AGOPUNTURA E IRREGOLARITA’ DEL FLUSSO MESTRUALE
Dr. Marco Maiola
(Tratto da: L’altra Medicina Magazine – 2012)
Nel primo capitolo del Huangdi Neijing Suwen, uno dei più antichi e meglio conosciuti trattati di
medicina tradizionale cinese, possiamo leggere: “A Due volte Sette anni, la fecondità sopraggiunge,
il ren mai funziona pienamente mentre il potente chong mai prospera: i mestrui scendono al loro
tempo ed essa ha i figli”. E ancora, più avanti sempre nello stesso capitolo, è scritto: “A Sette volte
Sette anni, il ren mai si vuota, il potente chong mai declina e si riduce: la fecondità è esaurita, la
Via della Terra non libera più i suoi passaggi, il corpo deperisce, ed essa non ha più figli”.
Da queste due brevi frasi, risulta chiaro come la medicina tradizionale cinese, già da almeno 3.000
anni, metta in relazione la pubertà, la comparsa del ciclo mestruale, il suo regolare mantenimento, la
fertilità e, infine, la menopausa con due importanti meridiani dell’agopuntura e con specifici
movimenti di energia all’interno del corpo. Su queste basi, di volta in volta, il medico agopuntore è
quindi in grado di operare per cercare di provocare la comparsa di un ciclo mestruale che ritarda o
che non si è ancora manifestato, di regolarne la tempistica in caso di irregolarità, di ottimizzarne le
caratteristiche del flusso, di sostenerne la fertilità (argomento trattato in un numero precedente di
questa rivista) o di accompagnarne, durante la menopausa, la fisiologica e graduale scomparsa,
mitigando i sintomi tipici della fase climaterica.
Negli ultimi decenni, si è registrato un costante e progressivo
cambiamento delle caratteristiche del ciclo mestruale della
donna, quantomeno nei paesi industrializzati. Se la regolarità,
in qualche modo, è rimasta forse la variabile meno
compromessa, le caratteristiche del flusso, intese come
durata, quantità e qualità del sangue risultano sicuramente
variate nel senso di una riduzione. Spesso infatti
all’anamnesi, la donna riferisce di flussi brevi (due o tre
giorni), spesso scarsi, con sangue prevalentemente scuro
anche nei giorni centrali del mestruo. Il tutto accompagnato, non di rado, da dolori e da una
fastidiosa sindrome pre-mestruale che rende spesso difficoltoso svolgere le normali attività
lavorative e quotidiane.
Secondo la medicina tradizionale cinese, uno degli organi fondamentali nella fisiologia
dell’apparato genitale è il Rene. Se è vero infatti che, secondo la nostra medicina occidentale, il
Rene è prevalentemente in relazione con le vie urinarie, è anche vero che l’embriologia moderna
sottolinea quanto l’origine dell’apparato genitale e quella dell’apparato urinario sia assolutamente
identica. Il Rene rappresenta quindi, secondo la tradizione orientale, la base fondamentale delle
energie ereditarie dell’individuo, fondamentali per la procreazione, ed è il Rene che, nella
profondità del corpo, sostiene la radice yin e la radice yang dell’essere umano, cardini energetici di
ogni trasformazione.
Un altro organo fondamentale, per il regolare funzionamento dell’apparato genitale e, quindi, per la
regolarità del ciclo mestruale, è il Fegato, aspetto questo abbastanza lontano invece dai normali
canoni della fisiologia moderna occidentale. Il Fegato risulta importante come magazzino del
sangue e come organo in grado di indirizzarne l’utilizzo nelle varie parti del corpo in particolar
modo, anche se non solo, a livello sotto-diaframmatico e ginecologico.
Infine, com’è logico immaginare, la quantità del sangue e la sua composizione rappresentano un
elemento imprescindibile per una buona fisiologia del ciclo mestruale. Anche in medicina
tradizionale cinese, l’alimentazione, una corretta attività fisica così come il regolare funzionamento
di tutto l’interno dell’organismo, anche su un piano psichico ed emozionale, sono
i fattori che possono determinare la regolarità del ciclo mestruale, intesa come
tempistica, durata e qualità del flusso.
Agendo su questi aspetti energetici e, in particolar modo, sui due meridiani citati
in precedenza, definiti “straordinari” o “meravigliosi” dalla tradizione cinese,
l’agopuntore può regolare il rapporto tra energia e sangue a livello ginecologico e
uterino, ma anche riequilibrare l’intero organismo nelle sue dinamiche
energetiche, sia su un piano fisico che psichico-emozionale. Da questo punto di
vista, risulta molto suggestivo sottolineare che, per la medicina cinese, esistono
nel corpo due involucri che si svuotano ritmicamente: l’utero e il cuore, a
sottolineare la diretta relazione e comunicazione esistente tra questi due organi,
una comunicazione mediata dal sangue.
All’interno delle problematiche citate in precedenza, sicuramente l’agopuntura può, con relativa
facilità, aiutare la donna in caso di dolori che precedono o che accompagnano i primi giorni del
ciclo mestruale. In questi casi, nel periodo di mantenimento della terapia, può essere sufficiente
sottoporsi ad un solo trattamento al mese, da effettuarsi circa una settimana prima dell’inizio del
flusso. Tra i punti che, più spesso, potranno essere utilizzati troviamo He Gu - LI. 4 situato sul
dorso della mano. He Gu, oltre che per la sua intensa azione antidolorifica ed antispastica, viene
spesso utilizzato per la sua grande capacità di tonificare il qi e per essere in grado di armonizzarne
la circolazione a livello ginecologico. Un punto che non potrà mai mancare nel trattamento del
dolore mestruale, ma anche nel trattamento delle altre problematiche riguardanti il ciclo, è Guan
Yuan - CV. 4, localizzato sulla linea mediana anteriore, 2 distanze (cun) sopra la sinfisi pubica.
Questo punto svolge un’importante azione di tonificazione sul sangue, principalmente a livello
uterino. Per questo motivo viene indicato in caso di amenorrea, dismenorrea e sterilità. Ha inoltre la
capacità di tonificare il Rene (organo a sostegno dell’apparato riproduttivo) ed è dotato di una
buona azione ansiolitica.
Se, come detto, il trattamento del dolore mestruale (algomenorrea) risulta relativamente semplice
con l’agopuntura, più complessa è invece la terapia in caso di mancanza del ciclo (amenorrea) o di
alterazioni del flusso mestruale (dismenorrea). In questi casi, la frequenza delle sedute è spesso
settimanale e i risultati possono variare, anche in modo evidente, da persona a persona. In queste
situazioni, l’agopuntore non può trascurare un controllo sull’alimentazione, elemento che fornisce il
substrato alla formazione del sangue, e sullo stile di vita della paziente e, non di rado, può ricorrere
all’utilizzo di rimedi fitoterapici, in grado di riequilibrare e di tonificare la funzionalità
dell’apparato ginecologico.
In questi casi, ai punti sopra elencati, potrà essere utile associare Gong Sun – Sp. 4, localizzato sul
bordo mediale del piede, punto “chiave” di attivazione del meridiano straordinario chong mai, visto
in precedenza, associato a Qi Chong - St. 30, localizzato sulla linea sovra-pubica, 2 cun
lateralmente alla linea mediana. Questo punto viene chiamato “mare del nutrimento” ed ha la
funzione di regolarizzare l’energia e il sangue nella pelvi, nei genitali interni ed esterni. Viene
quindi indicato anche nel trattamento dell’impotenza e della sterilità. Ultimo punto molto utilizzato
è Nei Guan – PC. 6, localizzato medialmente 2 cun sopra la piega volare del polso. Punto dotato di
innumerevoli funzioni e proprietà, viene in questo caso utilizzato per la sua attività ansiolitica e per
la sua azione sulla circolazione del sangue a livello uterino.
Il ciclo mestruale nella donna è il risultato finale di un’azione sinergica svolta dall’organismo nel
suo insieme. Un insieme che deve essere preso in considerazione nella sua totalità, per non rischiare
di ridurre la terapia ad un semplice intervento sintomatico o ad una stretta contabilità ormonale che,
non di rado, viene mal sopportata dalla donna medesima.
In questa alternanza mensile, governata dalla luna, di vuoto e di
pienezza di sangue, di continuo rinnovamento e di preparazione ad una
ipotetica e potenziale gravidanza, il medico agopuntore può
accompagnare la donna, in assenza di effetti collaterali, verso una
riscoperta dei ritmi naturali del corpo e della fisiologia intima della
natura. Un percorso che unisce l’utero al cuore, una via che talvolta
rischia di essere dimenticata.
La pratica:
Dolori mestruali: vengono solitamente effettuate, ad inizio terapia, due sedute di agopuntura
distanziate di una settimana l’una dall’altra. Dalla 3ª seduta si tende ad allungare questo tempo
facendo due sedute al mese per arrivare, verso la 7ª - 8ª seduta, ad effettuare solo una seduta al
mese come frequenza di mantenimento. Solitamente, già dalla 5ª- 6ª seduta (quindi dal II e III ciclo
mestruale) si cominciano ad avere dei miglioramenti sensibili della sintomatologia.
Amenorrea: vengono solitamente effettuate, ad inizio terapia, due sedute di agopuntura distanziate
di una settimana l’una dall’altra. Dalla 3ª seduta si tende ad allungare questo tempo facendo due
sedute al mese. In alcuni casi, al trattamento agopunturistico, può essere associata l’assunzione di
rimedi fitoterapici. Il trattamento, con le modalità sopra indicate, ha una durata media di circa 3
mesi, per un numero complessivo di 7 sedute. Nel momento in cui il ciclo dovesse presentarsi, si
consiglia di passare ad una terapia di mantenimento, con una seduta al mese per 2 – 3 mesi circa.
Irregolarità del ciclo: in caso di ciclo mestruale irregolare, più lungo o più corto rispetto ai
canonici 28 giorni, si consiglia di effettuare un ciclo di 8 – 10 sedute di agopuntura, 2 sedute al
mese per 4 – 5 mesi. Se è vero che difficilmente il ciclo tornerà ad essere di 28 giorni, è nostra
osservazione comune notare una tendenza del flusso mestruale a riportarsi verso questo tipo di
regolarità.