user: mimesi mail: [email protected] ip: 93.62.51.98 Attualità 15 Domenica 10 febbraio 2013 Il Mattino L’evento Tutti pazzi per la mozzarella si presentano le «Strade» ” Il prodotto Marianna Vitale La giovane cuoca ha aperto con il marito Pino Esposito il ristorante Sud a Quarto Ha una stella Michelin ” Cristian Torsiello A bottega da Romito e Gennaro Esposito Con il fratello Tomas ha aperto il ristorante a Valva negli Alburni Brindisi L’ideatore Paolo marchi con Massimiliano Alajmo, Daviode Scabin e Gennaro Esposito durante l’edizione dello scorso anno Marina Alaimo Identità Golose A Identità Golose non poteva certo mancarelapresenzadiunodeiprodotti più amati dai gourmet italiani: la Mozzarella di Bufala Campana Dop. «Identità Golose è un evento fondamentalecherichiamal’attenzione di tutti gli appassionati – dichiara Antonio Lucisano, Direttore del Consorzio – ed è quindi la sede idealeperpresentareiprossimiappuntamentichevedrannoprotagonistailnostroprodotto.Conunparticolare riferimento a “Le Strade della Mozzarella” che si svolgerà a Paestumdal6all’8maggioechevedrà coinvolti i nomi più importanti dellaristorazioneedellacriticaenogastronomica nazionale». Incontro da non perdere quindi con il Consorzio che domani alle 11.00 (Sala Eventi), presenterà nel corso di un incontro-degustazione il programma della manifestazione di Paestum. «Dalla prima edizione del Lucisano 2005 la nostra iniziativa è cre- Siamo sciuta in modo presenti esponenziale – da sempre spiegaAlbertSaa «Identità» pere, insieme a Barbara Guerra e cresce ideatore della l’interesse manifestazione gourmet – fino a diventareunpuntodiriferimento fondamentale nel panorama degli eventilegatialfoodeallaristorazione di qualità. E per noi è importantepresentare,inunasedetantoprestigiosa come Identità, un evento chedimostracomeanchealsudsia possibile organizzare situazioni in grado di esaltare le enormi potenzialità dei nostri territori”. Ad accompagnare il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop in questo goloso happening anche due ospiti di assoluto prestigio. Gennaro Esposito, alfiere del rinascimento di quella ristorazionedelsudfattaditalentoeapplicazione e Aimo Moroni insieme adAlessandroNegrinieFabioPisani che con la figlia Stefania sonola continuità del Luogo di Aimo e Nadia. «Ecco la nuova gastronomia» al top i cuochi trentenni campani Regione prima nelle preferenze dei critici: trend generazionale Luciano Pignataro ” Salvatore Bianco Allievo di Marchesi è executive chef al Romeo di Napoli dove ha conquistato la stella Michelin ” Giuseppe Iannotti Il patròn del Kresios è stato scelto come «giovane 2013» per la Guida Ristoranti dell’Espresso «Il valore rivoluzionario del rispetto è questo il tema dell'edizione 2013 di Identità golose, lamanifestazionededicataallacucinad'autore ideata da Paolo Marchi che inizia oggi: tre giorni di incontri, dibattiti sui temi dell'alta cucina, della pasticceria e della pizzeria d'autoreall'insegnadellaqualitàedell'innovazione culinaria. AdinaugurareIdentitàigiovanichefemergenti provenienti da Italia, Spagna, Francia, SveziaeBrasile.Bene,pochisannocheinquesto movimento la Campania è grande protagonista. Avevamo già segnalato la presenza di una nuova generazione di trentenni che stacoquistandolascena.Maquestofenomeno carsico è stato confermato da un sondaggio del sito di Identità che ha chiesto a 44 tra critici e giornalisti gastronomici di tutta Italia di indicare quelli che a loro parere sono i giovaniemergentiinItalia.Bene,inquestanomination avvenuta su twitter la Campania è risultataesserelaprimaregione conben seisegnalazioni: Cristiano Torsiello di Arbusticoa valva,GianlucaD’AgostinodelVeritasesalvatore Bianco del Romeo a Napoli, Rosanna MarzialedelleColonnediCaserta,Pietrooarisi di Era Ora a Palma campania e Giuseppe Iannotti del Kresios a Telese Terme. Si tratta di una punta dell’iceberg perché daquestesegnalazioni,che fannodellaCampania la prima regione in assoluto per novità ai fornelli, erano escluse le stelle prese prima dell’edizione 2013 della Rossa per cui si da perscontatalagiàaffermataMariannaVitale, stella Michelin a Quarto, e poi ragazzi giovani ma già pieni di esperienza come Matteo Iannaccone a Caserta, Eduardo Estatico alla Distilleria di Pomigliano d’Arco, Luciano Villani ad Aquapetra, Angelo D’Amico al Molino UnaHoteldiBenevento.Enonbasta,unfenomeno presente anche in Puglia e Calabria. Qual è il segreto di questa new wave meridionale? Più fattori concorrono a questo mo- mento davvero felice da raccontare. In primo luogo è una generazione già in possesso di grandetecnica,credo piùdelle precedentialla stessa età. Il secondo aspetto da considerare è il giacimento gastronomico in cui nascono.Magari non hannolamemoria della cucina della mamma, ma delle nonne ancora sicuramente sì. Il patrimonio a cui attingere è enorme perchè quella partenopea è l’unica tradizione gastronomica urbana italiana, la secondadopoParigiinEuropa,dovelecontaminazioni di stili e ingredienti sono già state consumate nella prima metà dell’800, sino a diventare classicità di riferimento. Non cucina rurale evoluta, dunque, ma gastronomia di città che ha alle spalle la dispensa vesuviana e il mare del Golfo. Terzopuntodiforza:l’alleggerimentodellematerie prime,il privilegiaremare e orto, le proteine vegetali rispetto a quelle animali, l’olio al posto del burro o dello strutto che rie- sce a trasformare deficit nutrizionali del passato in pregevole modernità visto lo stile di vita completamente cambiato negli ultimi trent’anni. Inoltre questi ragazzi si scambiano esperienze, cucinano insieme, organizzano serate in prima battuta, girano e viaggiano molto. Infine, sogni a portata limitata. I cuochi dai 50 in su hanno creato e lavorato nel ristorante di tipo classico, con hotellerie, sommelierdisala,cantina,serviziodilusso.Iquarantenni purtroppo hanno visto questo traguardo ridimensionato dalla crisi economica. I trentenni invece aprono i loro locali a gestione familiare fuori dai grandi centri urbani, nei paesi o in periferia dove la pressione della renditaediliziaèpiùsopportabile.Sonoaiutati dalla famiglia nella gestione e riescono a proporre esperienze buone e divertenti anche a 30, 35 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il congresso Tre giorni di dibattiti, grande attesa per la pizza «Il cibo è autenticità e verità - ha commentato Paolo Marchi ideatore di Identità golose - dopo nove anni abbiamo voluto puntate sul tema del rispetto che in cucina significa tornare all'essenza del prodotto e alla qualità dei cibi». Proprio al cibo italiano più famoso al mondo sarà dedicata una giornata: la pizza in tutte le sue declinazioni sarà una delle protagoniste di Identità golose. Infine per gli appassionati di vino andrà in scena dal 9 all'11 febbraio il Food e Wine Festival. Una tre giorni di degustazioni e appuntamenti con produttori di vino italiani e stranieri e 27 aziende agricole emergenti. Ad inaugurare la prima giornata di «Identità golose» ci saranno i giovani chef emergenti provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Francia, Svezia e Brasile. Un viaggio tra i migliori cuochi d'Italia e del mondo insieme agli chef Carlo Cracco e Massimo Bottura è in programma per lunedì 11 febbraio. Per concludere il 12 con la giornata dedicata ai dessert e alle scelte di 5 pasticceri internazionali che insieme contano 14 stelle Michelin. Identità golose, ideato da Paolo Marchi, è il congresso gastronomico più importante organizzato in italia. www.identitagolose.it © RIPRODUZIONE RISERVATA «Chef, vita da star? Ora servono bravi camerieri in sala» L’intervista Nasce un movimento con i grandi maitre italiani Santini: aspetto trascurato Francesco Aiello «Oggi nel mondo, in particolare negli Stati uniti ed in Gran Bretagna, l’arte dell’accoglienza e del servizio nei grandi ristoranti parla italiano». Parola di Antonio Santini, patron, del Pescatore di Canneto sull’Oglio enumetutelaredialmenoduegenerazioni di maître. Eppure, proprio mentre tanti giovani, spesso under 30, sono al timone di “sale” importanti, da New York a Shangai, in Italia si sente il bisogno di fare il punto su questa professione, negli ultimi anni sicuramente messa in ombra dalla sovraesposizione mediatica dei cuochi. Nei mesi scorsi è nata addirittura un’associazione «Noi di sala» ed il motto scelto, «Siamo tutti camerieri»èunveromanifestoprogrammatico per l’intera categoria. Non a caso il tema centrale dell’edizione 2013 di Identità Golose, il Rispetto, saràdeclinatoanchesecondoivalori, etici e professionali, di cui sono espressione coloro che si occupano di accoglienza e servizio. Dunque, rispetto per il cliente, i suoi soldi ed il suo benessere, inteso come piacevolezza dell’esperienza al ristorante che vaal di là del cibo.Ecco spiegato Identitàdi sala,il momentodi riflessione di oggi pomeriggio durante il quale sul palco del Centro CongressidiviaGattamelatasfilerannoiprotagonistidelserviziodeigrandiristoranti italiani. Antonio Santini: cameriere per vocazione o per mestiere? «Per vocazione, non c’è dubbio. Maestri di sala A sinistra, Antonio Santini. In alto: Giuseppe Palmieri della Francescana tra i romani Luca Boccoli (Settembrini) e Alessandro Pipero Almeno nella fase iniziale. Poi, oggi più che in passato, è indispensabile il mestiere, inteso come bagaglio di conoscenze tecniche necessarie per interpretareilruoloconprofessionalità» Doveandareperaffinarelapredisposizioneedapprendereirudimenti tecnici? «Periniziaresarebbeilcasodifrequentare i ristoranti come clienti, in modo da fissare bene l’attenzione su quello che ciascuno di noi si aspetta quando entra in un locale e quando è seduto a tavola. Solo così si riesce ad avere ben presenti le esigenze di coloro che sono destinatari del nostro servizio» E le scuole? «Servono, soprattutto se sono qualificate. Per iniziare anche un buon istitutoalberghiero può andare bene. Poi, per perfezionarsi ci sono scuole importanti, vere universitàperchiintraprendequestomestie- re, come quella di Losanna o quella di Paul Bocuse a Lione. Avendo la possibilità,dicertoèungrande vantaggio poter accedere a questo tipo di formazione» Qual è la tipologia di cliente più difficile? «Ogni cliente, in una determinata circostanza, è una storia a sé. Il servizio efficace deve essere professionaleealcontempo personalizzato. L’importante è non far calare mai il livello di attenzione e curare ogni piccolo dettaglio. Quasi sempre la piacevolezza dell’esperienza alristoranteènascostainparticolari che possono sembrare collaterali rispetto a quelli strettamente gastronomici» Dopogli chef in tv, vedremo che i maître approdare allo star-system? «Credodi no.Senonaltroperché il lavoro di sala richiede un supplemento di disponibilità e di affabilità che mal si concilia con ogni sovraesposizione. E poi non sono certo che farebbe bene alla professione, né aiuterebbe i giovani a crescere» Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 15 - 10/02/13 ---- Time: 09/02/13 22:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA