Programma Incontri Sano come un pesce. I prodotti ittici tra storia dell’alimentazione, gusto e salute 23 marzo 2016 • Come classificare i pesci e gli altri prodotti ittici? • Quali sono le differenze nutrizionali tra la carne e il pesce? •Perchè nei pesci troviamo piu' acidi grassi essenziali che hanno un ruolo protettivo? Di quanti acidi grassi essenziali abbiamo bisogno? • Filiere produttive, sicurezza alimentare e nutrizionale Prodotti ittici Pesci di acqua dolce Pesci di acqua salata Crostacei (gamberi – aragoste - granchi) Molluschi (cozze – vongole – calamari – seppie - polipi) • • piccoli pelagici Prodotti della pesca: tutti gli animali marini o di acqua dolce; selvatici o di allevamento e tutte le forme, parti e prodotti commestibili di tali animali. Prodotto primario Prodotti freschi: della I prodotti pesca ittici prodotti non trasformati, interi o preparati, compresi i prodotti imballati sotto vuoto o in atmosfera modificata che non hanno subito alcun trattamento diverso dalla refrigerazione, inteso a garantirne la conservazione. Prodotti della pesca separati meccanicamente: prodotti ottenuto rimuovendo la carne dai prodotti della pesca utilizzando mezzi meccanici che portano a perdita o modificazione della struttura della carne. Prodotto secondario Prodotti della preparati: pesca prodotti sottoposti ad un’operazione che ne abbia modificato l’integrità anatomica quali l’eviscerazione, la decapitazione, l’affettatura, la filettatura, la tritatura. Derivati dei prodotti ittici Pesce fresco Pesce surgelato Pesce congelato Pesce affumicato Pesce in salamoia Pesce in scatola Sani come gli eschimesi? Il ruolo nutrizionale del pesce è stato individuato grazie soprattutto a studi su popolazioni che hanno sempre riservato al pesce un ruolo importante nell’alimentazione. Tra questi la popolazione degli eschimesi. Sani come gli eschimesi? Per motivi geografici, le popolazioni che vivono tra i ghiacci mangiano, da sempre un grande introito di proteine e grassi animali (dal pesce) e scarsa presenza di frutta e verdura, eppure hanno una bassa incidenza di malattie cardiovascolari. Queste popolazioni mangiano ogni giorno circa 400 grammi di pesce . Ma quali peculiarità nutrizionali troviamo nel pesce? La carne del pesce è ricca di particolari acidi grassi polinsaturi noti anche come omega-3. Nella dieta normale queste sostanze non sono presenti in grandi quantità. La loro presenza nella dieta, esercita un effetto positivo sui livelli del colesterolo totale e sul livello dei trigliceridi e quindi contribuisce alla protezione contro l’aterosclerosi e altre malattie dismetaboliche Rischio per patologie cardiovascolari Consumo giornaliero di pesce (grammi al giorno) Pesce e carne a confronto I tipi di acidi grassi presenti sono diversi Grassi 5,0 Proteine 21,0 Colesterolo 52-68 mg Prevalenza di acid grassi saturi Grassi 1-10% Proteine 16,7 Colesterolo 65 mg = Maggiore contenuto di acid grassi polinsaturi Omega 3 Perché nei pesci ci sono livelli elevati di acidi grassi omega 3? Dipende dalla catena alimentare e dall’habitat Proteine: aspetti quantitativi Acqua 69,6 Proteine 21,3 Lipidi 8,0 Acqua 60,7 Proteine 20,3 Lipidi 15,4 Acqua 60,8 Proteine 10,3 Lipidi 0,8 Acqua 67,7 Proteine 10,5 Lipidi 17,3 Carboidrati 3,7 g su 100 g di parte edibile Acqua 77,1 Proteine 12,4 Lipidi 8,7 Acqua Proteine Lipidi Carboidrati 87,7 3,3 3,6 4,9 2 uova=150g di carne=120g di pesce Valore biologico Fonte proteica Il valore biologico delle proteine Valore biologico Uova 100 Latte 91 Sardina 82 Carne bovina 80 Pesce 78 Proteine della soia 74 Riso 59 Grano 54 Arachidi 43 Fagioli secchi 34 Patata 34 Micronutrienti nei prodotti ittici Selenio Calcio Minerali Iodio Ferro Contenuto superiore rispetto agli animali terrestri Contenuto inferiore rispetto agli animali terrestri, fatta eccezioni nelle ostriche e mitili Zinco Fosforo Contenuto superiore rispetto ai pesci di acqua dolce Vitamine B12 Vitamina B3 – B1 – B2 Vitamina A Vitamina D Vitamina E Vitamine Il contenuto di grassi è piuttosto variabile e per questo i pesci, crostacei, molluschi sono classificati in: magri (grasso 1-3%) : aragosta, calamaro, gambero, mitili, nasello, orata, ostrica, palombo, polipo, razza, rombo, seppia, sogliola, spigola, vongola; semigrassi (grasso 3-10%) : alice, dentice, pesce spada, sarago, sarda, triglia, tonno; grassi (grasso superiore al 10%) : anguilla, aringa, sgombro. Quanto Colesterolo nei prodotti ittici? (mg/100g) Ostrica 150 Molluschi 110 Sgombro 95 Tonno 55 Salmone fresco 35 Sardine fresche 65 Ma perché gli acidi grassi omega 3 svolgono un ruolo nella prevenzione delle patologie? E quanti grammi servono per soddisfare i nostri fabbisogni? Alimenti Trigliceridi, Fosfolipidi, acido grassi omega 3 Digestione e assorbimento a livello intestinale acidi grassi insaturi Fegato Riduzione della sintesi di colesterolo e trigliceridi Lipidi nel sangue acidi grassi liberi, trigliceridi, colesterolo, fosfolipidi assemblati nelle lipoproteine Lipidi tessuti e organi Tabella 1 - Livelli di assunzione raccomandati di acidi grassi essenziali. Età w6 w3 (anni) g/die g/die Lattanti 0,5 - 1 4 0,5 Bambini 1-3 4 0,7 4-6 4 1 7 - 10 4 1 11 - 14 5 1 15 - 17 6 1,5 > 18 6 1,5 11 - 14 4 1 15 - 17 5 1 > 18 4,5 1 Maschi Femmine La dieta dei nostri progenitori, nel paleolitico, aveva un rapporto di acidi grassi omega 6 (carne e oli vegetali ) e omega 3 (pesce) che era 2:1; oggi nella dieta italiana sono saliti a 20-25:1, mentre il rapporto ottimale dovrebbe essere circa 5:1. Occorre anche osservare che le popolazioni eschimesi si sono evolute per decine di migliaia di anni con una dieta ricca di omega 3 e povera di omega 6. Ruolo degli acidi grassi omega 3 nell’accrescimento fetale e neonatale FABBISOGNO DI ACIDI GRASSI ESSENZIALI IN VARIE CONDIZIONI FISIOLOGICHE Durante la gravidanza gli acidi grassi essenziali ed i loro derivati svolgono un ruolo importante per l'unità feto-placentare; pertanto una adeguata assunzione è importante per favorire l'accrescimento fetale. Dati derivati da studi osservazionali hanno evidenziato l’importanza di un apporto adeguato dell’acido grasso DHA durante la gravidanza e durante l’allattamento al fine di favorire il corretto sviluppo del Sistema nervoso Circa il 60 % del peso secco del tessuto cerebrale è grasso . L’acido grasso DHA è anche estremamente importante per la visione poiché è il principale costituente della membrana nelle cellule fotorecettori dell'occhio. Queste cellule sono responsabili della trasmissione di messaggi al cervello e il loro corretto funzionamento è essenziale per la visione . Il DHA è uno dei principali acidi grassi presenti nelle membrane delle cellule nervose Settimane di gravidanza Mesi dopo la nascita Ruolo degli omega 3 nell’evoluzione umana Gli acidi grassi omega 3 sono preferibilmente localizzati nel cervello quindi un apporto adeguato è considerato importante per lo sviluppo del sistema nervoso Livelli di acidi grassi omega 3 in 100 g Parliamo di porzioni E quale cottura preserva meglio le proprietà del pesce? Alcuni studi epidemiologici hanno riportato che già con poche decine di grammi di pesce al giorno, la mortalità per patologie si riduce del 50 per cento, indipendentemente da tutti gli altri fattori di rischio (età, pressione arteriosa, colesterolemia di partenza, abitudine al fumo). Sulla base dei dati acquisiti si suggerisce che basta mangiare almeno due piatti (due porzioni) a base di pesce alla settimana per ottenere un drastica diminuzione dei rischi cardiovascolari (1 porzione = 150g) Conservazione Calorie Kcal Proteine (g) Grassi (g) Colesterolo (mg) Carboidrati (g) Sodio (mg) SGOMBRO (al naturale) 163 25 7 2,10 0 0,60 SGOMBRO (all'olio) 200 23 12 2,10 0 0,90 TONNO (al naturale) 107 25 0,8 n.d 0 n.d TONNO (all'olio) 213 24 13 1,80 0 0,80 SARDINE (all'olio) 227 23 15 3,00 0 1 Conservazione Pesce fresco e in scatola a confronto SARDINE Sardine sott'olio Sardine fresche Calorie Kcal Proteine (g) Grassi (g) Colesterolo (mg) Carboidrati (g) Sodio (mg) 208 20,3 12,1 90 0 480 129 20,8 4,5 84 1,5 66 I livelli di acidi grassi omega 3 cambiano durante la cottura e altri trattamenti Alimento Salmone fresco Salmone, affumicato Livelli dell’acido grasso omega 3 C22:6 DHA (g/100g p.e.) 1.19 0.45 Livelli di acidi grassi omega 3 (g/100g) Salmone cotto alla piastra: 1.8 Acciuga sott'olio: 1.7 Aringa in salamoia: 1.2 Sgombro cotto alla piastra: 1.0 Trota cotta alla piastra: 1.0 Pesce spada alla piastra: 0.7 Tonno bianco sgocciolato: 0.7 Filiere produttive • Acquacoltura, allevamento • Pesca in mare aperto • Pesca in acqua dolce (laghi, fiumi) Qualità e sicurezza dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura Impianti di acquacoltura Impianti di acquacoltura a terra L’Alta densità degli animali favorisce l’insorgenza di malattie Uso di antibiotici L’Alta densità degli animali favorisce l’insorgenza di malattie Uso di antibiotici L’alimentazione dei pesci selvatici è molto diversa da quella dei pesci in acquacoltura (es. farina di pesce e olio di pesce e una vasta gamma di ingredienti di origine vegetale come semi di leguminose sono impiegati nel mangime) I livelli acidi grassi omega-3 sono frequentemente minori nel pesce allevato. Livelli di acidi grassi. Filiere a confronto Salmone selvaggio Salmone allevato % % Omega 3 28.9 ± 8.97 21.2 ± 4.03* Omega 6 2.35 ± 0.43 10.6 ± 6.23* Salmone allevato e Salmone selvaggio si aggiungono coloranti ai mangimi Filetto di trota salmonata e di trota bianca: una differenza meramente visiva L'astaxantina è il pigmento rosso che conferisce al salmone, ai gamberetti ed ai fenicotteri la loro tipica colorazione rosarossa. Il carotenoide astaxantina è prodotta da diversi generi di alghe e plancton che entrano nell'alimentazione di molte specie acquatiche quali i crostacei (es. gamberi) che immagazzinano il pigmento nella loro corazza rendendola esteriormente di colore rosa-rosso. A loro volta, i pesci (salmone e trota) ed i volatili (fenicotteri o ibis rossi) che si nutrono di crostacei immagazzinano il pigmento in vari tessuti Astaxantina e cantaxantina si aggiungono ai mangimi allo scopo di impartire il colore rosato al muscolo ai salmoni. Si stima che il 15-25% del costo dei mangimi sia dovuto al costo dei coloranti. La molecola si comporta come un antiossidante, quindi si usa anche per il suo ruolo protettivo contro il danno ossidativo che si può instaurare durante lo stoccaggio. ppm Hg cetacei 100 predatori terminali 10 consumatori primari 1 invertebrati 0.1 Livelli trofici Tra i metalli pesanti il mercurio rappresenta senza dubbio il problema più grave per il pesce del mediterraneo. Il mercurio è l’unico metallo pesante biomagnificabile vuol dire che salendo di livello trofico aumentano i livelli quindi le specie top predator come tonno pesce spada sono specie generalmente contaminate da mercurio. Mercurio in Mediterraneo Cinabro ANCONA PESCARA Black Sea QUERCIANELLA Thunnus thynnus Liver Muscle 10 Mullus barbatus 8 Adriatic sites Tyrrhenian sites 6 4 2 0 Ancona Pescara Quercianella -80 mt Quercianella -200 mt Conclusioni • I prodotti ittici per le loro peculiarità nutrizionali dovrebbero essere piu’ presenti a tavola fin dai primi anni di vita • Privilegiare cotture che preservano le qualità nutrizionali • Privilegiare il pesce fresco e la sua stagionalità. Il pesce congelato, surgelato e conservato possono comunque contribuire ad aumentare la presenza dei prodotti ittici a tavola • Leggere le etichette per scelte piu’ consapevoli Parliamo di integratori di acidi grassi essenziali omega 3 Abbiamo bisogno degli integratori di acidi grassi omega 3? Il mercato degli alimenti e integratori con DHA Come si ottiene il DHA da aggiungere a questi prodotti? Uova arricchite in DHA Le galline sono alimentate con mangimi contenenti alghe ricche in DHA Come si producono gli oli di pesce gli acidi grassi omega 3 che troviamo negli integratori o alimenti”funzionali”? •Gli acidi grassi omega 3 vengono estratti in prevalenza dall’ olio di pesce, meglio conosciuto fish oil. •L’olio di pesce è un importante derivato dell’industria ittica e per le sue caratteristiche nutrizionali e funzionali è utilizzato in diversi settori industriali. •Negli ultimi anni, a fronte di una progressiva riduzione dell’offerta di olio sul mercato mondiale, si è osservata una crescita della domanda soprattutto nel settore dell’acquacoltura. Questo comparto, infatti, impiega più dell’80% di olio come costituente dei mangimi per l’allevamento dei pesci, mentre la restante parte è utilizzata dalle industrie alimentare, farmaceutica e chimica. La stagionalità Primavera- aragosta, carpa, cefalo, dentice, latterino, passera, pesce spada, tonno, sardina, sgombro Estate- acciuga, calamaro, cozza, orata, ostrica, rombo, scorfano, seppia, totano,vongola Autunno- anguilla, sardina, sogliola, tellina aragosta, cefalo, ostrica, polpo, Inverno- merluzzo, moscardino, sarda, rana pescatrice, sardina, sogliola, spigola, trota, triglia La sarda presenta una variabilità di contenuto lipidico che oscilla dal 2% fino ad un massimo del 20%, nei mesi estivi. Fattori che influenzano la qualità organolettica e nutrizionale Specie Comunità biologica Età Freschezza Fisiologia dell’organismo Metodo di pesca Stagionalità Condizioni di vita Salinità dell’acqua Cottura Temperatura dell’acqua Conservazione Effetti positivi sulla salute Patologie cardiovascolari (trombosi, aritmie, ipertensione) Patologie del Sistema Nervoso Centrale (sviluppo e funzionamento del SNC e SNP) Patologie Dismetaboliche (obesità, diabete, dislipidemie, ipercolesterolemia) Patologie infiammatorie ed autoimmuni (artrite reumatoide, artrite) Patologie dell’Apparato tegumentario Patologie dell’Apparato digerente (neoplasie, morbo di Chron) (psoriasi) La frittura aumenta il tempo di digestione (da 300 a 360 minuti) in base alla quantità e al tipo di olio usato Il pesce azzurro Piccola taglia Colore blu del dorso Corpo affusolato Economico Colore argenteo ventrale Col termine pesce azzurro si indica un gruppo di specie ittiche identificato generalmente in base a caratteristiche qualitative: il colore dorsale blu, in alcune specie macchiato di verde, e ventrale argentato; a ciò si aggiungono dimensioni normalmente piccole e la naturale abbondanza nel mar Mediterraneo (Il Pesce, 2009). L’aumento esponenziale del pesce di allevamento degli ultimi anni ha causato un lento ma inesorabile spostamento della composizione dei mangimi utilizzati nelle vasche, fino a qualche anno fa quasi solo esclusivamente ittici, oggi sempre di più contenenti soia e altri cereali, fatto che comporta allo stesso tempo un impoverimento del valore nutrizionale della carne e un impatto ambientale simile a quello riconducibile al depauperamento dei branchi di pesce selvatico Fra i diversi “deliberata” dopo il Concilio di Trento (1545) si ritrovò la voglia di “candido” anche nella mensa L’orologio della chiesa si sincronizzò su quello della cucina e fu un ritornare al mangiar di magro, all’astinenza, ai digiuni… La cucina di magro diviene una sorta di viatico per l’anima, la cucina di precetto affina le tecniche ed i cibi divengono puri, beatificanti… Un padre conciliare, Olao Magno, svedese ma ben acclimatato a Roma, scrisse un libricino, “Historia delle genti e della natura delle cose settentrionali” nel quale parlò dei prodotti del suo paese ed in particolare di un pesce detto “.. merlusia, essiccato ai venti freddi” che veniva normalmente venduto a”.. li mercanti germani, barattato con panni, cervogia, grano, legna ed altro”. Un meraviglioso commercio fu messo in moto da questo pesce secco, facilmente trasportabile, che sopportava una lunga durata, che veniva “ rimesso a nuovo” dopo una bella mazzolatura ed un lungo bagno in acqua, che non deperiva, che si trasportava come fosse legna!. Alimentazione e salute Nella scelta delle carni vanno privilegiate quelle magre , con il pesce i maggiori benefici si ottengono dai pesci che contengono i grassi. I grassi presenti nei cibi sono numerosi e diversi tra loro Grassi saturi es. acido palmitico nell’olio di palma, prevalgono nella carne e alimenti di origine animale Grassi insaturi Es. acido oleico nell’olio extravergine Acido linolenico e derivati (omega 6) Acido linoleico e derivati (omega 3) Acidi grassi essenziali Il pesce azzurro ieri La sua presenza è accertata, nel tempo, nelle tradizioni culinarie delle regioni italiane, sia di costa che di entroterra. E la sardina (o sarda o sardella) entra spesso nel mondo della letteratura a rappresentare il variegato universo del pesce azzurro. Nei ricettari regionali, le sarde, sardine, acciughe e alici sono utilizzate soprattutto: - per condire insalate fresche e verdure cotte, - per insaporire salse rinomate (la bagna caoda, la salsa verde, la salsa tonnata, la salsa di olive nere), - per confezionare il burro d’acciughe e il condimento per i bigoli con le sardelle all’uso veneto, - per la pasta con le sarde alla siciliana - per confezionare i crostini al forno con la mozzarella oppure per riempire i fiori di zucca fritti alla romana. L'allevamento di pesci, molluschi e piante acquatiche è un settore alimentare in rapidissima espansione che già fornisce circa la metà del pesce consumato a livello mondiale. In Europa, l'acquacoltura rappresenta quasi il 20% della produzione di pesce. È un'attività rinomata per gli elevati standard in termini di qualità, sostenibilità e protezione dei consumatori Tecniche di acquacoltura L’acquacoltura europea assume numerose forme diverse, che si possono classificare distinguendole in base a varie caratteristiche: acquacoltura estensiva o intensiva, in ambiente naturale o in vasca, in acqua dolce o in acqua di mare, in scorrimento continuo o in ricircolo, tradizionale o moderna, classica o biologica, riparata o esposta, eccetera.A partire da queste dicotomie, sono possibili tutte le sfumature e numerose combinazioni.Per presentarle, la cosa più semplice è seguire lo sviluppo storico dell’acquacoltura in Europa. Un sito di piscicoltura intensiva in acqua dolce è composto generalmente da diverse vasche rettangolari in cemento, di dimensioni e profondità diverse a seconda dei diversi stadi di crescita dei pesci. Sono alimentate con un tronco di canale che cattura l’acqua del fiume a monte e la restituisce a valle dopo che è passata attraverso tutte le vasche. È quello che si chiama il sistema di scorrimento continuo.<<q<q >>>>>>> LE FONTI ALIMENTARI di GRASSI I grassi di origine animale sono contenuti nei tessuti di diversi animali,nel pesce, nel latte dei mammiferi nelle uova e derivati. Esistono comunque differenze qualitative e quantitative nei vari alimenti (contenuto in grassi saturi e insaturi, colesterolo ecc..) grassi saturi insaturi grassi saturi Alimento Livelli dell’acido grasso C22:6 DHA (g/100g p.e.) Sardine fresche 2.35 Anguilla d'allevamento, filetti 2.26 Tonno, fresco 2.15 5) Sgombro o maccarello fresco 1.26 6) Salmone fresco 1.19 7) Sarda fresca 1.16 8) Aringa fresc 1.01 9) Orata fresca d'allevamento, filetti 0.95 10) Tonno, ventresca, in salamoia, sgocciolata 0.9 11) Spigola d'allevamento, filetti 0.78 12) Sarda in salamoia 0.66 13) Storione 0.63 14) Sardine, sott'olio, sgocciolate 0.56 15) Trota, surgelata, cotta in forno a microonde senza aggiunta di acqua e di sale] 0.53 Alimenti Trigliceridi, Fosfolipidi, Digestione e assorbimento a livello intestinale Fegato acidi grassi Lipidi nel sangue acidi grassi liberi, trigliceridi, colesterolo, fosfolipidi assemblati nelle lipoproteine Lipidi tessuti e organi E i vegetariani? Come soddisfare il fabbisogno giornaliero in acidi grassi essenziali se non si introduce né pesce nè carne? Il pesce fa bene .. Ma esistono delle fonti vegetali di acidi grassi essenziali? L’uso dei semi di lino e di sesamo in cucina L’uso dei semi di lino in cucina Frutta C 18:3 g/100g Alimento Noci, secche Noci pecan Arachidi, tostate Mandorle dolci, secche Nocciole, secche Avocado Olive verdi in salamoia 6,64 1,00 0,45 0,30 0,11 0,09 0,06 Tabella 1 - Livelli di assunzione raccomandati di acidi grassi essenziali. Categoria Età w6 w3 (anni) % energia g/die % energia g/die Lattanti 0,5 - 1 4,5 4 0,2-0,5 0,5 Bambini 1-3 3 4 0,5 0,7 4-6 2 4 0,5 1 7 - 10 2 4 0,5 1 11 - 14 2 5 0,5 1 15 - 17 2 6 0,5 1,5 > 18 2 6 0,5 1,5 11 - 14 2 4 0,5 1 15 - 17 2 5 0,5 1 > 18 2 4,5 0,5 1 Gestanti 2 5 0,5 1 Nutrici 2 5,5 0,5 1 Maschi Femmine Presenza di acidi Grassi Essenziali (EFA) e semiessenziali negli alimenti Serie omega 6 Alimenti Acido cis linoleico (LA) Acido gamma-linolenico (GLA) Acido diomo-gamma-linolenico (DGLA) Acido arachidonico (AA) Olio di oliva e di semi Olio di ribes nero, olio di borragine Latte umano Latticini, carne, latte umano, crostacei Serie omega 3 Alimenti Acido alfa-linolenico (ALA o LNA) Acido eicosapentenoico (EPA) Acido dodecosaesaenoico (DHA) Semi di lino, soia, verdure a foglia verde, noci, olio di canapa, olio di canola Olio di pesce, aringa, salmone, balena Olio di pesce, alcune alghe, olio di canapa Contenuto in acido alfa linolenico in alcuni alimenti (g/100g) Semi di lino Noci 22 2 Pistacchi 0,17 Arachidi 0,2 Olio d’oliva 0,7 Quali sono i nostri fabbisogni? Un adulto che consumi 2000 kcal può raggiungere il minimo raccomandato del 3% di omega-6 e l'1% di omega-3 con 60 calorie di acido linoleico (6.7 gr) e 20 calorie di acido alfa-linolenico (2.2 gr). Ottenere 6.6 gr di acido linoleico è facile praticamente in ogni tipo di dieta, perfino quelle che contengono bassissime quantità di grassi (10-15%). Gli omega-3 non sono altrettanto abbondanti nel nostro cibo e la fonte primaria per la maggior parte dei Nordamericani è il pesce. Ai vegetariani e a coloro che non mangiano pesce è opportuno consigliare di includere regolarmente vegetali ricchi di omega-3 nella loro dieta. Ci sono due considerazioni fondamentali nella valutazione dell'adeguatezza di questi acidi grassi essenziali nella dieta: quantità e rapporto reciproco. L'Organizzazione Internazionale della Sanità (WHO) raccomanda che i grassi poliinsaturi costituiscano fino al 3-7% delle calorie totali nella dieta [12], senza ulteriori precisazioni sulla quantità necessaria per ogni famiglia di grassi. Tuttavia gli esperti consigliano che si dovrebbe ottenere almeno il 3% dell'energia da acidi grassi omega-6 e lo 0.5% da acidi grassi omega-3. In molti oggi consigliano che i bambini e tutti coloro che non consumano alimenti contenenti EPA e DHA dovrebbero ottenere l'1% della loro energia da omega-3. Questa situazione riguarda i vegetariani e coloro che non mangiano pesce [13]. Sebbene non ci siano raccomandazioni definitive per le donne vegetariane durante la gravidanza e l'allattamento, potrebbe essere prudente aumentare l'assunzione di acido alfa-linolenico fino al 2% delle calorie, tenendo conto dell'importanza degli acidi grassi a lunga catena della famiglia degli omega-3 nello sviluppo del feto e dell'infante [14, 15, 16].