cosa vedere all`Isola D`Elba: scarica la guida

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GITA A CAPO PORO
Dal centro di Marina di Campo si sale dalla scalinata che portava ai vecchi magazzini per
raggiungere il crinale della collinetta alle spalle del paese. Da qui parte il sentiero che conduce fino
sulla cima del monte Poro. Dopo circa un’ora di passeggiata nella macchia mediterranea contornati
da ginepro fenicio, mirto, corbezzolo e leccio, si arriva in cima al monte Poro. Qui si può sostare
nei pressi del piccolo faro e sulla destra si scorge la Corsica.
Capo Poro- il faro
Proprio da quella terra nel giugno del 44 partì una flotta di 220 mezzi diretta proprio all’Elba. In
queste montagne, dove si possono osservare ancora numerosi bunker, l’esercito tedesco aveva fatto
la sua roccaforte. Dopo un nutrito bombardamento le navi alleate riuscirono a sbarcare sotto il
fuoco nemico nella baia di fronte (spiaggia di Fonza). Mezzi anfibi, plotoni d’assalto, navi da
guerra presidiavano tutto il golfo di Marina di Campo che fu protagonista di un sanguinoso attacco.
Tutto però si risolse in poco tempo (circa 2 giorni) ed i tedeschi furono scacciati dall’isola. Dopo la
visita ai resti delle trincee e dei bunker ci si avvia verso il ritorno.
GITA AL RELITTO DI POMONTE
Nelle vicinanze dello scoglio dell'Ogliera di fronte a Pomonte, il 10 gennaio 1972, l'Elviscot, un
piccolo mercantile costruito nel 1960 di 62,25 metri di lunghezza, partito da Napoli e diretto a
Marsiglia, naufragò andando a sbattere sugli scogli a causa del mal tempo e finendo addirittura
sugli stessi scogli, per fortuna senza conseguenze per l'equipaggio.
Il relitto rimase con la poppa semi-affondata e la prua incagliata sugli scogli, costituendo un
potenziale pericolo per i bagnanti della vicina spiaggia e per il piccolo cabotaggio. Per questo
motivo, ben presto lo scafo fu in parte recuperato e il resto affondò completamente.
Immersione semplice e veramente coreografica; adatta a riprese e foto di alto impatto emotivo.
Occorrono circa 20 minuti di navigazione dalla base. La piccola nave appoggiata sul fianco destro e
con la poppa rivolta verso il mare aperto, è completamente ricoperta da microrganismi marini, ed è
divenuta per molti pesci un sicuro rifugio.
GITA ALLA CASA DI NAPOLEONE
http://www.infoelba.it/isola-d-elba/territorio-storia/storia-dell-elba/napoleone-bonaparte/
Villa Napoleonica di San Martino
Dopo la rovinosa battaglia di Lipsia e a seguito del trattato di Fontainbleau, Napoleone, fino a quel
momento Imperatore dell'intera Europa, nel 1814 è costretto ad abdicare dal trono di Francia e
accettare ben altro "impero": l'Isola d'Elba.
Napoleone acquistò la piccola casa nella vallata di San Martino facendosi prestare i soldi dalla
sorella Paolina. Intendeva farne la sua residenza estiva, ma in realtà lo abitò pochissimo, preferendo
andarci nelle ore più fresche a godersi la campagna in compagnia di dame e contadine. La piccola
"maison rustique" venne restaurata e decorata dal pittore Reveli.
Oggi la Palazzina dei Mulini, residenza ufficiale di Napoleone, è Museo Nazionale. In occasione
del Bicentenario del 2014 è stata oggetto di un primo restauro, a cui ne seguiranno altri per
riportare la villa all'antico splendore.
Villa Napoleonica dei Mulini
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