&DSLWROR9,, In questo capitolo introdurrò alcuni preliminari euclidei necessari alla costruzione del “Modello” di geometria non euclidea secondo Poincaré e precisamente: LFHUFKLRUWRJRQDOLeO¶LQYHUVLRQHFLUFRODUH Farò inoltre un breve cenno sul ELUDSSRU WR &(5&+,2572*21$/, D $QJRORWUDGXHOLQHHGLXQSLDQRHXFOLGHRFKHVLLQFRQWUDQRLQXQSXQWR3: si intende l’angolo formato dalle tangenti alle due linee nel punto 3. L1^L2 = t1^t2 o L1 P̂L 2 = t 1 P̂t 2 E/LQHHRUWRJRQDOLLQXQSXQWRFRPXQH L 1PˆL 2 = t 1Pˆt 2 = R 77 Elenchiamo ora alcune proprietà dei cerchi ortogonali: 'XHFHUFKLRUWRJRQDOLVRQRVHFDQWL { } C1 C 2 = P,P ’ , P ≠ P ’ se, infatti, fossero tangenti, sarebbe: C1PˆC 2 = 0 6H C1 ⊥ C2 in P ⇒ O1 ∈ t 2 ∧ O 2 ∈ t 1 Siano & e &2 due cerchi ortogonali in un loro punto comune 3 e sia 21 il centro di &1 ed 22 il centro di &2; t1 sia la retta tangente a &1 in 3 e W2 quella tangente a&2 in 3. Per ipotesi W1 è perpendicolare a W2. Poiché W1 è perpendicolare a 213 e 3 ∈ W2 allora (unicità della perpendicolare) W2 coincide con 213, cioè 21 ∈ W2. Analogamente si prova che 22 ∈ W1 3) Siano &1 e &2 due cerchi secanti e sia 3 ∈ &1 &2 . SiaW1 la tangente a &1 in 3 e W2 la tangente a &2 in 3. Se 22 ∈ W 1 e 21 ∈ W2 allora 213 ≡ W2 e W1 risulta perpendicolare a W2 e di conseguenza &1 ⊥ &2 in 3 ( proporzione inversa della 2) ). 4) Siano &1 e &2 due cerchi secanti di centri 21 e 22 rispettivamente, e sia 3 ∈ &1 &2. Dette W1 eW2 le rispettive tangenti in 3, risulta: &1 ⊥ &2 (in 3) VHHVRORVH 21 ∈ W2, 22 ∈ W1 cioè se e solo se il raggio di uno di essi è tangente all’altro cerchio. 78 5) Con le stesse ipotesi del punto 4) si dimostra che C1 ⊥ C 2 (in P) ⇒ O1PˆO 2 = R (retto) Infatti la retta 213 è W2 e la retta 223 è W1, quindi: O1PˆO 2 = t 1 ^ t 2 = C1 ^ C 2 = R . 6) Se O1PˆO 2 = R ⇒ C1 ⊥ C 2 (in P) . Infatti 322 è la retta tangente W1 a &1 in 3e 321 è la tangente W2 a &2 in 3 e quindi: O1PˆO 2 = t 1Pˆt 2 = R . 7) Se &1 e &2 sono due cerchi secanti di centri 21 e 22 e 3 ∈ &1 &2 allora risulta &1 ⊥ &2 in 3VHHVRORVH O1PˆO 2 = R . 8) &1 ⊥ &2 (in 3) ⇒ &1 ⊥ &2 in 3’ t1 t2 O1PˆO 2 = R la corda comune 33’ è perpendicolare a 2122. I triangoli 21+3 e 21+3’ in figura, sono congruenti e quindi, in particolare, risulta O1PˆH = O1Pˆ’H . Analogamente nei triangoli 22+3 e 22+3’, anch’essi congruenti, gli angoli O 2PˆH e O 2Pˆ’H sono congruenti. Risulta quindi: O1PˆO 2 = O1PˆO 2 = R e, in virtù della proposizione 7), &1 e &2 sono perpendicolari in 3’. 9) Se &1 è perpendicolare a &2 allora 21 è esterno a &2 e 22 è esterno a &1. Infatti: 2122 > U1 = 213 e 2122 > U2 = 223. 79 10'XHFHUFKLVRQRRUWRJRQDOLVHHVRORVHLOTXDGUDWRGHOODGLVWDQ]DGHLORUR FHQWULqXJXDOHDOODVRPPDGHLTXDGUDWLGHLORURUDJJL 11) Fissato un cerchio &2 di centro 22 e raggio U2 ed un punto 21 esterno a &2, esiste uno e un solo cerchio &1 ⊥ &2 di centro 21. Per costruire tale cerchio procediamo nel modo seguente. Sia 0 il punto medio di 2122: 210 ≡ 022 e sia & il cerchio di centro 0 e raggio 210. I punti 3 e 3’ comuni a & e a&2 appartengono anche a &1. Infatti O1PˆO 2 è un angolo retto (insiste in mezza circonferenza) per cui il cerchio di centro 21 e raggio 213 è &1. 12) Se &1 e &2 sono due cerchi ortogonali di raggi U1 e U2 e centri 21 e 22 rispettivamente, allora per ogni retta passante per 21 e secante &2 nei punti & e ' si ha: O1D ⋅ O1C = r12 Per il teorema della secante e della tangente risulta: 21' : 213 = 213: 21& 2 1 ' · 2 1 & = 2 1 32 O1D ⋅ O1C = r12 80 13) Se &1 e &2 sono due cerchi di raggi U1 e U2 e centri 21 e 22, rispettivamente, e tali che 21 è esterno a &2 e 22 è esterno a &1, se esiste una retta per 21 secante &2 in & e ' ( 21 ' ⋅21& = U12 ), allora C1 è ortogonale a C2.Sia 21 ' ⋅21& = U12 . Considerando la secante 2122 si ha: O1F ⋅ O1E = r12 da cui: (O1O 2 + r2 )(O1O 2 − r2 ) = r12 ; 2 O1O 2 − r22 = r12 ; 2 O1O 2 = r12 + r22 Relazione, quest’ultima, che permette di affermare che &1 ⊥ &2. Pertanto &1 e &2 sono ortogonali se e solo se esiste una retta per 21 secante &2 in & e ' tale che 21 ' ⋅21& = U12 . 7HRUHPD)LVVDWRXQFHUFKLR&GLFHQWUR2HUDJJLRUHVLVWHXQRHXQ VRORFHUFKLR&RUWRJRQDOHD&HSDVVDQWHSHUGXHSXQWLGLVWLQWL$H%LQWHU QLD&HQRQDOOLQHDWLFRQ2 Sia $’ un punto sulla retta 21$ tale che O1A ⋅ O1 A’ = r12 . Il cerchio &2 passante per i punti $, %, $’ (univocamente determinato) risulta ortogonale a &1 per la 13). 81 7HRUHPD): )LVVDWR LO FHUFKLR &GLFHQWUR2HGXQDUHWWDVVHFDQWH&H QRQSDVVDQWHSHU2HVLVWHXQRHXQVRORFHUFKLR&RUWRJRQDOHD&HWDQ JHQWHDVLQXQSXQWR$LQWHUQRD& Sia $’ un punto su 21$tale che O1A ⋅ O1 A’ = r12 e sia &2 il cerchio avente il centro sull’asse di $$’ e sulla retta ⊥ a V in $ e passante per $ (univocamente determinato). Risulta, come è facile verificare, &2 ⊥ &1. 82 7HRUHPD)LVVDWRXQFHUFKLR&GLFHQWUR2HUDJJLRUHXQSXQWR2H VWHUQRD&HVLVWHXQRHXQVRORFHUFKLRRUWRJRQDOHD&DYHQWHFHQWURLQ2 /¶LQYHUVLRQHFLUFRODUH Sia &0 un cerchio di centro 2 e raggio U. Si associ ad ogni punto 3 del piano (3 ≠ 2) il punto 3’ appartenente alla retta 23 tale che: OP ⋅ OP’ = r 2 o Il punto 3’ si dice SXQWRLQYHUVR di 3. Si osservi che se 3’ ≠ 3, 3 e 3’ sono allineati con il centro. o Il punto 2 si dice FHQWURGLLQYHUVLRQH. o Il cerchio &0 si dice FHUFKLRGLLQYHUVLRQH. o Il raggio U si dice UDJJLRGLLQYHUVLRQH. L’applicazione che associa ad ogni punto 3 ≠ 2il suo inverso 3’ si dice: LQ YHUVLRQHFLUFRODUH. Se indichiamo con $ = – 2 l’insieme dei punti del piano, eccetto il punto 2 e con I l’inversione circolare di centro 2 e raggio U, si ha: I:$ → $ L’inversione I è una trasformazione geometrica che gode delle seguenti proprietà: 1) I è LQYROXWRULD: se 3’ è il punto inverso di3allora 3 è l’inverso di 3’. 2) Se 3 è interno al cerchio &0, allora 3’ è esterno e viceversa. 3) Se 3 ∈ &0 allora 3’ ≡ 3: ogni punto di &0 è fisso in I; ne consegue che &0 è fisso punto per punto. Studieremo ulteriori proprietà dell’inversione circolare utilizzando il metodo analitico. 83 Sia &0 il cerchio di inversione di raggio r e consideriamo un sistema di assi cartesiani ortogonali [2\ di origine 2 coincidente con il centro di &0. L’equazione di &0 è: x2 + y2 = r2 Sia 3([,\) un punto distinto da 2 e 3’([’,\’), il suo inverso. Dalla similitudine dei triangoli 23+ e 23’+’ ricaviamo: [ : [’ = 23 : 23’ \ : \’ = 23 : 23’ x’ = x ⋅ OP’ x ⋅ OP’⋅OP x ⋅r2 x = = = r2 ⋅ 2 2 2 2 OP OP x +y x + y2 Si ottengono così le equazioni dell’inversione: x’ = r 2 ⋅ x ; x + y2 2 y’ = r 2 ⋅ y x + y2 2 'DWDODOLQHD GLHTXD]LRQH : S([2 + \2) + D[+E\ + F = 0, con D, E, F, S ∈ R non tutti nulli, vogliamo determinare l’equazione della linea trasformata di essa mediante l’inversione di equazione . Otteniamo: ’ : F([’ 2 + \’ 2) + DU2[’ + EU2\’ + SU4 = 0 L’esame di questo risultato conduce alle seguenti considerazioni: 1. S ≠ 0, F ≠ 0 : è un cerchio passante per 2 come ’; 2. S ≠ 0, F = 0 : è un cerchio passante per 2, mentre ’ è una retta QRQSDVVDQWHSHU2HSDUDOOHODDOODWDQJHQWHD[E\ D LQ2; 3. S = 0, F ≠ 0 : è una retta passante per 2 e ’ è una circonferenza passante per 2con tangente in 2 II a ; 4. S = 0, F = 0 : è una retta per 2 e ’ ≡ . Dai risultati precedenti troviamo conferma del fatto che: 1) LOFHUFKLRGLLQYHUVLRQHqOXRJRGLSXQWLXQLWL; OHUHWWHSHU 2 sono UHWWHXQLWHQHOVHQVRFKHRJQLSXQWR 3 GHOODUHWWD 23 KDLOVXRLQYHUVR 3’ VX 23. 84 Vale anche la seguente proprietà. Se è ortogonale a &0 allora è unito (I( ) = ). Sia 3 ∈ , 3 ≠ 2 (2 è esterno a ) e consideriamo la retta 23 che interseca in un ulteriore punto '. Per l’ipotesi: ⊥ &0 e la validità della 12), si ha: OP ⋅ OD = r 2 . Cioè ' è l’inverso di 3e, come 3, appartiene a . Viceversa: se un cerchio passa per due punti 3 e 3’ corrispondenti nell’inversione avente come cerchio di inversione &0, allora è ortogonale a &0. Infatti se 3 ∉ &0 e I(3) = 3’ ≠ 3 (3’ è l’inverso di 3) ogni cerchio per 3 e 3’ risulta ortogonale a &0. Possiamo pertanto concludere che: LFHUFKLXQLWLQHOO¶LQYHUVLRQHDYHQWHFRPH FHUFKLRGLLQYHUVLRQH&0 VRQRWXWWLHVROLFHUFKLRUWRJRQDOLD &0. Vale, infine, la proprietà: O¶LQYHUVLRQHFLUFRODUHFRQVHUYDJOLDQJROLDPHQRGHO YHUVR. Dove due rette, oppure due cerchi, oppure una retta e un cerchio, che indichiamo con 1 e 2 aventi un punto comune 3 (incidenti in 3), dette 1’ e 2’ le linee corrispondenti nell’inversione avente &0 come cerchio di inversione di centro 2 e indicato con 3’ l’inverso di 3 si ha: 1’^ 2’ (in 3’) = 1^ 2 (in 3). Abbiamo già visto che rette e cerchi incidenti vengono trasformati per inversione in rette e cerchi incidenti. Sia 3 il punto di incidenza delle due rette ed esaminiamo il caso particolare in cui una delle due rette è la retta 23 e l’altra la retta D. I casi possibili, in relazione alla posizione del punto3, sono i seguenti: ,FDVR: 3 interno a &0 e Dnecessariamente secante &0; ,,FDVR: 3 ∈ &0 e 1) a tangente a C 0 2) a secante C 0 85 1) a secante C 0 ,,,FDVR: 3 esterno a &0 e 2) a tangente a C 0 3) a esterna a C 0 Dimostriamo la validità dell’enunciato nel I caso. Siano $ e % i punti di intersezione di D con &0. L’inversione trasforma la retta a nella circonferenza passante per2(con tangente in 2 II ad D) e per i punti $ e%, che sono fissi. Il punto inverso di 3 è l’intersezione 4, distinta da 2, della retta 23 con 6LD O¶DQJROR23$ tra 23 eD. L’angolo ’ è l’angolo formato dalla retta Wtangente a ’ in 4 e dalla retta 23. L’angolo ’ è congruente all’angolo 32% = perché angoli alla circonferenza che insistono sullo stesso arco 24. D’altra parte e sono angoli congruenti in quanto alterni interni rispetto alle rette parallele D e E e alla trasversale 23. Ne consegue che ’ è congruente ad . Il procedimento di dimostrazione per gli altri casi è analogo a quello ora adottato per dimostrare il I caso. 'LVHJQLUHODWLYLDLWUHFDVL ,FDVR ,,FDVR3 ∈ &0; a tangente a &0 = OPˆA = R (retto); ’ = I2(D) è la circonferenza avente 23 come diametro; ’ = OPˆA (I2(3) = 3) 86 ,,FDVR3 ∈ &0; a secante = ’ (angoli alla circonferenza insistono sullo stesso arco); che ,,,FDVR P esterno; a secante OPˆA = ; ’ = perché angoli alla cirFRQIHUHQ]D FKHLQFidono sullo stesso arco 23; = perché alterni interni rispetto alla retta D ad D’ (parallele) ed alla trasversale 23. 87 ,,,FDVR 3 esterno; D tangente OPˆT = 88 ,,,FDVR 3 esterno; D esterna +’ è il punto inverso di +; ’= = . Se le due rette considerate D e E sono entrambe non passanti per 2, posto = D^E, 1 = OPˆa , 2 = OPˆb , = 2 – 1, 3 = D E,si può osservare che dalla conservazione di 1 e 2 possiamo dedurre quella di e il teorema è completamente provato. 89 ,/%,5$332572 Siano $, %, &, ' quattro punti allineati e, per il momento, a due a due distinti. 6LGLFHELUDSSRUWRGL$%&'HVLLQGLFDFRQ$%&'LOQXPHURUHDOHIRUQLWR GD ($%&') = AC ⋅ BD AC AD = : BC ⋅ AD BC BD in cui $&, %&, $', %' sono segmenti orientati (o le loro misure relative). Valgono le seguenti proprietà: 1) 2) 3) 4) 5) ($%&') = 0 VHHVRORVH $ ≡ & oppure % ≡ '. Il segno di ($%&') non dipende dall’eventuale orientamento della retta su cui si trovano i quattro punti. ($%&') = 1 VHHVRORVH & ≡ ' oppure $ ≡ %. Si pone ($%&') = ∞ se % ≡ & oppure $ ≡ D; in tutti gli altri casi ($%&') ≠ 0,1, ∞ (cioè $,%,&,' sono a due a due distinti se e solo se ($%&') ≠ 0,1, ∞ ). ($%&') > 0 se &e ' sono ambedue interni ad $% oppure ambedue esterni; ($%&') < 0 nel caso contrario. Il birapporto verifica le seguenti proprietà di invarianza: ($%&') = (%$&'); (&'$%) = ($%&'); ($%&') = ('&%$). Cioè LOELUDSSRUWRQRQFDPELDVHVLVFDPELDO¶RUGLQHGLGXHVXRLSXQWLHFRQ WHPSRUDQHDPHQWHTXHOORGHJOLDOWULGXH. Poniamo ($%&') = E ($%&') = (%$'&) = (&'$%) = ('&%A) = E Si verifica che (%$&') = 1/E, infatti (%$&') = BC AD 1 ⋅ = AC BD b 90 e quindi: ($%&') = (%$&') = (&'%$) = ('&$%) = 1/E Si può provare che ($%&') + ($&%') = 1 da cui si ricava che ($&%') = (%'$&) = (&$'%) = ('%&$) = 1 – E Siamo così in grado di calcolare tutti gli altri birapporti che si possono formare con i punti $,%,&,': ($&'%) = (%'&$) = (&$%') = ('%$&) = 1 ; 1− b ($'%&) = (%&$') = (&%'$) = ('$&%) = 1 – 1/E; ($'&%) = (%&'$) = (&%$') = ('$%&) = b . b −1 Particolarmente importante per la trattazione del nostro tema è la seguente proprietà di LQYDULDQ]DGHOELUDSSRUWRSHULQYHUVLRQHFLUFRODUH Siano $,%,&,' quattro punti allineati su una retta, oppure appartenenti ad una circonferenza (la definizione di birapporto di quattro punti di una circonferenza si da utilizzando il WHRUHPDGL6WHLQHU sulle coniche) e siano $’,%’,&’,'’ gli inversi nell’inversione circolare rispetto a &0, circonferenza di centro 2 e raggio U. Si verifica (utilizzando, per esempio, coordinate polari) che: ($’%’&’'’) = ($%&') Vale anche il seguente teorema: ILVVDWLWUHSXQWLDOOLQHDWLDGXHDGXHGLVWLQWL$%&HGXQQXPHURUHDOH.H VLVWHHGqXQLFRLOSXQWR;VXOODUHWWDSHU$%&WDOHFKH $%&; . 91