ADENOCARCINOMA PRIMITIVO DELLE VESCICOLE SEMINALI: DESCRIZIONE DI UN CASO CLINICO E REVISIONE DELLA LETTERATURA D. Campobasso, F. Ziglioli, S. Fornia, U. Maestroni, E. Thai*,S. Ferretti. U.O. Urologia Direttore: P. Cortellini *U.O. Anatomia Patologica Direttore: E.M. Silini Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma I tumori delle vescicole seminali sono neoplasie estremamente rare e di difficile diagnosi data l’aspecificità dei sintomi (disuria ostruttiva con o senza macroematuria, emospermia, dolore pelvico). I criteri di inclusione sono: unico focus primitivo a livello delle vescicole in assenza di tumori a carico della prostata e del grosso intestino; negatività dei marker tumorali di neoplasie prostatiche e colon-rettali (PSA, fosfatasi alcalina prostatica, CEA). Queste peculiarità giustificano la tardiva diagnosi che incide negativamente sulla prognosi. CASO CLINICO Riportiamo il caso di un uomo di 56 anni con agenesia renale destra e comparsa di emospermia ricorrente dal 2006, per la quale fece una RMN pelvica con riscontro di ipotrofia della vescichetta seminale destra ed aumento di volume della controlaterale con presenza bilateralmente di formazioni cistiche pluriloculate, seguite poi da controlli annuali strumentali. Il paziente giunge alla nostra attenzione nella primavera del 2010 per la ricomparsa dell’emospremia. All’esplorazione rettale ed alle indagini radiologiche eseguite si è evidenziata una neoformazione a carico della vescicola seminale destra risultata adenocarcinoma a cellule chiare ad una biopsia transrettale. Il paziente è stato perciò sottoposto ad intervento di prostatovesciculectomia radicale e linfoadenectomia pelvica. All’esame istologico definitivo è risultato adenocarcinoma a cellule chiare delle vescicole seminali (CK7, EMA, P504S, P53 e CA125 positivo) infiltrante la prostata con due linfonodi metastatici. Il paziente ha eseguito 4 cicli di chemioterapia adiuvante con Cisplatino e Gemcitabina, successiva tomotherapy IMRT pelvica con 60 Gy a frazionamento. Attualmente il paziente è libero da malattia dopo 10 mesi di follow up. Figura 1 B La RMN evidenzia formazioni cistiche, pluriloculate ad intensità di segnale intermedia nelle sequenze T1dipendenti, elevata nelle T2 dipendenti. All’ interno sono apprezzabili numerose, piccole vegetazioni parietali a media intensità di segnale R Figura 2 L’esame istologico mostra un tumore caratterizzato da cellule poligonali con nuclei pleomorfi, citoplasma ampio e chiaro, disposte in papille ed acini, occupati spazi cistici Figura 1 Figura 2 CONCLUSIONI I tumori delle vescicole seminali devono essere presi in considerazione nella diagnosi differenziale dei sintomi delle basse vie urinarie. L’uso delle moderne tecniche di imaging e dell’immunoistochimica dovrebbero portare ad una diagnosi precoce con un miglior tasso di sopravvivenza. Ancora controverso rimane il tipo di terapia adiuvante, chemio-radio od ormono da utilizzare Bibliografia Thiel, R., Effert, P. : Primary adenocarcinoma of the seminal vesicles J Urol. 168(5):1891-6, 2002 Gohji, K., Kamidono, S. and Okada, S.: Primary adenocarcinoma of the seminal vesicle. Br J Urol, 72: 514, 1993 Ormsby, A. H., Haskell, R., Jones, D. and Goldblum, J. R.: Primary seminal vesicle carcinoma: an immunohistochemical analysis of four cases. Mod Pathol, 13: 46, 2000