BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GENOVA – PERCORSI TEMATICI UNIVERSALITAS & PERVASIVITAS IL COSTITUIRSI E DIFFONDERSI DELLA S.J. E SUOI ECHI (1540 - 1773) di A. Pisani Schede autori Attività missionarie ed esplorazioni non gesuite Antonio Murchio (Vincenzo Maria di Santa Caterina da Siena) Il padre carmelitano Vincenzo Maria di Santa Caterina da Siena, al secolo Antonio Murchio di Bormio (1626 - 1679), fu inviato in India nel 1656 dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide per ispezionare le missione cattoliche di Goa, del Kerala e del Malabar. Tornò a Roma nel 1658. La prima edizione del suo resoconto di viaggio fu stampata, sempre a Roma, nel 1672. Osservatore acuto e viaggiatore curioso, approfittò del soggiorno di quasi un anno nell’India meridionale per visitare non solo le città portuali, dove risiedevano gli Europei e i missionari, ma anche molte località dell’interno, che fu spesso l’unico a descrivere all’epoca. Fornì anche la descrizione di alcune iscrizioni in medio persiano (pahlavi) presenti su alcuni monumenti dell’India meridionale, e attribuite allora a San Tommaso. Fu inoltre tra i primi ad identificare le rovine di Hilleh, nei pressi di Baghdad, come il luogo dell’antica Babilonia. Cfr.: Museo Nazionale d'arte orientale "Giuseppe Tucci" http://www.museorientale.beniculturali.it/index.php?it/183/il-viaggio-alle-indie-orientali-invenetia-1678 “Vincenzo Maria was a Carmelite missionary whose name was Antonio Murchio. His book 'is far more than an itinerary of the Carmelite mission to India: Book I tells of the journey to Malabar; Book II is about the St. Thomas Christians; Book III is on the political, religious, and social life of Malabar; Book IV, probably prepared with the aid of Father Matthew, describes the plants of Malabar, tells of the return trip to Europe, and includes a description of Goa. While he cites a number of earlier European commentators on India, his description of Malabar, where he lived for almost one year (February, 1657, to January, 1658), is original and perceptive. .. He spent very little time in the port cities and came to know interior places rarely frequented by Europeans' (Lach, Asia in the making III, p.892).'Perhaps the most important of the 17th century Italian travellers' (Atabey p.689). He journeyed through Turkey, Lebanon, Syria, Persia before he finally arrived in India. He had a keen eye and has much of interest to record about manners, customs, costumes, natural history, etc. He returned to his homeland via Muscat which he describes over a chapter. 'The present account is much more detailed than the usual contemporary reports'” Cfr.: Catalogo della libreria antiquaria "Gert Jan Bestebreurtje http://www.gertjanbestebreurtje.com/searchbycountry/Iran.html - Rare Books" - BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GENOVA – PERCORSI TEMATICI UNIVERSALITAS & PERVASIVITAS IL COSTITUIRSI E DIFFONDERSI DELLA S.J. E SUOI ECHI (1540 - 1773) di A. Pisani Schede autori Attività missionarie ed esplorazioni non gesuite Tratto da: Civiltà indiana ed impatto europeo nei secoli 16.-18. : l'apporto dei viaggiatori e missionari italiani / R. M. Cimino ... \et al.! ; a cura di Enrico Fasana e Giuseppe Sorge - Milano : Jaca book, 1988, p. 177-178.