E' MEGLIO NON RIMUOVERE L'AMIANTO
Nelle case e nei condomini c'è ancora preoccupazione per l'amianto e non mancano
discussioni per rimuovere prodotti e manufatti come cassoni dell'acqua, tettoie ondulate,
tubazioni, rivestimenti isolanti di caldaie e altre cose in eternit, cemento-amianto o
comunque contenenti amianto. A parte le enormi complicazioni burocratiche connesse alla
rimozione, per la quale occorre una lunga pratica presso l'Agenzia regionale protezione
ambientale, va ricordato che se si tratta di materiali duri e compatti e in buone condizioni
non esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto e si possono lasciare dove sono. In caso
di incertezza, volendo essere prudenti e qualora i manufatti siano in aree comuni come i
terrazzi, si può provvedere al loro confinamento con apposite barriere che li separino dalle
aree occupate degli edifici, evitando le complicate pratiche burocratiche. Ciò anche perché
un intervento dì rimozione spesso non costituisce la soluzione migliore per ridurre i rischi:
se viene condotto impropriamente , può provocare dispersione di fibre aumentando il
rischio di malattie da amianto, anziché ridurlo. Questi concetti sono stati ribaditi anche dal
ministero della Sanità con un decreto pubblicato sul supplemento ordinario n. 156 alla
Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre 1994. In particolare, il decreto ha stabilito che non è
necessario un intervento di bonifica quando:
- i materiali non sono accessibili per la presenza di un efficiente confinamento;
- i materiali sono in buone condizioni e difficilmente accessibili;
- i materiali sono in buone condizioni, accessibili ma difficilmente danneggiagli perché
duri e compatti;
- i manufatti con l'amianto si trovano in aree non occupate dell'edificio.
Va anche ricordato che le fibre di amianto, se ingerite, non comportano rischi per la
salute, ma solo se inalate. Esiste invece pericolo di rilascio di fibre in caso di materiali e
manufatti non confinati in aree occupate dell'edificio che però siano danneggiati o
deteriorati per degrado o altri fattori. In tal caso il manufatto si può lasciare in sede senza
interventi di bonifica, ma limitandosi a riparare le parti danneggiate in modo che non
fuoriescano fibre.
Fonte: Scelte del Consumatore- mar. 2006