XI - ETNOGRAFIA DELL’INFORMAZIONE E DEI PUBBLICI P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 1 Definizione e origine Etnografia = etim.’descrizione dei popoli’; Ethnos = popolo; Graphé = scrittura, descrizione. Origine (antropologia): l’etnografo si reca, per un certo periodo di tempo,a vivere con un popolo scarsamente / per nulla conosciuto (“altro”); osserva, ascolta, parla con i “nativi”, etc. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 2 1 CARATTERI GENERALI • LIVELLO: non macro (un’intera società) né micro (individui) ma “MESO” = gruppi (tendenzialmente stabili nel tempo); • Il ricercatore s’immerge nella vita quotidiana del gruppo per OSSERVARLA direttamente; • Approccio: non-standard, esplorativo, induttivo il ricercatore deve cercare di inserirsi per comprendere la cultura del gruppo egli deve tentare di modificare i propri pre-giudizi [v. ermeneutica] P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 3 Obiettivi cognitivi • interazioni sociali, scambi comunicativi pratiche (comportamenti, pratiche, vita quotidiana, rituali, cerimonie, manufatti…) cultura, sistemi di significati; • Qs sistemi sono assimilabili ad un testo scritto dai “nativi” l’antropologo è il “lettore”/interprete di questo testo. • Poiché i significati sono già interpretazioni, l’antropologia è “interpretazione di interpretazioni” (C. Geertz) P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia avvicinamento dell’etnografia e dell’antropologia alla ERMENEUTICA 4 2 Tecniche • osservazione diretta e prolungata nel contesto naturale (‘campo’) con/senza partecipazione a quelle pratiche • colloqui P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 5 L’OSSERVAZIONE: 1) Durata • L’osservazione richiede all’etnografo di “immergersi” nel gruppo studiato, di farsi coinvolgere. Per raggiungere questo obbiettivo occorre una durata ± lunga. • Ovviamente non esistono regole fisse. Un gruppo molto distante dalla cultura dell’etnografo (p. es. studio di Paesi lontani, di sette molto chiuse, di fruitori stranieri di media, etc. ) richiede una durata maggiore e continuativa; Un gruppo più familiare (p. es. analisi famiglie-tv) richiede un’osservazione più breve, con possibilità di osservazioni intermittenti. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 6 3 2) Interpretazione • il colloquio, l’intervista, la “storia di vita” NARRANO comportamenti, pratiche, etc.; invece L’OSSERVAZIONE “SALTA” QUESTA MEDIAZIONE NARRATIVA; • Eppure l’osservazione non “fotografa” ma “dipinge” = anche osservare è INTERPRETARE: «Senza alcun orientamento concettuale non si può nemmeno riconoscere il campo d’indagine» (D. Silverman 2000, 113); P. Montesperelli v. Ermeneutica: ‘pre-giudizi’ AIP/11 - Etnografia 7 Le note etnografiche • Appunti – almeno inizialmente non strutturati – su informazioni, impressioni e intuizioni, interrogativi in sospeso, abbozzi di classificazioni, difficoltà incontrate, fraintendimenti, etc. • Riguardano anche l’etnografo stesso: «Certo ho avuto qualche vertigine a riconoscere anche me stesso come oggetto di analisi (…). Non è corretto in nessuna ottica scientifica ignorare il ruolo del ricercatore nella costituzione dell’oggetto della sua ricerca» (Apolito 1990, 41-2). • Perché la memoria non disperda tutto ciò, è bene compilare quotidianamente le note; P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia v. ermeneutica: la base empirica include anche il ricercatore. in dialogo con gli interlocutori interpretati 8 4 • Di solito è opportuno non scrivere in presenza delle persone osservate; • Procedendo verso una progressiva focalizzazione degli obiettivi cognitivi, gli appunti possono essere riassunti in schede più strutturate. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 9 La scheda di rilevazione delle pratiche quotidiane nelle Redazioni. Un esempio: articoli sull’immigrazione (Binotto e Martino 2004, 171) TIPOLOGIA SEZIONE INCARICATA ORGANIZZAZIONE FONTI SELEZIONE VALORINOTIZIA Cronaca Terroristi Sbarchi Dibattito politico Economia Cultura P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 10 5 RICERCHE ETNOGRAFICHE SU MEDIA E PUBBLICI P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 11 OBIETTIVI COGNITIVI 1) Potere dei testi mediali di contribuire ai significati costruiti dai loro lettori; 2) Articolazione fra i vari generi mediali e le preferenze dei diversi pubblici; 3) Contesti quotidiani, situazioni sociali delle dinamiche di consumo (es. sfera domestica, relazioni familiari); 4) Usi culturali di una vasta gamma di tecnologie della comunicazione nell’ambito domestico (tv, radio, computer, videoregistratore): significati attribuiti all’hardware + alle parole e all’immagini veicolate da qs. tecnologie. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 12 6 • La ricezione/interpretazione dei messaggi mediali è considerata come una delle varie attività inserita e ritualizzata nel “mondo della vita quotidiana”, intrecciata in maniera complessa con le altre attività che partecipano alla significazione (p. es. nell’organizzazione del tempo gerarchie di rilevanza, valori…) (R. Silverstone 1994). Es. per le casalinghe vedere una soap opera significa disporre di uno spazio/tempo “tutto per sé” (D. Hobson 1982). • Esplorare il mondo della vita quotidiana analizzare il rapporto fra media e “pubblico situato” nel proprio contesto. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 13 le pratiche quotidiane di fruizione sono esteriorizzazioni di significati, modelli, valori, stili di vita, comportamenti. Un esempio: la fruizione della TV SE LE PREFERENZE DEI FAMILIARI SONO DIVERSE: • Che cosa succede in caso di contrasti su quale programma vedere? • Chi sceglie il programma da vedere? • Quali sono i rapporti di potere all’interno della famiglia? Quali divisioni (p. es. di genere, di generazione…)? (Moores 1993/1998, 20) P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 14 7 Le osservazioni etnografiche sul pubblico possono considerare anche altri aspetti utili per inferire valori, atteggiamenti, etc.: • • • • Vestiti Cibi Arredamento di casa etc. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 15 Esempio: Organizzazione di una redazione e prassi quotidiana nella costruzione di una notizia: Fonti Selezione e riscrittura delle notizie fonti istituzionali e agenzie; Orientamenti di un articolo interazione fra dimensione intenzionale (linea editoriale della testata, “lettore modello”…) e condotta involontaria (organizzazione redazionale, ritmi di lavoro, routine produttive, norme stilistiche consolidate, etc. economizzare risorse organizzative, finanziarie, cognitive aumentano le notizie in entrata, ma restano invariati i tempi di lavorazione; Aspetti “comunitari”: flessibilità dei comportamenti lavorativi e nella divisione dei ruoli; rapporti gerarchici informali; qualità dell’interazione fra persone; cultura comune che garantisce: reciprocità delle aspettative, identificazione professionale, integrazione nell’organizzazione, “clima aziendale”, etc. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 16 8 L’osservazione e la partecipazione non si svolge in lunghi periodi è difficile e troppo intrusivo partecipare alle attività di una redazione, alla vita domestica, sfera privata della famiglia (= luoghi importanti di fruizione dei media), etc. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 17 Critiche all’osservazione etnografica • Eccesso di distacco l’etnografo non coglie significati, motivazioni, emozioni, rappresentazioni dei “nativi”; Eccesso di coinvolgimento l’etnografo smarrisce il proprio senso critico e si identifica nelle rappresentazioni offerte dai “nativi”; • La presenza dell’etnografo influisce sulla - / disturba la comunità indagata Possibili rimedi: 1) osservazione non partecipante = dissimulata, non dichiarata; ma problema etico 2) Molto tempo i “nativi” si abituano alla presenza dell’etnografo P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 18 9 Problemi di ispezionabilità della base empirica «Nella ricerca etnografica la base empirica effettiva è l’insieme delle esperienze e delle osservazioni dell’antropologo, ma la base empirica ispezionabile è solo un piccolo corpus di documenti e di resoconti (le note etnografiche) inevitabilmente “filtrati” dalla precomprensione teorica e dalla soggettività dell’interprete» (Ricolfi 1995, 24). P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 19 Integrazione fra osservazione e interviste Spesso l’osservazione è affiancata da interviste non-standard, utili a: 1) Ridurre i limiti sopra ricordati; 2) “triangolare le fonti”; 3) Raccogliere più informazioni; 4) Avvicinarsi ulteriormente ai soggetti osservati. P. Montesperelli AIP/11 - Etnografia 20 10