Sez.4.Geo Vol 3/04Ocea.Ant.

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geo
dal vivografia
UdA 11
Il monsone in Australia
S
e parliamo di monsoni, subito ci vengono in
mente l’India e l’Asia sud-orientale. In realtà,
tuttavia, questi venti periodici interessano
anche la parte settentrionale dell’Australia. In Asia si
instaura la stagione secca perché i monsoni si trasferiscono a sud dell’equatore a portare le piogge sulle coste del golfo di Carpentaria.
All’inizio della primavera (dunque a fine settembre,
poiché siamo nell’emisfero australe) il monsone inizia
a spostarsi dall’India verso l’Australia: l’umidità e la
temperatura salgono e, dopo mesi di siccità, le tanto attese nuvole incominciano a formarsi all’orizzonte. Le
piogge iniziano, generalmente, a dicembre e si intensificano tra gennaio e febbraio; ad aprile inizia la stagione secca, che tocca il suo culmine tra luglio e agosto.
L’arrivo delle piogge cambia completamente l’aspetto del paesaggio. I numerosi fiumi si riempiono di
acqua fangosa che invade ampie zone di terreno. In
breve tutta l’area si copre di vegetazione in fioritura e
le grandi distese di acquitrini richiamano numerosi uccelli. Meno pittoresche sono le conseguenze per la vita
degli uomini. Nei piccoli centri sulla costa e nell’interno, che restano isolati per settimane e, a volte, per mesi e devono essere riforniti con aerei o navi, molte attività si fermano completamente.
Il monsone australiano è estremamente irregolare:
nell’arco del mese di gennaio possono cadere anche
900 mm di pioggia, ma la distribuzione delle precipitazioni varia da regione a regione e di anno in anno;
spesso, poi, la stagione dei monsoni è caratterizzata
dalla formazione di violenti cicloni. Gli effetti del monsone si fanno sentire anche nell’interno: non esistendo
sbarramenti naturali, le piogge arrivano, talvolta, fino a
2800 km dalle coste, costringendo gli allevatori a trasportare gli animali in zone più elevate, al sicuro dal rischio delle inondazioni.
Passate le grandi piogge la vita riacquista il ritmo
abituale: si riprendono le attività legate alla pesca e all’allevamento; man mano che gli stagni si prosciugano
gli uccelli acquatici migrano, mentre le cittadine si riempiono di australiani in pensione, che si recano nel
Nord per godere di un inverno più mite.
© Loescher Editore, 2005; da ISBN 88-201-2773-3, p. 314
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