P13 MIOCARDITE ACUTA NELLA CHURG STRAUSS SYNDROME: L’IMPORTANZA DI UNA GESTIONE MULTISCIPLINARE Francesca Calcagnoli, Elena Falchetti, Anna Patrignani, Antonio Mariani, Gabriele Montanari, Fabrizio Buffarini, Mauro Pupita, Paolo Volpe, Aldo Dormi, Nino Ciampani Ospedale Civile, Senigallia Introduzione: La miocardite viene comunemente definita una reazione infiammatoria del cuore dovuta a cause infettive, autoimmuni o tossiche. A dispetto della definizione semplicistica la diagnosi ed il trattamento continuano a presentare un rilevante problema clinico. Nella maggior parte dei casi è causata da virus, pochi dati sono disponibili sulle miocarditi immuno-mediate associate a malattie sistemiche. Noi presentiamo un caso di miocardite in un paziente con Churg Strauss Syndrome (CSS). Materiali e metodi: Un uomo di 45 anni con storia di asma bronchiale allergico e poliposi nasale si presentava presso il nostro ospedale per dolore toracico ingravescente, presente da alcuni giorni, che aumentava con gli atti del respiro. Il paziente aveva febbre. Durante il ricovero in concomitanza dell’accentuazione del dolore toracico erano evidenti all’ECG modificazioni diffuse del tratto ST e dell’onda T. L’ecocardiogramma normale all’ingresso, se non per un lieve versamento pericardico circonferenziale, evidenziava successivamente un ispessimento delle pareti del ventricolo sx e un’ipocinesia del setto interventricolare apicale. Gli esami ematochimici mostravano ipereosinofilia (picco 11200/ml, vn 0-500/ml) ed aumento della troponina I (picco 2.4 ng/ml, v.n. 0-0.04 ng/ml). In accordo con la posizione del working group on Myocardial and Pericardial Diseases della Società Europea di Cardiologia venivano pianificate la coronarografia selettiva e la biopsia endomiocardica (BEM) a cui il paziente decideva al momento di non sottoporsi. Durante la degenza lamentava inoltre mialgie a livello degli arti inferiori e parestesie a livello dei quattro arti. Venivano coinvolti più specialisti (l’internista, lo pneumologo, l’ematologo ed il neurologo) i quali, escludendo altre cause secondarie di ipereosinofilia, ponevano diagnosi di Churg Strauss Syndrome. Risultati: In considerazione delle manifestazioni cliniche, degli esami strumentali e laboratoristici eseguiti veniva intrapresa terapia immunosoppressiva con prednisone (1 mg/kg/die) con graduale risoluzione dei sintomi cardiaci, muscolari e neurologici, degli indici di floglosi e di citonecrosi e delle alterazioni ECGrafiche ed ecocardiografiche. Conclusioni: In presenza di paziente con storia di asma, rinite, ipereosinofilia (> 1500/ml) e miocardite clinicamente sospetta va considerata la sindrome di CSS. La diagnosi richiede l’intervento di diversi specialisti. Nella CSS il coinvolgimento cardiaco è la principale causa di mortalità (48% delle morti); infatti la miocardite ipereosinofila è potenzialmente fatale se non adeguatamente trattata. La terapia immunosoppressiva è determinante per un outcome favorevole.