Una differente prospettiva per il teorema dei numeri primi Di Cristiano Armellini, [email protected] Il teorema dei numeri primi afferma che il numero dei numeri primi minori o uguali a x è approssimativamente pari a oppure a /ln essendo ~ Vediamo in che modo possiamo arrivare a questo tipo di formule. Supponiamo che esista effettivamente una funzione che dia esattamente dato un numero x , il numero dei numeri primi minori o uguali a x. Sia questa y(x) , allora è evidente che y(2x-1) = y(2x) in quanto nessun numero pari, eccetto il 2, è un numero primo. Non sappiamo la natura di y(x) ma di qualunque funzioni si tratti sappiamo che possiamo approssimarla tramite un polinomio (o come una serie con un numero non finito di termini). Usiamo l’interpolazione: y(2) = numero dei primi minori o uguali a 3 = 2 ovvero (2, 3) y(3) = numero dei primi minori o uguali a 3 = 2 ovvero (2, 3) y(5) = numero dei primi minori o uguali a 5 = 3 ovvero (2, 3, 5) y(7) = numero dei primi minori o uguali a 7 = 4 ovvero (2, 3, 5, 7) ecc.. quindi se pensiamo di adottare un polinomio di II grado tre punti sono necessari e sufficienti per determinare i coefficienti a, b, c (tre equazioni per tre incognite a, b, c). Il problema è che tale polinomio y(x) non approssima bene il numero di primi minori o uguali a x man mano che x si allontana dall’ultimo valore ovvero x = 7. Si potrebbe allora considerare , ovvero un polinomio di III grado e, usando sempre la tecnica dell’interpolazione, trovare a, b, c, d aggiungendo un ulteriore termine y(9) = 4 ecc. perseguendo di questo passo dovremmo calcolare non senza difficoltà polinomi di grado sempre più elevato. Per tentare di ovviare almeno in parte a tutto ciò una soluzione può esse quella di usare il metodo dei minimi quadrati, ovvero cercare di calcolare la retta dei mini quadrati, la parabola dei minimi quadrati, la cubica dei minimi quadrati ecc.. ovvero considerando come minima la somma dei quadrati delle distanze dai punti (3, 2), (5, 3), (7, 4), (9,4), (11, 5) da una curva di grado prefissato. Questa sembra la soluzione migliore. Tali metodi possono condurre ad una dimostrazione alternativa del succitato teorema dei numeri primi. In ogni caso ottenere una funzione che approssimi molto bene è molto importante perché ad esempio se x è dispari e , 2 con m > k allora probabilmente x+2 è un numero primo. Il procedimento di interpolazione oppure la tecnica dei minimi quadrati può essere impiegata per ricavare , o tentare di ricavare una formula che dato x dia Z(x) l’i- esimo numero primo. Questi tentativi però non hanno mai dato buoni risultati e si preferisce piuttosto che cercare la formula che dia numeri primi trovare una funzione che approssimi il numero dei numeri primi compresi in un determinato intervallo.