalina, ed alla atropina. Alterazioni della sudorazione possono essere valutate con il “thermoregulatory sweat test” oppure con Q-SART o la SSR.I disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale possono essere indagati tramite studio radiologico baritato, videocinefluoroscopia, endoscopia, studio dello svuotamento gastrico.Nella valutazione dell’integrità dell’apparato urogenitale si devono considerare la diuresi frazionata diurna e notturna, la sodiuria, la potassiuria, l’ecografia dei reni e delle vie urinarie, l’urografia e.v., l’esame urodinamico, l’esame elettromiografico dello sfintere anale, la pletismografia peniena. L’apparato respiratorio è indagato con la laringoscopia e lo studio del sonno per evidenziare eventuali fenomeni di apnea e desaturazione di ossigeno. Infine i problemi oculari si possono studiare con il test di Schirmer ed i tests farmacologici per la valutazione della innervazione pupillare. APPROCCI TERAPEUTICI Il trattamento dei disturbi vegetativi si avvale di misure non-farmacologiche e farmacologiche. (Tabella III) CONGRESSI IN AGENDA World Congress of Neurology 16-23 Giugno 2001, Londra, Gran Bretagna Per informazioni: Concorde Services 42 Canham Road London W3 7SR Tel +44 20 8743 3106 e-mail: [email protected] website: www.concorde-uk.com/wcn-2001 14 th International Congress on Parkinson’s Disease 28-31 Luglio 2001, Helsinki, Finland Per informazioni: CongCreator CC Ltd. - P.O.Box 762, FIN-00101 Helsinki, Finland Tel. +358 9 4542 190 e-mail: [email protected] 32 ° Congresso Nazionale SIN 29 Settembre - 3 Ottobre 2001, Rimini Per informazioni: Studio Conventur Siena Via di Città 56 - 53100 Siena Tel. 0577 285040 - 270870 Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001 Annual Meeting of the American Neurological Association 30 Settembre-3 Ottobre 2001, Chicago, USA Per informazioni: Ms. Linda Wilkerson, Executive Director American Neurological Association 5841 Cedar Lake Road, Suite 204 Minneapolis, MN 55416, USA Tel. +1 612 545 6284 e-mail: [email protected] 7 Ai Soci … Caro Collega, sia pure con qualche ritardo, il Consiglio Direttivo della AINV ti raggiunge nuovamente per informarti in merito allo svolgimento delle attività della Associazione. E lo fa mediante uno strumento che qualcuno, consapevole delle possibili scelte tecnologiche operabili, considererà leggermente antiquato e che tuttavia abbiamo pensato fosse il modo più corretto (avrà naturalmente la sua versione sul Web) per raggiungere tutti noi, anche quanti non amano in modo particolare le nuove tecnologie. È il bollettino della Associazione, attraverso il quale si vuole finalmente raggiungere quanti hanno voglia ancora, in questo mondo medico dominato da concetti come “profitto” ed “aziendalizzazione”, studiare con la passione che ci caratterizza (ci si consenta il moto di orgoglio) un sistema come quello Neurovegetativo, per definizione povero di sponsorizzazioni, almeno nel nostro Paese, eppure così importante per la definizione diagnostica d numerose condizioni fisiologiche e patologiche. Proprio la passione che anima ognuno di noi ha permesso la continuazione di un lavoro talora forse un pò slegato e poco produttivo e tuttavia il più delle volte tradottosi in animati dibattiti congressuali, iniziative di lavoro in comune fra persone afferenti a branche diverse della medicina e ancora nella partecipazione attiva alla nascita ed allo sviluppo di quella nuova creatura che è l’EFAS (European Federation of Autonomic Societies) alla quale abbiamo aderito (tra i pochi gruppi in Europa) come Società Scientifica già costituita. Che dire poi della partecipazione, talora “sparsa”, ma sempre di grande qualità, che i ricercatori italiani hanno saputo portare in ogni parte del mondo, in qualche modo essendo presenti anche in consessi scientifici improntati a tematiche poco note ai più. Tutto questo testimonia, a nostro avviso, di una volontà di proseguire caparbiamente sul terreno della ricerca scientifica come anche della aggregazione ed identificazione in un gruppo di lavoro come quello rappresentato dalla AINV; ciò nonostante sia talora più comodo (ma non più esaltante) confrontarsi con altri “addetti ai lavori” afferenti ad altre discipline medico-scientifiche. Ora, ricostruire o spirito collaborativi che ha animato le iniziative nel campo del neurovegetativo potrebbe sembrare impresa improba: noi vogliamo provarci, consapevoli del fatto che numerosi sono quelli che, lavorando in silenzio, hanno ancora voglia di confrontarsi con altri e magari rimettere le basi per la (ri)nascita di questo tipo di iniziativa. Fa parte delle iniziative dell’AINV la organizzazione di in Corso di Formazione per medici e tecnici nel campo delle problematiche legate alla diagnostica delle disfunzioni vegetative, e, insieme a questo, una serie di iniziative che ognuno di voi potrebbe promuovere nel proprio ambiente di lavoro anche nella veste di seminari, workshop, lezioni alle quali potrebbero partecipare ricercatori provenienti da altre zone. Allo stesso tempo non è mai venuto meno l’interesse per la creazione di un gruppo di lavoro autenticamente multidisciplinare, come le recenti adesioni di vari colleghi, gastroenterologi, cardiologi, neurofisiologi, internisti, fisiologi, farmacologi sta a dimostrare. Inutile dire che tutto questo comporta uno sforzo organizzativo ed economico non indifferente: in questo senso sembra in dirittura d’arrivo l’affidamento della organizzazione del gruppo ad una Agenzia di Bologna, diretta dalla simpaticissima (e bravissima) Cristina, che molti di voi conoscono per aver organizzato il Congresso Europeo di Bologna, 3 anni fa. In attesa che il tutto si concretizzi (i tempi sono molto brevi) rinnoviamo l’invito ad inviare la propria sottoscrizione all’AINV (sappiamo che le Società che lo richiedono sono tante e tuttavia noi abbiamo veramente bisogno di questi contributi “spontanei”) relativa agli anni 1999, 2000 e 2001. La cifra complessiva, di L. 150.000 potrà essere versata presso il cc ??????????? della Banca Antoniana Popolare Veneta, sede di Pavia, Piazza Vittoria. Presto sarà disponibile anche la possibilità , molto più agevole, di pagamento mediante carta di credito. Nell’augurare a tutti voi un buon lavoro, auspichiamo nella fattiva collaborazione di voi tutti perché le sottoscrizioni giungano numerose ed a quelle dei “vecchi” soci se ne aggiungano di nuove: ciò che testimonierebbe della vitalità di un gruppo e di una disciplina di cui abbiamo veramente bisogno. Un caro saluto Giuseppe Micieli IN LIBRERIA The autonomic Nervous system in health and disease Utilizing a homeostatic approach incorporating medical practice, teaching, and research, this interdisciplinary reference fully examines the function and dysfunction of the body’s autonomic Systems to treat and promote better understanding of a variety of neurocardiological disorders. Ideally suited for both clinical and research purposes, The Autonomic Nervous System in Health and Disease introduces a “homeostat theory” integrating cybernetic views of stress with principles of operation for effector systems... documents historical breakthroughs defining neurocardiology as a discipline in medicine... provides conceptual perspectives such as the homeostat theory of stress, defining characteristics of stress and distress, and the sources and meanings of plasma levels of catechols... reviews the physiology of the autonomic nervous system... surveys the interactions and responses of stress effector systems such as the pituitaryadrenocortical, renin-angiotensin-aldosterone, endogenous opioid, and vasopressin systems, as well as parasympathetic, sympathetic, and adrenomedullary systems… presents a schema for evaluating pafients with neurocardiological disorders… discusses future trends in medical research and integrative medicine… and much more. ABOUT THE AUTHOR... DAVID S. GOLDSTEIN is Chief of the Clinical Neurocardiology Section and Senior Investigator, National Institute of Neurological Disorders and Stroke, National Institutes of Health, and Attending Physician, National Institutes of Health Clinical Center, Bethesda, Maryland. The author, coauthor, or editor of more than 350 book chapters and journal articles, Dr Goldstein is a Fellow of two councils in the American Heart Assodittion and the American College of Physicians, and a member of the American Autonomic Society and American Society of Clinical Investigation. He received the M.D. and Ph.D. degrees (1976) from The Johns Hopkins University, Baltimore, Maryland. Printed in the United States of America - ISBN 0-8247-0408-8 8 Anno 1 • Numero 1 • Gennaio - Aprile 2001