Concetti fondamentali: ambiente interno, omeostasi, aggiustamenti

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Concetti fondamentali: ambiente interno,
omeostasi, aggiustamenti e adattamenti
Prima di cominciare a parlare più nello specifico dell’allenamento e delle sue componenti, si ritiene
necessario soffermarsi su alcune definizioni e concetti fondamentali.
Ambiente interno
Ogni cellula che compone il nostro organismo è immersa in un liquido, che si trova all’esterno di essa,
denominato “liquido extracellulare”. Claude Bernard, grande fisiologo francese del XIX secolo, fu il primo
ad enunciare il concetto in base al quale il liquido extracellulare va considerato come l’ambiente immediato
per le cellule che vi si trovano immerse. In altri termini, questo liquido, costituente l’ambiente interno del
corpo, agisce come mezzo per lo scambio di nutrienti e di prodotti di rifiuto e fornisce l’ambiente
fisicochimico stabile necessario per il funzionamento della membrana e per quello della cellula. (Vander et
al, 1980).
Omeostasi
Attitudine propria degli organismi viventi a mantenere costante il valore di alcuni parametri interni, che
tende di continuo a essere modificato da vari fattori esterni e interni. (Dizionario di Medicina Treccani,
2010). I meccanismi omeostatici tendono quindi a mantenere il valore di alcuni parametri fisici o chimici
dell’ambiente interno (pH, concentrazione di sostanze nutritizie, concentrazione di sostanze di rifiuto etc.…)
relativamente costanti. Tali parametri non vengono mantenuti ad un valore fisso ma ogni variabile oscillerà
entro certi valori (ad esempio la temperatura corporea non si stabilizza ad un valore fisso ma ha delle
variazioni entro certi limiti).
Aggiustamenti
Sono risposte acute che l’organismo mette in atto durante l’esercizio fisico. Un esempio di aggiustamento è
rappresentato dall’incremento della frequenza cardiaca durante attività fisica. Tale strategia è usata per
permettere al cuore di battere più velocemente e quindi rifornire adeguatamente di sangue i vari organi.
L’aggiustamento è un fenomeno transitorio, che scompare alla fine dell’esercizio (la frequenza cardiaca
ritorna lentamente ai valori di riposo).
Adattamenti
Modificazioni, più o meno durature, delle strutture e delle funzioni dell’organismo, indotte da uno stimolo
persistente nel tempo, che permettono di rispondere con più facilità a future esposizioni allo stesso stimolo.
Un esempio di adattamento è quello relativo all’aumento della massa muscolare: una sollecitazione protratta
nel tempo fa sì che le fibre muscolari aumentino il loro volume in modo da poter contrastare, in un momento
futuro, più facilmente lo stesso stimolo. Gli adattamenti scompaiono gradualmente se si interrompe per un
certo periodo l’allenamento o se il carico imposto all’organismo non è sufficientemente intenso.
Bibliografia (ordine alfabetico)
 Arthur J. Vander, James H. Sherman, Dorothy S. Luciano, 1980. Fisiologia dell’uomo: i meccanismi
funzionali dell’uomo. Il Pensiero Scientifico Editore.

Http://www.treccani.it/. Dizionario di Medicina Treccani, 2010.
Andrea Bianchetti
Dott. in scienze motorie e sportive
Laureato presso l’università degli studi di Roma “Foro Italico”
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