NAPOLEONE BONAPARTE

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NAPOLEONE BONAPARTE
Tra il 1796 e il 1799 Napoleone aveva ottenuto grandi successi durante la Campagna
d’Italia. Aveva occupato il Nord della Penisola, sconfitto gli austriaci e, con il Trattato di
Campoformio, aveva conquistato la Lombardia e l’Emilia-Romagna, mentre all’Austria
restava la Repubblica di Venezia. In seguito si era impadronito anche di Roma e di
Napoli.
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Grazie ai suoi successi militari, Napoleone era diventato molto conosciuto in Francia.
Dopo dieci anni di rivoluzione, violenza e instabilità, i francesi chiedevano un ritorno
all’ordine. Nel 1799 Napoleone mise in atto un colpo di stato e si impadronì del potere.
Riformò la Costituzione in senso autoritario e divenne Primo Console. I francesi
accettarono la dittatura di Napoleone perché erano stanchi dei continui cambiamenti
politici che impedivano al paese di uscire della crisi.
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Napoleone ottenne nuovi successi militari in Italia contro gli austriaci e conquistò anche
il Belgio, l’Olanda e parte della Germania. Finalmente le guerre per la Francia erano
finite. Nel 1804 Napoleone si fece proclamare Imperatore dei francesi.
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Nello stesso anno Napoleone promulgò il Codice Civile: una raccolta di leggi che
riprendeva in parte le conquiste della Rivoluzione, come l’uguaglianza dei cittadini e la
libertà personale.
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L’Europa temeva la politica espansionistica di Napoleone. Nel 1805 Regno Unito,
Austria e Russia formarono una coalizione contro la Francia.
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Napoleone progettava di invadere l’Inghilterra, ma subì una grave sconfitta in mare a
Trafalgar. La flotta francese fu travolta e distrutta dalla forza navale degli inglesi, guidati
dall’ammiraglio Nelson.
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Sulla terra Napoleone ottenne una grande vittoria ad Austerlitz, sconfiggendo gli
eserciti austriaco e russo. L’Austria e la Russia chiesero la pace: l’Inghilterra restava
l’unico nemico.
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Per colpire gli inglesi nei loro interessi economici, Napoleone proclamò il Blocco
Continentale: ogni rapporto commerciale con la Gran Bretagna era interrotto. Questo
provvedimento danneggiò anche l’Europa, che aveva bisogno dei prodotti inglesi, e
fece nascere il contrabbando.
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Intanto Napoleone aveva il controllo su un grande impero, che comprendeva buona
parte dell’Europa. Nel 1808 invase anche la Spagna, mettendo sul trono suo fratello
Giuseppe Bonaparte. La resistenza degli spagnoli attraverso la guerriglia impedì però ai
francesi di assumere il pieno controllo del Paese.
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Napoleone governava la Francia in modo sempre più autoritario: aveva tradito gli ideali
rivoluzionari, aveva cancellato la libertà di stampa e imponeva nuove tasse per
finanziare le campagne militari.
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I francesi subivano le conseguenze della crisi economica e il malcontento della
popolazione aumentava anche a causa dei numerosi morti in battaglia.
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Nel 1809 Napoleone occupò lo Stato Pontificio e arrestò il papa: in questo modo perse
il consenso dei cattolici.
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Il dominio napoleonico mostrava i primi segnali di crisi, quando l’imperatore si lanciò in
una nuova e troppo ambiziosa impresa militare: la Campagna di Russia.
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Nel 1812 lo zar russo aveva ripreso i commerci con l’Inghilterra, non rispettando il
Blocco Continentale. Napoleone invase la Russia con 650.000 uomini, ma i russi
attuarono una tattica di guerriglia lasciando terra bruciata di fronte all’avanzata dei
francesi. L’esercito di Napoleone arrivò a Mosca, ma fu costretto alla ritirata e poi fu
decimato dal freddo e dalle malattie. Fecero ritorno in Francia solo 60.000 soldati.
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Le potenze europee approfittarono di questo momento di debolezza, si riunirono in
una nuova coalizione e sconfissero Napoleone nella battaglia di Lipsia, nel 1813.
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Nel 1814 Parigi fu occupata, Napoleone fu costretto ad abdicare (rinunciare al trono) e
fu inviato in esilio nell’Isola d’Elba.
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Mentre si svolgeva il Congresso di Vienna, nel 1815, Napoleone fuggì dall’Elba e
organizzò un nuovo esercito, ma fu sconfitto definitivamente a Waterloo, in Belgio.
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Napoleone morì in esilio sull’Isola di Sant’Elena, nell’Oceano Atlantico, nel 1821.
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