Cap. 8 - FENOMENI DI TRASPORTO. Introduzione. I fenomeni di conduzione sono determinati dal moto degli elettroni e delle lacune soggetti a campi esterni e/o all'interazione con il reticolo. L'equazione che governa il trasporto dei portatori in un metallo o in un semiconduttore è l'equazione di Boltzmann che descrive come la distribuzione degli stati permessi cambia nel tempo per effetto di campi esterni, della diffusione e dei processi di scattering dei portatori. Si parla di fenomeni di trasporto in quando sia il fenomeno della conduzione elettrica che quello del flusso di calore sono legati, rispettivamente, al moto di particelle cariche in un campo esterno o al flusso di energia portato dalle particelle. Se, a causa di un urto, l'energia del portatore cambia per una quantità minore di kT, l'equazione può essere risolta nell'approssimazione del tempo di rilassamento. Il tempo di rilassamento è il tempo medio intercorrente tra due urti successivi; esso, in generale, dipende dall'energia e dal tipo di processo di scattering. L'equazione di Boltzmann. L'equazione di Boltzmann descrive come la funzione distribuzione che rappresenta la probabilità di trovare una particella in una certa posizione, con un certo vettore k, ad un certo istante, cambia nel tempo ovvero quanto essa vale in situazioni stazionarie. Sia f(r, p, t) la funzione distribuzione che descrive l'occupazione degli stati di energia permessi. Il numero di particelle dN, che al tempo t hanno posizione compresa tra r e r+dr e impulso compreso tra p e p+dp, sarà: dN= f(r, p, t)drdp Sia f0(r, p, t) la funzione distribuzione all'equilibrio termico. Consideriamo un elemento di volume dello spazio delle fasi, drdp, (spazio a sei dimensioni x, y, z, px, py, pz) centrato sul punto (r, p). La variazione temporale di N, e quindi di f, sarà determinata da tre tipi di processi: a) le particelle entrano ed escono dalla regione considerata; b) i campi esterni cambiano l'impulso delle particelle; c) urti tra particelle e tra particelle e reticolo; un urto può far entrare o uscire la particella dalla regione considerata. La derivata temporale di f(r, p, t) sarà quindi data da: r r df ∂f ∂ r ∂f ∂ p ∂f r r 1r r ∂f r = r + r + = v ⋅ ∇ r f + F ⋅ ∇ kr f + dt ∂ r ∂t ∂ p ∂t ∂t h ∂t V.AUGELLI – Fisica degli Stati Condensati – Cap. 8 - Fenomeni di trasporto. 1 dove F è la risultante di tutte le forze agenti sulla particella. Per un insieme di particelle classiche vale il teorema di Liouville secondo il quale se il sistema è in equilibrio termodinamico df = 0 cioè, la probabilità che una particella occupi il dt volume drdp è la stessa di quella che occupi il volume dr’dp’. In condizioni stazionarie, si ha: r r 1r r ∂f = − v ⋅ ∇ rr f − F ⋅ ∇ rk f h ∂t cioè, la variazione della funzione di distribuzione in ogni punto dello spazio delle fasi deriva sia dal moto delle particelle nello spazio ordinario che da quello nello spazio k ovvero sia a causa dell'interazione tra particelle (urti) che per r l'influenza di campi esterni. La forza F è dovuta sia a campi esterni che a campi interni che perturbano il campo periodico reticolare (impurezze, difetti, ....) Possiamo porre r Sia r F ext ∂k r 1r r ⋅ ∇ rk f . = − F ⋅ ∇ kr f = − ∂t h campi esterni e int erni r la forza risultante dovuta a campi esterni e F int quella dovuta ai difetti ∂f ∂t reticolari. La prima genera una variazione 'lenta' dello stato della particella, −7 mentre il range dei campi interni è molto breve, ≈ 10 cm , e se la velocità degli 7 −14 s per cui, tali forze elettroni è ≈ 10 cm / s , il tempo d'interazione è ≈ 10 interne sono di tipo impulsivo e il processo che ne deriva è una collisione. Pertanto: r ∂f r r 1r = − v ⋅ ∇ rr f − F ext ⋅ ∇ rk f 424 3 1h4 ∂t 1 4244 3 ∂f ∂t diffusione ∂f ∂t campiesterni r 1r − F int ⋅ ∇ rk f 1h4 4244 3 ∂f int egrale di collisione= ∂t = ∂f ∂t + drift ∂f ∂t scattering (1) scattering Tale equazione rappresenta l'equazione di Boltzmann. ∂f ∂t caratterizza gli effetti dei campi esterni applicati: drift ∂f − ∂t drift r r r 1r r = v ⋅ ∇ r f + F ext ⋅ ∇ rk f h In generale, l'integrale di collisione ha una espressione abbastanza complicata e per determinarne la forma analitica sono necessari metodi statistici; di conseguenza, l'equazione di Boltzmann è una equazione integro-differenziale di difficile soluzione. V.AUGELLI – Fisica degli Stati Condensati – Cap. 8 - Fenomeni di trasporto. 2 In generale, (∂f / ∂t )scattering dipende dallo specifico processo di scattering; se S(k, k’) è la probabilità per unità di tempo affinchè si abbia un urto che porti delle particelle dallo stato (r, k) a quello (r',k'); poichè l'urto non può modificare sostanzialmente le coordinate la probabilità di transizione sarà indipendente da r e r'. Potremo scrivere: r r r r r r r r r r r r r ∂f ≡ ∫ S (k , k ' ) f (r , k , t ) 1 − f (r ' , k ' , t ) − S (k ' , k ) f (r ' , k ' , t ) 1 − f (r , k , t ) dk ' (2) ∂t scattering [ { ] [ ]} Si è, inoltre, tenuto conto del numero di stati occupati e del numero di stati liberi; il primo termine dell'integrando rappresenta la diminuizione di particelle nel volume dk e il secondo l'aumento; l'integrale va esteso al volume della zona di Brillouin entro cui varia k'. All'equilibrio: r r f ( k , r ,t ) equil. = f o (E) = e ∂f ∂t =0 scatt per cui r r ovvero S (k ' , k )e − Ek / kT 1 1 + exp [(E − E F ) / kT ] r r r r f ( E )[1 − f o ( E ' )] S (k ' , k ) = S (k , k ' ) o f o ( E ' )[1 − f o ( E )] r r − E / kT . Se gli urti sono elastici, gli elettroni = S ( k , k ' )e k ' cambiano solo il vettore d'onda e non l'energia, cioè r r r r S (k ' , k ) = S (k , k ' ) . E k = Ek ' , e quindi Notiamo che l’equazione del trasporto di Boltzmann è stata ricavata nell’ipotesi che di una particella ad un certo istante si possa conoscere, simultaneamente, sia la posizione che la quantità di moto (approccio classico); la probabilità di scattering è indipendente dalle forze esterne e tutti gli urti sono istantanei. Approssimazione del tempo di rilassamento. Se lo stato di equilibrio viene perturbato da un campo esterno, dopo la rimozione del campo (t=0), il sistema torna all'equilibrio grazie alle collisioni (rilassamento). Se la velocità con cui il sistema torna all'equilibrio alla r è proporzionale r deviazione dallo stato di equilibrio, cioè a r r f ( r , k ,t ) − f o ( r , k ) , potremo scrivere: ∂f ∂t e quindi, integrando: cioè, la f tende a fo =− scattering f − fo τ (f − f o ) t = ( f − f o ) t =0 e −t / τ esponenzialmente. τ dipende in generale dal vettore d'onda k e dai campi (elettrici e termici); nell'approssimazione del tempo di V.AUGELLI – Fisica degli Stati Condensati – Cap. 8 - Fenomeni di trasporto. 3 rilassamento si assume τ indipendente dal campo, ma dipendente dai processi di collisione. Il sistema rilassa tramite eventi di scattering; infatti, in assenza di tali eventi e di processi di diffusione, l’equazione di Boltzmann si ridurrebbe a: ∂f =0 ∂t e quindi il sistema non rilasserebbe mai. Cerchiamo ora una soluzione dell’equazione di Boltzmann nell’approssimazione del tempo di rilassamento, in presenza di un campo elettrico uniforme esterno. Supponiamo che la distribuzione sia spazialmente uniforme, cioè sia nullo il gradiente spaziale di f, e di essere in condizioni stazionarie: ∂f ∇ rr f = 0 =0 ∂t L’equazione di Boltzmann nell'approssimazione del tempo di rilassamento è: r Fext f − f0 ∂f ⋅ ∇ kr f = =− ∂t urti h τ r r Essendo Fext = −eE possiamo riscrivere: r − eE ⋅ ∇ vr f f − f0 =− τ m r Posto E = Ekˆ risulta: eEτ ∂f = f − f0 m ∂v z Supponiamo che la funzione distribuzione di non equilibrio non sia troppo diversa ∂f ∂f = 0 . Se si assume che la f0 sia da quella all’equilibrio, per cui assumiamo ∂v z ∂v z una maxwelliana, f 0 = e − E / kT = e − mv − 2 / 2 kT , l’equazione del trasporto si scrive: eEτ mv z − mv 2 / 2 kT e = f − f0 m kT da cui: ⎡ eEτv z ⎤ f = f 0 ⎢1 − kT ⎥⎦ ⎣ V.AUGELLI – Fisica degli Stati Condensati – Cap. 8 - Fenomeni di trasporto. 4 f0 è centrata su v=0 per cui la densità di corrente è nulla all’equilibrio. Calcoliamola in condizioni di fuori equilibrio: j z = −en v z Calcoliamo la velocità media: ∫ v f (v ) N (v ) d v = ∫ f (v ) N (v ) d v 3 vz z 3 N(v) è la densità degli stati per unità di volume nello spazio delle velocità; essa vale 2m3V/h3 (V è il volume della cella del reticolo diretto). Infatti nell’elemento di volume d3k, la densità degli stati è 2(V/8π3) d3k=(V/4π3)4πk2dk=2V(m/h)3d3v. Comunque la densità di stati è un fattore moltiplicativo al numeratore e al denominatore che quindi possiamo elidere. Tenendo conto dell’espressione ottenuta per f, possiamo scrivere: ∞ π 2π ⎡ eEτv cos θ ⎤ (v) ⎢1 − v cos θv 2 dv sin θdθ ⎥ kT ⎣ ⎦ v z = 0 0 ∞0 π 2π ⎡ eEτv cos θ ⎤ 2 ∫0 ∫0 ∫0 dφf 0 (v)⎢⎣1 − kT ⎥⎦v dv sin θdθ ∫ ∫ ∫ dφf Essendo π ∫ cosθ sin θdθ = 0 0 si ha: 0 ∞π ∫∫ vz = − 0 0 f 0 (v ) eEτv 4 cos 2 θ sin θ dvdθ kT ∞π ∫∫ f 0 (v)v 2 sin θdvdθ 0 0 V.AUGELLI – Fisica degli Stati Condensati – Cap. 8 - Fenomeni di trasporto. 5 Inoltre π 2 ∫ cos θ sin θdθ = 0 2 3 π ∫ sin θdθ = 2 e per cui, assumendo τ indipendente da 0 θ, si ottiene: ∞ vz = − [ ] 1 eE v 2 f 0 (v) v 2τ (v)dv 3 kT ∫0 ∞ ∫f 0 (v)v 2 dv =− 1 eE 2 vτ 3 kT 0 Poiché per una particella libera l’energia cinetica media vale 3/2 kT e quindi 1 kT = m v 2 , si ha: 3 2 eE eE v τ = − τ vz = − m m v2 dove v 2τ v2 = τ . La mobilità dell'elettrone è definita come la sua velocità per unità di campo vz eτ e quindi µ = . La densità di corrente può scriversi: elettrico: µ = Ez m j z = −en v z = e 2 nE z τ = σE z m e quindi σ= ne 2 τ = enµ m Mobilità Hall. Un metodo largamente usato è quello di van der Pauw che utilizzando quattro contatti permette di misurare sia la resistività che la mobilità. E' necessario soddisfare per quanto possibile le seguenti condizioni: a) contatti sul bordo e sufficientemente piccoli; b) spessore costante e superficie senza buchi. Con riferimento alla figura, se RAB,CD è la resistenza misurata facendo passare corrente tra A e B e misurando la tensione tra C e D e analogamente per RBC,DA e se d è lo spessore del campione, si trova: ρ= π d R AB ,CD + R BC,DA ⎛ R AB ,CD ⎞ log 2 2 ⎟⎟ f ⎜⎜ R ⎝ BC ,DA ⎠ dove f è una funzione di correzione. V.AUGELLI – Fisica degli Stati Condensati – Cap. 8 - Fenomeni di trasporto. 6 i D A V B C La mobilità Hall è data da: dove d ∆ R AC,DB B ρ − ( R AC ,DB ) Br = 0 . µH = ∆ R AC ,DB = ( R AC ,DB ) Br ≠ 0 Tipi di mobilità. In generale si distinguono i seguenti tipi di mobilità: a) mobilità microscopica: è la velocità per unità di campo elettrico di un portatore libero in un cristallo; non può essere misurata direttamente; b) mobilità di conducibilità: è la mobilità che entra nell'espressione σ e = ne µ e ; tale mobilità è legata a τ che dipende dal processo di scattering; c) mobilità Hall: è il prodotto della conducibilità misurata per la costante di Hall misurata; in genere, tale mobilità differisce per un fattore dell'ordine dell'unità dalla mobilità di conducibilità e dipende dai meccanismi di scattering e dalla struttura a bande; d) mobilità di drift: è la velocità per unità di campo elettrico di un portatore in moto in un campo elettrico; se un impulso di carica è iniettato in un punto di un materiale e impiega un tempo t per giungere in un punto distante d, la mobilità di drift è definita come: µ drift d2 = Vt se V/d è il campo elettrico (tecnica del tempo di volo). V.AUGELLI – Fisica degli Stati Condensati – Cap. 8 - Fenomeni di trasporto. 7