``La prima cosa bella`` dell`anno cinematografico

''La prima cosa bella'' dell'anno cinematografico - Dimensione Cultura
Scritto da Sara Eudizi
L’amore maldestro nella Livorno popolare di Virzì
“Per raccontare la storia di questa madre e di noi due, fratello e sorella, e di tutte le nostre
avventure… ci vorrebbe… uno di quei filmoni di una volta.”
Bruno (Valerio Mastandrea) è l’adulto scontento, il fidanzato inadeguato, il figlio fuggito da una
madre ingombrante che adesso sta morendo. Valeria (Claudia Pandolfi) è la sorella più piccola,
la ragazza rimasta “in sospeso” quasi all’ombra di quella madre, la donna che riporta Bruno a
Livorno, per farlo riappacificare col passato. E come l’Ovosodo di qualche anno fa, Anna (la
madre interpretata da Micaela Ramazzotti e Stefania Sandrelli) è “quella cosa” difficile da
digerire, eppure incredibilmente attraente e necessaria. Incosciente, esuberante, ingenua,
innamorata dei propri figli e della vita. La sua bellezza quasi prepotente e la sua disponibilità
finiscono spesso per essere fraintese: da un marito geloso, da una sorella invidiosa, da un figlio
giovane e imbarazzato, dalle donne maliziose e da (quasi) tutti gli uomini che incontrerà poi.
La prima cosa bella
, anzi bellissima, di questo film di Virzì, è proprio lei, che col resto del cast, nessuno escluso,
forma una squadra a dir poco eccezionale. Dentro e fuori dai ricordi di una famiglia
“scombinata” e a tratti anche molto infelice, ma che si ama come capita di rado, Virzì è ancora
una volta l’emblema di quel cinema italiano di cui l’Italia, non deve vergognarsi.
La prima cosa bella
parla di sentimenti, in perfetto equilibrio tra ironia, musica e malinconia. Un film non
convenzionale sull’amore che ti fa stare bene e male, che ti fa piangere e cantare, e ti fa dire
poi tutto d’un fiato: “Però ci siamo tanto divertiti, non è vero?”.
Sara Eudizi
1/1