Kazakistan
Febbraio 2008
Informazioni Generali
Il Kazakistan, è uno Stato transcontinentale, a cavallo tra Europa ed Asia, ed è un'ex
repubblica dell'Unione Sovietica. Confina con la Russia, la Cina, e alcuni paesi dell'Asia
centrale, quali il Kirghizistan, Uzbekistan e Turkmenistan ed è delimitato per un tratto dalle
coste del Mar Caspio.
Superficie: 2.717.300 km2
Capitale: Astana (ex Akmola), dal 10 dicembre 1997. Capitale precedente: Almaty.
Altre città principali (stima 1999) :
Almaty (1.129.000 ab.)
Karaganda (437.000 ab.)
Shimkent (360.000 ab.)
Astana (313.000 ab.)
Ust-Kamenogorsk (311.000 ab.)
Pavlodar (301.000 ab.)
Semipalatinsk (270.000 ab.)
Petropavlovsk (204.000 ab.)
Popolazione: 15.396.900 (stime al Gennaio 2007)
Lingua: La lingua ufficiale è Kazakh, mentre il russo è diffuso in ambito amministrativo.
Moneta: L’unità monetaria del Kazakistan è il Tenge (KZT).
Tasso di cambio medio 2006: 158,114 KZT:1€; 125,9913 KZT:1US$.
Tasso di cambio al Novembre 2007: 177,237 KZT :1€; 120,7051 KZT :1US$.
Sistema politico
Il Kazakistan è una repubblica presidenziale. Le principali istituzioni sono: la Presidenza, il
Gabinetto, la Banca Nazionale (NBK, la banca centrale) e il Comitato di Sicurezza Nazionale
(KNB, l’ex KGB).
Il Kazakistan è stata l’ultima delle Repubbliche sovietiche a dichiarare la propria indipendenza
dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Il 24 dicembre 1991 si è unita alla Comunità degli Stati Indipendenti (CSI).
Il Paese ha avuto due Costituzioni. La prima, approvata il 28 gennaio 1993, conferiva forti
poteri al Presidente e definiva il kazaco come lingua ufficiale (il russo come seconda lingua “di
comunicazione inter-etnica”) e il territorio come Stato del Kazakistan.
Il 30 agosto 1995 con l`89,9% dei voti è stata approvata la seconda Costituzione che aumenta
i poteri del Presidente, abolendo la carica di vice presidente e, con un emendamento per
decreto presidenziale del dicembre 1995, conferisce al Presidente Nazarbayev il potere di
sciogliere le Camere anche senza una ragione precisa.
Il Parlamento, nel 2007, ha approvato alcuni emendamenti alla Costituzione del 1995 tendenti
alla redistribuzione dell’equilibrio dei poteri dalla presidenza agli organi legislativi.
Il Consiglio dei Ministri, presieduto dal Primo Ministro (attualmente Karim Masimov), è
composto dallo stesso Presidente della Repubblica, che detiene il controllo totale del sistema
politico nel Paese. La Costituzione garantisce il rispetto dei diritti umani, la libertà di opinione e
giustizia sociale, tutte le forze di opposizione sono tenute sotto stretto controllo dal governo e,
attraverso le forze dell’ordine il potere giudiziario. La Corte Costituzionale è composta da
uomini dell’entourage del Presidente.
Il parlamento bicamerale, eletto nel dicembre 1995, è costituito da 107 membri del Majlis e da
47 membri del Senato. Per il Majlis e le elezioni presidenziali, il voto è a suffragio universale e i
votanti devono avere più di 18 anni. Il Senato, è composto parzialmente da persone elette
dalle regioni e da quelle nominate dal Presidente.
Prossime elezioni: a Settembre 2008 per metà dei seggi del Senato; a Settembre 2009 per il
Majlis; a Dicembre 2012 per le presidenziali.
Capo di Stato e Presidente della Repubblica: Nursultan Nazarbayev, eletto per la prima
volta nel dicembre del 1991, è stato rieletto sia nel Gennaio del 1999 che nel Dicembre 2005.
Partiti politici: Forze favorevoli al presidente: Coalizione del Popolo che comprende i partiti
Asar e Otan; Partito Civico del Kazakistan; Partito Agrario. Opposizione: Coalizione “Per un
giusto Kazakistan” che comprende Scelta democratica del Kzakhstan (DVK), Nagyz AK Zhol e
Partito comunista (KPK); Ak Zhol; Partito del popolo repubblicano (RNPK); Lad (etnia russa).
Principali indicatori economici
Indicatore
2003
2004
2005
2006
PIL a prezzi correnti (miliardi KZT)
4,612
5,870
7,591
9,739
30,8
43,2
57,1
77,2
Tasso di crescita reale del PIL (%)
9,3
9,4
9,7
10,6
Inflazione (%)
6,5
6,9
7,6
8,6
PIL (miliardi di US$)
Bilancia Commerciale (milioni US$))
Esportazioni
13.233 20.603 28.301 38.761
Importazioni
9.554 13.818 17.979 24.121
Saldo
3.679
Riserve estere escl. oro (milioni US$) 4.236
Debito estero (miliardi US$)
Tasso di cambio medio Tenge/US$
6.785 10.322 14.640
8.473
6.084 17.737
22,8
32,8
43,4
75,0
149,6
136,0
132,9
126,1
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report Aprile 2007
Rischio paese
La SACE colloca il Kazakistan nella CLASSE Sace lettera B; Categoria consensus n. 2 e
Categoria OCSE n. 4 (in una scala da 0 a 7, dove 0 rappresenta il minimo rischio e 7 quello
massimo).
Condizioni assicurative:
- rischio sovrano: apertura con restrizioni;
- rischi privati: apertura per controparti con merito di credito adeguato.
Congiuntura
Il sistema politico del Paese è incentrato sulla figura del Presidente Nazarbayev Nursultan che
rimarrà al potere fino al 2012, tuttavia i continui conflitti all'interno della parte eletta fanno
pensare che questa sarà l' ultima volta che ricoprirà tale carica.
Dunque, ci sarà sicuramente una lotta per l'eventuale successione e sebbene quella dinastica
in Kazakistan è diminuita, non è da escludere del tutto una simile ipotesi. Tra i principali
canditati ci sono la figlia più grande del Presidente, Dariga Nazarbayev, entrata in politica nell'
ottobre 2003 con il partito Asar e il marito Rakhat Aliyev, ma non è da escludere neanche la
candidatura del marito della seconda figlia del presidente, Timur Kulibayev, e ciò potrà
scatenare una vera e propria "guerra al palazzo".
Circa invece l'opposizione politica, è fortemente ostacolata ed i suoi leader sono stati o posti in
arresto o trovati morti. Nel 2003 ulteriori norme hanno fissato stringenti requisiti per la
registrazione di partiti politici, che si sono così ridotti da 19 a 7, di cui: 5 a favore del governo,
uno (Ak Zhol) considerato di debole opposizione, e solo uno, il Partito Comunista (CPRK),
apertamente in opposizione con il governo.
Il governo inoltre ha comunicato l’introduzione di nuove leggi che bandiscono ogni
dimostrazione tra la fine di una tornata elettorale e l’annuncio dei risultati.
Il Consiglio costituzionale si è invece espresso contro norme che limitino le attività delle
organizzazioni non governative (ONG) estere, accusate dalle forze vicine al Presidente di
finanziare segretamente le opposizioni politiche. Tuttavia tale annuncio è stato seguito da
avvisi del Presidente a non intervenire in materia elettorale.
Il Paese deve fronteggiare anche alti livelli di corruzione, che lo stesso governo non vuole
denunciare. Il Presidente Nazarbayev risulta coinvolto nel cosiddetto scandalo Kazakgate. Il
caso è scoppiato quando James Giffen, uomo d’affari, ha denunciato di aver versato 80 milioni
di US$ per conto di società statunitensi petrolifere ad ufficiali di alto grado del Kazakistan. Il
governo è stato costretto ad ammettere che durante gli anni Novanta circa 1 miliardo di US$ è
stato trasferito in un conto svizzero a nome del Presidente Nazarbayev. Gli Stati Uniti hanno
quindi avviato un’indagine sugli accordi petroliferi del Paese di quegli anni, che ha posto le
relazioni USA-Kazakistan in un contesto difficile.
Inoltre è in corso nel Paese una forte azione di limitazione delle libertà dei media,
accompagnata da una serie di violenti attacchi contro stampa e televisioni indipendenti. I
rapporti tra governo e stampa sono peggiorati in seguito al rafforzamento del divieto di
riportare gli alti livelli raggiunti dalla corruzione del Paese. L’ultimo caso di prevaricazione ha
riguardato il “Respublika.Delovoye Obozreniye”, importante giornale di opposizione, che è
stato costretto a chiudere. Negli ultimi anni la testata giornalistica è stata più volte obbligata
alla chiusura, ma gli editori hanno ripetutamente riaperto sotto nomi differenti.
Relativamente ai rapporti con l’Uzbekistan, la caduta dei Talebani in Afghanistan ha favorito il
dialogo con i partner regionali. Attualmente tuttavia le relazioni tra i due Paesi sono ritornate
tese a causa dell’accusa, da parte delle autorità uzbeke, circa recenti attacchi terroristici, che
sarebbero stati agevolati da gruppi provenienti dal Kazakistan o con base in tale Paese.
A seguito dello shock economico dell' indipendenza, il Kazakistan è stato costretto inizialmente
ad adottare una politica d'inflazione mista, con disposizioni fiscali e monetarie espansive.
Tra il 1999 e il 2005 si è assistito ad una rapida crescita economica del Paese, dovuta
soprattutto ai massicci ricavi del petrolio ed al forte e rapido aumento degli investimenti, in
particolare quelli diretti esteri.
Un settore che ha beneficiato degli effetti positivi della crescita del settore del petrolio e del
gas, è il patrimonio immobiliare. Il Kazakistan ha avuto un boom del mercato immobiliare, con
un' area edificata, completata nei primi sei mesi del 2006, che ha visto un aumento del 24%
su base annua, un terzo della quale è stata voluta da imprese private piuttosto che dal
governo. Il risultato è stato una crescita della domanda di ipoteche in Kazakistan che ha
costretto il settore bancario ha istituire un fondo di garanzia per le ipoteche.
La combinazione tra il settore delle costruzioni, quello immobiliare e delle rendite, ha
contribuito al 23% del PIL nella prima metà del 2006.
Il boom nel settore del petrolio ha indirettamente aiutato ad abbassare il tasso di
disoccupazione, infatti, sebbene il settore di per se non crei nuovi lavori, ha contribuito allo
sviluppo della crescita nel settore immobiliare, delle costruzioni, e dei servizi finanziari; mentre
si è avuta una crisi dell' occupazione nel settore agricolo.
Il nuovo Primo Ministro, Karim Masimov, in carica dal 10 Gennaio 2007, ha esposto un suo
programma d’azione triennale. Non ci sono grandi cambiamenti nella politica economica
rispetto ai programmi del precedente governo, tuttavia c’è una diminuzione del numero delle
aree prioritarie, che dovrebbe pertanto portare ad una politica più incisiva, rispetto al passato.
Questo piano triennale comprende una riforma amministrativa, che mira a ridurre il numero
degli impiegati statali; la formulazione di un’azione politica anti-monopolistica; lo sviluppo delle
infrastrutture industriali, con l’intento di ridurre le carenze energetiche; miglioramento di
istruzione, sanità e settore scientifico. Infine una politica governativa di lungo periodo per
promuovere la diversificazione economica e far diminuire la dipendenza del Paese dal settore
petrolifero. Gli investitori stranieri saranno spinti a sostenere le imprese locali e ad utilizzare
personale kazako, al fine di costituire una valida base industriale interna.
Con i prezzi petroliferi alti, l’ambiente economico esterno è favorevole e permette alle autorità
del Paese di perseguire le proprie politiche con minimi rischi. Nel 2006, il bilancio governativo
ha registrato un surplus di 81,6 Mld di Tenge (KZT), circa 647 Mln $, quasi il doppio del surplus
dell’anno precedente. Questo eccellente surplus è dovuto all’aumento dell’11,4%, su base
annua, delle entrate, soprattutto alla considerevole crescita degli introiti da imposte. Diverse
tasse hanno visto un buon andamento, soprattutto l’IVA, che ha registrato un incremento del
42% degli introiti, grazie al notevole sviluppo della domanda interna. Gli introiti delle imposte
societarie, invece, sono diminuiti del 7% su base annua, a causa probabilmente della lenta
crescita della produzione petrolifera nel 2006. Anche le spese sono aumentate del 10,5% nel
2006, ma i considerevoli incrementi nei settori della sanità e dell’istruzione evidenziano un
maggiore interesse governativo nelle spese sociali.
Le spese per alcune settori economici, come le indennità sociali, resteranno essenziali per il
2007, quando il governo ha come obiettivo un deficit nel bilancio “centrale”, la maggiore
componente del bilancio governativo generale, equivalente all’1,2% del PIL. Questo,
probabilmente, si tramuterà in un piccolo surplus nel bilancio generale. Le autorità hanno
avuto la possibilità di aumentare i salari dei lavoratori del settore pubblico, come anche le loro
indennità, del 30% all’inizio del 2007, ma con l’impegno di ridurre un certo numero di questi
lavoratori, per limitare la loro incidenza sul bilancio ed incrementare le spese per sicurezza e
difesa.
L’obiettivo di bilancio 2007 del governo sembra realizzabile. Le autorità, nel breve periodo,
preferiscono ridurre i rischi di eventuali squilibri di politica fiscale. Nel medio periodo, il
governo non dovrebbe avere problemi nel continuare una forte crescita delle spese, vista
l’espansione del settore petrolifero. Comunque, per quanto riguarda la stabilità
macroeconomica, l’aumento della spesa governativa potrebbe avere conseguenze
inflazionistiche.
La principale sfida di politica economica è come amministrare questa fortuna petrolifera, che
ha favorito la considerevole espansione dell’offerta monetaria e la crescita economica. La
National Bank of Kazakhstan (NBK), la banca centrale, ed il supervisore finanziario, la Financial
Supervision Agency (FSA) stanno cercando di dare una certa disciplina, senza tuttavia porre
dei freni all’economia.
Al momento, la NBK sta tentando di frenare l’inflazione dei prezzi al consumo ed ha lasciato il
suo tasso d’interesse di riferimento, il tasso di rifinanziamento, immutato al 9%, dal Luglio
2006.
Comunque, l’economia del Kazakistan sta continuando il suo ottimo andamento, avendo
registrato, nel 2006, una crescita del PIL del 10,6%, nettamente superiore alle previsioni
governative precedenti. Gli alti livelli di investimenti capitali fissi e l’ottimo andamento del
petrolio, determinato dai prezzi delle sue esportazioni, rappresentano gli elementi fondamentali
del rapido sviluppo economico del Paese. Inoltre, l’espansione del comparto petrolifero sta
trainando anche altri settori, come quello dei servizi finanziari. Infatti, le autorità prevedono
un’economia in crescita del 7,5-8% annuo nel periodo 2007-2009. Gli esperti internazionali la
prospettano, invece, attorno al 9%, grazie agli alti prezzi petroliferi.
Pur non essendo disponibile un’analisi del PIL attraverso le spese, i dati settoriali indicano un
considerevole aumento della domanda interna, soprattutto investimenti capitali fissi. Il
rilevante tasso di crescita realizzato dal settore edilizio, che ha visto un incremento del 35%
nel 2006, evidenzia lo sviluppo sia del comparto degli idrocarburi, sia delle costruzioni
residenziali e di uffici. Poi, nonostante il Paese riceva notevoli afflussi di Investimenti Diretti
Esteri (IDE), una quota crescente di investimenti capitali fissi giungono da soggetti interni.
Il considerevole sviluppo di settori come quelli delle telecomunicazioni e dei servizi finanziari è
conseguenza della crescita della liquidità che ha accompagnato lo sviluppo collegato al petrolio,
come anche i crescenti redditi delle famiglie. La diffusione della telefonia mobile risulta un
fattore importante nella crescita dell’industria delle comunicazioni. Anche il settore dei servizi
finanziari sta crescendo velocemente, soprattutto con il comparto bancario, che sta
impegnando livelli sempre maggiori di debito estero, con prestiti sia a richiedenti interni che a
soggetti esteri.
Nel 2006, il comparto industriale risulta il maggiore contribuente del PIL, fornendo circa il 30%
della produzione totale. L’industria, infatti, ha registrato un incremento del 6,9% nel 2006,
superiore al 4,5% dell’anno precedente, con un tasso di espansione, nei primi mesi del 2007,
che ha raggiunto il 9,6% su base annua. A trascinare questo sviluppo industriale è stato il
comparto estrattivo, soprattutto gas e petrolio, che ha visto un incremento del 7%, nel 2006.
Il settore petrolifero e del gas, così come quello dei servizi collegati, incide per oltre il 50% sul
valore aggiunto dell’intera industria. La rinascita, inoltre, dell’industria metallifera ha avuto una
notevole importanza nella crescita produttiva industriale. Il settore dei metalli, infatti, ha
registrato una netta ripresa, con un incremento dell’8% nel 2006, dopo un considerevole calo
nel 2005. Questo è il risultato di un aumento nell’attività estrattiva dei metalli e del forte rialzo
dei prezzi internazionali di quelli principali esportati dal Paese, come rame ed alluminio. Questi
elementi hanno spinto anche il comparto metallurgico, che, a sua volta, ha favorito
un’accelerazione dell’incremento del settore manifatturiero al 7,3%. I comparti non petroliferi
che stanno evidenziando un ottimo andamento, sono quelli che posseggono positive
prospettive di esportazione, come i prodotti metallici, o che riforniscono il settore petrolifero e
del gas, come quelli per la costruzione di macchinari.
Il Tenge kazako ha iniziato ad apprezzarsi notevolmente in termini nominali e reali, nell’ultima
parte del 2006 e gli inizi del 2007, a causa di un forte afflusso monetario estero. Agli inizi di
Aprile, la moneta era scambiata a KZT 123:US$1, un tasso maggiore del 3%, su base annua,
in termini nominali. Questo, assieme alla forte crescita dell’inflazione dei prezzi al consumo,
avrebbe portato ad un considerevole apprezzamento reale del Tenge nei confronti di Dollaro ed
Euro.
Nel 2006, la Banca Centrale, la NBK, è intervenuta in diverse occasioni sul mercato monetario
per indebolire il Tenge kazako, cercando di portare la moneta sotto il livello di KZT 128:US$1.
Tuttavia, visto il notevole afflusso monetario collegato al petrolio, la Banca Centrale ha solo la
possibilità di rallentare temporaneamente il tasso di apprezzamento. Comunque, timori circa
un’eventuale perdita di competitività per le esportazioni, determinata da questo
apprezzamento reale e nominale del Tenge risultano infondati, visto che la maggior parte delle
esportazioni del Kazakistan riguarda prodotti.
Secondo dati provvisori del Ministero delle Finanze, la crescita del PIL, nel periodo GennaioSettembre 2007, si è attestata al 10,1% su base annua. Benché il dato sia leggermente
inferiore a quello dell’anno precedente, la tendenza sembra indirizzata verso un certo
recupero, malgrado il caos dei mercati finanziari kazaki. Secondo le autorità, gli investimenti
capitali fissi sono aumentati del 12%, su base annua, nei primi nove mesi dell’anno, anche se,
tuttavia, il settore edilizio ha evidenziato gli effetti della turbolenza finanziaria di questi mesi.
Gli investimenti in quest’ultimo comparto, comunque, si sono incrementati del 25,7%, nel
periodo Gennaio-Settembre 2007, su base annua. Nonostante su questa cifra incidano i grandi
lavori infrastrutturali nel settore petrolifero e del gas, che hanno rappresentato il 34% degli
investimenti capitali fissi nei primi sette mesi dell’anno, gli stessi investimenti negli alloggi
sono aumentati, in termini di volume, del 56%, sempre tra Gennaio e Settembre 2007.
Tuttavia, la situazione positiva del comparto potrebbe dipendere dalle iniziative avviate dalle
autorità. Infatti, queste sono intervenute a Settembre 2007 per stabilizzare il mercato edilizio
attraverso diverse misure, ponendo, inoltre, un tetto ai tassi dei prestiti ipotecari e avviando
una proroga delle riscossioni ipotecarie delle banche. Il governo intende proteggere così gli
attuali accordi sui prestiti riguardanti i beni immobili, mentre la banca centrale kazaka, la NBK,
cerca di stabilizzare i mercati finanziari.
Sempre nel tentativo di migliorare la fiducia nel settore, a Novembre 2007, la società statale
Almatyzher, che ha il compito di gestire la riacquisizione e lo sviluppo di terreni nella capitale
Almaty, ha annunciato la messa all’asta di 13 lotti di terra per uso commerciale.
Le autorità vogliono proteggere il settore edilizio dall’instabilità in quanto esso fornisce un
considerevole contributo alla crescita del PIL kazako. Infatti, secondo dati ministeriali, il
comparto edilizio e quello dei servizi finanziari hanno inciso per oltre il 45% sull’incremento del
PIL nel periodo Gennaio-Settembre 2007. Comunque, delle preoccupazioni per il governo a
riguardo dell’economia, nell’ultima parte dell’anno, potrebbe derivare da una eventuale
revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2007. Tuttavia, confermando le previsioni del
PIL per il 2008 ed il 2009, rispettivamente, al 9,6 ed al 9,2%, le autorità hanno fiducia che
l’economia del Paese non subirà pesanti conseguenze negative dall’attuale turbolenza
finanziaria.
Per quanto riguarda l’inflazione, i dati di Ottobre 2007 evidenziano un’accelerazione dei tassi,
sia dei prezzi al consumatore che al produttore. Nonostante questi ultimi, su base annua, siano
in lieve calo dal 2005, il livello di Ottobre risulta ancora notevole, al 18,7%. Maggiori
preoccupazioni giungono dall’incremento di quelli al consumatore, in rialzo del 4,4% su base
mensile, mentre su base annua si sono attestati al 15,3% (la cifra più alta da sette anni a
questa parte). I rialzi di Ottobre sono dovuti, tuttavia, soprattutto all’aumento del 21,2% dei
prezzi alimentari, anche se, in termini annui, nel periodo Gennaio-Ottobre, l’incremento
maggiore si è avuto nei servizi, i cui prezzi sono cresciuti dell’11%, rispetto al tasso
inflazionistico complessivo del 9,2%. Di conseguenza, nonostante i tentativi delle autorità di
frenare i prezzi alimentari, esistono ulteriori pressioni inflazionistiche.
D’altronde, alle prese con problemi riguardanti i prezzi alimentari non c’è soltanto il governo
kazako, ma anche quelli degli altri Paesi della Comunità di Stati Indipendenti (CSI). I prezzi
globali del grano sono cresciuti considerevolmente a Settembre 2007, favorendo un pesante
rincaro del pane sia nella CSI che nell’Europa orientale. Infatti, Moldavia, Russia, Kazakistan,
Kirghizstan ed Ucraina sono stati costretti ad introdurre controlli straordinari sui prezzi degli
alimenti di base. I mercati emergenti a basso reddito, come quelli della CSI, sono stati
duramente colpiti dall’inflazione dei prezzi alimentari, in quanto il paniere dei consumatori è
ancora prevalentemente dominato dai generi alimentari. Nel Paese, il cibo incide per il 45%
dell’intero paniere dei consumatori (con il solo pane che arriva al 9% della spesa), rispetto al
15% degli Stati sviluppati.
L’incremento del prezzo del grano è dovuto all’aumentata domanda a livello mondiale,
soprattutto di Cina ed India. Le autorità kazake hanno tentato, comunque, di gestire gli effetti
di breve termine dell’impennata inflazionistica di Settembre-Ottobre imponendo controlli sulle
esportazioni di generi alimentari ed abbassando le imposte sulle loro importazioni. Tuttavia, se
il cambiamento dei prezzi agricoli globali è strutturale, come sembra, queste misure non
potranno essere sostenibili per il Paese. Infatti, la situazione potrebbe aggravare i problemi nei
diversi centri urbani, sebbene le autorità vogliono costituire delle riserve alimentari, in un
contesto, inoltre, di prezzi con una continua tendenza al rialzo.
La Banca centrale del Paese, la National Bank of Kazakhstan (NBK) ha dovuto affrontare alcune
difficili decisioni di politica monetaria di recente, per far fronte alla crescente inflazione ed ai
problemi di riduzione di liquidità sui mercati internazionali. Agli inizi di Novembre 2007, la NBK
ha annunciato un programma che prevede l’emissione di 500 Mld di Tenge (circa 4,1 Mld $)
nello stesso mese. Considerato che le riserve valutarie della NBK per il breve periodo erano
pari a 284 Mld di Tenge alla fine di Ottobre, le emissioni di Novembre rappresentano un
considerevole prelievo di risorse dalle riserve monetarie, dopo le iniezioni di liquidità dei mesi
recenti. La ragione del cambiamento in questione non è chiara, ma l’aumento dell’inflazione a
Settembre e specialmente ad Ottobre potrebbe aver avuto un ruolo importante nella decisione
della NBK di aumentare l’emissione di banconote. In ogni caso, la Banca Centrale kazaka
ritiene, a quanto sembra, che il peggio della turbolenza finanziaria sia passato. Avvalora
questa tesi il fatto che la NBK abbia attinto notevolmente meno alle riserve internazionali a
Settembre e ancor meno ad Ottobre. I dati del Fondo Monetario Internazionale mostrano che
le richieste di denaro rivolte dalle autorità monetarie agli istituti bancari sono diminuite del
16% su base mensile a Settembre, dopo essere salite dai 36 Mld di Tenge di Giugno ai 278 Mld
di Tenge di Agosto.
Tuttavia, la situazione sui mercati capitali internazionali non è tranquilla ed una nuova
riduzione di credito, per far fronte all’impennata inflazionistica, potrebbe essere difficilmente
gestibile da parte della NBK. A peggiorare la situazione è che, dal 2005, il Tenge kazako è
stato sostenuto attraverso i prestiti esteri delle banche, che hanno compensato il deficit della
bilancia delle partite correnti.
Il rischio a cui sarà esposto il Paese, tuttavia, dipenderà dalla durata di ulteriori problemi di
liquidità. La banca centrale kazaka e le autorità si sono impegnate a sostenere la propria
moneta per far ritornare una certa fiducia ed aiutare le banche a superare i periodi di
restrizione monetaria. Comunque, se vi saranno ulteriori problemi, le autorità sarebbero
costrette ad accettare un deprezzamento della propria moneta. Le conseguenze di tutto ciò
sarebbero considerevoli, sia come crescita inflazionistica e sia perché diverse grandi banche
kazake sono esposte nei confronti di ampi prestiti monetari esteri. Per prevenire questa
situazione, le autorità finanziarie kazake hanno incrementato le richieste di riserve per
eventuali prestiti di questo tipo.
Prospettive future
L’economia del Paese è cresciuta, nel 2006, del 10,6% in termini reali. Crescita avvenuta dopo
un primo trimestre leggermente debole, a causa di una situazione di lieve stallo della
produzione industriale. Comunque, gli alti livelli di investimenti saranno dovuti a due fattori: lo
sviluppo dei beni immobili e gli afflussi esteri. Oltre agli Investimenti Diretti Esteri (IDE),
attirati dai grandi progetti del settore degli idrocarburi a Tengiz, Karachaganak e Kashagan, nei
prossimi anni assisteremo all’attività di diverse società cinesi nel sistema economico del
Kazakistan.
Gli ultimi dati evidenziano che l’attuale espansione economica del Paese è spinta soprattutto
dai consumi, dovuti allo sviluppo petrolifero. I profitti provenienti dal greggio, infatti, hanno
offerto la possibilità alle autorità di incrementare la spesa pubblica per i salari e permettere
alle banche l’ampliamento dei prestiti ai consumatori. Inoltre, il nascente mercato ipotecario
sta sospingendo lo sviluppo dei beni immobili. Queste tendenze sono indicative della crescente
fiducia del Paese sul petrolio per il suo sviluppo, attraverso le esportazioni e gli investimenti e
attraverso notevoli apporti di liquidità nell’economia.
Secondo dati delle autorità kazake, il PIL, nel periodo Gennaio-Settembre 2007, ha registrato
una crescita del 10,1%, con un’espansione dell’economia del 9,9%, su base annua, nel terzo
trimestre. I dati di quest’ultimo periodo evidenziano che la crescita continua, nonostante i
problemi registrati di recente nel settore bancario, dimostrando che le misure attuate dal
governo per stabilizzare la situazione economica hanno sortito i loro effetti. Gli analisti hanno
rivisto al rialzo le stime dell’incremento del PIL del 2007, al 9,6%. Di conseguenza, anche le
previsioni per il periodo 2008-09 sono state riesaminate e si prospetta una crescita annuale
media attorno all’8,5%. Comunque, degli effetti dello sviluppo del comparto petrolifero
continueranno a beneficiare anche il settore dei servizi, quello delle comunicazioni e del
commercio al dettaglio, inoltre il notevole incremento degli investimenti capitali, ancora nel
comparto petrolifero, sosterranno l’economia. La crescita dovrebbe subire un’accelerazione nel
2009, quando si completerà l’impianto petrolifero di Kashagan.
Eventuali difficoltà, che potrebbero influenzare lo sviluppo economico del Paese, sono
aumentate in seguito alle turbolenze che hanno coinvolto i mercati finanziari internazionali,
che, a loro volta, hanno fatto incrementare le preoccupazioni sulla stabilità del settore
finanziario kazako. Sebbene le autorità cercheranno di proteggere le grandi istituzioni
finanziarie, pericoli di problemi di liquidità esistono invece per quelle più piccole. Tutto ciò
avrebbe effetti negativi sulle spese al consumo, riducendo, di conseguenza, la crescita nei
comparti al dettaglio.
Per quanto riguarda l’inflazione, quella dei prezzi al consumo, su base annua, ha visto anche
ad Ottobre 2007 un incremento, di oltre il 15%, sospinto soprattutto dai crescenti prezzi dei
prodotti alimentari. Questo fa prevedere un’inflazione media annuale attorno al 10,5% nel
2007. Si attende, poi, un’ulteriore impennata nel 2008, sempre del tasso medio annuale, a
circa il 15%, spinto al rialzo dalle pressioni derivanti dagli aumenti salariali nel settore
pubblico, dalla crescita della spesa sociale e dagli effetti negativi dei maggiori prezzi alimentari.
Tuttavia, ristrette politiche monetarie e del credito dovrebbero favorire una deflazione dalla
metà del 2008 in poi, portando ad un calo del tasso medio, nel 2009, a circa il 7,5%.
Queste previsioni potrebbero essere influenzate da un eventuale rallentamento nella crescita
del credito nel 2008, che avrebbe un impatto maggiore sull’inflazione rispetto alle attese ed,
inoltre, l’apprezzamento del Tenge potrebbe essere maggiore del previsto, facendo diminuire
l’inflazione dei prezzi delle importazioni. Se, invece, la moneta kazaka risultasse più debole di
quanto atteso, questo farebbe aumentare il costo dell’import. Inoltre, limitazioni delle capacità
nei comparti manifatturieri potrebbero favorire maggiori costi dei beni per i produttori,
causando ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi.
La Banca Centrale kazaka, la NBK, è stata costretta, recentemente, ad intervenire nel mercato
monetario per sostenere il Tenge, in quanto delle preoccupazioni, circa problemi di liquidità nel
settore bancario, avevano spinto ad una maggiore richiesta di moneta estera tra la
popolazione. La NBK è riuscita a stabilizzare la moneta kazaka, che è stata contrattata, a metà
Novembre 2007, a KZT 121 :US$1. Comunque, gli afflussi monetari esteri si attende che
restino considerevoli e le pressioni sul Tenge tenderanno soprattutto verso un apprezzamento.
Tuttavia, l’eventualità di considerevoli pressioni anche al ribasso sulla moneta kazaka,
soprattutto se i problemi di liquidità nel settore bancario peggiorino, è aumentata. Di
conseguenza, la volatilità del Tenge è adesso molto più marcata rispetto agli anni scorsi.
Il Kazakistan si prevede raggiungere, nel periodo 2008-09, un surplus nel commercio di beni di
circa 16-17 Mld $, grazie ai maggiori prezzi del petrolio ed alla crescita del volume delle sue
esportazioni. Comunque, le crescenti transazioni invisibili, tra cui diversi addebiti dovuti a
deflussi di profitti e dividendi degli investitori stranieri e pagamenti da parte delle banche
kazake, continueranno ad incidere sul surplus commerciale. Tutto ciò amplierà il deficit della
bilancia delle partite correnti, portandolo dai 4,9 Mld $ nel 2007 ai 7,1 Mld $ del 2008. Inoltre,
i pericoli riguardanti la stabilità macroeconomica, determinati dal deficit, sono aumentati,
benché si preveda che le autorità kazake rispettino i propri impegni finanziari agevolmente,
grazie ai continui ed ampi afflussi di Investimenti Diretti Esteri (IDE). Con l’impianto petrolifero
di Kashagan in fase di completamento entro la fine del decennio e diversi altri importanti
progetti in corso, gli afflussi annuali di IDE dovrebbero attestarsi intorno ai 7,5 Mld $, nel
periodo 2008-09.
Indicatore
2006
2007
2008
Tasso di crescita reale
del PIL (%)
10,6
9,6
8,3
8,9
8,6
10,6
14,8
7,5
Esportazioni (Mld US$)
38,8
44,8
51,2
55,8
Importazioni(Mld US$)
24,1
30,1
35,1
38,9
Saldo
14,7
14,7
16,1
16,9
Debito estero (miliardi
US$)
73,5
103,8
120,7
136,4
Tasso di cambio medio
Tenge/US$
126,1
122,5
119,5
117,5
Inflazione (%)
2009
Bilancia Commerciale
(milioni US$)
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report Dicembre 2007
Settori produttivi
Il riassetto della struttura economica del Kazakistan, in seguito al crollo dell`URSS, ha
prodotto una forte crescita di alcuni settori (petrolio e metalli semi-lavorati), mentre una forte
contrazione ha interessato altri comparti, come l`industria leggera.
L'espansione dell'economia del pretrolio sta mettendo da parte anche il settore agricolo che
dieci anni fa era ancora un importante esportatore. Sebbene ci siano stati alcuni cambiamenti,
come ad esempio la riforma delle terre nel 2003, il settore sta combattendo contro le basse
importazioni e ha bisogno dell'assistenza del governo per sopravvivere.
La produzione di petrolio, invece, è cresciuta rapidamente dopo la conquista dell'indipendenza,
con un picco di 61,9 milioni di tonnellate di produzione di liquidi (petrolio grezzo e gas
condensato) nel 2005. Tale crescita è dovuta soprattutto agli investimenti diretti stranieri
(FDI), i quali hanno portato anche un recupero del settore industriale che è finalmente uscito
dal collasso post-indipendenza.
Contributo dei diversi settori alla formazione del PIL
Settore
2006
Agricoltura
5.7%
Industria
30.6%
Commercio
12.5%
Trasporti e comunicazioni
11.5%
Costruzioni
9.2%
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report Aprile 2007
Materie prime
In Kazakistan, il principale comparto economico del Paese è quello petrolifero, sia in termini di
produzione che attrazione degli investimenti. La produzione di petrolio nei primi otto mesi del
2006, ammontava a 42,5 milioni di tonnellate (1,26 milioni di barili al giorno) un aumento del
4,7% su base annua, che ha portato il Paese ad un livello tale da poter competere con i
maggiori produttori di petrolio come la Libia (che nel 2005 ha prodotto solo 1,7 milioni di barili
al giorno) e l'Iraq (che nel 2005 ha avuto una produzione di 1,8 milioni di barili al giorno).
L'obiettivo è di raggiungere per il 2006 i 63 milioni di tonnellate di produzione nazionale.
Il maggiore produttore del Paese è Tengizchevroil(TCO), una joint-venture collegata alla
ChevronTexaco che, nei primi otto mesi del 2006, ha prodotto 8,4 miliardi di tonnellate, con
una diminuzione del 4,2% su base annua. La TCO sta completando la Sour Gas Injection (che
convertirà il sotto-prodotto dello zinco in pellet vendibili) e il Second Generation projects (che
aumenterà la capacità produttiva). Tali investimenti, iniziati nel 2004 e costati 3 miliardi di
Dollari, permetteranno alla TCO di raggiungere i 10 milioni di tonnellate di produzione nel
2007, con un picco di 14 milioni di tonnellate nel 2010.
Il settore, dominato dagli investimenti esteri, continua ad essere il principale motore di crescita
e ha ricevuto un nuovo impulso dall`apertura del Consorzio dell’Oleodotto del Caspio (CPC).
Esso inizialmente deteneva una capacità di 28 milioni di tonnellate l’anno, ovvero 565.000
barili al giorno, nel 2005 ha raggiunto un volume di produzione pari a 30,5 milioni di
tonnellate, più del 36% rispetto al 2004, ed ora aggiungerà dieci nuove stazioni di pompaggio,
per raggiungere la sua massima capacità di 67 tonnellate l'anno.
Il principale progetto petrolifero del futuro per il Paese, il gigantesco impianto di Kashagan, nel
Caspio settentrionale, sta incontrando difficoltà tecniche che stanno ritardando l’avvio della
produzione commerciale. Il consorzio Kashagan, conosciuto anche come Agip KCO, è guidato
dalla società italiana ENI. Contenente tra i 7 ed i 9 Mld di barili di riserve estraibili, Kashagan
risulta la più grande scoperta petrolifera globale degli ultimi 30 anni, ma tuttavia, pone tante
difficoltà. Il Mar Caspio settentrionale è poco profondo, con condizioni climatiche estreme e
l’alta pressione del terreno presenta zolfo ed il velenoso solfuro di idrogeno.
Tuttavia, il consorzio ha annunciato che la produzione commerciale inizierà a fine 2010, con un
ritardo di cinque anni rispetto ai piani previsti e questo è il secondo ritardo realizzato, dopo che
il primo aveva spostato l’avvio della produzione per il 2007/08. Il picco produttivo, di 1,5 Mln
di barili al giorno, si avrà per il 2019, quattro anni più tardi rispetto al previsto. Questi ritardi
rappresentano uno dei fattori che hanno portato le autorità kazake a pianificare una
diminuzione della loro produzione petrolifera per il 2015, dai 144 Mln Tonn. ai 125 Mln Tonn.
Tuttavia, il problema maggiore è rappresentato dai costi. Il bilancio per la produzione iniziale
dell’impianto è, adesso, di 19 Mld $, rispetto all’iniziale stima di 10,3 Mld $. L’Agip KCO sta
pagando al governo kazako circa 150 Mln $ l’anno per il ritardo dell’avvio della produzione. Le
autorità sono preoccupate che i maggiori costi possano minare il progetto, far allontanare
eventuali potenziali investitori ed, inoltre, avere ripercussioni sulle entrate dello Stato.
A causa dei problemi di insoddisfazione per il lavoro del consorzio straniero che sta
sviluppando l’impianto, le autorità kazake hanno comunicato una sospensione di tre mesi dei
lavori del progetto petrolifero di Kashagan. Queste ulteriori difficoltà evidenziano il fatto che le
condizioni di lavoro per le compagnie petrolifere straniere in Kazakistan stanno diventando
sempre più onerose.
Con la crescita delle entrate collegate al petrolio in questi anni, le autorità kazake hanno
aumentato il loro rapporto fiduciario con gli investitori stranieri e stanno premendo nei
confronti delle società straniere per far assumere maggiori lavoratori locali ed usare più
subappaltanti kazaki, per far sviluppare la base manifatturiera interna e far diversificare
l’economia.
Inoltre, il Ministro dell’Ambiente kazako ha minacciato le società straniere di bloccare le
operazioni di lavoro, se non rispetteranno determinati obblighi ambientali. Tutto ciò in seguito
alla disputa sulla rimozione di diverse tonnellate di rifiuti di zolfo, prodotti in un impianto di
lavorazione della Tengizchevroil (TCO). Inoltre le autorità hanno fatto ulteriori pressioni per
quanto riguarda le questioni ambientali, ordinando alla Mittal Steel Temirtau di ridurre le sue
emissioni di gas e, nel Gennaio 2007, prendendo posizione per fermare le operazioni in quattro
pozzi petroliferi e altri tre impianti della joint-venture Kazakhoil Aktobe, denunciando delle
infrazioni progettuali ed ambientali. La Kazakhoil Aktobe è una joint-venture tra la società
petrolifera statale Kazmunaygaz e la società russa Lukoil. Comunque, la decisione delle
autorità di prendere posizione contro la Kazakhoil Aktobe appare motivata soprattutto per
evitare l’accusa di pretendere alti standard ambientali soltanto dalle società occidentali.
Non mostrando preoccupazioni circa il peggioramento delle relazioni con gli investitori
internazionali, le autorità hanno ipotizzato di abbandonare il modello di Accordo di Condivisione
della Produzione (PSA) per gli investimenti nel settore degli idrocarburi. La struttura di base
del PSA è che gli investitori si assumano i costi iniziali dell’esplorazione e dello sviluppo, ma poi
recuperino questi costi una volta che il deposito entri a regime, prima di condividere i profitti
della produzione con lo Stato (in base poi ai particolari di ciascun accordo). Gli impianti kazaki
sono risultati più complessi del previsto da sviluppare e portare a pieno regime, di
conseguenza le entrate previste dallo Stato sono state ritardate. Ma adesso le autorità vogliono
abbandonare il sistema del PSA per più immediati accordi che producano entrate. Inoltre, la
certezza governativa nell’attrattiva delle proprie risorse è tale da portare all’approvazione di
alcuni emendamenti alla legge sulle risorse del sottosuolo e sul loro utilizzo, che
concederebbero al Paese il diritto di porre fine unilateralmente ai contratti di estrazione. Tutto
questo è un messaggio indiretto alla società petrolifera italiana ENI, con cui il governo kazako
ha ancora una controversia, e gli emendamenti vogliono evidenziare la determinazione delle
autorità locali a mostrare agli investitori che il governo detta, adesso, i termini dell’impegno.
Dopo il rallentamento nella costruzione dell’impianto di Kashagan, le autorità hanno minori
pressioni per la realizzazione di nuove infrastrutture per le loro esportazioni, anche se stanno
valutando diverse ipotesi, perché il Paese deve ancora basarsi sulla Russia per esportare la
maggior parte del suo petrolio. Le autorità russe sono impegnate in difficoltose trattative con il
Caspian Pipeline Consortium (CPC), che trasporta petrolio dagli impianti del Kazakistan al porto
russo di Novorossisk sul Mar Nero, per ampliare la capacità del oleodotto. Infatti, le autorità
kazake vorrebbero più che raddoppiare la capacità di trasporto annuale, dai 31 Mln Tonn. ai 67
Mln.
Il Kazakistan possiede il 90% delle riserve di cromo della Ex-Unione Sovietica e metà delle
riserve di piombo, tungsteno, zinco e rame ed ha 1/5 delle sue riserve di carbone.
L'industria metallurgica del ferro prende il suo minerale ferroso dalle miniere della provincia di
Karaganda. La principale industria del settore è la Ispat Karmet, una società affiliata della
Mittal Steel, che possiede la ex industria mineraria Karaganda e la metallurgica Kombinat. La
società impiega 50.000 lavoratori e ha ideato un piano di investimento di circa 580 milioni di
US$ nel periodo 2004-09.
La provincia di Dzhezkazgan è il centro dell'estrazione del rame. Il principale produttore di
rame è la Dzhezkazgantsvetmet, di proprietà della società Kazakhmys.
I fosfati, invece, sono estratti e lavorati nelle province di Dzhambul e Shymkent, nella parte
meridionale del Paese.
Comunque, la maggior parte dei bacini carboniferi del Kazakistan non sono competitivi. Solo
dal 2000 la produzione di carbone ha recuperato grazie agli investimenti stranieri, e nel 2005
ammontava
a
81,9
miliardi
di
tonnellate.
Sebbene il Kazakistan possegga ragionevoli depositi di oro, le imprese straniere non sono
riuscite
a
creare
delle
partnerships
per
poterli
sfruttare.
Lo sviluppo economico guidato dal petrolio ha spinto le società kazake ad espandersi fuori dal
Paese, attraverso l’acquisizione di impianti all’estero o attraverso quotazioni borsistiche. Le due
maggiori società che sono trattate alla Borsa Valori di Londra sono la KMG E&P, l’azienda a
capo della società statale petrolifera Kazmunaygaz e la Kazakhmys, il principale produttore di
rame del Paese.
Le quotazioni della Kazakhmys si sono ridotte considerevolmente, a Marzo 2007, dopo
l’annuncio dell’azienda di risultati inferiori alle attese. Infatti la Kazakhmys, dopo un 2006 in
cui i prezzi del rame sono raddoppiati, non ha utilizzato il denaro ottenuto per ampliare la
propria struttura-base con acquisizioni nel settore metallurgico. Il giro d’affari è aumentato a
5,1 Mld $ nel 2006, in rialzo del 94% su base annua, con profitti maggiori del 156%. Tuttavia,
questi risultati erano inferiori alle attese secondo diversi analisti. Inoltre, l’azienda sta
affrontando una rapida crescita del costo del lavoro (a causa della carenza di lavoratori
specializzati), crescenti costi di trasporto e maggiori prezzi per i prodotti raffinati. La KMG E&P,
dal canto suo, invece, sta mantenendo sotto controllo i suoi costi.
La Eurasian Natural Resources Corporation (ENRC), un’altra grande società del settore
metallurgico, sta considerando l’ipotesi di quotarsi alla Borsa Valori di Londra. La ENRC
commercia leghe di ferro fatte dalla sua sussidiaria Kazchrome, ma fornisce anche allumina,
bauxite, ferro grezzo e produce la propria elettricità. Il 25% di questa società, inoltre,
appartiene al Presidente della Kazakhmys.
Nel 2006 la produzione di acciaio del Paese si è ridotta, a causa dello stallo industriale nella
principale azienda produttrice di acciaio, la Mittal Steel Temirtau in seguito ad un incidente, nel
Settembre 2006, che ha causato vittime ed al conseguente sciopero in tutte le miniere di
carbone dell’azienda. La produzione di acciaio del gruppo è diminuita a 3,7 Mln Tonn. nel 2006,
un calo del 10% su base annua. Tuttavia, la società, che esporta gran parte della sua
produzione, vuole ritornare ad un livello di 4,4 Mln Tonn. per il 2007.
I giacimenti principali di gas sono a Karachaganak, nella zona nord ovest del Kazakistan, e
sono gestiti da un consorzio tra l’inglese BG, l’italiana AGIP, la statunitense ChevronTexaco e la
russa Lukoil. Il progetto attualmente si concentra sulla produzione di gas liquido con un livello
di oltre 200,000 barili al giorno nel 2006. Le riserve totali del Karachaganak sono stimate a 2,1
miliardi di tonnellate di gas liquido e 1,3 trilioni di metri cubi di gas.
Il Kazakistan nel 2006 ha estratto 65 Mln Tonn. di greggio e di gas condensato, con un
incremento del 5% su base annua. Anche nei primi mesi del 2007 la produzione ha continuato
ad aumentare in maniera considerevole, grazie all’incremento produttivo di gas condensato
nell’impianto di Karachaganak, nel parte nord-occidentale del Paese. Il maggiore singolo
produttore di petrolio, invece, è la Tengizchevro il (TCO), una joint-venture in cui è presente la
società americana Chevron. La TCO nel 2006 ha prodotto 306.000 barili al giorno e si prevede
un raddoppio di questa produzione nel prossimo biennio, grazie ad un programma di
espansione.
La produzione di gas naturale, nel 2006, è aumentata soltanto del 2%, su base annua, anche a
causa, dei programmi di espansione di capacità che sono ancora in corso. Questi nuovi piani
permetteranno nel 2007, un considerevole aumento nell’estrazione. Tuttavia, il principale
elemento che rallenta la crescita del settore del gas è la mancanza di infrastrutture destinate
all’esportazione del gas stesso. Infatti, l’unico itinerario per l’esportazione è attraverso la rete
del gasdotto russo.
Produzione di petrolio e gas 1997 1998 1999 2000 2001
Petrolio (compreso gas condensato)
milioni t
25,8
26
30
35,3
39,7
000 barili/giorno
518
521
602
708
797
% var. anno precedente
12,3
0,7
15,6
17,5
12,6
Miliardi m3
8,12
8,24
% var. anno precedente
26,8
1,6
Gas
9,80 11,54 11,57
18,9
17,7
0,3
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report January 2003
Agricoltura
L’agricoltura rimane una delle principali attività produttive del Paese. La produzione di grano
domina il settore con 12-15 milioni di tonnellate di grano l'anno, seguita dalla carne e la lana.
Sebbene le terre siano di buona qualità, il clima del Kazakistan è imprevedibile con estati molto
calde ed inverni quasi artici. Inoltre i contadini spesso trovano difficoltà nel trovare
attrezzature.
Il principale ostacolo allo sviluppo del settore agricolo è la mancanza di diritti di proprietà
assoluta terriera, che ha impedito il funzionamento del mercato nel settore. Nonostante
l'approvazione del codice sulla proprietà terriera, nel giugno 2003, non si è avuta una vera e
propria liberalizzazione del mercato delle terre, ma si è consolidato il rischio che le grandi
holdings agricole esistenti fossero controllate da elementi estranei al settore.
In base a standard regionali, l’agricoltura del Kazakistan ha una buona performance, essendo
state realizzate alcune piccole riforme che hanno reso il settore più competitivo e in grado di
esportare i propri prodotti. Tuttavia, in una prospettiva di medio termine, l’apprezzamento del
tasso di cambio farà aumentare i prezzi dei prodotti agricoli e renderà più competitivi le merci
importate.
Inoltre, il processo di privatizzazione è solo parzialmente completato e le gravi carenze per
quanto riguarda macchinari e fertilizzanti limitano fortemente la produzione. Il bilancio statale
2005, include un programma di aiuto al settore di 435 milioni di US$.
Il settore del grano del Paese ha intrapreso investimenti all’estero, per assicurarsi la presenza
in alcuni mercati per le esportazioni di lungo periodo. Il raccolto di grano è migliorato in qualità
e quantità in questi anni, raggiungendo i 16,2 Mln Tonn. nel 2006.
I prezzi globali del grano sono cresciuti considerevolmente a Settembre 2007, favorendo un
pesante rincaro del pane sia nella CSI che nell’Europa orientale. Infatti, diversi Stati sono stati
costretti ad introdurre controlli straordinari sui prezzi degli alimenti di base. Nel Paese, il cibo
incide per il 45% dell’intero paniere dei consumatori (con il solo pane che arriva al 9% della
spesa), rispetto al 15% degli Stati sviluppati.
L’incremento del prezzo del grano è dovuto all’aumentata domanda a livello mondiale,
soprattutto di Cina ed India. Le autorità kazake hanno tentato, comunque, di gestire gli effetti
di breve termine dell’impennata inflazionistica di Settembre-Ottobre imponendo controlli sulle
esportazioni di generi alimentari ed abbassando le imposte sulle loro importazioni. Tuttavia, se
il cambiamento dei prezzi agricoli globali è strutturale, queste misure non potranno essere
sostenibili per il Paese. Infatti, la situazione potrebbe aggravare i problemi nei diversi centri
urbani, sebbene le autorità vogliono costituire delle riserve alimentari, in un contesto, inoltre,
di prezzi con una continua tendenza al rialzo.
Alla fine di maggio 2005 i coltivatori hanno coperto il 91,5% dell’area destinata alla
coltivazione di grano per l’anno in corso.
Nel Paese sono rilevanti anche l`allevamento e la produzione di lana. Il settore
dell’allevamento è in ripresa e le dimensioni delle mandrie stanno aumentando, invertendo il
trend di forte declino dei primi anni Novanta. I principali mercati di esportazione dei prodotti di
questo comparto sono la Russia, l’Iran e l’Uzbekistan.
Produzione di grano
grano (000 t)
resa (t/ettaro)
2000
2001
2002
2003
2004
11.600 15.900 15.960 14.800 13.900
0,94
1,22
1,14
1,09
0,98
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report July 2005
Industria
Dopo il trend negativo degli anni 1998-99, la produzione industriale è tornata a crescere
grazie, agli investimenti stranieri nei settori metallurgico e petrolifero, che dominano il
comparto industriale.
La crescita della produzione industriale ha mostrato un aumento del 4,6% nel 2005.
Il settore metallurgico è il secondo principale destinatario degli investimenti diretti stranieri.
Molti di questi investimenti avvengono attraverso progetti di contratto di gestione con i quali le
imprese straniere prendono in concessione le imprese locali per un dato periodo, durante il
quale l'investitore straniero assume l'attività e le obbligazioni dell'impresa locale. Al termine di
tale periodo di concessione, i manager stranieri, avendo pagato i diritti di licenza al governo,
hanno un diritto d'opzione quando lo stato cede le sue restanti partecipazioni. Nonostante
alcuni successi, le controversie e la corruzione hanno rovinato il progetto. Le poche pratiche
contabili e la mancanza di revisioni contabili indipendenti hanno fatto in modo che alcuni
investitori ricevessero più di quanto si aspettasse dai conti.
Anche i prezzi locali dell'energia hanno influito nel settore, lo sconto delle esportazioni del
petrolio Kazako al Brent erano appena al 14,5% durante il primo trimestre del 2006. I prezzi
locali del gas, inoltre, erano ancora più bassi e, nello stesso periodo, le esportazioni di gas
kazako hanno guadagnato appena 28,5 dollari per 1000 metri cubi.
Un certa importanza è assunta dal settore edile che ha registrato nei primi cinque mesi del
2005 una crescita del 27,7%, grazie al boom economico che ha aumentato la richiesta di
abitazioni e gli investimenti nelle infrastrutture per il trasporto di petrolio e gas.
La superficie edificata è aumentata dell'84% durante il 2005 e ciò è dovuto soprattutto alla
decisione del governo di investire un miliardo di dollari nella costruzione di edifici nella nuova
capitale, Astana, ed alla crescente espansione della capacità degli oleodotti.
Gli investimenti nel comparto edilizio, comunque, si sono incrementati del 25,7%, nel periodo
Gennaio-Settembre 2007, su base annua. Nonostante su questa cifra incidano i grandi lavori
infrastrutturali nel settore petrolifero e del gas, che hanno rappresentato il 34% degli
investimenti capitali fissi nei primi sette mesi dell’anno, gli stessi investimenti negli alloggi
sono aumentati, in termini di volume, del 56%, sempre tra Gennaio e Settembre 2007.
Tuttavia, la situazione positiva del comparto potrebbe dipendere dalle iniziative avviate dalle
autorità. Infatti, queste sono intervenute a Settembre 2007 per stabilizzare il mercato edilizio
attraverso diverse misure, ponendo, inoltre, un tetto ai tassi dei prestiti ipotecari e avviando
una proroga delle riscossioni ipotecarie delle banche. Il governo intende proteggere così gli
attuali accordi sui prestiti riguardanti i beni immobili, mentre la banca centrale kazaka, la NBK,
cerca di stabilizzare i mercati finanziari.
A questo proposito, a Novembre 2007, la società statale Almatyzher, che ha il compito di
gestire la riacquisizione e lo sviluppo di terreni nella capitale Almaty, ha annunciato la messa
all’asta di 13 lotti di terra per uso commerciale.
Le autorità vogliono proteggere il settore edilizio dall’instabilità in quanto esso fornisce un
considerevole contributo alla crescita del PIL kazako. Infatti, secondo dati ministeriali, il
comparto edilizio e quello dei servizi finanziari hanno inciso per oltre il 45% sull’incremento del
PIL nel periodo Gennaio-Settembre 2007.
Nel 2006, il comparto industriale risulta il maggiore contribuente del PIL, fornendo circa il 30%
della produzione totale. L’industria, infatti, ha registrato un incremento del 6,9% nel 2006,
superiore al 4,5% dell’anno precedente, con un tasso di espansione, nei primi mesi del 2007,
che ha raggiunto il 9,6% su base annua. A trascinare questo sviluppo industriale è stato il
comparto estrattivo, soprattutto gas e petrolio, che ha visto un incremento del 7%, nel 2006.
Il settore petrolifero e del gas, così come quello dei servizi collegati, incide per oltre il 50% sul
valore aggiunto dell’intera industria. La rinascita, inoltre, dell’industria metallifera ha avuto una
notevole importanza nella crescita produttiva industriale. Il settore dei metalli, infatti, ha
registrato una netta ripresa, con un incremento dell’8% nel 2006, dopo un considerevole calo
nel 2005. Questo è il risultato di un aumento nell’attività estrattiva dei metalli e del forte rialzo
dei prezzi internazionali di quelli principali esportati dal Paese, come rame ed alluminio. Questi
elementi hanno, poi, spinto anche il comparto metallurgico, che, a sua volta, ha favorito
un’accelerazione dell’incremento del settore manifatturiero al 7,3%. I comparti non petroliferi
che stanno evidenziando un ottimo andamento, sono quelli che posseggono positive
prospettive di esportazione, come i prodotti metallici, o che riforniscono il settore petrolifero e
del gas, come quelli per la costruzione di macchinari.
Servizi
In questo settore, che negli ultimi anni ha conosciuto una considerevole espansione,
prevalgono attività commerciali di piccole dimensioni.
Un altro settore che è cresciuto velocemente è quello dei beni immobili grazie al boom delle
costruzioni. La maggior parte dei finanziamenti per i servizi di piccola scala provengono da
risparmi privati in quanto ottenere un prestito dalle banche è quasi impossibile.
Il settore dei servizi è particolarmente vulnerabile ai predatori ufficiali, come la polizia. I
camionisti spesso devono pagare una "road tax" per attraversare il Kazakistan.
Infine, ancora poco sviluppato è il settore del turismo, a causa principalmente della mancanza
di infrastrutture adeguate e dei costi troppo elevati per viaggiare nel paese.
Infrastrutture
Le ferrovie costituiscono il mezzo di trasporto principale. Con un territorio cinque volte più
esteso della Francia ma con meno del 30% della popolazione, il Kazakhstan è pesantemente
dipendente dalle sue ferrovie, desuete e bisognose di manutenzione. Vi sono 14,203Km di
linee, di cui 4,802Km sono a doppio binario e la rete è elettrificata per 3,997Km.
Sono state progettate nuove tratte per accorciare il viaggio tra l'ovest della Cina e la Russia
centrale, progetto che potrebbe portare a guadagni invisibili nella bilancia dei pagamenti.
Anche le strade del Kazakhstan sono in crescenti condizioni di degrado e necessitano di una
ristrutturazione. Il Kazakistan possiede 90,018km di strade di cui 84,112km (93%)
pavimentate. La proprietà di auto è la più alta dell’Asia Centrale, ma bassa rispetto alla media
mondiale ed è cresciuta rapidamente grazie al boom del petrolio, ma rimane comunque basso
a meno di 10 auto per 100 abitanti. Comunque, le importazioni illecite di auto di seconda mano
o rubate costituiscono la maggior parte del mercato.
La mancanza di controlli della polizia, inoltre, rende pericolosi i transiti di merci in alcune parti
delle autostrade.
Le vie aeree sono molto trascurate. La compagnia aerea statale, prima conosciuta come
Kazakhstan Airline e poi Air Kazakhstan è fallita nel 2004. La sua rivale Air Astana ha rilevato
tutti i vecchi velivoli nazionali ed ora è il principale operatore del Paese.
Il nuovo vettore nazionale beneficia della determinazione del governo nella promozione della
nuova capitale Astana. Agli inizi del 2005 il governo ha annunciato che tutti i vettori stranieri
avrebbero dovuto dirottare i loro voli dall'ex capitale Almaty verso Astana. Ciò ha causato delle
proteste da parte delle compagnie straniere, con le quali il governo ha recentemente raggiunto
un compromesso, in base al quale esse avrebbero potuto servire ancora Almaty se avessero
previsto almeno un volo verso Astana.
Il finanziamento di progetti tesi a migliorare le infrastrutture di trasporto del Paese è una delle
priorità identificate negli interventi di alcune istituzioni internazionali in favore del Kazakhstan.
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo sviluppo (EBRD) ha intrapreso programmi per la
ristrutturazione di tratti delle ferrovie e manutenzione stradale.
Il sistema telefonico Kazakho secondo la World Bank, nel 2004 si contavano 35,1 linee fisse
ogni 100 abitanti; mentre secondo i dati del governo gli abbonati alla telefonia mobile erano 18
ogni 100 abitanti e c'erano 15 linee locali ogni 100 abitanti. Secondo la World Bank, inoltre, gli
utenti di Internet erano, sempre nel 2004, 26,7 ogni 1,000 abitanti.
Anche se il Governo ha invitato molte compagnie straniere ad occuparsi dello sviluppo del
sistema di telecomunicazioni, i tentativi non sono andati a buon fine.
Il governo ha affidato il petrolio kazako all’oleodotto che collega il porto azerbaigiano di Baku
con il terminal petrolifero turco-mediterraneo di Ceyhan, attraverso la Georgia. Esistono due
possibilità per trasportare il petrolio dagli impianti kazaki fino a Baku: un oleodotto oppure una
flotta di chiatte. Comunque, la Kazmunaygaz, la TCO e l’Agip KCO hanno firmato un
memorandum d’intesa, a Gennaio 2007, per la creazione di un Sistema di Trasporto Kazako
del Caspio, che studierà la fattibilità di diverse opzioni di trasporto. Il maggiore problema è che
i cinque Stati che vi si affacciano, non hanno ancora trovato una soluzione per lo status del
Mar Caspio. Benché Kazakistan, Azerbaigian e Russia hanno firmato accordi bilaterali tra loro
per permettere l’esplorazione di eventuali risorse di idrocarburi nel mare, la costruzione di un
oleodotto, in mancanza di un accordo generale a cinque, incontrerebbe la ferma opposizione di
Russia ed Iran. Comunque, per far diminuire le preoccupazioni russe, le autorità kazake hanno
dichiarato che non costruiranno nessun oleodotto finché la questione del Mar Caspio non
troverà una soluzione.
Problemi sono sorti, per il petrolio kazako trasportato attraverso il Caspian Pipeline Consortium
(CPC), in quanto la Turchia, preoccupata da eventuali incidenti a navi cisterne che attraversano
gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, vorrebbe spostare le loro vie di navigazione. Di
conseguenza, si stanno studiando alternative agli Stretti, anche se la praticabilità di altre
soluzioni rimane difficile, visti i costi delle navi cisterne e di eventuali infrastrutture portuali.
Comunque, a Marzo 2007, Bulgaria, Grecia e Russia hanno firmato un accordo per costruire un
oleodotto dal porto bulgaro sul Mar Nero di Burgas al porto greco sul Mar Egeo di
Alexandroupolis. Le società russe controlleranno il 51% delle azioni societarie del consorzio,
mentre il resto rimarrà a Bulgaria e Grecia. Questi due Paesi, comunque, venderanno parti
delle loro quote alle società petrolifere che si impegneranno nell’utilizzo dell’oleodotto. Tra
queste, sicuramente, vi sono società kazake interessate.
Il principale progetto petrolifero del futuro per il Paese, il gigantesco impianto di Kashagan, nel
Caspio settentrionale, sta incontrando difficoltà tecniche che, stanno ritardando l’avvio della
produzione commerciale. Il consorzio Kashagan, conosciuto anche come Agip KCO, è guidato
dalla società italiana ENI.
Comunque, esso ha annunciato che la produzione commerciale inizierà a fine 2010, con un
ritardo di cinque anni rispetto ai piani previsti e questo è il secondo ritardo realizzato, dopo che
il primo aveva spostato l’avvio della produzione per il 2007/08.
Tuttavia, il problema maggiore è rappresentato dai costi. Il bilancio per la produzione iniziale
dell’impianto è, adesso, di 19 Mld $, rispetto all’iniziale stima di 10,3 Mld $. L’Agip KCO sta
pagando al governo kazako circa 150 Mln $ l’anno per il ritardo dell’avvio della produzione. Da
parte loro, le autorità sono preoccupate che i maggiori costi possano minare il progetto, far
allontanare eventuali potenziali investitori ed, inoltre, avere ripercussioni sulle entrate dello
Stato.
Tuttavia, indicando problemi di insoddisfazione per il lavoro del consorzio straniero che sta
sviluppando l’impianto, le autorità kazake hanno comunicato una sospensione di tre mesi dei
lavori del progetto petrolifero di Kashagan. Queste ulteriori difficoltà evidenziano il fatto che le
condizioni di lavoro per le compagnie petrolifere straniere in Kazakistan stanno diventando
sempre più onerose.
Investimenti esteri
Nel maggio 2005 la "Legge sugli investimenti nella Repubblica del Kazakistan" è stata
modificata, sostituendo sia la "Legge sugli investimenti esteri", sia la precedente "Legge sul
sostegno statale alle attività d'investimento del governo".
Le principali disposizioni della nuova legge riguardano vari aspetti:
- la definizione d'investimenti è limitata: agli investimenti nel charter capital delle aziende
legali; agli assetti fissi nell'attività imprenditoriale; ed alla proprietà e agli oggetti di una
locazione finanziaria in base ad un accordo di locazione finanziaria;
- è prevista una serie di incentivi d'investimento riservati agli investitori che hanno aziende
legali in Kazakistan;
- l'attività degli investitori è sottoposta alla supervisione ed al controllo da parte delle
autorità statali;
- non sono garantite le preferenze d'investimento relative alle tasse per le attività eseguite
dagli investitori in base ai contratti per lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo;
- è prevista solo la stabilità parziale;
- nel settore del petrolio e del gas sono previste restrizioni sugli incentivi relativi alle tasse, in
relazione alle attività eseguite dagli investitori in base ai contratti per lo sfruttamento delle
risorse del sottosuolo ed una limitata stabilità dei contratti di fornitura;
- in caso di scadenza del contratto di investimento, gli investitori sono tenuti al pagamento
delle tasse e dei dazi doganali che non sono stati pagati alle preferenze d'investimento;
- gli investitori possono essere rimborsati per le perdite risultanti dagli assetti di
nazionalizzazione, mentre, in caso di richiesta, verranno rimborsati solo il valore di mercato
degli assetti.
Secondo la nuova legge inoltre, le preferenze concesse agli investitori sulla base dei contratti
firmati con le autorità statali prima dell'adozione della stessa, potrebbero avere efficacia fino
alla scadenza di tali contratti.
Dunque, per i settori minerari la linea politica e legislativa promossa dal governo risulta
progressivamente ostile agli investimenti stranieri. Elemento chiave di tale strategia è
costituito dall’imposizione del coinvolgimento di soggetti giuridici locali. Il governo intende
avviare un processo di trasferimento del controllo sul settore idrocarburi dalle compagnie
straniere a quelle locali.
La positiva situazione dei conti esteri del Kazakhstan deriva non solo dal surplus della bilancia
delle partite correnti, ma anche dal fatto che il Paese riceve molti investimenti diretti esteri
(IDE).
Il settore metallurgico è il secondo principale destinatario degli investimenti diretti stranieri.
Molti di questi investimenti avvengono attraverso progetti di contratto di gestione con i quali le
imprese straniere prendono in concessione le imprese locali per un dato periodo, durante il
quale l'investitore straniero assume l'attività e le obbligazioni dell'impresa locale. Al termine di
tale periodo di concessione, i manager stranieri, avendo pagato i diritti di licenza al governo,
hanno un diritto d'opzione quando lo Stato cede le sue restanti partecipazioni.
Nonostante alcuni successi, le controversie e la corruzione hanno rovinato il progetto. Le poche
pratiche contabili e la mancanza di revisioni contabili indipendenti hanno fatto in modo che
alcuni investitori ricevessero più di quanto si aspettasse dai conti.
La decisione di finanziare lo sviluppo del Paese attraverso gli IDE piuttosto che tramite il debito
estero, è stato il maggior contributo alla rapida crescita economica del Kazakhstan e della
relativa stabilità dei conti correnti, specialmente se confrontato con i Paesi limitrofi come
l’Uzbekistan, che ha preferito il debito estero agli IDE.
La maggior parte degli IDE, dunque, si colloca nei settori del petrolio e del gas ed è relativo a
progetti specifici quali il Tengizchevroil (TCO), l'Agip KCO e il Caspian Pipeline Consortium
(CPC). A tal fine è stata adottata, nel dicembre 2004, una nuova normativa in base alla quale
le imprese straniere debbono utilizzare tutto il gas associato che producono durante le
trivellazioni, piuttosto che bruciarlo come normalmente avviene. Ciò significa che le aziende
dovranno dotarsi di impianti per il trattamento del gas o ridurre la produzione.
Generalmente gli investitori stranieri possono operare in qualsiasi settore che non sia
espressamente vietato dalla legge. Per alcuni tipi di attività è necessario richiedere un
permesso rilasciato dagli uffici autorizzati da governo. Tali permessi possono avere validità sia
in una specifica regione del Kazakistan che sull'intero del territorio del Paese.
Per alcune attività, inoltre, si richiedono ricertificazioni annuali.
In genere, agli investitori stranieri non è permessa la produzione di beni di natura militare,
medicine, sostanze tossiche ed è vietato curare gli individui con determinate malattie
pericolose.
Nel 2005, la "Legge sulle disposizioni tecniche" ha sostituito la legge sulla normalizzazione e la
certificazione.
Altre normative in vigore sugli investimenti esteri offrono garanzie all`investitore rispetto
all`esproprio o ad eventuali cambiamenti legislativi e permette il rimpatrio degli utili.
Tra le misure previste vi è l`esenzione del 100% dell`imposta sui redditi delle persone fisiche
e dell`imposta sui profitti delle imprese. Esenzioni temporanee o riduzioni sono inoltre previste
per l`imposta sui terreni e per l`imposta sulla proprietà. Altre facilitazioni riguardano il regime
doganale: è prevista un`esenzione dal pagamento delle imposte doganali per l`importazione
dei beni necessari alla realizzazione dell`investimento. La legge precisa che le esenzioni pari al
100% delle imposte vengono di norma applicate per un periodo di 5 anni, mentre nei 5 anni
successivi l`esenzione è del 50%. Le condizioni relative al regime di incentivi sono stabilite in
base al contratto concluso tra l`investitore e l`Agenzia.
Per accedere al regime di incentivi, l`investitore è tenuto a presentare una richiesta
all`Agenzia per gli Investimenti esteri (o Comitato statale per gli Investimenti), che
provvederà a valutare il progetto e in un secondo tempo stipulerà un contratto con
l`investitore straniero.
Lo sviluppo economico guidato dal petrolio ha spinto le società kazake ad espandersi fuori dal
Paese, attraverso l’acquisizione di impianti all’estero o attraverso quotazioni borsistiche. Le due
maggiori società che sono trattate alla Borsa Valori di Londra sono la KMG E&P, l’azienda a
capo della società statale petrolifera Kazmunaygaz, e la Kazakhmys, il principale produttore di
rame del Paese.
Comunque, le quotazioni della Kazakhmys si sono ridotte considerevolmente, a Marzo 2007,
dopo l’annuncio dell’azienda di risultati inferiori alle attese. La causa è che la Kazakhmys, dopo
un 2006 in cui i prezzi del rame sono raddoppiati, non ha utilizzato il denaro ottenuto per
ampliare la propria struttura-base con acquisizioni nel settore metallurgico. Inoltre, l’azienda
sta affrontando una rapida crescita del costo del lavoro (a causa della carenza di lavoratori
specializzati), crescenti costi di trasporto e maggiori prezzi per i prodotti raffinati.
La Eurasian Natural Resources Corporation (ENRC), un’altra grande società del settore
metallurgico, sta considerando l’ipotesi di quotarsi alla Borsa Valori di Londra. La ENRC
commercia leghe di ferro fatte dalla sua sussidiaria Kazchrome, ma fornisce anche allumina,
bauxite, ferro grezzo e produce la propria elettricità. Il 25% di questa società, inoltre,
appartiene al Presidente della Kazakhmys.
Il principale progetto petrolifero del futuro per il Paese, il gigantesco impianto di Kashagan, nel
Caspio settentrionale, sta incontrando difficoltà tecniche che, stanno ritardando l’avvio della
produzione commerciale. Il consorzio Kashagan, conosciuto anche come Agip KCO, è guidato
dalla società italiana ENI.
Questi ha annunciato che la produzione commerciale inizierà a fine 2010, con un ritardo di
cinque anni rispetto ai piani previsti e questo è il secondo ritardo realizzato, dopo che il primo
aveva spostato l’avvio della produzione per il 2007/08.
Tuttavia, il problema maggiore è rappresentato dai costi. Il bilancio per la produzione iniziale
dell’impianto è, adesso, di 19 Mld $, rispetto all’iniziale stima di 10,3 Mld $. L’Agip KCO sta
pagando al governo kazako circa 150 Mln $ l’anno per il ritardo dell’avvio della produzione. Da
parte loro, le autorità sono preoccupate che i maggiori costi possano minare il progetto, far
allontanare eventuali potenziali investitori ed, inoltre, avere ripercussioni sulle entrate dello
Stato.
Indicando problemi di insoddisfazione per il lavoro del consorzio straniero che sta sviluppando
l’impianto, le autorità kazake hanno comunicato una sospensione di tre mesi dei lavori del
progetto petrolifero di Kashagan. Queste ulteriori difficoltà evidenziano il fatto che le condizioni
di lavoro per le compagnie petrolifere straniere in Kazakistan stanno diventando sempre più
onerose.
Inoltre, non mostrando preoccupazioni circa il peggioramento delle relazioni con gli investitori
internazionali, le autorità hanno ipotizzato di abbandonare il modello di Accordo di Condivisione
della Produzione (PSA) per gli investimenti nel settore degli idrocarburi. La struttura di base
del PSA è che gli investitori si assumano i costi iniziali dell’esplorazione e dello sviluppo, ma poi
recuperino questi costi una volta che il deposito entri a regime, prima di condividere i profitti
della produzione con lo Stato (in base poi ai particolari di ciascun accordo). Gli impianti kazaki
sono risultati più complessi del previsto da sviluppare e portare a pieno regime, di
conseguenza le entrate previste dallo Stato sono state ritardate. Ma adesso le autorità vogliono
abbandonare il sistema del PSA per più immediati accordi che producano entrate. Inoltre, la
certezza governativa nell’attrattiva delle proprie risorse è tale da portare all’approvazione di
alcuni emendamenti alla legge sulle risorse del sottosuolo e sul loro utilizzo, che
concederebbero al Paese il diritto di porre fine unilateralmente ai contratti di estrazione. Tutto
questo è un messaggio indiretto alla società petrolifera italiana ENI, con cui il governo kazako
ha ancora una controversia, e gli emendamenti vogliono evidenziare la determinazione delle
autorità locali a mostrare agli investitori che il governo detta, adesso, i termini dell’impegno.
Il settore del grano del Paese ha intrapreso investimenti all’estero, per assicurarsi la presenza
in alcuni mercati per le esportazioni di lungo periodo. Il raccolto di grano è migliorato in qualità
e quantità in questi anni, raggiungendo i 16,2 Mln Tonn., nel 2006. Una società privata, la
Zolotye Polya, che acquista e macina grano, sta cercando di acquisire mulini sui mercati esteri.
Quest’azienda ne possiede già uno in Georgia, ma vuole espandersi anche in altri mercati, tra
cui quelli vicini al Kazakistan (Repubblica Kirghiza, Tagikistan ed Uzbekistan) e in Medio
Oriente e Nord Africa. Inoltre, le crescenti esportazioni di grano stanno portando a pianificare
progetti infrastrutturali su piccola scala, come un nuovo terminal per il grano nel porto di
Aktau, sul Mar Caspio. Il settore agricolo complessivamente ha registrato una crescita, nel
2006, del 7%, mentre un ulteriore incremento del 9,6% su base annua si è avuto nel periodo
Gennaio-Febbraio 2007.
Il settore bancario kazako sta diventando sempre più allettante per gli investitori stranieri. A
metà 2007, la banca italiana Unicredit ha acquistato l’85% di uno degli istituti più importanti
del Paese, l’ATF Bank. Questo rappresenta uno dei maggiori investimenti esteri effettuati al di
fuori del comparto petrolifero.
Zone franche
In Kazakistan è attiva la zona franca di Astana (Astana Free Economic Zone), un`area
all`interno dei confini amministrativi della nuova capitale, creata nel 1996 e funzionante fino al
2010.
Gli incentivi offerti agli investitori della zona franca prevedono una riduzione dell`imposta sui
profitti delle imprese, dal 30% in vigore sul resto del territorio al 20%, e un`esenzione pari al
100% dell`imposta sulle persone fisiche, dell`imposta sulla terra e sulla proprietà dell`impresa
per i primi cinque anni di attività. Speciali benefici sono previsti per le società che hanno
intrapreso attività di costruzione. Le merci importate all`interno della zona franca sono esenti
dal pagamento dei dazi doganali.
Normativa societaria
La "Legge sulle Società per azioni" del 1998 è stata modificata il 16 maggio del 2005. Essa
prevede l`esistenza di due tipi di società a seconda del numero di azionisti e del capitale
nominale.
Se un'azienda ha più di 500 azionisti e un capitale nominale di circa 7,1 milioni di dollari può
costituirsi o essere registrata come società per azione pubblica; mentre con un capitale minimo
di circa 360,000 dollari un'azienda può registrarsi come una società per azioni. La condizione
che riguarda la dimensione del capitale nominale non può essere accettata se la società opera
come Fondo d'Investimento Privatizzato.
Per registrare le attività è necessario presentare una richiesta, con allegati, al Ministero della
Giustizia o ad un corpo giuridico situato nel luogo in cui si effettua l'attività. Nel 2005 le regole
per la registrazione sono state semplificate. I documenti da presentare con la richiesta devono
includere:
- una copia dello Statuto e dell' Atto costitutivo della società madre;
- il rendiconto aziendale della filiale o dell'ufficio di rappresentanza;
- il certificato d'iscrizione al registro delle persone giuridiche;
- un progetto per il sigillo della filiale o dell'ufficio di rappresentanza.
Molte registrazioni possono essere completate entro 10 giorni dalla data in cui i documenti
richiesti sono stati presentati al Ministero della Giustizia o ai suoi uffici territoriali. Nella
registrazione di una partnerships, di solito il singolo partner non è sufficiente. I documenti
della fusione dovrebbero contenere informazioni sul tipo di partnership, lo scopo e il periodo
dell'attività, i partecipanti, il nome e il luogo in cui si trova la società, e la procedura per la
distribuzione dei profitti e delle perdite. La registrazione dovrebbe essere completata entro 10
giorni dalla presentazuione dei documenti richiesti al Ministero della Giustizia o ai suoi uffici
territoriali. In alcuni casi le registrazioni vengono effettuate dalle autorità fiscali e devono
essere completate entro 10 giorni lavorativi dall'inizio dell' attività in Kazakistan, sebbene in
alcuni casi, per le aziende non residenti, il termine ultimo è di 30 giorni dall'inizio delle attività
in Kazakistan.
Il funzionamento delle società a responsabilità limitata è regolato da una Legge del 22 aprile
1998. In base alla Legge, i soci sono responsabili in proporzione alle quote societarie detenute.
La società ha personalità giuridica e deve avere un capitale sociale minimo pari a 100 volte
l`indicatore mensile. All’atto della registrazione i soci devono aver versato almeno il 25% del
capitale sociale, la restante quota dovrà essere versata entro un anno dalla registrazione.
Gli investitori stranieri possono operare in Kazakistan attraverso le seguenti forme di società:
- filiali di imprese estere, i cui profitti sono soggetti ad una tassa sui profitti aziendali ad un
tasso pari al 30%; in più vi è una tassa addizionale sul reddito della filiale al netto delle
-
imposte, cosiddetta tassa sul profitto della filiale, prevista ad un tasso del 15%. Tale tassa
è applicata a prescindere da come siano rimpatriati i profitti. Questa tassa è analoga alla
tassa trattenuta sui dividendi ma, poiché la tassa sui profitti rimpatriati dalle aziende
kazache è applicata solo quando i profitti sono distribuiti effettivamente, una sussidiaria
può deferire la tassa dai dividendi non pagati e avere un vantaggio rispetto alla tassazione
dei profitti. Un'impresa straniera che apre una filiale kazaca non può pagare le tasse
all'ufficio della filiale perché il capo-ufficio e la filiale fanno parte della stessa azienda e la
società non può pagare le tasse a se stessa. Comunque una società associata può pagare le
tasse all'ufficio distaccato in Kazakistan, così sono possibili le transizioni all'interno del
gruppo.
società sussidiaria nelle forme di società per azioni (JSC) o società a responsabilità limitata
(LLC). Entrambe sono soggette alla tassa sui profitti aziendali e la loro distribuzione dei
profitti è soggetta all' imposta sul reddito trattenuta alla fonte del pagamento ad
un'aliquota del 15%. I profitti distribuiti dalla JSC sono detti "dividendi", mentre quelli
distribuiti dalla LLC sono detti reddito da capitale netto di investimenti poiché le LLC non
emettono azioni, ma la differenza di nomenclatura non incide sulla tassazione della
distribuzione dei profitti.
Inoltre nel 2004 è stata adottata una Legge governativa in base alla quale ora le JSC sono
utilizzate principalmente come società pubbliche; mentre le LLC sono utilizzate principalmente
come società private e rappresentano la tipologia societaria più diffusa in Kazakistan.
In assenza di agevolazioni garantite da un trattato sulle imposte, qualsiasi reddito di fonte
kazaca che le società sussidiarie pagano alla società madre straniera è soggetta alla stessa
aliquota di imposta sul reddito ritenuta alla fonte, a prescindere dal tipo di azienda che paga la
tassa.
In base alla legge sulle imposte kazaca, le seguenti aliquote di imposta sul reddito sono
applicate sui redditi pagati a società non residenti con stabilimenti permanenti non tassabili in
Kazakistan:
- interesse di reddito: 15%
- dividendi e capitale da investimento netto nelle aziende kazache: 15%
- premi pagati per la copertura assicurativa: 10%
- premi pagati per la riassicurazione: 5%
- reddito proveniente dai servizi di trasporto internazionale:5%
- altri tipi di reddito (concessione ed altri tipi di servizi): 20%.
- uffici di rappresentanza, i quali non possono esercitare attività commerciali.
Mercato del lavoro
Il 1° gennaio 2000 è entrato in vigore un nuovo codice del lavoro, che sostituisce un
ordinamento datato 1972; ma il governo prevede l'emanazione di un nuovo Codice del Lavoro
nel 2007. In base al codice, la settimana lavorativa è di cinque giorni, per un totale di 40 ore e
il lavoratore ha diritto ad un minimo di 18 giorni di ferie retribuite.
Gli uffici di rappresentanza e le filiali di proprietà straniera al 100%, possono pagare i
lavoratori locali con valuta forte. L'ammontare della retribuzione è stabilita indipendentemente
dal datore di lavoro, ma non può essere più bassa della retribuzione minima prevista dalla
legislazione vigente in Kazakistan. Nel 2005 si è stimato che il salario medio mensile
ammontava tra gennaio e giugno intorno ai 52 dollari mentre tra giugno e dicembre intorno ai
70 dollari.
Molti contratti di lavoro delle imprese si basano sul salario netto. Le tasse sul reddito
individuale sono trasferite nel bilancio del governo e i contributi della pensione nel Fondo
Pensione Cumulativo, secondo il meccanismo della trattenuta fiscale.
Un notevole gap salariale si registra tra il settore connesso alle attività estrattive/petrolifere e
le altre occupazioni. Esiste in Kazakistan una vera e propria economia con pochi settori molto
sviluppati e il resto delle attività produttive arretrate. La disoccupazione costituisce un
problema sociale e politico di difficile soluzione in quanto l’economia risulta basata
prevalentemente sul settore petrolifero, un comparto scarsamente dipendente dalla forza
lavoro. Un aumento sostanziale dell’occupazione può essere connesso esclusivamente alla
ripresa dei servizi e del settore edile.
Il recente e rapido sviluppo dell’economia ha avviato un processo costante di riduzione della
disoccupazione. Alla fine di agosto 2006 il numero di disoccupati era sceso a 602,800, sotto il
2,7% su base annua. Il tasso di disoccupazione, era sceso al 7,5% alla fine di agosto rispetto
al 7,8% dell'anno precedente. I nuovi lavori sono stati creati all’interno del settore dei servizi,
in seguito all’espandersi degli effetti della crescita del settore petrolifero e agli aumenti della
spesa pubblica.
Gli occupati hanno ricevuto, in anni recenti, sostanziali aumenti dei salari, benché, dopo le
elezioni, questi incrementi si stanno riducendo leggermente da metà 2006. Lo stipendio
mensile medio, a Gennaio 2007, era di 45,716 KZT (circa 364 $), maggiore del 27% in termini
nominali, corrispondente ad un aumento del 17% su base annua. Il rischio di una spirale
salari-prezzi si è ridotto lievemente, con un rallentamento dei rialzi salariali, ma tuttavia le
preoccupazioni restano, in quanto le famiglie cercheranno di bilanciare la minor crescita
retributiva con maggiori prestiti.
Le tendenze occupazionali, comunque, sono positive, con una diminuzione dei disoccupati, dai
655.000 di fine Febbraio 2006 ai 634.100 dello stesso periodo 2007. Il tasso di disoccupazione
è calato leggermente, nel medesimo periodo, dall’8,3% al 7,9%. Benché il settore petrolifero e
del gas sia una industria a capitale intensivo piuttosto che a lavoro intensivo e che, quindi, ad
un forte sviluppo settoriale non corrisponda un forte incremento occupazionale, comunque, gli
effetti della sua crescita determinano aumenti di occupazione in altri settori. Le autorità,
d’altronde, stanno progettando misure per assicurare sufficienti opportunità di lavoro per i
kazaki, introducendo delle limitazioni ai lavoratori immigrati. Con un nuovo schema di
registrazione, soltanto quei lavoratori immigrati che posseggono contratti permanenti hanno i
titoli per fare domanda per ottenere i permessi di lavoro. Secondo dati ufficiali, dalla fine del
2006, circa 164.400 lavoratori della Comunità di Stati Indipendenti (CSI) hanno ottenuto i
permessi. Di essi, circa il 70% proviene dall’Uzbekistan, il restante da Repubblica Kirghiza,
Tagikistan e Russia.
Disciplina doganale
Dal 1 maggio 2003 è entrato in vigore il Codice doganale che sostituisce la "Legge concernente
gli affari doganali nella Repubblica del Kazakistan" del 1995.
L’imposta doganale applicata alle importazioni è in media del 15%.
Non vi è imposta sulle esportazioni eccetto per alcuni tipi di beni, quali l'alluminio, alcuni
prodotti petroliferi, rottami di ferro e rame, etc.. L`imposta sui beni di consumo (Excise tax) è
applicata su merci quali greggio, carburante diesel, alcolici, caviale, cioccolato, tabacco, armi.
Il valore doganale è generalmente determinato dal valore dichiarato dei beni sommato alle
spese di trasporto e di assicurazione. La tassa per le procedure doganali è generalmente 50
euro per la principale pagina della dichiarazione doganale e 20 euro per le successive.
I beni e i mezzi di trasporto possono essere dichiarati sia dalle aziende legali kazache che dagli
individui che trasportano questi beni o da uno spedizioniere accreditato. Le filiali e gli uffici di
rappresentanza di aziende legali straniere hanno bisogno di attivare i servizi d'intermediazione
per mettere in commercio i loro prodotti.
Le spedizioni con destinazione del Kazhakstan devono essere accompagnate dai seguenti
documenti:
- Fattura commerciale - in tre esemplari, deve essere redatta preferibilmente in russo o in
inglese.
- Certificato di origine - su richiesta dell’importatore, deve essere redatto sul formulario
comunitario e vistato dalla Camera di commercio di competenza.
- Certificato fitosanitario - per la frutta, i legumi, le sementi ed altri vegetali
- Certificato sanitario - per le carni e prodotti derivati.
- Certificato di conformità - per la maggior parte dei prodotti facenti parte della categoria dei
beni di consumo e strumentali.
- Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici - sulla base delle informazioni fornite
dall’esportatore, attesta che i prodotti spediti sono conformi alla normativa italiana e in
-
libera e corrente vendita sul territorio nazionale. Il certificato deve essere vistato dalla
Camera di commercio competente.
Documenti di trasporto
Lista dei colli raccomandata
Da segnalare, in merito alle questioni doganali, il recente cambiamento di denominazione
dell`Unione doganale della CSI (Confederazione Stati Indipendenti), di cui il Kazakhstan è
parte insieme alla Federazione Russa, Bielorussia, Kirgyzstan e Tajikistan, attualmente definita
come Comunità Economica Eurasiatica.
Sistema fiscale
Nel gennaio 2002 è entrato in vigore un nuovo "Tax Code", cui sono seguiti, tra il 2003 e il
2006, una serie di emendamenti. Il nuovo Codice prevede 568 articoli in cui si è cercato di
inglobare tutte le disposizioni riguardanti la materia, in modo da eliminare la frammentarietà e
la lacunosità che la caratterizzava precedentemente.
L'aliquota dell'imposta sul reddito prevista per le aziende legali in Kazakistan, le filiali di
aziende legali straniere, le joint venture e le aziende legali completamente straniere, è al 30%;
ad eccezione di quelle aziende che si sono registrate e continuano ad operare in una speciale
zona economica, per le quali sono previste alcune agevolazioni fiscali. In particolare si tratta di
quattro zone: Astana ("Astana, the New City"), Aktu ("Aktu Sea Port"), Almaty ("Park of
Information Tecnology") e il distretto di Sairam nella regione a sud del Kazakistan ("Ontustik").
Gli stabilimenti permanenti delle aziende legali straniere, oltre all'imposta sul reddito, sono
soggetti anche ad un'imposta del 15% sul loro profitto netto; mentre le aziende legali kazache
sono soggette ad una trattenuta fiscale sui dividendi della distribuzione pari al 15%. In
entrambi i casi, l'aliquota delle imposte è del 40,5%; ma un accordo sulla doppia tassa
internazionale potrebbe ridurre l'aliquota al 15% prevista per il profitto netto e la trattenuta
fiscale sui dividendi della distribuzione.
Il reddito generato da attività di stabilimenti permanenti in Kazakistan è sottoposto alla
tassazione in vigore in Kazakistan, a prescindere dal luogo in cui ricevono i pagamenti. Inoltre,
mentre il reddito dei residenti in Kazakistan è tassato su scala mondiale, quello dei non
residenti è tassato alla fonte.
Il pagamento dei dividendi effettuati dalle aziende legali in Kazakistan, sono soggetti ad
un'aliquota del 15% trattenuta alla fonte; mentre le filiali di aziende straniere sono soggette ad
un'aliquota del 15% sul profitto netto. La differenza tra i due sta nel fatto che le aliquote sui
dividendi si applicano quando si pagano i dividendi. L'imposta sul profitto netto si paga
annualmente ed è calcolata come reddito tassabile meno l'imposta sul reddito della società.
L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è prevista al 15%, applicata sul turnover derivato dalla
vendita dei beni, sul lavoro effettuato e i servizi resi, sul reddito tassabile in Kazakistan,
eccetto quelle voci che sono specificatamente esenti e quelle che sono applicate a tasso zero.
In base alla proposta preparata dal governo kazaco, a partire dal 2007 il tasso dell’IVA sarà
ridotto al 14%, e successivamente, al 13%-12% rispettivamente nel 2008 e 2009.
Il "Tax Code" stabilisce che un’azienda con un turnover tassabile che ecceda i 15.000 dollari
calcolati mensilmente nel precedente anno, debba registrarsi ai fini dell’IVA. Le aziende con un
turnover che non superi i 1.000 dollari al mese deve dichiarare e pagare l’IVA su base
trimestrale.
Le voci importate possono essere soggette all’IVA nei punti di sdoganamento. L’IVA sui beni
importati imponibili ai fini dell’IVA, al momento, è calcolata al 15% del valore doganale delle
merci; incluso il trasporto e le tasse della dogana.
Le merci esportate fuori dal territorio del Kazakistan generalmente sono imponibili ad
un’aliquota IVA pari allo 0%. Gli accordi internazionali sull’IVA possono ridurre o correggere la
definizione delle esportazioni ai fini dell’IVA.
Gli individui registrati come imprenditori o quelli che lavorano sottoposti ad uno speciale
regime di tassazione, possono generalmente dedurre le spese connesse al reddito che
generano, e devono provvedere a documentare adeguatamente sia spese che reddito.
La detrazione personale in Kazakistan equivale ad un minimo annuale calcolato alla base, o
attualmente, intorno ai 100 dollari. Un ammontare equivalente può essere deducibile per ogni
dipendente che vive con il contribuente senza una fonte di reddito separato.
Per quanto riguarda l’imposta sui consumi, deve essere applicata per la vendita e
l’importazione del petrolio (compresi i gas naturali liquidi), la benzina, il carburante diesel, gli
alcolici, il caviale, il tabacco, e le armi. Alcuni tipi di attività soggetti a tale imposta
comprendono il gioco d’azzardo e le lotterie.
Il "Tax Code" prevede un’aliquota dell’imposta sui consumi ad valorem e una fissa. La base
tassabile per l’aliquota ad valorem è il prezzo di vendita (incluse accisa ed IVA), mentre le
aliquote fisse si applicano sul valore naturale per ogni unità. In caso di importazioni, l’aliquota
ad valorem si applica sul valore doganale. Per le esportazioni di alcuni prodotti invece, può
essere richiesto all’esportatore un permesso specifico; in alcuni casi dipende dal tipo di
prodotto esportato e dalle decisioni della dogana.
Nel 2006, il bilancio governativo ha registrato un surplus di 81,6 Mld di Tenge (KZT), circa 647
Mln $, quasi il doppio del surplus dell’anno precedente. Questo eccellente surplus è dovuto
all’aumento dell’11,4%, su base annua, delle entrate, soprattutto alla considerevole crescita
degli introiti da imposte. Diverse tasse hanno visto un buon andamento, soprattutto l’IVA, che
ha registrato un incremento del 42% degli introiti, grazie al notevole sviluppo della domanda
interna. Gli introiti delle imposte societarie, invece, sono diminuiti del 7% su base annua, a
causa probabilmente della lenta crescita della produzione petrolifera nel 2006.
Benché il Kazakistan sia un piccolo esportatore netto di prodotti petroliferi raffinati, esso
registra carenze di carburante diesel nei mesi primaverili ed estivi, quando vi è una notevole
richiesta da parte del settore agricolo. Per cercare di risolvere il problema, le autorità hanno
imposto una tassa sull’esportazione del diesel nel periodo 15 Febbraio-15 Ottobre, di 130
€/Tonn. Durante il resto dell’anno, la tariffa è inferiore al 50% di questa quota. La tassa,
invece, sull’esportazione di nafta, che il Paese produce abbondantemente, è di 15 €/Tonn. nel
periodo 15 Aprile-15 Agosto, circa il triplo della quota che si paga durante il resto dell’anno.
Comunque, due delle tre raffinerie del Kazakistan sono statali e i tentativi effettuati, a metà
anni ’90, di far entrare investitori stranieri nel settore sono falliti, a causa degli interessi interni
già acquisiti.
Si stima che un aumento dei sussidi agricoli e la spesa per i programmi di investimenti capitali
regionali spingeranno il bilancio complessivo governativo in deficit nel 2007, a circa lo 0,8%
del PIL. Questi elementi, insieme ai maggiori salari del settore pubblico, continueranno a
determinare la spesa statale nel periodo 2008-09. Assieme alla prevista ampia diminuzione
delle imposte nel 2008, tutto questo favorirà, inoltre, un considerevole incremento del deficit
governativo globale, facendolo attestare a circa il 2% del PIL. Tuttavia, la posizione fiscale del
Paese resta positiva. Comunque, l’accumulo di risorse nel fondo nazionale costituito con i ricavi
del petrolio, il National Fund of the Republic of Kazakhstan (NFRK), che ha raggiunto ormai i
21 Mld $ ad Ottobre 2007, riduce le preoccupazioni circa i rischi, per la stabilità del bilancio,
derivanti dai problemi di liquidità globale.
Sistema creditizio e finanziario
Il Kazakhstan dispone di un settore finanziario migliore rispetto agli altri Paesi della CSI.
Nel 2003 la NBK è stata affiancata dall'Agenzia per la regolazione ed il controllo del mercato e
dell' organizzazione finanziaria, Financial Supervision Agency (FSA), a cui la stessa banca può
delegare determinate funzioni al fine di garantire una maggiore efficienza nello sviluppo del
settore finanziario.
Nel 1995 una riforma varata dalla Banca Centrale (NBK) e finalizzata ad introdurre standard
internazionali ha prodotto una ristrutturazione del sistema bancario, riducendo da 130 a 34, il
numero delle banche riconosciute dalla FSA che operano dal 1 gennaio 2006.
Tutte le banche hanno l'obbligo di adottare standard internazionali per i servizi bancari.
Le principali banche del Paese sono: la Kazcommertsbank, una banca commerciale privata; la
Turan-Alem Bank, nata dalla fusione di banche statali che si occupavano di scambi con
l'estero; e la Halyk Bank, una cassa di risparmio statale.
Esistono forti restrizioni per l’insediamento di banche estere in Kazakistan. Nonostante questo,
il settore bancario kazako sta diventando sempre più allettante per gli investitori stranieri. A
metà 2007, la banca italiana Unicredito ha acquistato l’85% di uno degli istituti più importanti
del Paese, l’ATF Bank. Questo rappresenta uno dei maggiori investimenti esteri effettuati al di
fuori del comparto petrolifero.
Tra i principali obiettivi che la NBK, attualmente presieduta da Anvar Saidenov, pone per il
biennio 2006-2008 è quello di garantire la stabilità dei prezzi, riducendo il tasso d'inflazione e
diminuendo la portata degli afflussi degli scambi con l'estero. A tal fine la banca centrale ha
adottato una serie di manovre, riguardanti vari settori:
- alla fine di giugno ha aumentato gradualmente il suo tasso di riferimento, portando il tasso
di rifinanziamento dall' 8,5% al 9%, un aumento totale di 100 punti di base dall'inizio
dell'anno. Le banche kazache però non avevano bisogno di rifinanziamenti per cui l'impatto
diretto dei cambi sul rifinanziamento del tasso è stato limitato;
- ha imposto l'aumento del volume delle riserve alle banche commerciali;
- ha provveduto ad un apprezzamento nominale del tenge, prevedendo per il 2007 un
aumento del tasso di cambio medio annuale pari a 117 KZT:1US$.
Per quanto riguarda il settore bancario invece è si è avuta una esorbitante crescita del tasso
del debito estero, quadruplicato rispetto ai due anni precedenti, comportando un aumento dei
piccoli crediti nazionali. Nel primo trimestre 2006, il debito estero del settore finanziario
ammontava a 16 miliardi di dollari, più del doppio rispetto all'anno precedente.
Le autorità kazake, stanno intraprendendo azioni per ridurre i prestiti del settore privato
provenienti dall’estero, in maniera particolare del settore finanziario. I debiti esteri nel
comparto bancario stanno crescendo velocemente in questi anni ed hanno raggiunto la quota
di 23,2 Mld $ alla fine del terzo trimestre 2006, un aumento del 126% su base annua.
Nonostante le banche abbiano diminuito le loro richieste di prestiti di breve termine di circa il
50%, facendo ridurre considerevolmente i debiti sempre di breve termine , la Financial
Supervision Agency (FSA) sta introducendo delle limitazioni alla domanda di prestiti.
Queste restrizioni, nonostante tutto, forniranno delle opportunità alle tre maggiori banche del
Paese (Halyk Bank, Bank TuranAlem e Kazkommertsbank) di richiedere ulteriori prestiti.
Nel primo trimestre del 2006, l'acquisizione dei depositi ammontava per circa i 2/3 delle
operazioni della NBK nei mercati finanziari nazionali.
La principale sfida di politica economica del governo, per il 2007, è come amministrare questa
fortuna petrolifera, che ha favorito la considerevole espansione dell’offerta monetaria e la
crescita economica. La National Bank of Kazakhstan (NBK), la banca centrale, ed il supervisore
finanziario, la Financial Supervision Agency (FSA) stanno cercando di dare una certa disciplina,
senza tuttavia porre dei freni all’economia.
Al momento, la NBK sta tentando di frenare l’inflazione dei prezzi al consumo ed ha lasciato il
suo tasso d’interesse di riferimento, il tasso di rifinanziamento, immutato al 9%, dal Luglio
2006.
La Banca centrale del Paese, la National Bank of Kazakhstan (NBK) ha dovuto affrontare alcune
difficili decisioni di politica monetaria di recente, per far fronte alla crescente inflazione ed ai
problemi di riduzione di liquidità sui mercati internazionali. Agli inizi di Novembre 2007, la NBK
ha annunciato un programma che prevede l’emissione di 500 Mld di Tenge (circa 4,1 Mld $)
nello stesso mese. Considerato che le riserve valutarie della NBK per il breve periodo erano
pari a 284 Mld di Tenge alla fine di Ottobre, le emissioni di Novembre rappresentano un
considerevole prelievo di risorse dalle riserve monetarie, dopo le iniezioni di liquidità dei mesi
recenti. La ragione del cambiamento in questione non è chiara, ma l’aumento dell’inflazione a
Settembre e specialmente ad Ottobre potrebbe aver avuto un ruolo importante nella decisione
della NBK di aumentare l’emissione di banconote. In ogni caso, la Banca Centrale kazaka
ritiene, che il peggio della turbolenza finanziaria sia passato, avvalora questa tesi il fatto che la
NBK abbia attinto notevolmente meno alle riserve internazionali a Settembre e ancor meno ad
Ottobre. I dati del Fondo Monetario Internazionale mostrano che le richieste di denaro rivolte
dalle autorità monetarie agli istituti bancari sono diminuite del 16% su base mensile a
Settembre, dopo essere salite dai 36 Mld di Tenge di Giugno ai 278 Mld di Tenge di Agosto.
La crescita degli aggregati monetari è in fase di rallentamento e nel 2008-09 dovrebbero
essere inferiori ai tassi registrati nel 2006 e in parte del 2007. Le autorità avevano deciso
l’attuazione di una ristretta politica monetaria, ad Agosto 2007, attraverso l’aumento della
riserva monetaria richiesta per le banche commerciali, ma sono stati costretti a rivalutare
l’ipotesi e a rinviarla al Gennaio 2008. La Banca Centrale kazaka, la National Bank of
Kazakhstan (NBK), inoltre, ha deciso di mantenere il tasso di rifinanziamento al 9%.
Comunque, il netto rialzo dell’inflazione ha reso questo negativo in termini reali e,
probabilmente, la NBK dovrà rialzare il tasso nei prossimi mesi, una volta che i problemi di
liquidità si siano ridotti a tal punto da permettere che un eventuale innalzamento del tasso non
abbia effetti negativi per il comparto bancario. Nonostante gli analisti abbiano rivisto al ribasso
la crescita dell’offerta monetaria, nel 2008-09 si prevede un incremento di circa il 30% annuo,
a causa dei considerevoli afflussi monetari esteri connessi al petrolio e all’allentarsi della
politica fiscale.
Principali trattati
Dichiarazione sulla cooperazione
economica
Accordo sulla promozione e protezione
degli investimenti
Convenzione per evitare le doppie
imposizioni fiscali
Trattato di amicizia e cooperazione
Accordi sui servizi aerei
Firmata a Roma il 22.9.94
Firmata a Roma il 22.9.94, in vigore dal 12.7.96
Firmata a Roma il 22.9.94, in vigore dal 26.2.97
Firmato ad Almaty il 5.5.97, ratificato da parte
Kazakhstan il 15.4.98
In corso di negoziazione
Strumenti comunitari di cooperazione
Nell`ambito della politica di cooperazione con i Paesi della Confederazione di Stati
Indipendenti, l’Unione Europea ha avviato, dal 1991, il programma Tacis - Technical Assistance
to the Commonwealth of Independent States (Regolamento CEE n. 3906/89) l’iniziativa a
sostegno dello sviluppo democratico e del processo di riforma e rilancio dell’economia nei paesi
della Confederazione di Stati Indipendenti (inclusa, dal 1993, la Mongolia).
TACIS è sostanzialmente un programma di assistenza tecnica basato sul trasferimento di
know-how, conoscenze, esperienze ed assistenza tecnica finalizzata a promuovere lo sviluppo,
nei Paesi beneficiari, del tessuto di base di una moderna economia di mercato. I settori di
cooperazione del programma TACIS sono comuni a tutti i paesi beneficiari ed includono:
- sostegno alle riforme istituzionali, giuridiche e amministrative;
- sostegno al settore privato e assistenza allo sviluppo economico;
- sostegno per far fronte alle conseguenze sociali della transizione;
- sviluppo delle reti infrastrutturali;
- promozione della tutela ambientale e gestione delle risorse naturali;
- sviluppo dell`economia rurale.
L`assistenza a favore dei Paesi partner si applica nel quadro di intervento dei programmi
nazionali e plurinazionali. Essi comprendono programmi indicativi e d`azione.
I programmi indicativi considerano un periodo di validità di tre-quattro anni, e indicano gli
obiettivi e gli orientamenti dell`assistenza comunitaria previsti nei settori della cooperazione.
I programmi d`azione, basati sui programmi indicativi, sono adottati su base annuale o
biennale. Essi comprendono l`elenco dei progetti da finanziare nei settori di cooperazione
sopraindicati. All`interno dei programmi d`azione nazionali sono definite le misure, che
considerano gli interessi comuni dell`Unione europea e degli Stati partner, e che si traducono
in protocolli finanziari.
Le misure sostenute all`interno dei vari programmi, consistenti prevalentemente in servizi
d`assistenza tecnica, prevedono azioni di:
- trasferimento di conoscenze e know-how, compresa la formazione;
- cooperazione industriale e partenariati per la creazione di istituzioni basate sulla
collaborazione tra organizzazioni pubbliche e private dell`Unione europea e degli Stati
partner;
- assunzione del costo delle forniture per la realizzazioni dell`assistenza;
- investimento e attività correlate.
Il Kazakhstan è inoltre beneficiario di finanziamenti da parte della EBRD. La Banca europea per
la ricostruzione e lo sviluppo (EBRD - European Bank for Reconstruction and Development) è
stata istituita nel 1991, a beneficio dei Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale e della Comunità
degli Stati indipendenti (CSI). La EBRD conta attualmente 60 membri, 58 paesi e due
istituzioni: la BEI – Banca Europea degli Investimenti - e la Commissione Europea.
Obiettivo primario della Banca è il sostegno al settore privato e in particolare alle piccole e
medie imprese. La EBRD opera sia direttamente, concedendo:
- finanziamenti di medio e lungo termine;
- partecipazioni azionarie e quasi-azionarie;
sia indirettamente, per mezzo di intermediari finanziari, concedendo:
- linee di credito;
- cofinanziamenti;
- partecipazioni azionarie e fondi di investimento;
- servizi per il commercio;
- partecipazioni azionarie in banche;
Di norma, i prestiti EBRD sono concessi ad un tasso di mercato, in genere il LIBOR, più un
margine, pari all’1% per i prestiti al settore pubblico mentre per il settore privato il margine è
più alto e variabile in base alla rischiosità dell’operazione. La durata dei prestiti è in genere di 5
o 10 anni con un periodo di grazia.
Ufficio EBRD in Kazakhstan:
Country Director: Michael Davey
Head of Resident Office
EBRD Resident Office
Kazybek Bi 41 - 4th floor - 480100 Almaty
Tel. +7 3272 581476 - Fax. +7 3272 581422
Progetti multilaterali
Il Kazakistan è beneficiario di prestiti da parte dei seguenti organismi internazionali: Banca
Mondiale, International Finance Corporation, Asian Development Bank.
La Banca Mondiale, attraverso la IBRD - International Bank for Reconstruction and
Development - finanzia progetti e fornisce assistenza tecnica ai paesi in via di sviluppo (PVS)
I prestiti IBRD hanno in genere un periodo di garanzia di 5 anni, sono rimborsabili in un arco di
tempo compreso fra i 15 e i 20 anni e vengono accordati al governo o a entità pubbliche. Il
tasso di interesse richiesto dalla banca è calcolato sulla base del costo medio della raccolta,
fonte primaria di finanziamento delle operazioni di prestito. I prestiti IBRD si indirizzano
prevalentemente verso alcuni settori:
- programmi per lo sviluppo umano (istruzione, sanità, nutrizione, settore demografico,
settore sociale);
- protezione dell’ambiente;
- sviluppo del settore privato e del settore finanziario;
- sostegno alle riforme economiche.
Tra i progetti IBRD attualmente attivi in Kazakistan si segnalano i seguenti:
- Progetto per la competitività agricola (28/04/2005; budget: 24 milioni US$)
- Secondo progetto di assistenza al settore agricolo dopo la privatizzazione (13/12/2004;
Budget: 35 milioni US$)
- Progetto di gestione delle aree aride (19/06/2003; Budget: 5,27 milioni US$)
- Progetto per la pulizia del fiume Nura (08/05/2003; Budget: 40,39 milioni US$)
Per l`assistenza ai paesi più poveri la Banca Mondiale opera attraverso l`IDA - International
Development Association - che rappresenta la maggior fonte finanziaria per i 78 paesi più
poveri del mondo, il cui reddito pro capite non supera gli 895 dollari USA (nel 1998). I crediti
IDA sono concessi a condizioni molto vantaggiose: senza interessi, hanno una durata di 35 o
40 anni e un periodo di tolleranza di dieci anni. Obiettivi prioritari dell’assistenza finanziaria
IDA sono:
- i servizi sociali di base (nutrizione, sanità, istruzione primaria, risorse idriche,
ammortizzatori sociali di base);
- l’allargamento della base della crescita economica (sostegno alle riforme macroeconomiche
e strutturali, sostegno al settore privato: piccole-medie imprese e settore finanziario);
- il sostegno alla corretta amministrazione del settore pubblico;
- la protezione dell’ambiente, anche attraverso iniziative trasversali in settori quali lo
sviluppo rurale, urbano e dei trasporti.
Rappresentanza della Banca Mondiale in Kazakistan:
In Almaty
Ms. Elena Karaban, External Affairs Officer and NGO Liaison
41 Kazibeck bi Street, 4th floor
480100 Almaty
Tel.: (7-3272) 60-85-80
Fax: (7-3272) 60-85-81
E-mail: [email protected]
In Astana
Samal – 12
473000 Astana
Tel.: (7-3172) 58-05-55
Fax: (7-3272) 58-03-42
La IFC –International Finance Corporation è un’istituzione del Gruppo Banca Mondiale, ma ha
una sua entità giuridica e finanziaria. Ruolo primario dell’IFC è promuovere lo sviluppo del
settore privato nei Paesi in via di sviluppo. A tal fine concede prestiti direttamente alle imprese
private, agisce come investitore diretto nel capitale di rischio e offre una vasta serie di servizi
di consulenza alle imprese private e ai governi.
L’IFC concentra la propria attività sui seguenti obiettivi:
- assistenza alle piccole e medie imprese, da attuarsi soprattutto attraverso intermediari
finanziari.
- sviluppo dei mercati nazionali di capitale;
- privatizzazione e ristrutturazione delle imprese statali;
- sostegno agli investimenti privati nelle infrastrutture (in particolare telecomunicazioni e
settore energetico);
- maggiore equilibrio nella distribuzione regionale degli investimenti;
- potenziamento dei servizi di consulenza.
I principali prodotti offerti dall’IFC sono:
- prodotti finanziari (finanziamenti a lungo termine, partecipazioni azionarie, finanziamenti in
quasi capitale, servizi finanziari);
- mobilizzazione di risorse (cofinanziamenti, fondi di investimento, sottoscrizioni);
- servizi di consulenza (finanziari, settoriali, tecnico-legali, ricerca partner nei paesi in via di
sviluppo).
Le iniziative dell’IFC possono coinvongere anche le imprese dei Paesi sviluppati come partners
in accordi di collaborazione imprenditoriale, joint-ventures o come fornitrici di beni e servizi.
Rappresentanza IFC in Kazakistan:
IFC Office
41, Kazibeck bi Street, 4th floor - 480100 Alamty
Tel. +7 3272 60 85 80 - Fax. +7 3272 60 85 81
La Banca Asiatica di sviluppo (ADB – Asian Development Bank) è un organismo finanziario
multilaterale che conta attualmente 56 paesi membri (tra cui l’Italia) e opera a beneficio dello
sviluppo economico dei Paesi Asiatici. Le attività della ADB si rivolgono ad alcuni settori
prioritari quali la riduzione della povertà, lo sviluppo socio-economico dei paesi dell’area, la
protezione dell’ambiente. La banca opera principalmente attraverso assistenza tecnica e
finanziamenti rivolti a governi, imprese pubbliche e private. Per quanto riguarda il settore
privato, beneficiari dei finanziamenti ADB sono le imprese private costituite nei Paesi Membri in
Via di Sviluppo (indipendentemente dalla nazionalità degli azionisti). La ADB opera in favore
del settore privato sia direttamente attraverso:
- finanziamenti a medio e lungo termine;
- partecipazioni azionarie e quasi-azionarie.
- Sia indirettamente attraverso intermediari finanziari concedendo linee di credito e
cofinanziamenti.
Asian Development Bank
Programs Manager division II - 6 ADB avenue
Mandaluyong City Metro Manila, Philippines
Fax. (++63 –2) 632 5897 / 632 5893 - Fax. 636 2684
P.O Box 789 0980 Manila, Philippines.
ADB European Representative Office
Rahmshofstrasse 2-4
60313 Frankfurt/Main - Germany
Tel. (49 69) 9202-1488
Fax. (49-69) 9202-1499
Rappresentanza ADB in Kazakistan:
The resident representative
Kazakistan Resident Mission
The Okan Inter-Continental Hotel
144, Abai avenue - Astana, 473000
Tel. +7 3172 391088/391089 - Fax. 391087
Nel 1995 Kazakistan, Bielorussia, la Repubblica kirghiza e la Russia, hanno formato un’ Unione
Doganale, a cui nel 1999 ha preso parte anche il Tagikistan ed è divenuta la Eurasian
Economic Community (Eurasec). Nel gennaio 2006 l’Eurasec ha assorbito la Central Asian Cooperation Organization (CACO), organizzazione che risale al 1999, quando cinque Repubbliche
socialiste sovietiche dell’Asia centrale firmarono un trattato per regolare l’ integrazione
economica tra di loro, e da allora anche l’ Uzbekistan è entrata a far parte dell’organizzazione.
Il Kazakistan ha fondato, nel 1996, la Shangai Co-operation Organisation (SCO) insieme a
Cina, Russia, Repubblica kirghisa e Tagikistan. L’organizzazione è nata come forum per la
risoluzione di controversie riguardanti i confini e per incentivare il commercio regionale. Le
cinque nazioni si sono impegnate per aumentare la cooperazione nella sicurezza; per lavorare
insieme al fine di combattere il terrorismo internazionale, il traffico di droga e di armi,
l’immigrazione illegale, l’estremismo ed il separatismo religioso. Il Consiglio dei capi di Stato
della SCO si incontra annualmente per determinare le priorità e le direttive dell’attività
dell’organizzazione. Altri organi esecutivi della SCO sono il Consiglio dei capi di governo e dei
Ministri degli esteri. Nel 2004 è stato aperto ufficialmente il Segretariato con sede a Beijing,
Cina; mentre nel 2001 è stato istituito un centro antiterrorismo, aperto ufficialmente nel 2004
a Tashkent in Uzbekistan, per combattere i talebani ed il Movimento Islamico in Uzbekistan.
Il Kazakistan inoltre fa parte del Commowealth Indipendent States, la Comunità di Stati
Indipendenti (CSI), insieme a tutte le ex repubbliche sovietiche, tranne gli Stati baltici. La CSI
ha introdotto un certo ordine negli affari post-Sovietici ed è servito come forum di discussione
e per utilizzare un network delle ex aziende sovietiche.
Per cercare di stabilire più forti relazioni commerciali con altri partner importanti, il Kazakistan
vuole entrare a far parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Il 2008 viene
considerato il periodo migliore per un eventuale ingresso nell’ente internazionale. Nonostante
le autorità kazake premino per entrarvi, sostenendo di aderire ai principi di un’aperta economia
di mercato, il WTO conferma soltanto la sua disponibilità ad aumentare l’assistenza tecnica al
Paese.
Informazioni di viaggio
Prefissi internazionali: 00 7 prefisso per il Paese; i prefissi telefonici delle principali città
sono i seguenti: Almaty 3272, Chimkent 325, Karaganda 3212, Guryev 312, Petropavlovsk
315.
Fuso orario: Il territorio del Kazakistan è diviso nelle fasce orarie Meridiano di Greenwich
(GMT) +4, +5 e +6 (quella italiana è GMT+1). Nel paese asiatico vi sono dunque,
rispettivamente, tre, quattro e cinque ore in più rispetto all’Italia.
Lingue: kazakho (lingua di stato) e russo (lingua ufficiale); in crescita la conoscenza
dell’inglese.
Visto: è necessario il visto d’entrata che varia secondo l`oggetto della visita. Per ottenere il
visto presso l’ufficio consolare dell`Ambasciata del Kazakistan in Italia è necessario presentare
un apposito modulo compilato, una fotografia formato tessera, passaporto originale, numero di
autorizzazione ministeriale e/o possibilmente la copia dell`invito con il numero di registrazione
dell’invito al dipartimento consolare del Ministero degli esteri del Kazakistan. Le tariffe per i
visti ordinari vanno da 7 US$ (fino a 7 giorni) a 75US$ (fino a un mese); visto multiplo (durata
fino a un anno): 260 US$.
La permanenza nel Paese prevede inoltre il possesso di una carta di migrazione, ottenibile:
- presso i Consolati della Repubblica del Kazakistan in Italia;
-
all'aeroporto d'arrivo al momento di attraversamento della frontiera. Tale carta viene
rilasciata solo ai titolari dei visti a ingresso singolo fino a 90 giorni. Nel caso di visti a
ingresso multiplo la carta è ottenibile solo all'aeroporto d'arrivo al momento
dell'attraversamento della frontiera. La carta deve essere vidimata dalle autorità
aeroportuali al momento dell'ingresso in Kazakistan.
Settimana lavorativa
Banche: lunedì – venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30.
Poste: lunedì – venerdì dalle 9.00 alle 18.00. I principali uffici postali sono aperti 24 ore al
giorno, 7 giorni a settimana.
Carte di credito: si accettano tutte le carte di credito nei locali commerciali di un certo livello.
Se non si conosce la lingua russa, si consiglia di non firmare nulla che non sia in lingua inglese
o poco chiaro.
Principali festività
1-2 gennaio: Capodanno;
8 marzo: Festa delle Donne;
22 marzo: Nauryz Meyrami (antico Capodanno turco, oggi festa della primavera);
1 maggio: Giornata dei popoli della Repubblica del Kazakistan;
9 maggio: Giornata della Vittoria (commemorazione della vittoria sovietica nella seconda
guerra mondiale);
30 agosto: Festa della Costituzione;
25 ottobre: Giornata della Repubblica;
16 dicembre: Festa dell’Indipendenza.
Principali indirizzi utili
«Gli indirizzi ed i numeri di telefono riportati in questa sezione sono tratti da fonti ufficiali
italiane e/o da fonti ufficiali del Paese. E’ tuttavia possibile un certo margine di non
corrispondenza dovuto al lento aggiornamento delle fonti da parte delle diverse istituzioni ed al
frequente variare delle numerazioni telefoniche nei paesi di riferimento.»
Ambasciate e Consolati in Italia
Ambasciata del Kazakhstan
Amb: Almaz Khamzayev
Piazza Farnese, 101 - 00186 Roma
Tel. 0668808640-60-90 - Fax 0668891360
[email protected]
Ambasciate e Consolati all'estero
Ambasciata d'Italia ad ASTANA
Kosmonavtov Street, n. 62
010000 Astana, Kazakhstan
Tel.: 007 3172 910307/910314/910315
Fax: 007 3172 910312
E-mail: [email protected]
www.ambastana.esteri.it
Consolato Onorario ad Almaty
Amb. Sermasi Domenico
Dzhandosov Street 24, Office 59
Tel. 00772) 72663609- Fax (00772) 72748165
Telex 785 251567 ITATA KZ
[email protected]
sedi.esteri.it/almaty
Istituto Nazionale per il Commercio Estero - I.C.E
c/o Ambasciata d’Italia
Sezione Sviluppo Scambi (I.C.E.) Kazakhstan
41 Kazibek Bi Street - 4800020 Almaty
Tel. (++7 3272) 980575-78 Fax (+7 3272) 980576
[email protected]
www.ice.it/estero2/almaty/defaultuff.htm
Rappresentanza Unione Europea
Rappresentanza dell’Unione Europea in Kazakhstan
20A, Kazibek bi Street
480100 Almaty - Kazakhstan
Tel.: (+7-3272) 63 62 65 - Fax: (+7-3272) 91 07 49
[email protected]
www.eudelkaz.com
Ministeri
Ministero degli Affari Esteri Economici
Prospekt Kommunistichesky 97
480091 Alma Ata
Tel. (+7 3272) 624060-75
Camere di Commercio locali
Chamber of Commerce and Industry
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