SAPEVATELO ANNO DI NASCITA DEFINIZIONE SIMBOLO “FONDATORE” LIBRO SACRO DIO EBRAISMO CRISTIANESIMO ISLAMISMO Risale al 1900-1800 a. C. Risale al I secolo Risale al 610 d. C. Si intende la religione del popolo che risiede principalmente in Israele. Nasce, secondo la tradizione, dell'alleanza tra Dio, indicato nella Torah con il nome di Yahweh, e il popolo ebraico. Deriva da Cristo cioè “il consacrato, eletto, inviato, unto”; nasce in Palestina e oggi conta più di un miliardo e settecentomila fedeli divisi in : cattolici, ortodossi, protestanti Il termine significa sottomissione, abbandono, nasce nel VII sec. d.C. in Arabia E’ la croce su cui è stato messo a morte, ha donato la sua vita per amore degli altri È’ la mezzaluna con la stella nascente che rischiarano e guidano la vita di ogni fedele Gesu’ figlio di Dio, mandato da Dio per far conoscere il suo amore e realizzare la sua salvezza per il mondo Maometto(Muhammad) che significa il lodato che nel 610 ricevette la visita dell’Arcangelo Gabriele che gli consegnò il Corano in nome di Allah 1 - La Stella di Davide: Due triangoli che si intrecciano e che rappresentano l’unione di Dio con l’uomo 2 – La Menorah il candelabro a sette bracci Abramo attraverso suo figlio Isacco e suo nipote Giacobbe. Gli ebrei discendono dalle tribù che ebbero origine dai 12 figli di Giacobbe La Bibbia che si divide in 3 raccolte È proibito nominare il nome di Dio quindi il termine jhwh è privo delle vocali, ma significa “io sono colui che sono” e cioè che Dio è il Signore della vita. La Bibbia che si divide in 2 parti: L’Antico Testamento e il Nuovo Testamento, quest’ultimo racchiude i vangeli che presentano i fatti più salienti della vita, i suoi insegnamenti e i miracoli Trinita’ : Padre, Figlio e Spirito Santo Il Corano che raccoglie le rivelazioni di Allah fatte a Maometto, significa recitazione Allah, che prima di rivelarsi a Maometto si è rivelato ad altri profeti come Abramo, Giacobbe, Mosè ed anche a Gesù. DOTTRINA CULTO VITA DEI FEDELI Il Dio è uno e le parole chiave sono liberazione, alleanza, creazione e terra promessa. Gli ebrei attendono la venuta del Messia. Pregano 3 volte al giorno. Luogo di preghiera è la Sinagoga I capi religiosi si chiamano Rabbini. Il giorno in cui cessa il lavoro è il Sabato. Feste Principali: la Pasqua, la Pentecoste, il Capodanno ebraico, la festa delle campane. Le tappe fondamentali della vita sono 4: La nascita La cerimonia del bar mitzavah Il matrimonio Il comandamento centrale è quello dell’amore. Gesù è stato mandato dal Padre per stringere con l’umanità una Nuova Alleanza, con la morte e la Resurrezione ha sconfitto il peccato e la morte. La comunità si chiama Chiesa (assemblea) istituita da Gesù, animata e sostenuta dall’azione dello Spirito Santo. La religione si poggia su 5 pilastri: -La professione di fede -La preghiera -L’elemosina -Il Digiuno -Il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita Tutta la vita è preghiera Luogo di preghiera è la Chiesa Le guide si chiamano Sacerdoti Il giorno in cui cessa il lavoro è la Domenica. Feste Principali: il Natale, la Pasqua, la Pentecoste. La preghiera 5 volte al giorno in direzione della Mecca. Il Muezzin li chiama alla preghiera dal minareto. Luogo di preghiera privilegiato è la Moschea. I capi religiosi si chiamano Imam. Il giorno in cui cessa il lavoro è il Venerdì. Le tappe fondamentali della vita sono 3: Il Battesimo L’Eucarestia La Cresima Tutta l’esistenza è contrassegnata dalla religione: quando il bambino nasce gli viene sussurrato nell’orecchio il nome di Dio e a 4 anni si fa una festa in cui impara a ripetere “nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso”. Scelte importanti della vita sono quelle del: Sacramento del matrimonio e del Sacramento del Sacerdozio Materiali per l’approfondimento Ufficio Nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana Ebrei e cristiani 1959-2009: mezzo secolo di dialogo “Sono passati ormai più di 40 anni dalla promulgazione del testo conciliare e i frutti sono davvero notevoli. Il Concilio ha stabilito un punto di non ritorno con il quale tutti i cattolici avrebbero dovuto confrontarsi. Si trattava di far passare i dettami conciliari nella coscienza comune dei fedeli, che presentava ancora notevoli ritardi in questo campo. L'antisemitismo era un problema di mentalità, frutto spesso di un’educazione, anche religiosa, che presentava gli ebrei ancora come il popolo maledetto. Non solo sono stati superati i pregiudizi e le convinzioni che spesso hanno contribuito al diffondersi dell’antisemitismo e alle conseguenti persecuzioni e ghettizzazioni delle comunità ebraiche, ma si sono stabilite nuove relazioni, si è rafforzato il dialogo, soprattutto da parte cattolica si è approfondito quel legame storico e spirituale del cristianesimo con l’ebraismo.” “Potremmo dire che il suggello del nuovo orientamento della Chiesa cattolica prima degli ultimi documenti fu la visita del Papa alla Sinagoga di Roma il 13 aprile 1986. Qui Giovanni Paolo II chiamò gli ebrei "i nostri fratelli maggiori": "La religione ebraica - disse - non ci è estrinseca, ma in un certo qual modo è intrinseca alla nostra religione. Abbiamo quindi verso di essa dei rapporti che non abbiamo con nessun'altra religione. Siete i nostri fratelli prediletti, e, in un certo modo, si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori". Un dialogo che non si ferma “Oggi il dialogo ebraico cristiano non si è fermato. Non bisogna fare di singoli episodi o momenti anche di difficoltà un motivo di sospetto o addirittura di interruzione di un processo di avvicinamento e di mutua comprensione. Occorre certamente fare ancora passi avanti sulla via della comprensione e del dialogo. L’antisemitismo facilmente si sposa, ad esempio, con l’antisionismo o alimenta antichi pregiudizi. C’è bisogno di affermare, pur non disconoscendo le differenze, la necessità di non tornare indietro rispetto ai passi importanti compiuti in questi ultimi cinquanta anni. Scrive Jonathan Sacks, dopo aver citato una frase del trattato Sanhedrin della Mishna che dice: “«Quando un essere umano crea molte monete con lo stesso conio, escono tutte uguali. Dio crea tutte le persone secondo la sua stessa immagine – la sua immagine – e ciascuna è differente». La sfida all’immaginario religioso è vedere l’immagine di Dio in chi non rispecchia la nostra immagine” (J. Sacks, Dignità della differenza, Milano 2004, p. 72).” ISLAMISMO http://it.wikipedia.org/wiki/Cinque_pilastri_dell%27Islam I cinque pilastri dell’Islam sono: 1. "Non esiste divinità all'infuori di Dio (Allah), e Maometto il Suo profeta ". 2. Ci si aspetta che i musulmani eseguano le preghiere rituali, o salāt, cinque volte al giorno. Prima di fare la preghiera bisogna essere in stato di purezza. 3.… tutte le cose appartengano a Dio e che il benessere appartiene solo agli uomini meritevoli la sua zakàt individualmente, e nella maggior parte dei casi questo implica il pagamento annuale del 2,5 % del capitale in eccesso a quello necessario per i bisogni primari 4. L'osservanza del Sawm (digiuno) include l'astinenza dal mangiare, dal bere, dal fumare, dal profumarsi e dai rapporti sessuali. 5. Il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita è obbligatorio per tutti quelli che siano in grado di affrontarlo, economicamente e fisicamente. http://www.sufi.it/islam/Tahawi.htm 34. Chiunque descriva Allah come simile in qualche modo ad un essere umano è diventato un infedele. 36. L’Islam di un uomo non è sicuro a meno che non sia basato sulla sottomissione e sulla accettazione. 43. Allah sapeva, prima dell’esistenza del tempo, l’esatto numero di coloro che sarebbero entrati nel Giardino e l’esatto numero di coloro che sarebbero stati mandati nel Fuoco. Questo numero non verrà né aumentato né diminuito. 44. Lo stesso vale per tutte le azioni compiute dalle persone, le quali si verificano esattamente nel modo in cui Allah sapeva che sarebbero state realizzate. Ciascuno è indirizzato verso ciò per cui è stato creato ed è l’azione con la quale la vita di un uomo è sigillata a dettare il suo destino. Coloro che sono fortunati sono fortunati per decreto di Allah, e coloro che sono disgraziati sono disgraziati per decreto di Allah. 59. Speriamo che Allah perdonerà coloro tra i fedeli che hanno compiuto buone azioni e che concederà loro di entrare nel Giardino per mezzo della sua Misericordia, ma non possiamo essere certi di questo, e non possiamo affermare che ciò accadrà sicuramente e che essi saranno nel Giardino. Chiediamo il perdono per coloro tra i fedeli che hanno compiuto cattive azioni e, benché temiamo per loro, non ci disperiamo per loro. 62. La fede consiste nell’affermazione con la lingua e nell’accettazione con il cuore. 71. Non acconsentiamo all’uccisione di nessuno nella Comunità di Muhammad, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, a meno che non sia obbligatorio farlo secondo la Shari`a. 74. Noi amiamo le persone giuste e affidabili, e odiamo quelle ingiuste e sleali http://www.sufi.it/islam/ISLAM_in_focus0-4750.html#GLI%20ARTICOLI%20DI%20FEDE%20FONDAMENTALI%20NELL%27ISLAM 1) Dio e Uno solo e non ha ne associati ne figli; non genera e non e generato. E' eterno, senza inizio ne fine, e nessuno e uguale a Lui (Qur'an, 112, 1-5 ). 2) Egli e il Misericordioso, il Clementissimo, il Custode della Vera Guida, il Giusto e il supremo Signore, il Creatore e il Vigilante, il Primo e L'Ultimo, il Conoscente e il Sapiente, l'Audiente e il Conscio, il Testimone e il Glorioso, il Capace e il Potente (Qur'an, ad es. 57, 1-6 o 59, 22-24). 3) Egli e l'Amante e il Provvidente, il Generoso e il Benevolo, il Ricco e l'Autonomo, il Perdonatore e il Clemente, il Paziente e l'Apprezzante, l'Unico e il Protettore, il Giudice e la Pace (Qur'an, ad es. 3, 31, 11, 6, 35, 15, 65, 2-3). Ciascuno di questi nomi e attributi di DIO e menzionato in vari punti del Sacro Corano. Noi crediamo in DIO e nella rivelazione data a noi, ad Abramo, a Ismaele, a Isacco, a Giacobbe, alle tribu; a quella che fu data a Mose e a Gesù e a quella che fu data a tutti i profeti dal loro Signore. Noi non facciamo alcuna discriminazione fra loro e a DIO ci inchiniamo