INFERTILITÀ DEL CANE MASCHIO

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INFERTILITÀ DEL CANE MASCHIO- APPROCCIO DIAGNOSTICO – LE CAUSE PIU’
COMUNI
Introduzione
L’infertilità canina è uno dei problemi riproduttivi più complessi portato all’attenzione del medico
veterinario. La difficoltà nasce da una serie di considerazioni.
Innanzitutto per il veterinario è abbastanza difficile, per non dire impossibile, rispondere alla
domanda “il mio cane è sterile?” alla prima visita clinica. E’ necessario un iter diagnostico
piuttosto lungo per poter non solo accertare un’infertilità permanente ma anche per poterne
comprendere le cause. Infatti senza la comprensione delle cause dell’infertilità risulta anche
difficile, nei pochi casi in cui ci potrebbe essere una possibilità di trattamento, una eventuale
risoluzione.
D’altro canto per il proprietario è abbastanza frustrante non ottenere delle risposte da parte del
medico durante le prime visite. E’ importante chiarire che vi possono essere vari gradi e tipi di
infertilità, che si differenziano oltre che per l’eziologia anche per la durata e la gravità. In tal tipo di
patologia, l’esame del seme, o spermogramma, risulta essere di importanza centrale per i passi
diagnostici successivi. Bisogna ricordare che le caratteristiche di un eiaculato possono variare
giornalmente, di conseguenza è errato effettuare una diagnosi definitiva in base a delle anomalie
riscontrate dopo un solo prelievo di seme.
Allo stesso modo, la terapia deve essere instaurata solo dopo una diagnosi certa. Infatti molte volte
l’uso indiscriminato di farmaci e ormoni risulta essere non solo inefficace ma addirittura
potenzialmente dannoso e pericoloso per l’animale, e l’effetto di tali sostanze in fase diagnostica
può confondere il proprietario e il veterinario.
Approccio diagnostico all’infertilità
Solitamente la visita clinica inizia con la storia riproduttiva del paziente. Attraverso domande
sull’ambiente in cui il paziente vive, su malattie pregresse, traumi, interventi chirurgici o
medicazioni e assunzione di medicinali, il veterinario cerca di farsi un’idea generale sullo stato di
salute dell’animale, o su fattori che possono influire con il suo stato di fertilità. Domande
specifiche sulla frequenza di monta dello stallone, sulla libido, sul management dell’accoppiamento,
sulla fertilità delle femmine con il quale si è accoppiato o sulla tecnica dell’inseminazione
artificiale, possono a volte condurre verso altri tipi di problemi correlati, come ad esempio una non
corretta gestione dell’accoppiamento, errori tecnici commessi durante l’inseminazione artificiale, o
problemi di fertilità connessi alla femmina piuttosto che al maschio.
Un esame fisico completo, prima di un esame specifico dell’apparato genitale, può svelare delle
anomalie non necessariamente correlate, ma che, se indagate, possono risultare essere esse stesse la
causa dell’infertilità.
L’esame specifico dell’apparato riproduttivo sarà infine molto particolareggiato, e porrà particolare
attenzione all’apertura prepuziale per escludere una difficoltà anatomica all’estrusione del pene (ad
esempio, fimosi o frenulo persistente) oppure alla presenza di lesioni o ulcerazioni della mucosa;
alla dimensione e forma dell’osso del pene, la cui anormalità può essere dovuta a fratture o traumi,
alla dimensione e consistenza dei testicoli e degli epididimi. Inoltre, mediante esame rettale, si
valuterà forma, dimensioni, simmetria e consistenza della ghiandola prostatica.
Dalle informazioni così ottenute dalla storia e dalla visita clinica, il paziente potenzialmente
infertile potrà essere collocato in una di queste seguenti categorie:
1- Fertilità normale;
2- Infertilità con diminuzione della libido;
3- Infertilità acquisita con libido normale;
4- Infertilità congenita con libido normale.
Prendiamo qui di seguito in esame le categorie, e vediamo quali possono essere le cause più
frequenti e l’approccio diagnostico da seguire.
Infertilità con diminuzione della libido
La diminuzione della libido comprende vari tipi di atteggiamenti: può esserci una completa assenza
di interesse all’attività sessuale fin dal primo tentativo di accoppiamento e conseguente incapacità
alla monta (condizione congenita), oppure una condizione acquisita in uno stallone esperto che
mostra nel tempo un crescente disinteresse alla cagna con una conseguente difficoltà ad ottenere
un’erezione e la penetrazione durante la monta. La diminuzione o assenza di libido può implicare o
una causa organica, data dalla riduzione del testosterone circolante, oppure un problema di tipo
psicologico che ha comportato la perdita dell’interesse all’accoppiamento da parte dello stallone.
Tra le cause organiche, è importante differenziare una condizione data da disfunzioni ormonali da
una inabilità alla monta data da condizioni dolorose non associate direttamente all’apparato
riproduttore, come patologie ortopediche del treno posteriore o del tratto lombare della colonna
vertebrale, oppure condizioni dolorose associate a patologie prostatiche.
Soffermandoci sulle cause ormonali, la riduzione del testosterone, ormone deputato al
mantenimento della libido, è dovuta a una riduzione dell’attività delle cellule secernenti tale ormone
poste a livello testicolare (cellule del Leydig). Poiché le cellule di Leydig sono a loro volta
influenzate dal flusso di altri ormoni che vanno a formare l’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo, se si
sospetta un’origine organica della diminuzione della libido, si andranno a dosare gli ormoni
circolanti implicati sul corretto funzionamento di questo asse, e di conseguenza deputati al
mantenimento della produzione del testosterone da parte del testicolo. Le analisi saranno quindi
volte ad indagare la funzionalità tiroidea, la funzionalità adrenocorticale e la funzionalità delle
cellule del Leydig stesse.
Ottenere un eiaculato per l’analisi del seme da un paziente appartenente a questa categoria può
essere molto difficile, anche se vale la pena lo stesso effettuare un tentativo. Se si riesce nello
scopo, viene eseguita una valutazione seminale completa e una coltura microbiologica per rilevare
la presenza di anomalie spermatiche o di infezioni.
In caso contrario, una valutazione citologica di un ago aspirato testicolare o istologica dopo una
biopsia testicolare sono utili per valutare le condizioni dell’epitelio seminifero e delle cellule del
Leydig.
Per quanto riguarda le cause psicologiche, esse sono forse le più sottovalutate ma anche quelle che
possono essere corrette con una buone dose di pazienza e di perseveranza da parte del proprietario.
Tentativi di accoppiamento con una femmina nel momento non corretto del calore, iniziazione
all’accoppiamento con una femmina aggressiva, correzione dell’interesse sessuale del soggetto
durante manifestazioni canine, o qualsiasi tipo di forzatura sull’attività sessuale possono
rappresentare delle “brutte esperienze” per il soggetto inesperto e possono pregiudicare il suo
atteggiamento durante gli accoppiamenti successivi. Difatti, anche se la libido è una caratteristica
determinata geneticamente, le influenze ambientali giocano un ruolo importantissimo nel
modificarne l’espressione. In tal caso, è importante correggere al più presto le condizioni ambientali
in cui vengono effettuati gli accoppiamenti. Dare dei continui rinforzi positivi al maschio
utilizzando femmine esperte e non aggressive, dare a disposizione più tempo e più pazienza,
effettuando la monta in ambienti tranquilli e gradevoli può riportare a livelli accettabili la libido
dello stallone traumatizzato dagli accoppiamenti precedenti.
I soggetti giovani possono mostrare una scarsa libido per un ritardo dell’instaurarsi della pubertà
con quindi un fisiologico scarso livello di testosteronemia. Una condizione simile si può riscontrare
in soggetti anziani. Anche una scarsa nutrizione può ritardare la pubertà; la somministrazione di
cibo digeribile di elevata qualità può risolvere il problema. Al contrario maschi obesi possono
diventare più pigri e l’aumento eccessivo di peso può determinare un peggioramento di altri tipi di
patologie all’apparato locomotore, che, come già si è detto, influenzano negativamente l’atto
riproduttivo.
Infine, alcune sostanze farmacologiche sono responsabili della diminuita produzione di testosterone.
Tra questi, la somministrazione in primis di testosterone, anziché essere una cura efficace della
scarsa libido, determina una ulteriore riduzione della produzione di testosterone endogeno a causa
di un’azione a feedback negativo sull’asse ipotalamo-ipofisi. Altri farmaci che possono avere effetti
inibitori sono gli estrogeni, i progestinici, i glucocorticoidi, steroidi anabolizzanti, cimetidina e
ketoconazolo.
Infertilità acquisita con libido normale
Questa è la situazione più comune in cui ci si può trovare quando si ha a che fare con un soggetto
nel quale si sospetta una ipo o una infertilità; infatti varie patologie sono accomunate da questo
quadro clinico. Una libido normale del paziente è indicativa di una normale attività endocrina e
quindi di una normale quantità di testosterone circolante. L’esame del seme diviene in questo caso
centrale per l’effettuazione di una corretta diagnosi. La presenza/assenza di spermatozoi, la
valutazione della motilità o la presenza/assenza di anomalie morfologiche degli spermatozoi
possono dare indicazioni precise sui passi successivi da seguire per arrivare alla diagnosi.
Le situazioni più comuni in cui ci si può ritrovare sono:
AZOOPERMIA: indica la totale assenza di spermatozoi nell’eiaculato. Prima di concludere che il
cane è sterile perché azoospermico, è necessario effettuare vari prelievi di seme a distanza di 3-4
settimane l’uno dall’altro. Infatti spesso un’eiaculazione incompleta può essere scambiata per
un’azoospermia o un’oligospermia apparente.
Tra le varie cause di azoospermia troviamo sostanze tossiche (es. metalli pesanti, mercurio), farmaci
e ormoni, ostruzione bilaterale dei dotti deferenti o degli epididimi, eiaculazione retrograda,
disfunzioni acquisite del testicolo e cause genetiche.
Mediante la misurazione della Fosfatasi Alcalina nel liquido seminale si può rilevare l’ostruzione
dei dotti deferenti e degli epididimi. L’eiaculazione retrograda consiste invece nel passaggio dello
sperma in vescica al momento dell’eiaculazione. La diagnosi è certa se si trova un elevato numero
di spermatozoi nelle urine prelevate mediante cateterismo della vescica dopo l’eiaculazione.
Se si sospetta una disfunzione testicolare causata da infezioni batteriche primarie, una analisi
colturale delle urine e del seme deve essere eseguita, insieme a un’ecografia del testicolo e della
prostata. E’ importante, per evitare contaminazioni, che il prelievo del seme venga effettuato
mediante l’utilizzo di provette sterili. Senza entrare nel dettaglio delle patologie prostatiche, che
meritano un discorso a parte data la loro frequenza, varietà e importanza dei sintomi correlati, va
detto che bisogna instaurare una terapia antibiotica in cani azoospermici nei quali viene riscontrato
un esame colturale positivo.
Se l’iter diagnostico seguito non porta a nessuna diagnosi, bisogna prendere in considerazione
l’ipotesi di eseguire un ago aspirato o una biopsia testicolare e un’aspirazione epididimaria. La
presenza di spermatozoi vivi e motili nella coda dell’epididimo è indice di un’ostruzione del
deferente mentre l’assenza di spermatozoi è indicativa di un arresto della spermatogenesi .
L’ago aspirato testicolare o la biopsia possono dare un’informazione concreta sul processo
patologico in atto, sullo stato della barriera emato-testicolare, sui tipi cellulari presenti a livello dei
tubuli seminiferi e sul livello di rigenerazione della spermatogenesi. Se la causa dell’azoospermia
non è identificabile, l’alternativa è l’attesa di un periodo minimo di due mesi durante i quali si lascia
il cane a riposo sessuale eliminando i fattori che potenzialmente possono influenzare la produzione
degli spermatozoi (stress fisici, farmaci) per ripetere in seguito la visita clinica, la palpazione e la
misurazione dei testicoli, il prelievo e l’esame del seme. Se l’azoospermia persiste senza evidenti
alterazioni testicolari, l’esame viene ripetuto nei 2 e 4 mesi successivi. Nell’arco di sei mesi infatti
si dovrebbe reinstaurare la spermatogenesi; allo stesso modo anomalie testicolari dovrebbero
divenire evidenti nello stesso arco di tempo.
OLIGOSPERMIA: consiste in una riduzione del numero di spermatozoi per eiaculato. Si parla di
oligospermia quando il numero totale di spermatozoi è inferiore a 100 milioni per eiaculato. Cause
comuni di oligospermia consistono in un’eiaculazione incompleta, eccessivo utilizzo sessuale o
recente trauma testicolare. La maggior parte delle cause dell’azoospermia causa anche
oligospermia, spesso l’instaurarsi dell’uno o dell’altro segno clinico dipende dall’entità dell’insulto,
dal tempo trascorso dall’instaurarsi del processo morboso e dalla estensione del tratto riproduttivo
coinvolto. La valutazione diagnostica per l’oligospermia è simile a quella effettuata per
l’azoospermia. Un aspetto da prendere in considerazione è l’età del cane in rapporto alla frequenza
di eiaculazione. E’ possibile effettuare anche una monta al giorno per molti mesi senza causare nel
cane problemi di oligospermia o di subfertilità, tuttavia a volte in cani più anziani la produzione di
spermatozoi è rallentata, e poiché la frequenza di utilizzo riduce il pool spermatico stoccato nella
coda dell’epididimo, in alcuni casi la produzione di spermatozoi può non far fronte alla frequenza di
utilizzo. Un cane con problemi di subfertilità e di oligospermia può riprendere piena fertilità se
usato con una frequenza tale da permettere l’accumulo degli spermatozoi nella coda dell’epididimo.
TERATOZOOSPERMIA: è la presenza in quantità considerevoli di spermatozoi di forma anomala
nell’eiaculato. Il numero totale, la motilità e il colore dell’eiaculato possono essere nella norma. I
difetti morfologici si classificano in primari e secondari, dove i primari sono considerati i difetti che
si sviluppano durante la spermatogenesi (quindi nel testicolo), i secondari sono meno specifici e si
possono sviluppare durante il passaggio nell’epididimo o nel deferente, oppure in seguito ad
infezioni, traumi o febbre. La fertilità dei soggetti teratozoospermici dipende dal tipo di anomalia
morfologica che viene riscontrata in rapporto alla funzionalità dello spermatozoo stesso e alla
percentuale sul totale di spermatozoi morfologicamente anormali. In genere i soggetti fertili hanno
una percentuale di spermatozoi morfologicamente normali pari o superiore al 70%, ma al di sotto
del 60% esistono delle evidenze della presenza di un problema di ipofertilità. Anche in questo caso,
prima di iniziare una valutazione diagnostica approfondita, bisogna valutare alcuni eiaculati. Se il
difetto morfologico persiste, è necessario ricercare la presenza di patologie sistemiche, anomalie
prostatiche, testicolari o epididimarie, ed escludere infezioni mediante coltura di urine e di seme.
La fertilità di un cane con teratozoospermia dipende dal tipo di anomalia morfologica e dall’effetto
che essa dà sulla capacità fecondante dello spermatozoo, la percentuale di spermatozoi colpiti e il
numero totale di spermatozoi per eiaculato. Se il numero totale resta normale il cane può comunque
restare fertile anche se sono presenti dei difetti morfologici che non interferiscono con la
funzionalità spermatica. E’ importante in questi casi usare delle procedure di accoppiamento
ottimali in modo da ovviare il problema.
ASTENOZOOSPERMIA: si riferisce alla riduzione della motilità degli spermatozoi di un eiaculato.
La motilità progressiva degli spermatozoi è una caratteristica importante in quanto il loro
movimento in linea retta riflette da una parte la loro vitalità e dall’altra la capacità di poter
raggiungere l’oocita per fecondarlo. E’ importante durante la valutazione osservare singolarmente
gli spermatozoi; alcuni di essi possono muoversi in cerchio oppure con un movimento retrogrado, e
questo non è considerato normale. Un campione di seme adeguato deve avere almeno il 70% di
spermatozoi progressivamente motili, anche se nell’uomo si parla di astenozoospermia quando
meno del 25% degli spermatozoi ha una motilità normale. E’ importante anche in questo caso
valutare molteplici eiaculati raccolti a qualche settimana di distanza prima di considerare l’iter
diagnostico, in quanto spermatozoi a lungo stoccati nell’epididimo risultano disvitali, di
conseguenza immobili. Nel cane ancora oggi non è risaputo quale percentuale di spermatozoi non
motili è causa di infertilità. Le cause di astenozoospermia sono simili a quelle di teratozoospermia,
e a parte patologie molto rare dovute a un difetto primario nella motilità dello spermatozoo, le altre
cause possono essere insulti ambientali, farmaci, infezioni, patologie febbrili. L’iter diagnostico è
sovrapponibile ai casi di teratozoospermia. Anche in questo caso, si procede con una rivalutazione
del seme e una visita clinica accurata del tratto riproduttivo ogni 2-4 mesi per 2-3 volte in modo da
vedere se il problema persiste, se si risolve o se peggiora.
Al momento della raccolta del seme si possono riscontrare delle anomalie evidenti che non
riguardano gli spermatozoi ma il liquido seminale o prostatico. Una colorazione giallastra
dell’eiaculato è suggestiva di contaminazione urinaria. Una contaminazione occasionale non
compromette la fertilità, ma bisogna ricordare che le urine sono tossiche per gli spermatozoi, quindi
se il problema persiste è necessario considerarlo un problema.
Un colore rosso o bruno del seme è indicativo di emospermia. Se non è imponente, essa non
compromette la fertilità e non necessariamente è indicativa di patologie in atto. Una emospermia
persitente però può essere causata da una iperplasia prostatica benigna, prostatiti, neoplasie
prostatiche, disordini della coagulazione, lesioni uretrali. Importante in questo caso valutare la
prostata sia mediante esplorazione sia per via ecografica.
La presenza di un numero elevato di cellule infiammatorie invece risulta essere preoccupante in
quanto essa indica la presenza di un processo infiammatorio a carico del testicolo, dell’epididimo,
della prostata o dell’uretra. L’approccio diagnostico mira alla comprensione del sito di partenza
dell’infiammazione, all’individuazione dell’agente causale dell’infiammazione (coltura del seme,
del liquido prostatico, del contenuto cistico nel caso venga effettuata una aspirazione di una cisti
prostatica) mediante colture specifiche per Mycoplasma e Ureaplasma se quelle standard risultano
essere negative. E’ necessario effettuare una terapia antibiotica prolungata per almeno 3-4settimane
valutando l’efficacia terapeutica durante il trattamento.
Infertilità congenita con libido normale
Un cane che non ha mai ottenuto una cucciolata nonostante numerosi tentativi di monta con varie
cagne devono essere considerati affetti da infertilità congenita fino a prova contraria. E’ possibile
che la causa di infertilità sia acquisita se l’insulto determinante è avvenuto prima dell’instaurarsi
della pubertà. Anche se l’approccio diagnostico è simile alle infertilità acquisite, per il clinico è
importante considerare ed escludere in primis difetti congeniti di tipo anatomico (criptorchidismo
bilaterale, aplasia epididimale) sia di tipo genetico. Vi sono infatti determinate anomalie
cromosomiche o della differenziazione sessuale che colpiscono maschi all’apparenza normali ma
infertili (tra queste la sindrome XXY). La diagnosi dipende dal tipo di anomalia che viene
evidenziata al momento della visita e in base all’analisi del cariotipo.
Bibliografia
Feldman EC & Nelson RW. Canine and feline endocrinology and reproduction. Saunders, 3rd
edition, 2004. Pag 987 -1001.
Oettlé EE. Sperm morphology and fertility in the dog. J Reprod Fertil Suppl. 1993; 47: 257-260.
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