Pio Albergo Trivulzio 30 gennaio 2016 ICTUS: LA PRESA IN CARICO RIABILITATIVA DALL’ACUZIE AL TERRITORIO Aspetti motori e neuropsicologici dell’ictus Drssa Cristina Paggetta Neurologia Pio Albergo Trivulzio 1 Epidemiologia L’ictus ischemico rappresenta la forma più frequente di ictus ( 80% circa) Le emorragie intraparenchimali riguardano il 15%-20% Le emorragie subaracnoidee circa il 3% Ogni anno si verificano in Italia (dati estrapolati dalla popolazione del 2001 ) circa 196.000 ictus, di cui l’ 80% sono nuovi episodi (157.000) e il 20% recidive, che colpiscono soggetti già precedentemente affetti ( 39.000). Ad anno dall’evento acuto, un terzo circa dei soggetti sopravvissuti ad un ictus – indipendentemente dal fatto che sia ischemico o emorragico – presenta un grado di disabilità elevato, che li rende totalmente dipendenti. 2 Dimensioni sociali del problema CONSEGUENZE FUNZIONALI l l l l l deficit neurologico focale (31%) recupero completo (29%) grave disturbo della deambulazione (20%) istituzionalizzazione per totale invalidità (16%) non determinate (4%) 3 Emorragia Cerebrale Per l’emorragia cerebrale i fattori di rischio sono: • non modificabili: età; razza non caucasica; • modificabili: ipertensione arteriosa, eccessiva assunzione di alcool, fumo. 4 Ischemia Cerebrale Per l’ischemia cerebrale i fattori di rischio sono: - Non modificabili: • Età • Fattori genetici • Fattori etnici - Modificabili: ben documentati • ipertensione arteriosa; • alcune cardiopatie (in particolare, fibrillazione atriale); • diabete mellito; • iperomocisteinemia; • ipertrofia ventricolare sinistra; • stenosi carotidea; • fumo di sigaretta; • ridotta attivita fisica; • dieta; • ipercolesterolemia; • obesità; • eccessivo consumo di alcool; 5 Emorragia cerebrale • in sede tipica: nuclei della base, talamo, ponte, cervelletto . L’ipertensione arteriosa rappresenta una causa ben identificata di emorragia intraparenchimale: rende conto del 60÷70% di tutti i casi • i n sede atipica: a carico dei lobi cerebrali. Angiopatia amiloide, malformazioni vascolari (aneurismi, cavernomi, malformazioni arterovenose), coagulopatie, neoplasie primitive o metastatiche, farmaci (quali gli anticoagulanti) e sostanze d’abuso. 6 Classificazioni Ictus Etiopatogenetica: Criteri TOAST (1994) – (Malattia dei grossi vasi) – Cardioembolismo – Sindrome lacunare (Malattia dei piccoli vasi) – Altra etiologia determinata – Etiologia indeterminata 7 Ictus Ischemico: Diagnosi di sede (criteri OCSP) • Sindromi lacunari (LACS: Lacunar Stroke) • Sindromi del circolo posteriore (POCS:Posterior Cerebral Stroke) • Sindrome completa del circolo anteriore (TACS: Total Anterior Cerebral Stroke) • Sindrome parziale del circolo anteriore (PACS: Partial Anterior Cerebral Stroke) 8 Sindromi lacunari l l l l l l l Ictus senza afasia, disturbi visuospaziali e senza compromissione definita del tronco dell’encefalo e della vigilanza Ictus motorio puro Ictus sensitivo puro Ictus sentitivo-motorio Emiparesi atassica 9 10 Sindrome del Circolo posteriore Almeno uno dei seguenti segni: • Paralisi di almeno un nervo cranico omolaterale con deficit motorio o sensitivo controlaterale • Deficit motorio o sensitivo bilaterale • Deficit coniugato di sguardo • Disfunzione cerebellare senza deficit vie lunghe omolaterali 11 Sindrome Completa del Circolo Anteriore Tutti i seguenti: • Emiplegia controlaterale alla lesione • Emianopsia controlaterale alla lesione • Deficit funzione corticale superiore (afasia o disturbo visuospaziale) 12 13 14 Sindrome Parziale del Circolo Anteriore Uno dei seguenti • Deficit sensitivo motorio + emianopsia • Deficit sensitivo motorio + nuova compromissione di una funzione corticale superiore • Deficit sensitivo motorio puro meno esteso di una sindrome lacunare (monoparesi per es) • Deficit di una funzione corticale superiore isolata 15 Frequenti sintomi post-stroke • • • • • • • • • • Paresi Spasticità Epilessia Afasia Disfagia Incontinenza Fatica Dolore Disturbi del sonno Disturbi del visus • Disturbi psicocognitivi: -depressione -apatia -deficit cognitivo 16 Spasticità • Aumento dei riflessi tonici da stiramento • Esistono scale per la sua valutazione, la più famosa è quella di Ashworth • E’ data da un lesione del SNC (I motoneurone) che altera la funzione di soppressione del tono muscolare di alcuni centri di integrazione del sistema sensitivo-motorio 17 SCORE Ashworth Scale 0 Nessun aumento del tono muscolare 1 Leggero aumento del tono muscolare nei movimenti di flessione ed estensione passiva dell'arto 2 Marcato aumento del tono muscolare che comunque non impedisce la flessione/estensione passiva dell'arto 3 Considerevole aumento del tono muscolare, tale da ostacolare i movimenti passivi 4 Arto rigido in flessione o estensione, impossibile la mobilizzazione passiva 18 Spasticità Una persistente flaccidità od una grave spasticità rappresentano condizioni in grado di influenzare negativamente il recupero della motilità. Nel trattamento della spasticità di un arto, in associazione agli interventi riabilitativi previsti (fisioterapici), è indicato l'impiego della tossina botulinica dopo aver valutato la risposta o la tollerabilità degli antispastici somministrati per via orale 19 Spasticità I farmaci attivi sulla spasticità sono numerosi. Alcuni di essi agiscono sul sistema nervoso centrale, altri sui muscoli periferici. Il più usato è il Baclofen associato però ad effetti collaterali spesso importanti . Per ottenere effetti terapeutici validi, in assenza di disturbi collaterali si può ricorrere alla somministrazione del farmaco per via intratecale. 20 Disfagia • Un monitoraggio standardizzato della funzione deglutitoria è indicato al fine di prevenire le complicanze secondarie alla disfagia. • Una valutazione clinica standardizzata del rischio di disfagia (usando il BSA: Bedside Swallowing Assessment) sono indicati in tutti i pazienti con ictus acuto. • In centri specializzati possono essere utilizzati approcci più sofisticati quali un esame condotto dal logopedista o dal foniatra o la videofluoroscopia 21 Disfagia Raccomandazione 11.18 Grado B Nei soggetti con disfagia persistente post ictus e se è ipotizzabile una durata superiore a due mesi, entro 30 giorni è indicato prendere in considerazione il ricorso alla PEG (gastrostomia percutanea endoscopica), da praticarsi non prima di 4 settimane dall’evento. 22 Incontinenza L’ictus cerebrale si accompagna frequentemente a disfunzioni vescicali la cui entità e natura sono correlate alla sede ed entità del danno cerebrale. La presenza di un’incontinenza urinaria nella fase acuta dell’ictus e un fattore prognostico indipendente di morte e disabilità residua grave. La ritenzione e il residuo postminzionale si associano frequentemente a infezioni del tratto urinario, a loro volta causa di ulteriori complicazioni del quadro clinico. 23 Fatica post-stroke • Senso di sproporzione tra sforzo ed azione richiesta, non solo motoria. • Precede la prestazione consapevolezza di esaurimento nelle prestazioni • Non migliora con il riposo • Induce riduzione di attività fisica • Può essere descritta come un’inabilità a iniziare o mantenere i normali livelli di rendimento dovuta ad una maggiore percezione dello sforzo 24 Fatica Comune e frequente conseguenza dello Stroke Non sono state trovate relazioni tra questo sintomo e la localizzazione ,l’estensione e il tipo di lesione ed altri fattori biologici 25 FATIGUE SEVERITY SCALE (FSS) 1989 Score 1 2 3 4 5 6 7 La mia motivazione si riduce quando sono affaticato L’esercizio mi affatica Mi stanco facilmente L’affaticamento interferisce con la mia attività L’affaticamento mi causa frequentemente problemi L’affaticamento mi impedisce attività fisica sostenuta L’affaticamento non mi consente di svolgere doveri e responsabilità che mi sono affidati L’affaticamento è tra i 3 sintomi che mi causano maggiore invalidità L’affaticamento interferisce col mio lavoro, vita familiare o rapporti sociali Scala da 9 (meno grave) a 63 (più grave) 26 Dolore Centrale Post Stroke Central Post Stroke Pain Syndrome (CPSP) è un dolore centrale diretta conseguenza di una lesione cerebrovascolare Più frequentemente inizia dopo giorni o mesi dall’ictus (60% entro un mese) La lesione interessa la via spinotalamica ma non è una condizione sufficiente per sviluppare la sindrome dolorosa 27 Terapia Dolore Centrale Post Stroke • • • • • • • Amitriptilina SNRI Carbamazepina Lamotrigina Gabapentin Ketamina e Lidocaina DBS (deep brain stimulation), MCS Invasive motori cortex stimulation),rTMS (repetitive transcranial magnetic stimulation) 28 Depressione Post Stroke • Un episodio depressivo che insorge entro 2 mesi dopo un ictus è un evento frequente. • Si stima che un disturbo dell’umore si verifichi in circa un terzo dei sopravvissuti, anche se esiste una notevole variabilità fra i diversi studi dovuta a differenti metodologie diagnostiche 29 Depressione Post Stroke Prevalenza tra il 9 e il 34% nei primi sei mesi dall'ictus Prevalenza dal 30 al 50% entro il primo anno 30 IPOTESI EZIOLOGICHE: 1) Modello neurologico (lesione cerebrale e disfunzione monoaminergica ) (Robinson) 2) Modello neurologico + modello psicologico (Gainotti) L’analisi del profilo sintomatologico della DPS evidenzia che il tipo di relazione del soggetto con il suo ambiente viene modificato sia dal danno della struttura e sia dai fattori inerenti all’ambiente in sé (fattori psicosociali come perdita del lavoro, riduzione rapporti interpersonali etc.) Al diverso peso eziologico di questi fattori corrisponderà uno spettro sintomatologico che andrà dalla depressione maggiore (endogena e immotivata) a quella cosidetta minore (reattiva e motivata) 31 Depressione post Stroke • Le persone di sesso femminile, con precedenti psichiatrici e/o cerebrovascolari, con scolarita elevata, con marcata disabilita e con problematiche familiari e sociali sono più esposte al rischio di depressione. La probabilita di sviluppare depressione cresce in maniera esponenziale con l’aumentare dei fattori di rischio. 32 IL DANNO BIOLOGICO INTERFERISCE NELLA CATEGORIZZAZIONE DEL MONDO DEL PAZIENTE CON DPS Pazienti con lesioni midollari presentano disturbi di personalità ed emozionali in misura significativamente minore rispetto a traumatizzati cranici nonostante il grado molto maggiore di disabilità fisica (Stambrook et al. 1991) Pazienti con deficit motori da cause ortopediche presentano depressione con una incidenza significativamente minore rispetto ai soggetti con ictus (Folstein et al. 1977) La disabilità motoria quindi è una condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo della depressione 33 Depressione Post Stroke • I pazienti con depressione post-ictus presentano, rispetto ai pazienti con depressione funzionale, una minore melanconia ma piu segni fisici di depressione (astenia, disturbi del sonno, di concentrazione, dell’appetito, etc). • Lamentano generalmente molti più sintomi somatici rispetto ai pazienti con postumi di ictus ma non depressi. 34 LIVELLI DISFUNZIONALI NELLA DM E NELLA DPS lLivello strutturale lSistemi neurali e memorie lfunzione lcategorizzaz.ione l Disfunzioni l Cervello neocorticale (connessioni frontocorticali) l l cervello neocorticale (fr. dorsolat.) semantica (simbolicoculturale) l semantica (simbolicolinguistica) l l l cervello neocorticale (fr. ventromed.) semantica (simbolicocorporea) linguaggio l emozione complessa l l l l l l l l cervello limbico l episodica l l cervello rettiliano l l cultura l l l l coscienza l emozione semplice l società l gruppo l individui l l procedurale l percezione l oggetti l DM monotonia e povertà dei significati l perdita del valore di sé e dell’autostima immotivato del l Disfunzioni l riduzione relativa della ricchezza dei significati l perdita del valore di sé e dell’autostima motivato l l l l senso di colpa e vergogna (immotivate) senso di colpa e vergogna (motivate) l l l l l l Ansia rabbia irritabilità (senza significato) Ansia rabbia irritabilità (con significato) l l l l Neurovegetative Anedonia Oscillazioni circadiane e stagionali l DPS < compromissione l l l assenza l 35 l Ceccarelli, Blundo 2004 Trattamento farmacologico della depressione post stroke • Per il trattamento farmacologico della depressione post-ictus è indicato utilizzare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) per il loro miglior profilo di tollerabilità. • Si ritiene utile prolungare il trattamento farmacologico della depressione postictus per almeno 4-6 mesi. 36 Depressione post Stroke Raccomandazione 16.8 Grado A • Allo stato attuale non è indicato un trattamento farmacologico o psicoterapico per prevenire l’insorgenza della depressione post-ictus. 37 Apatia post Stroke • • • • Disturbo della motivazione Sembra colpire 1 paziente su 3 Più frequente nei pazienti con recidiva di ictus Non sembra correlata al lato e al tipo della lesione • I pazienti apatici sono più frequentemente depressi e con deficit cognitivo rispetto ai pazienti “non apatici” • Esiste una Apathy Scale 38 39 Demenza post Stroke • Il termine "Vascular Cognitive Impairment (VCI)" è usato per definire tutto lo spettro dei disordini cognitivi associati alla patologia cerebrovascolare, dalla franca demenza (VaD) al deficit cognitivo lieve (VaMCI). • La demenza vascolare rappresenta la seconda più frequente forma di decadimento cognitivo cronico. Circa il 20-25 % dei casi di demenza e dovuto alle malattie cerebrovascolari. 40 Demenza post Stroke • Il rischio di demenza dopo uno stroke e circa il doppio rispetto a soggetti di pari eta e sesso, avendo luogo in circa il 10% dei pazienti, in funzione di sede, volume, severità clinica e comparsa di complicanze post-stroke precoci (crisi epilettiche, delirium, ipossia, ipotensione). • Nei pazienti con recidiva di stroke il rischio di demenza sale al 30% a prescindere dal numero e dalla severità dei fattori di rischio vascolare. 41 Demenza post Stroke • Con il termine di VCI si definisce una sindrome caratterizzata da: • 1. evidenza clinica o subclinica di danno vascolare cerebrale • 2. deficit cognitivo interessante almeno un dominio. • Ad oggi non vi sono criteri neuropatologici in grado di confermare la diagnosi clinica di VCI. 42 Demenza post Stroke • I dati sulla prevalenza fanno ritenere che esistano attualmente, in Italia, circa 150.000 soggetti affetti da demenza di origine vascolare. La prevalenza della demenza vascolare raddoppia ogni 5 anni circa. • I dati di incidenza fanno ritenere che in Italia circa 40.000 nuovi soggetti si ammalino di demenza vascolare ogni anno. L'incidenza corretta per età e stimata pari al 14,6 per 1.000 persone anno. 43 Demenza post Stroke • Per la diagnosi di demenza vascolare è sempre indicato il ricorso ad una valutazione neuroradiologica con risonanza magnetica o, qualora questa non sia effettuabile, almeno con TC encefalo. • Di norma l'uso di mezzo di contrasto non appare necessario per nessuna delle due tecniche. 44 Prevenzione secondaria l Raccomandazione 12.1.3 l l l l l A Nel TIA e nell'ictus ischemico non cardioembolico è indicato il trattamento antiaggregante con ASA 100-325 mg /die Per il trattamento prolungato il gruppo Spread raccomanda 100 mg/die 45 Prevenzione Secondaria Raccomandazione 12.1.3 A Nei TIA e nell'ictus non cardioembolico è indicato il trattamento antiaggregante con Clopidogrel 75 mg /die, si raccomanda il Clopidogrel rispetto alla Ticlopidina in considerazione del profilo di sicurezza meno favorevole di quest'ultima. Nel TIA e nell'ictus ischemico non cardioembolico è indicato il trattamento con l'associazione ASA 50 mg/die più Dipiridamolo a lento rilascio 400 mg/die. l l l l l l l 46 Prevenzione secondaria l Raccomandazione 12.1.5 A Il trattamento prolungato -oltre i 90 giorni dall'esordio clinico – con l'associazione di ASA e Clopidogrel non è indicato per la prevenzione delle recidive dell'ictus ischemico perché comporta un aumento dei rischi emorragici 47 Prevenzione secondaria Raccomandazioni Spread 12.1.1 D l l In pazienti con ictus conseguente a patologia aterotrombotica dei vasi arteriosi extracranici che già assumevano ASA prima dell'evento, qualora l'opzione scelta sia di sostituire l'ASA con altro antiaggregante piastrinico è indicato Clopidogrel 75 mg/die o Dipiridamolo a lento rilascio 400 mg/die e ASA 50 mg/die. l l l l 48 49