La proteina che favorisce lo sviluppo dei linfomi

RICERCA IFOM
Ricerche in vetrina
In questo articolo:
immunità
linfomi
epigenetica
La proteina che favorisce
lo sviluppo dei linfomi
Controlla il programma cellulare che guida
la maturazione dei linfociti.
Ma esistono farmaci per intervenire
a cura della REDAZIONE
a protezione dalle infezioni
da microorganismi quali
batteri e virus richiede l'attivazione di una particolare
classe di cellule del sistema
immunitario: i linfociti di tipo B, in
grado di produrre anticorpi che riconoscono e neutralizzano gli agenti infettivi con cui veniamo a contatto giornalmente.
Quando riconoscono un agente
estraneo, i linfociti B migrano in aree
dei linfonodi e di altri tessuti linfatici
chiamate centri germinativi (GC) dove
completano la propria maturazione diventando plasmacellule.
I linfomi, che sono tra i più comuni
tumori ematologici,
sono il risultato di
una risposta immunitaria sbagliata da
parte di linfociti B reclutati nei GC, dovuta a mutazioni genetiche a carico di geni che regolano la
maturazione delle cellule B stesse.
L
I linfomi non Hodgkin includono
forme aggressive quali i linfomi a grandi cellule che sono ancora molto difficili da curare in un terzo dei casi. Per
capire cosa differenzia queste patologie dalle altre, Stefano Casola, direttore
dell'Unità di immunologia e biologia
molecolare dei linfomi presso l'Istituto
FIRC di oncologia molecolare e coordinatore dello studio finanziato anche da
AIRC e pubblicato sul Journal of Clinical
Investigation, ha concentrato l'attenzione su EZH2, una proteina che lega la
cromatina (la forma compatta del nostro DNA). La sua funzione nei linfociti
B era quasi del tutto sconosciuta. Utilizzando un modello sperimentale e
tecniche sofisticate di genetica molecolare è stato possibile inattivare la funzione del gene EZH2 in
linfociti B durante
una risposta immunitaria. I risultati dello
studio hanno permesso di stabilire che EZH2 è fondamentale nei linfociti B per completare la propria maturazione e diventare una cellula che produce anticorpi protettivi.
In sostanza, bloccando EZH2, si impedisce all'organismo di difendersi con la
cosiddetta immunità umorale, cioè
quella legata alla produzione di immunoglobuline.
“Non solo” spiega Casola. “Abbiamo
scoperto che EZH2 è una sorta di orologio che controlla la permanenza dei
I pazienti
verranno testati
anche per
il gene EZH2
PROTEINA CHIAVE
Capire il programma cellulare che
guida questi fenomeni in situazioni
normali è fondamentale per comprendere cosa viene alterato durante lo sviluppo di un linfoma e per poter sviluppare terapie mirate per le malattie autoimmuni e i linfomi che derivano da
disturbi della risposta immunitaria.
linfociti B nel GC per ottimizzare la
produzione di anticorpi. Ciò avviene
bloccando l’espressione di un gene
chiamato BLIMP1. In un’alta percentuale di linfomi non Hodgkin esistono
delle mutazioni che rendono EZH2
sempre attivo: così facendo la cellula
rimane 'sequestrata' nel GC accumulando mutazioni dannose che causano
la trasformazione maligna”.
Per dimostrarlo il gruppo di ricerca
di IFOM ha bloccato EZH2 in modelli
cellulari di linfoma non Hodgkin, e ha
notato un blocco nella crescita tumorale. “Abbiamo potuto farlo grazie a
una collaborazione con un gruppo di
ricerca americano che ci ha fornito un
nuovo farmaco capace di inibire selettivamente EZH2. Farmaci di questo
tipo sono attualmente testati negli
Stati Uniti e speriamo di poter cominciare quanto prima una sperimentazione anche in Italia. Nel frattempo in
IFOM abbiamo sviluppato uno screening genetico per identificare rapidamente quali pazienti affetti da linfoma
non Hodgkin siano portatori di mutazioni del gene EZH2 e quindi potenzialmente destinatari di queste terapie
innovative”.
LA RICERCA IN BREVE
Cosa si sapeva
i linfociti B producono anticorpi
(immunoglobuline) contro gli agenti
infettivi nei centri germinativi
nel centro germinativo, mutazioni dei
geni delle immunoglobuline permettono
di potenziare l’efficacia degli anticorpi
prodotti
Cosa aggiunge questa ricerca
la proteina EZH2 regola il programma
cellulare dei linfociti B che permette la
produzione di anticorpi
mutazioni genetiche che rendono EZH2
superattivo contribuiscono allo sviluppo
di tumori dei linfociti B detti linfomi
perché impediscono la maturazione
delle cellule B
inibendo EZH2 con farmaci già in
sperimentazione si può interferire con la
crescita dei linfomi non Hodgkin