Le grandi piogge dell'aprile 2008 - a cura di Matteo Gianatti - www.meteopiateda.it
LE GRANDI PIOGGE DELL'APRILE 2008 AL CENTRO-NORD.
Aprile 2008, a differenza di quello scorso, è risultato molto piovoso, in particolare a favore delle
regioni del Centro-Nord, e, complessivamente, abbastanza mite, tranne che al Nord-Ovest.
La situazione generale osservata sul Continente, con particolare riferimento alla seconda decade,
è stata contrassegnata da una predominante componente ciclonica sull'Europa Occidentale,
capace, da un lato, di richiamare correnti fredde artiche dai mari settentrionali (Nord Atlantico,
Groenlandia), dall'altro, di innescare una risposta mite sub-tropicale, ingrediente necessario a
garantire precipitazioni di un certo rilievo e continuità sulle aree settentrionali italiane.
In questa fase, molti paesi europei sono investiti da maltempo, con piogge consistenti in Andalusia
(127 mm a Jerez, 117 in sei ore) e sull'Isola di Madeira (169 mm a Funchal), fra lunedì 7 e martedì
8 aprile; nevicate su Isole Britanniche, Nord Est della Francia, Benelux, Germania, Polonia e
Svizzera. L'instabilità, associata all'aria fredda post-frontale e ai bassi geopotenziali in quota,
realizzata da un gradiente termico verticale notevole, per contrasto con l'aria più mite preesistente,
ha reso possibile lo sviluppo di temporali sulle Alpi. All'estremo Sud peninsulare e sulla Sicilia, i
venti caldi Nord-africani, attivati da una propria e particolare disposizione delle isobare attorno ai
minimi barici, hanno fatto schizzare, per la prima volta dall'inizio dell'anno, i termometri oltre i 30
gradi, mentre nei paesi del Nord Africa e in Medio Oriente sono stati abbondantemente superati i
40 (+44° a Tripoli, Libia, sabato 19, record assoluto di aprile).
6-7 aprile: primi temporali
Provincia di Sondrio.
in
Aria fredda in quota (la stessa affluita
sull'Europa Occidentale) innesca i moti
convettivi necessari per lo sviluppo dei
cumulonembi, a cui sono associate
delle piogge, anche a carattere
temporalesco (in anticipo rispetto alla
passata stagione), mediamente di
moderata intensità sull'insieme della
provincia, compresa l'Alta Valtellina,
con nevicate oltre i 900/1000 metri.
9-13 aprile: Sud risparmiato dal
caldo record, Nord Italia sotto la
pioggia.
Geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo, giovedì 10 aprile
2008. Una saccatura, alimentata da aria artico-marittima, dopo aver
investito molti paesi europei con piogge e nevicate nei giorni
precedenti (spolverate anche Londra e Parigi), conquista la Penisola
Iberica. Al Sud Italia, i venti provenienti dal deserto algerino fanno
aumentare sensibilmente le temperature, seppur in maniera inferiore
alle aspettative (+30,4° a Catania). L'aria calda risale oltre i
Balcani e il Medio Oriente, raggiungendo anche Mosca (massima di
+21,1°), mentre il Centro Europa è letteralmente spaccato in due da
quella fredda, come testimoniano i soli +5,4° di Berlino, confrontati
con i +17,6° a Monaco di Baviera.
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La fase di maltempo, associata al
transito della saccatura sull'Europa
Occidentale, riconoscibile nella carta, è
stata la più intensa e duratura
dell'intero periodo. I fenomeni hanno
interessato soprattutto la Lombardia e il
Trentino Alto Adige; precipitazioni
scarse, invece, in Emilia Romagna.
Giovedì 10 aprile, primi accumuli
superiori ai 20 mm nelle province di
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Como, Lecco, Bergamo e Brescia (picchi di 30,0 e 34,4 mm a Vestone e Tremosine loc. Le Valli).
In Provincia di Trento, Varone Riva del Garda ha registrato 40,6 mm. Il giorno seguente, l'arrivo
dell'aria fredda sviluppa una linea temporalesca a ridosso delle Prealpi Lombarde, con progressivo
abbassamento della quota neve (fino a 900 metri nella notte successiva), mentre la Valgerola
(Provincia di Sondrio) è stata sorpresa dalla grandine verso le 17.30. Le forti precipitazioni hanno
provocato diversi smottamenti nelle province di Brescia (Sebino e Valcamonica), Bergamo,
Sondrio (Colorina) e lungo la strada Lecco-Bellagio.
14 aprile: temporali al Nord e al
Centro, neve in montagna; più
freddo.
L'intenso peggioramento, transitato
sull'Italia nei primi giorni della seconda
decade di aprile, apre la strada a
correnti più fredde, che determinano
una sensibile
diminuzione delle
temperature. Nel pomeriggio di lunedì
14 aprile, temporali e copiose
precipitazioni
s'abbattono
su
Lombardia (Varesotto, in particolare),
Ticino e Alto Piemonte, grazie
all'effetto stau prodotto dalla Catena
contro le masse d'aria
Gerola (SO, 1050 m) si risveglia timidamente imbiancata, dopo Alpina
l'inattesa nevicata nella notte di sabato 12 aprile. Foto Diego Rava. provenienti da Sud. Neve in montagna
fino a 700/900 metri. Piogge e
temporali anche su Toscana, Umbria, Marche, Lazio Settentrionale, raggiunte dalla parte meno
attiva del fronte; torna a nevicare sull'Appennino.
17-19 aprile:
Centro-Nord.
ancora
piogge
al
Due nuovi sistemi frontali attraversano
la Penisola, tra la sera del 17 e la notte
del 18 aprile, e in quella successiva. Il
primo peggioramento non ha provocato
precipitazioni di rilievo, salvo qualche
doppia cifra, specie fra Varesotto e
Ticino
(20,2
mm
a
Lugano
Breganzona). Più consistenti, questa
volta, in Emilia Romagna (29 mm a
Piacenza), e sulla Toscana Nordoccidentale, investita da un violento
temporale giovedì sera, con accumuli
fino a 70/80 mm. Un nubifragio si è
abbattuto anche sulla Capitale. Neve
sia sulle Alpi, sia sull'Appennino
Settentrionale, ma a partire dai 1500
metri.
Lunedì 21 aprile 2008, ore 5.20. Precipitazioni moderate/forti
interessano quasi tutto il Piemonte, la Liguria, l'Appennino Venerdì
sera, una più intensa
Settentrionale, l'Ovest della Lombardia e il Ticino.
perturbazione porta piogge abbondanti
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sulle stesse regioni, ma le correnti miti fanno innalzare ulteriormente le temperature, limitando le
nevicate a quote elevate nelle Alpi. Complessivamente, il 18 aprile sono stati misurati quantitativi
pluviometrici consistenti sulle aree di Nord-Ovest, soprattutto nel Milanese, con una media di quasi
31 mm, e punte superiori ai 50 mm (S. Stefano Ticino 52,0 mm, Asmonte di Ossona 51,3 mm,
Ossona 50,3 mm). Da segnalare anche i 49,1 mm di Lugano Breganzona (CH) e i 40,8 mm di
Spino d'Adda (CR).
21 aprile: maltempo al Nord per una più intensa perturbazione.
L'inizio di una fase più stabile, fra il 23
e il 27 aprile, è preceduto dal transito di
un nuovo, consistente sistema frontale,
il cui ramo caldo attraversa le Regioni
Settentrionali italiane domenica 20
aprile,
determinando
nuvolosità
stratiforme e compatta, poco produttiva
in termini di fenomeni. Nella notte
successiva,
le
precipitazioni
si
estendono fra il Piemonte e la
Lombardia, d'intensità moderata/forte
su
Levante
Ligure,
Piemonte,
Lombardia Occidentale e Ticino. Nel
Milanese e in Brianza, la pioggia è
caduta copiosa per buona parte della
di
lunedì,
cumulando,
Montespluga (1908 m, SO), mercoledì 23 aprile 2008. Mese di giornata
intense precipitazioni nevose ad alta quota: in alcuni punti, la coltre mediamente, oltre 30 mm, con punte
al suolo supera tranquillamente i 3 metri. Foto Stefano Anghileri.
superiori ai 40 mm, e una di 53,1 mm a
Pontenuovo di Boffalora Ticino (MI).
Notevoli quantitativi in tutta la Provincia di Pavia (45,6 mm presso la stazione di Cascina Pelizza) e
nel Cremonese (47,6 mm a Cremona Centro). Precipitazioni abbondanti anche in Ticino,
Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia (41,5 mm a Piacenza CML).
28-30 aprile: tornano le piogge, abbondanti su Alto Piemonte, Ticino e Nord-Ovest
Lombardia.
Mese che capitola all'insegna di un nuovo generale peggioramento delle condizioni meteo, per il
passaggio di due perturbazioni, che precedono la discesa dell'aria fredda marittima, richiamata a
Ovest della Depressione Britannica, foriera di cumuli e temporali. Le piogge più significative si
registrano nella giornata di mercoledì 30, in particolare, nelle province di Lecco e Como. Oltre 20
mm anche diverse località ticinesi (massima di 31,0 mm a Bellinzona), mentre le punte più alte
sono state Volesio di Tremezzo e Caraniso di Torno (CO), rispettivamente, con 40,0 e 45,0 mm. In
certe zone dell'Alto Piemonte, in 48 ore sono caduti quasi 60 mm.
I dati pluviometrici dimostrano come aprile sia stato caratterizzato da un surplus idrico consistente
su molte località del Centro-Nord, soprattutto, per quel che riguarda i primi 15 giorni. Una
settimana di copiose precipitazioni è bastata a riportare il livello dei laghi lombardi oltre quello
medio previsto per il periodo. In tutto il mese, i quantitativi hanno superato il totale che
normalmente si registra a novembre, come da diversi anni non succedeva.
Segue l'elenco degli accumuli mensili registrati presso alcune città del Nord (tra parentesi, lo
scarto dalla norma): Udine 170,3 mm (+51,2 mm), Trieste 147,0 mm (+60,2 mm), Bolzano 136,7
mm (+84,1 mm), Novara Cameri 136,2 mm (+32,5 mm), Sondrio 135,0 mm (+57,2 mm), Bergamo
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134,0 mm (+44,6 mm), Brescia 131,0 mm (+68,2 mm), Torino 127,6 mm (+23,5 mm), Genova
125,0 mm (+39,7 mm), Verona 109,9 mm (+41,1 mm), Capo Mele 104,4 mm (+39,1 mm),
Piacenza 103,7 mm (+30,0 mm), Venezia 97,6 mm (+33,3 mm).
Fonti:
dati: www.meteogiornale.it, www.centrometeolombardo.it
carte meteorologiche: www.wetterzentrale.de
radar: www.landi.ch
Articolo e rielaborazione grafica di Matteo Gianatti
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