FARMACI
ANTIINFIAMMATORI
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L’INFIAMMAZIONE
detta
anche
FLOGOSI
caratterizzata da calore, rossore, edema e dolore.
è
E’ innescata dalla liberazione di mediatori chimici dai
tessuti
danneggiati
o
dalle
cellule
migranti:
PROSTAGLANDINE, ISTAMINA, BRADICHININA.
Si tratta di sostanze vasoattive che producono
vasodilatazione locale ( rossore) e aumento della
permeabilità vasale ( edema e dolore)
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Gli antiinfiammatori
interferiscono con i
mediatori dell’infiammazione
a vari livelli.
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FARMACI
ANTIINFIAMMATORI
NON-STEROIDEI:
STEROIDEI:
corticosteroidi
Farmaci antiinfiammatori
non steroidei (F.A.N.S.)
ANALGESICI NON
STUPEFACENTI
paracetamolo
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CORTICOSTEROIDI
Ormoni prodotti a livello della corteccia surrenale
MINERALCORTICOIDI:
agiscono sul bilancio IDRICO-SALINO
(aldosterone)
GLUCOCORTICOIDI:
agiscono sul metabolismo GLUCIDICO
(cortisolo)
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I glucocorticoidi sono i farmaci antiinfiammatori per
eccellenza.
L’effetto antiinfiammatorio si manifesta su qualsiasi tipo
di infiammazione, indipendentemente dalla causa.
Sono quindi farmaci SINTOMATICI e NON CURATIVI.
Sono indicati, in:
tutte le patologie a carattere INFIAMMATORIO
malattie REUMATICHE
malattie su base IMMUNITARIA
malattie DERMATOLOGICHE
malattie OFTALMICHE
malattie NEOPLASTICHE
EDEMA CEREBRALE
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Svolgono
l’effetto
meccanismi multipli:
antiinfiammatorio
attraverso
- inibiscono la migrazione dei LEUCOCITI
- inibiscono l’attività FAGOCITARIA
- inibiscono la dilatazione dei capillari
- stabilizzano le membrane lisosomiali
- interferiscono con la sintesi delle prostaglandine
bloccando la fosfolipasi A2
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NATURALI
CORTICOSTEROIDI
SINTETICI
Fosfolipasi
A2
NATURALI: cortisolo, cortisone,
desossicortisone
(ad attività sia mineralcorticoide, sia
metabolico-antiinfiammatoria)
SINTETICI: con attività sodio-ritentiva e
metabolico-antiinfiammatoria
PREDNISONE (*Deltacortene)
METILPREDNISONE (*Urbason)
DESAMETASONE (*Decadron)
DEFLAZACORT: (*Flantadin) a parità
di effetto antiinfiammatorio ha il duplice
vantaggio di una minore osteolesività e minore
effetto sul metabolismo
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I corticosteroidi, specie dopo trattamento prolungato,
danno luogo a numerosi effetti collaterali, talvolta gravi,
poiché oltre ad avere attività antiinfiammatoria,
esercitano numerosi altri effetti:
-sul METABOLISMO GLUCIDICO: iperglicemia
-sul METABOLISMO PROTEICO: ridotta sintesi proteica
-sul METABOLISMO LIPIDICO: alterata distribuzione
del grasso corporeo (collo, viso)
- sull’equilibrio IDRICO-SALINO:
ritenzione di Na+ e acqua  ipertensione
aumento nella escrezione di potassio
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CONTINUA
- sul METABOLISMO CALCIO-FOSFORO  aumentata
escrezione di Ca++ (osteoporosi)
- sul S.N.C.  euforia, insonnia, agitazione
- sul
SISTEMA
IMMUNITARIO

attività
immunosoppressiva (suscettibilità alle INFEZIONI)
Sono potenti GASTROLESIVI
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F.A.N.S.
Gruppo eterogeneo di sostanze (soprattutto ACIDI
DEBOLI) che hanno ATTIVITÀ FARMACOLOGICHE ed
EFFETTI COLLATERALI simili.
Meccanismo d’azione: inibiscono la sintesi delle
prostaglandine
(PG)
mediante
il
blocco
delle
CICLOOSSIGENASI (COX-1 e COX-2) enzimi che
catalizzano
la
trasformazione
dell’ACIDO
ARACHIDONICO in PG che partecipano alla patogenesi
dell’infiammazione, febbre, e dolore
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COX-1
Cicloossigenasi
COX-2
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Farmacocinetica:
Dopo somministrazione per via orale, sono rapidamente
assorbiti a livello del tubo gastroenterico (stomaco e
primo tratto dell’intestino).
La velocità di assorbimento dipende dal pH e dalla
presenza di cibo (l’assorbimento è lento a stomaco
pieno).
Si legano per 80-90% alle proteine plasmatiche
Sono metabolizzati a livello epatico.
Eliminati attraverso l’emuntorio renale
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I F.A.N.S. hanno attività:
1) ANTIINFIAMMATORIA:
attenuano i sintomi dell’infiammazione, edema, eritema e
soprattutto il dolore, di cui sono responsabili le
prostaglandine. Sono farmaci SINTOMATICI e non
eliminano la causa che ha determinato l’infiammazione.
2) ANTIPIRETICA:
riducono la temperatura corporea se questa supera i
37°C bloccando la produzione delle PG che agiscono sul
centro termoregolatore dell’ipotalamo.
Infatti, la
febbre
è
dovuta
all’attivazione
del
centro
termoregolatore ad opera delle PG prodotte su
stimolazione di un pirogeno endogeno liberato dai
globuli bianchi in seguito ad infiammazione, infezione,
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neoplasia.
3) ANALGESICA:
sono utilizzati per trattare il dolore di lieve e media
intensità e soprattutto derivante da infiammazione
poiché inibiscono la sintesi di prostaglandine che
sensibilizzano le terminazioni nervose all’azione dei
mediatori liberati localmente nella sede del
fenomeno infiammatorio (bradichinina, istamina).
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I F.A.N.S. si dividono in varie classi in base alla
struttura molecolare:
1) DERIVATI dell’ACIDO SALICILICO:
sono i F.A.N.S per eccellenza
2) DERIVATI DELL’ACIDO ACETICO
3) PIRAZOLONICI
4) DERIVATI DELL’ACIDO PROPIONICO
5) DERIVATI DELL’OXICAM
6) DERIVATI DELLA SULFONANILIDE
7) INIBITORI SELETTIVI DELLA COX-2 (COXIB)
8) ALTRI
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1) Derivati dell’ACIDO SALICILICO: sono i F.A.N.S
per eccellenza
acido acetilsalicilico (*Aspirina, *Cemirit)
salicilato di lisina (*Flectadol)
diflunisal (*Artrodol)
Indicazioni: cefalee, dolori muscolari, dismenorrea,
affezioni reumatiche, artrite reumatoide.
Azioni: analgesica, antiinfiammatoria, antipiretica
2) DERIVATI DELL’ACIDO ACETICO:
diclofenac (*Voltaren, Dicloreum)
indometacina (*Indoxen)
ketorolac (*Lixidol, *Toradol)
Indicazioni: affezioni reumatiche, artrite reumatoide,
attacco acuto di gotta, coliche renali e biliari.
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Azioni: analgesica, antiinfiammatoria
3) PIRAZOLONICI:
propifenazone (in associazione *Neo optalidon)
metamizolo (*Novalgina)
Indicazioni: artrite reumatoide, attacco acuto di
gotta, cefalea, febbre
Azioni: antiinfiammatoria, antipiretica
4) DERIVATI DELL’ACIDO PROPIONICO:
ibuprofen (*Brufen, *Moment)
naprossene (*Naprosyn, *Momendol)
ketoprofene (*Orudis)
Indicazioni: tutte le malattie reumatiche
Azioni: antiinfiammatoria, antipiretica, analgesica
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5) DERIVATI DELL’OXICAM:
piroxicam (*Feldene)
tenoxicam (*Dolmen)
Indicazioni: artrite reumatoide
Azioni: analgesica
6) DERIVATI DELLA SULFONANILIDE
nimesulide (*Sulidamor, Aulin)
Bloccano preferenzialmente le COX-2
Indicazioni: osteoartrite e artrite reumatoide
Azioni: attività analgesica e antipiretico
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7) INIBITORI SELETTIVI DELLA COX-2 (COXIB)
celecoxib (*Celebrex)
etoricoxib (*Algix)
rofecoxib (*VIOOX) (ritirato dal commercio)
Poiché bloccano solo la cicloossigenasi inducibile
(COX-2) non hanno azione su quelle costitutive e
gastriche con minore gastrolesività
Indicazioni: osteoartrite e artrite reumatoide
Azioni: scarsa attività analgesica
8) ALTRI
acido niflumico (*Niflam)
morniflumato (*Flomax)
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EFFETTI COLLATERALI DEI F.A.N.S.
DISTURBI GASTROINTESTINALI sino all’ulcera:
l’azione gastrolesiva è legata all’inibizione delle PG che
proteggono la mucosa gastrica stimolando la produzione
di muco e inibendo la secrezione acida.
Devono essere assunti a stomaco pieno per ridurre gli
effetti gastrolesivi e MAI associati ad alcool o caffè.
Da notificare se il pz riferisce feci picee o vomito
rosso vivo o “a fondo di caffè”
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REAZIONI ALLERGICHE
LEUCOPENIA, PIASTRINOPENIA, ANEMIA fino ad
aplasia midollare
AUMENTO DEL TEMPO DI COAGULAZIONE ed
EMORRAGIE dovute all’azione antiaggregante delle
piastrine. Per questo bisogna evitare l’associazione dei
FANS con gli anticoagulanti.
NEFROTOSSICITA’
per
riduzione
del
filtrato
glomerulare e del flusso renale ed EPATOTOSSICITA’
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ANALGESICI NON STUPEFACENTI
Il paracetamolo
oppiaceo.
è
il
più
potente
analgesico
non
Possiede anche proprietà antipiretiche ma scarsissima
proprietà antiinfiammatoria.
Agisce inibendo la sintesi delle PG a livello degli
astrociti del SNC: ciò spiega perché non ha attività
antiinfiammatoria periferica.
Non è, quindi, gastrolesivo
Può dare EPATOTOSSICITA’ in caso di sovradosaggio
(nausea, vomito, dolore addominale)
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ORMONI DELLA TIROIDE
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ANATOMIA
La ghiandola più
voluminosa nell’adulto
• Lobo destro
• Lobo sinistro
• Istmo
• Lobo piramidale (80%)
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LA TIREOGLOBULINA VIENE SECRETA
ALL’INTERNO DEI FOLLICOLI
ANATOMIA
MICROSCOPICA
• Cellule PARAFOLLICOLARI o cellule C a
Calcitonina
• Cellule FOLLICOLARI: i follicoli contengono
colloide, formata dalla TIREOGLOBULINA, il
precursore degli ORMONI ATTIVI a basso
peso molecolare
•Le cellule follicolari presentano numerose
strutture dove gli ormoni si uniscono allo iodio
e vengono assorbiti dalla cellula assieme alla
colloide
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FISIOLOGIA
• Gli ORMONI IODATI (T3 e T4) sono secreti
all’interno dei follicoli legati alla
TIREOGLOBULINA (TG)
•Dalla colloide vengono riassorbiti per endocitosi
•I lisosomi cellulari digeriscono la TG, rilasciando
così T3 e T4
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T3 (Triiodotironina) E T4 (Tiroxina) SONO
INDISPENSABILI PER:
• NORMALE ACCRESCIMENTO CORPOREO
• SVILUPPO DELL’APPARATO SCHELETRICO
• MATURAZIONE DELL’APPARATO RIPRODUTTIVO
• REGOLAZIONE DELL’ATTIVITÀ METABOLICA
• REGOLAZIONE DEL SISTEMA ADRENERGICO
• PRODUZIONE DI CALORE
• ALCUNE FUNZIONI CIRCOLATORIE
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LA CALCITONINA AGISCE
SUL RICAMBIO OSSEO
SUL METABOLISMO DEL
CALCIO
IN ANTAGONISMO AL
PARATORMONE
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LA FUNZIONE TIROIDEA
È REGOLATA
ATTRAVERSO UN
MECCANISMO DI FEEDBACK NEGATIVO DAL
SISTEMA IPOTALAMOIPOFISARIO
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SINTESI E SECREZIONE DEGLI ORMONI
TIROIDEI
3 FASI PRINCIPALI:
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Meccanismo d’azione:
T3 e T4 devono separarsi dalle proteine plasmatiche leganti la tiroxina
prima di penetrare nelle cellule attraverso processi di diffusione o di
trasporto attivo.
T4 è deiodurato enzimaticamente a T3 che entra nel nucleo e si lega a
specifici recettori.
L’attivazione di tali recettori stimola la produzione di RNA e la
successiva sintesi proteica.
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ANORMALITA’ DELLE FUNZIONI TIROIDEE
IPERTIROIDISMO
Segni clinici
•Aumento del tasso metabolico
•Aumento temperatura pelle
•Sudorazione
•Tachicardia
Gozzo Tossico Diffuso
Malattia autoimmune causata da immunoglobuline, che
dirette contro il recettore della TSH, stimolano la
tiroide. (PROTUSIONE BULBI OCULARI)
Gozzo Semplice non Tossico
Dovuto a mancanza di iodio nella dieta. (AUMENTO
PLASMATICO DEL TRH, CRESCITA DELLE
DIMENSIONI DELLA GHIANDOLA)
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IPOTIROIDISMO: malattia di origine immunologica con
riduzione dell’attività tiroidea. (es.Tiroidite di Hashimoto,
anticorpi contro la TIROGLOBULINA)
Segni clinici
•Metabolismo ridotto
•Voce profonda e dura
•Letargia
•Bradicardia
•Confusione mentale
•Mixedema (caratteristico inspessimento della pelle)
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TERAPIA FARMACOLOGICA
DELL’IPERTIROIDISMO
IODIO RADIOATTIVO
131I
Indicazioni: soggetti adulti anche in età fertile (> 20 anni)
Controindicazioni: infanzia, gravidanza e allattamento.
Donne in età fertile dovrebbero aspettare almeno 4 mesi dopo
il trattamento prima di iniziare una gravidanza.
Obiettivo della terapia: ristabilire una condizione di
eutiroidismo
Raggi Beta: azione citotossica (cell. dei follicoli tiroidei)
Raggi Gamma: passano attraverso i tessuti (NO DANNI)
RISCHI DOPO TERAPIA: Ipotiroidismo, Cancro della
tiroide
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FARMACI DELL’IPERTIROIDISMO
TIOURILENI (Tiourea, tiouracile, propiltiouracile,
metimazolo, carbimazolo)
Meccanismo d’azione:
•Inibizione della perossidasi tiroidea (organificazione
dello iodio e accoppiamento delle iodiotirosine);
•Riduzione della conversione periferica della T4 a T3;
•Effetto immunosoppressivo diretto:
titolo anticorpi circolanti
linfociti T suppressor attivati
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TERAPIA FARMACOLOGICA
DELL’IPOTIROIDISMO
Somministrazione degli stessi ormoni tiroidei
Terapia sostitutiva con L-tiroxina (1-1,6 mg/Kg/die)
Obiettivo: TSH nel range della normalità
N.B. per stabilizzare FT3 ed FT4 sono necessarie 2
settimane, ma per raggiungere un nuovo stato stazionario
del TSH ci possono volere anche 6 settimane
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