ORDINE DEI GEOLOGI DELLA TOSCANA L’ATTIVITA’ ANTROPICA NELLA TUTELA ED INTEGRITA’ GEOLOGICA DEL TERRITORIO E NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA: STUDIO DI ALCUNE PROBLEMATICHE LE ROCCE VERDI E L’AMIANTO: UNA TEMATICA LEGATA A MATRICI NATURALI NON NECESSARIAMENTE CONNESSE AD ATTIVITA’ ANTROPICHE FIRENZE - 9 DICEMBRE 2008 LE ROCCE OFIOLITICHE OPHIS (SERPENTE) OFIOLITI LITHOS (ROCCIA) Letteralmente il loro nome è rocce serpente ma comunemente sono note come rocce verdi o pietre verdi Tali rocce per il fatto che possono contenere minerali asbestiformi (amianto) in quantità variabili assumono un “rilievo sanitario” Esempio di affioramento ofiolitico LO SCOPO DI QUESTO DOCUMENTO E’ QUELLO DI ATTIVARE UN PERCORSO CONOSCITIVO DI UN ELEMENTO NATURALE (E DELLE SUE VARIANTI DI SINTESI) NELLA CONSAPEVOLEZZA DELLA SUA POTENZIALE PERICOLOSITA’ SENZA TUTTAVIA CADERE NELLA RETORICA APOCALITTICA CHE IL NOME AMIANTO INEVITABILMENTE EVOCA PROPONENDO DI ESTENDERE L’ANALISI DEL RISCHIO ALLE COMUNITA’ RESIDENTI SULLE ROCCE VERDI LE OFIOLITI SONO ESSENZIALMENTE COSTITUITE DA ROCCE MAGMATICHE BASICHE ED ULTRABASICHE, PIU’ O MENO ALTERATE (SERPENTINIZZATE E/O METAMORFOSATE) GENESI DELLE OFIOLITI: ZONA DI DORSALE OCEANICA GIACITURE ALLOCTONE / OLISTOTROMI NEL FLYSCH ROCCE SEDIMENTARIE SILICEE (DIASPRI) BASALTI (PILLOW LAVAS) Petrograficamente rappresentano sequenze di: GABBRI COMPLESSI FILONIANI ED EFFUSIONI DIABASICHE ULTRAMAFITI o PERIDOTITI AMIANTO COMPOSIZIONE MINERALOGICA ULTRAMAFITI o PERIDOTITI OLIVINA ORTOPIROSSENO SPINELLO CLINOPIROSSENO MINERALI ACCESSORI A SEGUITO DEL PROCESSO METAMORFICO OLIVINA + ORTOPIROSSENO = SERPENTINI (FILLOSILICATI) FORMA FIBROSA SERPENTINI FORMA LAMELLARE La formazione e la diffusione dei SERPENTINI è apparentemente legata al grado di alterazione e fratturazione della compagine rocciosa che porta alla formazione di veri e propri filoni SERPENTINI A FIBRA LUNGA SERPENTINI A FIBRA CORTA (OFIOLITI ALPINE) (OFIOLITI APPENNINICHE) CAVE E MINIERE PER L’ESTRAZIONE CAVE PER L’ESTRAZIONE DI INERTI E DELL’AMIANTO MARMI AMIANTO o ASBESTO (dal greco “non estinguibile) GIACITURE NEI FILONI : “Cross fiber ” o “Slip fiber” ANFIBOLI SERPENTINI CRISOTILO CRISOTILO (forma fibrosa asbestiforme) ACTINOLITE (asbestiforme) AMOSITE (asbestiforme) CROCIDOLITE (asbestiforme) TREMOLITE (asbestiforme) ANTIGORITE (forma lamellare non asbestiforme) ANTOFILLITE (asbestiforme) LIZARDITE (forma fibrosa non asbestiforme) COMPOSIZIONE CHIMICA ACTINOLITE (Amianto d’anfibolo): Ca2 (Mg,Fe²) 5Si8O22(OH)2 AMOSITE (Amianto bruno): (Fe,Mg)7Si8O22(OH)2 ANTOFILLITE: (Fe,Mg)7Si8O22(OH)2 CRISOTILO: (Amianto bianco) Mg3Si2O5(OH)4 CROCIDOLITE (Amianto blu): Na2(Fe,Mg)2Fe3Si8O22(OH)2 TREMOLITE: Ca2Mg5Si8O22(OH)2 Esempio di Crisotilo a fibra lunga - Colonna (Cogne) Esempio di Crisotilo a fibra corta Esempio di Antigorite a fibra lamellare PRINCIPALI GIACIMENTI AMIANTIFERI I più grandi giacimenti mondiali sono localizzati nelle rocce serpentinose paleozoiche del Quebec in Canada in Russia ed in Sud Africa MAGGIORI PRODUTTORI A LIVELLO MONDIALE RUSSIA CINA (crisotilo) CANADA SUD AFRICA (crisotilo) (crocidolite) 70% DELLA PRODUZIONE MONDIALE la coltivazione avviene sia in galleria (resa 6%) sia a cielo aperto (resa 3%) IN ITALIA SETTARME - CHASSANT (Valle d’Aosta) BALANGERO AURIOL - SAMPEYRE (Piemonte) (Piemonte) INIZIO ATTIVITA’: TIPOLOGIA DI COLTIVAZIONE: TOUT VENANT: AMIANTO MERCANTILE: STERILE PRODOTTO: TERMINE ATTIVITA’: 1918 a cielo aperto (glory hole - gradoni di 12 m) 3.000.000 t / a 150.000 t / a 95% 1990 18.000.000 t STIMA AMIANTO MERCANTILE RESIDUO: PROPRIETA’ ED UTILIZZI DEI MINERALI AMIANTIFERI PROPRIETA’ CHIMICO FISICHE E TECNOLOGICHE Alta resistenza al calore Alta flessibilità Fonoassorbente Resistenza all’attacco chimico Termoisolante Facilmente filabile Notevole resistenza meccanica Possibilità di essere tessuto SECONDO U.S ENVIROMENTAL AGENCY (1979) NEL CORSO DEL XX° SECOLO I MINERALI AMIANTIFERI HANNO AVUTO OLTRE 3.000 APPLICAZIONI INDUSTRIALI PRINCIPALI UTILIZZI Materiali di rivestimento Rivestimenti isolanti (tubi e/o caldaie) Pannelli ad alta densità (cemento - amianto) Pannelli a bassa densità (cartoni) Prodotti tessili PRINCIPALI UTILIZZI DELL’AMIANTO Guarnizioni in amianto Amianto friabile spruzzato nelle strutture metalliche di un edificio Canne fumarie in cemento - amianto Amianto in corda per isolare termicamente tubazioni o per sigillare focolari PRINCIPALE EVOLUZIONE NORMATIVA • LEGGE 27 MARZO 1992 N°257 “Norme relative alla cessazione • DECRETO DEL MINISTERO DELLA SANITA’ 14 Maggio 1996 dell’impiego dell’amianto” • Nell’Allegato 4 si definiscono i criteri relativi all’utilizzo delle rocce verdi • DELIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA n°467/1996 • DELIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE TOSCANO n°102 DEL 8 APRILE 1997 • • Si affidava all’ARPA regionale Il censimento dei siti estrattivi per valutare il rischio amianto • Censimento delle imprese che utilizzavano amianto e delle cave senza alcun cenno alle comunità che vivono e si sviluppano sulle ofioliti AMIANTO: DEFINIZIONE NORMATIVA D.Lgs. n°257/2006 (Titolo III del D.Lgs. n°277/1991) Minerali considerati amianto actinolite d’amianto grunerite d’amianto (amosite) antofillite d’amianto crisotilo crocidolite tremolite d’amianto Valore limite 0,1 fibre per cm3 di aria misurato nel tempo ponderato di 8 ore (Direttiva 2003/18/CE) Valutazione del rischio La valutazione del rischio indotto dalla polvere proveniente dal materiale contenente amianto deve essere eseguita ai sensi dell’art. n°59-quinques del D.Lgs. n°626/1994 come modificato dal D.Lgs. n°257/2006. I campioni vengono analizzati ai sensi del Decreto del Ministro della Sanità 14 Maggio 1996 Campi di applicazione Luoghi di lavoro ove si utilizza o si trasforma o si smaltisce amianto, nei luoghi ove si effettuano bonifiche, negli ambienti delle unità produttive ove si utilizza amianto e delle imprese o degli enti autorizzati alle attività di trasformazione o di smaltimento dell’amianto o di bonifica delle aree interessate (L. n°257/1992) Attività lavorative quali manutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate (D.Lgs. n°257/2006) PROCEDURE INVESTIGATIVE SULL’AMIANTO SITI INDUSTRIALI ATTIVITA’ ESTRATTIVE Indagine ambientale sui materiali solidi Per i siti industriali da bonificare prevede un rilevamento preliminare completo sul sito con campionamento, identificazione e mappatura di tutti i materiali sospetti. La relazione finale deve descrivere dettagliatamente i vari affioramenti, le volumetrie, lo stato di alterazione e possibilità di rilascio di fibre. Per le attività estrattive il rilevamento preliminare può risultare complicato a causa del carattere generalmente caotico degli ammassi ofiolitici, della presenza di fitta vegetazione e dall’interconnessione tra i vari minerali asbestiformi. Indagine ambientale sull’esposizione Sia per i siti industriali da bonificare sia per le attività estrattive si prevede di valutare le quantità di fibre di amianto presenti negli ambienti di lavoro e potenzialmente inalabili. La rilevazione di valori superiori ai limiti implica l’obbligo di bonifica o messa in sicurezza nel caso dei siti industriali mentre rende obbligatorio mitigare l’emissione di polveri nel caso delle attività estrattive. Metodiche Metodiche Microscopia elettronica a scansione (SEM) Filtri di nitrato di cellulosa Diffrattometria a raggi X (X Ray) Identificazione ottica (Polarized Light Microscope) PROCEDURE INVESTIGATIVE SULLE ROCCE OFIOLITICHE ROCCE OFIOLITICHE Valutazione dell’Indice di Rilascio Determinazione Indice di Rilascio svolta ai sensi del D.M. 14 Maggio 1996 - Allegato 4 La Norma definisce non pericoloso un ammasso ofiolitico con valore dell’Indice di Rilascio è ≤ 1 Determinazione del valore di “fondo” Il rilascio “naturale” di fibre aero disperse, che costituisce il valore di fondo, è favorito da processi di disgregazione e di alterazione fisico-meccanica, chimica e biologica Il valore di fondo è funzione delle caratteristiche geologiche, topografiche, climatiche ed anemometriche La determinazione del valore di fondo è utile quindi per comprendere se le fibre aero disperse sono contenute nelle rocce oppure se derivano da manufatti antropici presenti nella stessa area PATOGENESI DELL’AMIANTO Tutte le patogenesi legate all’amianto sono anzitutto dipendenti dalle dimensioni delle fibre aero disperse che devono essere tali da permetterne non solo l’inalazione, ma anche la penetrazione negli alveoli polmonari (Stanton -1981) PATOGENESI RICONOSCIUTE Malattie non neoplastiche del polmone (Asbestosi) -1908 Malattie della pleura (Placche, Ispessimenti diffusi, Versamenti recidivanti, Atelatessie rotonde) -1921 Malattie neoplastiche del polmone (Carcinoma) -1935 Malattie neoplastiche della pleura e del peritoneo (Mesotelioma) - 1960 Malattie neoplastiche della laringe (Carcinoma) DISPERSIONE DELLE FIBRE Sollecitazione meccanica, eolica o stress termico FATTORI RESPONSABILI DELLO SVILUPPO DI PATOLOGIE RESPIRATORIE Morfologia dei cristalli Dimensione dei cristalli forme cristalline allungate (fibre) con rapporto lunghezza/diametro maggiore di 3 dimensioni (lunghezza) delle fibre di 8 µm e diametro di 0,25 µm Tipo di fibre Diametro (µm) Fibrille di crisotilo 0.02 - 0.04 Fibra di crisotilo 0.75 - 1.5 Fibrilla di anfiboli 0.1 - 0.2 Fibra di anfiboli 1.3 - 4.0 Fibra di vetro 1.0 - 5.0 Lana di roccia 4.0 - 7.0 Cotone 10 Lana 20 - 28 Nylon, rayon 7 - 7.5 Capello umano 40 Per dare un’idea della estrema finezza delle fibre di amianto basti pensare che in un centimetro lineare si possono affiancare 250 capelli umani,1.300 fibre di nylon o 335.000 fibre di amianto. Natura dei cristalli ai cristalli di anfibolo corrispondono tempi di residenza nell'apparato respiratorio molto più lunghi, ad esempio del crisotilo Sembra esistere una relazione tra la formazione di neoplasie e l'attività chimica che si sviluppa sulla superficie dei cristalli tra gli elementi costituenti il cristallo ed i fluidi organici presenti nei polmoni. GLI EFFETTI DELL’AMIANTO SULL’UOMO Le neoplasie possono avere tempi di latenza anche superiori ai 40 anni Rassegna di immagini d'epoca sulla lavorazione dell’amianto (tratte da VIGLIANI E.C.: "Studio sulla asbestosi nelle manifatture di amianto" Ente nazionale prevenzione infortuni, Torino, 1940) Vista di un reparto di lavorazione nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato in cui sono visibili in primo piano i cumuli di fibre di amianto pronti per la trasformazione “Dispositivo di protezione individuale” utilizzato in un ambiente saturo di fibre e fibrille di amianto durante una fase di processo nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato ATTIVITA’ ESTRATTIVA NELLE OFIOLITI: ESEMPIO ATTIVITA’ SVOLTE Scavo con mezzi prevalentemente meccanici e/o esplosivo Carico sui vettori di trasporto del “tout venant” Vagliatura e/o frantumazione con impianti fissi e/o mobili RIDUZIONE DEL RISCHIO PROTOCOLLO AUTORIZZATIVO Soggetti coinvolti: funzionari ARPA e ASL Misure preventive: prescrizioni nel protocollo autorizzativo DOCUMENTO DI SICUREZZA E SALUTE Soggetti coinvolti: titolare dell’autorizzazione et alii Misure preventive: valutazione del rischio chimico ed indicazione delle misure di prevenzione e protezione CONCLUSIONI ROCCE OFIOLITICHE AMIANTO (SERPENTINI / ANFIBOLI) RILIEVO SANITARIO Sotto tutela della Norma PATRIMONIO EDILIZIO INFRASTRUTTURE (TAV) ATTIVITA’ ESTRATTIVE Assenza di Norma INSEDIAMENTI URBANI GEOLOGO RUOLO DI “TUTOR” NEL PERCORSO DIVULGATIVO RUOLO PROFESSIONALE SPECIFICO Studi di supporto alla pianificazione urbanistica Per porre l’attenzione sulla problematica amianto e sulla sua pericolosità litosanitaria naturale Predisposizione indagini sui materiali Attivazione di monitoraggi Per individuare la presenza di minerali asbestosi e loro concentrazione Per incrementare le conoscenze sitospecifiche