Scheda illustrativa artrite reumatoide

L’’ARTRITE REUMATOIDE
E’ una patologia cronica che interessa le piccole e le grandi articolazioni. Può manifestarsi a qualsiasi età,
tuttavia si presenta, generalmente, tra i 35 e i 50 anni. Colpisce soprattutto le donne e il dato generale si aggira
intorno ai 20 milioni di persone nel mondo di cui circa 300 mila in Italia, di cui 2/3 donne. Nel database
dell’U.O. del centro della reumatologia di Pisa ospedale Santa Chiara, sono presenti 3255 pazienti con AR, di cui
circa 1100 seguiti con regolarità all’interno del centro. Dal 2001 a oggi sono stati trattati con farmaci
biotecnologici, complessivamente, 1255 pazienti affetti da tutte le patologie reumatiche, di cui 450 affetti da
AR (70% trattati con farmaci sottocute).
La causa scatenante della malattia è, a tutt’oggi sconosciuta. Si tratta con ogni probabilità di una concomitanza
di fattori ma la predisposizione genetica riveste un ruolo centrale e determina una risposta immunitaria che è
però condizionata dagli agenti ambientali.
E’ una malattia autoimmune sistemica ad andamento cronico evolutivo: il sistema immunitario, che
normalmente difende l’organismo dalle aggressioni esterne (virus, batteri, ecc.), attacca strutture
dell’organismo, confondendole per un aggressore esterno e causando l’infiammazione e il danno articolare. Si
realizza così un processo infiammatorio caratterizzato da tumefazione articolare, dolore e rigidità con il
successivo sviluppo di deformità e disabilità fino all’invalidità.
L’artrite reumatoide è una poliartrite simmetrica che colpisce mani, polsi, piedi, caviglie, ginocchia e altre
articolazioni. Per la sua natura sistemica, non si limita a colpire le articolazioni ma coinvolge altre strutture
quali la cute, i nervi periferici, il sistema cardiovascolare, l’apparato respiratorio, gli occhi, i reni ed è gravata
dallo sviluppo di aterosclerosi accelerata e dal conseguente aumento della morbilità e mortalità
cardiovascolare.
E’ ancora poco conosciuta e spesso confusa con altre malattie reumatiche. La diagnosi precoce è
fondamentale, infatti, il danno articolare si produce con maggior velocità nei primi anni della malattia. Quanto
più l’artrite reumatoide è diagnosticata precocemente, tanto più si potranno prevenire o evitare i danni
permanenti e quindi l’invalidità.
L’importanza della diagnosi precoce si riflette anche nel successo dei trattamenti oggi a disposizione, tra le più
importanti novità ci sono i farmaci biotecnologici i che sono in grado di consentire un soddisfacente controllo
della malattia e dell’evoluzione del danno erosivo articolare, in tempi relativamente rapidi e in un numero
elevato di pazienti in cui la terapia tradizionale non ha funzionato.
I NUMERI DELL’ARTRITE REUMATOIDE
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In Italia l’artrite reumatoide ha una prevalenza dello 0,33-0,5% stima che coinvolge circa 300 mila
pazienti. Si segnalano 12-24 mila nuovi casi ogni anno
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Viene definita una malattia “al femminile” perché nel 75% dei casi colpisce le donne, con una
proporzione uomo/donna di 1:3
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Entro i primi due anni di malattia il 10% dei pazienti con artrite reumatoide sviluppa un’invalidità grave.
Dopo 10 anni meno del 50% dei pazienti mantiene un’attività lavorativa o svolge le normali attività quotidiane